Era uno degli ultimi concerti dell'estate che stavo per fare fuori dall'America. Mi trovavo dietro alle quinte, mentre di tanto in tanto osservavo tutto il pubblico che si stava accalcando per l'inizio del concerto. Un po' di agitazione mi era salita, anche perchè più osservavo quanta gente c'era più mi pareva di essere un minuscolo puntino in quello stadio. Feci alcuni respiri lunghi, cercando di calmarmi e concentrarmi su ciò che avrei dovuto fare. Sentivo le urla provenire da dietro di me, anche perchè a soli quindici anni non era semplice gestire tutta quella popolarità in giro per il mondo. I miei per impegni di lavoro non erano potuti venire, tenuti occupati al ministero della magia di New York, quindi oltre a me c'era solamente il mio agente. Sentivo la voce che stava annunciando la mia entrata, così feci un ultimo lungo respiro, mi girai,facendomi dare quelli che in molti chiamano ”gelato” che non è altro che il microfono. Entrai in scena. Sorridevo, mentre con una mano salutavo le migliaia di persone accorse a sentirmi, non avrei neanche avuto la capacità di stabilire quante fossero. Avevo con me la mia amata chitarra, pronto a iniziare. Grazie per essere qui, siete pronti? Spostai il microfono verso il pubblico. SIIIIIIIIIIIIIIIIIII. Era giunto il momento, misi il “gelato” attaccato all'asta,pronto a far divertire i fan. Questo era quello che volevano e quello che io ero.
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