II Lezione di Trasfigurazione- I e II anno

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    Ore 16:00
    A passo svelto mi affrettai a raggiungere il piano inferiore est di Hogwarts dove stava l’aula di Trasfigurazione. Non era un’immaginazione ma la realtà dei fatti: ero tornato ad Hogwarts dopo tanto tempo, ma questa volta in vesti di supplente di trasfigurazione. Il mio compito era quello di insegnare ai giovani fanciulli/e qualche semplice incantesimo di trasformazione, e questa era solo una piccola “prova” per me. In realtà puntavo a qualcosa di diverso oltre che a fare il semplice supplente, ma mi sarei comunque accontentato pur di cambiare aria, in fondo fare il supplente alla scuola di magia e stregoneria era tutt’altro che un lavoro qualunque.
    Entrai, poggiai la mia giacca sulla sedia della cattedra e aspettai impaziente gli alunni arrivare, mentre man mano accennavo un saluto rapido a ciascuno con un sorriso. Dovevo essere amabile e dovevo buttar via quel mio lato antipatico che si presentava ogni volta che ricoprivo un ruolo più o meno importante. Con gli alunni non si scherza, sono roba seria.
    <Buongiorno a tutti! Io sono il signor Hilton, e per questa lezione sarò il vostro professore di trasfigurazione> dissi, camminando in mezzo ai banchi e cercando di incrociare lo sguardo di ogni studente.
    <Oggi vi insegnerò un incantesimo di trasfigurazione molto simpatico e.. utile.. >
    Mi fermai davanti alla cattedra voltandomi verso gli studenti con una faccia quasi malvagia, come uno che stava per dire forse qualcosa di tremendo. <Ma prima, vorrei che rispondeste ad una domanda facile facile.. posso usare l’incantesimo Acutus su una persona? > e poi un’altra domanda < E se trasformo un oggetto in una mela e la mangio.. cosa succede? >
    Erano delle domande per attivare i loro cervelli. Niente di più.


    Mettete il vostro nome, cognome, casata e anno scolastico in spoiler per favore.
    Vi ho fatto due domande, per quanto riguarda la seconda non esiste una risposta giusta, ma voglio che siate fantasiosi.
    Data di scadenza 23/4


    Edited by Kristopher. - 15/4/2020, 20:16
     
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    Dopo pranzo mi diressi nel dormitorio prima della lezione del pomeriggio visto che non iniziava prima delle 16.00
    Passai buona parte del mio tempo con il mio piccolo snaso a controllare cosa avesse rubato in giro e che non ci fosse nulla di importante, come al solito qualcosa da restituire cera sempre. Mentre mi dirigevo verso la lezione di trasfigurazione lasciai la refurtiva del mio ladruncolo nella sala comune della mia casata così che i proprietari la potessero recuperare.

    Fui tra le prime ad arrivare e notai che anche oggi avremmo avuto un supplente, il professor Hilton.
    Prima di iniziare la lezione ci chiese:Ma prima, vorrei che rispondeste ad una domanda facile facile.. posso usare l’incantesimo Acutus su una persona? > < E se trasformo un oggetto in una mela e la mangio.. cosa succede? >
    L'incantesimo Acutus viene usato sui piccoli oggetti quindi no, non può essere usato sulle persone. risposi alla prima domanda, sperando che fosse giusta. per la seconda domanda non sono sicura della risposta, ma credo dipenda dal tipo di incantesimo, non tutti sono permanenti. Per cui se l'incantesimo non è permanente la mela tornerà ad essere un'oggetto quando la durata dell' incantesimo si esaurisce. avevo provato a rispondere alla seconda domanda, ma non avevo idea se la risposta potesse essere giusta.

    Sophie Williams, Tassoroso
     
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    Hermia era con la testa spiaccicata sul tavolo della Sala Grande: stava temporeggiando pur di non andare alla lezione di quel pomeriggio. Aveva mangiato con una calma e una lentezza non da lei, masticando fin troppo ogni boccone di cibo... tutto nella vana speranza di trovare nel frattempo una scusa buona per non recarsi nell'aula di Trasfigurazione. Odiava quella materia, non aveva senso di esistere! Perché trasfigurare un oggetto per averne un altro invece che procurarselo e basta? A chi era davvero utile trasformare animali in calici di vetro? La frustrava davvero questa cosa, il doversi sforzare di studiare una materia che non comprendeva dalle basi. Diede un'altra testata, leggera, sul tavolo. Sbuffò rumorosamente e poi si decise ad alzarsi: non c'era modo di evitare quell'ora di lezione. Recuperò la sua roba da sotto la panca e si alzò. Mentre camminava verso l'ala est del castello si rifece lo chignon utilizzando la bacchetta come fermaglio. Trovava molto comodo portare lì la bacchetta: era a portata di mano ma non rischiava di rompersi come invece poteva succedere se l'avesse tenuta in tasca.
    Entrò nell'aula esattamente quando mancavano cinque minuti all'inizio della lezione. Il professore ovviamente era già nell'aula e lei si limitò al limite della cordialità con un cenno del capo come saluto prima di dirigersi verso l'ultimo banco in fondo. Dato che era arrivata senza largo anticipo era vuoto, per cui poté sedercisi e sistemare gli odiosi libri di Trasfigurazione sul banco. Bene, a quel punto doveva solo sopportare per un'ora quel supplizio... Poggiò il gomito sul banco e usò il braccio come puntello per mantenere in posizione eretta la sua testa.
    Buongiorno a tutti! Io sono il signor Hilton, e per questa lezione sarò il vostro professore di trasfigurazione si presentò il docente. Hermia storse il naso quando passò vicino al suo banco. Non è che le stesse antipatico, semplicemente odiava la sua materia e per riflesso lui... non c'era niente da fare in questo senso.
    Finito di presentarsi e passeggiare tra i banchi, il professore si appoggiò alla cattedra e, guardandoli, pose due domande per scaldare l'atmosfera smorta della lezione.
    Hermia tirò fuori una pergamena e annotò le domande del professore. Lo fece tanto per tenersi impegnata e non addormentarsi, cosa più che probabile dato che si stava già annoiando. Sempre per combattere la noia Hermia alzò la mano che non sorreggeva la testa prima di provare a rispondere.
    Professore, penso che l'incantesimo Acutus possa essere usato solo su oggetti di dimensioni ridotte... trattenne uno sbadiglio e poi aggiunse: Per quanto riguarda l'oggetto trasformato in mela... non credo le darei un morso: mi procurerei una vera mela.
    Finito il suo intervento Hermia si armò di penna ed iniziò a scarabocchiare una mela sulla sua pergamena ed affianco scrisse: "Perché mangiare un oggetto-mela quando puoi mangiare una MELA?!"

    Hermia Crowley
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    Le lezioni per Charlie erano praticamente come una specie di distrazione fastidiosa, doveva interrompere tutte le attività che amava di più, come il perseguitare la povera Alexis per i corridoi, per starsene buono e fermo dietro ad un banco, qualcosa che neppure nella rigidissima Mahoutokoro erano riusciti ad insegnargli
    << Che noia>> sbuffò verso la Pierce che come sempre era intenta a sbattergli ripetutamente un libro sulla schiena pur di convincerlo a seguire la successiva lezione, così, senza alcuna voglia ma con il solito sorriso che sapeva sciupare ogni traccia di vergogna dal suo volto, i suoi occhiali da sole rotondi e la sua testa di riccioli profumati, entrò promettendo ad Alexis che appena uscito di lì sarebbe tornato ad infastidirla con i suoi discorsi super - seri.
    Entrò nell'aula stringendo la tracolla in pelle solo con la mano destra, mentre con la sinistra, in un gesto rapido muoveva gli occhia dal suo viso al petto, agganciandoli alla canottiera che si intravedeva appena dalla camicia dove pendeva una cravatta sghemba
    << Signorine che piacere vedervi>> esclamò ridendo verso le compagne già presenti per poi prendere posto ed ascoltare il professore in silenzio, incrociando le braccia sul banco e lasciando che la fronte vi ci si poggiasse sopra
    << Mi farei un sonnellino>> sospirò tra se e se fu poi quando la domanda del docente si posò verso la classe che decise, quantomeno, di sbattere in faccia ai primi la sapienza di qualcuno che a scuola già c'era stato e poi tentare di non fare una figura di merda con tutti i professori non gli pareva così male
    << Se mangiasse la mela non le succederebbe niente credo. Si può replicare la forma esterna ma non la sostanza, ergo sapore e consistenza non saranno per niente quelli di una mela normale ... Sempre che le mele le piacciano , a me fanno schifo già in partenza>> spiegò sorridendo sornione e allungando le gambe sotto al banco in una posa rilassata


    Akihiro Fujiyama, I anno, Grifondoro. Interagito con Hermia e Sophie, risposto al proffi
     
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    Prima lezione di Trasfigurazione per me.
    Ero sicura che saremmo andate a braccetto io e quella materia.
    La mattina era stata pesante, guardavo l'orologio di cuoio al polso, ogni tot di minuti, sperando che magicamente il tempo prendesse velocità. A pranzo avevo preso un pasto leggero ma non era stato sufficiente per sistemarmi lo stomaco. Incredibile come il corpo sia lo specchio del cervello; quella settimana non avevo fatto altro che prendermi al passo con gli appunti, creando schemi magici con le frecce fluorescenti per aiutare la mia memoria visiva. Non ero solita ripetere a voce alta, che sciocchezza.
    Mi pervadeva una tremenda nausea, ma non avevo di certo il tempo di fermarmi in infermeria a bere qualche intruglio e la mia dispensa personale pullulava di qualsiasi genere di pozione pronta, tranne quella per sistemarmi un poco. Mi promisi che ne avrei sempre tenute di scorta un paio. Non soffrivo spesso di problemi di stomaco o intestinali ma quella giornata stava diventando davvero insopportabile. Probabile stress o mi ero semplicemente alimentata in modo scorretto.
    Alle 16.02 entrai dalla porta facendo un cenno con la testa agli alunni che mi fissarono entrare.
    Buon pomeriggio signor Hilton mormorai,sono mortificata per questo piccolo ritardo. Con la faccia pallida e con gli occhi stanchi mi addentrai alla ricerca di un banco libero.
    Presi fiato, inspirando l'aria chiusa di quel posto. Il che non mi fece per nulla bene.
    Non vomitare, non vomitare ripetei tra di me.
    Presi posto, dietro una grifa del primo anno con i capelli rossi e la pelle chiara, che avevo visto più volte durante i pasti, vidi poco più in la Sophie, la Tassa saputella.
    Appoggiando lo zaino notai che alcuni alunni avevano già cominciato a prendere appunti nelle loro pergamene, mentre ascoltavo quello che stava dicendo l'insegnante, per fortuna non mi ero persa nulla. Quindi sguainai la mia pennapiuma bordeaux abbastanza vistosa e alzai l'indice appoggiando il mento sul palmo della mano il cui braccio era impuntato sul banco. Decisi che quello era il modo migliore per prendere appunti per quell'ora, meno movimento era sicuramente un toccasana per le mie condizioni, alla fine dovevo stringere i denti un'ora, per poi potermene tornare nel mio dormitorio e riprendermi.
    Mentre ascoltavo, per nulla concentrata vidi altri ragazzi prendere posto, per molti quella era la prima lezione, come per me d'altronde, ero arrivata da poco più di un mese!
    Il professore fece due domande interessanti per cercare di attirare l'attenzione su di lui. Un po' mi stupì iniziare la lezione con dei quesiti, quando solitamente venivano posti dagli alunni alla fine della spiegazione.
    Io dubito che si possa adoperare quell'incantesimo per un umano dissi a bassa voce con riluttanza, in quel momento fui assalita da un altro colpo di nausea che mi disorientò un po'. Voglio dire moltissime magie trasfigurative sono applicabili alle persone, ma solamente quando si tratta di una trasformazione vera e propria da simile a simile, ma non di una scissione in più parti di diversa entità per giunta. Per farmi capire meglio.. un conto è trasformare qualcuno in un animale o in un oggetto di simili dimensioni e caratteristiche, un altro è cercare di crearne più parti in un solo colpo. M'illumini professore, nel caso fosse davvero fattibile si tratta sicuramente di una tipologia di trasfigurazione avanzata, non di facile utilizzo per noi del primo anno e non credo sia legale, serviranno di sicuro dei permessi speciali.
    Sospirai, in preda ad una strana agitazione, ero riuscita a parlare senza fermarmi. Vai Vanja ce la puoi fare. Mentre parlavo la mia pennapiuma grattava la superficie della pergamena senza sosta, andando avanti e indietro, alternando dei tremolii a piccoli saltelli in prossimità di punti di sosta, interrogativi o esclamativi. Stupida piuma senza cervello, mica deve scrivere tutto.
    Mi soffermai un altro poco a pensare, mentre boccheggiavo constatando che mi mancava l'aria in quella stanza con poche finestre e poca luce, tirai leggermente il colletto e sbottonai i primi due bottoni per aiutarmi.
    Riguardo alla seconda domanda, la trovai del tutto stupida. Perchè mai uno doveva trasformare una persona in una mela per poi papparsela?
    Temo di dover rispondere, alla seconda con una mia riflessione. Certamente una persona può essere trasformata come dice lei, con le capacità adeguate, in un frutto, ma dubito che esso possa essere consumato. Questo arrecherebbe la morte dello stesso e non crede che allora dovremmo parlare di magie potenti quanto pericolose a questo punto? Si sa, nessun incantesimo è innocuo. Comunque se mai mi venisse in mente di farlo, non sarei invitata ad addentare quella mela, Signore. Lei vorrebbe addentare una mela il cui sapore sa di sangue, di ferro e di budella?
    Sogghignai tra i denti, appoggiando la testa su entrambe le mani.
    Quello che avevo detto mi aveva disgustata.
    Ti prego, fa passare in fretta quest'ora di lezione, non so quanto ancora posso resistere.

    Vanja E. Rosencrantz, primo anno, Corvonero


    Edited by vânjaRosèncrañtz - 15/4/2020, 18:20
     
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    Questa volta Francis era convinto che la lezione di Trasfigurazione fosse DAVVERO rivolta agli studenti del primo anno, e si preparò in fretta e furia per essere puntuale.
    D'altronde, Trasfigurazione era una delle sue materie preferite! Poter trasformare la natura degli oggetti, in sé e per sé era qualcosa che lo affascinava terribilmente!
    Indossò l'uniforme scolastica ancora un po' stropicciato, non aveva avuto il tempo - né la voglia- di metterla a posto, dopo la festa.

    Solo al pensiero di apprendere qualcosa di nuovo era estasiato! Il professore di trasfigurazione, per definizione, doveva essere un figo. Altrimenti avrebbe insegnato qualcos'altro, che ne so, tipo Cura delle Creature magiche, o comunque qualcosa di estremamente noioso come Storia della Magia.

    Ma lui era pronto! Aveva già studiato tantissime cose sulla Trasfigurazione e non vedeva l'ora di dimostrare le sue abilità e conoscenze!

    Tutto tronfio entrò nell'aula e salutò il professore:

    Buongiorno! Francis Morgan, primo anno,Coevonero.

    Salutò anche Hermia, che aveva conosciuto qualche giorno prima nella sala grande, e si sedette in prima fila, tutto contento, ardente di vedere quali meraviglie gli avrebbe insegnato il professore.

    Ma fu ampiamente deluso: il professore cominciò facendo un riferimento ad un incantesimo piuttosto infantile, che i genitori spesso insegnavano ai bambini prima di andare ad Hogwarts. La prima domanda era altrettanto scontata.

    Rimase pertanto sbigottito e non riuscì a far altro che aprire la bocca incredulo. Non voleva pensare che stesse sprecando così il suo tempo. E non lo pensava con arroganza, affatto, ma se la lezione fosse stata davvero sull'incantesimo Acutus gli sarebbero venute le lacrime agli occhi.

    Alzò la mano invece per rispondere alla seconda domanda:Professore, la risposta mi sembra naturale! Il cibo rientra tra le cinque principali eccezioni alla legge di Trasfigurazione di Gamp, pertanto non può essere ottenuto dal nulla, ovvero trasfigura do la semplice aria in cibo
    Tuttavia, ciò non impedisce di poter trasfigurare qualcosa di diverso in cibo, rendendolo tale. Un esempio é l'incantesimo Malum, che trasforma un oggetto proprio in una mela.
    La trasfigurazione infatti non impedisce a priori l'impossibilità di trasformare qualcosa di inedibile in edible. Poi ovvio, qua si sta parlando di Trasfigurazione permanenti. Se una trasfigurazione non fosse permanente, il discorso è completamente diverso: per esempio, se decidessi di trasformarmi in mela per nascondermi dai nemici, resterei in grado di lanciare incantesimi, perlomeno il controincantesimo per tornare umano, ed evidentemente non sarei commestibile.


    Ripercorse il suo pensiero e sembrava aver un filo logico coerente.

    Tuttavia, ebbe la sensazione di essere stato nuovamente molto prolisso accidenti, mi sono di nuovo scordato il discorso sill'umiltá...

    Francis Morgan, I anno, Corvonero. Interagito con Hermia e risposto alla seconda domanda
     
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    Dio benedica le lezioni pomeridiane” si stava ripetendo tra sé e sé la mora mentre si preparava per la lezione di Trasfigurazioni, che per suo immenso piacere si sarebbe tenuta alle quattro del pomeriggio. Aveva così avuto la possibilità di oziare fino a tarda mattina, ciondolare un po’ per il dormitorio dando fastidio a chiunque le capitasse sotto mano, fare un pranzo abbondante e riposarsi di nuovo, questo fino alle 15.45 circa, quando Corinne si rese conto che mancavano solo quindici minuti all’inizio della lezione. Sarebbe stato il colmo se fosse arrivata in ritardo, dato che aveva perso tutto il giorno a non fare nulla, per cui preparò in fretta la borsa con i libri e corse giù per le scale del dormitorio, avviandosi verso l’aula di Trasfigurazioni che era al piano terra. Mentre correva si stava domandando se avrebbe visto Grace, la sua compagna di stanza anch’essa del primo anno, a lezione. Arrivò addirittura con qualche minuto d’anticipo, e questo lo dimostrava il fatto che l’aula fosse ancora semivuota. «Buon pomeriggio» salutò educatamente le persone presenti in aula prendendo posto. Quando il professore iniziò a parlare Corinne capì perché non si ricordava chi fosse, quell’uomo era un supplente e quindi lei non lo aveva mai visto. Il signor Hilton iniziò a girare tra i banchi guardando uno ad uno i suoi studenti, inclusa la mora che era incuriosita dal suo modo di fare. Il professore rivolse alla classe delle domande e un paio di persone risposero. Dopo averci pensato per qualche minuto anche Corinne prese parola «Premettendo che non so nulla in materia e potrei stare per dire delle sciocchezze, ma secondo la mia logica non dovrebbe essere possibile trasformare un essere umano in un oggetto, soprattutto se dalle dimensioni così diverse, quindi per me la risposta è no alla prima domanda… e no anche alla seconda, cioè non posso proprio trasformare una persona in una mela» Come spesso Corinne faceva, aveva risposto basandosi unicamente sul suo intuito, non sapeva se avesse detto una cosa molto stupida oppure no e neanche se ne interessava, era lì per imparare e di certo non si sarebbe vergognata se la sua risposta fosse stata sbagliata.


    Corinne Miller, Corvonero, primo anno
    Risposto alla domanda del prof


    Edited by corinne. - 15/4/2020, 20:45
     
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    Girovagavo, sovrappensiero, per i corridoi del castello in un caldo pomeriggio di aprire.
    Erano le 15:30 e sapevo che da lì a mezz'ora sarebbe iniziata la lezione di trasfigurazione.
    Mi diressi con tranquillità verso l'aula, per poi sostare un po' nel cortile antistante visto che avevo qualche minuto di anticipo.
    Alle 16:00 mi mossi verso l'interno e presi posizione infondo alla classe, di fianco ad Hermia.
    Salutai la mia concasata con uno scherzoso:
    "Giorno persona mediamente simpatica, anche tu qui eh?"
    Lasciai la borsa a terra e cominciai a pensare alla disciplina che stavamo per studiare.
    Trasfigurazione: materia molto interessante ma con una grande, enorme, parte teoria che creava in me una sorta di amore e odio verso la materia.
    Tirai fuori il libro di testo e poggiai la bacchetta sul banco, salutando i miei compagni del primo anno e dedicando un sorriso sgembo alla mia Russa preferita quando entrò in classe con qualche minuto di ritardo.
    Stranamente, il prof tenne il ritmo alto fin da subito ponendoci delle domande ancora prima di annunciare cosa avremo trattato.
    Ascoltai distrattamente le risposte degli altri e, quando mi fu data la parola, dissi:
    "Dunque, in realtà mi trovo abbastanza d'accordo con Sophie professore, partendo dal fatto che l'incantesimo actus è utilizzato per trasfigurare piccoli oggetti in aghi dubito fortemente che, anche se lanciato da un mago esperto, possa sortire l'effetto sperato su un essere umano.
    Riguardo la seconda domanda invece, potremo pensare che trasformando un oggetto in un frutto esso sia privo di tutte le proprietà nutritive di una sua controparte naturale, risultando quindi inutile per l'alimentazione umana.
    Inoltre ricordo di aver letto da qualche parte di una legge che rende impossibile creare del cibo dal nulla, tale trasfigurazione non si scontrerebbe con questa regola?"


    Terminai il mio intervento e mi appoggiai alla sedia con aria abbastanza annoiata.
    Solo il pensiero di dover studiare leggi, formule e definizioni mi rendeva quantomeno irrequieto.

    Logan McCormac, I°anno, Grifondoro.
    Interagito con Hermia e Vanja salutato un po' tutti.


    Edited by L. McCormac - 24/4/2020, 12:16
     
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    Melan non sapeva se c'era qualcosa al mondo in grado di metterla più di buon umore delle lezioni di trasfigurazione.
    Le sembravano tremendamente difficili, lunghe e faticose ma quando ne usciva si sentiva decisamente una persona più ricca.
    Con largo anticipo, o meglio, con quello che lei riteneva essere un largo anticipo rispetto alla sua normale tempistica, iniziò a preparare la borsa con libro, penna e pergamene per seguire la lezione, muovendosi quasi come se stesse preparando un rituale sacro.
    Uscì silenziosa dalla biblioteca e percorse con un sorriso i corridoi che conducevano all'aula, la testa fra le nuvole pensando a cosa avrebbero potuto affrontare nel pomeriggio.
    Era ancora persa nei sui pensieri quando si rese conto di essere arrivata a destinazione.
    Con ancora addosso quello strano alone di solennità che l'accompagnava dalla biblioteca, entrò in aula.
    "Buon pomeriggio professore" Disse con un sorriso al'uomo dietro alla cattedra.

    Si voltò poi verso l'aula, che stava già ospitando qualche studente.
    Salutò con un discreto cenno della mano Vanja e poi Francis, per andarsi a sedere in prima fila nel banco verso il muro. Voleva restare concentrata e attenta, come se stesse per partecipare ad uno spettacolo irripetibile.

    Ascoltò composta l'introduzione del professor Hilton, per poi rispondere alle due domande.
    "Certo, può usarlo su una persona ma non penso avrebbe alcun effetto, l'incantesimo Acutus ha effetto su piccoli oggetti"
    Disse, rendendosi conto di essere veramente agitata.
    "Per la seconda domanda... penso dipenda dalla qualità dell'incantesimo. Se è di ottima qualità avrà consistenza e sapore dell'esatta mela a cui stava pensando l'incantatore al momento del lancio e continuerà ad essere tale, anche se masticata o sciolta dai succhi gastrici. Se l'incantesimo è mediocre... si rischia che l'incantesimo non perduri nel tempo, facendo tornare la mela nell'oggetto che era prima..."
    Continuò, sentendosi ancora un po' tesa ma decisamente sollevata.

    Melan Dayne, primo anno, Corvonero
     
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    Robert aveva preso tutto il tempo possibile nella lezione precedente di incantesimi, non accorgendosi di aver scelto un passo lentissimo per trasferirsi nella nuova aula. Un soffio ancora e sarebbe stato proprio l'ultimo, una di quelle terribili disgrazie che non voleva certo vivere nei primi giorni di scuola.

    Come al gioco della sedia il ragazzo si affrettò a prendere il primo banco disponibile a caso, di duro e sano legno, una sensazione decisamente più famigliare dei cuscini utilizzati in precedenza. Sorridendo ai compagni già conosciuti non ebbe tempo di far altro che affondare le mani nella borsa, recuperando libri e bacchetta solo un soffio prima che il professore lanciasse la prima domanda.

    L'incanto Acutus era sicuramente semplice, ma evocava in Robert diversi recenti ricordi fastidiosi per i modi decisamente poco simpatici con cui poteva essere usato per "scherzare" in vari modi. La punta della penna d'oca in un ago, quel portachiavi in un maledetto ago, il ciondolo in un dannato ago... prima di rispondere il ragazzo si prese qualche secondo per riflettere su quanto odiasse quell'incanto di trasfigurazione.

    Poi venne il suo momento di rispondere e ci mise un po', davvero affascinato dalle risposte della schiera di Corvonero che lo avevano stimolato


    "Robert Simmons, primo anno a Grifondoro signore. Ehm... si è già detto quasi tutto, ma direi che... l'incanto Acutus è dedicato a piccoli oggetti, per cui inanimati, non biologici e dalle dimensioni ridotte, la trasformazione deve avere qualcosa in comune fra il prima e il dopo... una persona è, come dire, viva... e penso che... se qualcuno dovesse mai riuscire in un incanto così inusuale e potente, la vittima perderebbe la vita e sicuramente la mente, è quello che succede a chi si trasfigura in animale e non è capace di farlo veramente come un animagus...


    Preso un po' di coraggio, la passione per l'estro degli incantesimi ebbe immediatamente il sopravvento, senza curarsi in alcun modo della bontà delle ipotesi proposte ne ricordarsi che la materia era ben più simile alle matematica di altre e ammetteva pochi svolazzi

    "Cosa diversa però, forse, è concentrare l'incantesimo su parti del corpo che rispondano alla logica primaria per cui è stato codificato, ecco per esempio, forse potrei trasfigurare un ciglio, un capello o un'unghia con l'incanto Acutus! Sarebbe un buon modo se funzionasse e se volessi rubare una parte del corpo di un nemico per utilizzarlo nella famosa pozione polisucco una volta utilizzato il controincantesimo, insomma. Certo se fosse fattibile però, potrebbe essere non solo doloroso ma anche orribile da vedere, insomma, pura teoria..."


    Concluse stropicciando un po' le mani sulla divisa per asciugarle dall'umidità prodotta dal parlare in pubblico

    "Per la mela invece, è vero che non si può evocare dal nulla del cibo ma..."

    Riprese Robert pensando per un attimo a quanto ci aveva provato in maniera fallimentare con rammarico prima di scoprire che sembrava essere proprio impossibile, cosa di cui non era ancora convinto

    "Trasfigurando completamente e in maniera permanente un oggetto in una mela, penso si possa mangiare e potrebbe anche essere buona se l'incanto lo è stato. Certo, bisogna essere sicuri di aver eseguito una trasfigurazione perfetta e irrevocabile fintanto che rimane nello stomaco almeno... in ogni caso l'oggetto originario al primo morso andrebbe irrimediabilmente danneggiato. Ma... professore, le Trasfigurazioni sono, o non sono permanenti?"

    Il giovane mago si rese poi conto di essersi dilungato con la mano appesa per aria a cui ormai non arrivava più il sangue, così la tirò giù rapido fissando un punto nel vuoto.

    SPOILER (click to view)
    Robert Simmons, Grifondoro, Primo anno
     
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    Trasfigurazione è una materia complessa, eppure non mi dispiace capirne i meccanismi. Cambiare l'aspetto di un oggetto è qualcosa di complicato, bisogna essere precisi o si rischia di combinare disastri.
    Come per l'altra lezione a cui avevo preso parte, anche questa volta i ragazzi sembrano molto preparati. Mi sorprende vederli intervenire così spesso, con tanto entusiasmo. Ad Ilvermorny, in America, il livello dei primini era piuttosto bassino e per quanto avessi preso qualche lezione privata sui più comuni argomenti che avrei poi approfondito a scuola, anche io faticavo a dare delle risposte, le prime volte. E' chiaro che qui in Inghilterra siano diverse, le cose.
    «Come hanno detto i miei compagni, credo che nel caso dell'incantesimo Acutus non sia possibile trasformare un essere umano in un ago, mentre nel caso della mela...un oggetto trasfigurato prende la forma della mela, ma non la sostanza. Sarebbe commestibile, probabilmente, ma non sazierebbe. Potrebbe essere comunque utile, se vogliamo nascondere qualcosa di prezioso alla vista di qualquno.» ipotizzo, alzando poi le spalle. Se avessi un bene prezioso e temessi che qualcuno potesse rubarlo, probabilmente lo trasformerei in qualcosa di banale per allontanare sguardi indiscreti.
    Sophie McCallister, I anno, Grifondoro.
     
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    Una giornata anonima come tutte le altre. Nessuna avventura speciale, nessun avvenimento particolare, nessuna scoperta sensazionale. Non che le giornate di Gwénaël fossero solitamente volte alla ricerca di emozioni: il suo passatempo preferito era sicuramente fare sport in completa solitudine lungo il sentiero che portava verso la foresta proibita e difficilmente parlava con altre persone se non si trovava obbligato a farlo.
    Le lezioni della mattina erano terminate e quel pomeriggio sarebbe stato occupato, non libero. Questo adirava il francese, consapevole del fatto che non avrebbe potuto fare esercizio fisico: alla fine della lezione avrebbe infatti dovuto studiare e prepararsi alle lezioni del giorno dopo, quindi, quel giorno, non avrebbe avuto tempo da dedicare allo sport.
    Si recò prima verso la Sala Grande. Evitò le persone al meglio delle sue capacità: mangiò al suo tavolo lontano da tutti, in uno degli ultimi posti – o primi, contandoli dalla porta d’ingresso – e si sbrigò a mangiare, impedendo così un qualsiasi tentativo di contatto sociale che chiunque avrebbe potuto fare. Fortunatamente era stato smistato in serpeverde, ed in quella casata molte persone erano solitarie e per nulla solari o empatiche, proprio come lui.
    Dopo il pranzo si recò per un’oretta nella sua stanza, dove ne approfittò per darsi una rinfrescata, posare i libri delle lezioni del mattino ed assicurarsi di prendere una nuova pergamena – quella vecchia era terminata – e il libro di trasfigurazione. Quando oramai mancavano una quindicina di minuti all’orario stabilito per l’inizio della lezione, il bretone cominciò ad avviarsi a passo tranquillo e calmo verso l’ala est del piano terra della scuola: era proprio lì che avrebbe trovato l’aula.
    L’opinione di Gwénaël su quella materia era molto altalenante. Se da una parte non la amava per nulla e la trovava una perdita di tempo, dall’altra amava immaginare la trasfigurazione come una branca della magia oscura: si immaginava di trasformare teste di teneri animaletti da compagni io testa di aracnidi, oppure di trasformare i suoi nemici in vermi per poi poterli schiacciare, o ancora far scomparire cose e persone. In realtà non aveva la benché minima idea del se fosse possibile trasfigurare delle persone in degli oggetti orrendi, tuttavia amava immaginarselo.
    Magari, in quei giorni, avrebbe volentieri trasformato le due grifondoro presuntuose in due moscerini. O in due vermiciattoli striscianti. O meglio ancora, in sterco di ippogrifo.
    Come ogni volta, prima di entrare nell’aula si diede una sistemata ai capelli ed osservò per un istante la porta di ingresso, molto simile a tutte le altre aule viste fino a quel momento: un portone in legno e, sopra l’arco della porta, un rilievo in pietra che recava la scritta “Trasfigurazione”.
    Spinse leggermente la porta, giusto fin quando ci fu uno spazio necessario per sgattaiolare dentro, e fu piacevolmente sorpreso di vedere che, a differenza del professore di incantesimi che non amava i banchi per spiegare la propria lezione, l’insegnante di trasfigurazione aveva optato per dei banchi singoli e quindi con delle normalissime sedie in legno.
    Lanciando una fugace occhiata si rese conto di una persona di sua conoscenza – purtroppo – ed evitò di ripetere l’errore già fatto: quando vide la rossa si mise a distanza di sicurezza da lei e prese posto a circa metà dell’aula in una fila centrale, più vicina alla lavagna che alla porta d’ingresso.
    Non salutò nessuno, tantomeno il professore, si limitò a chinare la testa dopo averlo guardato in segno di rispetto.
    Si guardò intorno per un momento e notò che Tybalt non era ancora lì, magari aveva deciso di saltare quella lezione non ritenendola affatto utile ad un mago che ha frequentato Durmstrang.
    Nel sedersi appoggiò sul tavolo in legno massiccio il suo libro di trasfigurazione ed estrasse anche la pergamena, la sua piuma ed il calamaio. Non sapeva ancora di cosa il professore avrebbe parlato in quel giorno, ma sicuramente non aveva intenzione di confrontarsi con gli altri ragazzi sull’argomento della lezione.
    Pochi istanti in ritardo entrò in classe una ragazza con un’aria tutt’altro che vivace e con un aspetto malaticcio che si posizionò nel primo posto libero che trovò.
    - Ma perché non ve ne restate in camera se siete malati? Volete contagiarci tutti? – si chiese in mente, guardandola con aria disgustata ed accusatoria.

    […]

    Il professore iniziò la lezione. O meglio, iniziò a fare domande, cosa che Gwénaël non sopportava.
    Avrebbe dovuto forzatamente rispondere a quei quesiti e prima di farlo ascoltò le supposizioni fatte da alcuni compagni di corso. In particolare, si soffermò su quelle proposte da Hermia e da un ragazzo che disse di chiamarsi Francis. Aveva un’aria così presuntuosa e saccente, il francesino gli avrebbe castato una fattura tartagliante od una ammutolente addosso così da farlo smettere di parlare. – Mi pare ovvio… ma sta zitto, ridicolo – pensò.
    Quando ebbe ascoltato qualcun altro dei ragazzi alzò la mano.
    Dopo aver ricevuto il permesso dall’insegnante parlò sottovoce, come a volersi far sentire solo dallo stesso e guardandolo negli occhi con aria fredda ed inespressiva.
    “Secondo me è sufficiente che l’oggetto da trasfigurare sia inanimato… anche se forse uno di dimensioni troppo grandi necessita magri di essere tagliato o sbriciolato prima”
    Si fermò un istante a riflettere, avrebbe dovuto rispondere anche alla seconda risposta. Con la stessa tonalità di prima aggiunse:
    “Credo che una volta che un oggetto viene trasfigurato, quella diventi la sua natura. Quindi non penso succeda nulla, al massimo se fatta da uno studente inesperto la mela potrebbe avere un sapore di legno, o ferro, o topo…”
    Tolse lo sguardo dall’insegnante e tornò con la testa sulla pergamena.
    Poi lanciò un’occhiataccia al corvonero al primo anno, non curandosi del fatto che lo stesso avrebbe potuto vederlo. Già non lo sopportava – non che fosse inusuale per lui – e nella sua testa cominciò a figurarsi l’immagine di sé stesso e il suo compagno di stanza che torturavano quel ragazzino a suon di maledizioni.
    Sogghignò.



    Gwénaël Prézé, I anno, Serpeverde
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    Le lezioni pomeridiane sono una bella rottura di scatole, mi impediscono di starmene in pace in biblioteca o di andare a fumare al lago. Si, le mie giornate qui a scuola sono incredibilmente interessanti, un emozione continua. Ovviamente sono sarcastica. L’unica nota positiva di queste giornate è aver trovato qualcuno con cui seguire. Sto aspettando Diana su una finestra poco distante dall’aula, concedendomi una sigaretta. - Hey, sei pronta a questa nuova interessantissima lezione? - le domando prima di entrare in aula per essere travolta da Mr. Ricetto. Esuberante come lo ricordavo alla festa si apprestava a fare il Don Giovanni con tutte le fanciulle del corso. - Riccio, il piacere è tutto nostro - gli sorrido passandogli accanto prima di prendere posto. - Non trovi che il prof sia affascinante? - chiedo a Diana, prima che l’uomo prenda la parola. - Grace Parker, I anno, corvonero. Acutus è un incanto che funziona solo sui piccoli oggetti. Una persona non è un oggetto, quindi direi di no. - provo a rispondere alle domande del professore - Per quanto riguarda la mela, sarebbe molto divertente se il morso restasse.
    Grace Parker, I anno, corvonero
    Interagito con Diana, salutato il riccetto 😻

     
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    In quel meraviglioso primo pomeriggio dal cielo azzurro e limpido , i raggi solari illuminavano Hogwarts rendendo quella giornata perfettamente adatta a prendere colorito e fare tante attività divertenti stando all'aria aperta.
    Peccaro però per Tess e gli altri studenti, che dovettero tenersi impegnati per la lezione di Trasfigurazione che si sarebbe tenuta alle ore 16.
    La Walker non odiava assolutamente quella materia, dopotutto non era poi tanto diversa da incantesimi, ma la voglia di seguire qualsiasi lezione quel giorno era talmente poca che la ragazzina si trascinò a fatica al piano inferiore est della scuola,super puntuale.
    Quando la studentessa entró nell'aula, purtroppo notò che i banchi in fondo erano già quasi tutti occupati, dunque salutò cordialmente il professore e poi rivolse un sorriso ad Hermia,,visibilmente scocciata, per poi sedersi a due o tre banchi avanti all'amica.
    Quando tutti furono arrivati , il docente di trasfigurazione si presentò camminando tra i banchi, guardando ad uno ad uno i giovani maghi presenti.
    Si chiamava Hilton, e la Walker subito pensò fosse, a pelle, una persona decisamente inquietante.
    Finita la sottospecie di passeggiata dell'uomo , egli si fermò davanti alla cattedra e, voltandosi verso gli studenti con un'espressione quasi malvagia , cominciò con le prime domande.
    Tess non fece in tempo ad alzare la mano che quasi tutti si erano "prenotati" per rispondere, quindi si limitò ad osservare ed ascoltare con attenzione mentre sistemava con precisione la pergamena, l'inchiostro e la piuma utili per prendere qualsiasi tipo di appunto.

    Tess Sophie Walker, Grifondoro, primo anno
     
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    Mia madre e mio padre mi avevano sempre parlato bene di Hogwarts e il loro apparato docenti.
    Quella lezione però sembrò destare parecchia noia e poca attenzione. E la pensavo uguale.

    Arrivai a lezione in orario, come sempre, dopo una ricca colazione a base di cereali ad alto contenuto fibroso e pane tostato cosparso di burro di arachidi.
    Appoggiai la cartella a terra dove avevo riposto i principali oggetti che mi portavo dietro durante le lezioni al castello.
    Il professore parlava di trasfigurare una persona in una mela e papparsela. Cazzo, ma non c'erano altri argomenti per oggi? Pensai un attimo a cosa dire, ormai tutti avevano detto la loro, quindi me ne stetti zitto giocando con una penna, io me la mangerei volentieri una mela, insomma forse è più nutriente di una naturale, visto che alla fine deriva da una persona in carne ed ossa.

    Jesse Sanders, 1 anno, Grifondoro
     
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