Posts written by Karen°

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    Se non fuma affatto è meglio, penso, e mi auto convinco che ce la farò a fargli dimenticare la nicotina anche se lui è convinto del contrario.
    Non ha capito che sta messo male e che non gli conviene fare il bimbo piccolo.
    Osservo la sigaretta spenta tra le sue labbra. Va bene, mi dico, purchè resti spenta.
    Immagino che la donna sia la stessa di cui parlavamo tempo fa.
    Quella con cui non è voluto scendere a compromessi.
    Mi dice che ora sono pari, mi chiedo se e quando lui ha fatto qualcosa. E perchè non me lo ha detto.
    Segreti, ancora segreti.
    Non mi piace che ne abbia con me. In questi anni gli ho dimostrato che è tante cose ma che le ho accettate, ci stiamo lavorando insieme.
    Per me è cambiato tantissimo e io per lui ho fatto altrettanto, ma odio le mezze verità, odio le omissioni.
    Seguito a guardarlo e non riesco a proferire parola.
    Ho così tante cose che mi passano nella testa che alla fine nessuna sta riuscendo a trovare concretizzazione.
    Poi bastano due parole, due semplici parole per scaldarmi il cuore.
    "Mi dispiace".
    Chiudo gli occhi e le assaporo per bene prima di alzarmi e raggiungerlo sul divano.
    Lui è disteso, io sono seduta in un piccolo angolo vicino al suo busto.
    -Dispiace anche a me- sostituisco il refrigerio che può dargli il bicchiere con la mia mano fredda che gli accarezza la fronte e poi il viso.
    -A prescindere da questa sera ultimamente sei inquieto, cosa c'è che non va, Chab? Se non me ne parli io non posso aiutarti-
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    Ricordo di essere stata rapida nei movimenti, non sono una guaritrice, penso che se solo lo fossi stata avrei risolto il problema prima, e le mani sarebbero tremate di meno.
    Ma non lo sono e ci ho messo più tempo del dovuto, con maggiore sforzo cerebrale, e non sono certa neanche di aver fatto bene.
    Ma mi ricordo quando in un momento di delirio mi ha detto “sposami”.
    Gli ho risposto “ripetimelo quando sarai guarito” conscia che non lo farà mai.
    In compenso mi sono resa conto che le persone in punto di morte possono dire un sacco di cose, mi ha fatto piacere che abbia comunque avuto un pensiero per noi.
    Sono ferma sulla poltrona e lo guardo mentre dorme, mi chiedo se si riprenderà mai.
    Mi assento solo un attimo per vedere se Night è apposto, la bambina dorme, non si è accorta di nulla.
    Devo però sbrigarmi a togliere di mezzo gli strumenti usati, ora che è tutto nella norma dovrei anche accertarmi che non abbia la febbre.
    Sono alle sue spalle quando vedo che è seduto sul divano e si sta probabilmente rendendo conto che non è stato per niente un sogno.
    Mi dice di aver perso la bacchetta, avanzo e gli sono davanti con un bicchiere di gin in mano che gli allungo – sarebbe il caso di non fumare per le prossime ventiquattro ore, dagli il tempo di riprendersi un attimo al tuo fisico-
    Mi siedo là dove mi son seduta prima e con le braccia sulle ginocchia, il busto leggermente in avanti glielo chiedo – chi ti ha ridotto così?-
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    In effetti sono preoccupata, è uscito per il suo solito giro ma non è ancora rientrato.
    Una persona normale direbbe che si è attardato con degli amici, non c'è niente di male in questo.
    Fossi una poco sicura di me direi che si sta trastullando con un'altra donna, ma so che non lo farebbe, per quanto voglia negarlo mi ama troppo per rischiare di prendersi una cinquina in faccia e una sfuriata che se la porterebbe fin dentro la tomba e oltre.
    Quindi si, sono preoccupata e lo percepisce anche Night che mi guarda senza dire mezza parola.
    O meglio, una cosa l'ha detta – dov'è papà?- bella domanda.
    Vorrei saperlo anche io, penso in risposta, ma fortunatamente le mie labbra dicono altro – sta tornando, è uscito per prendere una boccata d'aria-
    Gli scenari che si formano nella mia testa sono tanti e nessuno bello.
    Lui ha una taglia sulla testa, i suoi ex colleghi gli danno la caccia, c'è n'era una poco meno di un paio di mesi fa proprio fuori l'uscio di casa, e non me la potrei scordare neanche volessi.
    Sto elaborando un piano d'azione, ovvero intercettare Igor e farmi tenere la bambina, quando sento una chiave nella toppa di casa e il tempo per un attimo si ferma assieme al tonfo sul battente che segue subito dopo.
    Sono pronta a schiantare chiunque sia, ma riposo la bacchetta quando mi accorgo che quel corpo ricoperto di sangue è quello di Ichabod.
    -Chab- ho giusto il tempo di fare i passi che ci separano per sorreggere il suo corpo e quasi perdere l'equilibrio.
    Pesa tre volte me e non sono certa di riuscire ad arrivare sul divano.
    Lo adagio per terra – non dormire, infatti, ehi- gli do dei colpetti sul viso -Ichabod resta con me- mi allungo per prendere la bacchetta e gli annaffio la faccia con un aguamenti – Non _ Dormire- ripeto quando apre un occhio dei due.
    -Vorrei dirti tante cose in questo momento e nessuna carina, tipo che ti ha detto la testa di andare da solo, ovunque tu sia andato- parlo per tenerlo sveglio, magari ha pure la forza di ribattere e incazzarsi, sempre meglio di niente, ma intanto provvedo con quel poco di magia bianca che conosco, e richiamo a me qualsiasi tipo di pozione utile mi venga in mente – chi è stato?-
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    Le sue parole mi lasciano pensierosa.
    Chi è che vorrebbe portargli via la bambina? Il primo nome accompagnato da un volto che mi viene in mente è Makenzie.
    Alla fine non ne abbiamo mai parlato e probabilmente non lo faremo neanche oggi, ma il suo tenere lontano la bambina da quella che è la sua madre naturale non è una saggia idea.
    Eppure se si affida alla legge le probabilità che riesca a portargliela via sono effettivamente reali e concrete.
    -Di cosa parli?- dice che qualcuno gli sta sul fiato sul collo, sulla base di cosa lo dice? Chi gli sta addosso?
    Mi racconta qualcosa. Stralci di episodi che per una che è estranea alle vicende dicono davvero poco.
    L'unica cosa che posso dirgli è – per portartela via devono prima superare un enorme ostacolo- ovvero lui.
    Di cosa ha paura? Da quando ha perso la sicurezza di essere invincibile?
    -Non da meno quello rappresentato dal tuo secondo e da me- non che io sia la nuova Xena, ma non sono neanche l'ultima ruota del carro.
    Se devo so come difendere ciò che amo.
    -Pensi sia saggio?- andare a Londra dico.
    Lui non è ben voluto lì, un solo passo falso e si ritroverebbe addosso l'intero corpo auror.
    Sapevo dove voleva andare, come era venuta in mente me lei, era venuta in mente anche a lui.
    -Cosa vorresti dirle?-
    Avere paura era normale, ma per come la vedo io basterebbe fare un passo in dietro e la questione si potrebbe risolvere velocemente.
    Oltre che facilmente.
    -Cosa ti fa veramente paura?-
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    Chab deve capire una cosa, con me il silenzio e le risposte a monosillabi dicono più di mille parole.
    Possibile che dopo tanti anni ancora non lo ha capito?
    Oppure semplicemente lo fa per abitudine, che non lo escluderei comunque.
    Ripongo delicatamente Night nel suo letto e lo raggiungo.
    Mi verso dell'acqua, bevo, mentre continuo a guardarlo.
    Poi lascio il bicchiere e la mia mano si poggia sulla sua.
    -Non è vero- rispondo al suo “è tutto ok”.
    -E nonostante ora potrei lasciarti nel tuo silenzio e andare di la a prepararmi per la notte, resterò qui, a tediarti con la mia sola presenza finchè non ti ricorderai che davanti a te hai una donna che ti ama, e che vuole ascoltare i tuoi pensieri, le tue sensazioni.
    Una donna che vuole sapere cosa stai provando e soprattutto che non si accontenta di una palese bugia-
    gli sfilo via il bicchiere dalla mano, dopo che ha finito di bere, e le stesse mani le avvolgo attorno al mio corpo che ora aderisce perfettamente al suo – allora, Chab, riproviamoci.
    Cos'è successo?-
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    Non so cosa stiano elaborando quei due, ma quando parlano tra di loro in questo modo allora automaticamente c'è qualcosa di losco sotto.
    Li lascio stare, perchè tanto non ne caverei comunque un ragno dal buco, ma immagino che Mr Ichabod Blackwood mi dovrà più di una spiegazione una volta di rientro.
    Se mi escludono dal discorso vuol dire che già sa che non mi piace.
    Sono una donna paziente, evito di andare via e resto con Night tutto il tempo che gli serve per discorrere.
    Alla fine rientra, non posso dire che sia passato poi tanto tempo.
    Eppure la sua faccia, che mi aspetto rilassata, è tutto fuorchè questo.
    E' pensieroso, è preoccupato.
    Forse stravolto è il termine più appropriato.
    -Cos'è successo?- gli chiedo guardandolo mentre sono ancora seduta sul divano con Night che dorme tra le mie braccia.
    Allora mi alzo, la porto in camera da letto, la adagio tra le coperte e torno da lui - Chab, ti va di parlarne?-
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    -A ognuno il suo- io sostanzialmente mi diverto troppo a dare consigli spassionati a terzi, insomma quando non si tratta di me divento relativamente brava.
    -Grazie caro, lo sei anche tu, per questo ti sto proponendo di condividere la storia- o lo scoop chiamiamolo come vogliamo tanto il risultato non cambia.
    Decide comunque di testare la mia rubrica ponendosi come primo fruitore dei miei superbi consigli.
    La storia che mi propina mi fa venire in mente un po' quella che ho io con Ichabod, e non posso fare a meno di generare un parallelismo.
    -Mi è successo- rispondo quindi –è posso assicurarti che solo l'amore può far sopravvivere un rapporto del genere.
    Se non c'è quello allora non ha senso iniziarla neanche una storia.
    Ci vuole pazienza, comprensione, se sai entrare nella testa dell'altro, prevedere cosa gli passa per la testa e sedare sul nascere le sue “pazzie” allora la storia potrebbe essere tra le più belle mai vissute-
    si okay mi sono lasciata prendere la mano, perchè la mia è una storia proprio così, ma dopo tanti anni ho scoperto cos'è l'amore, non ci rinuncerei per niente al mondo.
    -Il mio consiglio è “perseverare” anche l'animo più oscuro prima o poi capitolerà all'amore-
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    -Si grazie- prendo il caffè che mi porge e lo porto alle labbra.
    -Non sei bravo dici? Ma dai, non fare il falso modesto- compito di un bravo giornalista è anche quello di saper scrivere di quello che non era nelle proprie corde.
    Io sono fortunata, scrivo di cronaca come di frivolezze e non mi pesa in nessun caso.
    -Hai capito bene, che ne pensi?- in merito agli jaralda si, ho fatto le mie ricerche - posso condividerle con te, potrei persino cederti parte dell'articolo, tu scrivi della parte "seria" io mi occupare del gossip che si cela dietro- una bella suddivisione dei compiti - riguardo alla mia rubrica, ti ho visto reticente poco fa, credi che non saprei dare dei buoni consigli?- faccio un sorso e mi metto in posizione di ascolto - avanti, esprimi una perplessità amorosa che ti colpisce da vicino e testa le mie perle!-
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    Sono convinta che molti vorrebbero respirare l'aria che c'è in questi uffici, aria di inchiostro, di carta, di conoscenza.
    E sono altrettanto certa che raramente ci sono due persone competitive come me e Kristopher che vanno d'accordo.
    -Non vedo l'ora di andarci anche io- le mie ferie le trascorrerò in Italia, con Harper, Night e Ichabod.
    Che lui sia d'accordo o che non lo sia.
    Nel caso non dovesse esserlo saprò come convincerlo.
    -Settembre- gli dico – preferisco le stagioni un po' meno caotiche- sorrido perchè non sarebbe propriamente da me questo tipo di discorso, quanto invece del mio consorte.
    -Son comunque soddisfazioni- posso capirlo.
    Anche io quando porto a compimento un capitolo del mio romanzo finisco con il sentirmene soddisfatta.
    -Io sto preparando il progetto per una rubrica, non so bene ancora come intitolarla, se “[email protected]” oppure “la posta del cuore”- ci sto ancora pensando ma il succo non credo cambi, più che altro cambia la fascia oraria e anche il target a cui faccio riferimento.
    -Sto lavorando or ora a un pezzo sulla preside di Hogwarts, pare abbia adottato cinquanta Jaralda. Che poi .. tu lo sai cosa sono i Jaralda?- io ho scoperto la loro esistenza quando mi hanno piazzato le foto dell'indiana sotto al naso.
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    Stoccolma, Agosto 2020

    Persino qui è giunto il caldo, ma questo non mi impedisce di recarmi a lavoro.
    Infatti sono nel mio ufficio, con il ventilatore sparato dritto in faccia e penso.
    Penso al mio prossimo articolo, penso che vorrei aprire una rubrica tutta mia, penso che sia giunto il momento di farlo il passo, di mettere radici, di far capire a Ichabod che, tutto sommato, io sto facendo sul serio.
    Non dimenticherò mai Londra, mi piace quella città, mi piace anche il corrispettivo magico, ma sono disposta a farmi piacere anche Stoccolma, per lui.
    So quanto gli dia fastidio il fatto che ogni tanto sparisco per giorni, alla fine, se posso trovare una valida alternativa.. perchè no.
    Scorgo di volata Kristopher. Lui si è trasferito da Londra un mese fa, circa.
    Fino a qualche settimana fa non sapevo il perchè, ora so che è una specie di aiutante di Coco.
    Quella stronza che insiste a infastidire Ichabod, a portarlo su quella strada che io con fatica cerco di rimuovere.
    -Ma buongiorno- gli dico una volta raggiunto davanti alla macchinetta del caffè, si ne abbiamo una in redazione.
    -Oggi non sei in ministero?- di solito viene a scrivere di notte i suoi articoli, ammirevole, certo, ma non so davvero come faccia.
    -A che punto è il tuo libro?-
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    -In realtà tu hai potere su di me anche gratis- quasi sempre almeno, è stato più furbo della maggior parte degli uomini, che lo abbia fatto coscientemente o meno, quel giorno di diciassette anni fa non ha vinto solo una scommessa, si è fregato pure il mio cuore, il mio futuro e tutto il pacchetto.
    Ovviamente non gli piace ch'io sia così ferrea nella mia decisione, le sconteremo dopo, tutte quante.
    Per ora siamo in perfetta parità.


    -E' solo lavoro- dico arricciando il naso a quella nuvola di fumo che ci avvolge.
    -Non posso dire di no, o meglio..- mi volto e voglio che mi guardi mentre gli spiego - ho un progetto nella mia mente, questo è uno scoglio che devo superare per poterlo raggiungere- spero che sia chiaro il fatto che non mi diverte neanche a me questa cosa, tanto più che essere indotta a fare qualcosa mi indispettisce, ma non per questo rinuncio.
    In fondo ho ben altri mezzi con cui potermi prendere la mia piccola vendetta.
    -Andrà tutto bene- lo rassicuro. Cosa potrebbe mai succedere? Anche fosse.. stiamo parlando di me, cosa potrebbe mai succedere a me?
    Sono riuscita a uscire indenne da situazioni ben peggiori.
    Quando mi da uno spiraglio la mia attenzione si acuisce particolarmente.
    Sorrido - scoperemo tantissimo- non fatico a promettergli e su questa promessa mi prendo un altro intensissimo bacio.
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    -Non c'è alcun motivo per incazzarti- gli dico pacata mentre tolgo il giornale di mezzo, proprio via anni luce dalla nostra sfera confidenziale.
    -Vuoi venire?- gli chiedo, e sono sincera, onestamente non ho problemi se vuole accompagnarmi, anzi, tutt'altro. Mi farebbe piacere, e lo sa, non è la prima volta che lo invito ad eventi del genere, anche se non sempre sta dell'umore giusto per venire.
    -Sai, quando una persona ha molti soldi, e quando non ha nessuna remora a spenderli, può fare quello che vuole, compreso porre delle condizioni- mi stringo nelle spalle - non è il primo, e non sarà neanche l'ultimo. Sono persone che si sentono a loro agio stando nella propria casa. Nel loro habitat-
    Roteo gli occhi al cielo, e si, abbiamo perso Ichabod Blackwood, ed è bastato un articolo su un giornale e l'idea di vedermi andare a un ricevimento.
    Mi domando cosa abbia oggi, perchè chiaramente c'è qualcosa che non va, non sono argomentazioni tali da suscitare questa insofferenza.
    Gli accarezzo i capelli che sono sulla nuca, lo guardo con un mezzo sorriso sulle labbra - vieni con me dai- lo incalzo -non ho mai fatto l'amore in una casa con il lampadario di cristallo- non so la sparo a caso, ma immagino che ci siano tanti angoli sfiziosi su cui poter lasciare il segno.
    -Chaab- miagolo lasciandogli dei piccoli bacini sul collo - non ti arrabbiare, è solo .. lavoro-
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    Io la sorella di Simons l'ho odiata, dal più profondo del cuore.
    Lei stava li, a strusciarsi su di lui sempre, e quando dico sempre intendo sempre.
    E lo faceva cosciente che mi dava fastidio.
    Perchè diciamocelo, se gli uomini e facile prenderli in giro le donne non si lasciano ingannare.
    Lei aveva capito che Ichabod mi interessava e ci provava gusto a farmi innervosire.
    E io la odiavo tantissimo.
    Infatti quando ho saputo della sua morte non mi è neanche dispiaciuto.
    -Devo incontrarlo- rispondo - non è che mi sono informata per passione- non mi sono mai interessata di queste cose e neanche avrei iniziato adesso se la redazione non mi avesse chiesto di incontrarlo.
    E non perchè volessero loro mandarmi, bensì era stata una chiara richiesta del nostro caro ex compagno.
    Forse non era il caso di dire a Ichabod che lui ha scelto me.
    -Le ragazze lo adulano e lo venerano come fosse un dio- inizio a raccontare - due mie colleghe hanno fatto carte false per poter andare al gala di mercoledì prossimo.
    Una di loro mi ha pregato con le lacrime agli occhi per poterle cedere il mio posto
    - lo guardo e alla fine opto per la verità - non vuole sentire storie. Ha chiesto esplicitamente di me- volto la testa e lo guardo - dici che ha un motivo particolare per questa richiesta?-
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    Che nottataccia ragazzi, non lavoravo fino a così tardi da un sacco di tempo, e devo dire che non mi sono mancati per niente questi momenti.
    Per questo motivo, alle sei di questa mattina ero già in piedi e alle sette sono andata a fare una corsa.
    Son tornata per le nove e mezza, con la dovuta calma mi sono lavata, ho fatto un minimo di spesa e ora sono a casa di Ichabod.
    Ma lui è distratto, non sembra essersi neanche accorto della mia presenza - ehi- gli dico avvicinandomi face to face.
    -Buongiorno- lo ri saluto scoccandogli questa volta un bacio - dalla tua faccia deduco che ti sono mancata in questi due giorni- uno e mezzo, a voler essere pignoli.
    Ma starò a casa per i prossimi quattro quindi ..
    Poso la spesa sul ripiano, la sistemo e intanto lo ascolto - confuso? E perchè mai?- però si, si vede che è confuso, cosa può mai essere successo in questo lasso di tempo in cui non ci sono stata?
    Scorgo Night dalla porta semi aperta della stanza da letto, è vestita anche se sta sonnecchiando.
    Questo vuol dire che si sono fatti compagnia per la prima parte della mattinata.
    Volta il giornale verso di me, affino lo sguardo anche se dalla foto che copre metà pagina so già di che si tratta.
    -E posso sapere per quale motivo stai fissando Simons da questa mattina piuttosto che pensare a me?- sorrido e lo affianco, sedendomi di fianco a lui.
    Gli sfilo via il giornale dalle mani e questa volta guardo Simons anche io.
    -Però, è cambiato da quando andavamo a scuola- e pensare che ci sono anche uscita con lui, per dar fastidio a Chab.
    Lo guardo - ma davvero non te lo ricordi? Ti sei pure bombato sua sorella, una delle tante a cui hai spezzato il cuore mentre ti impegnavi a irritare me- e ci riusciva pure.
    -A quanto pare è diventato più ricco di quanto non fosse già prima, un filantropo che trova l'approvazione di molti.
    Il quinto miglior scapolo d'oro dell'intero mondo magico.
    Vuoi davvero sapere cosa ne pensano le ragazze?-
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    Mi piace immaginarlo come un bambino ok.
    Non fatico a pensarlo alto un metro o qualcosa in meno, con dei capelli magari chiari, come quelli di Night, e un gran sorriso.
    Se non gli va di parlare non insisterò, è una libera scelta, non sono andata nello specifico apposta.
    -Regole molto rigide?- chiedo pensando che sicuramente non abbiamo avuto la stessa infanzia.
    -Volevi bene a tua madre?- mi sarebbe piaciuto conoscerla, non doveva essere stato facile ma Chab sembrava fiero di lei, quindi doveva essere speciale.
    -Sai, credo di essermi fatto un'idea sbagliata dei tuoi. Tempo fa non stavi bene, e tra un delirio e l'altro hai detto alcune cose- se non ricorda allora lascio perdere, se cambia discorso lascio perdere, se non vuole parlarne lascio perdere.
    -Io vorrei sapere tutto di te- lascio ricadere il libro sul tavolino accanto - vorrei sapere quando hai avuto la tua prima magia involontaria, se hai rotto qualcosa, vorrei sapere se hai mai rubato delle falci per comprarti delle caramelle, se c'è un parco in cui eri solito andare, se c'è un albero su cui hai scritto le tue iniziali- mi stringo nelle spalle - vorrei sapere perchè lasci a tuo fratello, più piccolo di te, il potere di escluderti dalle faccende della tua famiglia-
347 replies since 5/12/2011
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