Parliamone

Stamattina ho deciso di andare a piedi verso la redazione dove scrivo sempre i miei articoli, da quando sono quì a Stoccolma è diventato uno dei miei punti di riferimento, soprattutto nelle notti tranquille dove non trovi nessuno che ti disturba, ecco, quello è più o meno l'orario in cui lo frequento.
Il resto del giorno lo passo quasi tutto al ministero, in quell'angolo dentro l'ufficio di Coco che adesso è diventato anche mio. Stamattina però la mia destinazione è diversa: sono entrato in ferie giusto due giorni fa e prima di tornare a Londra per delle cose da sbrigare so che devo terminare l'articolo su cui sto lavorando da due giorni. In fin dei conti non sono ancora del tutto in pausa.
Entro in redazione e punto dritto sulla macchina del caffè, visto che quì il caffè è davvero buono, perché non approfittarne?
Appoggio la valigetta ai miei piedi e mentre sto scegliendo il caffè sento una voce familiare raggiungermi da dietro le spalle, mi volto a guardare Karen perché sono sicuro si tratti proprio di lei.
< Ciao Karen! > l'avevo conosciuta a Londra per via del lavoro che ci accomuna e me l'ero ritrovata a Stoccolma, è incredibile come il mondo può essere davvero così piccolo!
< eh no, sono in ferie. > certo, detto da uno che è appena entrato in redazione sembra quasi una pagliacciata, ma il mio obbiettivo è quello di concludere tutto e partire leggero, senza pensieri.
< e tu non vai in vacanza? > dico prendendo il bicchiere di caffè in mano < Bene dai, ho ancora un bel po' di strada da fare con il libro, ci vuole un po' di pazienza. > mi porto il caffè sulle labbra sorseggiandolo appena prima di rivolgere la parola nuovamente a Karen.
< Invece tu, cosa fai di questi tempi? Lavori a qualcosa di particolare? > noi giornalisti non ci fermiamo mai, persino quando siamo in vacanza ci viene la voglia di prendere carta e penna per scrivere le cose più curiose che vediamo in giro, ogni occasione è buona per raccogliere materiale interessante.

Mi sembra un po' strano il fatto che Karen abbia proprio scelto settembre come mese feriale, sono convinto che lei ci tenga tanto quanto me al suo lavoro, vederla in vacanza a settembre mi sembra un po' stonato ma non dico niente, avrà certamente le sue ragioni.
Sorrido mentre giro la tazza di caffè per fargli assorbire fino l'ultimo granello di zucchero. <Niente male come scelta, meglio evitare il caos.> io ho scelto semplicemente di tornare a Londra, non amo andare in luoghi troppo chiassosi, se proprio devo scegliere preferisco una meta in zone di montagna, posso capire benissimo il suo pensiero, non è poi così male come scelta, anche se le temperature a settembre sarebbero velocemente cambiate.
<vuoi un caffè? > chiedo mentre l'ascolto parlare del suo ultimo progetto.
Faccio un espressione quasi divertita quando sento il primo nome della sua rubrica, capisco perfettamente che quella non è roba mia, ma se posso dare un consiglio opto per la seconda. < io ti consiglierei la seconda, è più formale, poi vabbé, non sono bravo in queste cose. . > io e la mia amica inseparabile di formalità, senza mai mettere qualcosa di dolciastro nelle mie storie, tutta falsa mi dico, un cuore ce l'ho anch'io ma non sono il tipo di persona che ti da i consigli sull'amore. A proposito, faccio una domanda. < Darai consigli d'amore alle persone? Ho capito bene? > questa cosa mi incuriosisce, per me è una cosa davvero difficile calmarmi il quel tipo di ruolo, insomma, il miglior consigliatore in fin dei conti sono io proprio perché solo io vivo una storia unica al mondo, ma questa riflessione rimane solo nei miei pensieri.
< Temo di no sai? > io odio gli animali, sia babbani che magici, per questo non ho una grande cultura nel campo. < Ma avrai fatto qualche ricerca immagino, hai potuto verificare più o meno questa specie di creature? In biblioteca potresti forse trovare qualcosa, oppure vai ad intervistare direttamente l'interessata.> io e i miei metodi diretti.

No aspetta, non è assolutamente vero che io non so scrivere robe frivole, solo che sono molto riservato sull'argomento "amore" dunque di conseguenza non riesco proprio a dare consigli alla gente in modo "pubblico", come spiegarlo a Karen?
<beh si dai, si che sono bravo.. Ma preferisco parlare di altro, io non mi ritengo un uomo di consiglio quando si tratta di amore> ho detto la verità, credo di essere stato sincero perché se devo dare consigli è meglio che non piglio la piuma. < Detto questo, penso che tu sia una gran giornalista! > dico sul serio, ammiro questa sua predisposizione per l'ascolto e l'aiuto delle persone, io non sono molto tagliato per questo.
< Ottimo, ci potrebbe stare! Sarebbe carino fare questo lavoro insieme.. Farò qualche ricerca su questi mostriciattoli e ci sentiamo. > si capisce che odio le creature, vero?
Mi metto a braccia conserte con una faccia pensosa, non si se aderire a quell'iniziativa di domanda e risposta, tuttavia me la gioco al volo.
< Ti è mai successo di perdere la testa per qualcuno di veramente insolito? Insolito nel senso che non te l'aspettavi, con cui ritieni sia difficile avere un rapporto sereno.. Un amore difficile ecco.. > adesso rispondi cara Karen.

Ascolto Karen, con un filo di imbarazzo perché non sono abituato a questi discorsi, di solito penso fra me certe cose, evito come la peste il fatto di condividerle con altre. Onestamente non so perché l'ho fatto, magari solo per dargli il piacere di rispondere oppure semplicemente perché mi andava. Ogni tanto sento anch'io il bisogno di chiedere dei consigli, no? Sapere il punto di vista di una donna può essere molto utile. Spesso le donne vedono le cose in molto totalmente diverso da noi uomini, hanno la mente molto complicata, per cui sorrido mentre ascolto le sue parole. < Grazie grazie Karen, direi che la prova del nove l'hai superata. > dico appoggiando una mano sulla sua spalla, e siccome sono una stronzo di prima categoria, sono molto abile a cambiare discorso proprio mentre i miei occhi vanno a posarsi sulla figura di un uomo in lontananza. < Ah, ecco Jackson! > prendo la valigetta che ho appoggiato a terra poco fa, stringo la mano a Karen e la saluto di fretta. < Devo proprio andare, raggiungo il mio collega perché ho un paio di cose su cui discutere. > mi fermo solo un istante riflettendo sulla sua proposta. < ti scriverò appena ho un attimo, così lavoriamo sull'articolo. > faccio qualche passo all'indietro e la saluto con la mano. Sono stato bravissimo a farla franca quando il discorso si da duro. Ero stato decisamente abile. < Ciao! > mi volto e vado a raggiungere Jackson che mi ha salvato da un discorso troppo scomodo per me. Menomale che esistono i colleghi.