-
.
It doesn’t hurt me.
Do you want to feel how it feels?
Do you want to know that it doesn’t hurt me?
And if I only could
I’d make a deal with God
And I’d get him to swap our places
You don’t want to hurt me
But see how deep the bullet lies
Unaware I’m tearing you asunder
Ooh, there is thunder in our hearts
Is there so much hate for the ones we love?
Tell me, we both matter, don’t we?
You, it’s you and me
It’s you and me won’t be unhappy
Jerome MorrowSPOILER (clicca per visualizzare)Immagini prese da qui
Molti dei testi qui riportati sono scritti dalla sottoscritta (A.Violante). Siete pregati quindi di non prelevare senza consenso.
Grazie
Edited by mood swing. - 3/6/2018, 16:48
. -
.
Stava con me anche quando non c'era.
Nella mia testa io dormivo con lui
e con lui mi svegliavo la mattina.Quando non rispondeva alle mie lettere, mi tormentavo all'idea di lui perso chissà dove, con chissà chi.
Lo vedevo ora in un locale, magari lo stesso in cui aveva trascinato me a Bergenwiz oppure chiuso in casa disteso mezzo nudo sul suo letto sempre sfatto che odorava di lui, ed è ambizioso sì, ma magari anche un po' di me.
Lo vedevo chiaramente nella mia mente, muoversi tra la folla con quel suo passo di chi finge di non aver paura del mondo nonostante sia stato schiacciato al suolo da esso per troppe volte e per troppo tempo. Le mani in tasca, il volto chino e negli occhi quel espressione da randagio bastonato che non si arrende al mondo, o che ci prova a non farlo.
Qualche volta lo immaginavo piangere persino. Ma poi mi dicevo che no, lui non avrebbe potuto farlo, non per me. Lui non è me.
Quando mi ritornava alla mente il dolore, la delusione nei suoi occhi causato dalle ferite che ero stato io a provocargli poi, non sapevo più cosa pensare.
Un dolore ed una delusione così grande non potevano nascere dal nulla, e se quello che c'era stato tra noi non valeva niente, o comunque non era all'altezza di tanti altri rapporti, arrabbiarsi tanto non aveva senso. E su quel dolore, su quella delusione, ricordando il modo in cui aveva inveito contro di me gettandomi addosso il veleno che ero stato io inconsapevolmente ad iniettargli, avevo fondato le mie speranze di poter ricevere una risposta.
Mi ero illuso.
A volte, dopo avergli inviato il consueto gufo quotidiano, ancora seduto alla scrivania, finivo con l'addormentarmi lì, la piuma ancora stretta in una mano e la testa poggiata su uno dei fogli di pergamena in cui in corsivo era scritto il suo nome. Ioan
E con gli occhi rivolti a quei punti velati nel cielo, sognavo di lui. Non erano sogni complicati, non c'era nulla di ingegnoso. La mia mente si limitava a proiettarmi dinanzi i miei desideri. Mi metteva davanti sogni così veri che nell'aprire gli occhi, non potevo non sentirmi tradito dalla mia stessa mente.
Lui non era lì con me. Non era venuto a prendermi come avevo sognato. Lui non c'era ed io non sapevo dove cercarlo. Così mi incazzavo, lanciavo tutto all'aria, urlando, prima di finire sulle ginocchia accanto al letto, la testa pressata contro il cuscino e le lacrime silenziose destinate a perdersi nel tessuto su cui poggiavo. Avevo perso di nuovo qualcuno in meno di un anno ed anche qui, come con mia madre, non avevo la possibilità di fare nulla per riparare a ciò che credevo fossero i miei errori.
Ero convinto di aver vissuto troppo poco con lui, nulla rispetto a tutto ciò che pur non volendo avevo progettato nella mia mente.
Ed ero arrivato al punto di sentirmi disilluso. Schiacciato dalla vita, impossibilitato a sognare ad occhi aperti come avevo sempre fatto.
Sinceramente dopo due settimane senza avere notizia di lui, non mi aspettavo di poter ritrovarmi ancora così, accanto a lui. Ed è fantastico, è come essere rinati.
Lo osservo dormire. La guancia schiacciata sul cuscino, la schiena segnata rivolta a me e sul suo volto una serenità che da sveglio è difficile da captare.
Sognare di lui era fantastico, mi dava speranza. Ma averlo qui mi fa sentire come se della speranza non avessi bisogno. Perchè no, non ho bisogno di sperare in nulla perchè è tutto esattamente come voglio che sia. Lui nudo accanto a me, coperto fino a metà busto dallo stesso lenzuolo che copre me.
Piano mi distendo di nuovo accanto a lui. Non lo tocco, non gli impongo la mia presenza e la cosa più bella questa: non devo chiederglielo un abbraccio perchè nell'esatto momento in cui la mia schiena si poggia sul pavimento lui si volta. Apre gli occhi, mi lancia uno sguardo che ricambio, e forse ancora sotto l'influenza del sonno, lascia che il suo braccio si poggi sul mio petto e mi stringe a lui.
Ed allora, sereno anche io come lo è lui, chiudo gli occhi e mi lascio andare, convinto che tutto potrà soltanto migliorare da adesso in poi.
E riempito di nuovo della luce che fa di me un sognatore arrivo alla consapevolezza che sognare di lui è fantastico, ma farlo con lui è ancora meglio.. -
.Non c'è cura alla malinconia. E' cronica, resta anche quando non la senti. E' come un cancro. Silenziosamente cresce e si espande e arriva al punto in cui quello che avevi dentro è morto, ma sei ancora così disperatamente attaccato alla vita da non poter morire sul serio.
Perchè è tutto solo nella tua mente.
Come se questo dovesse fare meno male.
Ed allora provi noia per una vita che sai non ti darà nulla di quello che ti aspetti, ed allora ti senti diverso ma non capisci in cosa. Ti senti perso e lontano da casa. Sei così accecato da un dolore che è cresciuto lentamente ed è diventato tormentata abitudine, che ti sei convinto di non poter tornare indietro.
Ti sei rassegnato.
Sei convinto di averlo fatto.
Sei convinto che nella tua quotidiana monotonia non possa esserci nulla di così forte da spingerti a pensare. Ed invece basta un niente.
Un profumo. Un rumore. La traccia di una canzone.
E' come cadere.
Dentro di te si forma un vuoto e forse cadi per davvero nel baratro delle più brutte sensazioni mai provate. E puoi aggrapparti quanto vuoi al muro di fatto di ricordi e felicità passate. Ritornerai in piedi graffiato e ferito. Grondante di sofferenza dirai a te stesso di avercela fatta, di essere stato più forte di quanto avresti mai immaginato di essere.
Ma quando tutti dormiranno e tu non potrai far altro che restare da solo con te stesso, le ferite cominceranno a sanguinare, i ricordi torneranno a fluire. Li sentirai tutti, li rivivrai tutti, con la nostalgia di chi sa di non poter tornare indietro. E ad occhi chiusi proverai almeno a trattenere le lacrime.
Non ci riuscirai.
E capirai di non dover morire per andare all'inferno perchè lo starai già vivendo.
Ogni notte.. -
.
Did I disappoint you or let you down?
Should I be feeling guilty or let the judges frown?
‘Cause I saw the end before we’d begun
yes I saw you were blinded and I knew I had won.
You touched my heart, you touched my soul
you changed my life and all my goals
and love is blind and that I knew when
my heart was blinded by you.
I’ve kissed your lips and held your hand
shared your dreams and shared your bed
I know you well, I know your smell
I’ve been addicted to you.
Goodbye my lover
goodbye my friend
you have been the one
you have been the one for me.
Edited by unsteady. - 16/2/2017, 21:36. -
.
"Non avevo tolto quel ciondolo fino ad allora.
Non un solo giorno, non un solo minuto.
Era rimasto incollato al mio petto, sullo sterno, a palesarmi la sua presenza anche quando fingevo di ignorarla, anche quando credevo di poter dimenticarla.
Lí, a ricordarmi che nonostante il meglio ed il peggio che avevamo subito, alcune persone divengono promesse.
Lui era la mia. L'unica che avessi mantenuto."
I'll be up to watch the world around us live and die
. -
.1 aprile 2016
Hai il braccio sotto il cuscino, l'altro disteso lungo il fianco. Hai un'espressione delicata. Serena.
Ci vedo la tua infanzia in quelle labbra dischiuse, nelle palpebre delicatamente serrate, nelle rughe ora sciolte sul tuo viso.
Di giorno, da sveglio, non ti ho mai visto così. Adesso sei vulnerabile. Lo sei sempre stato ma ora è più semplice capirlo. Sei delicato dietro la tua corazza costruita con violenza e parole sporche.
Hai sofferto tanto ed ora comincio a sentirmi parte del tuo dolore.
Mi chiedo se ci sono ancora segni su di te della sofferenza da me provocata.
Sono la ruga sulla fronte quando metti su la tua espressione corrucciata? Sono il tono alto della tua voce? Oppure il luccichio impercettibile nei tuoi occhi?
Ho desiderato essere la tua vita, gioie e dolori annessi, ed ora è così. Mi basta vederti dormire per capire che non ho nient'altro da desiderare e che, nonostante sia il tuo compleanno, il regalo migliore l'ho ricevuto io avendo te.
Puoi prendermi in giro quanto vuoi ma questa è l'unica cosa di cui non mi vergogneró mai di pensare. Amo te.
Probabilmente non ti dirò nessuna di queste cose. Mi limiterò a scivolare tra le coperte per darti un "buongiorno" di quelli che vale vivere e godersi. Penserò però in ogni momento all'augurio migliore per te, anzi è un desiderio che intendo realizzare: voglio tu sia felice così come io lo sono con te.
Sfioro i tuoi capelli.
Ed eccoti. Ti stai risvegliando.
Apri un occhio, mi guardi.
Borbotti qualcosa e ti sorrido.
Mi ridistendo, tirando su la coperta sulla testa prima di scivolare sotto di essa come ti avevo detto. E al diavolo chi pensa il contrario, sei tu il meglio per me. Io il meglio per te.. -
.
We'll do it all
Everything
On our own
We don't need
Anything
Or anyone
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?
I don't quite know
How to say
How I feel
Those three words
Are said too much
They're not enough
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?
Forget what we're told
Before we get too old
Show me a garden that's bursting into life
Let's waste time
Chasing cars
Around our heads
I need your grace
To remind me
To find my own
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?
Forget what we're told
Before we get too old
Show me a garden that's bursting into life
All that I am
All that I ever was
Is here in your perfect eyes, they're all I can see
I don't know where
Confused about how as well
Just know that these things will never change for us at all
If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?
. -
.
Walk with me in the dark
Hold my hand through the park
Don't be scared it'll be alright
Come to bed, turn out the light
Ascoltami... Cominciai, flebile. Ce la farai. Te lo prometto. Ti prometto che ce la caveremo. Ti prometto che andrà meglio ma devi ascoltarmi. Voglio che tu faccia una promessa anche a me… L’unica, l’unica che gli chiedevo, l’unica che mai gli avrei chiesto. Le mie dita si chiusero con forza sulla sua nuca. Saggiarono la sua pelle fino ad arrossarla. C’era un moto di rabbia in quel gesto. Del panico. Della disperazione. Devi promettermi di restare. Hai sentito? Non m’interessa quanto fa schifo. Non m’interessa se vuoi mollare. NON PUOI.
Nell’affrettarsi convulso e caotico delle parole, l’imperativo risultò stridulo ed indifeso. Io lo ero. I miei occhi gli parlavano. Uno scambio d’occhiate fugace ed intenso, un velo a coprire quel blu elettrico ora così fiacco. Scossi il capo, accogliendolo nuovamente fra le braccia impigrite. Non puoi…
Something about you
Makes me wanna try again
I tried to fill the space
Forget for my mistakes
You just can't be replaced
I can't forget your face
Come home, don't fade away
Edited by unsteady. - 16/2/2017, 21:37. -
.
Avevo circa sei anni, non capivo un cazzo della vita ed andava bene così.
La mia routine era semplice. La passavo tra giochi e lamentele, pianti e capricci. Ero un bambino. Un bambino normale.
Avevo caldo, era estate. Per me significava essere libero. Libero di dormire, libero di giocare. Libero di fare ciò che ogni bambino di sei anni può voler fare.
Mia madre era malata. Lo è sempre stata, ma era viva. Era in sé. Vagamente.
Camminava e viveva col peso di una condanna a morte sulle spalle che non capiva. Non del tutto.
Avevo dormito tutta la notte prima di essere svegliato dal pianto e le urla insistenti di mia madre e di mia zia.
Una madre non può piangere, mi dicevo. Gli adulti non possono farlo. É una cosa da bambini.
I bambini devono farlo, é naturale, gli adulti, colmi di esperienze, devono essere pronti a dispensare parole, consigli e rassicurazioni.
Se piange un bambino, un adulto è sempre pronto a consolarlo, ma le lacrime di un adulto non le asciuga nessuno.
Sanno di distruzione. Disperazione. Sanno di un dolore incolmabile. Gli adulti perdono la capacità di ritornare bambini soprattutto nel dolore. Non basta un bacio sulla ferita e la rassicurazione sul fatto che tutto andrà bene. Loro non possono credere. É la condizione necessaria per essere grandi, vedere tutto troppo piccolo per poter essere acciuffato. Non vedono i dettagli, non si accontentano dei piccoli gesti. Così, soffrire da grandi diventa tremendo.
Ma io ero caparbio.
Avevo provato ad asciugare le loro lacrime ma stretto nel mio pigiama infantile che cominciava a starmi troppo stretto, avevo capito di non poter far nulla.
Il dolore da grandi non lo capivo.
Mia nonna era andata con gli angeli mi dicevano tra le lacrime.
Gli angeli non dovevano essere poi così bravi, mi dicevo. Facevano piangere gli adulti come nemmeno un bambino avrebbe saputo fare.
Ho capito solo dopo che a piangere così mi ci sarebbe voluto solo tempo. Qualche anno. Avrei imparato a farlo anche io e non volevo.
Avevo raggiunto casa.
Non avevo pianto. Ero un uomo bambino.
Avevo raggiunto la camera da letto e mia nonna era lì.
Andare con gli angeli significava lasciare il proprio corpo su un letto.
Un compromesso ambiguo che non capivo.
Avevo stretto la sua mano, chiamandola con ingenua innocenza. Fu mia madre a rispondermi.
Con le mani ferme sulle mie tempie e le lacrime che mi bagnavano i capelli, urlava parole che non capivo.
"Se ne è andata. Se ne è andata." diceva guardandola. Mia zia, accanto a me mi diceva di chiudere gli occhi, mentre mia madre continuava ad urlare una disperazione di cui non sapevo nulla.
E sebbene non capissi dove mia nonna fosse andata -lei era lí, ero il solo a vederla?- cominciai a vedere la stanza con occhi da grandi.
Mia nonna era lì senza esserci davvero. Era fredda, era viola.
Era immobile.
Lontana.
Avrei capito tutto dopo anni, quando dopo aver assistito al lento scavare della malattia nel corpo e nella mente di mia madre, mi sarei ritrovato a vedere mia madre come mia nonna.
Andare via ssignifica non farlo del tutto. Significa lasciare corpo e ricordi lì dove sarebbe stato impossibile cancellarli.
Forse era questa la cosa peggiore. Lo è.
É questa la disperazione del dolore da grandi.
Ed essere grandi fa schifo.
. -
.
I shot for the sky
I'm stuck on the ground
So why do I try, I know I'm gonna to fall down
I thought I could fly, so why did I drown?
Never know why it's coming down.. -
.
A volte mi manchi disperatamente, davvero credimi.
E' come se qualcuno mi accoltellasse, sento proprio quel vuoto insopportabile, quel dolore alla bocca dello stomaco e mi sembra di non riuscire a respirare, arrivo perfino a pensare che è arrivata la fine, che sono a terra e che più giù non posso andare.
A volte mi manchi e mi manco anche io ed è una mancanza feroce tanto che vorrei strapparmi il cuore, la pelle, vorrei levarti dai pensieri, levarmi il tuo odore e le tue carezze.
Vorrei davvero non aver niente di tuo perchè è straziante convivere ogni giorno con il pensiero di ciò che sarebbe potuto essere...
Cristiana Tognazzi18 luglio
Non è un bel periodo. Coi lividi sbiaditi sul collo, vado avanti ma la realtà delle nostre giornate sembra affievolirsi man mano come i segni sulla mia pelle. Tutto perde di consistenza. Mi sembra di non viverle queste giornate. Non le vivo.
Passo da una stanza all'altra, in un tormentato silenzio. Quando Ioan sembra all'apice di una rinnovata lucidità, provo a parlargli ma tutto si spegne in poche parole. Lo faccio io.
E' normale, mi dico. E' la febbre. Ed allora attendo. Ed allora mando via il vortice di cattivi pensieri che mi trascina in un uragano di pessimismo. Scivolo in bagno sciacquando il viso, più e più volte e metto su la corazza da uomo che sto imparando a cucirmi addosso. La mia ha fin troppi buchi. La verità è che non so ancora cosa significhi essere un uomo.
Gli dico che sto uscendo, perchè prendere aria mi farà bene. Farà bene ad entrambi.
Biascica qualcosa, non lo capisco. Resto a guardarlo qualche attimo, prima di dargli le spalle ed andare via. Solo per finta. In realtà tutto di me resta qui, intrappolato in quel letto, avvinghiato a quel corpo.. -
.
Edited by unsteady. - 16/2/2017, 21:38. -
.
There’s a place that I know
It’s not pretty there and few have ever gone
If I show it to you now
Will it make you run away
Or will you stay
Even if it hurts
Even if I try to push you out
Will you return?
And remind me who I really am
Please remind me who I really am
Everybody’s got a dark side
Do you love me?
Can you love mine?
Nobody’s a picture perfect
But we’re worth it
You know that we’re worth it
Will you love me?
Even with my dark side?
Like a diamond
From black dust
It’s hard to know
It can become
A few give up
So don’t give up on me
Please remind me who I really am
Everybody’s got a dark side
Do you love me?
Can you love mine?
Nobody’s a picture perfect
But we’re worth it
You know that we’re worth it
Will you love me?
Even with my dark side?
Don’t run away
Don’t run away
Just tell me that you will stay
Promise me you will stay
Don’t run away
Don’t run away
Just promise me you will stay
Promise me you will stay
Will you love me? ohh
Everybody’s got a dark side
Do you love me?
Can you love mine?
Nobody’s a picture perfect
But we’re worth it
You know that we’re worth it
Will you love me?
Even with my dark side?
. -
.«Voi non siete per niente simili alla mia rosa,
voi non siete ancora niente », disse. « Nessuno vi
ha addomesticato, e voi non avete addomesticato
nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era
che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho
fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo ».
E le rose erano a disagio.
« Voi siete belle, ma siete vuote », disse ancora.
« Non si può morire per voi. Certamente, un
qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli,
ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi,
perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che
ho messa sotto la campana di vetro. Perché è lei
che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho
uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle).
Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi,
o anche qualche volta tacere.
Perché è la mia rosa ».. -
.
Mi perdo se mi incontro, dubito se trovo, non possiedo se ho ottenuto. Come se passeggiassi, dormo, ma sono sveglio. Come se dormissi, mi sveglio, e non mi appartengo. In fondo la vita è in se stessa una grande insonnia e c'è un lucido risveglio brusco in tutto quello che pensiamo e facciamo.
- Fernando Pessoa, Il libro dell'inquietudine.
Edited by unsteady. - 16/2/2017, 21:38.
Fractured Mind |
