Posts written by Arya*

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    Arya era ancora incredula per l'incredibile coincidenza. Tutto si sarebbe aspettata, tranne che la sua attuale coinquilina fosse una strega come lei. Se solo ripensa a questi giorni in cui si era affannata a nascondere il materiale scolastico, che pochi giorni fa aveva acquistato a Diagon Alley, per non farglielo trovare e non fargli capire ogni cosa. Se solo l'avesse capito prima, avrebbe parlato e condiviso con lei tutti i suoi dubbi al riguardo. Ma meglio tardi che mai. Ed Arya in quel momento era assolutamente entusiasta di quella coincidenza.
    Partire avvantaggiata... Voleva dire frequentare qualche anno in più?! A giudicare dall'età della tedesca era probabile. Anche Arya era troppo grande per frequentare il primo anno, ma Heidi era anche molto più grande di lei. In che senso parti avvantaggiata? Io invece sono alle prime arm... E a confermare la cosa fu una strana scintilla che saltò fuori dalla bacchetta di Heidi, che lei stringeva ancora tra le mani. Colpì la finestra frantumandone il vetro più di quanto non ci abbia già pensato il vento. Forse questa è meglio se la tieni tu. Disse facendo una smorfia colpevole, restituendo la bacchetta alla legittima proprietaria.
    Osservò incantata Heidi agitare la sua bacchetta per riparare il vetro rotto e far apparire degli strumenti per pulire il disastro. E' magnifico. Io non so ancora fare nessuna magia. Frequenterò il primo anno e la mia famiglia è babbana, quindi è tutto nuovo per me. Fece una piccola pausa prima di riprendere. Mi avevi detto che anche tu dovevi frequentare il primo anno della scuola babbana. Era vero? Mi sembra che tu sia già molto brava per essere al primo anno. Forse la famiglia che aveva perduto erano dei maghi anche loro. Eppure Arya aveva letto che oltre alle informazioni, gli studenti del primo anno, a prescindere da quale famiglia provenissero, con la pratica partivano tutti dallo stesso punto, non avendo mai nessuno di loro utilizzato la bacchetta. Heidi invece sembrava già piuttosto pratica con essa.
    Beh sì, frequenterò Hogwarts anch'io. Ridacchiò felice della notizia. Le due ragazze si erano poco fa appena dette che dispiaceva loro lasciarsi e non potersi più frequentare, ed ora scoprono che addirittura avrebbero frequentato la stessa scuola.
    Non era la sola però ad essere entusiasta di frequentare la scuola. Un Heidi particolarmente euforica le rivelò che non vedeva l'ora di iniziare, rivelando inoltre involontariamente di essere stata a Durmstrung, chiarendo i dubbi della francese sulle abilità dell'amica. Un momento, sei stata a Durmstrung? Tu? Ho letto che lì è terribile. Hanno delle regole non solo severissime, ma che utilizzano altri studenti e creature magiche per far esercitare gli studenti con la magia. Arya prima di scegliere di frequentare Hogwarts si era informata su tutte le altre scuole. Aveva letto di Durmstrung, essendo quella, insieme ad Hogwarts, geograficamente più vicina a lei. Si era rifiutata di sceglierla proprio per ciò che aveva menzionato alla coinquilina poco prima. Non era assolutamente la scuola adatta a lei. E a giudicare dalla personalità della tedesca, sembrava non fosse indicata neanche per essa.
    Si avvicinò alla finestra per osservare l'operato dell'amica notando inoltre che il vento era completamente cessato.
    Oh sì, è una delle cose che mi incuriosisce di più. Sapere in quale delle quattro case sarò smistata. Anche Beauxbatons non ha nulla del genere. Te in quale pensi ti smisteranno? Era quindi ufficiale, anche Heidi frequenterà il primo anno come lei. Arya aveva più o meno le idee chiare sulla sua.
    Improvvisamente nella sua mente scattò un altro dubbio riguardo la sua coinquilina. La strana reazione del vento. Non aveva la bacchetta con sé quando è successo. Inoltre, magie di quel tipo erano molto potenti. Anche a lei erano capitati spesso attacchi di magia involontari, ma non sono mai state di quella portata. Ha spostato oggetti, rotto cose, al massimo dato fuoco a qualcosa, ma non era mai stata in grado di sconvolgere le condizioni meteorologiche. Toglimi un'altra curiosità... Disse voltandosi verso di lei e indicando la finestra. Quella strana reazione del vento di poco fa. Sei stata tu? Involontariamente lo aveva ammesso poco fa, quando non si erano ancora rivelate. Doveva inoltre esserlo per forza, perché ciò sarebbe stata davvero un incredibile coincidenza.
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    Arya si concesse una piccola pausa per poter chiarire con Damon la sua posizione sulla questione di poco prima. Non sarebbe riuscita a concentrarsi sull'incantesimo nemmeno volendo, se prima non si liberava di quel peso.
    Ascoltò l'amico chiarire la sua decisione di lasciarla vincere. Arya da quando era arrivata aveva conosciuto diverse persone lì al castello, sebbene potevano ritenersi solo dei conoscenti, e per sua fortuna non ebbe ancora grosse difficoltà a misurarsi con qualcuno. Anche perché l'unica persona con cui si era scontrata era il suo fratellastro, ma per fortuna era solo di un anno più avanti di lei, ed anche piuttosto scarso nell'utilizzare gli incantesimi da quanto ha potuto notare. Forse Damon era semplicemente fatto in quel modo. Forse era solo altruista e gentile con tutti e non solo con lei. Le cose però le furono più chiare quando iniziò a spiegarle le motivazioni. Le stava chiaramente dicendo che in un modo o nell'altro il ragazzo tenesse a lei?! Se il suo istinto protettivo le veniva fuori con persone importanti per lui doveva essere forse così. Damon era sempre molto protettivo nei confronti di Arya e il fatto che glielo stesse dicendo le faceva supporre che fosse così. La ragazza non poté fare a meno di sorriderle dinanzi a quell'affermazione. Non era abituata ad avere qualcuno che si preoccupasse per lei. Mi stai forse dicendo che per te sono una persona importante?! Disse in tono scherzoso levandosi di dosso quell'aria rigida, incrociando poi le braccia al petto e inarcando un sopracciglio. Ed io non sono abituata ad essere trattata con i guanti, ma a guadagnarmi le cose con le mie forza. Avere qualcuno tanto protettivo con me mi fa davvero molto strano. No che non mi faccia piacere, ma su alcuni aspetti preferisco cavarmela da sola. Disse sorridendo al Grifondoro.
    L'invito al ballo inoltre la lasciò di sasso. Aveva sentito parlare tra i corridoi del castello dell'organizzazione di questo ballo, solo che Arya non era sicura che sarebbe rimasta in Gran Bretagna per Natale e non si aspettava di certo che Damon la invitasse. Mi piacerebbe tantissimo poterti rispondere di sì, ma non sono sicura di rimanere al castello per Natale. Penso che tornerò dalla mia famiglia a Parigi. Le disse la ragazza con tono deluso. Sarebbe andata al ballo con Damon volentieri se non fosse per il fatto che iniziava a sentire la mancanza dei suoi fratelli e almeno per le feste di Natale, di Pasqua e la pausa estiva si era ripromessa di tornare da loro.
    Raccolse però ben volentieri il suo invito nel proseguire l'esercizio. Si concentrò sulla spiegazione dell'amico cercando di concentrarsi. Stavolta distrazioni non ce ne erano. Guardò intensamente la sdraio come se fosse una preda da dover catturare. Cercò di visualizzare nella sua mente l'immagine di corde che si avvolgono sull'oggetto che stava visualizzando. Puntò la bacchetta verso di esso eseguendo poi il movimento del polso che le aveva mostrato poco prima il moro. Incarceramus! Nonostante tutto però, il suo tentativo si rivelò di nuovo fallimentare. Ci riprovò una seconda volta, una terza, una quarta. Al settimo tentativo Arya guardò finalmente sorpresa delle corde uscire dalla sua bacchetta e avvolgersi attorno alla sdraio davanti a lei. Un sorriso soddisfatto le apparì sul volto. Si voltò verso Damon, felice di esserci finalmente riuscita. Ce l'ho fatta! E grazie a te, sei un ottimo maestro. Si voltò di nuovo soddisfatta verso il suo operato e ancora verso l'amico. Grazie davvero, e scusa se oggi sono stata un po' capricciosa. Riconosco di essere a volte un tantino esigente e pesante. Disse ironica. Ma in fondo era vero, che nonostante non ci fosse alcun motivo in particolare, Arya quel giorno aveva leggermente bacchettato Damon più di una volta e il ragazzo stranamente non l'aveva ancora mandata a quel paese.
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    Incrociò le braccia al petto inarcando un sopracciglio, quando il ragazzo le disse che si ricordava di lei. Certo, se ne ricordava così bene che non solo non ricordava il suo nome ma anche il fatto che quella sera non si erano mai presentati. Arya. Arya Blanchard. Non puoi ricordarlo, perché non ci siamo neanche mai presentati. Una coincidenza che però aveva scelto nomi a caso che si avvicinavano al suo? Ci sei andato vicino comunque. Disse liberando le braccia per liberare i suoi capelli dalle grinfie di Sun. Cosa che divertì molto il ragazzo stesso. E' fissato con i capelli. Un giorno di questi mi farà diventare calva. Tirò via l'ultima ciocca dalle fauci della piccola creatura tornando a guardare il Serpeverde che nel frattempo aveva tirato fuori una fiaschetta. Bene Arya, probabilmente hai appena fatto amicizia con un ragazzo problematico con evidenti problemi con l'alcol! L'ultima volta l'aveva beccato ubriaco, oggi fatto o probabilmente entrambe le cose.
    La ragazza storse il naso dapprima quando il ragazzo voleva offrire il liquido all'interno della fiaschetta alla sua piccola palla di pelo, subito dopo per la richiesta poco chiara del ragazzo ma che dal suo sguardo la Grifondoro ne captò tutte le intenzioni. Inoltre Arya era ignara di tale informazione. Non conosceva dapprima quelle creature e non se ne era mai informata. L'aveva fatto di seguito dopo che lei ed Heidi avevano adottato la puffola e non le sembrava di aver letto qualcosa al riguardo, né tantomeno la Backer si era premurata di informarla se fosse stato vero. Stiamo benissimo così. E la sua mamma te lo ha già fatto un favore, ricordi?! Sei tu che ne devi uno a me. Ma non aveva assolutamente intenzione di riscuoterlo. Primo non le interessava. Secondo doveva ancora trovare Heidi e stava perdendo tempo. Terzo il tono sgarbato utilizzato per rispondere alla sua domanda riguardo alla ex non le era andato giù. Scusami tanto, non sapevo che ti tenesse la mano ogni volta che ti apparti a fumare. Rispose in tono altrettanto brusco alzando anch'essa gli occhi al cielo. Stava decisamente perdendo tempo. A parlare inoltre con una persona che probabilmente mai gli sarebbe stata simpatica.
    La Grifondoro fece per andarsene ma il ragazzo la raggiunse avvicinandosi ad essa in atteggiamenti e toni maliziosi. Si voltò verso di esso costatando che era già abbastanza vicino da infastidire la Grifondoro. Si ritrovò il suo viso a pochi centimetri del suo. I loro corpi troppo vicini. Arya si sentì già agitata e infastidita per quel contatto e invasione di spazio che lei tanto odiava. Il Serpeverde era indubbiamente un bellissimo ragazzo, ma trovava viscidi i ragazzi che ci provavano in quel modo e lui lo trovava altrettanto viscido, non solo per i suoi modi di fare, ma anche per il fatto che fosse sempre ubriaco o fatto. Sentì il suo fiato sul collo e gli occhi che osservavano e bramavano le sue labbra. Fu allora che Arya scattò e si allontanò da esso facendo qualche passo indietro mettendo di nuovo una certa distanza tra i due. Ma che cosa fai?! Esordì irritata. Non so tu cosa abbia capito. Ma non vado in giro a baciare la gente a caso, ancor meno persone di cui non conosco neanche il nome. Perché in effetti Arya aveva rivelato il suo di nome al momento ma il ragazzo non gli aveva neanche rivelato il suo. Neanche aveva intenzione di volerci essere amica tra l'altro. Lei era lì solo per cercare la sua amica e quel Serpeverde la stava solamente facendo perdere tempo.
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    Un che? Arya pensò, quando il ragazzo di fronte a lei gli rivelò essere un Legilimens. Cercò di trattenere l'espressione confusa tenendo lo sguardo puntato su di esso. In altre circostanze avrebbe ammesso senza problemi la sua ignoranza a proposito, ma il ragazzo di fronte a lei la stava sfidando, se non minacciando, ammettere ciò la rendeva vulnerabile e quindi facilmente manipolabile. Decise di fare finta di nulla restando in silenzio lasciando parlare lui. In seguito al resto delle sue parole Arya forse era riuscita a capire cosa fosse un Legilimens. Parlava di stare attenta a cosa pensava e di esplorare la sua mente. Davvero esisteva tale abilità nel mondo della magia?! Aveva di sicuro a che fare con la lettura della mente probabilmente. Se fosse davvero così era davvero inutile nascondergli di non sapere cosa fosse?! Si chiese, perché non l'aveva dunque già scoperta?! Forse era probabile che stava bluffando. Non credo che ti piacerebbero. Rispose sarcastica continuando a tenere il suo sguardo, alludendo al fatto che i suoi pensieri in questo momento nei confronti del ragazzo di fronte a lei non erano molto gentili.
    Sebbene Arya cercasse di ostentare sicurezza e coraggio di fronte ad esso, abbassò per un attimo lo sguardo quando egli gliene riservò uno più intenso. Intimorita per un attimo dal pensiero che ci stesse provando in quel preciso momento. Cercò di liberare la sua mente e non pensare a nulla, ma era difficile per lei non pensare al fatto che potesse possedere tale abilità ed entrare davvero nella sua mente. Ma poi cosa mai avrebbe potuto scoprire? Non aveva pensieri oscuri, non aveva segreti se non quello di nascondere a Christian che lei era la figlia illegittima di suo padre, ma il ragazzo di fronte a lei non conosceva Christian e non studiava ad Hogwarts, quindi venire a conoscenza di tale informazione non era così pericoloso per lei. Inoltre non aveva rubato niente, né faceva qualcosa di male, non aveva motivo di esserne intimorita se il ragazzo diceva il vero. Rialzò quindi di nuovo lo sguardo verso il suo mostrandosi coraggiosa, liberando le mani dalle tasche del cappotto per incrociare le braccia al petto. Beh in quel caso converrebbe a te stare molto attento. Disse inarcando un sopracciglio continuando a sostenere lo sguardo del ragazzo. Doveva ammettere che avrebbe in realtà voluto constatare se il ragazzo le stesse dicendo la verità. Tale abilità era molto interessante per la Grifondoro, magari in futuro avrebbe potuto specializzarsi in tale arte.
    Era abbastanza chiaro però nella mente di Arya che non esistessero celle in quel luogo, né che tantomeno quel ragazzo fosse davvero qualcuno della sicurezza. A giudicare dalla giovane età, la giovane Grifondoro aveva capito che potesse essere uno studente dell'Accademia e decise di seguirlo verso queste famose "celle" spinta dalla curiosità di capire il ragazzo che intenzioni avesse. Fidarsi e seguire uno sconosciuto poteva sembrare effettivamente stupido, ma Arya di poche cose aveva paura e spesso questo la portava a mettersi nei guai.
    Lo seguì in silenzio curiosa di sapere in quale luogo l'avrebbe condotta, guardandosi intorno di tanto in tanto esplorando l'interno dell'istituto con lo sguardo.
    Più o meno... Esordì. Mi sono ritrovata qui per caso e per curiosità sono venuta a sbirciare. Bella accoglienza riservate ai forestieri comunque... Era forse arrivato il momento di interrompere quel gioco e dire lui la verità. Vengo da Hogwarts, studio ancora lì. Smise di guardarsi intorno spostando lo sguardo verso il volto del ragazzo che le camminava accanto e proseguì. E non credo alla storia della sicurezza del campus, né tantomeno che esistano queste famose celle. Quindi mi chiedo, dove mi stai portando? Era giunto pure il momento di smascherare lui, non che la cosa non la divertisse ma era abbastanza palese ora, e dato che la francese le aveva appena rivelato la sua identità levandosi di dosso il ruolo da ladra pensava fosse giusto che anche lui si spogliasse dei panni da poliziotto. Era uno studente e si trovava all'interno della sua scuola, quanto poteva essere pericoloso in fondo?!
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    Arya si accorse di dove fosse il suo gnomo grazie alla stessa professoressa che le era passata accanto proprio nell'esatto momento in cui la creatura si era rifugiata sotto al suo banco, per infastidire lo gnomo della sua amica. Heidi in risposta aveva pensato bene di tenerlo fermo con un incarceramus. Sorrise complice alla Grifondoro e rispose alla Stojnov con un cenno d'assenso e tornò al suo lavoro.
    Ah no al contrario, grazie mille. Oggi non avevo assolutamente nessuna voglia di rincorrere uno gnomo in giro per l'aula. Rispose all'amica. Perché dopo non provi a chiedere alla Stojnov un po' di questa pozione?! Ovviamente quella preparata da lei. Disse ironica quell'ultima frase. Erano ormai due giorni che Heidi aveva quel brutto raffreddore, la sentiva di notte raggomitolata sotto le coperte a tirare continuamente sù con il naso. Arya le aveva ripetuto fino allo sfinimento di recarsi in infermeria per curarlo, ma la tedesca non ne aveva nessuna voglia. Vorrà dire che l'avrebbe trascinata lei stessa in infermeria come aveva fatto poco fa a lezione.
    Diede un'altra occhiata al suo gnomo prima di continuare con la preparazione della pozione. La creatura stava iniziando a mordere le corde con cui Heidi l'aveva intrappolato. Arya non sapeva se essere preoccupata per gli eventuali guai che poteva combinare se riusciva a liberarsi, dato che notava era piuttosto contrariato, oppure preoccuparsi per la pozione che era ancora sul fuoco a bollire mentre l'ultimo granello di sabbia segnava la fine di quei quindici minuti. Decise di ignorare lo gnomo e di spegnere il fuoco. Eliminò velocemente le margherite dalla ciotola d'acqua filtrando quest'ultima per aggiungerla nel calderone. Passò poi al sangue di salamandra, che cercò di estrarre con la pipetta, anche se dalla fretta non era sicura di essere stata precisa con i millimetri che occorrevano. Arya estraeva il sangue e allo stesso tempo osservava preoccupata il suo gnomo divincolarsi nel tentativo di liberarsi. Mi stai mettendo ansia cavolo. Impedimenta! Con un colpo di bacchetta rallentò i suoi movimenti, in modo che il piccoletto trovasse molta più difficoltà nel liberarsi e lei poteva procedere con più tranquillità. Quella mattina Arya non ne aveva molta di pazienza.
    Per fortuna avrebbe dovuto aspettare altri quindici minuti per continuare con il procedimento. Il che le dava l'opportunità di poter interagire con il suo gnomo nel tentativo di calmarlo. Girò la clessidra impostandola a quindici minuti e si avvicinò alla creatura, sapendo che fra poco avrebbe dovuto somministrargli la pozione da lei preparata. Mi dispiace se ti ho lanciato contro l'incantesimo ok?! Ma voglio farti stare meglio e non posso prepararti una buona pozione se devo badare ai tuoi casini. Disse dolcemente guardando la creatura. Sarebbe servito a qualcosa? Bisognava parlare così agli gnomi o c'era un altro modo per calmarli? A quelle domande, in risposta, Arya ricevette una linguaccia ostile da parte della creatura mentre continuava a mordere lentamente le funi per liberarsi. Sospirò per lo sforzo inutile e tornò al suo posto. E' stato stupido tentare di farlo ragionare? Chiese alle due ragazze accanto a lei essendo ignorante sull'argomento.
    La sabbia all'interno della clessidra terminò e la Grifondoro ne approfittò per continuare a svolgere il suo compito. Notò che subito dopo aver lasciato raffreddare la pozione avrebbe dovuto inserire l'acqua in cui aveva lasciato le margherite e invece per la fretta l'aveva fatto prima. Era tanto grave? Sperò di no. Cercò di continuare sperando che non fosse così importante, anche se qualcosa le diceva di sì. Avrebbe voluto chiederlo alla Stojnov ma il comportamento dello gnomo l'agitava e le metteva fretta, decise quindi di ignorare lo sbaglio e proseguire.
    Mancavano solo le bile da inserire. Le aggiunse, afferrò poi il mestolo e mescolò verso destra due volte. Aveva finalmente terminato. Filtrò la pozione in un calice e si avvicinò cauta allo gnomo che nel frattempo non si era liberato dalle funi ma dall'incantesimo lanciato poco fa dalla francese. Giuro che questo ti aiuterà a stare meglio. Si spera. Lo gnomo faceva i capricci, scuoteva il viso e continuava ad agitarsi sulla sedia. Ti libererò te lo giuro. Andiamo prendi la medicina. La creatura sembrò improvvisamente calmarsi. Arya incoraggiata sorrise avvicinando il calice alle labbra della creatura. Da bravo piccolo, butta giù. Lo gnomo bevve la sua pozione facendo comparire sul viso di Arya un sorriso soddisfatto. Peccato però che non la inghiottì. Appena Arya allontanò il calice dalla creatura quest'ultima le sputò addosso la pozione ingerita puntando al viso di lei. Ora basta con le buone. Disse irritata andando ancora una volta verso il calderone per riempire un altro calice e asciugandosi il viso bagnato. O bevi questa pozione o ti pietrifico e ti regalo al guardiacaccia come statua da giardino. Disse minacciosa verso la creatura. Neanche sapeva lanciarlo quell'incantesimo, e ovviamente non lo avrebbe mai fatto, ma se con le buone non aveva funzionato sperava che almeno con le cattive si sarebbe convinto.

    Interagito con Heidi ed Amy.
    Lanciato un impedimenta allo gnomo per farlo stare buono. Provato a calmarlo ma senza successo.
    Ha confuso alcuni procedimenti aggiungendo prima del raffreddamento della pozione l'acqua delle margherite e non dopo. Provato a far bere la pozione al suo gnomo con le buone ma gli ha sputato tutto addosso e successivamente è passata alle minacce per fargliela bere.
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    Benvenuto 👋🏼
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    Ok si era persa. Arya continuava interrottamente a prendere appunti ma ci stava capendo poco e niente. Li avrebbe di sicuro riletti in camera sua a fine lezione nel tentare di capirci qualcosa da sola. Ridacchiò alla battuta di Heidi sullo stato di salute che la tedesca condivideva con la professoressa.
    Dopo la parte teorica arrivò quella pratica. I ragazzi non avrebbero dovuto esercitarsi su se stessi o sulla docente, come aveva ipotizzato qualcuno, ma su degli gnomi che la Stojnov si era procurata, ed anche molto malati. Era la prima volta che Arya li vedeva. A parte in qualche film babbano di genere fantasy o nei giardini dei babbani sotto forma di statue.
    Arya osservò quello di cui lei stessa si doveva occupare, avrebbe voluto interagire con esso ma sembrava parecchio ostile e decise quindi di lasciar perdere. Si allontanò dal suo posto per andare verso l'armadietto a procurarsi gli ingredienti presenti nella lista che aveva dato la professoressa. Tornò al suo posto sistemando gli ingredienti sul banco e iniziando a controllare se mancasse qualcosa.
    Diede un'altra occhiata al suo gnomo assicurandosi che se ne stesse buono nel punto in cui l'aveva lasciato ed iniziò la preparazione della sua pozione. Afferrò le radici di rabarbaro pesandole sulla bilancia. Separò i 100 gr che le servivano dal restante e iniziò tagliarli a tocchetti come indicato dalla preparazione. Successivamente riempì il suo calderone d'acqua lo portò sul fuoco lento e aggiunse le radici tagliate all'interno. Nell'attesa riempì un recipiente di acqua fredda aggiungendo all'interno le margherite. Nel frattempo Arya aveva rialzato gli occhi verso il suo gnomo per controllare che stesse ancora nello stesso punto buono ma la creatura non c'era, era sparita. Dov'è finito il mio gnomo? Disse ad alta voce alle sue compagne accanto ad essa, cercandolo con lo sguardo in giro per tutta l'aula.


    Interagito con Heidi ed Amy.
    Il suo gnomo è sparito probabilmente per andare ad infastidire qualcuno di voi ❣️
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    CITAZIONE (;dr.strange @ 26/12/2021, 00:21) 
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    Adoro 😍 mi piace un sacco grazie ❤️ Appena posso lo inserisco in firma 😘
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    Prima che Sun saltasse fuori, Arya ascoltò Rose spiegarle come mai conoscesse il suo nome. Non sapeva che i professori parlassero degli studenti del primo anno anche ai caposcuola e prefetti, aveva forse il vago sospetto che le prefette e il caposcuola dei Grifondoro potessero conoscerla, essendo della Casa, eppure era più sicura del contrario. Rifletté poi sulla frase Ad Hogwarts niente rimane segreto per molto tempo. Se ne era accorta in un certo senso. Vi erano dei giornalini di vario tipo in quel castello ed uno di essi sembrava riferirsi proprio al gossip riguardo agli studenti. Di solito non dava peso a certe cose, il gossip e i pettegolezzi in generale li odiava, ma era difficile non imbattersi in esso, soprattutto se in giro vi erano una marea di studenti che lo sfogliavano, compresa la sua compagna di stanza. Quel giornalino sembrava conoscere i segreti di tutti. Ciò la preoccupava, anche lei aveva un grande segreto da nascondere e non poteva essere assolutamente svelato.
    Rispose alla ragazza continuando in qualche modo, oltre alle ricerche, anche a fare conversazione. Arya sorrise quando le disse che il suo nome in particolare lo ricordava rispetto a tutti gli altri e si chiese per quale motivo, anche se da ciò che aveva capito neanche la Tassorosso sapeva darsi una spiegazione.
    Infine le parlò dei suoi animali e del fatto che come lei condivideva uno dei suoi cuccioli con la sua compagna di stanza.
    La conversazione terminò dopo il ritrovamento di Sun, dove sicuramente Arya pensava avesse combinato un disastro con una delle armature. Quando la mia amica mi disse che avremo tenuto una puffola mi sono informata su queste creature. Avevo letto che potevano essere un po' vivaci ma mi aspettavo che fossero abbastanza tranquille. A quanto pare lui soffre di qualche problema di iperattività. Ridacchiò accarezzando dolcemente la testolina pelosa della creatura quando Rose parlò ad essa, anche se in quel momento voleva ammazzarla.
    La Tassorosso scoppiò in seguito a ridere quando Arya le disse che poteva denunciarla alla preside o al professor Krueger. La Grifondoro la guardò in un primo momento confusa e quando la White le spiegò il motivo di quella reazione non poté fare a meno di farle un sorriso complice. La francese sapeva benissimo che fosse una proposta stupida dopo tutto quello che aveva combinato quella notte, con la caposcuola a coprirla, ma non voleva sembrare sfacciata o irriconoscente nei confronti della ragazza di fronte a lei nel chiederle di continuare a coprirla. In cuor suo però sperava che la Tassorosso non lo facesse e un po' se lo aspettava pure. Hai ragione, ma non volevo sembrarti sfacciata. Non dopo ciò che stai facendo per me. In seguito annuì alle sue parole, sull'ordine di dover tornare in sala comune. Chiarissima.
    Seguì Rose in direzione della sala comune dei Grifondoro sperando vivamente di non imbattersi in Heidi o stavolta davvero non avrebbe saputo come uscirne. So che lo sto ripetendo da quando ci siamo incontrate, ma davvero grazie.. Rispose all'ennesimo gesto della Tassorosso nel tentare di riparare anche al guaio con l'armatura che probabilmente aveva combinato Sun. Aveva perso il conto di quanto volte in quei minuti l'aveva ringraziata.
    La Tassorosso cambiò in seguito l'argomento spostando la conversazione sulla permanenza di Arya ad Hogwarts. La Grifondoro doveva ammettere che si era adattata perfettamente. Non si era fatta molti amici, ma era di natura fatta così. Nel complesso però, a parte la scoperta che Christian fosse suo fratello, che stava cercando di ignorare, andava bene, si trovava bene e stranamente a casa. Forse complice anche la creaturina che aveva tra le braccia e la sua compagna di stanza. Bene. Con le lezioni va bene, apprendo facilmente ciò che viene trattato. Forse a parte qualche materia come Erbologia e Pozioni, per il resto non ho riscontrato difficoltà. Anche se al di fuori sembravano tutti molto più preparati di lei, i ragazzi del suo anno conoscevano gli argomenti anche prima di essere trattati. Sarà che alcuni provenivano già da altre scuole come Heidi o semplicemente rispetto a lei nel mondo della magia ci erano cresciuti e almeno la teoria degli incantesimi o delle pozioni la conoscevano. Arya detestava questa condizione. Alle lezioni si sentiva un po' inutile in realtà, anche se aveva appena detto alla Tassorosso che andassero bene, ed era vero effettivamente, apprendeva facilmente ma se c'era da utilizzare incantesimi che a lezione non avevano ancora trattato non lo sapeva fare, a differenza di alcuni dei suoi compagni. Si era fatta istruire un po' da Damon e un po' da Heidi su alcuni incanti ma ce ne erano così tanti che non sembravano mai abbastanza. E non aveva mai pensato di chiedere aiuto ai prefetti e caposcuola su questo, forse perché le dava fastidio chiedere aiuto. Heidi e Damon erano suoi amici, e con loro si trovava a proprio agio a chiedere favori. Ma credo che la più simpatica per me sia tu... Le disse sorridendole. Poteva forse sembrare un modo per ingraziarsela. Ma in realtà la Grifondoro lo disse perché in quel momento lo pensava veramente. Era la prima in realtà tra i Prefetti e Caposcuola con cui scambiava una parola, non conosceva gli altri per poterlo affermare definitivamente, ma di una cosa era sicura, quella ragazza le aveva fatto un'ottima impressione. Non solo per il fatto che la stava coprendo, ma per il suo modo di porsi e il suo animo che sembrava tanto puro. Non le dava assolutamente l'impressione di una ragazza che qualcuno potesse odiare e Arya apprezzava particolarmente le persone così. Non penso che alla mia amica servano, è reduce da un anno di esperienza a Durmstrang. Io d'altro canto, cerco di impegnarmi alle lezioni ma sono indietro rispetto agli altri. Sono reduce da anni di esperienza tra i babbani. Pronunciò ironica l'ultima frase mentre Sun ormai sfinito si era addormentato tra le sue braccia. Qualcuno è stanco dopo i casini combinati. Disse guardando la sua puffola e ridacchiando. Mi dispiace ancora per quello... Fece una piccola smorfia in direzione dell'elmo fermandosi insieme alla ragazza stanca del peso dell'oggetto di metallo. Spero non abbia combinato troppi guai.
    D'improvviso si sentì un boato, come un vetro in frantumi. Arya si voltò di scatto alle sue spalle ma non c'era nessuno, neanche lì intorno. Che cosa è stato? La sua piccola puffola si svegliò improvvisamente all'udire di quel rumore. Arya le accarezzò la testolina per farla stare buona e si voltò verso la Tassorosso aspettando istruzioni da lei. Un pensiero preoccupato le balenò nella mente. E se la causa di quel rumore fosse Heidi?!
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    Heidi! Andiamo è tardi, non puoi saltare anche questa lezione. Quella mattina i ragazzi del primo e del secondo anno avevano lezione di pozioni, materia che Arya pensava avrebbe odiato e invece nelle scorse lezioni le era risultata interessante, nonostante teoricamente fosse molto più complicata rispetto alle materie in cui si utilizzava la bacchetta. All'ennesimo mugolio di dissenso da parte della compagna di stanza, che quella mattina non voleva proprio saperne di alzarsi dal letto, la francese si avvicinò ad essa levandole il grosso piumone che la copriva. Se Heidi avesse fatto quel gesto con lei probabilmente l'avrebbe uccisa con lo sguardo ma per fortuna la Backer era molto più accomodante della Blanchard. Vuoi fare come Durmstrang e ripetere l'anno?! Su coraggio, alzati. Appoggiò le mani sui fianchi osservandola con sguardo severo. Strano ma vero, ma durante la sua permanenza ad Hogwarts la francese era riuscita a farsi delle amiche, tra quelle Heidi era di sicuro quella che riteneva la sua migliore amica e l'idea che la ragazza potesse abbandonare Hogwarts come aveva fatto un anno prima con Durmstrang rendeva Arya preoccupata, ecco perché quella mattina si sarebbe premurata di trascinarla a lezione, ne aveva già perse fin troppe.
    Quando finalmente era riuscita a tirare giù da letto la tedesca, entrambe scesero in Sala Grande per fare colazione e furono raggiunte da Amy, la Prefetta dei Tassorosso che qualche settimana fa avevano conosciuto grazie a Rose. In realtà Arya già prima conosceva la bionda solo di vista, dato che frequentavano le stesse lezioni, essendo lei del secondo anno, ma non si erano né mai parlate né appunto tantomeno presentate. Amy, ciao. Stavamo giusto per andare a pozioni, vieni insieme a noi? Percorsero dunque tutte e tre insieme i sotterranei per raggiungere l'aula di pozioni.
    Buongiorno. La Stojnov non aveva una bella cera quella mattina. Era tentata di chiederle se si sentisse bene ma decise di farsi gli affari suoi seguendo Amy verso i posti in terza fila da lei scelti, precisamente dietro ad un nuovo ragazzo di Serpeverde dai capelli biondi.
    Arya come al solito non aveva assolutamente idea cose fosse la pozione trattata quel giorno. Come sempre si limitò ad ascoltare i suoi compagni rispondere alla domanda inerente alla pozione, apprendendo che aveva le stesse funzionalità della medicina tradizionale babbana. Lasciò rispondere ai compagni anche alle domande iniziali. A liceo neanche in chimica era brava, figurati quindi argomenti come le pozioni che non aveva mai trattato. Forse l'unica domanda a cui era in grado di rispondere era sulla conservazione dei gas, argomento diciamo più "babbano" ma l'aveva preceduta un Tassorosso. Neanche pensava che esistessero pozioni solide e gassose, pensava fossero tutte liquide. Al momento non aveva neanche domande, quindi si limitò ad appuntare tutto ciò che la professoressa e i suoi compagni dicevano sull'argomento.

    Arya Blanchard, primo anno, Grifondoro.
    Arrivata a lezione con Amy e Heidi. Interagito con loro.
    Citati Blake ed Alexander.
  11. .
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    La ragazza riconosceva essa stessa di essere una persona molto strana. Nonostante odiasse il contatto fisico amava ricevere i complimenti, soprattutto per il suo aspetto. Era molto vanitosa, motivo per cui sorrise ai complimenti di Damon sul suo aspetto, nonostante non se lo aspettasse. Damon era un ragazzo gentile, cavaliere e secondo Arya anche protettivo, ma se ne stava spesso sulle sue. Arya in effetti si accorse di non sapere nulla di lui, sulla sua vita o se dietro a tanta cavalleria ci fosse altro. Si limitava ad ascoltarla e assecondare ogni sua proposta, ma lui non si era mai aperto con lei. Ciò risultava la Grifondoro molto strano, di solito era lei quella che se ne stava sulle sue e per quanto non si sia aperta su alcuni argomenti con il Grifondoro in molti altri sì, e di solito succedeva il contrario.
    Anche in quel gioco Arya ebbe la sensazione che Damon ancora una volta l'avesse assecondata. La francese sapeva nuotare, ma non era così brava. Nonostante avesse fatto la spavalda con il suo amico poco fa, sapeva che a vincere sarebbe stato lui. Prima che entrasse in piscina l'aveva osservato nuotare quando ancora doveva accorgersi della sua presenza, ed era chiaramente molto più bravo e capace di lei. Non ci aveva messo molto infatti a raggiungerla, per qualche strano motivo però non riuscì a superare la francese, lasciando ad Arya infatti la vittoria in quella gara. La Grifondoro l'aveva capito che l'aveva lasciata vincere. Ancora una volta l'aveva accontentata. Sebbene Damon magari l'avesse fatto perché pensava di farla contenta, Arya non era così che si sentiva. Lei amava vincere ma non in quel modo. E sebbene apprezzasse molto Damon come persona e i suoi modi di fare, quel gesto non le piacque. Lei non voleva che qualcuno la trattasse con guanti solo perché era una ragazza. Una ragazzina fragile che doveva essere accontentata e da proteggere. Aveva chiesto al Grifondoro di istruirla proprio per quel motivo, lei poteva difendersi anche da sola. Rivestire i panni della damigella in difficoltà non faceva per lei.
    Osservò il Grifondoro in silenzio uscire dalla piscina e dopo un po' lei seguì il suo esempio dirigendosi verso il suo asciugamano. Quell'atteggiamento l'aveva leggermente innervosita. Le aveva appena detto che non voleva sentirsi debole e poi la trattava come tale?! Il motivo per cui se ne restò in silenzio è che sapeva che il ragazzo lo aveva fatto con tutte le buone intenzioni, così come il gesto del contatto fisico, ma quel giorno la galanteria e la gentilezza di Damon sembrò produrre l'effetto contrario in lei.
    La sua attenzione si spostò poi all'introduzione dell'incantesimo che il ragazzo stava per insegnargli. Afferrò la bacchetta che teneva in borsa e fece scivolare l'asciugamano sulla sdraio a cui era appoggiato prima.
    Conosco quell'incantesimo, l'ho visto usare un paio di volte dalla mia compagna di stanza. Anche a lezione di Trasfigurazione, Arya aveva visto utilizzare Heidi tale incantesimo per aiutare uno studente. Osservò Damon provare l'incanto su una delle sdraio presenti, osservando bene il movimento del polso e ascoltando bene la pronuncia. Prestò poi attenzione alle altre nozioni che l'amico le diede sull'incantesimo e si preparò per l'esercitazione. Ok, va bene... Iniziò con la bacchetta tra le mani imitare il movimento del polso che poco fa aveva visto eseguire all'amico. Lo sto facendo nel modo giusto?! Si voltò verso di lui continuando ad agitare la bacchetta.
    Lo so Damon che prima mi hai lasciato vincere... Esordì mentre continuava provare il movimento. Incarceramus! Iniziò a provare, ma di concentrazione non ne aveva molta al momento, era concentrata su quell'argomento, e quasi si pentì di averlo aperto, ma avrebbe fatto comunque lo stesso, forse se non ne avesse parlato sarebbe stato peggio. Io apprezzo ciò che fai per me davvero, lo so che lo fai con buone intenzioni e mi piace quest'istinto protettivo che hai nei miei confronti, non so se è un lato del tuo carattere che adotti con tutti o è una cosa che hai solo con me perché magari mi vedi spaesata e un po' in difficoltà... Doveva ammettere a se stessa che sì, un po' quell'atteggiamento protettivo che Damon aveva nei suoi confronti piaceva alla ragazza, semplicemente perché non ne era abituata. Si era sempre protetta da sola ed era lei quella protettiva nei confronti di chi voleva bene. Era sempre stata abbastanza forte da difendersi da sola e perfino gli altri pensavano che lei non avesse bisogno, motivo per cui non capiva perché invece a Damon aveva dato l'impressione contraria. Ma ti prego non trattarmi come una bambola di porcellana che vuoi evitare di rompere. Il Grifondoro avrebbe capito o l'avrebbe presa male?! Temeva che presto l'avrebbe mandata a quel paese per tutto ciò che quel giorno gli stava rimproverando.
    Riprovò l'incantesimo ancora una volta con l'ennesimo fallimento nell'attesa che il Grifondoro rispondesse a ciò che la ragazza gli aveva appena detto.
  12. .


    Aveva approfittato di quella mattina libera, priva di lezioni, per recarsi finalmente a Londra a cercare un lavoro che meditava di cercare da settimane. Per un motivo o per un altro Arya non era riuscita ad allontanarsi per qualche ora dal castello e tornare a Londra, a causa delle lezioni che la Grifondoro cercava di frequentare assiduamente per non restare indietro rispetto agli altri. Quella mattina però il professor Krueger aveva rimandato la sua lezione di Incantesimi e la francese approfittò di quel giorno libero per passare la giornata a Londra alla ricerca di un lavoro. Aveva racimolato dei soldi a Parigi prima di trasferirsi in Gran Bretagna, ma non bastavano per un intero anno lì a Hogwarts, né per i successivi e sua madre aveva espressamente chiarito che non aveva alcuna intenzione di aiutarla. Lo sapeva bene anche prima di partire che una volta approdata ad Hogwarts avrebbe dovuto mettersi alla ricerca di un lavoro o a lungo in quella scuola non ci sarebbe restata.
    Sfortunatamente per lei, nessuno lì a Londra voleva rischiare di assumere una ragazza minorenne. Se lo aspettava, a Parigi si era arrangiata nel locale della sua amica, ma qui non aveva amiche che possedevano un locale per aiutarla. Heidi aveva anch'essa trovato lavoro lì a Londra come cameriera in un locale, ma l'amica era già maggiorenne a differenza di Arya.
    Delusa per quell'inutile giornata, Arya decise che avrebbe passato ciò che ne restava esplorando i luoghi del mondo della magia lì a Londra che non aveva ancora scoperto. Tra questi vi era la famosa Accademia di Magia, che gli avevano spiegato fosse una specie di università della magia. Non aveva mai pensato in realtà che cosa avrebbe fatto dopo Hogwarts. Aveva sempre voluto far parte del mondo della moda, era il suo sogno e la carriera babbana che avrebbe voluto intraprendere. Non aveva mai davvero pensato alla carriera che voleva intraprendere in quel nuovo mondo, perché mai avrebbe pensato di poterne fare un giorno finalmente parte. Quel pensiero la spinse a recarsi proprio in quel luogo. Magari informarsi sui vari corsi e ciò che quell'accademia aveva a lei da offrire poteva chiarirle le idee e avrebbe trovato qualche corso indicato per lei. Era sicuramente presto per pensarci, aveva sette anni davanti a lei per prendere una decisione, ma farsi un'idea già in quel momento non poteva di certo farle male.
    Non sapeva però da dove cominciare. Il campus era enorme e tra qualche ora doveva correre a prendere il treno per tornare a Hogwarts o si sarebbe ritrovata a dormire in strada. Decise di recarsi direttamente vicino all'ingresso a cercare una mappa del campus o almeno una bacheca con qualche informazione per quanto riguardava i corsi, magari se le restava del tempo si sarebbe dedicata pure alla visita del campus.
    Si ritrovò all'ingresso davanti ad una lunga fila di studenti. Sbuffò nervosa pensando al poco tempo che ancora le rimaneva prima di tornare a King's Cross a prendere l'Hogwarts Express. Si guardò intorno alla ricerca di una soluzione, magari c'era un'altra entrata. Per fortuna però la fila iniziò a sparire e quando Arya stava per varcare la soglia si fermò improvvisamente a causa di una voce maschile dietro di lei che le puntava qualcosa alla schiena.
    Ci mancava solo la sicurezza del campus. Pensò mentre sospirando si preparò a rispondergli, anche se il tipo non gliene diede il tempo continuando ad accusarla di alcuni furti che stavano avvenendo nel campus. Il che lasciò la Grifondoro perplessa. Era la prima volta che metteva piede in quel posto e davano per certo che fosse stata lei come se frequentasse quell'accademia assiduamente?! O la stavano prendendo in giro o l'accademia aveva urgente bisogno di cambiare personale all'interno di questa cosiddetta sicurezza. Il ragazzo continuò poi ad accusarla chiedendo il nome dei complici e nel mentre avvertì, ciò che pensava fosse una bacchetta, farle pressione sulla schiena. Da tale pressione Arya capì che alla schiena non aveva una bacchetta puntata ma bensì un dito. Il ragazzo si avvicinò in seguito al suo orecchio sussurrandogli altre parole. La francese si scostò velocemente infastidita da quel contatto, voltandosi verso la figura a cui dava le spalle per scoprirne finalmente il volto. Era un ragazzo, quasi suo coetaneo, e se precedentemente Arya pensasse fosse solo una burla ora ne era quasi certa. Incrociò le braccia imbronciata, guardando il ragazzo negli occhi e adottando un atteggiamento di sfida. Non si sarebbe mai mostrata intimorita, soprattutto quando non aveva assolutamente ragione di esserlo. E sulla base di cosa sei certo che io faccia parte di tale banda? Rispose sarcastica. Ma se proprio aveva voglia di giocare, Arya era ben disposta al momento a reggere quel gioco. Ok allora, attenderò l'arrivo degli Auror... Liberò le braccia che portava al petto infilando le mani nelle tasche del cappotto e dopo qualche secondo di silenzio riprese a parlare. Avanti, mostrami queste famose celle. Non era sicura del fatto che in quel luogo non esistessero celle, ma qualcosa le diceva che il ragazzo stesse bluffando e lei per divertimento voleva reggergli il gioco. Magari con tale scusa aveva trovato involontariamente la guida turistica che l'avrebbe portata a fare un tour in giro per il campus. Aveva solo timore che il biondo la trattenesse più del dovuto facendole perdere il treno di ritorno ad Hogwarts.
  13. .


    Arya aveva praticamente perso il conto di quante volte aveva perduto la puffola pigmea che condivideva con la sua amica Heidi. Stava iniziando ad andare in paranoia. E se il problema non fosse l'iperattività della puffola ma la loro incapacità di prendersi cura di un animaletto?! L'amore che nutriva nei confronti degli animali le aveva sempre dato la convinzione di essere appunto una delle persone adatte a prendersi cura di un animaletto, ma era più complicato di quanto pensasse. Oltretutto Sun non rendeva loro vita facile, era piccolo ma aveva un carattere indomabile e il fatto che non riuscissero nemmeno a gestirlo in due era tutto dire. Heidi tra l'altro stava iniziando a dare di matto. Entrambe erano affezionate a quella puffola ma l'amore che la tedesca provava per Sun era molto più evidente rispetto a quello della francese. Ok manteniamo la calma, in fondo questa è solo la terza volta che lo perdiamo... Non voleva essere sarcastica perché era molto preoccupata, e anche arrabbiata, ma quasi scoppiò a ridere davanti alla reazione di Heidi, il che smorzò un po' l'ansia che provava per l'ennesimo smarrimento della creatura rosa. E lo abbiamo sempre trovato. Dunque, lo abbiamo portato con noi sulla Torre di Astronomia, dopodiché siamo scese in Sala Grande per il pranzo... Niente, possibile che non ci accorgiamo del fatto che ad un certo punto sparisce?! Stavano iniziando a perdere colpi già nell'età adolescenziale?! Tu cerca ai piani superiori del castello, io penso a quelli inferiori. E dopo quelle parole le ragazze uscirono di corsa dalla loro sala comune e divisero le loro strade. Arya scese di corsa le scale iniziando a rovistare in tutti i luoghi dei piani inferiori, in particolare nella Sala Grande, dove era estremamente convinta di averselo fatto scappare in quel luogo. Aveva guardato lungo tutti i quattro tavoli, compreso quello dei professori ma niente. Cominciava ad essere davvero preoccupata, neanche i suoi fratelli le davano così tanto filo da torcere. Cavolo Sun, dove sei finito?! Si sedette per un attimo all'immenso tavolo dei Corvonero, ormai vuoto, con le mani tra i capelli per la disperazione mentre cercava di riflettere su dove potesse essere. Magari nelle cucine. Esclamò alzando il capo di scatto come se avesse appena avuto un'illuminazione. Si alzò velocemente dal posto su cui era seduta uscendo di corsa dalla sala grande fino a raggiungere le cucine.
    Scusate, avete per caso visto un esserino con una pelliccia rosa in giro nelle cucine?! Chiese la Grifondoro agli elfi presenti. Ma l'unica cosa che ottenne fu una lamentela da parte di un elfo particolarmente ostile che la intimava di uscire da lì. Partì poi una piccola discussione tra lei e l'elfo interrotta dall'intromissione di un secondo elfo che teneva tra le mani una palla di pelo rosa che si dimenava tra le sue esili braccia. Scema di una puffola. Ero sicura di trovarti qui. Grazie mille. Disse poi in direzione dell'elfo che gliel'aveva riportata. Afferrò la creaturina che le porse il piccolo elfo, unta e appiccicosa. Arya non poté fare a meno di trattenere un'espressione disgustata. Puzzava da morire e non sapeva bene di cosa. Dove l'avete trovato? Puzza da morire. L'elfo non rispose e subito dopo si precipitò nelle cucine la sua compagna di stanza disperata. Non ne ho idea, lo ha recuperato uno degli elfi. Ha urgente bisogno di un bagnetto direi, ed io di una doccia. Ormai le sue mani e il suo maglioncino azzurro emanavano lo stesso odore della piccola creatura e prima che qualcun altro oltre ad Heidi se ne accorgesse doveva immediatamente levarsi quei vestiti di dosso.
    Le due ragazze furono cacciate via dall'elfo meno simpatico tra i due che l'avevano avvicinata ed entrambe ne approfittarono per recarsi in uno dei bagni dei sotterranei. Meglio per te se non incrociamo in giro nessuno o aiuterò Heidi nella creazione di quel portachiavi. Disse imbarazzata in direzione della puffola a causa della puzza che non solo la creatura emanava ma anche la francese stessa.
    Purtroppo per lei varcata la soglia del bagno si accorse che era presente all'interno una persona, una ragazza che per sua fortuna conosceva. Rose White, la caposcuola dei Tassorosso. Ciao Rose. Esordì Arya sorridendo alla Tassorosso imbarazzata. Oh non fare caso alla puzza. Sun si è perso di nuovo e stavolta nelle cucine, ma non so di preciso dove gli elfi l'abbiano trovato. Si giustificò prima che l'amica potesse chiederlo. Avvicinandosi ad essa notò che anche la ragazza era in compagnia dei suoi amici animali. Oh ma guarda ci sono anche Liam ed Etto... Notò Sun agitarsi tra le sue mani alla vista dei due animali della Tassorosso e prontamente lo tenne fermo con la forza. Ah giusto, voi due non vi conoscete. Heidi lei è Rose White, la caposcuola dei Tassorosso. Rose lei è la mia amica Heidi, anche lei dei Grifondoro e con la quale condivido Sun.
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    Aveva avuto decisamente poco tempo per elaborare una buona bugia. Quasi aveva dimenticato che la cena era terminata ore fa. A dir la verità sì. Ho perlustrato prima la mia camera e la Sala Comune dei Grifondoro prima di andare a cercarla in giro per il castello. Disse mantenendo ancora quell'espressione colpevole. Ho perlustrato il castello fino alla torre est, ma non sono riuscita a trovarla neanche lì. Dirlo avrebbe evitato alla Caposcuola, se mai avesse accettato di aiutare Arya nelle ricerche, a perlustrare la torre est, per evitare che anche la Backer venisse beccata.
    Le successive parole della ragazza sulle conseguenze e la perdita dei punti allarmarono la Grifondoro. L'aveva probabilmente infastidita e forse per questo l'avrebbe trascinata fino dalla preside. Arya era una persona molto competitiva eppure non sentiva ancora quello spirito di competitività tra le casate. Forse perché era appena arrivata, o forse per il non senso di appartenenza a qualsiasi gruppo, cerchia o ambiente che lei avvertiva ogni volta che entrava a far parte di qualcosa. Era egoista il suo ragionamento, ne era consapevole. Ma era così abituata a starsene da sola, ad essere sempre quella fuori dal coro, che spesso dimenticava che ora facesse parte di una "famiglia". Al momento però, l'unica famiglia che sentiva di possedere ad Hogwarts erano Heidi e Sun, e al momento uno di loro due era smarrito, quindi in questo caso sì, non le importavo un cazzo delle conseguenze.
    Per fortuna però prima che Arya potesse risponderle la Tassorosso si mostrò disponibile nell'aiutarla a cercare la sua creaturina, anche se solo per mezz'ora. Questo non la tranquillizzava. Lei stessa aveva stabilito quel lasso di tempo anche con Heidi qualche minuto prima che si separassero, ma data la difficoltà che stava riscontrando per trovare la creatura si chiedeva se fosse bastato. E se non la trovassero mai più?! Grazie davvero... Sul volto comparve un sorriso di gratitudine in direzione della Tassorosso. Aveva evitato di risponderle sul suo discorso sulle regole e le conseguenze. Non le pareva il momento, inoltre non si trovava nella posizione di poter ribattere, anche perché quella che effettivamente si trovava nel torto era lei. Di tutto, ma è particolarmente ghiotto di carote, che al momento però non ho con me. La sua non era una puffola, ma un maiale con la pelliccia. Nessun posto in particolare. Lo sto cercando in quest'ala perché è più vicina alla mia Sala Comune, penso di averlo perduto nelle vicinanze a meno che non si sia allontanato da solo. Poteva anche essere andato nelle cucine per quanto ne sapeva, dato che andava matto per il cibo, ma era certa che non ci sapesse arrivare da solo. Arya era estremamente convinta che si trovava nei pressi della torre ovest o della est e dato che la est la stava perlustrando Heidi, non voleva assolutamente allontanarsi dalla ovest.
    Seguì l'esempio della Caposcuola nell'assumere la stessa posizione in cui era poco fa quando era stata beccata dalla ragazza per cercare la creaturina. Annuì alla ragazza quando le chiese di restare accanto a lei, irrigidendosi poi alla suo tocco quando le appoggiò la mano sulla spalla, a causa del suo fastidio per il contatto fisico. Non disse nulla, si limitò a sorriderle sperando che la Tassorosso non se ne fosse accorta. La seguì verso destra continuando a tenere la bacchetta puntata sul pavimento cercando di adocchiare il piccolo esserino rosa. Lo so, i nomi dei prefetti e caposcuola sono noti quasi a tutti... E diciamo pure che la conosceva per la relazione che aveva con Christian. Arya nonostante evitasse di avere contatti con lui o di sapere notizie sul suo conto, aveva spesso visto in giro per il castello i due insieme. Tu invece come fai a sapere il mio nome? Chiese curiosa. Non erano dello stesso anno e non appartenevano alla stessa Casa, fu sorpresa che la ragazza conoscesse il suo nome, anche perché Arya era un tipo di persona che passava inosservata. Si chiama Sun, è un maschio e oltre che a ringraziati ci tango a farti anche le mie scuse. Lo so che sto mettendo nei guai anche te e mi dispiace davvero, prometto che ti starò dietro e cercherò di essere più silenziosa possibile. La Grifondoro notò che tra le due non era l'unica ad essere preoccupata. Rose era stata comprensiva e gentile nel cercare di aiutarla a ritrovare quella peste di Sun, ma era anche seriamente preoccupata per la sua posizione. Dovrebbe essere con lei in direzione verso l'ufficio di qualche professore sveglio anch'esso per la ronda notturna e non in giro per il castello mentre la aiuta a cercare la sua puffola.
    Continuava a perlustrare gli angoli del corridoio illuminandoli con la bacchetta mentre ascoltava la Caposcuola parlargli dei suoi animaletti. Ecco perché forse aveva preso a cuore la sua causa, probabilmente perché la capiva. Che bel nome per un riccio. Era un nome insolito ma simpatico che non stava male su un riccio in effetti. Chiamiamo? Lo condividi con qualcuno? Un'altra caratteristica in comune che probabilmente le due ragazze avevano. Arya pure condivideva Sun con Heidi.
    La loro ricerca fu interrotta da uno strano rumore improvviso, come un qualcosa che si trascinava sul pavimento. La White prontamente trascinò la Blanchard dietro di sé intimandola a restare in silenzio. Arya annuì come una brava bambina, cosa che di solito non era abituata a fare, ma aveva il dovere di obbedire visto che oltre ad essersi ficcata nei guai lei stessa ci aveva trascinato pure la Caposcuola. Il rumore si iniziava ad udire sempre più alto, segno che qualunque cosa fosse si stava avvicinando. Sperò vivamente che non fosse quello scemo di Pix, così come temeva Rose. Non avrebbe di certo perso la ghiotta occasione di far uscire allo scoperto due studentesse, soprattutto se una di loro era Caposcuola considerando quanto fosse dispettoso. Si affacciò piano da dietro la ragazza per vedere cosa si stava avvicinando verso la loro direzione. Dal rumore sembrava un qualcosa fatto di metallo. Restò immobile, in silenzio e ben nascosta dietro Rose quando vide arrivare davanti a loro un elmo di un'armatura che si trascinava da solo sul pavimento. La Grifondoro guardò l'oggetto confusa. Come poteva un'armatura muoversi da sola senza l'aiuto della magia?! Peggio ancora solo una parte di essa. Succede spesso che degli elmi camminino di notte da soli per il castello? Chiese confusa sussurrandolo alla Tassorosso.
    Per un attimo le balenò nella testa la strana idea che dietro a tutto ciò ci fosse proprio la sua puffola. Istintivamente uscì dalla sua zona di sicurezza che in quel momento era la figura della Caposcuola per avventarsi proprio su quell'elmo. Lo alzò dal pavimento mentre Rose le faceva luce su di esso scoprendoci proprio al di sotto la sua puffola. Sun! Un sorriso sollevato ma felice le comparve sul volto. Appoggiò delicatamente l'elmo di nuovo sul pavimento per poi riprendersi la sua puffola tra le braccia. Scema di una puffola, mi hai fatta morire di paura. Si voltò poi verso la Tassorosso mostrandole soddisfatta la sua creaturina come se avessero appena trovato un tesoro. Grazie davvero, per avermi aiutata e... Si bloccò immediatamente riflettendo sullo strano modo in cui la puffola si era presentata a loro. Era troppo piccola per arrivare alla testa di un'armatura e afferrarne l'elmo. Deve averle fatta cadere, l'elmo le sarà cascato addosso e lui avanzando deve esserselo trascinato dietro. Era l'unica spiegazione logica. Ciò volevo dire che aveva fatto tanto rumore, che qualcuno si sarebbe accorto del disastro, che si sarebbe fatto due domande e che avrebbe di sicuro perlustrato i dintorni per acciuffare il responsabile. Deve aver combinato un guaio con qualche armatura. Se qualcuno se ne accorge, perlustra quest'aria e ci scova siamo nei guai... Si bloccò ancora una volta mordendosi il labbro inferiore. La sua puffola l'aveva trovata, non poteva pretendere che quella ragazza la aiutasse pure a scappare mettendosi ancora una volta nei guai insieme a lei. Oppure potresti direttamente portarmi dalla Rei, o dal mio capocasata, non devi finire nei guai anche tu per colpa mia. Era da stupidi probabilmente sacrificarsi quando aveva cercato in tutti i modi quella serata di non farsi beccare. Ma lei apprezzava chi era gentile e facesse qualcosa per lei, e quella sera quella ragazza aveva rischiato di compromettere la sua posizione per aiutarla. Non l'avrebbe messa nei guai a causa della sua irresponsabilità. Anche se in cuor suo sperava che l'aiutasse a raggiungere velocemente la sua Sala Comune.
  15. .


    Di certo Damon White sapeva come risollevare l'autostima di Arya. Anche quando ella si criticava qualcosa Damon era sempre lì pronto a contraddirla cercando di non farla sentire inferiore rispetto agli altri. O anche quando la francese aveva un problema, si faceva sempre in quattro per aiutarla e non le diceva mai di no.
    Arya aveva sempre avuto una buona autostima, ma sapeva anche essere obiettiva con se stessa. Puntava a migliorare e ad essere una buona strega, e pensava che essendo tutti al primo anno partivano da zero come lei, nonostante altri fossero cresciuti già tra i maghi. Non si aspettava di certo che alcuni fossero già abbastanza pratici con la magia, questo perché la maggior parte di loro proveniva da altre scuole, come la sua amica Heidi. Lei si dava le stesse giustificazioni che le stava adesso dando il Grifondoro ma non riusciva a mandare giù l'idea che gli altri fossero più avanti di lei, e si sentiva delle volte fuori luogo per questo. Io in realtà ho scoperto la magia a nove anni, quando ho avuto il mio primo attacco di magia involontaria. Da allora mia madre si è informata e ho... O meglio abbiamo scoperto che ero una strega, cosa che ho ereditato da mio padre. Fece una pausa, nel nominarlo le tornò in mente i suoi problemi per la presenza di Morgan in quella scuola. Il resto della mia famiglia è babbana e quindi mia madre ha voluto tenerlo nascosto impedendomi pure di parlarne. Ma sapevo. Se non l'avessi ascoltata magari avrei cercato di avvicinarmi a questo mondo molto prima e forse a quest'ora non sembrerei un pesce fuor d'acqua. Terminò la frase sarcastica facendo un sorriso rassegnato. Ma recupererò, non mi piace restare dietro agli altri, ecco perché ti ringrazio per aver accettato la mia proposta. Imparare qualche incantesimo, pur se stupido, del primo anno era già un buon inizio. Fin ora abbiamo più fatto teoria rispetto alla pratica e piccoli esercizi anche se appunto piccoli. Gli incantesimi che riterrei di sicuro appresi a lezione e che ormai so utilizzare bene sono quelli dell'ultima lezione di Trasfigurazione, ovvero Cucurbita ed Engorgio. E qualsiasi luogo per me va benissimo. Disse rispondendo alla sua domanda. Aveva dimenticato il Tarantallegra che aveva scagliato contro Christian stranamente con successo, ma forse non le sembrava così importante. A lei sarebbe piaciuto apprendere incantesimi per i duelli più che altro, motivo per cui non vedeva l'ora di metterli in pratica alle lezioni di Difesa Contro le Arti Oscuri.
    Infine guardò il ragazzo confusa per la richiesta del riscaldamento prima di iniziare, evidentemente scherzava per il fatto che sia scoppiato a ridere, anche se la ragazza nutriva qualche dubbio pure su quello. Di solito i professori a lezione non ci fanno fare nessun tipo di riscaldamento. Non era una prova fisica lanciare incantesimi in fondo a cosa serviva il riscaldamento? E' ovvio che scherza. Pensò e decise di stare comunque al suo gioco. In fondo era appena entrata in acqua e si sarebbe goduta un po' la piscina prima di iniziare. Come vuole maestro. Mi faccia compagnia allora... Le disse ironica facendole un inchino con la testa. Vediamo se riesce a starmi dietro. Disse subito dopo dandosi la spinta ed iniziare a muovere velocemente le braccia per nuotare il più veloce possibile. Non era una grande nuotatrice, probabilmente il ragazzo, a giudicare dal fisico atletico, l'avrebbe pure stracciata, ma lei amava le sfide e si divertiva a sfidare gli altri, pure se per gioco, come in quel caso. Inoltre probabilmente avrebbe smorzato la tensione che si era creata poco prima del tutto.
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