Beccata!

Privata

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    Ricordi la pazzia che volevamo fare ad inizio anno scolastico?! Esordì la sua amica Heidi mentre entrambe erano in dormitorio a prepararsi per la lezione di Incantesimi. Abbiamo parlato di più di una pazzia da fare, già prima di arrivare qui. Illuminami su quella a cui stai pensando adesso. Fin ora erano rimaste solamente idee. Arya ed Heidi da quando erano approdate ad Hogwarts avevano fatto le brave, nessun guaio e nessuna trasgressione delle regole. A parte il quarto giorno al castello, dove Arya era andata in giro per il castello oltre l'orario del coprifuoco per cercare l'amica, e invece di lei aveva trovato Christian sulla Torre di Astronomia e lì comprese che quel ragazzo era in realtà il suo fratellastro. Fortuna però che quella notte non era stata beccata da nessuno. Non che fosse solita a combinare guai, era una ragazza abbastanza tranquilla ed intelligente, ma spesso la sua impulsività e lo spirito di avventura la spingeva a fare cose sciocche. Guardare le stelle sulla Torre di Astronomia di notte. E quell'idea balenava in testa alle ragazze dal giorno in cui seppero dell'esistenza della torre, soprattutto in quella di Heidi, che era appassionata di astronomia. Arya d'altro canto sull'argomento non era molto ferrata, le piaceva però osservare il cielo di notte e ascoltare l'amica raccontare la storia e il significato delle stelle, le dava una sensazione di pace, come se fosse in tutto un altro mondo senza alcun pensiero. Inizialmente era pure un po' titubante, dato che rischiavano di finire nei guai, ma si rese poi conto che a lei in fondo il pericolo era sempre piaciuto e ultimamente era diventata anche fin troppo prudente. E la cosa alla lunga la annoiava. Accettò quindi di buon grado la proposta dell'amica ed entrambe si recarono a lezione.
    Calata la notte, di preciso a mezzanotte, le ragazze uscirono di soppiatto dalla Sala Comune in compagnia della loro inseparabile puffola pigmea, stando ben attente a non farsi notare da nessun Grifondoro. Avevano aspettato di proposito quell'ora in modo che tutti gli studenti andassero a dormire. Fecero molta più attenzione una volta a zonzo per il castello, stando ben attente ai prefetti e caposcuola di turno per la ronda e ai professori.
    Giunte alla torre le ragazze poterono tirare un sospiro di sollievo. La porta era chiusa, cosa che Arya temeva, ma per fortuna Heidi era in grado di usare l'Alohomora, grazie alla sua esperienza a Durmstrang, e così le ragazze riuscirono ad entrare. Ok, non ci credo. Siamo riuscite ad arrivare fin quassù senza farci beccare. Disse euforica all'amica avvicinandosi alla ringhiera per osservare il cielo. Dovresti proprio insegnarmi quell'incantesimo sai?! Continuò voltandosi verso di lei. La tedesca però non aveva più l'entusiasmo che poco fa aveva condiviso con lei. Anzi, sembrava disperata mentre si affannava a rovistare nella sua borsa. Ed Arya aveva già capito. Non mi dire... La Backer confermò il suo timore. Avevano perso la loro piccola puffola. E' pazzesco, quella scema di una puffola non riesce mai a starsene ferma. E fuori dai guai aggiungerei. Avevano di certo trovato l'animaletto adatto alle due ragazze. E adesso come lo troviamo?! E' minuscolo e al castello è tutto buio e soprattutto sorvegliato. Per poter trovare Sun avrebbero dovuto per forza servissi del Lumos. La debolissima luce delle torce in giro per il castello a quell'ora non sarebbero state sufficienti per trovare una creaturina così piccola. La Grifondoro era seriamente preoccupata di non riuscirci e di aver perso la creaturina per sempre. Dobbiamo trovarlo... E dividerci, immagino. Tu perlustra quest'ala del castello, io vado alla Torre ovest, forse è vicino alla nostra Sala Comune. Se entro un'ora non lo troviamo ci rivediamo in Sala Comune e continuiamo le ricerche domani mattina. Anche se lei avrebbe cercato il suo animaletto tutta la notte, ma purtroppo era già rischioso anche solo gironzolare nel castello a quell'ora per qualche minuto. Fai attenzione mi raccomando! Congedò l'amica e insieme lasciarono la torre di astronomia, separandosi in fondo alle scale.
    Arya percorse la torre est per raggiungere quella ovest cautamente, cercando comunque di scorgere sul pavimento la loro puffola, con l'aiuto di una piccolissima luce emanata dalla sua bacchetta, che faceva spegnare spesso al solo udire di qualche piccolo rumore. Ma del piccolo Sun nessuna traccia. Continuò a cercare preoccupata la piccola puffola anche dopo essere giunta finalmente alla torre ovest senza problemi. Non aveva perlustrato tutta la torre est, solo la parte del tragitto verso la ovest, per quanto ne sapeva la creatura poteva essere lì. Dio Sun! Ti prego salta fuori. La Grifondoro si stava maledicendo da sola per aver pensato di portare con sé la piccola puffola. Subito dopo si maledisse perché come una stupida si era fatta prendere dall'ansia e non si accorse della presenza di qualcuno vicino a lei. Teneva la bacchetta ancora puntata al pavimento nel tentativo di illuminarlo per poter scorgere la creatura. Ma l'unica cosa che riuscì a scorgere furono le gambe di una ragazza davanti a lei. Alzò piano la bacchetta verso di lei sobbalzando, guardandola con sguardo colpevole. Era la caposcuola dei Tassorosso. E lei adesso era nei guai.
     
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    Una giornata come le altre che si divideva tra lezioni e compiti e per concludere in bellezza con le ronde per noi Caposcuola e Prefetti.
    Quella sera avevo deciso di fare la ronda in solitudine senza il caposcuola McCormac o qualche amica prefetto. Avevo bisogno di riflettere su diverse cose che mi stavano accadendo e che io stavo facendo accadere. Così, con la divisa ben ordinata e la bacchetta in mano me ne andavo girovagando per Hogwarts e controllando ogni angolo.
    Era una nottata tranquilla, strano ma vero, nessuno sembrava stesse fuori dai dormitori oltre il coprifuoco, almeno nelle zone che stavo controllando io. La luna splendeva alta nel cielo e non potei non fermarmi ad ammirarla per qualche secondo da un’enorme vetrata. Era bellissima ed istintivamente misi la mano al collo per afferrare la collana della mia mamma ma... avevo dimenticato che si era rotta o meglio io l’avevo rotta. Mi voltai verso il lungo e poco illuminato corridoio e ripresi la mia strada.
    Stavo percorrendo le scale quando, le “signorine”, decidono di cambiare la mia direzione. Uno scossone che mi fa barcollare e poi il movimento ben deciso. Mi aggrappo al corrimano per non cadere fino al secondo scossone di assestamento, si erano fermate. Sbuffo sonoramente «Uffa! Insomma lo fate di proposito, ammettetelo... ogni volta che vi calpesto cambiate direzione...» dico rivolta alle scale alzando la mano con la bacchetta ed agitandola come una bandierina. Almeno adesso non avevo fretta ma odiavo quando dovevo tornare nei sotterranei e loro cambiavano direzione, facendomi fare il doppio della strada.
    Continuo a percorrere le scale ed a cambiare quindi la mia direzione, ritrovandomi all’inizio di un corridoio. Mi guardo intorno e capisco di essere verso la torre ovest.
    Percorro i corridoi guardando dietro le statue e controllando gli angoli più scuri e nascosti, ma sembrava tutto tranquillo, fino ad intravedere in lontananza una lucina che si muoveva in maniera alquanto strana. Mi bloccai un secondo per poi riprendere a camminare silenziosamente. Più mi avvicinavo più era ben chiaro che qualcuno era fuori dal dormitorio e in una strana posizione. “E ti pareva che non ci fosse qualcuno fuori? Perché a me... “ pensai spostando i capelli dietro l’orecchio
    Continuai ad avvicinarmi e mi misi alle spalle dello studente o meglio della studentessa che continuava a guardare a terra senza accorgersi della mia presenza.
    Mi misi ad asservarla ed a guardare a terra senza piegarmi per capire cosa stesse combinando. Ad un tratto la ragazza si girò nella mia direzione e la vidi bloccarsi per poi riprendere la postura eretta e puntarmi la sua bacchetta illuminata in viso. Il suo sguardo la diceva davvero lunga. Dentro di me volevo scoppiare a ridere ma rimasi seria «Buonasera... potresti gentilmente abbassare la bacchetta dal mio viso? Grazie.» le dissi con calma ma con tono serio, socchiudendo gli occhi. Quando la luce si spostò alzai la mia bacchetta leggermente verso la direzione del suo viso per illuminarlo, senza esagerare, e guardai la ragazza.
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    «Sbaglio o dovresti essere nel tuo dormitorio da un pezzo?» Le dissi alzando un sopracciglio. Volevo proprio vedere cosa avesse da dire e con quale scusa voleva convincermi... ne avevo sentite alcune sia in questi ultimi mesi da Caposcuola che quando ero io a sgattaiolare fuori oltre il coprifuoco. «Sei sola?» aggiunsi, spostando la bacchetta a destra ed a sinistra per fare luce, era meglio controllare ed essere prudenti. Feci un piccolo respiro attendendo una sua risposta alle mie domande e mi spostai leggermente verso il muro. Il suo sguardo mi faceva tenerezza così feci un dolce sorriso. «Dai, fai un respiro e dimmi cosa ci fai in giro oltre il coprifuoco e per di più in una posizione strana. Eri letteralmente con la faccia a terra. Mi spieghi cosa stavi guardando?» il mio viso aveva un'aria interrogativa ma calma senza nessun cenno di essere arrabbiata, e non lo ero. Speravo solo che fosse sincera, che non stesse facendo cose strane ed esageratamente contro le regole di Hogwarts e che quindi, non mi facesse arrabbiare perché non avrei potuto aiutarla in quel caso e soprattutto avrei dovuto fare la parte della caposcuola “cattiva” e dura, cosa che a me non si addiceva proprio e mi dava abbastanza problemi. Avevo già visto in diverse occasioni la studentessa ed era del primo anno. Uscire oltre il coprifuoco era qualcosa che tutti avevamo fatto, tutto stava nel perché e come tentavano di prenderci in giro, se lo facevano. Odiavo rimproverare qualcuno ma non avevo scelta.






     
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    In fondo avrebbe dovuto aspettarselo che non sarebbe andata lontano senza essere beccata. Lei e l'amica avevano già rischiato grosso solo ad arrivarci sulle Torre di Astronomia, figurati se girovagano per i corridoi al buio alla ricerca di un qualcosa di piccolo. Sperava che almeno ad Heidi fosse andata bene, che non solo avesse trovato Sun ma anche che fosse riuscita a tornare in Sala Comune senza essere beccata.
    Abbassò la bacchetta che teneva puntata al viso della ragazza sotto sua richiesta, restando in silenzio. Nella sua mente stava cercando una buona scusa che potesse spiegare il motivo per cui Arya era in giro per il castello a quell'ora. Di certo non le poteva dire che era scappata sulla Torre di Astronomia con l'amica e che avevano intenzione di restarci forse tutta la notte.
    Fu la ragazza stavolta a puntare la bacchetta illuminata sul viso di Arya. La Grifondoro abbassò istintivamente lo sguardo come se non volesse che la ragazza scoprisse il suo volto. Io... Stavo... Farfugliò non sapendo cosa dire. E che cazzo Arya, dove è finita la tua faccia tosta?! Si costrinse a reagire rialzando lo sguardo verso la Caposcuola, soprattutto quando ella le chiese se fosse da sola. Sì, sono da sola ed ho una spiegazione... Lei poteva anche essere nei guai, ma non avrebbe trascinato con sé la sua migliore amica. Sperava ancora che la tedesca fosse riuscita a scamparla e che non vedendola arrivare non le venisse in mente di venirla a cercare.
    Non riusciva a capire inoltre il comportamento della ragazza di fronte a lei, quindi di conseguenza nemmeno quello che poteva decidere di fare con la Grifondoro. Il suo tono di voce era serio ma non severo. Era come se non sapesse se mandarla dalla preside o se lasciarla andare. I suoi dubbi furono chiariti dal sorriso che la Tassorosso sfoggiò in sua direzione, cosa che lasciò sorpresa Arya ma allo stesso tempo anche più tranquilla. Forse è meglio dirle di Sun, forse sarà comprensiva. Non ha l'aria di una stronza. Ecco... Stavo cercando la mia puffola. Oggi a cena l'ho portata con me e quando sono rientrata in dormitorio mi sono accorta che non c'era. Ho messo a soqquadro la mia stanza, ho cercato in ogni angolo della mia Sala Comune ma niente. Le stava raccontando una mezza verità, la puffola era effettivamente perduta e lei la stava effettivamente cercando ma aveva cambiato la versione di quando e in che modo l'aveva persa. Sono dovuta uscire a cercarla, non ce la facevo ad aspettare domani mattina. Il castello è enorme e se si allontana potrei anche non ritrovarla più. Questa era la parte sincera. Arya era seriamente preoccupata del fatto che se non avesse ritrovato Sun quella notte non l'avrebbe più ritrovato, non le importava neanche quasi più delle conseguenze che in quel momento comportava l'essere fuori dal dormitorio oltre l'orario. Ascolta, mi dispiace se ti metto in una posizione scomoda. Ma a sto punto non è che potresti darmi una mano a cercarla? Dopo puoi anche mettermi in punizione o denunciarmi alla preside se vuoi, ma devo ritrovarla, in questo momento non mi importa nulla delle conseguenze. E anche in quel caso la Grifondoro era sincera. Ormai era stata beccata, la ragazza avrebbe anche potuto chiudere un occhio ma lei quella notte non avrebbe chiuso i suoi se non aveva la puffola con sé. Ti prometto che dopo averla trovata filo subito di corsa in dormitorio. Sembrava una madre preoccupata per il suo bambino. Non aveva mai avuto un animaletto domestico prima di allora ed era la prima volta che provava quella sensazione. E a quanto pare era proprio vero che sentivi loro come dei figli. Non era neanche stata lei ad acquistare quella creaturina, era stata Heidi, probabilmente per colmare un po' il vuoto per la perdita della sua famiglia, ed Arya aveva accettato di buon grado di dividere la puffola con lei e di aiutarla a prendersene cura, neanche sapeva che creatura fosse all'epoca. Ora trattava quella puffola come se fosse davvero un figlio, nonostante passasse molto più tempo con la tedesca che con la francese. Doveva assolutamente ritrovarlo, la sua permanenza ad Hogwarts senza quella scema di una puffola non sarebbe stata più la stessa e probabilmente anche quella di Heidi.
     
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    Guardai la ragazza e le sorrisi nuovamente mentre rimasi ad ascoltarla. «Quindi… fammi capire, tu è da ore che cerchi la tua puffola? La cena è finita da un pezzo sai?» le domandai guardandola negli occhi. Scossi la testa lasciandola finire di parlare e solo dopo ripresi la parola bloccandola «aspetta, aspetta… Punto primo a te, delle conseguenze dovrebbe importare eccome… quando capirete che perdete punti non solo voi ma tutta la casa a cui appartenete? E ne va anche del vostro rendimento scolastico se prendete delle punizioni. Comunque…Facciamo in un altro modo… » le girai intorno appoggiandomi al muro con tranquillità «Io ti aiuto a cercare il tuo piccolo pelosetto ma solo per una mezz’oretta… se la troviamo oppure no, non avrà importanza perché, non andremo oltre… ok?» Ero seria e non potevo offrirgli di più. L’osservai, sembrava davvero preoccupata «Allora dimmi… ha qualche luogo preferito? Oppure qualche cibo che potremmo usare come esca per attirarla…» le chiesi mentre iniziai a guardare a terra alla ricerca del piccolo esserino. «Non allontanarti da vicino me per favore… »le chiesi seria. Se qualcuno ci beccava mi sarei presa una bella strigliata per questo. Le poggiai una mano sulla spalla e con un sorriso aggiunsi «Tranquilla la troveremo…Vieni proviamo di qua…» Iniziai a camminare verso destra dove si intravedeva una statua, la bacchetta non troppo alta per non infastidire presunti quadri dormienti… «Dimmi Se non ricordo male tu ti chiami Arya vero? Io sono Rose White…» feci un giro vicino alla statua ma nulla allora provai ad alzare la bacchetta più in alto per vedere sopra di essa «Ha un nome la tua Puffola? Così possiamo chiamarla… ma a bassa voce per favore.» Le sorrisi nuovamente e poi con la mano destra le indicai l’altro angolo… «Sai io ho un gattino nero che si chiama Liam e un riccio africano che si chiama Maometto ma lo chiamiamo Etto… Etto si nasconde e si intrufola dappertutto… a volte mi fa diventare matta… ma lo adoro… » Sapevo che trovare una puffola in un castello enorme e di notte era una cosa davvero improbabile… Ma non era impossibile. Spostai una ciocca di capelli e mi accovacciai per controllare meglio la situazione nelle vicinanze. In più non ero certa che la ragazza avesse perso la puffola proprio li… con i tempi descritti poteva nascondersi dappertutto. Un rumore colpì la mia attenzione, come qualcosa che si trascinava. Mi rimisi in posizione eretta ed andai verso la grifondoro, le misi una mano sulla spalla e con l’altra le feci segno di stare in silenzio mettendola leggermente dietro di me. «Speriamo di non incontrare pix o dovrò rovinarmi la serata.» le dissi a bassissima voce quasi un sussurro. Spostai la bacchetta a destra ed a sinistra, non si vedeva niente di strano e nessuna persona in vista.


     
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    Aveva avuto decisamente poco tempo per elaborare una buona bugia. Quasi aveva dimenticato che la cena era terminata ore fa. A dir la verità sì. Ho perlustrato prima la mia camera e la Sala Comune dei Grifondoro prima di andare a cercarla in giro per il castello. Disse mantenendo ancora quell'espressione colpevole. Ho perlustrato il castello fino alla torre est, ma non sono riuscita a trovarla neanche lì. Dirlo avrebbe evitato alla Caposcuola, se mai avesse accettato di aiutare Arya nelle ricerche, a perlustrare la torre est, per evitare che anche la Backer venisse beccata.
    Le successive parole della ragazza sulle conseguenze e la perdita dei punti allarmarono la Grifondoro. L'aveva probabilmente infastidita e forse per questo l'avrebbe trascinata fino dalla preside. Arya era una persona molto competitiva eppure non sentiva ancora quello spirito di competitività tra le casate. Forse perché era appena arrivata, o forse per il non senso di appartenenza a qualsiasi gruppo, cerchia o ambiente che lei avvertiva ogni volta che entrava a far parte di qualcosa. Era egoista il suo ragionamento, ne era consapevole. Ma era così abituata a starsene da sola, ad essere sempre quella fuori dal coro, che spesso dimenticava che ora facesse parte di una "famiglia". Al momento però, l'unica famiglia che sentiva di possedere ad Hogwarts erano Heidi e Sun, e al momento uno di loro due era smarrito, quindi in questo caso sì, non le importavo un cazzo delle conseguenze.
    Per fortuna però prima che Arya potesse risponderle la Tassorosso si mostrò disponibile nell'aiutarla a cercare la sua creaturina, anche se solo per mezz'ora. Questo non la tranquillizzava. Lei stessa aveva stabilito quel lasso di tempo anche con Heidi qualche minuto prima che si separassero, ma data la difficoltà che stava riscontrando per trovare la creatura si chiedeva se fosse bastato. E se non la trovassero mai più?! Grazie davvero... Sul volto comparve un sorriso di gratitudine in direzione della Tassorosso. Aveva evitato di risponderle sul suo discorso sulle regole e le conseguenze. Non le pareva il momento, inoltre non si trovava nella posizione di poter ribattere, anche perché quella che effettivamente si trovava nel torto era lei. Di tutto, ma è particolarmente ghiotto di carote, che al momento però non ho con me. La sua non era una puffola, ma un maiale con la pelliccia. Nessun posto in particolare. Lo sto cercando in quest'ala perché è più vicina alla mia Sala Comune, penso di averlo perduto nelle vicinanze a meno che non si sia allontanato da solo. Poteva anche essere andato nelle cucine per quanto ne sapeva, dato che andava matto per il cibo, ma era certa che non ci sapesse arrivare da solo. Arya era estremamente convinta che si trovava nei pressi della torre ovest o della est e dato che la est la stava perlustrando Heidi, non voleva assolutamente allontanarsi dalla ovest.
    Seguì l'esempio della Caposcuola nell'assumere la stessa posizione in cui era poco fa quando era stata beccata dalla ragazza per cercare la creaturina. Annuì alla ragazza quando le chiese di restare accanto a lei, irrigidendosi poi alla suo tocco quando le appoggiò la mano sulla spalla, a causa del suo fastidio per il contatto fisico. Non disse nulla, si limitò a sorriderle sperando che la Tassorosso non se ne fosse accorta. La seguì verso destra continuando a tenere la bacchetta puntata sul pavimento cercando di adocchiare il piccolo esserino rosa. Lo so, i nomi dei prefetti e caposcuola sono noti quasi a tutti... E diciamo pure che la conosceva per la relazione che aveva con Christian. Arya nonostante evitasse di avere contatti con lui o di sapere notizie sul suo conto, aveva spesso visto in giro per il castello i due insieme. Tu invece come fai a sapere il mio nome? Chiese curiosa. Non erano dello stesso anno e non appartenevano alla stessa Casa, fu sorpresa che la ragazza conoscesse il suo nome, anche perché Arya era un tipo di persona che passava inosservata. Si chiama Sun, è un maschio e oltre che a ringraziati ci tango a farti anche le mie scuse. Lo so che sto mettendo nei guai anche te e mi dispiace davvero, prometto che ti starò dietro e cercherò di essere più silenziosa possibile. La Grifondoro notò che tra le due non era l'unica ad essere preoccupata. Rose era stata comprensiva e gentile nel cercare di aiutarla a ritrovare quella peste di Sun, ma era anche seriamente preoccupata per la sua posizione. Dovrebbe essere con lei in direzione verso l'ufficio di qualche professore sveglio anch'esso per la ronda notturna e non in giro per il castello mentre la aiuta a cercare la sua puffola.
    Continuava a perlustrare gli angoli del corridoio illuminandoli con la bacchetta mentre ascoltava la Caposcuola parlargli dei suoi animaletti. Ecco perché forse aveva preso a cuore la sua causa, probabilmente perché la capiva. Che bel nome per un riccio. Era un nome insolito ma simpatico che non stava male su un riccio in effetti. Chiamiamo? Lo condividi con qualcuno? Un'altra caratteristica in comune che probabilmente le due ragazze avevano. Arya pure condivideva Sun con Heidi.
    La loro ricerca fu interrotta da uno strano rumore improvviso, come un qualcosa che si trascinava sul pavimento. La White prontamente trascinò la Blanchard dietro di sé intimandola a restare in silenzio. Arya annuì come una brava bambina, cosa che di solito non era abituata a fare, ma aveva il dovere di obbedire visto che oltre ad essersi ficcata nei guai lei stessa ci aveva trascinato pure la Caposcuola. Il rumore si iniziava ad udire sempre più alto, segno che qualunque cosa fosse si stava avvicinando. Sperò vivamente che non fosse quello scemo di Pix, così come temeva Rose. Non avrebbe di certo perso la ghiotta occasione di far uscire allo scoperto due studentesse, soprattutto se una di loro era Caposcuola considerando quanto fosse dispettoso. Si affacciò piano da dietro la ragazza per vedere cosa si stava avvicinando verso la loro direzione. Dal rumore sembrava un qualcosa fatto di metallo. Restò immobile, in silenzio e ben nascosta dietro Rose quando vide arrivare davanti a loro un elmo di un'armatura che si trascinava da solo sul pavimento. La Grifondoro guardò l'oggetto confusa. Come poteva un'armatura muoversi da sola senza l'aiuto della magia?! Peggio ancora solo una parte di essa. Succede spesso che degli elmi camminino di notte da soli per il castello? Chiese confusa sussurrandolo alla Tassorosso.
    Per un attimo le balenò nella testa la strana idea che dietro a tutto ciò ci fosse proprio la sua puffola. Istintivamente uscì dalla sua zona di sicurezza che in quel momento era la figura della Caposcuola per avventarsi proprio su quell'elmo. Lo alzò dal pavimento mentre Rose le faceva luce su di esso scoprendoci proprio al di sotto la sua puffola. Sun! Un sorriso sollevato ma felice le comparve sul volto. Appoggiò delicatamente l'elmo di nuovo sul pavimento per poi riprendersi la sua puffola tra le braccia. Scema di una puffola, mi hai fatta morire di paura. Si voltò poi verso la Tassorosso mostrandole soddisfatta la sua creaturina come se avessero appena trovato un tesoro. Grazie davvero, per avermi aiutata e... Si bloccò immediatamente riflettendo sullo strano modo in cui la puffola si era presentata a loro. Era troppo piccola per arrivare alla testa di un'armatura e afferrarne l'elmo. Deve averle fatta cadere, l'elmo le sarà cascato addosso e lui avanzando deve esserselo trascinato dietro. Era l'unica spiegazione logica. Ciò volevo dire che aveva fatto tanto rumore, che qualcuno si sarebbe accorto del disastro, che si sarebbe fatto due domande e che avrebbe di sicuro perlustrato i dintorni per acciuffare il responsabile. Deve aver combinato un guaio con qualche armatura. Se qualcuno se ne accorge, perlustra quest'aria e ci scova siamo nei guai... Si bloccò ancora una volta mordendosi il labbro inferiore. La sua puffola l'aveva trovata, non poteva pretendere che quella ragazza la aiutasse pure a scappare mettendosi ancora una volta nei guai insieme a lei. Oppure potresti direttamente portarmi dalla Rei, o dal mio capocasata, non devi finire nei guai anche tu per colpa mia. Era da stupidi probabilmente sacrificarsi quando aveva cercato in tutti i modi quella serata di non farsi beccare. Ma lei apprezzava chi era gentile e facesse qualcosa per lei, e quella sera quella ragazza aveva rischiato di compromettere la sua posizione per aiutarla. Non l'avrebbe messa nei guai a causa della sua irresponsabilità. Anche se in cuor suo sperava che l'aiutasse a raggiungere velocemente la sua Sala Comune.
     
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    La ricerca continuava insieme allo scorrere del tempo che avevo dato per ritrovare la puffola. Non potei non notare il suo micro spostamento quando la toccai con la mano. Il mio sguardo si scurì e feci una piccola risata, di quelle senza felicità. Possibile che in questo castello siano tutti allergici al toccarsi? Mi spostai di qualche centimetro e rimasi a questa distanza per tutto il tempo. No, grazie, un’altra Kynthia in questo momento non l’avrei retta, mi sarei sciolta in un fiume di lacrime solo a pensarla e sarei piombata nella tristezza. Non era ne il momento ne il luogo adatto. In più, lei non era Kynthia.
    «Più o meno conosciamo i nomi o i cognomi dei primini. Facciamo le ronde ed aiutiamo chi ne ha bisogno. In più abbiamo le riunioni con i Professori. Quindi anche se sei in disparte o credi di esserlo, vi conosciamo. Credimi, anche io pensavo di essere lontano da chiacchiere e isolata. Anzi cercavo proprio di esserne lontano, ma loro arrivano e ti trovano. Ad Hogwarts niente rimane segreto per molto tempo.» sorrisi continuando a guardare a terra «Io non sono brava a ricordare i nomi ma il tuo me lo sono ricordata non so perchè. » sorrisi ancora e continuai ad ascoltarla. Scossi la testa «Tranquilla nessun problema, speriamo di ritrovarlo al più presto, non posso concederti oltre la mezzora …» Chissà dove si era nascosto e per quanto non volessi fargli pesare la cosa, speravo di non incontrare nessuno o non avrei saputo come giustificarmi. «Oh Grazie! Etto è un bellissimo nome per un riccio. Si lo condivido con la mia compagna di stanza… mi aiuta quando ho degli impegni…» tipo quando ogni sabato sparivo e non ritornavo nemmeno a dormire, perché ero a lavoro, ricomparivo la domenica mattina. L’unica che era a conoscenza di ciò era Sky. Amy non sapeva nulla le dicevo di andare a divertimi perché avevo bisogno di staccare da Hogwarts e per il momento ci stava credendo.
    I nostri pensieri e le nostre chiacchiere furono interrotte e subito si vide un elmo camminare lungo il corridoio. Alla domanda della Grifondoro scossi la testa e puntai la bacchetta contro … l’elmo. Fu più veloce lei che si precipitò a prenderlo e… con sorpresa la puffola era li sotto. Scoppiai in una risata e mi avvicinai alla ragazza. Appoggiai le mani sulle cosce piegandomi in avanti e guardai il piccolo batuffolo «Ciao Sun! Ti stavamo cercando sai? La tua padroncina era preoccupata… dovresti essere più buono.» Mi rimisi in posizione retta mentre Arya mi stava ringraziando. D’improvviso la vidi bloccarsi e piegai la testa di lato… «Che succede?» chiesi leggermente preoccupata. Quando la Grifondoro diede voce ai suoi pensieri alzai gli occhi al cielo e quando la sentì immolarsi per la causa mi venne da ridere. «Scusami… non volevo ridere, ma assomigli a me in alcuni versi.» ritornai seria ed aggiunsi «Si, ci sarà qualche armatura per terra… e andrò a controllare, ma se ti portassi dalla preside, non credi che tutto questo tempo a nasconderti ed a tenere la bocca chiusa sia stato inutile? » Spostai lo sguardo nella direzione in cui era arrivato Sun e feci un bel respiro. «Allora… Noi adesso andiamo verso la tua sala comune e tu entrerai con il tuo amichetto e andrai dritta nella tua stanza… e ci resti fino a domani mattina» il tono era serio ma pacato e lo sguardo puntato nel suo «sono stata chiara? Ti accompagno così non ti perdo di vista. » guardai la puffola ed aggiunsi «E tu fai il bravo eh… o farai finire la tua amica nei guai e anche me…» Gli feci cenno con la testa mentre presi tra le braccia l’elmo ed iniziai ad incamminarmi. «Andiamo, su!» Speravo che il rumore causato dall’armatura non fosse stato percepito da qualcuno. «Dopo cercherò l’armatura e la rimetterò a posto, o farò rapporto inventandomi qualcosa… » la mia mente cercava un idea plausibile nel caso davvero avrei dovuto fare rapporto. Forse stavo facendo preoccupare la ragazza, così mi voltai verso di lei ritrovando il sorriso..«Dimmi… come vanno le lezioni? Ti stai trovando bene oppure hai qualche problema?» spostai l’elmo leggermente, sembrava che avessi un uovo di drago in braccio «Se hai bisogno di aiuto per qualcosa puoi chiederlo a me o a qualche prefetto o caposcuola che ti sta più simpatico. Possiamo aiutarvi, darvi ripetizioni o fare recuperi… questo vale per tutti eh… anche per la tua amica…» Nel finire la frase indicai con la testa Sun visto che lo condivideva con qualcuno. «Accidenti… pesa sto coso eh… e come sempre le scale sembrano non finire mai. Uff!» dissi fermandomi un secondo per riprendere fiato.



     
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    Prima che Sun saltasse fuori, Arya ascoltò Rose spiegarle come mai conoscesse il suo nome. Non sapeva che i professori parlassero degli studenti del primo anno anche ai caposcuola e prefetti, aveva forse il vago sospetto che le prefette e il caposcuola dei Grifondoro potessero conoscerla, essendo della Casa, eppure era più sicura del contrario. Rifletté poi sulla frase Ad Hogwarts niente rimane segreto per molto tempo. Se ne era accorta in un certo senso. Vi erano dei giornalini di vario tipo in quel castello ed uno di essi sembrava riferirsi proprio al gossip riguardo agli studenti. Di solito non dava peso a certe cose, il gossip e i pettegolezzi in generale li odiava, ma era difficile non imbattersi in esso, soprattutto se in giro vi erano una marea di studenti che lo sfogliavano, compresa la sua compagna di stanza. Quel giornalino sembrava conoscere i segreti di tutti. Ciò la preoccupava, anche lei aveva un grande segreto da nascondere e non poteva essere assolutamente svelato.
    Rispose alla ragazza continuando in qualche modo, oltre alle ricerche, anche a fare conversazione. Arya sorrise quando le disse che il suo nome in particolare lo ricordava rispetto a tutti gli altri e si chiese per quale motivo, anche se da ciò che aveva capito neanche la Tassorosso sapeva darsi una spiegazione.
    Infine le parlò dei suoi animali e del fatto che come lei condivideva uno dei suoi cuccioli con la sua compagna di stanza.
    La conversazione terminò dopo il ritrovamento di Sun, dove sicuramente Arya pensava avesse combinato un disastro con una delle armature. Quando la mia amica mi disse che avremo tenuto una puffola mi sono informata su queste creature. Avevo letto che potevano essere un po' vivaci ma mi aspettavo che fossero abbastanza tranquille. A quanto pare lui soffre di qualche problema di iperattività. Ridacchiò accarezzando dolcemente la testolina pelosa della creatura quando Rose parlò ad essa, anche se in quel momento voleva ammazzarla.
    La Tassorosso scoppiò in seguito a ridere quando Arya le disse che poteva denunciarla alla preside o al professor Krueger. La Grifondoro la guardò in un primo momento confusa e quando la White le spiegò il motivo di quella reazione non poté fare a meno di farle un sorriso complice. La francese sapeva benissimo che fosse una proposta stupida dopo tutto quello che aveva combinato quella notte, con la caposcuola a coprirla, ma non voleva sembrare sfacciata o irriconoscente nei confronti della ragazza di fronte a lei nel chiederle di continuare a coprirla. In cuor suo però sperava che la Tassorosso non lo facesse e un po' se lo aspettava pure. Hai ragione, ma non volevo sembrarti sfacciata. Non dopo ciò che stai facendo per me. In seguito annuì alle sue parole, sull'ordine di dover tornare in sala comune. Chiarissima.
    Seguì Rose in direzione della sala comune dei Grifondoro sperando vivamente di non imbattersi in Heidi o stavolta davvero non avrebbe saputo come uscirne. So che lo sto ripetendo da quando ci siamo incontrate, ma davvero grazie.. Rispose all'ennesimo gesto della Tassorosso nel tentare di riparare anche al guaio con l'armatura che probabilmente aveva combinato Sun. Aveva perso il conto di quanto volte in quei minuti l'aveva ringraziata.
    La Tassorosso cambiò in seguito l'argomento spostando la conversazione sulla permanenza di Arya ad Hogwarts. La Grifondoro doveva ammettere che si era adattata perfettamente. Non si era fatta molti amici, ma era di natura fatta così. Nel complesso però, a parte la scoperta che Christian fosse suo fratello, che stava cercando di ignorare, andava bene, si trovava bene e stranamente a casa. Forse complice anche la creaturina che aveva tra le braccia e la sua compagna di stanza. Bene. Con le lezioni va bene, apprendo facilmente ciò che viene trattato. Forse a parte qualche materia come Erbologia e Pozioni, per il resto non ho riscontrato difficoltà. Anche se al di fuori sembravano tutti molto più preparati di lei, i ragazzi del suo anno conoscevano gli argomenti anche prima di essere trattati. Sarà che alcuni provenivano già da altre scuole come Heidi o semplicemente rispetto a lei nel mondo della magia ci erano cresciuti e almeno la teoria degli incantesimi o delle pozioni la conoscevano. Arya detestava questa condizione. Alle lezioni si sentiva un po' inutile in realtà, anche se aveva appena detto alla Tassorosso che andassero bene, ed era vero effettivamente, apprendeva facilmente ma se c'era da utilizzare incantesimi che a lezione non avevano ancora trattato non lo sapeva fare, a differenza di alcuni dei suoi compagni. Si era fatta istruire un po' da Damon e un po' da Heidi su alcuni incanti ma ce ne erano così tanti che non sembravano mai abbastanza. E non aveva mai pensato di chiedere aiuto ai prefetti e caposcuola su questo, forse perché le dava fastidio chiedere aiuto. Heidi e Damon erano suoi amici, e con loro si trovava a proprio agio a chiedere favori. Ma credo che la più simpatica per me sia tu... Le disse sorridendole. Poteva forse sembrare un modo per ingraziarsela. Ma in realtà la Grifondoro lo disse perché in quel momento lo pensava veramente. Era la prima in realtà tra i Prefetti e Caposcuola con cui scambiava una parola, non conosceva gli altri per poterlo affermare definitivamente, ma di una cosa era sicura, quella ragazza le aveva fatto un'ottima impressione. Non solo per il fatto che la stava coprendo, ma per il suo modo di porsi e il suo animo che sembrava tanto puro. Non le dava assolutamente l'impressione di una ragazza che qualcuno potesse odiare e Arya apprezzava particolarmente le persone così. Non penso che alla mia amica servano, è reduce da un anno di esperienza a Durmstrang. Io d'altro canto, cerco di impegnarmi alle lezioni ma sono indietro rispetto agli altri. Sono reduce da anni di esperienza tra i babbani. Pronunciò ironica l'ultima frase mentre Sun ormai sfinito si era addormentato tra le sue braccia. Qualcuno è stanco dopo i casini combinati. Disse guardando la sua puffola e ridacchiando. Mi dispiace ancora per quello... Fece una piccola smorfia in direzione dell'elmo fermandosi insieme alla ragazza stanca del peso dell'oggetto di metallo. Spero non abbia combinato troppi guai.
    D'improvviso si sentì un boato, come un vetro in frantumi. Arya si voltò di scatto alle sue spalle ma non c'era nessuno, neanche lì intorno. Che cosa è stato? La sua piccola puffola si svegliò improvvisamente all'udire di quel rumore. Arya le accarezzò la testolina per farla stare buona e si voltò verso la Tassorosso aspettando istruzioni da lei. Un pensiero preoccupato le balenò nella mente. E se la causa di quel rumore fosse Heidi?!
     
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    Era la prima volta che qualcuno mi diceva così tante volte grazie, di solito ero io a ripeterlo come un disco rotto. «Tranquilla! Essere caposcuola o prefetto non significa essere cattivi ed inflessibile, almeno io la penso così.» sorrisi ad Arya mentre osservavo il suo cucciolo adagiarsi con tranquillità nelle sue mani.
    Ascoltai ciò che mi diceva mentre trasportavo quell’elmo che sembrava diventare sempre più pesante «Erbologia e pozioni sono due delle materie che amo di più... se hai bisogno non crearti problemi e chiedi pure. Non come caposcuola ma come amica... chissà forse potresti scoprire che faccio pena a spiegare gli argomenti» le dissi fermandomi nuovamente e scoppiando in una risata. «Devo proprio fare un po’ di sport!!» accarezzai le braccia, dopo aver posato nuovamente l’oggetto, che erano doloranti. «Io la più... simpatica? Grazie!» risposi mentre le gote divennero leggermente rosse.
    Non mi aspettavo di certo che in una ronda avrei trasportato un elmo ma a quanto sembra ad Hogwarts era tutto possibile. «Tranquilla Arya... qualsiasi cosa ha combinato sarà riparabile. Voleva divertirsi un pochino anche lui!» Mi avvicinai con il viso verso il piccoletto e sussurrai dolcemente «La prossima volta, però, fai cadere delle piume che sono più leggere, o che ne so, dei fogli di carta...» gli feci una piccola linguaccia e ritornai in posizione eretta. «Allora continuiamo la nostr...a» ero piegata per riprendere l’elmo e proseguire quando un forte rumore fece voltare me e Arya di colpo. Mi rimisi dritta ed afferrai in velocità la bacchetta guardando nell’oscurità del corridoio, cercando di comprendere cosa potesse aver causato quel rumore. «Lumus!» riaccesi la bacchetta visto che l’avevo temporaneamente spenta essendo in un punto del corridoio più luminoso e feci qualche passo allontanandomi da Arya «Non ho idea di cosa possa essere... continua a camminare per tornare al dormitorio... Lascio l’elmo qui, lo recupero al ritorno...» le dissi e poi aggiunsi «Potrebbe benissimo essere qualcuno di mia conoscenza … aggiungerei purtroppo.» Ritornai verso Arya camminando al suo fianco lentamente e in meno di un secondo una folata di aria ci arrivò dalle spalle e fece svolazzare la mia gonna... Abbassai la testa e una mano per tenerla bassa e con l’altra tenevo stretta la bacchetta cercando di puntarla contro l’essere, che fluttuava in velocità in torno alla Grifondoro scompigliandole i capelli. «Lo sapevo che eri tu! PIX!» Gli quasi urlai puntando la bacchetta e roteando il polso nel tentativo di seguire i suoi movimenti, mentre lui rideva e sghignazzava.

    “Vi ho beccate a gironzolare
    Di nascosto a passeggiare.
    E se mi mettessi ad urlare
    Tutto il castello potrei svegliare
    Ihihihih"


    Guardai di sbieco quell’essere odioso che rideva e canticchiava mentre continuava a far diventare la chioma di Arya un groviglio e con l’aria a far svolazzare la mia gonna... Mi dava sui nervi ed ero pronta a mandarlo in orbita appena si fosse fermato un secondo.






     
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