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Daphne

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    Due settimane sono passate lentamente e tutt’altro che facili.
    Ne ho sentito appieno la pesantezza e sono arrivata a sentirne fisicamente i sintomi: mal di stomaco, inappetenza, notti insonni.
    Le continue domande di Sayuri non hanno migliorato la situazione e inventare scuse è diventato sempre più difficile.
    Vuole ovviamente sapere che fine abbia fatto Daphne, perché non la stiamo vedendo, perché non viene più a casa nostra, e quanto altro tempo passerà prima che possa finalmente rivederla.
    Odio mentire a Sayuri, ma non ho avuto altra scelta, così ho snocciolato una serie di motivi che possa trovare accettabili: sia io che Daphne siamo troppo impegnate con lo studio; Daphne non è stata bene ed era altamente contagiosa quindi non potevamo andarla a trovare; Daphne è andata a trovare i genitori di Bram a New York ed è stata via un intero settimana.
    Non voglio dirle che abbiamo litigato, questo la preoccuperebbe troppo. E forse in parte anche perché mi vergogno di come me ne sono andata mollando Daphne.
    Ma che altro potevo fare? Non vuole ascoltarmi, non vuole ammettere di avere un problema ed io non posso permettere che quello che è successo quella notte accada di nuovo, non quando c’è Sayuri di mezzo.
    Non ho intenzione di coinvolgere mia figlia in situazioni del genere, devo proteggerla, ha già passato abbastanza grazie ai miei genitori e voglio darle la vita più spensierata possibile.
    Eppure, per quanto possa essere la scelta giusta, non è la scelta che mi fa stare bene.
    Ed è per questo che passo la maggior parte delle notti a fissare i giochi di luce sul soffitto, a chiedermi come stia Daphne, indecisa sul da fare.
    Non l’ho vista molto in accademia in queste due ultime settimane e sono ovviamente preoccupata.
    Bram deve essere altrettanto preoccupato perché mi ha chiesto di vederci e la cosa non mi sorprende.
    Ammetto di averlo fatto aspettare un po’ per una risposta, in parte perché sono stata davvero troppo impegnata tra studio, lavoro e Sayuri, in parte perché non so se sono pronta ad affrontare questa conversazione.
    Sicuramente vorrà farmi ragionare, chiedermi almeno di provare a parlare di nuovo con Daphne ed io non voglio dirgli di no, ma non so nemmeno come approcciarmi a lei.
    L’appuntamento è in una graziosa caffetteria non molto lontana dal quartiere in cui Bram vive con Daphne.
    E’ un posto piccolo, con pochi tavoli, per cui quando arrivo noto subito che Bram non è ancora qui. Sono certa che arriverà da un momento all’altro, è sempre puntuale, per cui prendo intanto posto.
    Chi varca la soglia poco dopo, però, non è Bram, bensì Daphne.
    Nel vederla sento una morsa allo stomaco ed istintivamente mi alzo in piedi, quasi di scatto, tesa.
    La guardo mentre si avvicina, sembra sorpresa anche lei e nessuna di noi due parla subito.
    Poi realizzo.
    - Bram… - mormoro tra i denti stretti - molto furbo.
    Me la pagherà, questo è sicuro. A disagio osservo Daphne, prendendo un respiro profondo. Per un attimo vorrei andarmene, tuttavia mi trattengo e indico alla rossa la sedia libera, invitandola a sedersi.
    - Ormai siamo in ballo e tocca ballare, immagino - dico con tono un po’ nervoso - Vuoi ordinare qualcosa?
     
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    Piano piano. A piccoli passi. Era tornata in accademia per frequentare le lezioni che le avrebbero permesso di superare l'ultimo esame, per poi dedicarsi unicamente alla tesi e al tirocinio. Riprendere a studiare aveva dato un senso alle sue giornate. Messo ordine laddove regnava il caos, nella sua mente: la programmazione metodica che la guidava nel perseguire i suoi obbiettivi era da sempre un balsamo per la sua instabilità emotiva, una strada per esercitare controllo su quella parte di realtà che lei poteva realmente determinare, una porzione che un tempo le era sembrata notevole ma che gli eventi della sua vita l'avevano portata a giudicare infinitesimale. Poteva davvero controllare il suo futuro, se la sua vita sembrava essere stata scritta con il sangue, frutto di dolore e angosce che l'avrebbero accompagnata per sempre? Studiare la aiutava ad ignorare quella domanda. Nient'altro funzionava, perché ogni interazione con il prossimo, ogni relazione della sua vita le ricordava le sue mancanze, diventava presagio di un fallimento.
    Ogni tanto avvertiva la mancanza dell'Adderall, soprattutto da quando aveva ripreso anche a lavorare al Fairy Tale. Bram la teneva d'occhio, questo lo sapeva.. e ne ammirava sinceramente la severità, qualcosa che mai avrebbe immaginato di poter attribuire al suo migliore amico. La professionalità era già parte di lui, evidentemente. L'americano era praticamente l'unica persona che frequentava al momento, complice il fatto che condividessero un appartamento. Helena era ad Hogwarts, il suo rapporto con Jerome non stava attraversando esattamente un bel periodo. E poi c'era Harumi. Daphne non la sentiva dal giorno in cui la Wàng le aveva chiarito di non poterle stare accanto in quelle condizioni, il giorno in cui le parole che si erano scambiate avevano aperto una crepa nel loro rapporto. Non capisco il tuo modo di amarmi. Il peso di quella dichiarazione gravava sul suo cuore come un macigno: era una scomoda verità quella, dolorosa più di quanto la Morrow avesse potuto esprimere a voce. Eppure pensava ad Haru continuamente: le serbava rancore, ma ciò non faceva che sommarsi ai sentimenti troppo intensi che provava per la donna.
    Entrò nella caffetteria chiedendosi le ragioni di quell'appuntamento improvviso, datole da Bram. Immaginava che il ragazzo fosse in pausa pranzo dal tirocinio, lei dal canto suo aveva già mangiato e forse avrebbe preso solo un caffè, sempre che la ragione di quell'improvvisata non le chiudesse completamente lo stomaco. Aveva uno strano presentimento. Il suo turbamento si concretizzò in qualcosa di più reale quando i suoi occhi si posarono su una figura conosciuta, che non era affatto quella di Bram. Fu colta dall'immediato istinto di girare i tacchi e andarsene: le sorprese non le piacevano, non quando la costringevano ad affrontare qualcosa per cui non aveva avuto modo di prepararsi. Ma Harumi era scattata in piedi non appena i loro occhi si erano incontrati, il che rendeva il tagliare la corda una mossa decisamente poco dignitosa. Raggiunse il tavolo occupato dalla Wàng con passi cauti, ma che sperava potessero risultare sicuri e non esitanti.
    In realtà, nessuno ci costringe a restare.
    L'orgoglio la spinse a puntualizzare, mentre era impegnata a maledire mentalmente Bram. Il Dubois la conosceva abbastanza da immaginare quanto avrebbe detestato una simile imboscata, eppure in lui aveva prevalso la convinzione di doverla mettere faccia a faccia con Harumi. Doveva essergli sembrata davvero distrutta.
    A dispetto di quanto affermato, la danese prese posto e ordinò un caffè macchiato al cameriere attendendo in silenzio che anche Harumi facesse la sua ordinazione. La guardo di sottecchi nel frattempo, giungendo alla conclusione che non vi erano stati in lei cambiamenti degni di nota. Quanto poteva essere cambiata, dopotutto, nel giro di due settimane? Forse era stata l'impressione che fosse passato molto più tempo a creare nella rossa dubbi privi di logica, in ogni caso Haru era bella come sempre, in quella circostanza.. in modo quasi fastidioso. Daphne si era preparata con cura prima di uscire ma, sentendosi ancora ben lontana dal riprendersi a livello mentale ed emotivo, non riusciva a visualizzare la propria immagine esteriore come al meglio della sua forma. In un guizzo di infantilità, la Morrow trovò quello squilibrio tra loro profondamente ingiusto. Si schiarì la voce.
    Come sta Sayuri? Spero che non mi detesti perché non mi sono più fatta vedere.
    Quella non era l'unica questione a premerle, ovviamente, ma si rifiutava di muovere anche un solo passo verso la sua ragazza. Se ancora poteva definirsi tale. Era offesa, ferita e preda di un eccesso di sindrome dell'abbandono. Forse anche per questo le veniva naturale immedesimarsi in Sayuri e chiedersi cosa pensasse la bambina della sua improvvisa assenza.
    Io lo farei, al suo posto.
     
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1 replies since 25/10/2022, 21:58   25 views
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