Dark things.

Mason.

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    Nocturn Alley era diventata una dei suoi principali rifugi. Da quando aveva perso Luis il tempo trascorso in accademia non era sempre facile da tollerare: il campus le piaceva ancora - restava comunque una casa abbastanza ospitale se paragonata a quella in cui era cresciuta - ma quando non era a lezione il rischio di incrociare Luis era troppo alto, anche adesso che si era spostata in una camera singola. Anzi, in seguito a questa decisione, l'incontro con il gemello sarebbe stato ancor più angosciante per lei. Così, tra i confini del campus, la Rocha prediligeva le aree più estreme del parco, quelle ben distanti dalle mura dell'accademia, al confine con il bosco. Quando si recava lì, il randagio la scortava sempre, una presenza costante e silenziosa. Ma oltre i confini dell'accademia non vi era il gatto a farle compagnia: nei suoi momenti peggiori si spingeva fino a Sobaki, altre volte si aggirava semplicemente per Londra e in particolar modo a Nocturn Alley.
    Mimetizzarsi e aggirarsi indisturbata tra quelle vie le risultava molto più semplice piuttosto che altrove. La brasiliana attirava l'attenzione ben più di quanto gradisse, il che a suo avviso aveva ben poco a che fare con il suo look, nulla di particolarmente insolito per una ragazza della sua età. Cassandra era certa che cogliessero in lei qualcosa di strano, che potessero in qualche modo percepire la corruzione nei suoi occhi troppo grandi e irrequieti. Avvertivano la sua oscurità, ne erano morbosamente attratti malgrado la repulsione, come talvolta si è attratti dalla visione del dolore e della morte. La veggente percepiva distintamente la loro attenzione e la rifuggiva. Se qualcuno fosse stato interessato a lei per altre ragioni, più comuni e banali, non se ne sarebbe mai accorta. Nocturn Alley le piaceva perché tra quelle ombre, quei maghi avvolti in mantelli che spesso celavano acquisti tutt'altro che usuali, nessuno faceva caso a lei. Era solo una delle tante persone che, se si trovavano lì, probabilmente avevano interessi che non li mettevano nella posizione di elargire impietosi giudizi su chi incrociava la loro strada.
    La riccia si mosse tra gli scaffali del negozio, esaminando i misteriosi oggetti che vi erano riposti. Il proprietario di quel negozio era un caso a parte, rispetto a quelle considerazioni. Lui, pur impegnato in attività tutt'altro che socialmente accettabili, si era rivoltato contro la Rocha con l'animosità di chi era stato vittima di un sopruso, come se avesse subito qualcosa di immorale e di indecente. Lo sguardo altrui sull'esplosione della sua oscurità. Era chiaro che non vi fossero realmente pretese morali a muovere il suo atteggiamento tanto giudicante, ma quell'impeto di paranoia si era spinto ben oltre ciò a cui Cassandra avesse mai assistito. Passata la rabbia del momento, la ragazza si era scoperta curiosa rispetto ad un atteggiamento tanto aggressivamente difensivo. Probabilmente era quello il vero motivo per cui si trovava nel suo negozio. O meglio, nel negozio del padre.
    Mason.
    I suoi occhi avevano perlustrato la stanza ad intervalli regolari fin da quando aveva messo piede nel negozio: l'aveva dunque intercettato immediatamente, appena la sua figura era emersa dal retrobottega, ma aveva aspettato che fosse lui ad avvicinarsi prima di fargli sapere che anche lei, adesso, conosceva il suo nome.
    Per questo studi Magingegneria? Per creare manufatti oscuri?
    Un corso che aveva preso in considerazione anche lei, dopo il periodo trascorso a lavorare presso la bottega di un fabbricante di bacchette. Quella dimensione l'affascinava, ma poi la sua natura veggente aveva fatto valere la propria priorità.
     
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