We are family

◘ Hel

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    Da quando Hel è entrata nel quarto mese inizia ad essere evidente il fatto che sia incinta. C’è una dolce rotondità sul suo ventre e non posso fare a meno di soffermarmici con la mano, ogni tanto, nella speranza di sentire qualcosa.
    Lo so che è ancora presto, mi sono informato, probabilmente non sentirò il bambino tirare calci fino al sesto o settimo mese. E so anche che prima ancora di quello sarà Hel a sentirlo muoversi, dicono che è come sentire uno sfarfallio nella pancia. Immagino sia una sensazione molto emozionante per una donna e ammetto che un po’ invidio Hel da questo punto di vista.
    L’idea di avere un bambino mi spaventa molto di meno ora, non vuol dire che la paura se ne sia andata del tutto, ma non è più forte come all’inizio.
    Ho iniziato ad abituarmici, a diventare persino entusiasta ed impaziente. Non posso fare a meno di chiedermi come sarà, a chi somiglierà di più e se anche lui, come River, avrà i bellissimi occhi della scozzese.
    A River invece mi sono affezionato ancora di più al punto che… credo di essere pronto a diventare anche il suo papà.
    In fondo stiamo per diventare una famiglia ed io non ho alcuna intenzione di trattarla diversamente da quest’altro bambino solo perché non è biologicamente mia figlia.
    L’ho conosciuta quando aveva meno di un anno, la sto praticamente vedendo crescere e, spero, sto contribuendo in qualche modo alla sua crescita. So quando ha compiuto i suoi primi passi, qual è stata la sua prima parola. So qual è il suo peluche preferito per dormire, la sua canzone preferita ed il suo cibo preferito. So tante altre cose di River, così come ne so tante di Hel e l’unica cosa che voglio è rendere tutto questo ufficiale e non solo, condividere finalmente lo stesso tetto.
    So che lei ha voluto aspettare a questo proposito e lo capisco, io stesso sono stato d’accordo, ma in questi tre mesi sono migliorato parecchio e la terapia mi sta aiutando. Non dico che sia tutto a posto adesso e che non mi serva più lo psicologo, non mi aspetto di certo che le cose vadano a posto in così poco tempo, ma penso di essere pronto per qualche passo importante.
    Per questo ho deciso di parlarne oggi con Hel e vedere cosa ne pensi. Ho colto la palla al balzo perché ad Hogsmeade hanno organizzato una fiera che a lei sicuramente piacerà.
    Ci sarà cibo a valanghe, musica, divertimento e… un drago. Sì, beh, non si tratta di un drago adulto, lo ammetto, è appena un cucciolo più piccolo di un umano, ma non avrebbero mai portato un drago gigantesco ad una fiera piena di persone.
    Con la primavera che si avvicina le temperature si sono fatte più miti, ma qui nel nord della Gran Bretagna fa ancora un po’ freddino.
    È una giornata piena di sole, ma non posso fare a meno di controllare che Hel sia coperta bene, mentre avanziamo lungo il sentiero verso il villaggio. - Questo è proprio il periodo dell’influenza, devi fare attenzione.
    Sembro un vecchio babbo bacchettone, lo ammetto, ma non voglio che lei ed il piccolo si ammalino.
    Le tengo la mano e cammino accanto a lei sentendomi un po’ leggero ed agitato per quello che ho in mente di fare oggi. Non ho idea di come lei la prenderà, potrebbe benissimo mandarmi a cagare, ma ho deciso di rischiare. - Allora, lo so che l’idea di un drago ti emoziona tantissimo, ma voglio ricordarti che pur essendo un cucciolo e non sa sputare fuoco, potrebbe benissimo staccarti un braccio perché ha i dentini aguzzi. Quindi ti prego, resisti all’impulso di fiondartici subito sopra, ok?
    È una cosa che potrebbe benissimo fare, la conosco abbastanza bene da figurarmi la scena. E no, non sono iper protettivo, è lei che è un incosciente - lo so, da che pulpito - ed io ho deciso di tenerla d’occhio per preservare l’incolumità di lei e di Chickpea.
    Hogsmeade è letteralmente in festa, è piena di vita e colori e già piena zeppa di gente. Stringo più forte la mano di Hel, quasi temessi di perderla nella folla. - Fammi sapere se ti stanchi troppo e vuoi tornare a casa, ok? Qualunque cosa di cui tu abbia bisogno, basta che me lo dici. Vuoi mangiare? Hai fame? Guarda, a quello stand vendono degli Zuccotti di Zucca giganti, te ne prendo uno.
    La trascino verso lo stand di cui parlo e ne acquisto due. Sono caldi, appena fatti ed hanno un odore fantastico. Ne porgo uno ad Hel. - Mangia. Chickpea deve crescere. A proposito, come sta? Riesci già a sentirlo?
     
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    Questa seconda gravidanza, per quanto inattesa come la prima, non ho potuto fare a meno di sentirla diversa fin dalle prime settimane di gestazione, sia dal punto di vista fisico che psicologico.
    Adoro mia figlia, ma ricordo i primi mesi come un'inferno di nausee e vomito nei momenti meno opportuni della giornata, invece questa volta se non fosse per il ventre rigonfio nemmeno mi verrebbe da pensare che un bimbo vi stia crescendo dentro. E dire che, a differenza della sorella, Chickpea occupa parecchio più spazio... Probabilmente ha già le gambe lunghe come suo padre, il mio mostriciattolo.
    Poi con River ho vissuto le ansie tipiche delle madri single e con pochi soldi, tutte quelle domande e dubbi sull'essere o meno in grado di badare a una vita così piccola, i pianti in camera da letto con un gatto sotto ogni braccio a fare da cuscini consolatori e via dicendo. Alla fine ce l'ho fatta, ho superato tutti quegli ostacoli e siamo entrambe vive e vegete nonostante tutti i guai che ci sono capitati, in un certo senso sono fiera di me e credo traspaia da come guardo il mondo con occhi un po' più luminosi.
    Il fatto è che non sono mai stata sola, le persone attorno a me mi hanno aiutato come meglio potevano... E poi è arrivato Shiloh, con tutti i suoi sorrisi, gli abbracci e l'amore con cui ha travolto me e la bambina. E anche le lacrime, certo, ma su quelle sta lavorando.
    Questa volta non ci sarà nessun padre biologico che fugge davanti alle responsabilità lasciandomi una busta di soldi davanti alla porta di casa per potersi mettere la coscienza a posto, Shiloh ha paura di non riuscire ad essere un papà decente e di commettere errori, ed è per questo che sono sicura che non farà mai nulla per perdere me e quello che stiamo cercando di costruire.
    Il ricordo di lui stretto al mio petto in lacrime non mi ha abbandonata del tutto, credo sia impossibile da dimenticare per entrambi, ed è per questo che il ritorno di momenti colmi di serenità è così prezioso: mi allontanano dal terrore di poterlo perdere a causa dei suoi sbagli e dal cocente dolore di essermi sentita tradita.
    Tutto però si sta risistemando, i pezzi del puzzle caduti stanno tornando al loro posto e oggi sono un po' più felice.
    Alzo gli occhi al cielo con fare divertito nel sentirlo così preoccupato del mio benessere fisico, come se non fossi più vecchia di lui ed in grado di badare a me stessa. Potrei ricordargli che ho vissuto da sola praticamente da quando sono nata, e se non sono morta o senza un braccio significa che non ho fatto poi così un pessimo lavoro, ma mi terrò le battute per un altro momento.
    Ora voglio solo godermi la passeggiata ed il tocco della sua mano nella mia. E la possibilità di vedere un drago mi elettrizza non poco, ma pare che il mio ragazzo sia intenzionato a volermi tarpare le ali sul nascere.
    Si, mammina, eviterò di accarezzare il feroce drago assassino.
    Gli sorrido col mio solito fare da ragazzina furba e dispettosa, eppure ammetto che tutta questa sua amorevole preoccupazione nei miei confronti è tremendamente dolce, oserei dire romantica. In fondo vuole solo che io stia bene e che il piccolo cresca con tutto ciò che si merita, poco importa se risulta teneramente goffo nel farlo. Mi piace e basta.
    Non riesco nemmeno a rispondere alla sua proposta di mangiare che subito mi trovo con un dolce in mano. Quando l'odore mi raggiunge le narici mi sento come se non mangiassi da giorni, quindi addento lo Zuccotto lasciandomi inondare dal sapore di zucca.
    Dio, è una delle cose più buone che io abbia mai mangiato!
    Per una donna incinta qualsiasi cibo diventa paradisiaco, anche una zuppa in scatola, ma questo è davvero sublime e non riesco a smettere di mangiarlo mentre irradio felicità da tutti i pori. Probabilmente nel parlare sto sputazzando pezzi d'impasto ovunque, ma poco m'importa.
    Chickpea è un angelo, penso che il suo hobby preferito sia dormire perchè durante l'ultimo controllo si muoveva appena, ma la dottoressa ha detto che non c'è nulla di cui preoccuparsi e... Oh, a questo proposito volevo dirti una cosa che penso ti renderà molto felice: Chickpea è... ODDIO QUELLO E' IL DRAGO?!
    Ho visto un'ala! Ho visto un'ala muoversi! Lo so che ho promesso di fare la brava, ma non posso resistere all'impulso di gettarmi tra la folla per correre come una bimba verso quella che spero non sia stata un'illusione ottica.
    M'infilo tra la gente sgusciando come i bei vecchi tempi in cui rubavo per vivere e non dovevo farmi scoprire, solo che ora ho un sorriso splendente che mi illumina tutta la faccia e Shiloh che probabilmente sta per avere un'infarto mentre si affretta per starmi dietro.
    Alla fine arrivo davanti al recinto del drago e quasi mi sciolgo dalla tenerezza, è un'animale fantastico tutto verde e col muso lungo che sposta da una parte all'altra quasi stesse cercando qualcuno tra la folla. L'istinto mi spingerebbe ad allungare una mano per cercare di toccarlo e fargli i grattini sul mento, ma dubito che il suo guardiano me lo lascerebbe fare, per non parlare del padre di mio figlio.
    Lo adoro, è bellissimo! Sei sicuro non si possa toccare? Magari potresti dare una mazzetta al tizio che lo controlla e quando tutti se ne saranno andati stasera potremmo venire qui ed abbracciarlo! Sto scherzando, non ti chiederei mai di corrompere qualcuno per i miei scopi... Però se lo facessi sarebbe molto figo! Sto scherzando di nuovo, te lo giuro.
    E dire che questa mattina ho messo solo una bustina di zucchero nel tè, quindi non capisco perchè mi sento come se stessi toccando la luna con un dito. Forse è solo la presenza della persona che amo a farmi questo effetto, e se la mischiamo con un drago cazzuto allora quello che ne esce è quest'esplosione emotiva ed incontrollabile.
    Povero Shiloh, chissà se si sta già pentendo di avermi portata qui... Ah, ma io mi sono interrotta mentre gli stavo per dire una cosa importante! Avanti Hel, ricomponiti!
    Comunque, quello che volevo dire prima di vedere questa bestia meravigliosa che spero di poter toccare molto presto, è che credo dovrai trovare un nuovo nome per Chickpea. Mi hanno detto che è un maschio, e questo non fermerà River dal volergli fare le trecce non appena avrà abbastanza capelli sulla testa.
    Un sorriso più dolce ed amorevole mi cambia il viso, il solo pensiero dei miei piccoli che giocano felici è commovente ed adorabile allo stesso tempo, fa quasi paura per quanto è vicino e possibile.
    Riprendo la mano di Shiloh nella mia e me la porto alle labbra per baciarne il dorso liscio che profuma sempre di buono. Sosto in questa posizione per qualche momento mentre lo guardo negli occhi e davanti a me vedo tutto il mio futuro.
    Non svenire, signor Goodwin, altrimenti racconterò al piccolo di come ho dovuto far rinvenire suo padre mentre un drago ci fissava e rideva di lui.
     
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    Il Zuccotto è davvero buono, è ancora caldo ed il sapore dolce della zucca si sposa perfettamente con quello della pasta brisé che la riveste. Mi chiedo se anche quelli che davano ad Hogwarts fossero così buoni, Freya mi ha detto che mi ci ingozzavo in continuazione e se erano anche solo lontanamente fantastici come questo allora non mi sorprende.
    Sono contento che anche Hel se lo stia godendo, ma prenderei il suo commento con le pinze perché ultimamente lo dice di ogni cosa che mangia. Fortunatamente è uscita dalla fase delle nausee e ne sono felice perché iniziava a somigliare alla bambina dell’esorcista e la cosa stava diventando preoccupante.
    Finiamo i nostri zuccotti mentre mi parla di quanto sia tranquillo Chickpea e ovviamente so già che l’ultima visita è andata bene, le ho chiesto tutto appena l’ho raggiunta a casa, mangiandomi le mani per averla mancata, ma l’esame di quel giorno non potevo proprio saltarlo.
    Poi sta per aggiungere qualcosa riguardo il bambino e le mie antenne sono già ritte in attesa: possibile che non mi abbia detto tutto il giorno della visita?
    Purtroppo prima che possa scoprire di cosa si tratti, Hel scorge il drago ed il discorso deraglia in quella direzione e a quanto pare anche noi.
    Naturalmente non può resistere alla vista della bestia e nemmeno la biasimo visto che è la prima volta che ne vedo uno. Devo ammettere che per essere un cucciolo è più grosso di quanto mi aspettassi, ha su per giù le dimensioni di un cavallo e incute un po’ di timore anche se non è gigantesco come gli adulti della sua specie.
    Però non incute timore ad Hel che va su di giri - sicuramente anche a causa degli zuccheri appena assorbiti con il zuccotto - e si fa strada tra le persone con la sua solita forza da uragano.
    Le vado dietro con la paura che qualcuno possa spingerla o per sbaglio mollarle una gomitata sulla pancia, desiderando che facesse un po’ più di attenzione. Lo ammetto, se fosse per me la farei vivere sotto una campana di vetro.
    Lo so che la gravidanza non la rende debole e fragile, ma è comunque in uno stato delicato ed io sono già un padre molto paranoico. - Uoh che ne dici di andarci piano?! - riesco finalmente ad affiancarla quando trova un punto che la soddisfa e da cui può vedere il drago come si deve. - Sono sicurissimo che non si possa toccare!
    Non credo che il proprietario della creatura voglia ritrovarsi a dover sborsare migliaia di galeoni per un braccio staccato, quindi sicuramente anche lui è d’accordo con me, a giudicare anche dai vari guardiani che controllano ogni lato del recinto, così che nessuno possa avvicinarsi. Tiro quasi un sospiro di sollievo, almeno non dovrò lottare con Hel per convincerla a non accarezzare il drago. - Non darò alcuna mazzetta a nessuno. Puoi ammirarlo da lontano e magari un giorno, quando Chickpea sarà nato, potremo prenotare una visita guidata a qualche allevamento e toccarne uno più piccolo di questo.
    Non che anche questa idea mi entusiasmi, ma sicuramente migliore e più sicura di lanciarsi a braccia tese verso questo di drago. Spero le vada bene il compromesso, perché non so come altro tenerla a bada.
    Mi chiedo se River sarà come lei da grande. Magari lo sarà anche Chickpea… avrò abbastanza energie per controllarli tutti e tre? E come farò? Ho soltanto due occhi, non mille.
    Finalmente, comunque, si ricorda di quello che stava per dirmi poco fa e naturalmente ha tutta la mia attenzione.
    Quando smolla la notizia, lo fa con un sorriso che non le ho mai visto prima e che mi riempie di calore. La guardo con gli occhi leggermente spalancati, per qualche secondo, mentre cerco di far arrivare al cervello quello che ha appena detto e lei intanto mi prende bonariamente in giro come al solito.
    Un maschio. Un maschio?!
    Lei mi prende una mano per baciarmela e io ne approfitto e la tiro via dalla folla attorno al drago, in un punto un pochino più tranquillo. - Co-cos… perché non me lo hai detto il giorno della visita?! Cosa stavi aspettando? Stai dicendo che mi sono perso proprio quella in cui si scopriva il sesso?
    No, ovviamente non sverrò, ma mi sento così euforico che mi sembra di poter spiccare il volo. Naturalmente sarei stato felice anche con una bambina, ma un bambino porta un po’ di equilibrio in questa famiglia, no?
    In uno slancio di entusiasmo, afferro Hel e la bacio attirandola a me. - E poi in che senso devo trovare un nuovo nome? Voglio dire… lo scegliamo insieme, no? - chiedo poi, scostandomi appena da lei per guardarla in volto. Forse è il momento giusto per dirle quello che ho in mente, me lo stavo tenendo per fine giornata, ma sono improvvisamente così di buonumore che voglio rischiarmi anche un no secco. - Voglio adottare River - sgancio allora senza nemmeno pensarci troppo, mentre i due neuroni del mio cervello si disconnettono momentaneamente.
    Non era così che l’avevo immaginata. Mi ero preparato un discorso con un sacco di cose belle ed importanti da dire ed ho rovinato tutto come al solito. - E voglio che andiamo a vivere insieme.
    Ecco, nemmeno questo sarebbe dovuto uscire così, ma ormai è fatta. - Umh… sto molto meglio, Hel, lo hai visto anche tu, vero? Lo so che c’è ancora molto su cui lavorare, ma mi sento davvero più stabile e maturo e… non voglio vivermi il resto della tua gravidanza a tratti. E’ vero che ci vediamo spesso, però sarebbe diverso se stessimo ogni giorno insieme e… e poi… vorrei che River si abituasse a questa nuova vita prima che arrivi il suo fratellino e che magari… - deglutisco appena perché ho la gola secca - che magari inizi a vedermi come un papà. Ovviamente se anche tu lo vuoi. Mi sono già informato per i documenti ed il procedimento, sia per il mondo babbano che magico ed io mi sento pronto e lo vorrei davvero tanto.
    La guardo ora in un’attesa un po’ trepidante.
     
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    Deve essere per forza piccolo? Credo che un drago dieci volte più grosso renderebbe l'esperienza memorabile, da libri di storia persino.
    Mantengo l'espressione seria e pensosa per pochi secondi, il sorriso da folletto furbo la sostituisce non appena incrocio gli occhi con quelli di Shiloh, che ormai è diventato il mio personale Grillo Parlante sempre pronto a tirarmi fuori dai guai. O a farmi cambiare idea quando me ne esco con una pensata potenzialmente molto pericolosa, seppur divertente.
    E dire che anche lui si comporta da idiota irresponsabile di tanto in tanto, vedi l'ultimo casino combinato a causa di quegli incontri clandestini del cazzo, ma nel nostro piccolo nucleo familiare ho come l'impressione che guadagni maturità ogni giorno di più, e non solo perchè si sente responsabile per me e la vita che mi cresce dentro.
    Ci bilanciamo con le nostre piccole stronzate e colpi di testa, eppure ci fidiamo ciecamente l'una dell'altra perchè mai nessuno dei due farà del male volontariamente agli altri membri di questo piccolo clan. Mi ha spezzato il cuore con le sue bugie, è vero, eppure sta cercando disperatamente di rimetterlo insieme e sento le crepe rinsaldarsi ogni giorno di più, anche grazie a questo sciocco amore infinito che provo per questo stupido della Cornovaglia.
    L'emozione che gli scorgo in viso quando gli dico di Chickpea mi scalda, ed il sorriso non mi si spegne sulle labbra, anzi, sembra divenire via via sempre più dolce e affettuoso man mano che lui si sorprende e mi parla con quel suo tono affettato e preoccupato.
    Volevo farti una sorpresa e dirtelo di persona durante questa gita, così oltre all'aver visto un drago avremo anche un altro fantastico motivo per ricordarci di questo giorno!
    Forse ho fatto male a tenerglielo nascosto, ma desideravo davvero farlo durante un momento speciale invece che a casa mia o sua, quindi ho colto con un balzo la sua assenza e ho tenuto la bocca chiusa. E' stato particolarmente difficile perchè ero piena d'entusiasmo come mio solito, ma ne è valsa la pena di aspettare.
    Accolgo il suo bacio stringendomi a lui con entrambe le braccia, tenendo così fede al soprannome da piccolo koala con cui Ren ama chiamarmi.
    Nah, io ho scelto quello della carotina e adesso tocca a te così saremo pari, no? Un figlio a testa! E poi sono sicurissima che sceglierai un nome bellissimo.
    Sarebbe divertente se, preso dal panico dell'indecisione, Shiloh rimanesse su Chickpea condannando così nostro figlio ad una vita di potenziali prese in giro... Ma so che questo stupido non è crudele quanto me.
    Vorrei poter fare una battuta a riguardo, ma non mi da tempo di parlare che sgancia una bomba e l'onda d'urto nata dalla sorpresa mi fa scostare dal suo petto di qualche centimetro. Ora sono io che, presa in pieno dalla sua rivelazione, sgrano gli occhi e sbatto le palpebre.
    Shiloh continua a parlare ed io rimango lì, dapprima con la bocca aperta e poi via via sempre più seria e tranquilla mentre spiega le ragioni dietro il suo gesto. Tutte legittime e molto dolci, oserei dire.
    Lo guardo con intensità e vedo una persona che ha commesso degli errori, ce li ha scritti direttamente in faccia e quel suo occhio cieco ne rimarrà la prova da qui finchè avrà vita, ma vedo anche un ragazzo che vuole davvero migliorare e me ne sta dando la prova ogni giorno andando in Accademia e frequentando il corso di cucina che gli ho regalato.
    Persino queste sue richieste sono una sorta di test che ha passato alla perfezione, e se fossi più cauta gli direi di no, che non sono ancora pronta perchè desidero aspettare e vedere come procede il tutto nei prossimi due o tre mesi, però la verità è che, pur avendo paura di una ricaduta e provando terrore all'idea di saperlo ancora in ospedale o morto, lo amo davvero troppo. E mi manca.
    Va bene.
    Dico infine, come se mi avesse appena chiesto di uscire fuori a cena invece che propormi di adottare River e vivere sotto lo stesso tetto.
    Sulla punta dei piedi mi allungo verso le sue labbra per sfiorarle con dolcezza, mentre sulle mie nasce l'ennesimo piccolo sorriso.
    Voglio passare il resto della vita con te, brutto stupido, e so che sarai il padre migliore che Carotina avrebbe mai potuto desiderare. Effettivamente River Goodwin suona molto bene.
    Una vita serena per noi quattro, felici sotto lo stesso tetto e con la casa piena di libri, giochi e animali e... Oh, giusto!
    Credi che Gandalf andrà d'accordo con il suo omonimo e Odin? Non si sentirà sopraffatto da tutti quei gatti? Forse dovremmo prendergli un fratellino o una sorellina, ma poi vivremmo sommersi dai peli e dovresti inventarti un'incantesimo per farli sparire con un battito di ciglia o qualcosa del genere, a meno che non esista già... Ah, e poi il trasloco! Vero che lo farai tu con la bacchetta?! Tipo Merlino ne La Spada nella Roccia quando tutte le sue cose danzano per entrare nella valigia!
    Sono partita in quarta, lo zucchero dello Zuccotto è andato in circolo e non mi sorprenderebbe se Shiloh avesse capito anche solo la metà di quanto ho detto. Quasi vibro sul posto, da quanto sono contenta.
    Non vedo l'ora! Sarà tutto bellissimo e papà ci verrà a trovare con Margot e ceneremo insieme e... Accidenti a te, vieni qui!
    Presa da un'impeto ormonale lo tiro a me e gli schiaccio la bocca contro la sua in un bacio decisamente più passionale dei primi due, qualcuno potrebbe definirlo quasi disperato. La felicità e l'adrenalina mi stanno dando alla testa, così come la contentezza di vedere finalmente tutto che va al proprio posto, il puzzle si sta ricomponendo e i pezzi che ho perso stanno rispuntando fuori da sotto il tappetto.
    E poi, beh... Lui mi è mancato in un più di un modo e non è stato l'unico a stecchetto senza sesso durante questo periodo di punizione.
    Ti va di portarmi a vedere la foresta? Voglio ringraziarti a modo mio di questa fantastica giornata.
     
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    - Sì, deve essere per forza piccolo - confermo con decisione in risposta alla sua domanda carica di delusione - Un drago più grande renderebbe l’esperienza memorabile perché mangerebbe sicuramente uno di noi due, quindi è fuori discussione.
    È avventata, come al solito, ma la cosa assurda è che questa sua spericolatezza non ci ha messo in pericolo di vita come ho fatto io, quindi forse tra noi due il peggiore sono io. Eppure ho ancora abbastanza sale in zucca da non lanciarmi a braccia aperte contro un drago che potrebbe polverizzarmi all’istante, a differenza sua.
    Poi io sono quello che è dovuto andare in terapia, mh?
    Comunque la notizia del bambino mi fa dimenticare di questo stupido drago per il momento, sono troppo felice per continuare a discutere su quanto grande debba essere la prossima bestia che andremo a vedere.
    Se Hel aveva tutta l’intenzione di farmi una sorpresa, beh ci è riuscita benissimo e non solo, a quanto pare la scelta del nome spetta solamente a me e quasi non riesco a crederci. È vero che lei lo ha scelto per River, ma quando è nata nemmeno ci conoscevamo, quindi mi sembra abbastanza inevitabile. Apprezzo però la sua decisione e quanto generosa sia, sento però un po’ l’ansia della scelta adesso, spero di non deluderla ecco. - Va bene… ma sappi che se non dovesse piacerti sei libera di dirmelo e ne sceglierò un altro!
    Mi sembra un buon compromesso, no? Senza contare che mi fa sentire molto meno la pressione così. Comunque Hel ed io abbiamo gusti abbastanza simili, quindi potrei uscirmene al primo colpo con qualcosa che le piace.
    Sempre che non la faccia scappare a gambe levate con le mie due proposte adesso, il modo in cui si scosta e mi guarda inizialmente mi preoccupa, ma poi leggo solo la sorpresa nella sua espressione e alla fine dalle sue labbra esce quel “va bene” ed io ci metto un po’ a realizzare.
    Sta davvero accettando? L’adozione e la convivenza? Oddio vuole passare il resto della vita con me, lo sta dicendo davvero, non sta scherzando… ed anche io lo voglio, anche se la cosa un po’ fa paura. Fino ad un anno fa saltavo di persona in persona incapace di avere una relazione seria, spaventato dalle responsabilità, ed ora eccomi qui, con una famiglia. Avrò una figlia ed un figlio, due quasi in un colpo solo e… la cosa mi rende più euforico di quanto avessi potuto immaginare.
    Voglio bene a River come un genitore ne vuole ad un figlio, lo sento, sono certo che sia questo il sentimento che prova un padre, ed ora avrò davvero la possibilità di considerarla la mia bambina. Dovrò insegnarle a dire papà il prima possibile. - River Goodwin suona benissimo… - dico rendendomi conto di quanto sia reale ora - Anche River Rourke Goodwin non sarebbe male, sai?
    Non so quanto ad Hel importi del suo cognome, ma se vuole che resti a River io non ho niente in contrario, così come accetterei di darlo anche a Chickpea. - Uoh… con tutti questi cani e due bambini ci servirà una casa più grande. Con un giardino magari…
    All’improvviso mi gira la testa, ci aspetta un cambiamento grosso, soprattutto per me che divento genitore per la prima volta, e andrà fatto il prima possibile perché non ho intenzione di perdere ulteriore tempo, però forse adesso sono davvero sul punto di svenire.
    Fortunatamente l’abbraccio di Hel mi dà la scusa per aggrapparmi a qualcosa. Ricambio il suo bacio con fare un po’ rintronato, poi via via più coinvolto. Non le sentivo mettere tutta questa passione da secoli e ammetto di sentire qualcosa smuoversi in questo modo. Cristo, dovrei darmi un contegno, sicuramente vorrà tenermi ancora a stecchetto, quindi… uh no, un momento… mi sta davvero suggerendo di andare ad infrattarci?
    Lancio un’occhiata alla foresta non troppo distante e poi di nuovo ad Hel, sentendo di essere sul punto di implodere.
    Oh cazzo, dopo mesi di astinenza non ho alcuna intenzione di tirarmi indietro, ma d’altra parte non voglio nemmeno portare la mia ragazza incinta in una cazzo di foresta a fare sesso, per quanto lei sia assolutamente d’accordo con ciò. - Lasciamo il sesso selvaggio per quando Chickpea sarà nato, ok? Adesso andiamo subito a casa. È vero, siamo appena arrivati, dovevamo goderci la fiera, ma questa è causa di forza maggiore.
    Guardo il mio orologio da polso e le afferro subito la mano, con fare un po’ frenetico. - Se ci muoviamo riusciamo a prendere la prossima passaporta per Londra.
    Cribbio, alla fiera ci possiamo tornare dopo.

    Richiudo a malapena la porta del mio appartamento, non appena mettiamo piede nell’ingresso, prima di fiondarmi sulle labbra di Hel e attirarla a me.
    La bacio come se non ci fossimo visti per secoli per poi prenderla in braccio, scansare Gandalf con maestria, e affrettarmi verso la camera.
    Solo quando la lancio quasi sul letto mi dico che magari lei aveva altri piani, ma il fatto che sia incinta mi mette ansia, quindi direi che dobbiamo andarci in maniera soft.
    Mi sfilo la maglietta lanciandola da qualche parte della stanza e poi, proprio quando sto per tuffarmi di nuovo sulle labbra di Hel, mi sorge il dubbio più orribile di tutti. - Non gli facciamo male, vero?! Voglio dire… non che possa fargli male fisico, lo so… ma non c’è il rischio di causare delle contrazioni o qualcosa del genere, giusto?!
    Guardo Hel, probabilmente impallidito all’idea che fare sesso possa essere la scelta peggiore del momento. Mi sono fatto prendere troppo dalla foga, cazzo. - È una brutta idea…
     
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    No, solo Goodwin. Il mio cognome può sparire per quel che mi riguarda.
    Era quello di mia madre, lo adottai solo perchè, nella mia ingenuità di bimba, speravo che prima o poi avrebbe contribuito a far nascere un legame, una sorta di amore in quella donna che non mi ha mai voluta. Ovviamente sbagliavo, ma non è il momento di pensare a lei, che comunque è quasi sicuramente morta in qualche vicolo a causa del mio padre biologico. Ben le sta.
    Chissà se Shiloh lo farà prendere anche a me prima o poi il suo cognome... Magari sposandomi. Lo so, è un po' presto per provare a proporgli una cosa del genere, stiamo per avere un figlio insieme e adottare River e vivere sotto lo stesso tetto sono già dei bei passi super importanti. E poi credo che potrebbe venirgli un vero e proprio infarto all'idea.
    E' che mi piace questa visione di noi come una vera famiglia unita in tutto e per tutto e super felice, con una bella casa grande con giardino in cui i bimbi giocano con cani e gatti. Sarebbe bello poter possedere anche una creatura magica, ma credo che vivendo nella Londra babbana sia illegale, purtroppo.
    Sto sognando tutto quello che non ho mai avuto, e se posso ottenerlo grazie a questo stupidotto che ho davanti allora perchè non immaginare in grande?
    Sorrido, e continuo a farlo anche mentre ci baciamo perchè, nonostante tutta la merda che abbiamo vissuto, lui è ancora in grado di rendermi felice come poche altre persone sono state in grado di fare. Ha i suoi difetti e dovrò tenere gli occhi bene aperti e le orecchie ritte per evitare di farlo cadere nuovamente in quel mare di merda in cui era finito, ma dopo quell'ultimo spavento credo si sia svegliato per bene e mentirei se dicessi di non averlo perdonato.
    Non lo starei baciando in questo modo, se non lo amassi perdutamente.
    Sembra sorpreso dalla mia proposta d'infilarci nel bosco, forse si aspettava altri mesi a secco -ed in realtà un po' se li sarebbe meritati- ma faccio fatica a stargli lontano, ho il cuore a mille e sicuramente anche gli ormoni sballati dalla gravidanza c'entrano qualcosa.
    Lo trascinerei nei boschi contro la sua volontà se osasse dirmi di no, ma per sua fortuna a volte sa essere saggio e lo guardo con rinnovata malizia quando si mostra così eccitato all'idea di tornare a casa. Mi era mancata questa parte di lui, così accecato dalla chimica che i nostri corpi creano non appena si sfiorano.
    La frenesia con cui mi trascina via mi strappa una risata, e nel passare davanti al recinto col piccolo drago riesco persino a salutarlo con la mano prima di allungare il passo per star dietro a questo bellissimo stangone.

    Continuo a ridere anche quando siamo a casa, il cane ci assale con gioia per ricevere le dovute attenzioni, ma io ed il suo padrone siamo occupati ad assaggiarci le labbra a vicenda con una foga che pensavo di aver dimenticato.
    Mi avvolgo a lui come un koala quando mi prende in braccio, la pancia non è ancora così grande da risultare un'ostacolo e l'impresa mi riesce abbastanza facile. Semi distesa sul materasso copio la sua iniziativa ed inizio a sfilarmi la maglietta, perdendomi però come sempre ad ammirargli i tatuaggi dispersi su quel fantastico fisico... Ma come cazzo faccio ad essere così fortunata?!
    La respirazione aumenta insieme al battito, lui si avvicina, stiamo per baciarci di nuovo e... Tutto si ferma. Perchè, accidenti a lui, ha osato fermarsi?!
    Lo guardo con espressione in parte imbronciata per l'eventuale attesa che dovrò sopportare, ma più che altro stranita a causa di questi suoi dubbi un po' bislacchi, se proprio dobbiamo dirla tutta.
    Shiloh Goodwin, non starai sopravvalutando un pochino le tue dimensioni e capacità amatorie?
    Sono molto, molto sarcastica, si capisce? Se la merita una piccola presa in giro, visto tutto quello che mi ha fatto passare. Lo guardo con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate sul petto, con lo sguardo di chi non ammette repliche.
    No, non è una brutta idea e no, non mi causerai alcun danno. Se può farti sentire meglio starò io sopra e se mai dovessi sentire qualcosa di strano ci fermeremo subito, andata?
    Gli porgo una mano per suggellare così il patto, ma nel momento in cui la stringe ne approfitto per tirarlo a me e farci finire distesi a letto con il suo viso a distanza nulla dal mio. Un sorriso da folletto furbo mi piega le labbra mentre inizio a slacciargli i pantaloni per potermi insinuare sotto il suo intimo.
    Ok, forse per quanto riguarda la prima parte del patto ho mentito, ma vista la situazione puoi capirmi.
    Lo bacio con una risata a fior di labbra, morsico labbra e lingua come non facevo da troppo, tantissimo tempo. Sentirlo così eccitato mi provoca euforia ed il battito cardiaco torna a mille, così come l'affanno nel respiro quando riesco a staccarmi da quelle labbra così morbide.
    Mi sei mancato tantissimo, stupido.
     
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