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Roxy

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  1. Roxy.
     
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    Le parole di Asher le mandarono il sangue al cervello, per l'ennesima volta. Una parte di lei considerava di doversi controllare: non tanto per l'ambiente in cui si trovava, quanto per il fatto che se si fosse lasciata guidare unicamente dalla rabbia e dall'esasperazione avrebbe ottenuto il medesimo risultato a cui avrebbe potuto aspirare allontanando il ragazzo con uno spintone e lasciando che proseguisse per il suo cammino di auto-distruzione. Tanto valeva che se ne andasse, se tutto quello che sapeva fare era aggredirlo in risposta ad ogni stronzata che sentiva uscire dalla sua bocca. Il fatto era che ascoltarlo senza dare di matto le risultava davvero difficile: il fatto che fossero passati mesi da quando avevano rotto non migliorava le cose, quel tempo non era servito a placarla permettendole di affrontare la situazione in modo diverso. Roxy non aveva mai saputo affrontare le emergenze in modo pacato, calmo, razionale e non aggressivo. Si trattava di qualcosa che andava ben oltre le sue capacità.. e doveva ammettere che il suo modo brutale di gestire i problemi le era sempre parso abbastanza efficace, almeno sul breve termine.
    Non dirmi che sto esagerando, cazzo.. non lo sopporto.
    Aveva sentito quelle parole uscire dalla bocca di sua sorella un'infinità di volte. Ogni volta che il fidanzato di merda di turno le metteva le mani addosso la reazione di Steph alla furia della sorella era un "stai esagerando", solo quando ci andavano davvero pesante accettava che Roxy risolvesse le cose a modo proprio, senza però mai ammettere che la sorella minore aveva avuto ragione sin dall'inizio. Con il Puckett la situazione era spaventosamente simile: anche per lui l'espulsione da Hogwarts evidentemente era una faccenda di poco conto e solo una volta che si fosse trovato a fare i conti con le conseguenze avrebbe capito che quello era stato l'inizio della fine.
    Tu non ti rendi conto di cosa significa tutto questo per te, non è vero?
    Imprecò a mezza voce, assalendo la sigaretta come se la sua rabbia avesse bisogno di ulteriore carburante, fuoco per poter divampare meglio. No, non vi era affatto quella necessità. Ma se non si fosse sfogata nel semplice atto di fumare, probabilmente la Jackson avrebbe ripreso a gridare. E invece no, ok.. niente urla, ma forse era necessario spiegare ad Asher come stavano effettivamente le cose, mostrargli ciò che agli occhi dell'americana era assolutamente evidente.
    Tornerai nel tuo fottuto appartamento, se ne hai ancora uno.. altrimenti da tua madre. e forse era evidente il sottointeso per cui quell'opzione per Roxy era anche peggiore In ogni caso, la tua vita diventerà un alternarsi di fasi in cui sei fatto e fasi in cui fai di tutto per procurarti i soldi necessari a comprare la roba.
    La previsione che gli stava illustrando era cruda e lapidaria, ma dannatamente lucida. La Jackson aveva visto un'infinita di ragazzi intraprendere quel percorso - era stata proprio lei ad accompagnarli in quella discesa agli Inferi - ed era certa che non vi fosse alcuna alternativa oltre alla disintossicazione. O riuscivi ad uscirne o ci rimanevi dentro con tutte le scarpe e la droga diventava il centro nevralgico della tua esistenza, tutto il resto finiva con il trasformarsi in semplice rumore di fondo. Uscirne non era facile, questo ovviamente il Puckett non sapeva bene.. tanto che lui stesso era la prova che non ci si poteva mai dire del tutto liberi da quella merda. Un tossico non smetteva mai di essere un tossico. E lei era stata davvero stupida a non tenerne conto.
    Me ne sbatto, Ash. Non mi serve questo lavoro del cazzo, la ragione principale per cui sono ancora qui sei tu, coglione.
    Vomitò quella verità senza stare a pensarci troppo. Si rese conto di quanto fosse onesta nella sua semplicità solo quando fu la sua stessa voce a renderla tale. Fino a quel momento, nella sua testa, Roxy si era raccontata che il motivo principale per cui restava ad Hogwarts aveva a che fare con l'avere una professione di copertura e con la possibilità di tenere d'occhio lo spaccio di droghe leggere tra i ragazzini del castello. Ma per quanto riguardava quella piccola fetta del loro mercato, Brandy poteva gestire tutto da sola senza problemi.. ed era ormai evidente che per la Jackson sarebbe stato più indicato un altro tipo di professione che rendesse credibili le continue entrate economiche in casa sua. Magari un locale in cui riciclare il denaro della roba, qualcosa che ripulisse alla perfezione i suoi guadagni. Già, Roxy era ancora lì a pulire i pavimenti per un'unica ragione: stare vicina ad Asher. Quanto era patetico tutto ciò? Patetico e ormai anche piuttosto inutile.
    Non è mai stato tuo padre.. il genitore a cui rischi di assomigliare.
    Quel commento suonò particolarmente sferzante, in parte sicuramente in conseguenza del bisogno di compensare al sentimentalismo delle parole appena pronunciate. La ragazza di Harlem non poteva fare a meno di provare un bruciante rancore nei confronti della madre di Asher, di quella donna che continuava a confermarsi come una presenza tossica nella vita di suo figlio. Sapeva che anche lei era una vittima, eppure non riusciva a perdonarle l'incapacità di rappresentare un punto fermo nella vita del Grifondoro, qualcuno su cui contare e da cui sentirsi realmente amato. Naturalmente Roxy si rendeva perfettamente conto di quanto fosse ipocrita da parte sua dare giudizi morali sulla gente: difatti non era interessata a giudicare quella donna, semplicemente si limitava a nutrire astio nei suoi confronti.
    Se io ti mancassi davvero faresti qualcosa per uscirne.
    Una mossa penosa e disperata. Erano parole quasi infantili da pronunciare, eppure Roxy non poteva negare a sé stessa di crederci davvero. Sapeva che la questione non era così semplice, ma una parte di lei trovava insopportabile il pensiero che Ash non volesse fare nemmeno un tentativo, che per quest'ultimo la propria vita e il loro legame non contasse nulla rispetto alla sua devozione alle sostanze da cui si era lasciato irretire.
    Un tossico non smetteva mai di essere un tossico, ma poteva diventare un tossico che non si drogava. Che si impegnava a non farlo. Che poi un giorno ci sarebbe probabilmente ricaduto - e per questo restava un tossicodipendente per definizione - ma che ogni volta avrebbe fatto di tutto per venirne fuori. Questo era il miglior possibile epilogo per una persona con una dipendenza di quel tipo: una battaglia continua, per tutta la vita. Ma non era comunque meglio della resa?
    So che non è facile, ma non prendi neanche in considerazione l'idea di provarci.
     
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6 replies since 14/3/2022, 08:31   140 views
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