Quien sabe

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    Da un pò di tempo ormai non si prendeva del tempo per sè stessa. Dopo l'incidente di Gabrièl, si era dedicata molto a lui nonostante le sue proteste. Per fortuna l'avevano dimesso dopo un paio di giorni, ma aveva dovuto fare una riabilitazione e lei voleva essere presente, nonostante suo figlio ribadisse di essere abbastanza grande per cavarsela da solo.
    E lo era.
    Ma per lei, era ancora troppo presto per lasciarlo da solo dopo una cosa del genere, anche se in verità, solo non lo era mai. Anche nei primi giorni in ospedale, c'era stato un grande via vai di amici, ne aveva incontrati molti, e continuavano a stargli vicino. Era in buone mani, lei lo sapeva, Gabrièl si circondava di persona di fiducia, sapeva scegliere le amicizie, c'erano persone su cui poteva contare. E questo la tranquillizzava molto.
    In ospedale aveva conosciuto alcuni dei nuovi amici, non senza imbarazzo da parte di suo figlio. Da piccolo, Gabrièl era incuriosito dal fatto che la sua mamma non fosse come le altre mamme, e lei si chiedeva perché lo pensava. Credeva che fosse perchè era babbana, col tempo poi aveva scoperto che secondo suo figlio, lei era diversa perchè molto più bella delle altre mamme che vedeva, e tutti i suoi amici, sin da piccolino, non mancavano di ribadirglielo. Lei d'altronde, provava sempre a non essere troppo appariscente nelle occasioni in cui incontrava persone che facevano parte della vita di Gabrièl.
    La riabilitazione era quasi conclusa, ma quel periodo era stato intenso, poche pause, feste di Natale trascorse tranquille ma senza eccessi, e tanto lavoro. Tantissimo.
    Ecco perchè non era stata molto presente in quel periodo, con i suoi amici o con tutte le persone con cui intratteneva una relazione adulta. Non aveva visto Liam per un bel pò, si erano sentiti molto al telefono e via messaggi, ma non erano riusciti a trovare dei momenti in cui entrambi fossero liberi, e lei non si era concessa troppe distrazioni in quel periodo.
    Adesso però era arrivato il momento di rilassarsi, pian piano le cose erano tornare al loro posto o stava accadendo. E poteva ricominciare a respirare.
    Era contenta di rivederlo, aveva bisogno di una boccata d'aria, ed era quello di cui aveva bisogno.
    Non sapeva dove quella storia l'avrebbe portati, ma era decisa comunque a godersi i momenti da vivere. E il ricordo di quella bella serata, bruscamente interrotta da quella telefonata, era ancora vivido. Dayane si chiedeva come sarebbe potuta evolversi la serata se non fosse finita così, con lui che da vero cavaliere la accompagnava con metodi magici all'ospedale, per farla arrivare nel minor tempo possibile.
    Lo aveva ringraziato, quella sera, ma forse nessun ringraziamento poteva valere davvero quando ciò che aveva provato lei: gratitudine per averle facilitato di molto l'arrivo in ospedale, un tragitto che sarebbe stato immenso altrimenti, con l'ansia e la preoccupazione che crescevano man mano.
    Non sapeva effettivamente cosa avrebbero fatto, si era preparata mentalmente ad ogni evenienza, lo spirito di quei giorni sarebbe stato proprio quello: vivere ciò che accadeva, lasciarsi andare, stare serena, entusiasmarsi per ogni cosa nuova.
    E con la dolce compagnia di Liam.
    E con Gabrièl che ancora rideva perchè lei usciva con un suo vecchio professore.
     
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    L’ultimo periodo era stato sicuramente migliore rispetto a tutto il resto che avevo passato prima. Dovevo ammettere che quella serata a Londra con Dayane aveva reso molto più felice ciò che era il mio stato fino a quel momento. Era si finita in maniera improvvisa e brusca la serata ma gli imprevisti possono sempre accadere e sapere che suo figlio era stato portato in ospedale aveva di certo la precedenza su qualsiasi cosa. Proprio per questo motivo decidemmo di trascorrere le vacanze per conto nostro, anche per ci sentivamo spesso, per messaggio o chiamata ed era chiaro che la sua attenzione era improntata a Gabriel. Se poi si sommava a tutto ciò il lavoro di entrambi era chiaro che il tempo libero a disposizione era veramente esiguo. Fortunatamente però dopo la tempesta esce sempre il sole ed era proprio questo il nostro caso, dato che riusciamo nuovamente a metterci d’accordo per vederci nel fine settimana, che alla fine erano gli unici giorni liberi per farlo. Per passare maggior tempo insieme avevamo pensato di iniziare già da sabato mattina, così da avere tutta la giornata a disposizione, salvo imprevisti ovviamente. Le giornate si erano leggermente allungate, così come il clima era migliorato, portando con il sole qualche grado in più che non guastava mai.
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    Soprattutto ad un australiano che era più che abituato a climi ben più calorosi. Sicuramente l’estate avrebbe portato la possibilità di andare al mare, anche in montagna, fare surf ed altri sport acquatici, sapevo bene che non mancava molto a poter fare tutto ciò. Nella mia mente frullavano sempre queste idee, perché era un po’ come liberare i pensieri che avevano costantemente per trovare un po’ di tranquillità. Prendo così una delle auto che avevo in garage, dirigendomi verso casa di Dayane, non avevamo ancora un programma per la giornata, quindi sarebbe stato tutto un work in progress. Una semplice camicia bianca, con jeans e giubbotto era ciò che avevo deciso per la giornata, molto semplice ma neanche troppo scontato. Parcheggio al mio arrivo davanti all’ingresso di casa sua, scendendo ed andando a suonare il campanello, attendendo così il suo arrivo.
     
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    Sentì suonare al campanello, e lei avverte una strana ansia.
    No, forse ansia non è la parola giusta, sicuramente c'era entusiasmo il quel suo sentire, poichè era contenta di rivedere Liam.
    Si diede un'ultima occhiata allo specchio vicino all'ingresso, e poi andò ad aprire la porta.
    "Holaaaa!" gli apre con il suo sorriso migliore, stampandogli un bacio sulle labbra. Non sapeva quanto fosse azzardato salutarlo così, d'altronde, erano usciti insieme una sola volta...Ma entrambi erano ormai oltre la stretta di mano, o almeno lei così credeva.
    Sembrava passato così tanto tempo da quell'appuntamento, ricordava il freddo di quella sera, era inverno. Adesso invece, la primavera era alle porte, infatti aveva scelto un abito leggero, e da portare con sè aveva un giubbino di jeans.
    E lui era molto attraente, in jeans e camicia, e stava lì sulla soglia di casa sua.
    "E' stato facile trovare la casa?" gli chiese, per fare conversazione.
    Non avevano deciso ancora cosa avrebbero fatto, ma le piaceva questo aspetto dei loro appuntamenti. Avevano anche deciso di vedersi dal mattino, ed era una buona idea, avere più tempo a disposizione.
    "Sono pronta, devo solo cambiare borsa, ho tutte le cose nella borsa del lavoro ed è troppo ingombrante, voglio qualcosa di comodo. Vieni, accomodati se ti va!"
    Non le andava che la aspettasse in macchina, non era una cosa carina far aspettare qualcuno in strada. E non aveva problemi a far entrare persone a casa, casa sua era sempre stata un bel via-vai di persone, amici suoi, amici di Gabrièl, familiari che venivano a trovarla.
    La sua casa non era molto grande, ma era così che l'aveva scelta dopo il divorzio. Un salone grande con cucina, e di sopra camere da letto per lei e suo figlio. Quella di Gabrièl ormai era vuota la maggior parte dell'anno, ma non le andava di modificarla, aveva sempre bisogno di un posto suo quando tornava. Anche se una camera armadio le avrebbe fatto molto comodo...
    Lo guidò dentro casa sua, erano nel salone open space, accogliente e luminoso.
    "Vuoi qualcosa da bere?" gli chiese, mentre prendeva la sua borsa da lavoro, una classica 24ore che utilizzava ormai da sempre. Doveva cambiarla con una borsetta più piccola e a tracolla, che prese da un cassettone all'ingresso.
    Attese che Liam decidesse se voleva qualcosa o meno.
     
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    Non potevo che rimanere leggermente stupito dall’accoglienza che mi riservò Dayane, anche perché era passato un po’ di tempo dal nostro appuntamento. Rimasi ovviamente felice vederla così entusiasta della mia presenza e quando mi bacio velocemente sulle labbra sorrisi in maniera naturale. Ciao, che accoglienza. Potrei abituarmici. Risposi così al suo saluto, prima di sentire la sua domanda riguardante la difficoltà di trovare l’abitazione. Si, conosco abbastanza bene Londra dopo tutti questi anni e di sicuro non è tra i posti più complessi da raggiungere. Mi disse che era pronta, unica cosa da fare era solamente cambiare la borsa per uscire, anche perché si era di certo messa un vestito molto bello, leggero ma che mi piaceva particolarmente, proprio per la sua semplicità. Mi accomodai dentro dopo il suo invito, facendo un veloce giro della casa prima di arrivare al salone, molto luminoso e spazioso. Devo decidere come iniziare la giornata, se tranquillamente con un bicchiere d’acqua, oppure in maniera più spartana con una birra se ce l’hai. Rimasi un attimo in silenzio pensandoci bene, prima di prendere la decisione. Opto per la seconda, una bella birra. Le dissi mentre la osservavo che trafficava tra le due borse, spostando ciò che le serviva da quella da lavoro ad una più piccola e comoda.
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    Dato che abbiamo tutta la giornata, pensavo di fare qualcosa di particolare ed al tempo stesso fuori dagli schemi. Potrebbe intrigarti? Mi era venuta in mente quest’idea mentre venivo in macchina fino lì da lei, anche perché era il bello di essere maghi che poteva portare a pensare ad una cosa del genere. Stavo cercando di aumentare la sua curiosità, mettendole su un piatto qualcosa di sicuramente non calcolato e dalle premesse molto particolare. Ero molto sicuro che mi avrebbe risposto in maniera affermativa alla mia domanda, per questo aspettai ancora alcuni attimi prima di continuare a parlare. Se ti dicessi che in meno di un'ora ci troveremmo entrambi su di una spiaggia dall’acqua cristallina mi crederesti? Dissi sorridendo alle mie stesse parole, osservando la sua espressione.
     
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    Liam era sembrao a suo agio anche nell'entrare in casa sua, senza imbarazzi. Questa era una cosa che le piaceva.
    Ciao, che accoglienza. Potrei abituarmici.
    Lei gli fece l'occhiolino, e pensò beh, perchè no... Chi poteva saperlo?
    Si accomodò in casa, diede uno sguardo in giro, per fortuna da quando si era decisa a trovare qualcuno che la aiutasse a gestire la casa era sempre perfettamente in ordine. Non aveva mai gradito l'idea di avere qualcuno che si occupasse delle pulizie, ma da quando ormai lavorava a tempo pieno ed anche di più, con gli straordinari e i turni infiniti, era stato necessario.
    "E birra sia" andò in cucina e prese dal frigo due birre, lei era di compagnia. Erano fredde, lei le aprì e le versò in due boccali di vetro, lasciando cadere dentro dei cubetti di ghiaccio, per farla mantenere fresca più a lungo.
    Poi tornò in salotto, offrendo uno dei due boccali a Liam. Si mise a sedere vicino a lui. "Alla salute!" brindò con lui, facendo un sorso e poggiando poi il suo bicchiere sul tavolino.
    Stava riponendo delle cartelle mediche, togliendole dalla borsa grande e mettendolo al sicuro in un cassetto del tavolino vicino a loro, quando lui lanciò la sua proposta.
    Dato che abbiamo tutta la giornata, pensavo di fare qualcosa di particolare ed al tempo stesso fuori dagli schemi. Potrebbe intrigarti?
    Era entusiasta di quell'idea, anche se non sapeva ancora cosa poteva avere in mente.
    "Certo che mi intriga. D'altronde, l'ultima volta ti ho trascinato in un locale di balli latini...Direi che possiamo fare di tutto" alzò le spalle.
    Fece un altro sorso della sua birra.
    e ti dicessi che in meno di un'ora ci troveremmo entrambi su di una spiaggia dall’acqua cristallina mi crederesti?
    Lei lo guardò con un'espressione interrogativa. Priobabilmente la stava prendendo in giro, anche se non le sembrava il tipo da fare scherzi. "Ay, direi che non sto preparando la borsa giusta..." rispose mentre rideva e riponeva le cose che le servivano in borsa, portafoglio, cellulare, chiavi di casa. Una borsetta adatta per uscire, per un appuntamento, di certo non per partire per le vacanze...
    Ricordava che ne avevano parlato qualche volta, avevano in comune il fatto che piacesse ad entrambi il mare, il sole, lui era anche uno sportivo, lei per nulla, ma adorava il mare.
    Ma nei dintorni di Londra, di certo, non si trovavano nei dintorni di spiagge cristalline.
    "Aspetta...ma cosa...Che intendi?" lo guardò con un'espressione divertita ed incuiriosita. Forse aveva intenzione di fare una di quelle cose da mago?
    Ah, l'aveva aiutata tantissimo avere quel vantaggio la sera dell'incidente di Gabrièl. Ma non aveva mai avuto la vita facilitata di maghi e streghe con tutti quei loro trucchetti...Gabrièl a volta la portava da un posto all'altro, appena aveva avuto il permesso per...come si diceva ? materializzarsi? Ma lei preferiva non abituarcisi.
     
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    Chiedere la birra era sicuramente stato semplice, anche perché sapevo che quasi ogni famiglia o comunque persona che viveva in una casa ne aveva almeno una. Anche se c’era stata una volta che penso di aver trovato l’unica persona astemia che non aveva in casa nulla al di fuori dell’acqua. Vidi Dayane allontanarsi per andare verso la cucina, tornando poco dopo con due boccali pieni di birra, con la presenza anche di qualche cubetto di ghiaccio. Grazie. Dissi, nel mentre che prendevo il mio, alzandolo leggermente in su quando disse alla salute. Bevo un lungo sorso, constatando quanto fosse fresca e buona, prima di poggiare il boccale sul tavolino lì vicino. Saper intrigare e rendere curiosa una persona era un aspetto molto importante, per questo quando notai la sua espressione capì che ci stavo riuscendo. Con le mie parole e soprattutto con l’idea che mi ero fatto sul dove andare stavo cercando proprio di fare questo con lei. Rispose in maniera affermativa alla mia proposta, rimanendo estremamente incuriosita quando le dissi che in meno di un'ora saremmo arrivati alla spiaggia che avevo appena accennato.
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    Sorrisi mentre mi rispose che stava preparando la borsa sbagliata, cambiando il contenuto così della borsa che stava preparando, sapendo ora dove saremmo andati. Beh sono un mago, tutto è possibile, devi solamente fidarti. Le dissi mentre finivo il boccale di birra, prima di alzarmi per avvicinarmi a lei e porgerle la mano, come avevo fatto quella sera che l’avevo portata poco distante dall’ospedale. Faremo una fermata in Italia prima di arrivare alla nostra destinazione, per non rendere il viaggio veramente troppo intenso. Riprenderemo il fiato e poi partiremo di nuovo. Questo in pratica era il piano di volo, così da riuscire ad arrivare alle Maldive in poco tempo. Quando sei pronta possiamo andare.
     
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