Trailer Happiness

Dell

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    Andromeda diede uno sguardo all’orologio: ancora un paio d’ore libere prima di entrare in servizio con Dell. Varcò la soglia dell’ospedale presentandosi alla reception e attese al bar l’arrivo di suo padre, ingannando il tempo scorrendo le notizie del giorno sul cellulare. Quando Cesar le aveva chiesto di stare insieme durante la pausa pranzo non immaginava quali erano le sue reali intenzioni. Se emotivamente aveva avuto una piccola ripresa, non poteva dire lo stesso della sua salute fisica: la bronchite era diventata cronica, nascondendo una infezione della quale era ignara e che la rendeva costantemente stanca e affaticata. Cesar se ne era accorto: da tempo la osservava, al suo sguardo d’acciaio non era sfuggito quanto la situazione le stesse scivolando di mano e di tanto in tanto aveva buttato qualche domanda discreta su come le andavano le cose, come passava le giornate, osservando scrupolosamente come l’umore della figlia incideva sull’abuso delle sigarette. A modo suo aveva cercato di intervenire, dandole l’input per parlarne. Andromeda era stata vaga: gli aveva risposto di non preoccuparsi, andava meglio, diceva. Questo finché la sera del furto nel negozio del signor Caine non aveva realizzato che, se il fumo non avesse inciso negativamente sulle sue prestazioni, sarebbe stata sufficientemente recettiva da non lasciarsi sfuggire uno dei due ladri. Dopo che l’aveva raggiunta, Cesar l’aveva presa con fermezza: se non si fosse decisa a gettare via le sigarette la sua salute si sarebbe aggravata e, presto o tardi, in modo irreversibile. Sia lui che Gabrielle erano a Londra per lei, le aveva detto: non doveva più dimostrare a nessuno di essere forte, soltanto permettere loro di aiutarla. Andromeda si era sentita profondamente in colpa e dopo non poche insistenze aveva ceduto, accennandogli marginalmente quanto la maledizione che le aveva lanciato Nikolai la angustiasse, di quanto si sentisse inadeguata nel lavoro. Cesar l’aveva spronata a non demordere, soprattutto ad affrontare Dell: se era convinta del percorso che aveva intrapreso non aveva di che temere, doveva soltanto smuovere le acque e il resto sarebbe accaduto da sé. Andromeda lasciò l’ospedale con le spalle più leggere, anche se non con minori preoccupazioni, e si smaterializzò in lieve anticipo al punto di incontro.
    Fu istintivo tirare fuori dalla tasca il pacchetto di sigarette. Andromeda lo guardò per alcuni secondi, esitante: quella cattiva abitudine era diventata una necessità, al punto da non renderla più padrona di sé stessa. Per un attimo pensò di buttarle, ma alla fine le infilò di nuovo in tasca.
    Sei in ritardo, Capo. Se battiamo la fiacca il nemico avrà tutto il tempo per fare i fatti suoi e scappare impunito, non me ne assumo la responsabilità”, lo punzecchiò, sorridendogli divertita. Quando Dell la raggiunse Andromeda si sporse per salutarlo con un bacio sulla guancia, una piccola confidenza che si permetteva soltanto lontano da occhi indiscreti.
    Stando alla mia fonte del Pandemonium… l’informatore è fidato. Il nostro obbiettivo dovrebbe nascondersi al trailer happiness. Alle quattro in punto dobbiamo inserire nel jukebox il vinile di Henry l’Avvoltoio, e l’Avvoltorio capirà che siamo noi. Quando vuoi andare… io sono pronta”, Dell non era entusiasta degli agganci e della frequentazione del Pandemonium, Andromeda sapeva che avrebbe preferito non vederla affatto in quel locale. C’era stato un lungo periodo in cui aveva evitato di farsi vedere, soprattutto dietro consiglio del barman che le faceva da tramite con altri contatti, dopo che uno dei suoi frequentatori l’aveva aggredita durante la ronda con AJ. Ma da quando era diventato un rifugio dove staccare dal quotidiano per lei era stato impossibile rinunciarci, tanto valeva sfruttarlo il possibile.
    Papà ti saluta comunque. Coglie l’occasione insieme alla mamma per invitarvi a cena da noi domani sera, nella vecchiaia sta cercando più compagnia”, considerato quanto fosse entusiasta di averli a due passi da casa era sempre meglio avvisarlo con un certo anticipo affinché si preparasse psicologicamente.


    Edited by ×Ashelia× - 15/3/2022, 07:55
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    Forse avevo un problema, oppure era solo un caso?
    Per quale motivo ero circondato da donne con problemi che volevo risolvere? Volevo fare l'alpha maschilista della situazione? Ma quando mai!
    Lo sapevo io qual era il motivo. Il motivo origine era Sarah. LEI. Sembravo un procacciatore di cause perse femminili, un conto era risolvere quelle della mia famiglia, ma io poi estendevo il mio bisogno eh.
    E perché davo la colpa a mia moglie? Perché lei era stata la prima al di fuori della mia famiglia per cui mi ero prodigato e poi pure lei era una procacciatrice di cause perse e mi aveva contagiato. Era questa la verità.
    Perché, se non mi aveva influenzato con il fatto di prodigarsi così tanto per il prossimo oltre al dovere del nostro lavoro, a quest'ora non ero qui a pensare a come poter contattare Marsilda senza suo padre.
    Perché si, la sensazione orribile che mi aveva lasciato quell'uomo non me la toglievo di testa e soprattutto il disagio e quasi il terrore referenziale di lei mi aveva convinto a non lasciar perdere.
    Avevo ritardato un poco per questo motivo, stavo organizzando un modo per contattare Marsilda e forse Emily poteva agire per mio conto, si. Avrei usato mia figlia, ma giusto come informatrice dai.
    Ero in leggero ritardo per la causa persa n 1 della mia vita ora comunque.
    E non lo dicevo tanto per dire, perché mai come nell'ultimo periodo ero tempestavo da telefonate di nostro padre che mi chiamava allarmato perché vedeva Audrey spossata, in balia di umori strani e che fumava troppo.
    Manco quando era stata rapita mi chiamava così spesso, per dire.
    "Uno in più, uno in meno..."
    La buttai sul sarcastico, perché qua l'essere accusato di non riuscire a catturare i maghi oscuri era all'ordine del giorno, o reagivo così o di nuovo in terapia finivo.
    Comunque.
    "Fin quando non sono in ritardo i miei sottoposti va bene, io posso. Stavo finendo di organizzare una rogna che avrei potuto risparmiarmi, ma che sono troppo stronzo per ignorarla."
    Sorrisi per il bacio sulla guancia, ma questo non l'avrebbe salvata dal rimproverarla perché Cesar mi stava addosso come se Audrey avesse dodici anni.
    Non dissi più niente riguardo alle sue frequentazioni al Pandemonium, ma ormai la situazione era questa, io su Audrey non avevo più mezza presa ok? Se la faceva con mio fratello, frequentava posti di merda, fumava come un turco...che dovevo fare? Legarla in casa?
    "Va bene, Henry l'avvoltoio. Non so se ridere o meno."
    Fatto stava che era una missione semplice, eravamo in borghese, dovevamo attendere e ricevere le informazioni così da riuscire a prendere il colpevole senza ombra di dubbio.
    Dunque una volta dentro, dovevamo solo aspettare l'orario stabilito.
    "Eh certo, mi saluta e mi invita a casa. Mi chiama tutti i giorni e manda te per un invito a cena."
    Sbuffai, andava bene la cena, non era quello il problema, ma quando vidi Audrey tirare fuori il pacchetto di sigarette per fumare nell'attesa mi trovai costretto a fare come un genitore con un adolescente e prendere il pacchetto prima che potesse fare qualsiasi cosa.
    "Per colpa di queste, nostro padre mi chiama in continuazione ok? Devo davvero, di nuovo, chiederti cos'hai? Devo strappartelo dalla bocca come sempre? Che poi posso immaginare cos'hai. Tra le sessioni con la Lindey per quello psicopatico, il lavoro, Cris...ma io lo so, i nostri genitori non proprio. Parla con loro almeno..."
    Le ultime parole le dissi quasi rassegnato, perché ormai da tempo che io non riuscivo più a essere incisivo con lei, utile persino. Non riuscivo più a esserle utile, altre persone potevano aiutarla meglio di me, l'avevo accettato, ma almeno doveva dare ai nostri genitori una sorta di spiegazione.
     
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    Fortuna allora che la giornata è appena cominciata…”, Andromeda replicò al sarcasmo del fratello con altrettanta ironia. Ormai aveva fatto il callo al suo pessimismo andante: se c’era una costante in William Dell Ramirez era l’insoddisfazione cronica in quel che faceva, indipendentemente dai risultati ottenuti. Probabilmente una caratteristica di famiglia, visti i loro trascorsi.
    Come se ti dispiacesse. Sappiamo tutti che hai un debole per le cause perse. Di che si tratta? Sempre che tu possa parlarne a una recluta”, per aver spinto un precisino come lui ad attardarsi doveva essere un’urgenza da sbrigare il prima possibile. Andromeda nutriva scarse speranze sulla possibilità che il capo auror decidesse di parlargliene, era raro che la includesse nei suoi incarichi; per evitare coinvolgimenti di tipo emotivo, diceva… sotto sotto la strega cominciava a chiedersi se invece non dipendesse ancora dalla paura che potesse ferirsi in missione. Non sarebbe stata la prima volta che Dell la teneva lontana dal campo di battaglia frenato da quella paura.
    Ti sorprenderebbe sapere quanta creatività abbiano nell’attribuirsi un soprannome.” «l’avvoltoio» non era neanche tra quelli più ridicoli in circolazione… sapendo che Dell non vedesse di buon occhio la sua presenza fissa al Pandemonium Andromeda evitò di approfondire, cogliendo al balzo il cambio d’argomento. Una smorfia le deformò le labbra nel sapere che Cesar gli stava dando di nuovo il tormento.
    Il lupo perde il pelo…”, mormorò tra sé e sé, seccata. La preoccupazione di suo padre era comprensibile. Ingiustificabile restava assillare il figlio maggiore… gli anni passavano ma Ramirez senior non cambiava di una virgola. Gli avrebbe risposto che non sarebbe stato necessario specificare cosa avesse, dal momento che ne avevano già parlato, se Dell non l’avesse preceduta. Andromeda si poggiò contro uno dei tavolini, fronteggiando suo fratello. Vedersi strappare il pacchetto in quel modo la infastidì. Credeva davvero che fosse così semplice? Cosa le impediva di lasciargli fare per poi comprarlo di nuovo mentre lui e suo padre non le stavano col fiato sul collo?
    Ci sto provando”, si giustificò, resistendo alla tentazione di incrociare le braccia al petto. Piccole accortezze alle quali aveva cominciato a fare caso da un po’, per non farsi cogliere alla sprovvista da un attacco. Non aveva bisogno di studiare l’ambiente circostante perché c’era già stata in precedenza. Normalmente le reclute non avevano vita facile: lei che era la sorella del capo auror sentiva di doversi impegnare il doppio per impressionarlo e per dimostrargli che era all’altezza del ruolo.
    Con te è diverso. Tu sai tutto fin dall’inizio…”, non gliene aveva parlato direttamente, non nel dettaglio. Ma era sicura che avesse letto il rapporto stilato da Lily sulla sua testimonianza, era stato presente durante il processo che aveva visto internato definitivamente quello psicopatico.
    Non nel dettaglio, ma… lo sanno anche loro. Li sto preparando per gradi”, allo stesso modo, anche lei si stava preparando a parlarne: ogni volta era una sfida emotiva e fisica spossante, nei loro sguardi rivedeva la ragazzina ingenua che aveva dovuto sopprimere per sopravvivere e il modo in cui i suoi genitori faticavano a riconoscere in lei quella figlia che avevano perso.
    E indovina un po’… è con te che papà mi ha detto di parlare.”, Andromeda lo guardò negli occhi, tamburellando le dita di una mano sulla superficie del tavolino. Era da anni che rimandava quel confronto. Fino a quel momento non aveva fatto che lamentarsi sulla scarsa fiducia che Dell nutriva nei suoi confronti, aveva mandato avanti Cris per parlargliene ma non lo aveva mai affrontato faccia a faccia. Si riscoprì a provare più ansia di quanta se ne sarebbe aspettata. Dopo tutto quel tempo era ancora in grado di farla sentire come la sorellina problematica che non ne combinava una giusta.
    Ho sempre rispettato il protocollo. Riesco ad adattarmi a qualsiasi contesto, forse lavoro meglio nello spionaggio ma quand’anche dovessimo arrivare allo scontro ho dimostrato di riuscire a cavarmela. I miei capisquadra nell’ultimo anno non hanno avuto niente da recriminarmi, quindi posso presumere che siano soddisfatti della mia condotta.”, non c’erano più state esplosioni d’ira cieca come quando si era difesa dalla ragazzina del Pandemonium. Era innegabile la presenza di qualche difficoltà a gestirsi, l’abuso di fumo ne era una prova evidente… ma ci stava lavorando. C’era un motivo se la sua bacchetta nell’ultimo periodo si era rifiutata di collaborare, Andromeda era uscita fuori binario… doveva riprendere in mano le redini della sua vita. Aveva cominciato dalla sua famiglia, ma non era abbastanza. Era a livello lavorativo che doveva sentirsi realizzata.
    Voglio entrare in squadra, Dell. Mi sento pronta a sostenere il colloquio… ma voglio che tu sappia che non intendo sostenerlo con altri che non sia tu.”, ne avevano bisogno entrambi: lei per dimostrare a sé stessa il proprio valore, lui per dimostrare a sé stesso di non aver fatto un cattivo lavoro con lei. Dell soltanto avrebbe potuto capire se sua sorella meritava quel posto tra di loro oppure no. Andromeda non gli avrebbe permesso di lavarsi le mani scaricandola a qualcun altro come quando l’aveva assegnata a Cris.
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    "Beh dai, diciamo che vorrei che le cause perse fossero il meno possibile, se no come campo."
    E qualcuno avrebbe potuto dire: "beh, basta ignorare la cosa e lasciare che qualcun altro la risolva", ma sfortunatamente non funzionava così per il mio cervello per cui toccava cercare un altro metodo per campare a questo mio piccolo problema.
    "Ho beccato una studentessa fuori orario in un luogo in cui è avvenuto palesemente un crimine. Lei sembrava accidentalmente capitata in quel posto, ma ho voluto chiamare i suoi genitori per capire se fosse solo un caso, giusto per avvertirli che la figlia va in giro di notte quando non dovrebbe. Potevo semplicemente parlarne con la preside, ma c'era qualcosa di strano e dopo aver colloquiato con il padre...beh. Niente mi toglie dalla testa che ci possa essere un rapporto tossico e di sottomissione più grave di quel che sembra e quindi...non riesco a non pensarci."
    Non era un problema parlarne con Audrey, non ero sceso in chissà che dettagli, ma dirle più o meno come stava la situazione andava bene, forse era tutto nella mia testa e sicuro sarebbe stato meglio così, ma fin quando non ne ero certo non riuscivo a togliermi il pensiero.
    Che poi era troppo evidente quanto ci fosse qualcosa che non andava, al di la del rapporto tra padre e figlia, in quella casa era successo qualcosa e Marsilda ci era finita davanti senza sentire urla e nient altro.
    No, c'era per forza qualcosa.
    Lavoro a parte, nell'attesa andammo subito al punto della situazione, si il nostro caro lupo non perdeva il vizio, come se io potessi risolvere ogni problema sulla faccia della terra, perché non poteva essere lui a far qualcosa e dovevo farla io? Come se poi non ci stessi provando da anni al posto suo.
    Fatto stava che almeno ci stava provando a parlarne con lui, per gradi...questo Cesar non si era degnato di dirmelo, mi calmai...facendo un respiro, questo mi faceva piacere sentirlo, ma perché lui gli aveva detto di parlarne con me.
    "Piano, forse mi sto perdendo un pezzo. Uno dei problemi era che avevamo dei genitori che beh, potevano fare meglio i genitori, io ero rimasto a questo problema. Ma d'altronde ora li abbiamo a pochi chilometri da casa, non hanno più scuse."
    Ma meglio lasciarla parlare prima di intervenire senza sapere bene il quadro della questione e non potei nascondere la sorpresa quando il nocciolo d tutta questa situazione andò a parare sul lavoro.
    Sbattei un attimo gli occhi prima di rispondere, sorpreso da quello che sembrava essere il problema... non avevo spinto per il colloquio per una serie di motivi, non sembrava pronta e non mi aveva trasmesso la determinazione nel continuare questa strada come avrei voluto.
    Mi feci quindi piuttosto serio, puntando i gomiti sul tavolo avvicinandomi un poco con il busto fissando mia sorella negli occhi.
    "Davvero hai tutta questa determinazione ora?"
    In un certo senso era come se fosse già diventato un pre-colloquio, lei aveva messo le cose su un piano professionale e non più personale e famigliare, mi era stato praticamente richiesto di comportarmi in questo modo.
    "Io ho avuto persino l'impressione che volessi cambiarlo questo lavoro, che non facesse per te. E chiariamo, non sarebbe stato di certo un male, se avessi avuto però un'alternativa invece di saltare da un lavoro all'altro. Se scegli questo, diventa la tua vita."
    Stava affrontando il percorso con la Lindey, i nostri genitori erano qui, quindi sicuro più equilibrio rispetto al passato c'era, questo non potevamo negarla, ma io dovevo vedere la determinazione nel suo sguardo.
    "Papà ti ha persino spinto a parlarmene...ironico. Lui odia il mio lavoro."
    Questo lavoro lo aveva persino messo in pericolo, erano arrivati fino in Messico per colpa mia e di Sarah eppure ora spingeva la seconda figlia? Perché?
     
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    Una mezza risata sfuggì per l’ingenuità che nascondeva quella confidenza.
    “Avere meno cause perse significherebbe cambiare lavoro… tutti e due sappiamo quanto sia troppo tardi per questo. Ti tocca rassegnarti e assumerti le tue responsabilità, fratellone.”, il tempo in cui Dell cercava di non farsi coinvolgere emotivamente per non affezionarsi, curandosi di portare a termine il suo lavoro esclusivamente dal punto di vista esecutivo, apparteneva ormai a un passato lontano. Diventare padre, poi, di pari passo con il suo seno civico doveva averlo reso ancora più sensibile a certe questioni: ecco spiegato perché quanto accaduto con la studentessa dell’aneddoto lo turbava più di quanto lecito.
    Se hai questa sensazione… probabilmente hai intravisto la verità.”, commentò pensierosa. L’intuito di Dell non aveva mai fallito: non sarebbe stata la prima volta che aveva a che fare con dinamiche disfunzionali come quelle che vedevano quella studentessa legata al padre, scavando a fondo avrebbe trovato la conferma o la smentita dei suoi dubbi.
    Conoscendoti non c’è bisogno di consigliarti niente. So già che andrai fino in fondo per conto tuo”, abbozzò un sorriso. Quella ragazza non avrebbe potuto incrociare la strada di una persona migliore: adesso che ne era rimasto coinvolto Dell non si sarebbe dato pace finché non fosse arrivato alla risoluzione del caso. Era una delle poche somiglianze che li accumunava: nel caso di Andromeda, l’aveva spinta ad avvicinarsi alla famiglia Caine per fare luce sui misteri che la avvolgevano. Quando l’argomento cambiò, entrambi si focalizzarono sulla loro famiglia: Andromeda annuì alle sue parole, uno dei cambiamenti che aveva sempre sperato era proprio avere una famiglia presente e negli ultimi mesi, con il trasferimento dei Ramirez a Londra, si stava appunto lavorando per concretizzarlo.
    Ed è così: da quando si sono trasferiti abbiamo alti e bassi ma le cose a casa vanno meglio”, lei stava meglio; non doveva più accontentarsi di un rapporto virtuale fatto di chiacchiere a telefono e videochiamate intervallate da visite sporadiche nel corso dell’anno. Se voleva fare un salto in reparto per prendere un caffè con suo padre le bastava smaterializzarsi alle porte dell’ospedale; se le andava un giro al centro commerciale con la mamma era sufficiente una telefonata. Non ricordava neanche quanto tempo era passato dall’ultima volta che si erano seduti a tavola insieme per cenare, un’occasione banale che non includesse le feste… riaverli vicini le aveva restituito maggiore stabilità.
    Non si meravigliò di leggere sorpresa negli occhi del fratello. Lei stessa la condivideva per quella presa di coscienza. I dubbi di cui Dell la mise al corrente erano più che leciti: l’addestramento da auror era proseguito negli anni in modo costante ma tortuoso, costellato da mille incertezze tutte con un comune denominatore.
    Papà non vuole ripetere gli stessi errori che ha commesso con te”, spiegò, con una velatura di tristezza nella voce. Era questa l’idea che si era fatta quando gli aveva parlato: Cesar non era sereno nel sapere anche lei nel corpo auror ma pareva aver realizzato quanto in passato il suo atteggiamento aggressivo era stato deleterio per il rapporto con il figlio, arrivando a separare una famiglia che un tempo era stata unita.
    È proprio questo il punto… io non ho avuto realmente un’alternativa, perché tutto questo”, gettò un’occhiata rapida al locale, parlando per metafore.
    È sempre stato la mia vita.”, erano stati gli auror a offrirle rifugio da Nikolai, era stato un auror ad aiutarla a ricongiungersi con la sua famiglia; per causa degli auror era stata perseguitata durante il periodo oscuro, ed era stato il corso auror a offrirle un posto dove trovare rifugio dalla depressione a causa di una società che a lungo l’aveva rifiutata ed emarginata. L’addestramento era diventata l’unica costante di una vita incasinata e caotica.
    La determinazione non mi è mai mancata, Dell. È stata la mia bassa autostima ad ostacolarmi per tutti questi anni: la paura di sbagliare ogni cosa che faccio, la paura di non essere mai all’altezza, di non farcela… perché io non sono come te.”, aveva sempre vissuto nella sua ombra: Dell era diventato indipendente non appena finita Hogwarts, aveva superato con successo il corso auror diventando auror, aveva affrontato una guerra al termine della quale era stato promosso come capo auror scalando la vetta. Lei era riuscita a concludere gli studi con molte difficoltà e dopo diversi anni, si era buttata da un lavoro all’altro senza avere le idee chiare su cosa voler fare della sua vita, sempre in bilico sul baratro a causa della sua natura da mannara. Inizialmente si era iscritta al corso auror per dimostrare di poter fare di meglio, forse anche per compiacerlo… col tempo aveva cominciato a realizzare che quanto le era accaduto in Canada dieci anni prima, e nella foresta nera in Germania in seguito, a Londra in piena guerra… non poteva essere spazzato né lasciato alle spalle. Sarebbe stata una sconfitta personale oltre che una fuga inutile.
    Sembra banale… ma non appena l’ho realizzato ho cercato di capire perché stavo continuando. Mi piace il mio lavoro: ci sono momenti in cui detesto quel che ci viene richiesto, ma sono sopportabili quando ricordo perché lo sto facendo.”, per un attimo Andromeda faticò a tenere alto lo sguardo.
    Impedire che altri subiscano da mostri come Nikolai… come Wargus… quel che ho dovuto passare io
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    Sospirai, ma era vero, senza cause perse avrei perso il mio lavoro, ma era chiedere così tanto che queste cause "perse" fossero un po' meno impegnative? Giusto un pelo eh, non chiedevo chissà che cosa. Giusto qualcosina che risolvevo facile così da sentirmi appagato.
    E sicuramente la situazione di Marsilda non era semplice per niente, soprattutto se sceglievo di agire per intuizioni e sensazioni e non fatti concreti. Agire così non era una mossa saggia e io ne ero ben consapevole, senza prove potevo solo venir escluso ancor di più da queste dinamiche, per cui le prove effettive dovevo trovarle...in realtà mi sarebbe anche solo bastato che Marsilda lo ammettesse, ma in una dinamica del terrore come sembrava essere quella non sarebbe stato per niente una passeggiata.
    Infatti non lo dissi ad Audrey per cercare effettivi consigli, forse solo una sorta di "benedizione" fraterna che infatti ottenni.
    "Si andrò fino in fondo, ma vedrò di confrontarmi con te e Sarah magari...così da capire quanto in fondo posso andare."
    Anche questa era una dinamica che avevo scelto di adottare anche per far capire a chi avevo attorno che pensare e fare da soli non era la via giusta in certe situazioni, non avevo alcun problema a parlarne con loro prima di rendere questi eventi qualcosa di ufficiale per il ministero. Ora non avevo niente che mi desse il via per aprire una pratica dedicata.
    Fatto stava che non potevo che essere contento del fatto che l'avvicinamento dei nostri genitori aveva avuto benefici per Audrey, era quello che volevo d'altronde, certo per me aveva creato qualche fastidio il fatto che fossero così vicini, ma quello era un problema mio, perché Sarah e i nostri figli erano entusiasti. Non avrei mai guastato questa felicità solo perché io mi ero abituato a stare per i fatti miei.
    Sarà per via del fatto di essere stato adottato, di come ero cresciuto, di come si erano spezzate le cose dopo Hogwarts...tanti fattori mi avevano formato in modo diverso da loro che invece vivevano la famiglia in maniera diversa.
    Questo non cambiava l'affetto, io li amavo moltissimo, semplicemente la loro costante presenza per me non era semplice.
    "Di questo sono molto contento. Perché seppur la loro vicinanza i problemi rimanevo gli stessi allora che cacchio, per quanto l'idea di legare papà a una sedia e fargli una paternale non è così male come immaginario, non vorrei arrivare a tanto."
    Certo sentire certe affermazioni fu incredibile, papà era troppo orgoglioso e in parte timido per riuscire a dire che con me aveva sbagliato, ma se riusciva ad ammetterlo con mia sorella ero contento comunque, per questo era evidentemente l'espressione felice sul mio volto, perché Audrey aveva proprio bisogno di questo anche.
    Non dissi nulla comunque, perché ora il punto del discorso era un altro e sentire mia sorella parlare con questa sicurezza non poteva che rendermi contento. Era sempre stata titubante su un sacco di cose, ma ora sembrava aver raggiunto una certa consapevolezza.
    "Paragonarti a me non ti ha mai portato a nulla di buono. Siamo diversi e con percorsi diversi...io ho iniziato questo lavoro per egoismo. Perché diventare auror mi avrebbe dato gli strumenti per aiutare te. Solo successivamente ne ho capito e condiviso il vero significato."
    Era la verità, prima il mio modo di lavorare era egoistico, sfacciato ed arrogante pure. Ero stato richiamato più volte di quanto avrei potuto dire e Ian Black non mi aveva cacciato forse perché ci vedeva lungo e forse davanti non aveva solo un coglioncello che se la cavava bene a duellare.
    "E questo motivo Audrey ti fa onore. Tu non sarai mai come me e non nel senso cattivo del termine, tu devi seguire il tuo percorso, le tue motivazioni. Certo se alcuni miei insegnamenti ti sono arrivati e li condividi non posso che esserne contento, ma non ho mai preteso che tu fossi come me. Potevi anche dirmi che diventare pasticcera è la tua passione e io ti avrei supportato in tutto e per tutto. Per te io volevo solo che tu capissi cosa ti rende felice."
     
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    Andromeda lo osservò per qualche secondo in silenzio prima di assentire con un cenno del capo. Se si voltava indietro e osservava il loro rapporto era lampante quanto Dell l’avesse sempre esclusa dal suo lavoro e dalle sue decisioni, e quella era la prima volta che veniva coinvolta così apertamente. Inizialmente si sentì presa alla sprovvista. Non era nuova alle dinamiche descritte dal fratello, quindi se Dell glielo avesse chiesto non avrebbe esitato ad offrirgli il suo aiuto con quella ragazzina.
    Ottimista nel credere che papà te lo lascerebbe fare senza protestare. L’ultima volta non vale, ce la siamo cavata di lusso”, ironizzò concedendosi un sorriso divertito al pensiero di Dell che legava Cesar a una sedia. L’ultima conversazione importante con il genitore non era partita benissimo; tuttavia, nonostante le premesse fossero state pessime alla fine la perseveranza aveva portato i suoi frutti: Cesar e Gabrielle avevano azzerato fisicamente la distanza che li separava, con non pochi benefici per la vita della figlia. Per la prima volta da dieci anni a quella parte Andromeda aveva riscoperto nella sua famiglia, unica costante nel via vai di legami della sua vita, il significato della parola “stabilità”.
    La reazione che ricevette andò oltre ogni rosea aspettativa. Negli occhi scuri di Dell leggeva orgoglio e sollievo, emozioni che la travolsero a propria volta fino a indurla a non riuscire a pronunciare una parola. Era stata una strada travagliata, irta di ostacoli e di dubbi, molti dei quali ancora non trovavano risposta; eppure, Andromeda era sicura di aver intrapreso la strada giusta. Troppo coinvolta per tornare indietro l’unica cosa che restava da fare era procedere dritto e scoprire dove l’avrebbero portata quei passi.
    Ho cambiato tanti di quei lavori che avrebbe potuto essere un’opzione plausibile.”, ironizzò per sdrammatizzare l’imbarazzo. Essere parte di qualcosa più grande, poter essere d’aiuto per qualcuno, così come al tempo gli auror erano stati per lei, la rendeva appagata e realizzata: nel suo piccolo aveva sentito che fare la differenza nel bene o nel male era quello che contava. Non doveva più preoccuparsi di camminare nell’ombra di suo fratello: adesso poteva proseguire al suo fianco alla luce del sole.
    Credo che questa sia la cosa giusta. Devo solo guadagnare più esperienza”, il jukebox avviò il vinile con la musica, anticipando l’arrivo dell’avvoltoio al suo termine.
    La prossima volta Wargus non sarà tanto fortunato da sfuggirmi…”, Justin aveva sfiorato la morte a causa del lupo, una ragazzina avrebbe portato per sempre con sé il trauma di un sequestro. Malefatte da aggiungere a un conto interminabile e che, presto o tardi, Andromeda aveva giurato di fargli scontare con gli interessi. La mannara si voltò verso il capo auror, al quale rivolse un sorriso che scacciò l'espressione adombrata di poco prima.
    Attendo la data ufficiale allora. Non andarci piano solo perché sono tua sorella, eh.
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    "Ormai Cesar ha perso il suo smalto dai, da quando è diventato nonno si è ammorbidito, oppure ha esaurito tutte le sue energie con me negli anni. Potrei averlo esaurito. Ahah"
    Ora ne parlavo ridacchiando, ma avere a che fare con quell'uomo negli anni non era stato affatto facile, ma di certo non potevo negare che del mio ce ne avevo messo eccome. Difficile capire quando e come era iniziata, sicuramente già da bambino e solo per il semplice motivo che li avevo messi alla prova, convinto che mi avrebbero riportato indietro perché troppo indemoniato.
    Invece avevano tenuto duro nonostante tutti i casini e i capricci, per poi diventare il classico adolescente ribelle insomma.
    In fase adulta, erano state proprio le diverse opinioni, valori e idealismi a farci scontrare.
    Adesso eravamo in una fase di stallo in cui la persona che aveva bisogno era Audrey quindi che si impegnasse.
    "Sicuramente avrei vissuto meno nell'ansia se avessi scelto di fare la pasticceria, ma noi Ramirez amiamo complicarci la vita, quindi dove c'è più pericolo noi ci andiamo. L'amor proprio non ci protegge abbastanza."
    Era importante trovare però un equilibrio e non fiondarsi ovunque senza tenero conto delle energie del nostro corpo, avevo provato sulla mia pelle cosa volesse dire superare il limite e sforzare mente e corpo ottenendo più fallimenti che altro.
    Questo però si imparava con il tempo, ci si credeva invincibili e instancabili all'inizio, ma poi la realtà dava schiaffi in faccia e Audrey probabilmente altri schiaffi li avrebbe ricevuti, dovevo solo sperare che mia sorella trovasse il giusto modo per gestire fallimenti e successi.
    "Nemmeno io ho finito con l'esperienza, anche se si guarda bene forse un paio di capelli bianchi li ho, sono ancora giovane e devo ancora imparare molto."
    In caso contrario saprei destreggiarmi senza alcuno sforzo tra i vari problemi che avevo scelto di seguire, invece non avevo idea di come aiutare October e stavo improvvisando, Kain era un'incognita poco incline al dialogo, Marsilda mi stavo cacciando nei guai, Salomé era a piede libero e al momento non aveva idea di dove fosse e...Wargus, già esisteva ancora lui purtroppo.
    Parlare di lui mi rendeva sempre cupo e il fatto che fosse ancora così fissato con Audrey mi provocava non poca irritazione. Mi aveva stancato quell'essere, erano anni che non si dava pace.
    "Organizzati come si deve. Prepara dei piani, chiedi supporto. Sono avversari troppo imprevedibili per poterli affrontare da soli. Stanalo, indaga su di lui, punti deboli, conoscenze. Venivamo sempre stanati noi, è questo che ci frega e dobbiamo sempre e solo sopravvivere senza attaccare."
    Non era un discorso che avrei voluto farle, ma lui non l'avrebbe lasciata stare e chiederle di farsi da parte ormai era una richiesta inutile, che si preparasse come si doveva allora. Tutti noi avevamo le nostre personali battaglie.
    Alzai l'angolo della bocca verso l'alto prima di risponderle alla sua ultima raccomandazione.
    "Perché, ci sono mai andato piano con te?"
     
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    Eri il figlio maschio, naturale ti mettesse sotto torchio…”, lo punzecchiò, rivolgendogli un sorriso malizioso. Con lei Cesar aveva sempre avuto atteggiamenti diversi, su certe cose era stato molto più permissivo mentre su altre aveva mantenuto il punto, più restrittivo di quanto lo era stato con Dell. Soprattutto dopo il periodo buio che avevano attraversato dopo la sua scomparsa. Non aveva mai fatto mistero dell’ostilità verso il lavoro da auror così come non aveva mai celato che avrebbe preferito che i suoi figli scegliessero un’opzione più sicura che non li vedesse rischiare la propria vita ogni volta che cominciavano il servizio. Allo stesso tempo però aveva capito che osteggiarli non sarebbe valso a nulla se non a deteriorare il loro rapporto, perché che gli piacesse o meno entrambi avrebbero continuato imperterriti su quella strada, anche senza il suo appoggio.
    A quanto pare non ci protegge neanche un po’.”, gli sorrise, assecondandolo con una battuta.
    Che vuoi che ti dica, evidentemente il rischio ce l’abbiamo nel sangue. Proprio non riusciamo a farci gli affari nostri.”, a pensarci era strano. Come Dell, c’era una faccenda sulla quale Andromeda sentiva di non dover passare oltre: di tanto in tanto la strega aveva cominciato a farsi vedere nel negozio di bacchette di Birmingham senza che vi fosse realmente bisogno. Il proprietario dell’attività non era nessuno per lei eppure lo smarrimento che aveva letto nei suoi occhi la sera in cui lo aveva soccorso le aveva destato pensiero per i giorni a venire; sentiva che se non avesse fatto qualcosa il suo intervento non sarebbe valso a nulla, perché Arthur viveva una fase di stallo dove sarebbe bastata la minima non curanza a spingerlo di nuovo a togliersi la vita. Da quando era intervenuta per aiutarlo Andromeda lo avvertiva in parte come una propria responsabilità: anche lei si era trovata in passato a vivere una situazione simile, se non avesse avuto qualcuno a indicarle un passaggio nascosto in quel vicolo apparentemente senza via d’uscita non ce l’avrebbe mai fatta da sola.
    Sentire Dell accordarle la fiducia per organizzarsi contro Wargus la sorprese: Andromeda attendeva quella svolta da anni, adesso che finalmente giungeva non si sarebbe lasciata cogliere impreparata ma soprattutto avrebbe fatto il possibile per non deluderlo.
    Questa volta saremo noi a stanare lui. C’è ancora qualche mannaro scontento nei pressi di Spooky che potrebbe voler reclutare… partirò da loro. Non avrai di che pentirtene”, sapeva come ragionavano e cosa li muoveva, non avrebbe avuto particolari problemi a introdursi come infiltrata. Dovevano soltanto attendere l’occasione giusta.
    Da che ne ho memoria, ma mi fa piacere che certe cose non siano destinate a restare sempre le stesse”, lo punzecchiò ancora, rivolgendogli un sorriso e uno sguardo colmo di gratitudine.
    Pare che il nostro avvoltoio stia arrivando”, commentò, sentendo la musica arrivare a metà traccia. Non era più una ragazzina, non era più la sorellina da tenere in disparte per proteggerla, e quel giorno lo aveva messo nero su bianco, ponendola finalmente alla sua stessa altezza. Un’opportunità che Andromeda non avrebbe mancato di cogliere: adesso finalmente poteva uscire dalla sua ombra e camminare sulle proprie gambe.
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