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Perché mi avete chiamata come una cosa brutta?
No, non è vero.
La legge di Murphy.
La legge di Murphy non significa che succederà una cosa brutta, ma che tutto quello che può accadere accadrà. E a noi questo non dispiaceva per niente.
Nome: Murphy Jane
Cognome: Huxley
Data di nascita/Età: 05/08/1995~26 anni
Stato di Sangue:PurosangueMezzosangue
Segni particolari: Ho una piccola cicatrice sul labbro superiore, quasi impercettibile, causa di una caduta da cavallo. Un piccolo tatuaggio a forma di cuore stilizzato all'interno dell'anulare, un piccolo prezzo da pagare dopo aver perso una scommessa. Avevo alzato un po' troppo il gomito.
Per quanto riguarda l'aspetto psicologico, non sono pazza o...credo di non esserlo, ma ho diverse manie, delle vere e proprie ossessioni: se trovo qualche mobile, porta, scaffale aperto avverto l'irrefrenabile impulso di doverlo necessariamente chiudere. Tutto deve essere perfettamente in ordine, do di matto se vedo le cose fuori posto. Per quanto riguarda lo sporco non è tollerato: ho una vera e propria mania per la pulizia.
Lavoro e competenze magiche: Me la cavo discretamente nel duello, ma non eccello in incantesimi di appello e richiamo, una vera frana. Però preferisco di gran lunga le pozioni, studiarne le variazioni e analizzare ogni singolo effetto.
Al momento non lavoro,campo di rendita sotto l'ala protettrice di mio nonno, ma...credo che prima o poi debba prendere una decisione. Per la carriera di Auror sono decisamente in ritardo, troppo in avanti con l'età. Guaritrice neanche a parlarne, la sola vista del sangue mi dà la nausea. La mia vera passione è l'Astronomia, magari prendere qualche dottorato per insegnare? Mai precludersi nulla dalla vita.
Lavoro in una biblioteca della zona in cui vivo, niente di serio.Capelli: Castani ~ Occhi: Verdi
Cosa ama: La lettura di un buon libro sorseggiando un caffè in un bar babbano, tra la confusione e il caos della città. L'Astronomia è la miglior cura per i momenti bui della vita, toglie vie la tristezza, infatti amo osservare il cielo notturno con la sua calma ed eterna vastità, mi aiuta a controllare i miei attacchi di panico. Amo sprofondare nello studio ossessivo della fisica tanto da estraniarmi dal mondo.
Cosa odia: Il disordine. Le persone che fanno rumore quando mangiano, davvero insopportabile. Le continue lamentele da parte di mio nonno sul "trovare il proprio posto nella società" e lasciar perdere qualsiasi cosa abbia che fare con il mondo babbano.
Materie che odiava/amava: ErbologiaV AstronomiaV Incantesimi X DifesaX C.d.c.mV Rune AnticheX PozioniV
Bacchetta: Quercia ~ 11 pollici e 1/2 ~ flessibile~ Agrifoglio ~ Corde di cuore di Drago
Allineamento: Neutrale
Carattere: Chi mi conosce sa che non ho esattamente un bel carattere, anzi mi si definisce spesso incostante: da persona pacata e riflessiva posso facilmente trasformarmi in una persona furiosa e impulsiva. Nonostante cerchi di essere analitica nei pensieri e nelle scelte, la mia emotività prende il sopravvento rendendomi troppo sensibile.
La sensibilità non è esattamente qualcosa di cui andare fieri, spesso ci si trova ad essere manipolati proprio per questa "debolezza". Non ho una forte autostima, spesso tendo a nascondermi, utilizzare vestiti di qualche taglia più grande per nascondere il mio corpo con cui ho un rapporto altalenante. La testardaggine è il mio mantra.
La casa a cui apparteneva: Corvonero
Storia: Credo che abbiate compreso la mia appartenenza ad una di quelle famiglie purosangue antiche come le vesti di Merlino. Intendiamoci, mia madre, Amelia Huxley, mi ha dato alla luce ben ventisei anni fa, ma.....le cose sono ben diverse da quello che ci si aspetterebbe. Vedete, per tutta la mia vita sono stata cresciuta da quella che credevo essere la mia famiglia: perfetta, severa, ma giusta , che seguiva e rispettava le regole, accettata e timorata da tutti nella società magica. Eppure c'era qualcosa che non quadrava nella mia vita così ingenua, fatta di lustri e favole incantate. Non saprei bene da dove iniziare,se non dal fatto che io sia il frutto di un amore clandestino tra una strega, mia madre appunto, e uno strampalato scienziato babbano di cui non conosco assolutamente nulla, se non il cognome e che sia ancora vivo.
Un grave errore per mio nonno Haward, la sua appartenenza ad una prestigiosa società di purosangue non gli permetteva, in alcun modo, di concepire che la sua unica e adorata figlia sposasse un semplice uomo senza poteri magici, ne andava del buon nome degli Huxley.
Così decise di trasferirsi dall'Inghilterra verso gli Stati Uniti, far sposare mia madre con un facoltoso mago purosangue e,guarda caso, restare incinta pochissime settimane dopo il matrimonio. Il parto per tutti fu prematuro ovviamente, ma almeno Haward aveva ottenuto ciò che voleva: tenere segreta la sua più grande vergogna. Come faccio a sapere tutto questo? Solo di recente sono venuta a conoscenza di tutta questa storia, grazie ad un diario che mia madre, dopo la sua prematura morte per un cancro inguaribile, teneva nascosto insieme a delle lettere indirizzate ad un certo Cooper. Non è stato facile scoprire la verità: il mondo mi è caduto addosso. Scoprire di vivere circondata da menzogna, che quello che avevo sempre reputato essere mio padre in realtà era un estraneo, che mia madre non aveva fatto altro che mentirmi costantemente e che mio nonno, l'uomo per cui provavo ammirazione, in realtà non era ben diverso da altri maghi in fissa con la purezza del sangue.
Improvvisamente la mia perfetta vita si era tramutata in un caos vorticoso. Non che la mia infanzia sia stata facile: disciplina rigorosa e un'educazione rigida. Frequentai Ivermorny per tre anni, finché non fui partecipe ad uno scherzo dove il mio migliore amico per poco non venne ammazzato, con conseguente espulsione immediata. Il buon vecchio Haward riuscì ad insabbiare la cosa con una grossa donazione alla scuola e camuffò la mia espulsione in un trasferimento immediato ad Hogwarts. Alla nuova scuola le cose non andarono di certo meglio, ma riuscii a diplomarmi con il massimo dei voti, non perché fossi un genio, sia chiaro, ma non potevo di certo sfidare di nuovo la sorte quando mio nonno mi teneva sotto controllo.
Fortuna che misi alla prova ancora una volta quando, al termine della scuola, decisi di frequentare l'accademia di pozioni: incontrai un uomo, molto più grande di me di ben 12 anni. Non so se sia stato amore, ma fu una relazione indimenticabile, di quelle che ti lasciano un segno per tutta la vita, al cui ricordo non puoi fare altro che sorridere di nostalgia. Mi insegnò molto, al vivere la vita con spensieratezza, senza legami, senza vincoli, senza dipendenze. Non durò. Troppe differenze, troppi ostacoli imposti dalla mia famiglia, dalla quale ho preso le distanze da un paio di anni. Vivo a Londra, in un piccolo appartamento, studio per un dottorato in pozioni , anche se l'amore per l'Astronomia prende il sopravvento qualche volta. Se ho deciso di cercare mio padre? Potrebbe essere l'inizio di un nuovo capitolo della mia storia.
Dakota Johnson for Murphy Jane Huxley
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M.J. Huxley |
