Sharing is caring

▲Link

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Studente Accademia
    Posts
    61

    Status
    Anonymous
    Finn ha la testa leggera ed è la sensazione più strana che abbia mai provato in vita sua. Le luci danzano attorno a lui, mentre avanza lungo il corridoio, ed il pavimento sembra molle e ripieno d’acqua, dandogli un passo leggermente barcollante.
    I suoi pensieri però non sono altrettanto leggeri e, seppure fatichi a richiamare alla memoria quanto accaduto quella sera, ripensa alle poche ore appena trascorse con Daniel, Jasmine, Trevor e Joshua: forse la serata più strana che tutti e cinque abbiano mai condiviso.
    Nessun tabellone di D&D a far loro compagnia come succede spesso, nemmeno un film accompagnato da una ciotola di pop-corn. Finn non sa nemmeno se ci saranno ancora queste cose dopo quello che si sono detti ed il modo in cui se ne è andato.
    Il peso che sente sul petto, al solo pensiero, bilancia la leggerezza della sua testa e forse è per questo che non si è ancora staccato da terra e non ha iniziato a fluttuare ovunque.
    Quando è arrivato a casa di Daniel si è sorpreso nel trovare la porta di ingresso leggermente socchiusa ed il piano terra buio e silenzioso. Ricordando che Daniel lo aveva invitato, dicendogli che i suoi genitori non ci sarebbero stati, ha dedotto che lui o qualcuno degli altri abbia dimenticato la porta aperta.
    Li ha chiamati, un paio di volte, ma le risate e le voci concitate dal seminterrato gli hanno fatto capire che non avrebbero potuto sentirlo.
    Nessuno di loro sapeva che sarebbe arrivato, aveva detto loro che aveva troppo da studiare, quindi questo avrebbe potuto giustificare le loro espressioni sorprese nel vederlo comparire al piano di sotto. Poi però Finn ha visto le bottiglie di alcool e le lattine di birra e quelle espressioni hanno avuto più senso.
    “Dove le avete prese?” una domanda diretta, posta dopo un attimo di smarrimento.
    Daniel e gli altri non avevano mai bevuto prima, o almeno così lui credeva…
    Per una volta Finn non ha faticato a capire l’espressione sul volto di qualcuno, perché il disagio su quello dei suoi amici era palese, al punto da farlo avvertire lui stesso.
    “Le ha prese Trevor…” la risposta veloce e forse un po’ allarmata di Daniel è giunta alle sue orecchie dopo un attimo di esitazione.
    “E come? Non abbiamo l’età per bere”
    “Ho un documento falso” la voce di Trevor non ha vacillato come quella di Daniel, anzi il tono è sembrato quasi di sfida. “Ce l’ho da un po’, pensavamo fosse meglio non dirtelo
    Per Finn è stato come ricevere uno schiaffo dalle persone di cui si è sempre fidato ciecamente. Il suo silenzio deve essere sembrato preoccupante, perché ricorda che Jasmine ha fatto un passo verso di lui, sul volto caffellatte un’espressione carica di dispiacere.
    “Scusa, Finn… non è che non volessimo però…”
    “Sei sempre così rigido, con queste cazzo di regole da bravo soldatino!”
    “Trevor!” è stato Joshua ad intervenire a quel punto, con un’occhiataccia lanciata all’amico.
    “Ma è vero! Nemmeno voi volevate dirglielo per questo motivo. Mi dispiace, Finn, ma non potevamo rischiare che andassi a vuotare il sacco da tuo padre”
    Finn ha ingoiato la sensazione di malessere e per qualche secondo non ha detto niente sotto lo sguardo un po’ ansioso dei suoi amici.
    Il sapere che gli hanno tenuto nascosta una cosa del genere credendo che avrebbe detto a suo padre, un poliziotto, che i suoi migliori amici bevono pur non avendo l’età legale lo ha fatto sentire in difetto.
    Non si era mai sentito fuori luogo con loro e tantomeno escluso. Ha provato a soffocare il senso di tradimento improvvisamente avvertito nei loro confronti e alla fine ha indicato la lattina di birra.
    “Ne voglio una”
    Ah se solo avesse avuto una telecamera per riprendere l’espressione dei suoi amici. Prima lo sgomento, seguito poi dal panico. A nulla sono valsi i loro tentativi di farlo desistere e Finn non sa dire se ci abbiano provato sapendo che stava per fare una cosa che andava contro i suoi principi o per paura che rientrasse a casa ubriaco facendosi beccare da suo padre, condannando così tutti quanti.
    Alla fine l’ha avuta vinta lui e ricorda che ad una birra ne è seguita un’altra e poi uno di quegli alcolici più forti e poi… ha perso il conto molto presto, non aveva mai bevuto prima, ubriacarsi è stato molto facile.
    Adesso barcolla fino alla stanza di Link perché non sa dove altro andare. Tornare a casa e farsi scoprire da Hank è fuori discussione.
    Sarebbe dovuto rimanere da Daniel, ma non riuscirebbe nemmeno a guardarlo in faccia adesso dopo quello che ha detto a lui, Jasmine, Joshua e Trevor. L’alcool gli ha decisamente sciolto la lingua.
    Bussa alla porta di Link con un po’ troppa forza. Non sa se stia già dormendo o se addirittura sia lì. Bussa di nuovo.
    Quando la porta si apre, Finn rivolge a Link uno sguardo annebbiato ed un sorriso ebete. Sta cercando di prendere con filosofia quello che è successo, non gliene importa niente se ha detto delle cose che non avrebbe dovuto dire e se adesso i suoi amici non vorranno più avere a che fare con lui. Non ha bisogno di qualcuno che gli nasconde le cose in quel modo, giusto?
    Avvolge Link in un abbraccio che odora di alcool prima ancora che lei possa dire qualcosa.
    “Posso rimanere qui?” biascica nel suo orecchio “Ho fatto una cosa un po’ stupida. Anzi due”
    Scioglie l’abbraccio ridacchiando come se avesse detto chissà quale cosa divertente e la guarda con il volto un po’ imporporato e gli occhi vagamente lucidi a causa della sbronza.
    “Una èèè che ho bevuto. L’altra è questa” indica il piccolo brillantino che gli buca il lobo sinistro. Non ricorda come lui e gli altri siano arrivati al negozio del tatuatore, ma ricorda di aver deciso che un tatuaggio era davvero troppo per lui e di aver ripiegato sull’orecchino. Una cosa che non avrebbe mai fatto da lucido.
    “Se Hank scopre anche una sola di queste cose mi ammazza. Forse mi ammazza di più perché ho bevuto però…”
    Il suo tono sembra più soddisfatto che preoccupato, mentre pronuncia queste parole e supera la ragazza facendosi strada nella stanza con passo un po’ barcollante.
    Si lascia cadere pesantemente sul letto, il volto rivolto al soffitto e le braccia spalancate.
    “Sono un tipo strano, vero, Link?” esordisce con un sospiro trasognante. “Ed anche bacchettone, mh?”
    E’ per questo che Hank mangia i suoi hamburger e cibo spazzatura di nascosto da lui, è per questo che i suoi amici si sono fatti fare un documento falso per comprare da bere senza dirgli niente ed è a causa della sua stranezza ed incapacità nell’essere come tutti gli altri che Eizen Hellstrom non lo guarderà mai come lui desidera.
    Il suo stomaco fa una capriola a quel pensiero, non capisce da dove sia venuto fuori e purtroppo porta con sé anche il pensiero di Gabriel Helvègen e di quello che ha scoperto.
    “Non me ne importa niente” conclude allora Finn ad alta voce “Non mi importa se agli altri non piace come sono fatto”
    Si porta i pugni sugli occhi, coprendo alla vista ciò che lo circonda, e lasciandosi andare ad una breve risata sottovoce che racchiude un po’ di amarezza e nervosismo.
    Non gli importa, però non capisce perché continua a pensarci.


    Edited by My name is Finn! - 4/2/2022, 08:32
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Studente Accademia
    Posts
    88

    Status
    Anonymous
    I forti colpi alla porta mi fanno sobbalzare sulla sedia, tanto che Mad Sweeney perde la presa e scivola in avanti dalla cima della mia testa e con le zampette vaga nel vuoto alla ricerca di un'appiglio che non riesce a trovare.
    Lo prendo tra le mani per portarlo alla sua teca mentre il bussare si ripete a pochi metri da noi e il libro che stavo ripassando giace dimenticato sulla scrivania. Chi mai potrebbe essere a quest'ora? Spero non sia una convocazione per un'altra di quelle stupide riunioni in Aula Magna, perchè non ne ho davvero voglia e potrei fingermi svenuta o morta di sonno pur di non partecipare.
    Tra qualche giorno ho un'esame e mi ci sto impegnando parecchio, voglio che qualcosa nella mia vita vada finalmente per il verso giusto e di tempo da perdere dietro a stronzate non ne ho. Cazzo, io che voglio studiare invece di perdermi via a combinare casini... Chi l'avrebbe mai detto?
    In realtà ormai sono abbastanza le questioni della mia vita che stanno andando bene, non solo la Magizoologia, e persino gli incubi terribili che mi rovinano il sonno a cadenza regolare potrebbero presto essere un lontano ricordo. Sbaglio a riporre tutte queste speranze in Finn ed il professore che lo sta aiutando? A detta del ragazzo il tizio è bravo e sa quello che fa, e poi mi fido del mio amico con benefici e della sua promessa di proteggermi sempre.
    Mi ha rovinata dicendo quella stronzata, e forse non se ne è nemmeno accorto visti i suoi problemi a leggere nelle emozioni altrui, ma probabilmente è meglio così... Peccato che la mia testa stia iniziando a pensarla in maniera diversa.
    Dovevo evitare d'innamorarmi, ma non è successo ed ora quando me lo trovo davanti non posso fare a meno di sorridere e pensare a quanto sia bello avere qualcuno che tiene a te. Ho paura di vederlo sparire da un momento all'altro come fece Fenrir, ma il piccolo Anderson è giudizioso e corretto e si vede che mi vuole bene e... E forse è proprio questa, la parte peggiore: lui non farebbe mai niente per ferirmi.
    Quindi, dopo questo casino che sta avvenendo nel mio cervello quantomeno per un po' ho evitato di dirglielo, però il bisogno di parlargli dei miei sentimenti mi sta scavando un tunnel dentro e lo sento rosicchiarmi il cuore, prima o poi sbucherà fuori da solo in un momento del cazzo quando meno ce lo aspettiamo entrambi.
    Devo dirglielo prima di combinare qualche casino, e nel vederlo oltre l'uscio della porta penso che potrei benissimo farlo in questo preciso istante, se non fosse che l'odore di alcool m'investe in pieno insieme al suo abbraccio.
    Finn?
    Parla biascicando e ridacchia da solo, dice che ha combinato un paio di stronzate e nulla di tutto questo è da lui. Mi tornano in mente i giorni di Durmstrang, quando ero troppo ubriaca per rendermi conto di quello che accadeva in classe e di stupidaggini ne facevo a iosa. Lui però non è così e gli occhi con cui lo squadro sono sorpresi ed in parte anche un po' preoccupati.
    Oh, beh... Ti sta bene. Però ti vedrei meglio con un'anellino d'argento.
    Commento così quel lobo forato dal brillantino poco sobrio, un'accessorio che la gente assocerebbe più a me che a il piccolo futuro auror.
    A Hank non dirò niente, stai pure finchè non ti passa la sbronza. Il tuo segreto con me è al sicuro.
    Devo ammettere però che, estraniamento a parte, tutta questa situazione è persino divertente. Non l'ho mai visto conciato così e credevo davvero che non avrebbe mai osato toccare un goccio di alcool fino al raggiungimento della maggiore età, ma a quanto pare mi sbagliavo. Cosa cazzo gli ha fatto cambiare idea?
    Riesce a strapparmi un sorriso quando mi chiede se è bacchettone e strano, e posso fisicamente sentire le mie pupille deformarsi per diventare a forma di cuore mentre penso che è proprio questo suo essere così fottutamente diverso a piacermi tanto. E' rigido si, ma non come lo era Sephirot che tanto amava puntualizzare con tono infastidito come avrei dovuto vivere la mia vita; Finn non si crede migliore di me, e se vuole che suo padre mangi sano o che io mi trattenga dallo scopare estranei è solo perchè ci tiene a noi. E poi mi fa ridere e mi piace la sua voce, il modo in cui abbraccia... In un certo senso è come se fosse tutto quello che ho sempre voluto.
    Lo raggiungo sul letto, mi siedo vicino a lui all'altezza del suo punto vita e con decisa delicatezza gli scosto i pugni dagli occhi per guardarlo meglio. Sto ancora sorridendo, e spero di non stare per combinare una cazzata.
    A me piace molto come sei fatto, piccolo Anderson. Sei speciale nel tuo essere un po' bacchettone, ma non ti cambierei con nessun'altro al mondo e se c'è qualcuno che non lo capisce allora mandalo a farsi fottere.
    Vorrei dargli un bacio, ma continuo a tenergli le mani perchè sento di dovermi interessare a lui, del perchè è conciato in questo stato. Per una volta riesco a non essere del tutto egoista, ed è strano come mi venga naturale, ma dev'essere merito suo.
    E' per questo che hai bevuto? Ti hanno detto che non sei abbastanza? Dimmi chi è stato così posso lanciargli contro una vasca di tarantole velenose.
    Ridacchio per fargli capire che sto scherzando -in realtà nemmeno troppo- ma un secondo dopo mi mordicchio il labbro inferiore, nervosa e un po' tesa da come potrebbe cogliere ciò che sto per dire, ma domattina potrei sempre dirgli che è stato tutto un suo sogno e... No, non credo che potrei mentirgli, non dopo essermi resa conto di quello che sto provando per lui. Stupido, piccolo dolce auror.
    E poi anche io sono strana ma ti piaccio lo stesso, no? Potremmo essere strani insieme, se ti va. Come una coppia.
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Studente Accademia
    Posts
    61

    Status
    Anonymous
    Finn non riesce a leggere l’espressione sul volto di Link. Non ci riuscirebbe normalmente e con l’alcool che gli circola prepotentemente nelle vene la situazione sembra persino peggiore.
    Però può vedere che non sorride, ma non sembra contrariata o almeno così crede il giovane Anderson.
    È contento perché non sopporterebbe l’idea di deludere anche lei.
    No, Link non delusa, gli dice che può rimanere e che Hank non verrà a sapere niente.
    Lo rincuora, non può farsi beccare da Hank in quello stato, metterebbe nei guai non solo se stesso ma anche gli altri, soprattutto Trevor.
    Sinceramente non sa perché si preoccupi ancora tanto per loro visto il modo in cui si sono comportati con lui, ma Finn si rende conto che non importa. Dopotutto sono pur sempre i suoi amici, i primi che abbia mai avuto e, almeno fino a quel momento, non lo hanno mai trattato come se fosse diverso.
    Inizia a fargli male la testa con tutti quei pensieri e vorrebbe liberarsene, ma non ci riesce. Continua a vedere le sue facce, a sentire Trevor che lo chiama bravo soldatino e gli dice che avevano paura che avrebbe spifferato tutto ad Hank.
    Sente un tuffo al cuore nel ripensarci. È vero che è un po’ rigido e decoro alle regole, ma non avrebbe mai venduto i suoi amici in quel modo.
    Questo gli ha fatto pensare che forse non lo conoscono come credeva. Dopotutto non sanno nemmeno che è un mago. Non sapevano altre cose di lui finché non gliele ha dette.
    No, della magia non gliene ha parlato, quello almeno se l’è risparmiato. L’alcool gli ha sciolto la lingua ma non così tanto.
    Quando Link gli abbassa le mani, posa lo sguardo su di lei e vede che sta sorridendo.
    Link dice che a lei piace comunque e per qualche secondo Finn ricambia il sorriso.
    Ma forse nemmeno all’islandese piacerebbe se anche lei lo conoscesse meglio.
    C’è da dire che la ragazza ha forse già visto la sua parte più noiosa e… le va bene così. Ma Finn vuole essere accettato fino in fondo, soprattutto da qualcuno come lei.
    “Sì, più o meno…” risponde quando lei gli chiede se è il motivo per cui ha bevuto.
    Poi ride con lei, appena, scuotendo la testa “Non voglio che lanci delle tarantole velenose sui miei amici”
    Le mani di Link intorno alle sue sono calde, morbide e rassicuranti. Lo fanno sentire meglio, anche se gli gira ancora la testa e sembra incredibilmente leggera a causa dell’alcol.
    La stanza che vortica attorno a lui gli fa venire un po’ di nausea.
    “Certo che mi piaci. Mi piaci tanto” le risponde “Siamo già strani insieme, no?”
    Non capisce l’allusione, il suo cervello fa troppa fatica ad afferrare e si prende qualche secondo per raccogliere le parole e spiegarle cos’è successo.
    “I miei amici… si sono fatti un documento falso un paio di mesi fa. Lo hanno usato per comprare alcolici e non mi hanno detto niente… l’ho scoperto per caso questa sera. Temevano che avrei detto tutto ad Hank”
    Deglutisce. Non pensava che avrebbe fatto male raccontarglielo. È arrivato lì ridacchiante, godendosi la sensazione data dall’alcol, e convinto di potersene fregare del loro giudizio, ma si rende conto che non è così.
    “Così ho bevuto per dimostrare loro che si sbagliavano” posa lo sguardo appannato dalla sbronza sulle loro mani, poi di nuovo su Link.
    “E poi la cosa è degenerata e ho detto loro delle cose su di me che non sapevano e penso di aver rovinato tutto. Gli ho detto… gli ho detto che sono stato anche con dei ragazzi” la guarda furtivamente per vedere la sua reazione. “E che, nonostante mi presenti come tale, non mi sento un uomo. È come se non avessi un genere, non so spiegarlo. Volevo che lo sapessero e che smettessero di vedermi come il loro amico bacchettone e noioso, ma lo sguardo che mi hanno rivolto…”
    Gli si forma un nodo in gola, per qualche secondo non riesce a parlare.
    “Non so cosa abbiano pensato, non riuscivo a capire le loro espressioni, ma nessuno di loro ha detto niente per un sacco di tempo e allora me ne sono andato…”
    Non hanno nemmeno provato a fermarlo e forse anche questo ha fatto male.
    Si riporta le mani sugli occhi, sgusciando dalla presa dell’islandese.
    “Sono sbagliato, Link. C’è qualcosa che non va in me e non sono abbastanza per nessuno… nemmeno per i miei migliori amici. Non sono abbastanza nemmeno per te e adesso anche tu mi giudicherai ancora più strano”
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Studente Accademia
    Posts
    88

    Status
    Anonymous
    Ovviamente Finn non coglie quella che, più che un'allusione, è un cartello intermittente al neon alto venti metri... Ma va bene così. Ormai ho capito che di norma fatica parecchio a capire certe frasi o battute, figuriamoci quando si trova in situazioni come quella di stasera dove è ubriaco fradicio ed evidentemente triste per qualcosa che gli è stato detto, ed è per questo che non sono arrabbiata o offesa con questo altissimo mucchio di nervi e disagio.
    Normalmente avrei messo su una tragedia infinita piena di urla e strepiti, ma non sono più quella ragazzina di Durmstrang e sto imparando -a volte con fatica- a vagliare ogni situazione in cui mi trovo, e poi Finn è speciale e gli voglio tanto bene. Per una volta evito di mettermi sotto i riflettori rivoltando la situazione sui miei bisogni, e devo dire che mi sento abbastanza fiera di questo sprazzo di maturità.
    E comunque una volta sistemato tutto vedrò di ripetergli la mia proposta, questa volta con un bello spelling onde evitare ulteriori disguidi.
    Rimango quindi in silenzio mentre mi racconta di quello che è accaduto, stupendomi di come siano stati i suoi più cari amici a farlo ridurre in quel modo. A volte sono proprio le persone a cui teniamo di più a ferirci in modi inaspettati, lo so fin troppo bene e mi spiace che anche lui ci sia dovuto passare.
    Posso capire perchè abbiano voluto procurarsi un documento falso, al posto loro l'avrei fatto anche io pur di divertirmi un po' durante i noiosi week end, e in parte comprendo anche la paura di essere scoperti e sgridati da un poliziotto enorme ed autoritario come Hank... Però Finn è loro amico, ed è si un bacchettone amante delle regole e della salute, ma credo che per una stronzata del genere avrebbe potuto chiudere un'occhio, anche solo per una volta. Cazzo, stiamo parlando di qualche birra, mica di un'omicidio!
    Si ok, quando siamo stati in quell'albergo figo per la festa del distretto ci ha tenuto a ricordarmi che non avrei potuto attaccarmi alla bottiglia, ma lì era diverso perchè ci trovavamo in un posto pieno di colleghi del padre!
    Piego il capo con fare curioso quando m'informa di essere stato anche con dei ragazzi, ed ammetto di essere anche un pochino sorpresa perchè non lo avevo inquadrato come potenziale bisessuale, ma per il resto non m'importa nulla delle persone con cui si è scambiato della saliva o chissà che altro.
    Anche se, da qualche parte nella mia testa, una vocina si chiede se abbia fatto sesso con altri nel periodo in cui abbiamo iniziato il nostro rapporto di amici con benefici... Però non stavamo insieme ed io per prima dissi che tra noi non c'era alcun contratto, quindi non avevo alcun motivo di essere gelosa. Questo era quello che pensavo all'epoca, oggi le cose sono un filino cambiate.
    Mi sorprende ancora dicendo di non sentirsi uomo, più una sorta di... robottino neutrale? La trovo una descrizione adatta alla sua personalità, ma per ora preferisco tenerla per me perchè non vorrei rischiare di offenderlo e fargli male è l'ultima cosa che voglio.
    In ogni caso, non sono un'esperta di definizioni del mondo lgbt, ma credo di aver letto da qualche parte che esistono persone come lui ed il fatto che si senta così ai miei occhi non cambia assolutamente niente perchè lui è e sempre sarà il mio piccolo Anderson che si è legato a me e ha scelto di farmi compagnia nonostante l'avessi quasi sequestrato durante il nostro primo incontro.
    Mi rattrista sapere che si sente sbagliato, non merita di stare così a causa dei suoi stupidi amici che non sono riusciti a capirlo o semplicemente accettarlo, e mi si spezza il cuore a vederlo in questo stato perchè il Finn di cui mi sono innamorata non dovrebbe mai coprirsi gli occhi in quel modo, come se si vergognasse di essere al mondo.
    Mi avvicino a lui e lo abbraccio, in silenzio. Gli porto il capo contro la mia spalla e con una mano inizio a carezzargli i capelli scuri sulla nuca, lasciandogli poi un lieve bacio sulla cima della fronte.
    Sai, per un sacco di tempo mi ero convinta di essere bisessuale perchè cercavo anche l'attenzione delle ragazze e mi lasciavo portare a letto anche da loro, ma era tutta una bugia che mi raccontavo pur di ricavarne più affetto possibile. A me piacciono solo gli uomini, ma sono sicura che a te non sarebbe importato se fossi stata esclusivamente con donne, quindi non vedo perchè dovrei giudicare i tuoi gusti sessuali.
    I corpi femminili sono belli, eppure mentre li esploravo e mi facevo esplorare non sentivo nulla a parte l'appagamento che mi dava l'essere al centro delle attenzioni di qualcuno. Credo di aver capito come stavano le cose nel mio cervello grazie a Fenrir, perchè con lui era tutto diverso e le emozioni che sentivo erano reali, tangibili e dolorose da quanto erano belle; poi è arrivato Finn, e ne ho avuto la conferma.
    E se non hai un genere nonostante il tuo presentarti da uomo allora credo che mi piacciano anche le persone come te... Ci sarà pure un termine su qualche libro, non pensi?
    Lo scosto appena e lo guardo con un sorriso dolce sulle labbra, occhi carichi di affetto e tutte quelle cose sdolcinate da film romantico.
    Sto dicendo che mi vai bene così come sei, Finn. Forse ai tuoi amici serve solo del tempo per metabolizzare la cosa perchè non la conoscono, ma se ti vogliono bene torneranno a parlarti come un tempo e ti chiederanno scusa. In caso contrario posso procurarmi quelle tarantole di cui parlavo prima.
    Un risolino mi nasce nel petto e fiorisce dalla bocca schiusa ed ancora sorridente, rimane lì solo un momento però, poichè scelgo di farlo morire sulle labbra di Finn, alle quali mi congiungo per assaporarle con delicatezza.
    Mi sono innamorata di te, piccolo Anderson. Ti è più chiaro adesso?
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Studente Accademia
    Posts
    61

    Status
    Anonymous
    Gli sembra che la testa sia un pochino meno annebbiata ora, anche se le parole gli escono fuori più facilmente del solito e questo è sicuramente dato dall’alcool ancora in circolo.
    Sorprendentemente si rende conto che buttando tutto fuori in quel modo si sente un po’ più leggero.
    Certo, la delusione data dalla reazione dei suoi amici è ancora lì e dubita che andrà via altrettanto facilmente, ma si sente come se stesse finalmente parlando a qualcuno che lo capisce e non perché ha vissuto lo stesso, ma perché lo sta davvero ascoltando.
    E’ così che si sente con Link, ascoltando, e questo lo fa sentire meglio. Quando lei poi lo abbraccia, gli sembra che il peso che sentiva sul petto sia stato rimosso. Espira come a buttarlo fuori e lascia che lei continui a stringerlo.
    Si rende conto solo in quel momento che era la reazione in cui sperava. Dopo l’esperienza con gli altri, temeva che anche lei potesse reagire in modo stranito ed invece no, eccola lì con le sue parole cariche di rassicurazione.
    La guarda con espressione attenta, ma neutrale, si sente un po’ sorpreso dalla confessione che lei gli ha appena fatto ma non lo mostra, e poi annuisce.
    “Certo che non mi sarebbe importato se fossi stata esclusivamente con delle donne” conferma, come se fosse necessario farlo.
    Finn ha di certo tante regole nella vita, ma l’unico ambito in cui non se ne pone è quello delle relazioni. Non capisce perché debbano essercene quando ci sono di mezzo dei sentimenti o semplicemente un volersi dare piacere reciproco.
    Non ha trovato strana nemmeno la richiesta di Link di non far diventare il loro rapporto qualcosa di serio, ma solamente di condividere un’amicizia con del sesso.
    “Magari ti piaccio solamente perché il mio aspetto è quello di un uomo…” azzarda poi “E mi va bene così, non mi da fastidio nemmeno quando qualcuno si riferisce a me al maschile, però per il modo in cui mi presento è difficile capire cosa mi passi davvero per la testa. Se continuerò a piacerti anche così… allora sì, forse ci sarà un termine per quelli come te”
    Si stringe nelle spalle abbozzando un sorriso, per poi tornare serio quando Link nomina i suoi amici. Si rabbuia un po’. In quel momento trova davvero difficile pensare positivo nei loro confronti.
    Sa di non essere davvero arrabbiato con loro, ha solamente paura di perderli, ma spera anche che gli diano delle spiegazioni per il loro comportamento. Il bacio di Link non zittisce le domande del giovane Anderson purtroppo.
    “Sì, forse gli serve solo tempo. E’ che… lo sanno che fatico a capire le emozioni degli altri e quel silenzio così lungo… beh non mi ha aiutato di certo. Se solo avessero detto qualcosa…”
    Perché nessuno di loro ha parlato? Il non trovare una giustificazione un po’ lo manda ai matti e l’unico motivo a cui riesce a pensare è che abbiano provato disgusto nei suoi confronti, ma non può essere certo nemmeno di questo perché non è riuscito a decifrare le loro espressioni.
    All’improvviso si sente incredibilmente nauseato e per un attimo pensa che sia colpa di tutta l’ansia che prova, prima di ricordarsi che ha bevuto parecchio e per la prima volta in vita sua. Si porta una mano allo stomaco, ma prima che possa avvertire Link di quanto sta accadendo, la ragazza sgancia la sua bomba personale e gli occhi di Finn scattano verso di lei, larghi e pieni di stupore.
    Un secondo dopo, quella che era solamente una forte nausea, diventa un conato che trattiene a fatica mentre si alza di colpo dal letto e si catapulta verso il bagno.
    Riesce a raggiungere il wc in tempo per rimettere e svuotare lo stomaco di tutto quello che il suo corpo si è rifiutato di assimilare. E’ una sensazione orribile, ma appena riesce a smettere, si rende conto di sentire già la testa molto meno pesante.
    Quando trova la forza di tirarsi su e sciacquarsi viso e bocca, si sente persino meglio, ma lo shock per la rivelazione di Link non è finita giù nel water e Finn torna un po’ barcollando e annaspando in camera.
    “Avevi detto nessun contratto!” è la prima cosa che le dice “Credevo… credevo non volessi altro che sesso e la mia amicizia…”
    La guarda senza avvicinarsi, ancora in piedi davanti la porta del bagno da cui è appena riemerso. Il suo tono non è di rabbia, ma è pieno di sorpresa e forse anche un po’ di panico.
    Dovrebbe magari essere contento che qualcuno si sia riuscito ad innamorare di lui, nonostante le sue stranezze, ma l’unica cosa che prova è paura e confusione e non se ne spiega il motivo.
    “Io… io ti voglio molto bene, Link, sei davvero importante per me però… provo qualcosa per un’altra persona” ammette infine, incapace di non essere totalmente sincero ed incapace di indorarle la pillola in qualche modo.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Studente Accademia
    Posts
    88

    Status
    Anonymous
    Ho sempre detto di amare le reazioni negative, gli sguardi torvi e le frasi contrariate o piene d'incredulità, in fondo sono sempre attenzioni, no? In quella merda ci sguazzo senza fatica, la nuova Link a volte viene presa dalle grinfie di quella vecchia e torna ad adorare queste maledette stronzate, dimenticandosi per un po' quanta strada ha fatto da quando frequentava Durmstrang.
    Oggi non è uno di quei giorni, e non capisco se considerarlo un bene o un male.
    Il suo sguardo è stato stupito per un attimo, ed in fondo perchè non sarebbe dovuto esserlo? Dopo una confessione del genere sarebbe stato strano il contrario. Quegli occhi mi sono piaciuti, così come l'idea di averlo preso in contropiede, ma quello che è accaduto dopo è solo... Solo un gran casino.
    Ha bevuto tanto, si è presentato in camera mia ubriaco marcio, lo so benissimo che quel rigetto di vomito potrebbe benissimo essere legato a quello, e allora perchè non riesco a smettere di pensare che sia disgustato da me?
    Rimango sul letto con lo sguardo fisso verso il bagno e nel mentre rivivo l'istante in cui dissi a Fenrir quanto stava diventando importante per me: anche lui come Finn era sorpreso, ma anche spaventato, e forse quel suo sorridere all'idea di noi due insieme era tutta una bugia per farmi stare buona mentre preparava la sua fuga. Non voleva sentirmi strepitare, così mi ha mentito e nel frattempo ha approfittato del mio corpo e dei miei sentimenti per l'ultima volta.
    Finn non l'ha fatto solo perchè il suo stato fisico e mentale alterato non gli ha permesso di pensare abbastanza in fretta. Finn sta vomitando nel mio bagno perchè io gli faccio schifo.
    Potrebbe essere tutto un'errore, no? L'idea sciocca di una ragazza traumatizzata che sta ancora lavorando su se stessa e si sta lasciando andare alla paranoia, e se il piccolo Anderson non si rivolgesse a me in quel modo una volta finito di fare i suoi comodi, potrei persino crederci.
    Una persona felice non mi parlerebbe così, non tirerebbe fuori contratti a cui io stessa speravo di poter rimanere fedele, ma il cuore è una testa di cazzo enorme a cui è impossibile comandare, ed io sono stanca d'innamorarmi di persone che non mi vogliono.
    Ho cambiato idea, è così impossibile da credere? Non sapevo di aver firmato quell'accordo col sangue!
    Mi sto arrabbiando, e non m'importa se lui è appena stato male a causa dei suoi amici del cazzo perchè anche io sono una fottuta vittima e non è giusto che io mi ritrovi sempre col petto vuoto e freddo come un paesaggio d'Islanda.
    E poi arriva la sua di rivelazione, alla quale reagisco rimanendo dapprima a bocca aperta, sorpresa quanto lui, poi il viso muta e diventa una maschera di furia e dolore: il labbro inferiore trema, le guance si arrossano e stringo i pugni talmente forte da farmi male ai palmi con le unghie. Penetrano sempre più nella carne, seguono di pari passo il suono della mia furia che, finalmente, esce fuori riversandosi tutta addosso a Finn.
    Chi cazzo è?! Devi dirmelo! Devi dirmi perchè è migliore di me o giuro che dirò tutto a tuo padre!
    E' crudele da parte mia ricattarlo in questo modo, ma vedo tutto rosso e l'unica cosa che voglio è distruggere questa stanza con dentro la persona che mi ha strappato il ragazzo che credevo avrebbe potuto calmarmi. Con lui sarei potuto essere tranquilla e felice, per una buona volta, ma a quanto pare non è scritto nel mio destino.
    Pensavo che anche tu ti fossi affezionato a me! Tutte quelle storie sul volermi aiutare con gli incubi... Tu... Pensavo che tu avresti potuto amarmi!
    Come ho potuto sbagliare? Credevo che i suoi segnali fossero giusti, credevo che... Credevo tante cose, ma alla fine sono rimasta con solo il mio sangue tra le mani.
    Avevi detto di volermi proteggere sempre, Finn! Perchè adesso mi stai facendo così male?!
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Studente Accademia
    Posts
    61

    Status
    Anonymous
    Finn non capisce perché Link si stia arrabbiando. Generalmente Finn non capisce perché le persone non apprezzino la sincerità e questa tenda a farle innervosire.
    La cosa peggiore che potesse fare a Link, a suo avviso, è proprio quella di mentirle e tenerle nascosti i suoi veri sentimenti.
    Pensava di fare la cosa giusta nell’essere totalmente onesto, farle sapere che prova qualcosa per un’altra persona. Pensava che lei avrebbe apprezzato in qualche modo.
    Invece Link sembra davvero toccata da quella rivelazione e la confusione ed il panico di Finn non fanno altro che crescere.
    Non è nelle giuste condizioni mentali per gestire la situazione, dato l’alcool che ancora scorre nelle sue vene, e normalmente gli sarebbe risultato difficile a causa della sua scarsa capacità nelle interazioni sociali, per cui sa già in partenza che qualsiasi cosa dirà o farà probabilmente non servirà a niente.
    “No! Certo che si può cambiare idea…” azzarda “Però credevo che…”
    Insomma, quel giorno nel bagno dell’albergo il modo in cui Link si è espressa è stato così deciso e convinto che Finn non ha potuto fare a meno di prenderla alla lettera. Mai ha preso in considerazione, in quei mesi, il fatto che lei avrebbe potuto cambiare idea e addirittura innamorarsi, ma si rende conto che questo è un suo limite e non una colpa dell’islandese.
    Quando le rivela di quello che prova per un’altra persona, l’espressione sul volto di Link muta e a Finn non serve che qualcuno dica che è dapprima sorpresa, poi ancora più arrabbiata, è chiaro persino a lui.
    Quando arriva la vera esplosione, il giovane Anderson fa un passo indietro contro la porta, sentendosi improvvisamente sotto pressione e messo alle strette.
    La minaccia di dire tutto ad Hank gli strappa un sussulto, soprattutto perché non capisce a cosa si riferisca Link con quel tutto. Gli dirà che Finn ha bevuto? O che è innamorato di qualcuno? Entrambi?
    Apre la bocca più volte nella speranza di poter dire qualcosa per calmarla, ma la bionda è un fiume in piena e sputa una parola dietro l’altra, questa volta accusandolo di cose non vere.
    “Io sono affezionato a te!” protesta “E voglio proteggerti, voglio aiutarti, ero sincero quando l’ho detto. Posso voler fare queste cose senza che significhi che io ti ami”
    Gli dispiace che Link abbia creduto una cosa del genere, che si sia illusa e si sente in colpa, chiedendosi se magari non abbia fatto lui stesso qualcosa per alimentare quell’illusione.
    Forse il suo essere sempre diretto, il dirle tanto apertamente quanto voglia tenerla al sicuro dai suoi incubi può aver peggiorato le cose, ma Finn ha fatto tutto in buona fede.
    Perché è vero che le vuole bene, come forse ha mai voluto a qualcuno al di fuori della famiglia, ed è vero che vuole prendersi cura di lei e non credeva di fare la cosa sbagliata nel farglielo sapere.
    “Non ti sto facendo del male intenzionalmente, c’è stato un equivoco! Hai interpretato male le mie intenzioni, può succedere. Forse mi sono espresso male nel dire qualcosa e mi scuso di questo, ma non puoi trasformare automaticamente le buone intenzioni delle persone in amore”
    Sente nuovamente lo stomaco sottosopra, ma cerca di ignorare la sensazione perché vomitare di nuovo in un momento del genere significherebbe peggiorare le cose.
    Spera solo di poter resistere e spera che lui e Link possano chiarire lì ed in fretta.
    “Mi sono innamorato di qualcuno e me ne fai una colpa come se potessi controllarlo” non c’è accusa nella sua voce, solo ovvietà “Tu hai potuto controllare quello che provi per me? Non volevi che succedesse, ma è successo”
    Inspira, decidendosi finalmente a staccarsi dalla porta del bagno e fare un passo avanti, anche se dovesse significare prendersi un pugno da una Link furiosa.
    Non sa dove quella discussione porterà, ma sa che ha paura che possa finire nel peggiore dei modi: perdendola.
    L’idea che l’islandese esca dalla sua vita gli sembra improvvisamente inaccettabile. Non si è mai soffermato a pensarci prima, ma ora che lo fa, la brutta sensazione che sente all’altezza dello stomaco non è più data dall’alcool ma dalla paura.
    Che strano, non ha avuto così tanta paura nemmeno con Daniel e gli altri.
    “È un professore” confessa infine “Il mio professore di duelli… e non è perché è migliore di te, ma perché ho iniziato a sviluppare questi sentimenti per lui prima di conoscerti. È… semplicemente arrivato prima. Ti prego, Link, non dirlo in giro. E non dirlo ad Hank”
    Pronuncia le ultime parole con un mormorio sommesso, abbassando lo sguardo.
    “Tanto puoi stare tranquilla, lui non mi ricambierà mai. Ha il doppio dei miei anni, è un mio professore e sta per sposarsi”
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Studente Accademia
    Posts
    88

    Status
    Anonymous
    "Non puoi trasformare automaticamente le buone intenzioni delle persone in amore”.
    Mi è già stata detta questa frase, anche se in modo diverso, dalla mia psicologa. Ed io l'ho capita, giuro! Me la sono ripetuta in testa per così tanto tempo che quasi mi è venuta la nausea e pensavo di essere arrivata a farla mia, anche se certi giorni era più difficile seguirne il mantra rispetto ad altri.
    Pensavo che tutto quello che stavo vivendo con Finn fosse giusto e bellissimo, finalmente per la prima volta dopo tanto tempo... E invece mi sono sbagliata.
    Come... Come ho fatto a sbagliarmi di nuovo? Ho confuso i suoi modi di fare, mi sono lasciata prendere dall'entusiasmo di una nuova cotta e ho sperato -cazzo, quanto ho sperato- che stavolta sarebbe andata meglio. E invece no.
    Era tutta una bugia della mia testa, una favola che mi sono raccontata per poter stare meglio e credere che a questo mondo ci fosse finalmente qualcuno oltre alla mia tarantola di merda che fosse in grado di amarmi.
    Però Finn mi vuole bene, no? Certo che me ne vuole, altrimenti non avrebbe fatto tutte quelle cose belle per i miei incubi, non si sarebbe mai sprecato così tanto per una persona di cui non gliene frega niente. E allora perchè non riesce a bastarmi? Perchè devo volere sempre di più?
    Sono tornata indietro, non è così? Tutti i progressi che ho fatto non sono serviti a nulla e adesso vedo tutto nero di nuovo. Tutto fa schifo e Finn non mi amerà mai.
    Provo rabbia, frustrazione e tristezza, ancora di più perchè il cretino ha pure ragione, che cazzo! Non si possono controllare i sentimenti, il cuore sceglie da solo dove vuole andare ed è una bella merda per noi che dobbiamo stargli dietro e subirne le fottute conseguenze.
    Però non riesco a perdonarlo, riesco a vederlo solo come un dannato bugiardo che si è messo a giocare col mio cuore. In realtà odio più me stessa che lui, per la mia innata stupidità nel cadere in queste trappole di merda.
    Rimango stupita quando mi rivela chi è il suo interesse amoroso, mi sarei aspettata di tutto, ma non il suo professore. Un'uomo adulto, da quel che ho potuto vedere pure enorme, sicuramente affascinante e intelligente... Come posso competere con una persona così, io che sono solo una ragazza strana che si diverte a giocare con le creature magiche e ha il cervello fuori posto?
    Mi cadono le spalle, come se la rabbia si fosse sollevata da esse per lasciar spazio ad un'enorme e vuota disperazione.
    Vorrei prenderlo a pugni per come sta lì tutto mogio a fissarsi le scarpe, ma non ci riesco. Dovrei urlargli di andarsene, ma in questo momento riesco a sentire astio solo per me stessa e per come sono stata ingenua e stupida, stupida Link che tanto amava dormirgli sul petto.
    Mi pianto le unghie nei palmi, una valvola di sfogo che non ho mai smesso del tutto di utilizzare e che tiro fuori nei miei momenti peggiori. Questo potrebbe essere il peggior giorno della mia vita, evviva.
    Esci.
    E' tutto ciò che riesco a dirgli con voce rotta, le lacrime che mi pizzicano gli occhi.
    Non dirò niente a tuo padre, ma tu sparisci dalla mia vista e non farti più vedere.
    Ora sono io che non riesco a guardarlo in faccia, forse per paura di chiedergli di restare ancora un po', ma non sento di meritare che le cose vadano a posto con lui. Merito la solitudine e tutti gli incubi di questo cazzo di mondo di merda.
    Quando sento la porta sbattere finisco a terra, chiusa su me stessa a piangere e dondolare e chiedermi perchè, perchè nessuno riesce mai ad amarmi?
     
    Top
    .
7 replies since 3/2/2022, 21:45   118 views
  Share  
.
Top