Falling apart

Jace

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    Duke era andato con lui a lezione già altre volte ormai. Un certificato del San Mungo, che confermava i suoi attacchi di panico ed ansia, aveva fatto sì che gli fosse concesso avere con sé il piccolo Frenchie come supporto emotivo.
    La presenza di Duke lo faceva sentire in parte più tranquillo, c’era qualcosa di rassicurante nella consapevolezza di poter allungare la mano e sentire la sua testolina sotto le proprie dita o la sua lingua rasposa che gli toccava il dorso con affetto.
    I suoi compagni di corso avevano apprezzato la presenza del suo piccolo amico a quattro zampe, soprattutto le ragazze, le quali non si erano risparmiate dal portare piccoli snack per lui e riservargli una buona dose di coccole prima dell’inizio di ogni lezione e che avevano ovviamente mandato Duke in brodo di giuggiole.
    A Bram non dispiaceva che il suo cane ricevesse tutto quell’amore, ma a volte avrebbe preferito potersene stare in un angolo dell’aula, ignorato da chiunque, solo con le proprie ansie e ed i propri pensieri.
    Quello era uno di quei giorni, Duke era con lui perché aveva disperatamente bisogno della sua presenza. Sapeva che non si sarebbe dovuto affatto presentare a lezione, che ormai non era quasi più in grado di seguirle, né di attendere al tirocinio, eppure il suo senso del dovere lo spingeva a continuare fino allo stremo.
    Non aveva dormito per forse sei giorni consecutivi, il che gli aveva fatto raggiungere un nuovo record. Prima di allora il massimo era stato tre giorni, prima che crollasse dalla stanchezza, svegliandosi di soprassalto dopo un paio di ore di sonno.
    Era distrutto, il volto più pallido che mai e le occhiaie marcate, spiccanti su tutto quel pallore e forse fu a causa del suo aspetto che nessuno pensò di dare attenzione a Duke, o anche solo una carezza.
    Al Frenchie non era sembrato dispiacere, come se avesse capito che Bram aveva bisogno di quiete in quel momento, e silenziosamente si era messo accanto ai suoi piedi, buono ed immobile per tutto il tempo della lezione.
    Seguirla era stato faticoso e alla fine di quella lunga ora, Bram aveva guardato i suoi appunti, scoprendo con un certo disagio che il foglio era pieno di scarabocchi distratti e nemmeno una parola di senso compiuto.
    Turbato si alzò dal suo posto, mentre i suoi compagni già lasciavano l’aula, ficcando tutto alla rinfusa nella tracolla e desideroso di andarsene il prima possibile a casa e lasciar perdere il resto delle lezioni. Ma quando allungò la mano per prendere il guinzaglio di Duke, si accorse che era sparito e del Bulldog non vi era traccia. Con un tuffo al cuore, Bram si guardò attorno, ma non lo vide in giro per l’aula. Possibile che fosse uscito durante la lezione e lui non se ne fosse accorto?
    “Avete visto Duke?!” raggiunse le ultime due studentesse che stavano per varcare la soglia, rivolgendo loro uno sguardo allarmato e pieno d’urgenza.
    Non fece caso all’occhiata stranita che gli lanciarono, troppo preoccupato pensando alla sorte del suo cane, e quando infine scossero la testa, schizzò fuori dall’aula con il cuore che batteva furioso.
    Non poteva averlo perso. Come diavolo era accaduto? E quanto lontano poteva essere andato?
    Percorse il corridoio a passi lunghi e spediti, spaventato all’idea che potesse accadergli qualcosa. Fermò chiunque capitasse sulla sua strada, chiedendo se lo avessero visto e più risposte negative riceveva, più la sua ansia cresceva.
    E poi nella piccola folla che si affrettava lungo i corridoi, scorse una testa bionda familiare e senza pensarci quasi ci si tuffò addosso.
    “Jace!” gli si parò davanti con quello sguardo allarmato e quasi spaurito.
    Non vedeva Jace o Roy da un paio di settimane ormai. Aveva cercato fino a che aveva potuto di passare del tempo con loro, perché trovava piacevole la loro compagnia e li giudicava ormai suoi amici, ma da quando la sua situazione con il sonno era peggiorata, aveva faticato persino a vedersi con Unity e fingere che fosse tutto a posto.
    Ora che l’amico era davanti a lui, gli sembrava quasi una benedizione dal cielo o inviata da Merlino per aiutarlo a ritrovare Duke.
    “Ho… ho perso il mio cane…” gli spiegò in fretta, deglutendo per togliersi dalla gola la sensazione di secchezza data dall’ansia.
    Non sapeva nemmeno perché stesse reagendo in modo così esagerato alla scomparsa del Frenchie, doveva sicuramente essere nei paraggi, magari qualcuno lo aveva trovato e presto sarebbe spuntato fuori. Forse era la stanchezza a farlo sentire così. La stanchezza e anche la confusione di cui non riusciva a liberarsi. Era stata quella a fargli perdere Duke, ne era certo.
    “Era con me a lezione e quando abbiamo finito ho preso le mie cose e… e lui non c’era più. Non capisco come abbia fatto a non accorgermi che ha lasciato l’aula”
    Prese un respiro profondo, quasi tremante. “Puoi aiutarmi a cercarlo? Magari non è andato troppo lontano… anche se… il bosco gli piace molto, magari diamo un’occhiata lì? Per favore…”


     
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    Io ero suscettibile, perché la gente non lo capiva? Tutti a farmi gli agguati, ad arrivarmi alle spalle, a farmi prendere i coccoloni. Io passeggiavo tranquillo, uscivo da una lezione, andava in un'altra, la mia vita accademica doveva proseguire, ancora un anno e via, fuori da questo mondo, a fare cosa? Solo Merlino lo sapeva.
    Io ero in panico da futuro ok? E invece, dovevo avere problemi di coppia e cadaveri ambulanti che mi si piazzavano davanti facendomi prendere uno spavento colossale.
    Santa Rowena, ma cos'era successo a Bram?
    Avevo cercato di indagare con Roy sul fatto che non vedessi Bram da un po' e trovarmelo in questo stato mi fece venire un magone non indifferente che ora non potevo esprimere per via della sua preoccupazione e della sua situazione.
    Era cadaverico, sfatto...si vedeva che c'era palesemente qualcosa che non andasse, ma non sapevo neanche da dove cominciare, quindi meglio far parlare lui dato che aveva deciso di farmi un jumpscare non richiesto, che poi essendo jumpscare era ovvio che non fosse richiesto o non si sarebbe chiamato cos-..JACE ATTENZIONE, C'ERA DI PRESTARE ATTENZIONE ORA.
    ....Il cane? Era conciato così per il suo cane?
    Allora, piano, fermi tutti, non stavo sminuendo assolutamente la perdita di un cane, quando non trovavo più le mie puffole Isy e Alec andavo nel panico manco avessi lasciato mio figlio nel nottetempo per sbaglio, ma io qui mi stavo focalizzando sul suo decadimento fisico, non mentale e quel decadimento non era di certo dovuto al cane. Non prendiamoci in giro.
    Fatto stava che probabilmente non mi avrebbe dato la minima retta fin quando Duke non fosse sbucato fuori e tornato da lui. Non potevo esimermi! L'avrei aiutato sicuramente! Prontissimo.
    "Bram, Bram, tranquillo un attimo. Non darti subito la colpa, è un cane, potrebbe aver sentito qualsiasi odore ed è corso tutto preso bene. Lo troveremo, e poi è un cane fedele e sicuramente vorrà tornare dal suo padrone."
    Meglio evitare di dirgli che l'accademia ormai era la nuova Hogwarts per quanto riguardava i rischi, ma ormai il mondo era una vera cacca e la sicurezza era un lusso per pochi. Praticamente ero ancora vivo per miracolo, quindi pure il cane rischiava, ma ehi, niente panico, era sparito da poco, non poteva essere finito chissà dove.
    Oh Merlino, il bosco, allora, piano, un momento. Fermi tutti. Nel senso.
    Bastava non andare troppo in profondità, era un po' come la foresta proibita, sempre perché non era la nuova Hogwarts eh, insomma, un modo per attirarlo c'era dai...dai.
    "V-va bene."
    Poco convinto, ma l'idea di lasciar solo Bram ora mi faceva male, per cui dovevo provare a fare del mio meglio.
    Mi diressi quindi con lui, appoggiandogli una mano sulla spalla, avevo quasi paura che mi cadesse ai piedi per come era conciato, mi stavo preoccupando un sacco, ma oh, trovato Duke era obbligo parlargli.
    "C'è qualche verso, parola o giocattolo che possa attirarlo? Magari lo chiami in un certo modo, non saprei. Mentre andiamo, rifletti su questo, se c'è qualcosa che sai che può attirare Duke, magari possiamo procurarci anche qualcosa da mangiare, ma stai tranquillo che fin quando non lo troviamo non ti lascio."
    Ecco, bravo Jace.
     
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1 replies since 1/2/2022, 22:17   39 views
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