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Il corso auror se non altro era servito a sviluppare le mie doti investigative dunque mi ero presa il giusto tempo per fare delle ricerche sull'uomo in questione e, ora che ero pronta, eccomi fargli visita al San Mungo.
Sconcertante appurare quante ore quest'uomo ci passasse tra queste quattro mura.
Io in compenso lo odiavo, l'odore di disinfettante e malattia mi faceva ripiombare al periodo oscuro, in tutti i sensi.
Percepii un lieve fastidio agli occhi, qualcosa di puramente mentale, e presi le scale che mi portarono al piano di chirurgia generale.
Vidi l'uomo che stava consegnando una cartellina a un collega e gli diceva un paio di parole quando mi scorse.
-Buongiorno Mr Bennet, sono l'avvocato De Masi- mi presentai allungandogli una mano - avrei bisogno di parlarle, preferisce farlo qui o..- lasciai la frase in sospeso, era chiaro che se aveva un posto dove avrebbe potuto sentirsi più a suo agio per me non ci sarebbero stati problemi.
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.Ultimamente le cose sembravano andare bene solo esternamente, perchè del resto la mia vita si stava svolgendo abbastanza serenamente, escludendo le cose successe qualche mese fa. Il casino sta tutto dentro di me, le visioni sconcertanti e confuse che continuo a vedere mi danno risposte poco chiare e non fanno altro che confondermi più del dovuto. Così ho cominciato una piccola cura contro l'insonnia, sono un po' più tranquillo ma la notizia che ho ricevuto ieri ha fatto smuovere dentro di me altri pensieri, e come se non bastasse nel bel mezzo del mio lavoro vengo disturbato da qualcuno che dice di essere un avvocato. Ho sentito il cognome De Masi? adesso ha pure una sorella avvocato? Bene. Mi volto lentamente e la scruto, sorrido lievemente per non sembrare infastidito, in realtà l'ultima cosa che voglio in questo momento è quella di parlare con qualcuno. Che cosa succede adesso? Buongiorno .. certo, mi segua per favore. quindi cammino seguito dalla giovane donna e voglio che la cosa sia riservatissima, chissà perchè ma inizio a pensare che si tratti proprio del De Masi. Prego. con fare gentile la faccio entrare e accomodare sulla poltrona, prendo posto dietro la scrivania. Spero solo che non mi porti via tanto tempo questa cosa.. aggiungo per fargli capire che non sono disposto ad un colloquio troppo lungo, il lavoro mi aspetta. In che cosa posso essere utile?
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Lo seguii, non mi era sembrato che sprizzasse gioia da tutti i pori vedendomi ma ancora non mi misi sulla difensiva, del resto non ne avevo motivo, farlo non avrebbe giovato a nessuno dei due.
Mi conoscevo, me lo avevano detto praticamente tutti, Lex, McAdams, chiunque fosse nel campo giuridico mi diceva che dovevo cambiare lavoro, perchè fare l'avvocato non voleva dire avere giustizia, ma sollevare dal marcio anche i porci.
Ci mettevo troppa verve comunque, quando qualcosa mi stava a cuore, e anche questo era un profondo problema.
Mi accomodai su una delle poltrone che mi stava indicando e aspettai che facesse altrettanto.
-Ci vorrà il giusto tempo- ribattei, e pensare che chi mi aveva parlato di lui lo aveva definito gentile e accomodante.
Forse solo con chi gli piaceva o gli faceva comodo.
-Ebbene sono qui per capire come poter risolvere la questione che riguarda il Signor De Masi senza sfociare in una lotta legale che potrebbe vedere più di qualcuno coinvolto in fatti che preferirebbe rimanessero privati.
Lei è disposto ad aiutarmi in tal senso?-
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