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Gennaio era il mese che da sempre riservavo all'analisi personale e alla riscoperta di quello che, durante tutto l'anno precedente, avevo seppellito sotto litri di whiskey e catrame nei polmoni. Non volevo rivangare nulla di quello che si era succeduto lentamente ed inesorabilmente.Perdere la testa è umano,perdere la testa è umano.
E io l'avevo persa, per l'unica che non avrebbe mai meritato nemmeno un secondo della mia vita. Tempo buttato nel cesso a parte la scuola era sempre piena di ragazze interessi e grazie ai mesi passati con il naso a pochi centimetri dalla pergamena dei manuali ero anche riuscito a sfangare i test e dedicarmi alla squadra di Quidditch e alla musica. Hai perso tutta l'influenza che potevi avere, ora sei un vero e proprio nessuno e la fama che non avrei mai più riacquistato era un bel peso in meno. Nessuno conosceva il mio nome, nessunA mi evitava come se fossi un appestato, nessunA voleva incarcerarmi in una relazione che non faceva per me. Ero il signor Nessuno e mi andava benissimo così. Ero un battitore mediocre, un mediocre conversatore, un incantatore mediocre e bazzicavo in giro con i capelli ormai tagliati (dopo Eris non li avevo più tenuti lunghi) e gli occhi bassi.
Frugai nella tasca dei jeans di una taglia troppo piccola, estrassi un mucchietto di tabacco e decisi di soffocare la noia in una sigaretta.
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