Bad habits

Quando il destino si mette in mezzo...

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  1. .Dorian.
     
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    Il mio essere un quattrocchi, che celava gli occhi turchesi dietro due fondi di bottiglia contornati di nero, era parte di me al pari della mia zazzera rossa perennemente spettinata, o del dono di imprimere l'anima nelle dita che stringevano le stringhe di qualsiasi chitarra mi capitasse a tiro, trasformandola in musica.
    Damnù, ero miope dalla nascita e portavo gli occhiali già ai tempi dell'asilo, ma ormai mi ci ero abituato, facevano di me un personaggio con grande stile, erano una sorta di marchio di fabbrica! Dorian Killough? Sì, lui, quel pazzo alternativo con gli occhiali da secchione che lo fanno sembrare un bravo ragazzo, ma ti ingannano come le piante carnivore ingannano con i loro fiori colorati le povere mosche ignare.
    Appunto, però... Ero miope, mica strabico, per questo mi fece sorridere la sorpresa della ragazza che, anche quando mi trovavo a meno di un metro da lei e la stavo inequivocabilmente guardando, in un primo momento credeva che mi stessi rivolgendo ad un'altra persona.
    Dovevamo essere più o meno coetanei, ma aveva un'aria così dolce ed ingenua che non mi andava proprio di comportarmi come la famosa pianta carnivora bastarda solo per il gusto di papparmela. Oh, sarebbe stata un pasto niente male, ma si vedeva al volo che lei non era una di quelle che sarebbero state al gioco e io non ero uno stronzo di quel tipo, mi divertivo solo con chi ci sarebbe stata e aveva la stessa voglia.
    Una come la sorella di cui mi stava parlando, probabilmente.
    All'inizio ero rimasto un po' interdetto dalle sue parole, voglio dire... Che cazzo ci fai in un pub del quartiere di beoni più famoso del mondo, se sei astemia?
    Senza contare che mi sentivo un vero imbecille, adesso, con in mano la mia birra e quella che lei non avrebbe bevuto, era la prima volta che mi capitava di conoscere qualcuno che non volesse assaggiare alcolici in un locale come questo.
    Per fortuna se lo era detto anche da sola, anche perché le mie sopracciglia sollevate e la mia espressione divertita avevano già parlato abbastanza senza che infierissi ulteriormente con una battuta idiota.
    Sì beh, sai risi a mia volta mentre mi guardavo intorno alla ricerca di un vassoio su cui posare la mia pinta di troppo E' un po' come se un frate entrasse in un night club.
    La risposta alla domanda "E allora cosa ci fai qui?" arrivò ancora prima che riuscissi a porre la domanda.
    Guarda, se avessi visto una così di sicuro me ne sarei accorto! Peccato che di solito con quel genere di ragazza non si batte chiodo. Cioè, non voglio dire che con te lo batterei, eh mi affrettai subito a chiarire.
    Cielo, che cretino!
    Però quanto meno non mi guardi dall'alto in basso come un appestato e come di solito fanno queste strafighe, che quando vengono a sbronzarsi qua non puntano certo al pel di carota con gli occhiali e i tatuaggi. le sorrisi stringendomi nelle spalle, abbassando lo sguardo sugli avambracci già in parte rivestiti d'inchiostro colorato. Ne andavo fiero, come di tutte le cose che facevano imbestialire mio padre e la sua schiera di lacchè ricchi, ipocriti e snob.
    Che è un po' il genere del batterista che suona nel mio gruppo, quindi non penso che la tua biondissima sorella popputa sia con lui, anche perché se ne starebbe vantando almeno da una settimana! E poi in questo momento esce con mia sorella... E detto tra me e te, sta solo perdendo tempo. le confessai arricciando le labbra in una smorfia. No, sicuramente la splendida sorella di questa brunetta non aveva mai messo piede al The Mezz.
    Però che dire... Se proprio vuoi andare a cercarla, forse devi cambiare pub. Altrimenti puoi restare e ascoltare una canzone, tanto se quel tizio sa usare così bene le mani non penso che siano così impazienti di averti lì, a meno che non dobbiate fare una cosa a tre.
    Rabbrividii al solo pensiero di un rapporto plurimo e incestuoso, l'idea di vedere mia sorella nuda mi faceva venire il voltastomaco, per quanto ci fossero cozze peggiori in giro.
    O magari, con quei capelli, devi andare a fare l'animazione a qualche compleanno per bambini... ridacchiai, accennando alle forcine che le facevano ricadere le ciocche scure qua e là attorno al viso facendola sembrare molto più piccola della sua età. Non volevo certo offenderla o prenderla in giro, ma dovevo ammettere che era buffa e che non ero proprio in grado di tenere a freno la lingua e la risata facile, quando ero sotto l'effetto dell'erba buona. Anche se temo che qui in Irlanda servano alcolici anche lì.
    Improvvisamente, un energumeno con una pancia da alcolizzato che sembrava una donna incinta di sette mesi, barcollando, mi piombò addosso con tutto il suo peso, facendomi finire in avanti assieme alla birra scura che riempiva il boccale da cui ancora nessuno aveva attinto. Niente di grave, in questi posti succedeva in continuazione, così come di frequente capitava che qualcuno scivolasse su qualche bella pozza di Guinness finita a terra a causa della stessa dinamica, tra le risate gioviali di tutti i presenti.
    Benvenuti a Dublino, dove ogni scusa è buona per ubriacarsi e ridere a crepapelle senza giudicare ed essere giudicati!
    Il problema era che, in questo caso, almeno un quarto del boccale finì dritto addosso a quella poveretta con cui stavo chiacchierando, bagnandole la scollatura e parte del vestito che le fasciava il petto.
    Avvampai, soffermandoci lo sguardo. Porca puttana, da come aveva elogiato la sorella credevo di avere davanti una di quelle con la seconda scarsa come Susan, invece... Damnù!
    Solo che le avevo appena rovesciato la birra addosso, non era decisamente il caso di fare apprezzamenti, soprattutto perché il bestione che mi era finito addosso le si era inginocchiato davanti come per chiederle la mano, stringendole le dita mentre si scusava goffamente, tra risate ben poco credibili.
    Sì sì, ti perdona, bello, ora smamma eh. Senti, che ne dici di finirti questa? Però fuori in strada, hai proprio bisogno di un po' d'aria fresca. dissi allo scimmione, che con occhi inebetiti dall'alcool biascicò un grazie e mi liberò una mano dal boccale e caracollò verso la porta.
    Scusa... Stai bene? Deve essere molto strano, se non sei abituata a frequentare posti così. Se vieni sul retro, ti accompagno nel bagno della band, così ti puoi dare una pulita nel posto più igienico che puoi trovare qui dentro.
    La guardai, sfoderando l'espressione da bravo ragazzo più credibile di cui fossi capace.
     
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3 replies since 16/1/2022, 17:12   125 views
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