Numeri, 16:27

Castiel || Sobaki.

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  1. sinner.
     
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    Conosceva una sola risposta alla domanda di Castiel. Quella che le avevano sempre dato i Rocha, la risposta con cui lei e Luis erano stati cresciuti. Se vi erano risposte alternative, magari che non prevedessero una "colpa" da parte sua, Cassandra le ignorava. E forse, se le avesse udite, non sarebbe stata capace di credervi.
    Questo è ciò che mi è stato detto. confermò quindi, lo sguardo basso e assorto Sono cresciuta in una famiglia di devoti cattolici, per molto tempo mi è stato insegnato che meritavo ogni pena che mi trovavo a patire.
    I suoi occhi ora rifuggivano quelli dell'uomo. Era quasi surreale ritrovarsi a parlare della sua infanzia - seppur senza scendere nei dettagli - con quello che fino a qualche istante prima non era altro che un perfetto sconosciuto. Non aveva mai affrontato davvero l'argomento con qualcuno: non con Roy, né con Jerome o Alexander, nemmeno con Vanya nonostante la ragazza si fosse esposta subito con lei confidandole il proprio dolore. Forse la persona a cui aveva accennato qualcosa in più, quella che assurdamente l'aveva quasi spinta ad esporsi, era Hyram. E di certo non perché tra lei e il Price vi fosse un legame forte o un rapporto speciale. No, quella tentazione aveva avuto a che fare con la natura di Hyram, così come ora aveva a che fare con la natura di Castiel. Un filo conduttore inquietante e sintomatico di quanto lei si sentisse, in qualche modo, alla stregua di persone come loro. Eppure Westwood e Price erano molto meno simili di quanto la loro inclinazione oscura potesse suggerire.
    Ma così non prendi in considerazione il senso di colpa.
    Aveva ascoltato in silenzio le parole dell'altro, lo sguardo sfuggente che continuava a vagare nel corridoio fiocamente illuminato dal bagliore delle fiaccole. Ma ora i suoi grandi occhi azzurri erano di nuovo su di lui. Capiva il discorso che Castiel cercava di proporle ma non riusciva a riconoscersi, non riusciva a riconoscere l'essere umano in sé e per sé in quella visione così priva di guizzi di coscienza. Il pentimento non poteva essere legato solo a ciò che non si riusciva ad ottenere, semplicemente perché talvolta non scaturiva da un'azione esercitata con una finalità ben precisa. Il senso di colpa era una realtà più insidiosa, legata talvolta ad azioni non razionalmente indirizzate ad uno scopo, a comportamenti spontanei, espressioni della propria interiorità che si era incapaci di controllare. La maggior parte dei sensi di colpa che nutriva verso Roy, per esempio, avevano quella natura. Infondo Cassandra sapeva di non avergli mai fatto niente di male, tantomeno di averlo colpito intenzionalmente. Si era sempre sentita in colpa per l'anima persa che era in primo luogo, per la sua stessa essenza. La sua anima.
    Sei libero anche da questo giogo?
    Era davvero possibile un simile traguardo per un semplice essere umano? Persino Lucifero soffriva del castigo divino e aveva vagato come un esule nelle profondità della propria sofferenza e dello smarrimento, dopo aver perso la sua battaglia. Persino l'incarnazione del Male - Cassandra ne era certa - soffriva il non aver ottenuto alcun Perdono e il suo odio era in parte generato da questo. Ma la Rocha era abbastanza sicura che Castiel la pensasse diversamente. Sembrava molto distante dalla sua umanità, dall'empatia che caratterizzava solitamente ogni individuo, eppure i suoi occhi raccontavano di una sofferenza mai sopita, il che lo rendeva al contempo profondamente umano.
    Sembra davvero.. liberatorio.
    Quell'uomo era un mistero e forse conosceva risposte che per lei erano ancora oscure. Westwood riusciva a vivere nella consapevolezza della dannazione, senza fare alcun inutile sforzo nel tentativo di mutare il suo destino. Non indirizzava preghiere all'Onnipotente, non tratteneva l'odio che sentiva crescere dentro di sé. Era, a tutti gli effetti, libero.
    Ho sofferto a lungo, in un periodo della vita in cui non si è in grado di difendersi. spiegò, lo sguardo di nuovo lontano dagli occhi del mangiamorte Da allora sento che quel dolore si è depositato dentro di me, come un male incurabile. A volte credo che solo la violenza possa alleviare questa sofferenza, poi mi dico che assecondando un tale impulso diventerei un mostro come quelli che mi hanno cresciuta. Eppure.. non lo sono forse già diventata, ormai?
    Il corridoio le appariva più buio ora, mentre pronunciava quelle parole. Le fiamme delle fiaccole, troppo distanziate tra loro, potevano poco contro quell'oscurità così ingombrante. Inghiottiva ogni cosa, inghiottiva anche lei.
    "Costoro saranno castigati con una rovina eterna, lontano dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza."
     
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12 replies since 21/12/2021, 13:17   260 views
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