Numeri, 16:27

Castiel || Sobaki.

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  1. Castiel.
     
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    Tu hai bisogno dell'Oscurità! Sottomettiti! Inchinati all'Oscurità.

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    Perché.. ti sembro controllata?
    Lo sguardo che le restituì Castiel fu di sorpresa, davvero non si rendeva conto di quanto controllo c'era nel suo atteggiamento? Di come sembrava che si trattenesse? Di come il suo corpo fosse rigido, scosso da un'energia che lei non permetteva di scatenare, se non solo in parte venendo qui a rissare con quattro omuncoli.
    Per Westwood che faceva del caos la sua ragione di vita il comportamento della ragazza era ovviamente controllato.
    "Fin troppo controllata. Quella magia involontaria che ha esploso quelle lanterne...è un chiaro segno. C'è così tanto che non lasci fuoriuscire, tanto che il tuo corpo ti sta urlando a gran voce di sfogare...lo sai meglio di me eppure...eppure perché ti trattieni?"
    Lo faceva sempre il mago oscuro, se trovava una persona palesemente controllata, che voleva evitare di essere quello che in realtà era, allora lui si sentiva il dovere di intervenire, come se spezzare vie umane nello spirito potesse essere l'ennesimo torto a Dio.
    Beh, in un certo senso lo era.
    Forse cerco di evitare le pene più atroci dell'Inferno.
    Non c'era ironia nelle sue parole, non sentì schernimento in quello che diceva... Westwood non era abituato ad affrontare questo tipo di discorsi con persone che effettivamente ci credeva, che intelligentemente ci credevano.
    Non rispose stavolta, perché questa paura lui poteva capirla, lui già sapeva che l'inferno aveva un posto prenotato per lui, per questo lottava con tutto se stesso per rimanere in vita, voleva tardare il possibile il momento in cui avrebbe sofferto per l'eternità.
    Tu assecondi la tua natura. Non temi le conseguenze?
    Mosse il collo Castiel, come a volerlo scrocchiare prima di rispondere a questa domanda, una domanda che richiedeva una lucidità che non gli apparteneva...ma che poteva venire in soccorso per una risposta almeno un po' vaga...
    In lui viveva ancora della lucidità, ma era limpida quanto poteva essere la nebbia.
    "A volte...credo? Dipende di quali conseguenze stiamo parlando. Tu non temi la possibilità di esplodere nel momento sbagliato...e con la persona sbagliata?"
    Lui non aveva il lusso di temere le conseguenze, la sua instabilità, la follia che conviveva nella sua mente non gli dava possibilità di decidere le conseguenze, di temerle a tal punto di frenarsi. Non poteva frenarsi, il suo controllo era tanto flebile quanto la sua lucidità.
    Esisteva, ma era debole...volutamente debole.
    Alzò le mani velocemente verso l'alto quando la ragazza si ribellò al suo tocco, lo comprese e forse in segno di un rispetto dato dal fatto che lei si stesse dimostrando più intelligente di tante altre persone abbassò il capo in segno di scuse.
    "Hai ragione. Ti chiedo scusa."
    Cosa assai rara, nemmeno ricordava l'ultima volta che aveva chiesto scusa a qualcuno, eppure la giovane fu in grado di scatenare questo in lui, fu proprio spontaneo scusarsi.
    Poi fu lo sgomento ad attraversare il viso di lei, un terrore che poteva comprendere perfettamente, una paura che lui stesso aveva, ma che non poteva assecondare.
    Le sue parole erano giuste, tutto quello che stava dicendo aveva perfettamente senso, non rispose però di istinto, non si lasciò nuovamente prendere dall'aggressività e l'impulso...
    Per poi persino fare una smorfia di dolore quando sentì quelle sue ultime parole... quelle si che erano maledettamente false.
    "E' proprio perché conosco il dolore più profondo e dilaniante che ho perso fiducia in Dio. Il dolore più immenso me l'ha procurato Lui. LUI, LUI MI HA TOLTO TUTTO."
    Indietreggiò, il suo petto si alzò di parecchio a causa di un respiro più profondo degli altri, ma non esplose nuovamente, perché finalmente aveva davanti qualcuno che poteva realmente capirlo, non poteva farla andare via. Non voleva farla andare via.
    "Perché si prega Dio? Perché, paradossalmente si dice "Grazie a Dio"?...Perchè ci si aspetta qualcosa da Lui no? Chi crede in Lui, è convinto che possa essere di conforto, di supporto, che possa intervenire in qualche modo quando le situazioni sono tremendamente tragiche...e invece? Ha mai fatto qualcosa? Niente. Lui non fa mai niente. Che cosa lo prego a fare? Che cosa lo ringrazio a fare? Perché dovrei celebrare delle messe in Suo nome e in nome di Suo figlio?...Per assurdo...l'ipocrisia del Demonio è più cristallina delle intenzioni di Dio."
     
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