Numeri, 16:27

Castiel || Sobaki.

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  1. Castiel.
     
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    Tu hai bisogno dell'Oscurità! Sottomettiti! Inchinati all'Oscurità.

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    Era come se qualcosa all'improvviso lo avesse risvegliato dal torpore in cui era crollato. Come se un'onda pregna di una pesante sofferenza lo avesse risvegliato e guidato. Erano solo sensazioni? Era quel posto? Erano le persone che vivevano e morivano a Sobaki?
    Sapeva solo che quella prigione era un inferno in terra, come se fosse una sorta di anteprima per quelli come lui, solo che lui in quelle celle non ci era mai finito e nemmeno c'era ragione che succedesse.
    Vagava tra quelle pietre di tanto in tanto, sia per diletto, che per nessuna ragione, che per via di Roeim che ogni tanto gli chiedeva qualche favore.
    Andava e veniva, si ubriacava di oscurità e ritornava nel mondo per riversala su chiunque gli capitasse a tiro e ora la fonte di quell'ubriacatura poteva essere una ragazzina mai vista prima che carica di ira fece esplodere alcune lanterne forse senza neanche rendersene conto.
    Camminava come se esistesse solo lei, come se tutto il peso del mondo fosse su quelle magroline spalle. Sfacciata, gli era passata davanti senza nemmeno accorgersene, mostrare così apertamente il dolore non era così vantaggioso.
    Parlava lui che sul dolore ci aveva basata la sua follia, ma poco importava adesso, adesso nei pensieri del mangiamorte c'era quella ragazza, l'oscurità che sperava di lasciare dentro le mura della prigione avevano inevitabilmente attirato Westwood, facendolo sgusciare da quella parete per sbucare da nulla davanti a lei a pochi centimetri dalla sua faccia sorridendole come se avesse appena trovato un nuovo giocattolo.
    "Ehi..."
    Interruppe bruscamente la sua camminata fermandosi davanti a lei cercando di scrutarla. Lo sentiva nelle ossa, emanava un'energia che Castiel adorava.
    "Solo le persone speciali possono entrare e uscire liberamente da questo posto. Chi sei. Non ti ho mai visto. Strano."
    Non era strano per niente in realtà, la sua frequenza era altalenante e incostante, poteva anche essere che non si erano mai incrociati fino a quel momento semplicemente.
    "Solitamente si cerca di uscire da questo posto lasciandosi alle spalle più rabbia possibile, un bel posto per sfogarsi no? Eppure sbaglio o con te non sta funzionando affatto? Mi sa che devi cambiare approccio. "
    Lui parlava come se ne sapesse qualcosa, ma cosa poteva mai sapere un folle come lui? Si stava solo basando su quello che riusciva a percepire da lei solo guardandola e in quello sguardo così rigido e tagliente non c'era niente di noiosamente normale.
    "Tutta quella rabbia, se non sfogata adeguatamente, logora solo te stessa."
     
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12 replies since 21/12/2021, 13:17   260 views
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