Sweet creatures

♣ Jamie

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    Quando ho accettato di andare a controllare i Billywig e raccogliere i loro pungiglioni credevo di sapere cosa stavo facendo. È saltato fuori che non ne ho affatto idea, ma andiamo con ordine.
    I Billywig sono adorabili insetti blu originari dell’Australia il cui pungiglione viene usato nella preparazione di diverse pozioni e anche per alcuni dolci che personalmente non mi fanno impazzire.
    Sono solitamente esserini tranquilli e la loro vita è molto simile a quella delle api, c’è una regina e vivono in alveari.
    Ovviamente se provocati non esitano ad attaccare, ma a parte essere abbastanza dolorosa, la loro puntura non provoca grandi danni, giusto qualche vertigine e… beh levitazione.
    È per questo che prima di avvicinarmi all’arnia ho indossato le protezioni - una tuta molto simile a quella degli apicoltori -, nonostante il mio approccio nei loro confronti sarà molto amichevole e non dovrebbero percepirmi come una minaccia.
    L’arnia è abbastanza spaziosa ed è l’unica perché qui al campus non ospitiamo molti Billywig, e sul fondo c’è un cassetto in cui vengono raccolti i vecchi pungiglioni degli esserini quando cadono per far posto a quelli nuovi.
    Il mio compito non è così difficile, devo semplicemente prenderli e metterli in un sacchetto e fine della storia.
    Inizialmente le cose vanno anche bene, ma proprio quando sto raccogliendo gli ultimi pungiglioni, sento un lieve miagolio alle mie spalle.
    Mi volto incuriosita e vedo un bel micio rosso che si avvicina a noi. Non credo di averlo mai visto in giro per l’accademia, ma forse appartiene a qualcuno.
    Non penso al fatto che potrebbe essere un problema o che potrebbe dare noia ai Billywig, è difficile resistere alla tentazione di coccolare un gattone, per cui allungo la mano guantata verso di lui per attirarlo.
    Arriva di corsa ed inizia a strusciarsi in modo amichevole e per un po’ si lascia anche coccolare. Finché non viene distratto dai Billywig… e cerca di agguantarne uno, poi un altro ed un altro ancora.
    I piccoli esseri blu non sembrano gradire la cosa e forse vanno a dire ai loro amici che c’è una creatura pelosa che va messa al suo posto perché un attimo dopo quasi l’intero sciame lascia l’arnia e… punta il gatto.
    “Oh no, no, no, no!”
    Mi lancio in avanti, scacciando gli insetti con le mani e mi tuffo sul gatto per proteggerlo dall’attacco.
    Il felino non resta di certo a guardare me o i Billywig che vogliono ridurlo ad un puntaspilli ed in due secondi decide che è il caso di darsela a gambe.
    Peccato che gli insetti si rivelino essere piuttosto vendicativi e si lancino all’inseguimento della bestia, mentre io cado pesantemente nell’erba dopo aver tentato di acchiappare il gatto per portarlo al sicuro.È un disastro, sono fottuta.
    Mi tolgo il cappello con la velina e cerco di ingoiare l’imminente attacco isterico. Non perdo tempo, mi alzo e corro dietro lo sciame di Billywig e al gatto che sta cercando di sfuggire loro, sperando di non incrociare nessuno durante questa folle corsa.
    Devo riprendere gli insetti e riportarli alla loro arnia perché: A) se succede loro qualcosa ho paura che possa influire sul mio voto accademico; B) potrebbero diventare aggressivi nei confronti degli altri studenti e poi ci ritroveremmo con un mucchio di gente che levita liberamente per il campus.
    Solo che non so come acchiapparli, sono tantissimi e veloci, cazzo.
    Magari posso trasfigurare la punta della mia bacchetta in un retino e poi… oh no, è una ragazza quella a cui stiamo andando incontro?!
    “STAI GIU’! CAZZO. BUTTATI GIU’!” urlo sbracciandomi per attirare la sua attenzione e accelerando nella speranza di raggiungerla prima che sia troppo tardi.
    Mi tuffo su di lei, trascinandola a terra, e nello stesso momento il gattaccio trova una finestra semiaperta e ci si lancia dentro trovando riparo e i Billywig decidono di cambiare bersaglio e deviare su di noi.
    Oddio siamo morte, sono troppi, diventeremo noi i puntaspilli. Forse io me la cavo un po’ grazie alla tuta, ma lei…
    Cerco di farle scudo con il mio corpo, mentre agito la bacchetta in alto, cercando di scacciare gli insetti, una cosa molto intelligente da fare, invece di usarla per scagliare qualche incantesimo, ma immagino che il panico non sia il mio più grande amico nel problem solving.


     
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    Dovevo andarmene da qui. Appena finita la lezione ero corsa verso la caffetteria per prendermi un bel caffé fumante, dovevo fare in fretta, prendermi il mio adorato caffé e sgusciare via alla velocità della luce. E INVECE NO. Perché il bastardo aveva deciso di rovinarmi pure il momento caffè, non appena avevo varcato la porta eccolo li al bancone, a prendersi una cazzo di tisana alle erbe di sto cazzo probabilmente.
    Non avevo voglia di vederlo, non oggi, per cui dato che la mia sanità mentale doveva prevalere sul momento caffè, addio caffè ed eccomi qui che disperata cercavo un modo per darmi una calmata prima di andare alla Gringott per il turno serale.
    Qua urgeva un intervento, dovevo fare in modo di organizzare le mie lezioni in modo tale che fossero in giorni o orari diversi da quelli di Kieran, così le probabilità di incrociarlo si sarebbero ridotto drasticamente. Gli studenti poi gli avrei avvisati man mano su, eravamo in un'accademia, potevo gestirmi le lezioni come mi pareva e piaceva a me.
    Ero quindi uscita a prendermi un po' d'aria semi gelata addosso, così da raffreddare la mia temperatura corporea, una bella passeggiata rinvigorente e via, non potevo mica andare a spaccare muri ogni volta o correre da Gabriel per sclerare un po', qua era necessario trovare un'alternativa costruttiva alla mia pressione.
    Ma ogni buon proposito di quella giornata sembrava non volersi compiere proprio per niente, perché fui LETTERALMENTE placcata da una ragazza che aveva scelto di ambire alla posizione da titolare nella squadra di rugby femminile dell'Inghilterra e perché no provare i placcaggi tra una lezione di magia e un'altra?
    Il problema stava che io avevo anche sentito qualcuno urlare, mi ero anche girata e stavo per dire qualcosa per impedire a quella pazza di avventarsi su di me, ma il suo entusiasmo mi aveva travolto facendomi sbattere a terra con tanto di lecitissima imprecazione.
    "Porco cazzo, ma sei pazza!"
    Dopo lecita imprecazione, sgranai gli occhi nel vedere uno scame di billywing impazziti che a quanto pareva aveva scelto di puntare a noi? A lei? A COSA? Cos'era successo? Dov'era la Vidal?!
    "Ma cosa ti agiti, usa quella bacchetta!! FORZA. UN VENTUS, UN PETRIFICUS TOTALUS, INCANTESIMI DA SECONDO ANNO DI HOGWARTS, PORCO GODRIC."
    L'avrei fatto io, ma avevo il braccio schiacciato sotto di lei dove stava proprio la bacchetta, per cui stava iniziando a essere complicato.
    "Cosa hai fatto per farli infuriare tanto?!! Fa niente, non importa ora!"
    Cercai di districarmi sotto di lei, avevo sbattuto la testa? Mi faceva un po' male dietro...ma ora non ci badai, se ci pungevano troppi billwing potevamo prenderci una bella infezione e fluttuare per giorni e di certo non me lo potevo permettere.
    Per poter liberare il braccio dovetti per forza cercare di spingerla via da me così misi la mano libera contro il suo fianco per spostarla, ma proprio nel momento in cui il braccio buono fu libero eccolo il pungiglione che mi prende quello stesso braccio appena liberato.
    "VENTUS!"
    Ne spedì lontani alcuni, ma ecco, a breve avrei iniziato a fluttuare se la rugbista si fosse spostata.
    "Se ti sposti inizio a volare, ma un pungiglione è sopportabile, forza. Tu un Ventus e io Petrificus Totalus subito dopo."
     
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    Per darmi della pazza è chiaro che non abbia visto lo sciame di Billywig che si sta abbattendo furioso su di noi e sinceramente mi chiedo come non l'abbia notato subito visto che è ENORME.
    Ben presto però la rossa si rende conto del piccolo problemino a cui stiamo andando incontro e giustamente mi suggerisce - con molta calma e gentilezza oserei dire - di usare la bacchetta nel modo più appropriato e non come sto facendo io.
    Sono andata un pochino nel panico, mi è concesso? Di solito riesco a mantenere abbastanza il sangue freddo nelle situazioni di emergenza, ma qui abbiamo a che fare con uno sciame incazzato di Billywig che, sì, sono solitamente esserini innocui, ma non quando si sentono minacciati e sono così tanti.
    Non voglio nemmeno pensare a cosa porterebbero tutte quelle punture e nemmeno al casino che si creerebbe se andassero in giro liberamente per l'accademia.
    Con che coraggio potrei guardare in faccia la Vidal e dirle che ho fallito miseramente? E se poi la ragazza sotto di me fosse allergica alle punture e morisse? Cazzo.
    "Smettila di muoverti, cosa diavolo vuoi fare?! Sto cercando di coprirti come posso, resta ferma" la rimbecco, spalmata su di lei come il formaggio fresco sul bagel che ho mangiato a colazione.
    Insomma, mi lancia ordini facendo quella intelligente che sa cosa fare in questa situazione e poi si comporta da pazza kamikaze!
    "Io non ho fatto niente. È stato un gatto a farli incazzare. Se scopro a chi appartiene…"
    Non ce l'ho con il micio dopotutto, ma con il padrone che lo lascia scorrazzare dove non dovrebbe. La zona dei Billywig dovrebbe essere off limits per chiunque non sappia trattarli ed anche per animali domestici fastidiosi.
    "Cosa fai?! Con il ventus li farai incazzare ancora di più e rischi di far loro del male. Devo riportarli sani e salvi all'arnia, maledizione!"
    In qualche modo la ragazza è riuscita a liberare un braccio e lanciare l'incantesimo e sono quasi tentata di usare la mia bacchetta per darle a sferzata sul dorso della mano e farla smettere.
    Ok che sto cercando di proteggerla, ma non mi sta nemmeno bene mettere in pericolo le piccole creature, devo riportarle all'arnia o rischio di passare qualche casino.
    Allo stesso tempo vorrei evitare che lei venisse punta, ma scopro ben presto che è troppo tardi per quello.
    "Oh fantastico… spero tu non sia allergica!" le dico tra i denti stretti, prima di castare un testabolla per proteggere la mia testa da punture. Se iniziamo a svolazzare entrambe è la fine.
    "Non usare il ventus! Ci penso io… immobilus!"
    I Billywig restano sospesi nell'aria, come pietrificati, ed io mi do dell'idiota per non aver reagito prima in questo modo. Devo lavorare sulla mia prontezza di riflessi.
    Inspiro, guardandomi attorno per essere certa che nessuno di loro sia sfuggito all'incantesimo. Sono così tanti che c'è questa possibilità, per cui decido di tenere il testabolla e di tirarmi su con cautela per non farmi sfuggire la rossa.
    Resto seduta cavalcioni sulle sue gambe per tenerla ancorata al pavimento, mentre decido il da farsi.
    La cosa più logica sarebbe quella di portarla subito in infermeria, ma non voglio lasciare qua i Billywig incustoditi.
    "Come stai? Ti sei fatta male?"
    Ho ora la possibilità di scrutare il suo volto dalla pelle pallida e i grandi occhi chiari. È giovane, mia coetanea o poco più grande e mi chiedo se sia anche lei una studentessa.
    "Adesso mi sposto, ma ti tengo, ok?"
    Mi alzo lentamente, aiutandola a fare lo stesso e tenendola saldamente per un braccio. Sento la forza del veleno del Billywig che cerca di farla staccare da terra ed in un momento di illuminazione decido di castare un ferula per legare insieme la sua caviglia destra alla mia sinistra e faccio lo stesso con i nostri polsi.
    "Scusa, ma devo riportare le bestioline all'arnia, poi ti accompagno in infermeria. Questione di priorità. Te la caverà tanto"
    Dalla punta della mia bacchetta esce un grosso retino con cui inizio a raccogliere gli insetti ancora immobilizzati.
    "Ovviamente ti sarei grata se questo… emh piccolo incidente rimanesse tra noi. La Vidal è una brava persona ed è anche molto comprensiva, ma non voglio che sappia quanto sia idiota la sua studentessa"
    Quando mi sembra che siano tutti nel retino, rivolgo di nuovo lo sguardo alla rossa.
    "Prima i piedi legati, poi gli altri, possiamo farcela"


     
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    Questa situazione era ridicola, com'era possibile che dovevo stare spiaccicata a terra perché una studentessa credeva di difendermi? Cos'ero la dama da salvare? OH!
    C'era troppo casino e iniziavo a non capirci più niente, ma sembrava che almeno la colpa non fosse sua? Ma di un gatto?
    "Diciamo che ti credo, ma comunque potevi contenerli vicino ai territori della Vidal no?"
    Ma questo non era il momento per riprendere qualcuno, dovevamo cercare di uscire da questa storia senza diventare dei palloncini viventi e poi chi più ci avrebbe recuperate? Disperse nel cielo per sempre. O insomma, saremmo morte cadendo male una volta che l'effetto fosse finito. Oddio che immagine orribile.
    "Ma mica li ammazza un po' di vento! Non ho mica detto che voglio lanciare un uragano e farli morire contro i muri."
    Sti animalisti. Anch'io adoravo le creature, non tutte, ma insomma alcune erano carine, ma un po' di vento non uccideva nessuno, che credeva che avrei fatto? Volevo solo allontanarli da noi così da aver più spazio di manovra, ma niente, a quanto pareva ero un'assassina.
    Dunque, no per fortuna non ero allergica, avevo già sperimentato i Billywing ad Hogwarts e a parte svolazzare niente di problematico, ma questo lei non lo poteva sapere, quindi...Eheheh...
    "Purtroppo non lo so..."
    Così, giusto per lasciare un po' di suspense e farla impegnare abbastanza da risolvere questa situazione il prima possibile. Mettere un po' di pepe non era una cosa così malvagia dai, la stavo mettendo alla prova, per quale motivo? Nessuno, per il mio diletto e basta.
    In tutto questo ora lei si era pure seduta sopra di me come se fossi un fottuto divano. Era lecito quindi che io la perculassi un po' no? UNA SCONOSCIUTA SI ERA SEDUTA A GAMBE CONSERTE SU DI ME. MA OH.
    "Forse mi gira un po' la testa...."
    Vero Drama, mi portai pure la mano libera dalla bacchetta sulla testa, come se fossi confusa e delirante, no tutto ok, a parte la mia pancia che sperava di tornare a muoversi regolarmente, ma finalmente eccola che si alzava...feci lo stesso trovandomi ora legata a lei con caviglie e polsi. Okey. Meglio così che essere un divano vivente.
    Intanto, per non urtare la sua sensibilità, mi limitai anch'io a lanciare un paio di immobilus, così da non recare nessun minimo danno, anche se qualche schiaffetto a sti mostriciattoli non avrebbe fatto male.
    Ma qui la situazione si faceva ancora più esilarante. Questioni di priorità, meglio mettere delle creature immobili all'arnia che portare un ferito in infermeria. Ceerto.
    La lasciai fare senza dire nulla per il momento, maaa...lo scherzo ora doveva proseguire, così beh, mentre lei metteva le creature nel retino io mi feci più pesante, come se facessi fatica a rimanere in piedi e iniziai anche a fare respiri più profondi per simulare che mi mancava il fiato.
    Questa mi aveva appena messo dopo delle creature che stavano benissimo, dovevo fargliela pagare un pochino.
    "La Vidal sarà contenta.....di....di sapere...da una sua collega....che una sua studentessa ha messo in pericolo la prof Lindey e pure...le sue...creature...."
    Com'era la recitazione? Ci stava?
    "Mi puoi portare....in...infermeria ora?"
    Al di la che in realtà stavo bene in infermiera ci dovevo comunque andare lo stesso per l'antidoto e smettere di svolazzare, la verità alla ragazza l'avrei detta poco prima di varcare la soglia dell'infermeria dai.
     
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    Ma figuriamoci, di certo non sono io quella che esagera nel dirle di non lanciare un Ventus sui Billywig.
    La gente che non conosce le creature magiche parla sempre a sproposito. Certo, il suo Ventus non li schianterà contro il muro, ma potrebbe piegare loro le ali e, cosa ancora più seria e che già le ho detto, li farebbe incazzare ancora di più.
    Non so lei, ma io non ci tenevo affatto ad essere trucidata da questi insettini micidiali quindi non mi dispiace averle detto di smetterla e lasciar fare a me.
    Adesso però inizia a dispiacermi di essere incappata in lei, non tanto perché ho qualcosa contro la sua persona, nemmeno la conosco ed una scaramuccia piccola come questa non mi fa detestare qualcuno, ma perché non avevo bisogno di altre rogne.
    Non sono nemmeno sicura di aver acchiappato tutti i Billywig e se me ne fosse sfuggito anche solo uno potrebbe crearmi problemi. Ritrovarmi un’altra studentessa che è stata punta tra i piedi non fa che darmene ancora di più, quindi dovrà perdonarmi se ho fretta di riportarli all’arnia in questo momento, così che possa fingere che niente di tutto ciò sia accaduto e scamparla.
    Ed invece no! Giustamente doveva saltare fuori che non sa se sia allergica alla loro puntura, grandioso.
    “Magari il giramento di testa fa parte dei sintomi della puntura, come la levitazione…” tento, cercando di non cedere al panico visto che non sarebbe di aiuto a nessuna delle due in questo momento.
    Oh no… cosa faccio adesso? Vorrei continuare a trascinarla verso l’arnia e andare DOPO in infermeria. Dai, sicuramente starà benissimo…
    Cribbio perché sta respirando in questo modo? Le lancio un’occhiata agitata, fermandomi nel mezzo del corridoio. Sembra non reggersi in piedi per cui la sorreggo prontamente mettendole un braccio intorno alla vita.
    “Oh no dai… non farmi questo, accidenti” balbetto.
    Lei blatera qualcosa sull’essere collega della Vidal ed io immediatamente mi sento morire dentro.
    “Stai dicendo che sei una professoressa?!” quasi lo urlo “E’ uno scherzo, vero?”
    E se non lo è? Se fosse davvero una professoressa? Cazzo, cazzo, cazzo, sono in un mare di cacca. Un grandissimo mare di cacca.
    A prescindere dal suo ruolo, se non sta bene non posso ignorare la cosa, devo portarla in infermeria adesso, non voglio un cadavere sulla coscienza e di certo non lascerei qualcuno a soffrire in questo modo.
    Merlino, perché? Perché di tutte le persone che potevo incontrare mi hai mandato proprio una professoressa? Non voglio nemmeno pensare alle conseguenze che ci saranno.
    “Sì… andiamo”
    Mi faccio carico di gran parte del suo peso mentre cerco di portarla alla velocità della luce in infermeria.
    Quando arriviamo ho il fiato corto e l’ansia che mi divora. I Billywig si agitano ancora nel retino ma sono diventati un problema secondario, ora devo fare in modo che una professoressa non muoia a causa mia.
    Apro la porta con una spallata e con parecchia irruenza faccio irruzione nella stanza che… è vuota.
    Alla rossa non do nemmeno il tempo di parlare, la faccio avvicinare ad un letto e lego la sua caviglia alla gamba di quest’ultimo, così che non mi voli via mentre cerco di capire che fine abbia fatto chiunque sia di turno.
    “Tieni questo” le metto il retino in mano e sì, continuo a darle del tu anche se non dovrei è che continua a sembrarmi troppo giovane per essere una professoressa, anche se lo è davvero.
    “Ehi c’è nessuno?!” sbraito alla volta di una porta che magari è il bagno o uno sgabuzzino dei medicinali o chissà cosa.
    Sto per spazientirmi, quando qualcuno varca la soglia dell’infermeria. E’ un ragazzo che non avrà più di trent’anni, indossa un camice e tiene una tazza fumante in una mano.
    “Oh fantastico, quindi se qualcuno arriva qui morente non può ricevere subito aiuto perché tu sei andato a prenderti del caffè”
    Sembra confuso, guarda prima la rossa poi me “Sono stato via meno di cinque minuti”
    “Potrebbero essere fatali per qualcuno gravemente ferito!!”
    “Qualcuno di gravemente ferito dovrebbe essere portato immediatamente al San Mungo!”
    “Senti fai il tuo lavoro ed occupati di lei, ok?! E’ stata punta da un Billywig e potrebbe essere allergica, non voglio che muoia!”
    “Quindi hai pensato che fosse una cosa saggia farle tenere un retino pieno di Billywig”
    Con un grugnito raggiungo la ragazza e le strappo il retino/bacchetta di mano.
    “Farai meglio a non morire” e suona davvero come una minaccia, lo ammetto.



     
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    "Nessuno scherzo."
    Nel senso, in tutta questa storia uno scherzo c'era eccome, ma non in riferimento al mio ruolo in questa accademia. Ero stata estremamente sincera eh!
    Però ecco, effettivamente stavo tirando parecchio la corda, ma era una di quelle situazioni in cui tirare avanti lo scherzo era più saggio che smentirlo, ero a un punto di non ritorno ormai e non potevo negare il divertimento che ne stavo derivando. Era da un po' che non mi capitava una situazione simile, dovevo approfittarne il più che potevo, a costo di farmi detestare da qualcuno, che insomma, uno in più, uno in meno. Non che non provassi nessun minimo di rimorsino, giusto un pochino, minimo, leggero, ignorabile.
    Povera ragazza, ero peggio io o i billywing? Il mio grande scherzone non sarebbe durato all'infinito per cui non appena la verità sarebbe venuta a galla avrebbe deciso lei cos'era peggio. Ehehe.
    Per cui eccomi qui, attaccata a lei che zompettavo verso l'infermeria continuando la mia recita da premio Oscar, fingendo una febbre che non avevo, però la levitazione rimaneva comunque fastidiosa perché non sentivo bene il controllo sul mio corpo.
    La cosa divertente era che come un soldatino un po' rozzo ora la riccia stava facendo il possibile per aiutarmi e i billywing erano passati in secondo piano. Madonna che stronza che ero ahaha
    Io la osservai senza dire una parola, non che ne stessa dando l'occasione, ma ora ero un palloncino ad elio legato al letto che teneva il sacchetto delle creaturine per non farle scappare di nuovo.
    Tutto ciò era troppo divertente, la fatica che stavo facendo per non riderle in faccia era immensa.
    E in tutto questo l'infermiera non c'era, ma quanto poteva diventare ancora più divertente? Questione di minuti ed eccolo che fece il suo ingresso. Lo conoscevo lui, d'altronde era capito di portare miei studenti da lui con tanto di caziata pure da parte sua.
    Ma insomma, era il corso di spezza-incantesimi, non di cucito. Ogni tanto si faceva male qualcuno suvvia.
    E partì persino una mezza discussione, io non ce la facevo più giuro, probabilmente il fatto che stessi trattenendo grasse risate sembrava che da un momento all'altro avrei vomitato, utile alla mia causa.
    Dunque, ora ero solo una stronza appesa per aria, e la studentessa era un concentrato di fastidio vivente. Sarei uscita viva da questa stanza? Chissà.
    Il caro Donnie, l'infermiere, mi tirò giù per poi farmi al volo la puntura contenente l'antidoto che avrebbe risolto in un nano secondo la situazione. Sgaaamaaataaa
    "Professoressa Lindey-"
    Lo interruppi subito guardando verso la studentessa.
    "Visto? E' vero che sono una prof."
    "Professoressa.....lei non è allergica. Abbiamo fatto tutti gli esami alla sua assunzione, non può averlo scordato."
    "...Eheh, no infatti. Ma la studentessa mica lo sapeva, volevo farle affrontare un'esperienza di questo genere, dato che vuole avere a che fare con le creature nel corso della sua vita."
    Balle, manco ci avevo pensato a questa cosa così saggia, ma ora mi era venuta fuori! E nel finire di dirla eccomi che scendevo giù lentamente nel mondo terreno.
    Il caro Donnie scosse la testa contrariato, ma non basito, era abituato a queste mie pagliacciate d'altronde.
    Infatti non disse più una parola, ora me la dovevo vedere io con la studentessa giustamente, bastardo Donnie! Potevi darmi man forte.
    Scesi dal letto e sorrisi tranquillamente come se non fosse successo assolutamente nulla.
    "Ti accompagno a rimettere nel loro habitat i Billywing. Ok? Non dirò niente alla Vidal, tranquilla."
    E accompagnai pure il tutto con un occhiolino, che prof simpi che ero. Chissà se mi avrebbe comunque insultato, mmh come potevo prenderla se non si fosse trattenuta? Eheheh
     
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    Per qualche secondo l’infermiere ed io ci guardiamo in cagnesco, poi lui decide di ignorarmi e rivolgersi direttamente alla rossa e a quanto pare è vero che si tratta di una professoressa.
    Benissimo, suppongo si tratti della mia solita fortuna, no? Quante possibilità c’erano di incappare in un insegnante mentre i Billywig erano in fuga e trattarla persino con superficialità dopo che è stata punta?
    Mi lascio sfuggire uno sbuffo e continuo a tenere nervosamente il retino tra le mani. Poi l’infermiere da strapazzo fa una rivelazione assurda ed io non posso fare a meno di strabuzzare prima gli occhi e poi rivolgere uno sguardo assassino alla ragazza.
    Non riesco a crederci… sono stata fregata. Fregata da una insegnante. Spara qualche balla sul farmi fare esperienza e nemmeno l’infermiere ci crede.
    Lo sguardo che le rivolge lui sembra quasi rassegnato, io invece continuo a guardarla come se potessi lanciare razzi dagli occhi.
    Sono sdegnata e arrabbiata. Tutta questa corsa e quest’ansia per poi scoprire che mi stava solamente prendendo in giro.
    Non dovrei biasimarla per aver messo al primo posto i suoi interessi, esattamente come stavo facendo io decidendo di portare prima i Billywig all’arnia, ma il modo in cui mi ha raggirata è davvero subdolo. Ho temuto davvero che potesse morire!
    Spezzerei il retino a metà se non fossi consapevole che si tratta della mia bacchetta e serro le labbra per trattenermi dal dire qualsiasi cosa.
    L’iniezione che le ha fatto l’infermiere sembra averla rimessa a nuovo, non fluttua più adesso e sarei contenta per lei se non mi avesse presa per i fondelli.
    “E’ professionale? Mentire ad uno studente, intendo” esordisco poi in tutta risposta, quando si offre di accompagnarmi a riportare i Billywig.
    “E no, la balla dell’esperienza non me la bevo. Immagino sia stato divertente, almeno per te”
    Non riesco ad abbandonare il tono informale. E’ giovane e poi non se la merita la mia formalità adesso. Che poi ci mancherebbe che non dice niente alla Vidal, altrimenti penso che mi divertirei a dire in giro che razza di trickster è lei. Dubito che le importi qualcosa, ma non si sa mai.
    “Per quale motivo? Perché ho dato la precedenza ai Billywig? Ti avrei portata in infermeria subito dopo averli messi al sicuro. Non potevo permettermi di perderli, i miei voti contano davvero molto per me, ma immagino che una professoressa non possa capire una cosa del genere”
    Il giovane infermiere si è allontanato in silenzio, quasi con passo felpato, sorseggiando il suo caffè. Evidentemente ha capito che è meglio non mettersi in mezzo e stare il più lontano possibile, soprattutto perché sarei capace di strappargli la tazza di mano e usarla come arma, contro chi non so.
    Solitamente non me la prendo così tanto, so farmi scivolare le cose di dosso molto facilmente e odio litigi o confronti simili, ma ammetto di sentirmi un pochino umiliata e non mi piace.
    “Accompagnami pure, se vuoi. A che scopo non so. A meno che non vuoi fingere qualche altro malanno strada facendo”
    Marcio fuori dall’infermeria continuando a tenere il retino teso davanti a me. Mi volto solamente una volta per vedere se mi stia seguendo e lanciarle un’occhiata sdegnata.
    “Non amano essere intrappolati” dico poi “Stanno soffrendo in questo retino. Sarebbe stato meglio liberarli il prima possibile”


     
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    Va bene vaaa beeene, avevo un pelo esagerato, ma l'espressione di ira che aveva quella ragazza era troppo dai...no? Pareva le avessi ucciso il gatto. Mettiamo che per assurdo avessi seriamente recato dolore a uno di quei cosi blu, come l'avrebbe presa? Mi avrebbe riempita di botte tale era la rabbia? Essù, una risata e passava tutto, non era successo niente di che, una burla, uno scherzetto, dell'ironia sagace. No?
    Sbuffai, stava diventando una questione di stato, però in parte mi stavo ancora divertendo, se l'avesse presa subito a ridere sarebbe già finita, invece il suo prendersela mi stava dando modo di buttare altra carne al fuoco, eheheh...però non volevo tirarla ancora troppo per le lunghe dai, solo ancora un pochino, il tempo di riaccompagnarla verso l'arnia.
    "Mh diciamo che sono dell'idea che la verità non sempre è la via migliore. Potevo evitare in questo caso? Certo. Però perché non dovrebbe essere stata un'esperienza? Potevo essere seriamente allergica e tu hai dovuto agire prontamente per cercare di risolvere la situazione stabilendo priorità e ordine nel caos. Un po' come le esercitazioni antincendio e simili."
    Davvero ora stavo trovando qualcosa di sensato da dire? No perché seriamente, sta cosa che avevo appena detto aveva davvero senso oh, dai forza come poteva ribattere! Era oggettivamente giusto quello che avevo detto, bisognava anche imparare come agire in situazioni come questa, anche se fittizia.
    "Però si, mi sono divertita, non lo nego. Tendo nella mia vita di unire utile e dilettevole più volte che posso."
    Niente, sembrava offesa a morte, ma proprio tanto, davvero, se facevo qualcosa di molto più grave, e nella mia vita di cose più gravi di questa ne avevo fatte, come avrebbe reagito? Sospirai, guardandola poi confusa su quell'uscita dei voti.
    "Prima mi fai menate sul fatto che i Billywing potevano farsi male e ora sei qui a concentrati sui voti bassi che potevi prendere? Abbiamo sempre le priorità un po' sfasate noto. MA comunque, certo che capisco l'importanza del rendimento, che cavolo dici. Hai portato una persona possibilmente allergica in infermeria e ripreso tutte le creaturine riportandole al suo posto, mi sembra che non sia una situazione da brutto voto."
    Fosse ferito uno di quei cosi, ma non era successo niente, ma letteralmente niente. Boh.
    Accettò controvoglia di essere accompagnata, beh dai questo potevo capirlo, insomma non piacevo a tutti e avevo modi del cazzo, però io invece lei l'avevo presa in simpatia ora, era come se chi più se la prendeva più mi divertiva, che ci potevo fare, avevo dei problemi mentali su queste cose.
    "Mmmh, nessuno scopo preciso. Mi stai simpatica e voglio aiutarti adesso facendo in modo che tutto torni a posto, poi posso intervenire in tuo favore in caso la Vidal possa dir qualcosa. Capirà che la colpa è mia in caso, non preoccuparti di questo."
    Era vero, io non ero una profonda amante degli animali, insomma nemmeno li odiavo, anzi alcuni erano super bellissimi, soprattutto i felini, però ecco 15 minuti in un retino mica li avrebbe uccisi eddai.
    "Beh, fondamentalmente sono creature comunque in cattività, per quanto un sacco è ben diverso dal loro posto abituale, sono comunque creature usate per delle lezioni e non completamente libere, ma ho afferrato il punto. Non avranno nessun trauma, magari ci penseranno due volte prima di svolazzare a caso in giro la prossima volta. Una piccola lezioncina dai."
    Mi misi al suo fianco per poi darle una leggera spinta con la spalla per poi sorriderle quando si voltò verso di me ancora con quel broncio impossibile da eliminare.
    "Eddaaaai, non ce l'avere così tanto con me."
     
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    “È sicuramente stata un’esperienza. Ma non perché tu abbia pianificato che dovesse essere tale, semplicemente avevi voglia di prendermi in giro”
    Scrollo le spalle e non so nemmeno perché mi roda così tanto. Solitamente so stare agli scherzi e difficilmente porto rancore per queste cose, ma penso che l’essere stata presa in giro da una sconosciuta mentre ero già nel panico per la fuga dei Billywig non mi sia stato di aiuto.
    Ammetto però di non essere più tanto arrabbiata come poco fa, certo un po’ sono infastidita, ma diciamo che sto tenendo il punto più per punirla che per altro, non che sembri importarle molto però, ha una tale faccia tosta.
    Ecco, e con questa faccia tosta mi dice di essersi divertita. Alzo gli occhi al cielo.
    Le concedo però il fatto di non essere la classica professoressa bacchettona, magari è una che solitamente fa anche ridere i suoi studenti… se non li prende in giro in questo modo.
    Non che mi sembri di aver visto chissà quanti prof bacchettoni qui al campus, la Vidal di certo non lo è, ma non mi giocherebbe mai un tale tiro mancino.
    “Beh le due cose non si escludono a vicenda! Posso essere preoccupata per i Billywig e per i miei voti! E avrò anche sistemato la situazione come dici tu, ma sono stata la causa per cui la situazione si è creata…” borbottò.
    Difficilmente sbaglio nella mia area di studi ed il fatto che sia successo mi disturba non poco.
    “Anche se in realtà è stata colpa del gatto!” aggiungo con un po’ più di foga. “Insomma, non voglio che la Vidal sappia che per un attimo mi è sfuggito tutto dal controllo. Non è tipa da vedere solamente gli errori delle persone, di questo ne sono certa, però non voglio e basta”
    Lancio un’occhiata alla rossa, come a dire quindi tutto questo rimarrà tra noi, come mi hai promesso.
    Anche se rimane il problema dello stupido infermiere che dovrò corrompere forse con una scorta di caffè per un mese intero.
    “Oh ti sto simpatica, davvero?” la guardò un po’ di sospetto, ma non mi sembra mi stia prendendo ancora in giro e la sua offerta di aiutarmi con la Vidal mi sembra sincera. “Umh… va bene, grazie”
    Risalgo la piccola collina che porta alle arnie dei Billywig, ben contenta che siano finalmente a destinazione, al sicuro a casa loro.
    “Vivono in cattività, è vero, ma sono Billywig che sono stati trovati magari feriti, ci prendiamo cura di loro perché non sarebbero più in grado di vivere in natura e comunque la loro arnia è sicuramente meglio di questo piccolo retino” spiego, facendo poi una piccola smorfia quando mi dice che si è trattata di una lezioncina e restituendole la lieve spallata.
    “Non sono più così arrabbiata” confesso poi con un sospiro. “Volevo continuare a fartelo pensare però. Ok, resta indietro, libero i Billywig”
    Le faccio cenno di fermarsi e mi avvicino all’arnia aprendo il retino con cautela per far sì che gli esserini tornino a casa loro, nella speranza che non siano ancora incazzati e non decidano di attaccarci di nuovo. Va tutto per il meglio con mio enorme sollievo.
    “Forse mi stai simpatica anche tu, nonostante tutto, professoressa Lindey, ma non ne sono sicura al momento. Magari potresti offrirmi un caffè, per farti perdonare e farti conoscere meglio”


     
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    "Ma allora! Sembra proprio che ogni parola che dico per te sia una balla. E' così ingiusto."
    In realtà ne aveva tutte le ragioni in effetti a pensarla così e io avevo un'innata abilità nel saper mentire, ma sapevo anche essere estremamente diretta e sincera quando volevo, per cui beh...per cui niente, mi stavo divertendo a fare la finta offesa, tanto ormai avevamo passato il peggio giù. Ora era una di quelle situazioni in cui si rideva del passato.
    Un passato accaduto cinque minuti prima letteralmente, ma mica stavo scherzando sul morto a un funerale, eddai.
    Era veramente preoccupata comunque, non voleva che questo piccolo disastro arrivasse alle orecchie della Vidal, era come se io avessi nelle mani il modo per poterle chiedere qualsiasi cosa, tipo "Fai questo per me, se no vado a dire alla Vidal che non sai a tenere a bada nemmeno dei Bllywing e hai messo in pericolo l'accademia". Eheheh....troppo? Si dai, era troppo, magari potevo pensare a una via di mezzo.
    Nel senso, ok che non ero così tanto stronza, ma nemmeno ero una santa e poi avevo in mente di chiederle qualcosa di veramente poco stronzo, anzi, che non lo era per niente in realtà, però qualcosina ci volevo pur guadagnare.
    "Facciamo così, sarà il nostro piccolo segreto, peeeeeròòòò...."
    Ovviamente dovevo comunque farle credere chissà che cosa, giusto farla spaventare per pochi secondi prima di dire la cosina che volevo chiederle.
    "Però, ogni tanto mi accompagni a vedere qualche creatura e mi racconti un po' di loro?"
    Non ero una gran appassionata di creature magiche in realtà, ma con il mio lavoro mi ci ero dovuta avvicinare un po' per alcuni casi, per cui perché no? Potevo unire l'utile al dilettevole.
    Imparare qualcosa in più e avere ancora l'occasione di stuzzicarla...che poi....
    "Non so ancora il tuo nome comunque."
    Insomma, solo adesso mi ero ritrovata a pensare che manco conoscevo il suo nome!
    Appurato che questi Billywing erano stati in qualche modo salvati e li avevamo riportati al loro posto, ora la ragazza non sembrava poi così arrabbiata, dai a posteriori ci avrebbe riso sicuramente raccontando di quella prof assurda che l'aveva fatta impazzire.
    Un sorrisetto malizioso mi apparve sul viso quando sentì quella proposta, per conoscermi meglio? Beh io le avevo proposto una passeggiata tra le creature per cui.
    "Per forza ti starò simpatica, dammi tempo. Prendiamo questo caffè e conosciamoci meglio allora."
     
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