Perlustrazioni notturne

con Cris, 2016

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    2016


    Di nuovo con Cris nel giro di perlustrazione notturna.
    Forse ilo capo Dell Ramirez provava uno strano gusto perverso nel farli capitare assieme in turno, o forse era una pura casualità.
    Cris non era male, ma a volte era troppo...simpatico.
    Non fannullone, certo, anzi era anche bravo da ciò che aveva potuto notare lei, ma tendeva spesso a voler prendersi troppa confidenza e lei non era abituata a questi tipi di rapporti.
    Non era abituata ad alcun tipo di rapporto in verità, con l'Ordine adesso stava iniziando diverse conoscenze ma lei non dava molta confidenza alle persone, era davvero disabituata al contatto con le persone, per cui essere immersa in un gruppo compatto, in cui era necessario fidarsi l'uno dell'altro, è stato complesso all'inizio. Ma stava riuscendo anche a cercare di lavorare di più in gruppo, fidandosi degli altri, pensando assieme a loro.
    Ecco si, in gruppo ancora ancora poteva sentirsi a suo agio, quello era riuscita a farlo, era riuscita a creare un legame di gruppo.
    Ma in due era un'altra storia.
    E poi Cris, davvero, sembrava sempre lì a voler tentare di far l'amico con tutti, anche se in effetti lo era un po' l'amico di tutti.
    Sophie era arrivata prima al punto di incontro, ed iniziava a guardarsi intorno, come sempre.
    Conosceva Nocturn Alley, era stato suo territorio per diverso tempo, da quando faceva la cacciatrice.
    Chissà cosa facevano gli altri membri dell'Ordine prima di dedicarsi a questa missione. In effetti quello non lo sapeva. Certo, come fai a saperlo se scambi poche parole con tutti?
    Però questo era un elemento che attirava molto la sua curiosità, ma anche per sapere quali fossero le storie di vita delle persone che la circondavano e con le quali condivideva molto, soprattutto, la possibilità di salvarsi a vicenda.
    Cosa la spingeva a fare questo pensiero adesso, ad iniziare ad incuriosirsi per la vita delle persone? Era strano.
    Ma forse, quanto meno si chiudeva nel tuo guscio e più invece cercava di interagire, tanto più voleva farlo, forse diventava diversa, forse iniziava davvero a considerare l'idea che effettivamente si potesse avere anche delle relazioni nella vita, degli amici...delle persone che potevano colorarla, invece di stare sempre nella propria solitudine.
    E ci stava bene lei, per carità.
    Ma forse adesso iniziava a pensare di poter avere una doppia scelta.


     
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    Cammino fianco a fianco della Lennox, devo dire che questa donna mi odia, e più mi odia più ci capito insieme.
    Perchè lo penso? Perchè stiamo camminando da più di un'ora, ho interagito più con dei ragazzini che si stavano fumando anche l'anima che non con lei.
    Mezza parola non l'ha detta, niente, nisba, nain.
    Allora mi son messo a pensare a Michelle, non vedo l'ora di rientrare per coccolarla tutta, scollarmi di dosso queste ore devastanti e raccontarle di quanto vorrei poterla portare in spiaggia nel fine settimana.
    Ho le mani nel giubino di pelle, l'immancabile, e, passo dopo passo focalizzo l'attenzione su alcune pietre che ho l'ardire di calpestare, e che conto persino, uno, due, tre, mi accorgo che ogni due di loro faccio un passo, e che invece Sophie deve farne due per stare al mio.
    Allora già che me ne sto accorgendo rallento.
    -Merlino Sophie, quanto parli, mi stai facendo venire mal di testa- inclino il capo e lo volto guardandola, sono improvvisamente serio, perchè si dai, non può davvero soffrire di mutismo selettivo, non ha mica dieci anni!
    -Hai qualche problema che ti occupa la mente?-
     
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    Merlino Sophie, quanto parli, mi stai facendo venire mal di testa
    Alzò lo sguardo verso di lui, come se l'avesse appena risvegliata. Trattenne una risata.
    "Stiamo...stiamo lavorando no? Sono concentrata..."
    cercò di giustificarsi.
    "Meglio non distrarsi" tagliò corto lei, niente di più niente di meno.
    Non voleva che per fare la chiacchierata con Cris, perdessero qualche dettaglio.
    Lei non sentiva il peso del silenzio, era abituata, ma forse capiva che per qualcuno potesse essere problematico da reggere.
    Il silenzio creava imbarazzo, lei ci si trovava a suo agio ma non era detto che fosse così per tutti...
    Hai qualche problema che ti occupa la mente? continuò Cris.
    Ok, voleva in qualche modo parlare. Bene. Lei non era una grande chiacchierona, questo era vero.
    "No, problemi...No." gli abbozzò un mezzo sorriso. Si stava preoccupando per lei o era solo per fare conversazione?
    Come quando ci si chiede come stai, e per convenzione ci si risponde Tutto bene. Non ci si mette mica davvero a raccontare le proprie cose...Un pò come lei.
    Eppure, davvero, al momento sembrava che le cose le procedessero discretamente. Tranne che per una serie di questioni per le quali aveva già dovuto affrontare il capo, ma a parte quello...insomma. Tutto ok, tutto gestibile.
    "E' che...non sono molto abituata a parlare, chiacchierare, cianciare, spettegolare..." e via di sinonimi. Ancora abbozzò un sorriso.
    "Tu invece...hai sempre voglia di chiacchierare ? Ti annoia passeggiare in silenzio?" gli chiese, guardandolo con attenzione.
    Cris...Non le stava antipatico, al contrario, era una persona totalmente diversa da lei e per questo la incuriosiva. Forse però era davvero troppo diversa da lei, non sarebbe mai stata per lui la collega ideale nel lavorare insieme in questi turni di ronda notturna, in cui obiettivamente era importante perlustrare la zona ma fondamentalmente non c'era tanta azione.
    Forse lui avrebbe passato l'intera serata a parlare. Lei l'intera serata non poteva reggerla ma...Poteva provarci, giusto un minimo.
    "Parliamo di qualcosa se vuoi".
    Come iniziare a fare conversazione così, dal nulla? Ah beh, questo doveva saperlo lui.
     
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    -Potrei darti ragione, ma ... una cosa non esclude l'altra- non le sa fare le due cose contemporaneamente? Dico mi doveva capitare proprio a me l'unica donna del mondo che fa una cosa per volta.
    Di solito si vantano per essere le uniche a saper fare più cose nello stesso momento, a differenza di noi umili inetti.
    A parte che due brutti musi lunghi che passeggiano per le vie di Spooky o sono malintenzionati o sono auror, e lei con quel faccino che si ritrova proprio una cattiva persona non sembra.
    -Ma a parte questo.. Lo sai cosa vuole dire per me stare tutte queste ore in completo silenzio?- probabilmente non lo sa perché diciamocelo non ci conosciamo per niente, e la vedo pure difficile se non si esprime eh.
    Probabilmente io sono la donna dei due, ora mi spiego perché Dell me la appioppa sempre. Immaginiamo per un secondo lei e Ares.. Improvvisamente sentirebbe il bisogno di parlare perché non ci sarebbe nessuno a riempire i vuoti eh.
    -Cianciare.. Spettegolare... Così mi offendi però - esclamo teatralmente per poi farmi serio.
    -Ascolta Sophie, non voglio farmi i fatti tuoi ma tra colleghi ci deve essere fiducia reciproca. Bisogna conoscersi, metti caso che un giorno tu non venissi a lavoro, senza preavviso. I giorni poi diventano due, anche tre. E arriviamo alle settimane. Io, come tutti, dove potremmo sapere dove venirti a cercare se non sappiamo nulla di te?- muovo le mani per intendere che vale anche il viceversa.
    -Situazione inversa sparisco io. Tu dove cercheresti come primo luogo? - ora mi dice "a casa tua perché sicuri stai dormendo" Molto probabile il che dimostrerebbe che solo io, tra i due, non presto attenzione.
    Le sgancio comunque un sorriso, la sua domanda è interessante - mi piace il silenzio- le dico sincero - ma a volte mi distare più del parlare- cosa vorrò dire? Chi lo sa. O magari lo sa. Lo scopriremo a breve. -Coooomunque non ciancio più, non devi ascoltarmi per forza, o parlare per forza. Non sia mai poi mi becco pure un reclamo dalle alte vette – la guardo sornione – guarda che lo so che chiedi sempre a Dell di non capitare in coppia con me, e ti dirò un segreto, più lo fai più ci capiti- come quel momento dimostra.
    -L'ultima cosa e poi taccio, se dovessi sparire per giorni senza avvisare sappi che l'unica alternativa plausibile è che sono stato ammazzato- in realtà gliene metto un'altra di opzione – oppure mi hanno rapito gli alieni, una delle due insomma. In entrambi i casi chiama Michelle Harris, la mia ragazza- magari è lei che mi ha rapito, non si sa mai.
     
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    Ma a parte questo.. Lo sai cosa vuole dire per me stare tutte queste ore in completo silenzio?
    Lei lo guardò. "Immagino sia una tortura" rispose, tagliente, ma anche divertita. SI, era una tortura sicuramente per lui stare in silenzio. Non sapeva come fosse abituato a stare in missione, stavano capitando spesso insieme. "Sei in imbarazzo nello stare in silenzio con me?" gli disse, ancora con un sorrisetto divertito.
    Era sicura che non fosse quello il motivo, Cris probabilmente non sarebbe stato in imbarazzo nemmeno di fronte alla regina d' Inghilterra. O ad una super modella.
    Cianciare.. Spettegolare... Così mi offendi però
    Lei lo guardò, stupita, non sapeva se fosse serio o meno, ma il modo in cui l'aveva detto poteva darle tutti gli indizi sul fatto che stesse scherzando. "Non era mia intenzione" ribatté, giusto per mettersi al sicuro da eventuali dinamiche strane.
    Ascolta Sophie, non voglio farmi i fatti tuoi ma tra colleghi ci deve essere fiducia reciproca. Bisogna conoscersi, metti caso che un giorno tu non venissi a lavoro, senza preavviso. I giorni poi diventano due, anche tre. E arriviamo alle settimane. Io, come tutti, dove potremmo sapere dove venirti a cercare se non sappiamo nulla di te?
    Lei si fermò per strada e si girò verso di lui, fissandolo intensamente negli occhi.
    Voleva sapere dove andava a parare quel discorso, per cui non interruppe. Anzi, era molto concentrata.
    Dove andare a cercarla, effettivamente, poteva essere un bel problema.
    Situazione inversa sparisco io. Tu dove cercheresti come primo luogo?
    Non ne aveva la più pallida idea, questo doveva ammetterlo in effetti. Non sapeva molto della vita dei suoi colleghi, anzi in realtà si poteva dire che non sapeva nulla.
    "Io...uhm" mormorò, dovendo affrontare la realtà di ciò che le stava sottolineando.
    mi piace il silenzio Lo guardò e rise. Seh, ma davvero? Non ci credo proprio! esclamò ma a volte mi distare più del parlare.
    Il silenzio gli piaceva, ma lo distraeva più che parlare. Uhm, interessante. "Se sei in silenzio ti distrai, dunque. Sei tu che hai troppi pensieri, allora?" chiese lei, rivolgendo a lui la domanda iniziale che aveva prodotto quella conversazione.
    Coooomunque non ciancio più, non devi ascoltarmi per forza, o parlare per forza. Non sia mai poi mi becco pure un reclamo dalle alte vette il suo sguardo era divertito, quasi la sfotteva guarda che lo so che chiedi sempre a Dell di non capitare in coppia con me, e ti dirò un segreto, più lo fai più ci capiti
    Ma che.....come osava ? Lo guardò con gli occhi sgranati. Non si sognava di fare richieste così a Dell. Certo, forse qualche volta aveva palesato la sua voglia di cambiare collega, o comunque di stare con qualcun altro, ma non era mica una richiesta così evidente...o lo era ?
    L'ultima cosa e poi taccio, se dovessi sparire per giorni senza avvisare sappi che l'unica alternativa plausibile è che sono stato ammazzato. Oppure mi hanno rapito gli alieni, una delle due insomma. In entrambi i casi chiama Michelle Harris, la mia ragazza
    Ok, Michelle Harris, nome annotato mentalmente.
    "Va bene. Michelle Harris, chiedere a lei, lo ricorderò. Ho una memoria di ferro, questo è croce e delizia. Se sparisco io invece...uhm" lei o era in giro per missioni Auror, o era in giro per Nocturn Alley, ma questo non dovevano saperlo. "Sono presumibilmente a casa mia, dovrei." ci pensò su.
    Non aveva persone da avvisare nel caso, o persone che potessero andare a cercarla. "O son stati gli alieni, ma se mi hanno rapito per studiare la nostra civiltà, sicuro mi rilascerebbero dato le mie poche parole...no?" gli fece l'occhiolino.
    Ricominciò a camminare.
    Capiva in effetti il discorso di Cris, e lui era l'unico forse piu' schietto da volerlo affrontare subito, direttamente.
    "Io sono abituata a stare da sola, da anni ed anni. Ho perso proprio l'abitudine forse a chiacchierare con le persone. Capisco tutto ciò che dici, soprattutto rispetto alla fiducia. La fiducia nel gruppo è qualcosa che va costruita, così come anche la fiducia del gruppo nei confronti, che sono ancora "quella nuova" . Immaginavo si potesse avere e dare fiducia osservando i compagni in missione, in combattimento, guadagnandosi così quella lealtà." Ecco, lei era sempre abituata a pensare di dover dimostrare le sue doti, le sue capacità, la sua bravura, la sua destrezza nel combattere, lei tirare con l'arco, nel lanciare gli incantesimi.
    "Non avevo mai preso in considerazione l'idea di avere quella lealtà...semplicemente parlando.
    O meglio, iniziando a sapere qualcosa in più rispetto all'altra persona."

    Questo discorso, in effetti, la mandava in grande confusione, e la induceva a riflettere. Era troppo chiusa nelle sue convinzioni? Era troppo chiusa in generale?
    Non amava raccontarsi, non amava raccontare la sua storia, era sempre dolorosa, e al momento, il diventare prima membro dell'Ordine e poi Auror era diventato il motivo per cui aveva abbandonato il suo passato, piano piano.
    Ma non comprendeva perchè fosse necessario sapere vita morte e miracoli di lei.
    "Così...hai una ragazza eh? Come vi siete conosciuti?"
    Poteva iniziare Cris a farsi conoscere.

     
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    Una tortura, dice, insomma.
    -No tesoro, ti sembro uno che si imbarazza così facilmente?- mi imbarazzo quando sono al centro dell'attenzione, questo si, per questo ignoro le occhiate e le attenzioni delle persone, delle donne nello specifico, per la maggior parte del tempo, soprattutto se sono impegnato come in questo periodo fiorente.
    Non mi accorgo praticamente di niente di quello che mi circonda perchè sostanzialmente non voglio accorgermene.
    Sono un predatore e quindi sono io che do attenzioni e metto a disagio gli altri, eh, capiamoci.
    Ma Sophie tutto fa tranne che suscitare interesse nei miei confronti quindi di cosa dovrei sentirmi a disagio?
    -Sono un veggente- le dico – dopo lo scoppio delle clessidre il dono che ho si è quintuplicato, ora non sono sporadiche le mie visioni, né le voci che sento.
    Se do modo che esse mi invadano la mente sto praticamente solo a parlare con loro e rischio di perdermi nel limbo delle anime-
    vive morte che fossero, chiunque poteva insinuarsi con semplicità nella mia testa, ma riuscivo a tenere tutto sotto controllo, almeno fino a questo momento ci riesco.
    Comunque sembra aver colto, o per lo meno si sta fermando e sta riflettendo sulle mie parole (volendo ignorare gli occhioni sgranati per essere stata sgamata insomma).
    Ci sta pensando troppo però prima di rivelarmi a chi devo rivolgermi semmai dovesse sparire.
    Mio dio, questa ragazza è più sola dello scoiattolo che vive sull'albero difronte il nostro loft.
    -E dove abiti? - non vorrà davvero costringermi a cercare tra i fascicoli no?
    -Se fossi un alieno studierei altro di te, non di sicuro la lingua- ockey, ha detto che mi sento a disagio, vediamo quanto si sente a suo agio lei.
    Più la ascolto comunque e più capisco perchè ci sono io qua e non qualcun'altro.
    Il mio amato fratellino, dopo che la Rei l'ha promossa con dei punti interrogativi sparsi qua e la, ha pensato bene di darmela come caso umano. Sono il suo life coach, ma sembra una cosa normale questa?
    -E secondo te, come puoi fidarti in missione di qualcuno se non lo conosci come persona?- mi volto e la guardo – come si crea il feeling ?- proseguo – come faccio a capire cosa stai pensando se non ho idea di come la pensi? Del tuo modus operandi? Se non so cosa prediligi e cosa invece proprio no?
    Non vorrai mica aspettare di scoprirlo in uno scontro spero
    - oddio non so, mi sa che lo spera.
    -Va bene, va bene, comincio io- le dico sorridendo – ci siamo conosciuti a un campeggio.
    Ares, il nostro collega, nonché mio migliore amico, voleva farmi conoscere una sua amica, non era Michelle chiaramente.
    Ma che ci vuoi fare la chimica è chimica. E quando ci siamo rivisti a capodanno... -
    mimo un'esplosione – i fuochi d'artificio ci hanno fatto un baffo- per capirci insomma.
    -Tu hai un compagno?-
     
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    No tesoro, ti sembro uno che si imbarazza così facilmente?
    Alzò un sopracciglio e spalancò la bocca. Tesoro? Ma come si permetteva ?
    "Che ti imbarazzi no, ma questi commenti sessisti risparmiateli. Chiami tesoro tutti o solo le tue colleghe donne?" gli chiese, tagliente. "Ah o forse intendevi dire che...." cambiò espressione del viso, imitando una specie di bambola, sbattendo le ciglia e sporgendo in fuori le labbra, avvicinandosi a lui col viso "...sono davvero un tesoro io?" si allontanò subito, e ridacchiò, sfiorandogli il gomito nel tentativo maldestro di dargli una gomitata.
    Sono un veggente, dopo lo scoppio delle clessidre il dono che ho si è quintuplicato, ora non sono sporadiche le mie visioni, né le voci che sento. Se do modo che esse mi invadano la mente sto praticamente solo a parlare con loro e rischio di perdermi nel limbo delle anime"
    E poi, una confessione così. Oh forse non era una confessione, forse era una cosa risaputa di Cris, ma che lei ovviamente non sapeva perché non sapeva quasi nulla dei suoi colleghi, se non l'abilità in combattimento, punti di forza e punti deboli, si era studiata le schede.
    Lei lo guardò. "Questo non lo sapevo" doveva esserle sfuggito dalla scheda dei suoi colleghi. "Immagino non sia facile da gestire, insomma. Come fai? Hai praticato l'Occlumanzia per cercare di...non farti invadere?" lei probabilmente sarebbe impazzita. "Adesso capisco tante cose di te, forse a volte non sei tu, forse a volte sono le voci nella tua testa a parlare!" annunciò, facendo cenno di si con la testa. Sperava capisse che stesse facendo dell'ironia.
    E dove abiti?
    "In un posto molto solitario..." rise "al confine con la foresta, ad Hogsmeade"
    Se fossi un alieno studierei altro di te, non di sicuro la lingua
    "Perchè proprio quella non da molte soddisfazioni immagino. E che studieresti?" Sophie si stava rendendo conto che effettivamente stavano battibeccando, o meglio, ad ogni sua parola, domanda o altro, lei contrapponeva qualcosa di suo. Se era ciò che lui desiderava...
    E secondo te, come puoi fidarti in missione di qualcuno se non lo conosci come persona? come si crea il feeling ? come faccio a capire cosa stai pensando se non ho idea di come la pensi? Del tuo modus operandi? Se non so cosa prediligi e cosa invece proprio no? Non vorrai mica aspettare di scoprirlo in uno scontro spero
    Aveva tutta l'aria di una strigliata. "Mi stai rimproverando? Ci pensa abbastanza tuo fratello a farlo. Perchè non fai la parte del fratello simpatico tu?" gli sorrise. E intendeva rispondere alla sua domanda di prima"Non lo so, pensavo fosse importante sapere le abilità, ma non raccontarsi vita, morte e miracoli...E poi, ho sempre pensato che se io faccio parte di una squadra e ho i miei colleghi, mi fido comunque di loro, se combatto assieme a loro, ci sono. Ma forse dici che non è la stessa cosa per gli altri?" chiese a lui, il super esperto di relazioni sociali, relazioni di colleghi, gestione di gruppi di lavoro e super capitano di squadra.
    Va bene, va bene, comincio io. Ci siamo conosciuti a un campeggio.
    Ares, il nostro collega, nonché mio migliore amico, voleva farmi conoscere una sua amica, non era Michelle chiaramente.
    Ma che ci vuoi fare la chimica è chimica. E quando ci siamo rivisti a capodanno...fuochi d'artificio ci hanno fatto un baffo

    Lei fece un risolino sommesso, lo immaginava ad un capodanno mezzo ubriaco in cui rivedeva la ragazza dei suoi sogni. Una scena probabilmente comica. "Mi fa piacere, sembra una cosa davvero carina, e lo dico sinceramente eh" e lei dovrà avere una pazienza epica per tollerarti come fidanzato.
    Tu hai un compagno?
    Lei lo guardò, quasi come a dire ma davvero credi che io possa avere un compagno?
    "No, io no" fece spallucce.
    Pensò all'incontro con Monroe, che era stato un flirt interessante, ma non costruttivo. E Ryan, di qualche anno fa...per lui aveva davvero provato qualcosa di forte, per la prima volta dopo anni.
    E poi, le venne in mente una recente conoscenza, che la attraeva, e nemmeno si rendeva perfettamente conto di cosa le stava succedendo. Inoltre, le sembrava una cosa davvero complicata, forse impossibile.
    "A detta tua, non sembro essere proprio un bocconcino, cioè non per l'aspetto fisico, cavolo mi rendo conto di come gli uomini mi guardano, di ogni età, ma so insomma che...Non sono proprio la fidanzatina ideale. Non sono alla ricerca di una relazione, per diversi anni non ho voluto davvero sapere nulla, ero troppo concentrata su altro. Adesso è diverso, ma comunque non è il mio pensiero prevalente al momento"
    E adesso che aveva soddisfatto la sua curiosità, andava bene?
     
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    -Commenti sessisti?- la guardo davvero stranito, non capisco assolutamente di cosa stia parlando.
    -Aaah per quello. Certo, chiamo tesoro anche Ares, o AJ, mio fratello lo chiamo amore, ma non escludo che potrei chiamare anche Ares così- ora mi è tutto chiaro – ma per prevenzione, anche per i poveri uomini con cui avrai modo di interagire nel futuro, sappi che esistono anche i toni oltre alle parole.
    Per esempio, anche la mia ragazza chiamo tesoro, ma se mi riferisco a lei il tono non è sarcastico come quello che ho usato per te, o che userei per Ares.
    Perchè in quel caso il tesoro sarebbe di presa per il culo-
    ora metto le mani avanti perchè non si sa mai – ora non è che ti devi offendere se ti dico così, è solo per farti capire che non potrei mai pensare di te che sei un tesoro veramente, o magari lo sei ma nel mio caso.. chi ti conosce?- penso di essere stato chiaro e insomma mi ha dato del sessista c'era proprio bisogno di una spiegazione approfondita.
    Pure una che pesa le parole con il contagocce mi doveva capitare, tra le altre cose penso anche che sia di quelle che vede il marcio ovunque, e in ogni cosa che si dice.
    E se c'è una cosa che odio più di tutto e dover pensare a quello che sto dicendo per non essere frainteso.
    Mi dispiace ma sono abituato con persone shalle almeno quanto me, e apprezzo che mi dia la gomitata, forse vuole farmi intendere che stava scherzando, ma minchia che modo del cazzo che ha di fare dell'ironia, per un momento ho pensato mi volesse castrare a vita.
    E diciamocelo non lo so se vale la pena rischiare ancora, io amo i bambini, ne vorrei almeno tre, dicono sia il numero perfetto.
    Ma li immaginate tre mini alvarez che gattonano per casa? Ecco pensare a loro mi rilassa e ho un po' meno paura che questa specie di cyborg mi neghi tale gioia.
    -Ah ah- la ammonisco – non hai letto per bene il mio fascicolo allora. Sono il veggente del dipartimento, vedi che allora parlare serve a qualcosa?-
    -Chiaro, sono un bravo occlumante, e prima dell'episodio increscioso non erano frequenti come lo sono adesso.
    La gente la incontravo in sogno, non anche nei momenti di silenzio.
    Che dire Sophie... si fa l'abitudine a tutto-
    lo spero quanto meno.
    Io sono fatto così, su questo argomento preferisco minimizzare, sono dell'idea che tutti abbiamo dei problemi, se così posso definire il mio, non è giusto buttarceli addosso l'un l'altro.
    -Dai, non lo avrei detto, vivi in un posto solitario- ironia portami via oggi.
    Mi chiede cosa studierei di lei e decido di buttarla sul ridere – la consistenza dei tuoi capelli per esempio, siamo al buio e luccicano, e non mi sembri tipa che usa la brillantina- anche perchè non serve sui capelli lunghi, siamo tutti d'accordo su questo vero?
    -Puoi vederla così, come una strigliata. E' chiaro che le lisciate di Dell non sortiscono molto effetto su di te, io sono l'auror buono, quello che ti dice le cose che non vanno con un sorriso. Non sono comunque simpatico anche se ti faccio notare tutte le cose che non vanno?- sgancio un bel sorrisone, non totalmente finto ma di quelli esagerati, per sottolineare la simpatia.
    -Mi stai fraintendendo Sophie, non ti ho chiesto della tua vita passata, né io ti sto raccontando la mia.
    Ti ho chiesto dove vivi, semmai dovessi venire a vedere se va tutto bene da quelle parti, ti ho chiesto se hai un compagno, a cui potermi rivolgere per necessità.
    Non sono domande a caso. Sono mirate a sapere quello che lavorativamente mi interessa sapere-
    e ancora mi ritrovo a dover specificare – non voglio obbligarti ad essere mia amica, lungi da me- anche perchè semmai dovrebbe essere il contrario, è lei quella sola, non io.
    Le sto dando un'opportunità, un modo come un altro per poter contare su qualcuno per un futuro incerto e neanche tanto improbabile visto il lavoro che facciamo.
    -Ti fidi dici, non lo darei per scontato- e questa volta il mio tono è diverso – secondo te perchè la Rei ha mollato tutto per fare la preside? Non ti ricordi per niente come veniva trattata in dipartimento? La fiducia non tutti te la danno, soprattutto quando non ti conoscono- e quando veniva meno anche quella di chi ti conosceva allora il tutto diventava invivibile.
    Lei si era persa, ma anche Dell si era perso, nessuno aveva fatto veramente qualcosa per trattenerla.
    Per farle capire che non era sola, nemmeno io.
    Ma io non avevo un solido legame con lei, ancora oggi mi fa paura interagirci, e mi pento di questo.
    -Non ho mai detto questo, come faccio a sapere se saresti la fidanzata ideale? Sophieee- la canzono – io non ti conosco, non posso assolutamente dire cose del genere.
    Chiaro che se so di te quello che vedo piuttosto che provarci mi caverei un occhio
    - capito no?
    -Prima per un momento ho pensato volessi picchiarmi, dai mi hai accusato di essere sessista, è chiaro che anche tu non mi conosci e sicuramente pensi lo stesso di me, che sarei un pessimo fidanzato- e ci sta, neanche me la prendo, sono le opinioni di un momento.
    -Parliamo di cose .. più serie. Mi interesserebbe sapere come la pensi in merito alla questione che ci è stata posta durante la scorsa riunione, ho ucciso un uomo durante l'ultima missione, tu eri presente, ti ricordi? Sono stato portato in giudizio, viste le testimonianze e la legittima difesa sono stato prosciolto, ma secondo te avrei potuto agire diversamente? - ancora non riesco a dormire notti serene e quando ci penso rivivo la scena e cerco di capire cosa ho sbagliato. Quell'argento non avrebbe dovuto ucciderlo, perchè era successo?
     
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    Quella storia del chiamare tesoro le persone un pò in maniera casuale non la capiva fino in fondo. Anche, non la capiva proprio per nulla, ma va beh contento lui...E contente le persone che si facevano chiamare così...A lei poco importava.
    Ora non è che ti devi offendere se ti dico così, è solo per farti capire che non potrei mai pensare di te che sei un tesoro veramente, o magari lo sei ma nel mio caso.. chi ti conosce?-
    Ah, si certo. "Ma quindi, sono un tesoro si o no? Se mi conoscessi veramente, come dici tu, potrei aspirare a superare il livello del tesoro sarcastico e diventare un tesoro quasi vero?" quella conversazione aveva qualcosa di surreale, e lei non si stava nemmeno impegnando troppo per fargli quelle battutine, le venivano spontaneamente.
    Sono il veggente del dipartimento, vedi che allora parlare serve a qualcosa? Chiaro, sono un bravo occlumante, e prima dell'episodio increscioso non erano frequenti come lo sono adesso. La gente la incontravo in sogno, non anche nei momenti di silenzio. Che dire Sophie... si fa l'abitudine a tutto
    Lei mormorò, iniziando a pensare. Non era sicuramente una bella esperienza quella che viveva lui, si certo l'aveva preso in giro prima, però riflettendoci, lei non lo avrebbe tollerato, sentire le voci e le emozioni altrui. "Io non so se ci riuscirei a farci l'abitudine" aveva percepito una vena di sofferenza nella sua voce "ad avere la mia testa e i miei sogni affollati di gente..." pensava "E non mi tirare fuori la storia che credi che io sia asociale, questa è una cosa diversa"
    Era una cosa diversa il volersene stare per conto proprio. Mentre invece, lui , era come se...se non stesse mai da solo Devastante.
    Dai, non lo avrei detto, vivi in un posto solitario Fece un sorrisetto, mentre lui ricominciava a far battute la consistenza dei tuoi capelli per esempio, siamo al buio e luccicano, e non mi sembri tipa che usa la brillantina
    "Nah, mi lavo i capelli solo con prodotti naturali" confessò. Quella era la prima verità assoluta che gli diceva, nella sua interezza.
    Puoi vederla così, come una strigliata. E' chiaro che le lisciate di Dell non sortiscono molto effetto su di te, io sono l'auror buono, quello che ti dice le cose che non vanno con un sorriso. Non sono comunque simpatico anche se ti faccio notare tutte le cose che non vanno? e sganciò un sorriso eccessivo dei suoi. Mister simpatia, si.
    "Si, sei simpatico se vuoi sentirti dire che lo sei.
    Ho molta stima di Dell, e a lui devo molto; è stato lui a notarmi, ed è stato lui anche ad addestrarmi...A farmi decidere di cambiare vita, di dedicarla ad uno scopo diverso da quello che avevo prima."
    era vero, era in debito nei suoi confronti. "Quindi guai a te se parli male di lui in mia presenza!" lo ammonì brandendo il dito indice a mo di rimprovero, ma il suo tono era relativamente scherzoso, per quanto la sua espressione potesse essere scherzosa in effetti.
    Mi stai fraintendendo Sophie, non ti ho chiesto della tua vita passata, né io ti sto raccontando la mia. Ti ho chiesto dove vivi, semmai dovessi venire a vedere se va tutto bene da quelle parti, ti ho chiesto se hai un compagno, a cui potermi rivolgere per necessità. Non sono domande a caso. Sono mirate a sapere quello che lavorativamente mi interessa sapere, non voglio obbligarti ad essere mia amica, lungi da me E questo era chiaro, non sapeva se sarebbero mai diventati amici, era forse improbabile come cosa, non sapeva nemmeno quali cose avessero in comune, se mai ne avessero. Però capiva gli elementi del suo discorso, e decise di...seguirlo in quella strada.
    Sophie sospirò. "Il mio indirizzo di casa è Abbott Street numero 87, si trova come ti dicevo ai confini col posto, il vicino di casa più vicino è a diversi kilometri da me. E non ho un compagno, e non ho una famiglia, per cui nel caso in cui mi accadesse qualcosa...Beh, un pensiero in meno, dire a qualcuno che un suo caro è scomparso o caduto in battaglia, sei sollevato dall'incombenza nel caso, e lo è tutta la squadra.
    Sai, ho pensato spesso in passato che il tipo di vita che facevo, e forse anche quello che faccio adesso, è troppo rischioso per gli altri, potrei mettere a repentaglio la vita di qualcuno, e non me lo perdonerei.
    Amare qualcuno ti rende più vulnerabile...Non so se mi spiego"
    Non sapeva se si spiegava in effetti, ma pensava solo all'idea di avere un compagno, marito e dei figli, al fatto che potessero essere rapiti, fatti ostaggio, o anche che potessero venire minacciati. Non poteva sopportare altri dolori così nella sua vita, si sarebbe spezzata. Definitivamente.
    Ti fidi dici, non lo darei per scontato, secondo te perchè la Rei ha mollato tutto per fare la preside? Non ti ricordi per niente come veniva trattata in dipartimento? La fiducia non tutti te la danno, soprattutto quando non ti conoscono
    Non rispose, pensando alla situazione della Rei, cercando di immaginare le sue sensazioni.
    Non ho mai detto questo, come faccio a sapere se saresti la fidanzata ideale? Sophieee io non ti conosco, non posso assolutamente dire cose del genere.
    Chiaro che se so di te quello che vedo piuttosto che provarci mi caverei un occhio.
    Prima per un momento ho pensato volessi picchiarmi, dai mi hai accusato di essere sessista, è chiaro che anche tu non mi conosci e sicuramente pensi lo stesso di me, che sarei un pessimo fidanzato

    Era scoppiata a ridere quando aveva detto la cosa dell'occhio. "Ma non giudico le persone in base al se possono essere miei fidanzati o meno!!!!" esclamò. "Le giudico in base al...Beh, non le giudico. Vado più a sensazioni, a pelle..." e diciamo che a pelle non è che avesse simpatia per troppe persone, ma forse era lei che innalzava troppi muri.
    Parliamo di cose .. più serie. Mi interesserebbe sapere come la pensi in merito alla questione che ci è stata posta durante la scorsa riunione, ho ucciso un uomo durante l'ultima missione, tu eri presente, ti ricordi? Sono stato portato in giudizio, viste le testimonianze e la legittima difesa sono stato prosciolto, ma secondo te avrei potuto agire diversamente?
    Ricordava perfettamente quello che era successo quella notte, erano in missione.
    "Sai, io prima ero una cacciatrice e...forse ho una visione diversa della cosa rispetto a...Si, rispetto ad un Auror "puramente auror". Io andavo a caccia di creature, anche se non era per puro divertimento ma con uno scopo ben preciso.." non gli voleva raccontare tutta la storia della sua vita, a meno che non fosse così interessato da chiederla "però, ecco. Per come la vedo io, hai agito nell'unico modo possibile. Hai protetto te stesso, la squadra, le persone malcapitate che erano lì dentro. Capisco che tu viva dei sentimenti di colpa, perchè è naturale, spezzare una vita non è mai semplice. Però, prova a pensare se per caso avessi agito diversamente, e magari un componente della squadra, ecco tipo io, veniva azzannato a morte oppure se quel licantropo avesse attaccato delle persone civili, uccidendole...Cosa avresti provato?
    Hai fatto tutto il possibile per difendere chiunque, per metterci in salvo, non sei entrato lì dentro lanciando incantesimi alla cieca o solo per divertimento."

    Gli mise una mano sulla spalla, come a volerlo consolare. Cercava di immaginare cosa si provasse in una situazione del genere, ma per lei, difendere la squadra e la propria vita era una cosa da fare, a tutti i costi...o quasi.
     
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    -A no no, il tesoro vero lo riservo solo alla mia ragazza- patti chiari amicizia lunga, non vuol dire che non ci sia del sentimento d'affetto verso i miei colleghi, ma semplicemente che non ce la farei mai a chiamare tesoro Ares, per dirne una, nonostante il bene che gli voglia.
    -Ma comunque, in linea di massima, dovresti capirlo dal contesto, è una specie di “e ciccio però smettila” al posto di ciccio metti tesoro, dico che ne so- sono sfinito, davvero.
    -Va beh, lasciamo perdere Sophie, mi scuso se ti ho offeso non lo farò più- per tutte le barbe di Merlino, anni di vita ho perso, me lo sento.
    Non le rispondo in merito alle considerazioni sul mio status mentale, in fondo è una cosa abbastanza difficile anche da immaginare. Probabilmente solo chi sta nelle mie stesse condizioni può capire.
    Mi rifiuto di stare ancora in coppia con lei, io capisco il buonismo, capisco che non la sopporta nessuno ma allora visto che le sta tanto a cuore se la prendesse Dell. Davvero non ce la faccio, ogni cosa che dico polemizza santo cielo!
    Ora pure la frecciatina sulla simpatia, ma sto scherzando CICCIA STO SCHERZANDO.
    AHH sfiancante. Poi tocca un tasto dolentissimo, e come sempre me ne dolgo e divento improvvisamente serio.
    -Dell è mio fratello, e lo amo e lo stimo a livelli inimmaginabili - questo deve essere chiaro, perchè si gioca e si scherza ma ci sono cose che se non vengono capite allora mi mandano fuori di testa.
    -Quindi abbassa quel dito, e non mi interessa se stai scherzando-
    Memorizzo quello che mi dice, indirizzo, situazione famigliare.
    Tengo per me le considerazioni sulla famiglia, dopo tutto questo parlare mi è lampante che non le interessa realmente il mio parere, quindi se ne può andare a fanculo, a braccetto con la sua solitudine.
    Immagazzino comunque quello che mi dice in merito alla missione.
    Chiaro si, se non fossi intervenuto forse a quest'ora neanche sarebbe qui a parlarne, visto che è principalmente in suo soccorso che sono andato quando il famigerato “Bobby” è morto.
    I sensi di colpa mi avrebbero accompagnato probabilmente per sempre, il mio stesso modo di approcciarmi alle situazioni è cambiato da quella notte.
    Alla fine fa tutto parte del percorso della vita.
    Guardo la sua mano che si posa sulla mia spalla, mi vuole seriamente consolare?
    Facciamo che apprezzo lo sforzo e ricambio dandogli una pacca su quella mano, a voler dire che va tutto bene.
    -E' ora di rientrare. Come vedi tutto tranquillo questa sera. Prendiamo due caffè per AJ e Ares. Tocca a loro dopo di noi, almeno si danno una carica-
    E così ci fermiamo ai tre manici, gli prendiamo i caffè e ritorniamo al Ministero.
    Le dico che lo stilo io il rapporto, così posso consegnarlo a Dell e dirgli come vanno le cose, cioè male. Non ci prendiamo non può mettermela come compagna di squadra, quella è capace che mi ammazza e dà la colpa al caldo!
    No no no no no. Con la Lennox mai più, a questo punto meglio la Miller, anche lei non di molte parole ma se faccio una battuta... la capisce!
     
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