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Il rumore delle foglie secche che si rompevano ad ogni mio passo mi distendeva mentre inalavo la brezza leggera e sempre più fredda di novembre. Trovarmi fuori dal castello in quell'aria pomeridiana con il sole basso che filtrava tra le foglie colorate mi trasportava immediatamente tra le Alpi, facendomi sentire a casa. Presto si sarebbe fatto buio, complici le catene montuose che circondavano il lago Nero, ma pel momento quel momento d'oro era mio e solo mio. Se qualcuno si fosse avvicinato avrei udito i suoi passi da lontano. Avevo camminato abbastanza, ne avevo il bisogno dopo tutti quei giorni chiusa dentro tra i libri oppure a dormicchiare davanti al camino, accoccolata con una coperta, il tepore confortevole che mi conciliava il sonno. Invece no, ora il tempo novembrino mi teneva sveglia e vigile, gli occhi grandi aperti ad osservare il mondo attorno a me. Cercavo con gli occhi di individuare qualche animaletto selvatico, ma non colsi altro che movimenti di esseri apparentemente invisibili. Quando fui stanca mi lasciai cadere su un tappeto di foglie all'ombra di un maestoso castagnio giallo. C'erano dei ricci di castagne lì attorno e feci attenzione a non pungermi, calciandone via qualcuno. Dopo aver controllato che all'orizzonte nessuno avesse gli occhi su di me, mi sentii libera di sdraiarmi placidamente su quel letto millecolori. Presto la neve sarebbe scesa e avrebbe coperto tutto col suo manto gelido. Presi una manciata di foglie e la lanciai senza un perché. Poi estrassi la bacchetta dalla tasca - portavo vestiti babbani abbastanza caldi, tra cui un maglione a righe molto autunnale, una sciarpa intonata e un cappotto pesante (oddio avrei potuto essere scambiata per una tassorosso!). Quel giorno mi sentivo stranamente in pace, la mente sgombra e mi misi a giocare con la bacchetta nel tentativo di far volare una grande foglia gialla con l'incantesimo della levitazione, e poi diverse tutte insieme. Mi finirono nei capelli, che avevo lasciato crescere negli ultimi mesi fino alle spalle, ma non me ne preoccupai. Solo per un momento, mi domandai perché non c'era nessuno lì con me a rilassarsi senza fare niente. Ma a chi avrei potuto chiedere di venire con me? Forse a Sky. Ma non so per quale motivo stare da sola con lei non era ancora semplicissimo, come se i nostri nuovi ruoli non fossero ancora ben definiti. Più facile era vederla insieme ad altre persone.
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0 replies since 13/11/2021, 18:52 32 views
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(oddio avrei potuto essere scambiata per una tassorosso!). Quel giorno mi sentivo stranamente in pace, la mente sgombra e mi misi a giocare con la bacchetta nel tentativo di far volare una grande foglia gialla con l'incantesimo della levitazione, e poi diverse tutte insieme. Mi finirono nei capelli, che avevo lasciato crescere negli ultimi mesi fino alle spalle, ma non me ne preoccupai. Solo per un momento, mi domandai perché non c'era nessuno lì con me a rilassarsi senza fare niente. Ma a chi avrei potuto chiedere di venire con me? Forse a Sky. Ma non so per quale motivo stare da sola con lei non era ancora semplicissimo, come se i nostri nuovi ruoli non fossero ancora ben definiti. Più facile era vederla insieme ad altre persone.
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