Strength test.

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    "Non mi fido mai solamente delle parole, anche se devo ammettere che tu hai la capacità di dirle con una determinazione invidiabile."
    Stavano facendo un attimo una pausa, immersi nel paesaggio innevato e meraviglioso nella periferia di Hogsmeade. Eizen stava facendo respiri profondi e faceva talmente freddo che si vedeva chiaramente il suo respiro mentre si tirava un po' i muscoli della schiena dopo la corsa che avevano fatto.
    "Questo per dirti che stai dimostrando di tenere testa agli allenamenti. Almeno per ora. Bravo."
    Per quanto come gli aveva detto Finn sembrava particolarmente determinato, un conto era essere bravi con le parole, un altro erano i fatti e Eizen viveva di fatti, nella sua vita anche aveva dovuto fare molto cose per dimostrare e dar fede a ciò che diceva e prometteva, per cui applicava questa dottrina anche sugli altri.
    Ci aveva tenuto a dirglielo, anche per dargli dei feedback sul loro percorso. Gli orari degli allenamenti non coincidevano mai con gli orari scolastici, erano extra e Hellstrom aveva incluso il ragazzo nei suoi esercizi personali, così da unire utile e dilettevole. Era capitato un paio di volte che ci fosse anche Roy, voleva che si tenesse in forma e in salute ovviamente, ma quella mattina era impegnato con le ricerche della tesi e non voleva distrubarlo.
    "Che ne pensi finora? Un po' pentito della scelta? Ahah"
    Fece una breve risata, istigandolo un po', consapevole in realtà che non era pentito, ma magari un po' sopraffatto magari si. L'aveva avvertito che non sarebbe stato affatto semplice stare dietro ai suoi ritmi.
    "Sai perché stamattina ho scelto di esercitarci proprio qui? Di certo non è un ambiente particolarmente consono."
    E non voleva solo allenarlo fisicamente, voleva che ragionasse su ciò che aveva attorno, che sviluppasse una certa attenzione per i dettagli immaginando cosa avrebbe potuto fare con ciò che il mondo gli offriva.
    L'ambiente circostante era fondamentale in certe situazioni, soprattutto se ci si trovava a scontrarsi con qualcuno e se lui voleva diventare Auror, capire questo era il minimo.
     
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    Finn ci ha messo un po’ a capire che quello che prova per Eizen Hellstrom non è semplice ammirazione.
    Magari lo era inizialmente, ma più le loro lezioni extra vanno avanti, più quella che era solamente stima per l’uomo si tramuta in altro.
    Il fatto che non se ne sia reso conto subito, ha fatto sì che non abbia potuto impedirsi di… arrivare a provare certe cose.
    Ma se anche lo avesse capito in tempo, Finn no è certo che avrebbe potuto controllare i propri sentimenti. Non è mai stato infatuato - gli sembra la parola giusta da fare, “innamorato” suona troppo forte, persino in quel contesto - prima d’ora e non ha avuto i mezzi per comprendere quel sentimento nei suoi primi accenni.
    Ora sta perché si sente sopraffatto dal suo sorriso o dalla sua risata o perché il suo cuore batta più velocemente quando lo vede.
    Sa perché si ritrova a pensare a lui a volte, anche quando è nella propria stanza a studiare o quando porta a passeggio Zeus.
    Sa perché sente il desiderio di… fare certe cose con lui. E sa anche che tutto ciò è un disastro e non porterà a niente di buono, almeno per lui.
    Eizen Hellstrom è un suo professore, tanto per cominciare, ed è un uomo che ha forse una ventina d’anni più di Finn. Non potrà mai interessarsi ad un suo allievo e ad un ragazzino.
    Finn sa che l’unico modo per proteggersi da una grossa delusione è quella di interrompere le loro lezioni, ma non saprebbe come giustificare la sua decisione.
    Senza contare che non vuole che smettano. Sta imparando molto da Hellstrom, più di quanto aveva creduto, e questo conta davvero molto per lui.
    E poi gli piace allenarsi con l’uomo. Gli piace quando gli fa i complimenti, come adesso. Finn sorride timidamente.
    “Glielo avevo detto che avevo intenzione di fare sul serio. Sono molto determinato a diventare il migliore” lo dice senza presunzione o superbia, ma più come se fosse una necessità.
    Come il suo insegnante, Finn inizia a stendere i muscoli, mentre cerca di riprendere fiato dopo la corsa.
    “Affatto pentito” risponde, mentre il suo sorriso si amplia.
    È bravo a dissimulare la sua stupida cotta per semplice ammirazione, è abbastanza certo che fino a quel momento Hellstrom non abbia sospettato niente.
    Ed anche ora, lo sguardo che Finn gli rivolge è unicamente di stima.
    “Ma ammetto che è davvero impegnativo come mi aveva detto all’inizio”
    Persino con il suo fisico allenato, Finn a volte fatica a stare dietro all’uomo, ma mai, nemmeno una volta, ha deciso di cedere o tirarsi indietro. È una sfida e la cosa gli piace molto.
    “Magari arriverò ad essere forte e resistente come lei. Ho fatto la cosa giusta, chiedendole di allenarmi”
    Osserva poi il paesaggio che lo circonda, quando il professore gli rivolge quella domanda.
    Si prende il tempo che gli serve per valutare, scandagliare ogni angolo del posto, ma quando giunge ad una conclusione ha quasi paura di dare la risposta. E se non fosse quella giusta?
    Di solito ha un ottimo spirito di osservazione, ma questa volta gli sembra di non poter contare sulle proprie capacità. Non vuole fare una brutta figura con il professore.
    “Mh… per farmi esercitare e conoscere diversi tipi di ambiente?” azzarda “Hogsmeade è decisamente diversa dall’accademia. È piena di negozi ed abitazioni, gli edifici sono molto diversi tra loro, il terreno è spesso irregolare e potrebbe essere di intralcio. Però offre anche molti nascondigli, ripari e ci sono punti che sarebbero perfetti per un attacco a sorpresa che coinvolga più persone contemporaneamente. Anche la condizione climatica è diversa: qui c’è già parecchia neve, che può rallentare e rendere il terreno scivoloso. Ed il bosco è più fitto di quello del campus, probabilmente anche più pericoloso”
     
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    "Mi fa piacere che le tue non siano state parole al vento."
    Per quanto determinato e sicuro di sé uno potesse sembrare, poi alla fine erano solo i fatti a parlare davvero e Finn, almeno per il momento, sembrava proprio star riuscendo a rispettare i suoi buoni propositi per cui Eizen non poteva far altro che ritenersi contento di ciò. Anche perché non era il tipo di persona che avrebbe preso di buon grado l'aver perso del tempo per una persona che poi non si dimostrava ciò che tanto decantava.
    Era un'arma a doppio taglio quello che aveva scelto di fare il suo studente, se le cose fossero andate male come avrebbe potuto influire sull'andamento scolastico? Ma ora non era un argomento che serviva approfondire.
    Sorrise di rimando al ragazzo, trovando piuttosto contagioso quel sorriso.
    "Soprattutto in questi allenamenti extra ho deciso di unire ciò che ho imparato durante gli anni nell'esercito con la magia. Penso sia impegnativo anche per questo."
    Rifletté poi un attimo sulle parole di Finn sul diventare forte e resistente. Ovviamente Hellstrom sapeva ponderare i suoi allenamenti a seconda del tipo di persona con cui li faceva e Finn, sia per giovane età che fisicità in sé, aveva una corporatura più esile rispetto alla sua. Non era questione di forza e resistenza soltanto.
    "Sicuramente sarai in grado di diventare più forte e resistente, ma pensi sia proprio quello il tuo punto forte? Il mio scopo non è quello di farti diventare come me, ma scoprire cosa è meglio per te."
    Anche durante le lezioni in Accademia, i suoi studenti erano molto diversi tra loro e non tutti potevano fare le stesse cose allo stesso modo, il suo compito era quello di individuare i loro punti forti e farli evolvere, per poi trovare alternative per sopperire i punti deboli.
    L'analisi di Finn poi fu perfetta, aveva centrato il punto così Eizen annuì trovandosi quindi già alla parte in cui la teoria serviva si, ma non poi così tanto.
    "Dunque perché non testarlo questo ambiente."
    Indietreggiò di qualche passo, tirando fuori dalla giacca, lentamente, la bacchetta, assumendo una posa provocatoria sfidando il suo studente a farsi avanti, ma per quanto stesse provando a fargli credere di essere semplicemente in attesa che lui attaccasse, Eizen senza aggiungere un'altra parola puntò, dopo pochi attimi, la bacchetta verso il terreno su cui poggiavano i piedi di Finn lanciando un acqua eructo per rendere la neve scivolosa e non stabile.
    Un inizio blando, ma quanto sarebbe diventato serio questo scontro?

     
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    Il giovane Anderson quasi gonfia il petto alle parole del suo insegnante, sentendo un moto d’orgoglio per essere stato in grado di dimostrargli quanto davvero tenga ai suoi insegnamenti e quanto sia disposto a lavorare duro.
    Vorrebbe dirgli che le sue non sono mai parole al vento, che porta ogni sua decisione fino in fondo e soprattutto non ne prende mai una alla leggera.
    Finn pondera le cose a lungo e si mette in gioco solo quando è sicuro di potercela fare, o comunque di poter dare il meglio di sé.
    In questo caso era sicuro di poter sopportare qualsiasi tipo di allenamento a cui l’uomo lo avrebbe sottoposto ed era sicuro che non si sarebbe tirato indietro.
    Almeno fino a che non ha iniziato a comprendere quel sentimento ed ora, un po’, vorrebbe farlo, vorrebbe tirarsi indietro.
    “Un approccio interessante, signore, e questo vuol dire che mi darà davvero la possibilità di saperne davvero di più e di conoscere tecniche diverse”
    E non solo l’esperienza dell’uomo in campo militare gli farà imparare cose che non potrebbe apprendere ovunque, ma anche la sua intelligenza gli farà comodo, gli darà l’occasione di migliorarsi.
    Hellstrom ha ragione a non volergli insegnare solamente ad essere forte e resistente, ma anche a conoscere le proprie capacità e sfruttarle a proprio vantaggio.
    È una cosa intelligente e denota l’esperienza dell’uomo.
    “Quindi secondo lei contano di più le proprie capacità della forza?”
    È quasi una domanda retorica, Finn in un certo senso sa la risposta.
    “Ritengo però che la resistenza sia altrettanto importante. Allenarsi a resistere a qualsiasi cosa - al dolore, alle intemperie, alla fame, alla sete - può essere estremamente utile”
    Ed anche imparare a muoversi in qualsiasi tipo di ambiente, ha ragione il professore, ed è per questo che quando Finn lo vede estrarre la bacchetta ne intuisce le intenzioni, facendo altrettanto.
    Eppure mettersi in posizione di difesa ed essere pronto a reagire, non gli impedisce di essere colto di sorpresa nel momento in cui la neve bagnata si indurisce sotto i suoi piedi ed il getto d’acqua è così forte da farlo scivolare sul ghiaccio ora creatosi e atterrare duramente sul terreno.
    Uno sbuffo di sorpresa e dolore esce dalle sue labbra, ma nessun lamento ne segue e subito casta un protego, una piccola prevenzione nel caso un altro incantesimo stia per raggiungerlo.
    Tenta poi di alzarsi, aiutandosi con un fuocondro per sciogliere la neve sotto di lui e rendere il terreno meno scivoloso.
    I suoi vestiti sono bagnati, ma non se ne preoccupa al momento, decide di reagire alla svelta, prima di essere nuovamente attaccato.
    “Avis! Oppugno!”
    Il piccolo stormo di uccellini si tuffa verso Hellstrom, non con l’intento di fargli del male, quanto piuttosto distrarlo mentre Finn si smaterializza, trovando riparo dietro un albero e cercando di studiare il posto per capire come sfruttarlo a proprio vantaggio.
    Non ci sono moltissimi nascondigli, se non quelli dati appunto dagli alberi, ma il bosco è abbastanza vasto da poterlo sfruttare per confondere il proprio avversario.
    Con un sussurro, puntando la bacchetta nella direzione opposta a quella in cui si trova, casta un Longinqua Vox, sperando di attirare il professore da quella parte e avere l’occasione di prenderlo alle spalle.

    Avis: evoca uccelli dalla bacchetta.
    Oppugno: si usa per ordinare ad animali evocati od oggetti incantati, di attaccare qualcuno.
    Longinqua Vox: crea un rumore a qualche metro di distanza, utile per distrarre guardie o simili.

     
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    "Credo che ognuno debba approfittare delle capacità per le quali è più portato. Se uno è particolarmente forte, ma lento, va bene, che basi le sue strategie sulla forza, se è il contrario allora la velocità potrebbe vincere rispetto ad altro. Dico solo che è inutile, secondo me, concentrarsi su abilità per le quali si è meno portati, ma per saperlo è necessario sperimentare ogni cosa. Ricordati, non esiste nessun avversario senza un punto debole. Tutti ce l'hanno.".
    Detto ciò, non c'era tempo da perdere ora perché Finn doveva fronteggiarsi con una delle prime sfide, adattarsi all'ambiente e reagire di conseguenza agli imprevisti. Eizen non voleva semplicemente lanciargli uno stupeficium contro e finire lo scontro, ma mostrargli in quanti altri modi si poteva approfittare d ciò che si aveva attorno per contrattaccare o difendersi a seconda della situazione.
    Fu abbastanza semplice per il professore deviare quel primo attacco del ragazzo, ma ciò gli permise di celarsi ai suoi occhi per nascondersi li nei dintorni. Bene, aveva fatto bene a non decidere di buttarsi a capofitto, ma ora quali sarebbero state le sue mosse?
    Un rumore attirò la sua attenzione, ma Hellstrom scelse di non abbandonare la sua posizione, lui aveva deciso di rimanere immobile, solo i suoi occhi si muovevano per seguire l'andamento di ciò che lo circondava.
    "Homenum Revelio....ti vedo Finn."
    Lo palesò di proposito dato che aveva lanciato quell'incantesimo a bassa voce, ma ora sapeva dietro quale albero si trovava. Per fortuna la magia permetteva di ostacolare la strategia scelta da Finn, doveva pensarne un'altra mentre Eizen lanciava il suo secondo incantesimo.
    "Elettro."
    Lo lanciò ai piedi del ragazzo, sulla neve, perché di certo non poteva sorpassare un tronco, ma se non si fosse spostato in tempo la neve e i suoi vestiti bagnati non lo avrebbero salvato dal prendersi una scossa.
    "Non fare il codardo."
    Lo provocò, più serio che mai, facendo di tutto per farlo uscire allo scoperto, così nuovamente non puntò a lui, ma stavolta all'albero lanciando una bombarda per fargli cadere addosso tutta la neve presente sui rami.
    Avrebbe scelto di sfidarlo faccia a faccia o avrebbe continuato a tenere fede alla sua strategia?

     
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    Nascosto dietro l’albero, Finn ripensa alle parole del suo insegnante, al fatto di trovare un punto debole nel proprio avversario e sfruttarlo.
    Non può fare a meno di chiedersi quale sia quello di Hellstrom e come possa andare a suo vantaggio, ma è una cosa che avrebbe dovuto valutare con un po’ di anticipo, dal punto in cui si trova ora gli sembra difficile riuscire a capirlo e il suo occhio non è allenato a captare tali cose, per quanto lui sia un ottimo osservatore.
    Decide piuttosto di concentrarsi sul da farsi, perché gli è chiaro che non può rimanere lì fermo per sempre senza fare nulla, ad aspettare di essere trovato e attaccato dall’altro.
    Se la situazione fosse reale, se si trovasse lì con un avversario che ha intenzione di ucciderlo, sarebbe sicuramente spacciato.
    Eppure non può fare a meno di sentire anche un velo di eccitazione e adrenalina scorrergli lungo il corpo: tutto ciò gli piace, il dover trovare una strategia, dimostrare che può affrontare un attacco o persino un duello, mettersi alla prova in quel modo.
    Quando la voce del professore giunge alle sue orecchie, capisce che è il momento di darsi una mossa e non continuare a perdere tempo.
    Era abbastanza chiaro che Hellstrom avrebbe usato un incantesimo per rivelare la posizione di Finn e l’americano biasima se stesso per non aver pensato subito ad una cosa tanto ovvia.
    Quando l’elettro colpisce il terreno vicino a lui, resiste all’impulso di saltare via e di uscire allo scoperto.
    Usa invece un Ascendio che gli permette di saltare sul ramo più basso dell’albero e di rimanere per ora nascosto mentre sceglie cosa fare.
    La provocazione dell’insegnante vuole chiaramente spingerlo a farsi avanti, ma Finn non cede.
    Sa che Hellstrom è un avversario molto più capace di lui, con anni ed anni di esperienza che il giovane Anderson non ha, e sa anche che se lo attaccasse direttamente non sarebbe uno scontro alla pari. Sicuramente all’uomo non ci vorrebbe poi molto per riuscire a mettere Finn KO, per cui il ragazzo decide di continuare ad usare momentaneamente quella tattica.
    Con un movimento deciso della bacchetta, casta un Homenum Geminio per creare una copia di se stesso.
    Non è un incantesimo facile e non sa per quanto riuscirà a sfruttarlo, inoltre i bordi della sua copia non sono perfettamente delineati il che potrebbe tradire facilmente il trucco, ma magari il professore è abbastanza lontano da non notare il difetto. Cercando di mantenere la concentrazione per tenere la copia in vita, Finn si smaterializza sul ramo di un altro albero, cambiando la propria posizione.
    Non nota come questo ramo sembri piegarsi leggermente sotto il suo peso, né il lieve rumore preoccupante che ne segue, troppo preso com’è sull’incantesimo ancora castato.
    La Smaterializzazione non ha aiutato comunque sia e la sua copia, per quanto buona, ha perso comunque un po’ di solidità.
    Decide comunque di tentare e castato un Golem Locomotor, la fa uscire allo scoperto, come se fosse pronta ad attaccare il professore.
    Mentre il suo finto sé alza la finta bacchetta, Finn casta un Dominusterra verso il terreno, sperando di prendere alla sprovvista Hellstrom, non mettendo in conto che l’incantesimo fa scuotere tutta l’area circostante e il piccolo terremoto, aggiunto al suo peso, fa spezzare il ramo su cui si trova.
    Crolla sul terreno con un'esclamazione prima di sorpresa, poi di dolore. Si riprende però in fretta, cercando di ignorare la fitta alla schiena che quasi gli toglie il fiato e, conscio che la sua posizione sia ormai rivelata, tenta di rimediare all’errore lanciando frettolosamente un Ius Reliquit verso il professore.

    Ius Reliquit: inverte nel bersaglio il senso della destra e sinistra, ciò coinvolge tutti i movimenti del bersaglio che faticherà per controllarli.

     
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    Nemmeno per lui quello era un ambiente congeniale, non era per niente semplice capire come muoversi su un terreno tanto incostante e non sicuro. Lui era un uomo che sicuramente era avvantaggiato in uno scontro faccia a faccia, molto meno pratico negli scontri a distanza, anche per questo provava a far uscire fuori allo scoperto il ragazzo, curioso sul da farsi e cercando di capire che genere di combattente fosse.
    Da quel che poteva intuire però Finn stava sicuramente prediligendo la distanza e nel suo caso non era per niente una mossa stupida, riconosceva la sua esperienza e i suoi limiti, era un ragazzo che ancora doveva crescere e stabilire i suoi punti di forza e Eizen stava proprio cercando di dargli questa possibilità, dargli modo di vivere situazioni differenti per comprendere su cosa volersi specializzare.
    Era impossibile essere bravi in tutto, specializzarsi per lui era la cosa migliore da fare e poi trovare alternative per colmare i propri punti deboli.
    Dunque, appurato che la provocazione non era andata a buon fine, Eizen doveva pensare a un'alternativa, ma prima di questo optò per attendere la mossa del suo studente che non mancò ad arrivare presto.
    Fu stranito dal vedersi correre contro Finn, non era la tattica che aveva scelto, per cui non si fece distrarre, quello doveva essere per forza un diversivo, ma il dominusterra che ne seguì invece non poté evitarlo e fu costretto ad appoggiare un ginocchio a terra per evitare di cadere malamente.
    Fu attirato dunque da un altro rumore, Finn doveva non aver subito molto bene il suo stesso incantesimo così lo vide precipitare ma reagire prontamente con un incantesimo.
    Hellstrom deviò quell'attacco e si smaterializzò all'istante dov'era Finn bloccandogli le braccia a terra prima che potesse fare qualsiasi altra cosa. Ora si trovava sopra di lui, ormai bloccato a terra. Sorrise.
    "Se non fossi caduto vittima del tuo stesso incantesimo non stava andando per niente male. L'importanza dell'ambiente e degli strumenti che scegli di usare è fondamentale. Pensi di aver imparato qualcosa?"
    Detto ciò, pochi secondi dopo, si alzò da terra e porse una mano a Finn per aiutarlo ad alzarsi. Non voleva portare lo scontro avanti troppo a lungo, ma intervenire dove c'era qualcosa da poter imparare e capire.
    "Direi che potremmo provare diverse ambientazioni, sarà un bell'allenamento anche per me. Devo dire che sulla neve ho fatto parecchia fatica."
    In un primo momento aveva pensato che sarebbe stato troppo faticoso seguire lezioni private, ma si stava ricredendo, potevano essere occasioni per scoprire nuove situazioni e migliorarsi a sua volta e poi Finn gli piaceva.


     
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    La tentazione di scavarsi una fossa in cui nascondersi e nascondere la propria vergogna è forte.
    Crollare giù da un albero davanti al suo professore era l’ultima cosa che Finn avrebbe voluto. Ce l’ha messa tutta per fare buona impressione e dimostrare di essere all’altezza di quegli allenamenti e gli sembra quasi di aver rovinato tutto con quella stupidissima caduta.
    Certo, una parte di lui sa di che non sarà questo a far abbassare l’opinione che Hellstrom ha di lui, ma a volte Finn sa essere un vero maniaco della perfezione e quello che avrebbe voluto, per l’appunto, era concludere perfettamente l’allenamento.
    Fa per alzarsi, in un tentativo di salvare un pochino la faccia prima che l’uomo lo raggiunga, ma si ritrova improvvisamente bloccato a terra sotto il peso delle sue braccia ed un’espressione di sorpresa gli attraversa la faccia.
    D’un tratto la neve sotto di lui non è più così fredda ed il caldo che sente divampare non è per niente naturale.
    Non si ribella nemmeno per quanto è bloccato dalla sorpresa e dal disagio - e dalla paura che Hellstrom noti qualcosa -, ma alla fine è il professore stesso a lasciarlo andare, con suo grosso sollievo.
    Imbarazzato, ma ben attento a nasconderlo, Finn afferra la mano che gli sta porgendo e si tira su, allontanandosi subito di un paio di passi.
    “Grazie, professore” riesce a dire quando l’uomo annuncia che non stava andando affatto male “Mh… devo esercitarmi di più sulla strategia, credo. E fare più attenzione agli elementi che mi circondano. Non avevo notato che il ramo fosse decisamente fragile”
    È contento di sapere che l’uomo voglia continuare con i loro allenamenti e non può fare a meno di sorridere in risposta.
    “Sì, la neve è stata impegnativa” concorda spazzando via quella che gli si è attaccata ai vestiti nella caduta.
    Si guarda poi attorno, tentennando, prima di riprende a parlare.
    “Posso offrirle un caffè? Qualcosa per scaldarci prima di tornare in accademia” gli sembra una proposta modesta, priva di doppi sensi esattamente come dovrebbe essere. Semplicemente un allievo che vuole ringraziare il suo insegnante con un piccolo gesto.
    Abbozzando un sorriso inizia ad incamminarsi verso il villaggio, dicendosi che dopotutto è di questo che dovrà accontentarsi: piccole cose, perché da Eizen Hellstrom non potrà avere di più.
     
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7 replies since 7/11/2021, 10:30   109 views
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