First Aid

aperta a tutti gli anni

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    Seppur con una certa ansia, Bram aveva accettato volentieri quell’incarico, prendendolo come una nuova esperienza che non poteva proprio lasciarsi sfuggire.
    Certo, l’idea di parlare davanti ad un gruppetto di studenti di Hogwarts gli metteva un certo nervosismo, ma sapeva anche che avrebbe dovuto superare quel problema prima o poi.
    Un giorno sarebbe stato un guaritore e magari il tutor di un qualche studente, o magari avrebbe dovuto parlare davanti migliaia di persone ad una qualche conferenza.
    Insegnare il primo soccorso ad una manciata di ragazzi era semplicemente un primo, piccolo passo verso l’acquisizione di una maggiore fiducia e sicurezza in se stesso.
    Era arrivato con largo anticipo e ne aveva approfittato per curiosare un pochino in giro, - dal momento che non aveva mai visto Hogwarts -, prima di sistemarsi in un’aula vuota e, seduto sulla cattedra, aspettare i ragazzi.
    Aveva con sé alcune attrezzature, tra cui il classico manichino per esercitarsi con la rianimazione. Lo aveva incantato in modo che, rispondendo ai suoi comandi, si muovesse da solo, quasi avesse vita propria.
    Per l’introduzione a quanto stavano per fare, quell’aula sarebbe andata bene, ma contava di spostarsi per il castello e la tenuta a seconda delle esigenze.
    Si sorprese della puntualità con cui gli studenti iniziarono a fare il loro arrivo nell’aula ed attese che ci fossero tutti, per poi schiarirsi la voce.
    “Ciao! Sono Bram ed oggi mi occuperò di darvi una base di primo soccorso. Questa è Annie e sarà la mia assistente” con un piccolo colpo di bacchetta, il manichino dai corti e stoppacciosi capelli biondi mosse la mano a mo’ di saluto.
    Sì, sapeva che quei studenti erano adolescenti fatti e finiti ormai, alcuni persino suoi coetanei, ma il manichino che interagiva era una cosa carina, no? Giusto?
    “Oggi salveremo la vita ad Annie un po’ di volte, così che possiate esercitarvi e farvi un’idea di come agire in diverse situazioni d’emergenza. Alla fine di questo piccolo corso avrete anche un attestato, vi darà tutto il diritto di prestare il primo soccorso qualora sarà necessario”
    Sorrise loro.
    “Piccolo fun fact su Annie. Viene comunemente chiamata Resusci Anne ed il suo volto appartiene ad una persona esistita veramente: una donna trovata morta lungo la Senna nel 1880. Venne portata all’obitorio per il riconoscimento ed uno dei dipendenti rimase così affascinato dal suo volto da farne un calco di gesso. Macabro, vero? Eppure nel 1958 qualcuno pensò bene di usare quel calco per creare la nostra Annie. Da allora è stata molto utile per fare pratica con le tecniche di rianimazione e continuerà ad esserlo”
    Scese dalla cattedra, dando un’occhiata veloce a tutti i presenti e cercando di atteggiarsi più disinvolto che poteva.
    “Qualcuno di voi ha qualche nozione di primo soccorso? Avete idea di quali siano le regole di comportamento generali in una situazione d’emergenza? O quelle che pensate possano essere”

    Buonasera popolo di Hogwarts!
    La lezione è facoltativa, non c'è alcun obbligo di frequenza, quindi sentitevi liberi di partecipare o meno.
    Cominciate con una piccola introduzione e, se avete voglia, rispondete pure alla domanda!

    • Prossimo post venerdì 8 novembre.

     
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    Danielle Richards | III anno | Corvonero


    Ellie
    «Hai visto il programma di quest’anno? Sono previste un botto di lezioni extra» allungo il passo per poi voltarmi e camminare all’indietro giusto per vedere il volto della mia interlocutrice fintanto che, anche questa notte, pattugliamo i corridoi. «Io pensavo di andare a quella sulla legilimanzia, l'anno scorso ho preso alcune lezioni private con un prof dell'uni, poi spezzaincantesimi non credo... non mi vedo e pensavo di andare a quella di primo soccorso, ho sentito che rilasciano un attestato e pensa che figata avere l’abilitazione anche nel mondo magico. Come? Anche tu?! Ma allora andiamoci insieme!» Faccio entusiasta a Rose che mi rende partecipe di quelli che sono i suoi piani per le lezioni supplementari ed e così che quest’oggi ci diamo appuntamento in Sala Grande per dirigerci verso l’aula dove si terrà la lezione. Varchiamo la soglia presentandoci al ragazzo seduto dietro la cattedra che ha tutta l'aria di essere il nostro docente della lezione e non posso fare a meno di apprezzare sottovoce come anche lui sia carino. «Non c’è un ragazzo brutto nemmeno a pagarlo in quest’accademia però» faccio una smorfia divertita dando di gomito alla Tassorosso e preno posto al fianco della mora incastrando la tracolla di traverso sulla sedia, non prima d’aver preso il blocco per gli appunti ed una piuma. Alla prima domanda la mia mano scatta alta in aria ed attendo un cenno di Bram prima di rispondere educatamente. «È necessario innanzi tutto rimanere calmi, fare alcuni respiri profondi può aiutare a mantenere la lucidità che in questo caso è fondamentale per riuscire a salvare la vita del nostro infortunato» faccio una breve pausa fintanto che abbasso la mano. «Poi assolutamente non muovere il corpo e attraverso una veloce valutazione chiamare immediatamente i soccorsi...» e qui m’interrompo. Non mi va di espormi troppo ed è proprio per questo che evito di menzionare la mia laurea in infermieristica babbana, nono voglio né attirare l'attenzione né fare la splendida nonostante queste nozioni io le conosca già, per il mondo babbano, per il mondo magico ho avuto modo quest'estate di capire che certi approcci sono completamente diversi con la magia a disposizione come può esserlo ad esempio chiamare i soccorsi: nel mondo privo di magia si chiama semplicemente l’ambulanza, mentre tra i maghi devo ammettere che mi sfugge come si faccia in queste situazioni nonostante abbia lavorato al San Mungo durante l’estate. Lì non mi sono troppo preoccupata di come la gente arrivasse, se ci fosse un numero specifico da chiamare... un incanto o qualsiasi altra cosa, ammetto che sono qui anche per trovare risposta a queste domande senza che debba tampinare zio – che ha già i suoi bei problemi a cui pensare – con domande di questo tipo.
    Con la coda dell'occhio percepisco Rose agitarsi sulla sedia, secondo me ha la risposta. «Dai, prova!» Le sussurrò dandole di gomito per spronarla.

    Interagito con Rose e presentata a Bram all'ingresso.
    Risposto a parte della domanda.
     
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    Rose White

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    Durante il giro di ronda insieme ad Ellie avevamo parlato di diversi argomenti, soprattutto dei corsi extra che Hogwarts aveva inserito. Senza farlo apposta ci trovammo a voler frequentare due corsi uguali: primo soccorso e legilimanzia.
    Così decidemmo che ci saremmo andate insieme. Ne ero davvero felice ed entusiasta e mi faceva sentire meno sola, almeno in quel momento.
    Ed eccoci alla lezione di primo soccorso insieme, dopo esserci incontrate in Sala Grande. Ero emozionata, agitata ed abbastanza intimidita ma sapere di essere insieme ad Ellie mi faceva stare meglio.
    Quando entrammo nell'aula osservammo, molto bene, il nostro insegnante e mi trovai in totale accordo con la mia amica «Hai ragione. Forse fanno un concorso di bellezza e prendono i vincitori… Oppure bevono tutti una pozione appena mettono piede in accademia... Non me lo spiego altrimenti...» le dissi lasciandomi scappare una piccola risata, finalmente.
    «B-buongiorno... sono Rose White, III anno, Tassorosso...» dissi sottovoce al ragazzo, dopo la presentazione di Ellie.
    Ci sedemmo una a accanto all’altra prendendo i rispettivi quaderni e piume o matite per prendere appunti. Ero agitata e continuavo a mordermi il labbro mentre il Professore iniziò a spiegare. Rimasi sbalordita quando spiegò chi e cosa fosse Annie. Fissavo quel... manichino? Con grande interesse ma allo stesso tempo con un po’ di ansia...
    Alle domande che ci vennero poste, vidi Ellie rispondere con semplicità ed ero d’accordo con quello che stava dicendo, da quello che ricordavo di aver appreso dalla lettura, ma continuavo a fare dei piccoli cerchi sul quaderno degli appunti con la matita pur di restare a testa china. Mi muovevo sulla sedia perché volevo aggiungere qualcosina alla sua spiegazione o almeno provarci ma avevo timore di sbagliare e di sembrare sciocca. Una gomitata ed un sussurro mi fecero alzare la testa di scatto e guardare la corvonero che mi stava incitando a provarci. «Io... non so … e se fosse sbagliato?» le dissi sottovoce... il suo sguardo però mi diede un pochino di fiducia e con timidezza alzai la mano e presi la parola, parlando con voce non troppo alta ma udibile. «Ecco... penso che bisognerebbe provare a stabilizzare il soggetto in attesa dei soccorsi e come diceva la mia compagna, fare una valutazione rapida ed aggiungerei che questo serve a comprendere come procedere in quel momento ed essere d’aiuto. Tipo saper ascoltare il battito cardiaco e la respirazione, in caso di soffocamento e ad esempio di emorragie o altro... » presi fiato mentre le mie gote divennero leggermente rosse e lasciai scivolare i lunghi capelli davanti al viso come a nascondermi un po’ «Poi penso sia importante capire se il soggetto è cosciente oppure non riesce a formulare frasi o a ricordare cose basilari, tipo parlandogli e facendogli domande per comprendere l’entità del trauma... se ci fosse... credo...» finì la frase sottovoce e guardai il Professore, sperando di non aver detto solo cose sbagliate. Le avevo lette in diversi libri ma potevo ben sbagliarmi. Mi interessava l’argomento e davvero tanto ma era il mio primo corso e il primo approccio di studio. Mi stavo contorcendo le mani rigirandole tra di loro sotto il tavolo,poi guardai Ellie «Forse non è corretto...» le dissi preoccupata rimordendomi il labbro che si stava leggermente arrossando.

    Rose White – III anno – Tassorosso

    Arrivata in aula con Ellie, interagito con lei.
    Presentata al Prof.
    Provato con timidezza a rispondere alla domanda...
    (Sperando di non essere completamente fuori strada <3)





     
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  4. ;alex
     
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    Se l'esperienza non ti fortifica ti distrugge. E così hai deciso di partecipare ad un corso che non avevi nemmeno minimamente pensato. Il corso di pronto soccorso è quello che hai scelto per fare in modo che certe cose non capitano più, non capiterà mai più che ti ritroverai senza saper fare nulla davanti ad una persona che sembra dover morire da un momento all'altro. Di esperienza traumatiche ne ho immagazzinate tante da poter dire che sono davvero fortunata ad essere ancora qui. Ho provato che cosa significa morire nella prova dello scorso anno, un Halloween fuori dal comune e anche molto spaventoso, anche se la cosa spaventosa è stata morire.. si. Da quel giorno in poi mi sono detta che fare un corso di pronto soccorso nella vita può sempre servire, soprattutto se accanto a te hai una Padme che si vuole suicidare ogni due per tre. Non sia mai. Quindi mi preparo in anticipo e questa è proprio la prima lezione a cui partecipo, sono appena tornata e non è facile mettere la testa in classe dopo essere sparita per mesi. Come non detto: ecco che davanti a me ci sono Rose ed Ellie. Mi fermo, faccio un sospiro e mi decido ad entrare in classe. Il simpatico e giovanissimo prof si presenza e ringrazio merlino che non c'è uno di quelli che si credono chissà chi. Ciao. la mia voce quasi tuona in quella classe, qualcuno mi guarda e nella mia mente compare la frase: Si, sono tornata. do uno sguardo veloce alla Corvonero prima di prendere posto. Ascolto Bram che ci racconta la storia macabra di Annie, mi vengono i brividi. E' la prima volta che faccio un corso di primo soccorso, ma a scuola guida mi hanno insegnato che se cè tanta perdita di sangue si deve tamponare la ferita con degli indumenti puliti .. le ferite mischiate al fango potrebbero infettarsi. queste sono le poche cose che so, ma non mi reputo una grande conoscitrice dell'argomento, insomma.. salvo gente solo se siamo in caso di estremo bisogno.

    Alex O'Carolan III anno- Corvonero
    cercato di rispondere alla domanda di Bram
    Citato Ellie e Rose
     
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    Lezione di primo soccorso. SI, aspettate non cambiate pagina, lo so cosa pensate, LO SO. Perchè dovrei rompermi il cazzo a seguire una lezione di primo soccorso quando sono il maggiore di 5 fratelli dediti al suicidio programmato nei momenti in cui i genitori non ci sono? Io so già tutto di primo soccorso. Potrei scriverlo IO un libro sul pronto soccorso. Ma aspettate...fidatevi no? Cribbio... dicevo...Lezione di primo soccorso tenuta da uno studente di Medimagia dell'Accademia.
    E noi sappiamo benissimo chi studia all'Accademia e proprio Medimagia. Io lo sapevo!! E' venuta qui, io me lo sento. Mi vedo già la scena, lì con i loro camici, le braccia incrociate e gli occhialini a fissare una lavagna, ad indicare con la bacchetta il castello, in cerca di volontari e poi lei, con i suoi occhi azzurri e il suo sorriso salvavite che dice "Mi offro volontaria! Vado io!"
    Ed oggi è quel giorno. Mi sono messo dei jeans e una maglia marrone, avevo cercato poi un camice da bidello e requisito uno spazzolone.
    Allora... sembro un bidello?
    L'espressione della Grifondoro è indecifrabile, quindi mi volto per specchiarmi in una finestra e sistemarmi i capelli.
    Ok.. stavolta sono serio Cavanaugh: non farmi fare figure di merda ok? Non farle domande strane, non dire niente di imbarazzante ok?
    E' la quinta volta che glielo ripeto ma meglio essere sicuri. Aveva fatto una faccia poco raccomandabile quando le avevo detto che ci sarebbe stata Vanya a lezione, non mi aveva ispirato molta fiducia: sembrava mia sorella quando inizia a tramare un dispetto, soprattutto perchè aveva insistito lei per partecipare... Sempre fissando lo specchio mi guardo.. e poi alzo il braccio per annusarmi l'ascella. PERCHE' DEVO SEMPRE SUDARE???
    ...Puzzo? Dai, annusami, dimmi se puzzo...
    Per il mio naso andava bene: niente di rilevato ma un doppio controllo era sempre meglio.
    Sistemata l'emergenza pezzata ci eravamo quindi diretti alla lezione, io con lo spazzolone in mano. E' sporco e non è neanche bagnato per essere credibile ma il secchio che avevo riempito con l'acqua si è svuotato mentre facevo le scale e quindi sticazzi l'ho mollato. Ma non importa: dietro quella porta c'è Vanya con le sue tette perfette e la risata leggera. Mi offrirò come manichino per la rianimazione. Sperando che la situazione non diventi barzotta. Sarò "il volontario" che non si presta MAI a nessuna lezione. Sarò l'eroe. Sì.
    Occhiolino a Karen, prima di varcare la porta.
    Ok, tieniti pronta, è quella bella con le gambe lunghe ok? La riconosci subito SICURO! Quindi non guardarla troppo, ok?
    E entriamo, spazzolone a terra, muovilo sul pavimento con fare distratto fischiettando, fai qualche passo verso la cattedra, guarda il pavimento come un bravo bidello dedito al suo lavoro e...
    Oh, che casualità V....
    Non è Vanya. Quella non è Vanya. Non somiglia a Vanya per un cazzo. Letteralmente per un cazzo! DOVE CAZZO E' VANYA?? Rimango lì, con i denti sul labbro inferiore in quella V morta a metà. La mia espressione si fa ombrosa, mentre metto entrambe le mani sul manico dello spazzolone e fisso in cagnesco l'insegnante NON-Vanya. Non merita neanche un nome. Fottuto coso...
    ...vi trovate nell'aula che dovevo pulire. Aspetterò...Viene anche qualcun'altro? Un suo collega? UNA collega a parte robo-boccalarga lì?
    farfugliai indicando il manichino a terra.
    Aspetterò.. proprio qui...
    Conclusi sedendomi su un banco, schiena ricurva, speranza ancora alta, di vederla varcare la soglia col suo cane del cazzo..
     
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    Fiondarsi a una lezione extra sul primo soccorso non rientrava nei suoi programmi iniziali. Non che la materia non avesse un certo fascino: qualche nozione in più le avrebbe fatto comodo considerando la sua alta propensione a cacciarsi nei guai. Tuttavia, nelle pozioni curative Karen sapeva di essere un disastro totale e non aveva alcun dubbio che la situazione non sarebbe stata diversa con gli incantesimi. C’era stato un motivo per cui alla fine aveva deciso di alzare il culo dal divano della sala comune…
    -Decisamente, Finnik. Puzzi come una carcassa di thestral in balia delle pioggie-, e quel motivo le aveva appena chiesto di verificare quanto fosse tollerabile la sua soglia olfattiva. Per il gusto di prenderlo in giro la rossa non si era sottratta alla prova di coraggio, anche se nell’avvicinarsi al suo concasato aveva usato la stessa cautela di Tantor nel momento del bagno. Karen indietreggiò di scatto come se avesse appena preso una scossa, arricciò il naso e contrasse il viso in una smorfia, reazione volutamente esasperata e teatrale per prenderlo in giro.
    -Ti reggo il gioco ma a fine lezione voglio capirci di più. Cos’è questa palla del bidello? La nuova frontiera del rimorchio?-, ma soprattutto… funzionava davvero? Erano gli elfi ad occuparsi di tutte le incombenze al castello, davvero se l’era bevuta? Prima che arrivasse la smentita ufficiale con la spiegazione sul “servizietto” affidato alle mani della prefetta corvonero, la rossa si era convinta che il suo amico avesse una relazione con Ellie. All’inizio, sentendone il nome, non aveva pensato a un’omonimia: spalancando gli occhi dalla sorpresa nella convinzione che fosse si trattasse della rossa di corvonero, indignata gli aveva ricordato che stava per sfornare la pagnotta chiedendogli se non fosse troppo presto per diventare padre perché se intendeva corteggiarla avrebbe dovuto sciropparsi anche la marmocchia. Ma non si trattava neanche della Rosencrantz: la fiamma fortunata era una studentessa dell’accademia.
    Il fatto che Ralph avesse una ragazza che gli piacesse in sé e per sé non le dava fastidio, ma la paura che il suo socio potesse perdere di vista gli obbiettivi in comune per volare con lei tre metri sopra il lago nero era sempre in agguato. Normale amministrazione se Karen aveva deciso di presentarsi a lezione quindi: se conosci il tuo nemico e te stesso vincerai ogni battaglia, così sosteneva l’agente Adler e ogni parola che usciva da COD per la Grifondoro era legge. Mai si sarebbe aspettata però che varcare la soglia dell’aula significava mettere piede nella war zone: tra le partecipanti più gettonate nel mirino del cecchino figuravano la Richards, alla quale Karen non rivolgeva più parola dalla lezione degli ippogrifi, e la O’Carolan, che aveva creduto si fosse trasferita a Durmstrang. Sbollita la rabbia aveva ragionato a mente fredda: continuava ad essere dell’idea di avere più che valide ragioni per averla presa a male, ma si rendeva conto che la reazione avuta sul momento era stata spropositata e aveva pensato di cercare Ellie per scusarsi per i toni. Questo prima di scoprire che la Richards aveva volutamente omesso dalla sua versione dei fatti un dettaglio fondamentale: se c’era una cosa che Karen odiava erano le omissioni, al pari delle bugie le viveva alla stregua di un tradimento, motivo per cui il proposito di riavvicinamento era stato troncato sul nascere.
    -Di belle con le gambe lunghe ce ne sono due. Chi di loro è la tua Vanya?-, prese posto accanto a Ralph, punzecchiandolo di proposito mentre con un cenno del capo gli indicava Annie il manichino birichino. Si prese qualche secondo per osservare il docente della lezione, un ragazzo che sembrava in preda all’emozione.
    -Non è decisamente il mio tipo ma è molto carino. Se è anche simpatico te lo approvo!-


    Edited by Elhaz - 4/11/2021, 14:27
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    Annie forse non era stata una buona idea. O meglio, Annie era sì necessaria per l’esercitazione, ma l’idea di renderla in grado di muoversi forse era stata un po’... azzardata.
    Insomma, non era davanti una scolaresca delle elementari, chi di loro avrebbe potuto apprezzarla?
    Eppure nessuno di loro sembrava trovare stupida la cosa e se anche lo avessero pensato, nessuno aveva esposto il parere ad alta voce.
    Era strano essere di nuovo in una scuola e non ritrovarsi criticato o bullizzato per una scelta che gli altri non capivano. Non era più uno studente, era dall’altro lato della cattedra ora e questi ragazzi lo stavano davvero ascoltando e stavano davvero rispondendo alle sue domande, nessuno di loro si sarebbe azzardato a prenderlo in giro probabilmente.
    E questa consapevolezza in qualche modo gli diede un po’ più di sicurezza.
    Sorrise alle tre ragazze che avevano dato la risposta e prima che potesse confermare quanto avevano detto, la porta dell’aula si aprì di nuovo.
    Fecero il suo ingresso altri due… studenti? La ragazza lo era sicuramente, il ragazzo invece…
    Lo sguardo di Bram corse allo spazzolone e al camice e le sue sopracciglia si crucciarono appena con confusione evidente.
    “Umh… credevo ci fossero gli elfi domestici ad Hogwarts” dichiarò poi poco convinto.
    Ok, perché il tizio lo stava guardando così tanto male? Turbato, si spostò di un paio di passi.
    “No, sono solo io, nessun collega” aggiunse, mentre Annie si portava la mano di gomma sulla bocca per simulare lo shock nel sentirsi dare della robo-boccalarga.
    E con l’aria più sconfitta che Bram avesse mai visto, il ragazzo prese posto ad uno dei banchi insieme all’altra studentessa.
    Che fosse uno studente in vena di scherzi, o uno che doveva farsi tutte le pulizie senza magia per punizione o veramente un bidello - c’erano bidelli ad Hogwarts? - poco importava, fintantoché non avesse dato problemi poteva rimanere. Un po’ di nozioni sul primo soccorso erano utili a chiunque.
    Perplesso, il Dubois decise di continuare da dove aveva lasciato.
    “Era tutto abbastanza corretto” si rivolse alle ragazze che avevano risposto, con un sorriso “Mantenere la calma prima di tutto e chiamare subito i soccorsi. Il modo più veloce è sicuramente usando un Patronus, ma qualora non foste in grado di evocarne uno, c’è un incantesimo molto semplice che potete usare per inviare messaggi scritti su un foglio: missum. Il biglietto apparirà direttamente all’ospedale più vicino a voi” mostrò il movimento della bacchetta per castare l’incantesimo.
    “Ed è importante anche valutare se il malcapitato sia ancora cosciente o meno, esatto, e controllare che respiri. Di base l’idea di non muovere il soggetto è abbastanza corretta, ma se non ha subito traumi fisici - quindi diciamo ha avuto un malore - la cosa migliore da fare sarebbe metterlo nella posizione di sicurezza, che vi mostrerò tra poco. Delle ferite e perdita di sangue ne parleremo dopo”
    Passò in rassegna uno ad uno i presenti, giusto per assicurarsi che non stessero lì lì per svenire dalla noia - ed anche per controllare di non essere ancora guardato male dallo strano ragazzo - prima di continuare.
    “Per prima cosa vorrei insegnarvi a disostruire le vie respiratorie, nel caso il soggetto non dovesse respirare. Ci sono due modi: uno è la classica respirazione bocca a bocca, l’altro è un incantesimo, l’anapneo. Può sembrare una sciocchezza, ma posso dirvi per esperienza personale che può salvare la vita a qualcuno.”
    Mostrò il movimento della bacchetta per quell’incantesimo. “È davvero molto semplice, potete esercitarvi mettendovi in coppia. Non vi preoccupate, non crea alcun disturbo castato su una persona sana, ma respirerete decisamente meglio. A turno poi, potrete usare Annie per la respirazione bocca a bocca. Visto che siete dispari, magari con Annie può cominciare il nostro… mh… bidello” un sorriso curvò leggermente le labbra di Bram “Devi fare ammenda per averle dato della robo-boccalarga, penso si sia offesa, sai?”


    Scusate il ritardo, peeps!
    • Il signor Ralph, AKA il bidello, è invitato ad avvicinarsi a Bram ed Annie per tentare la respirazione bocca a bocca. Bram ti mostrerà la posizione giusta in cui mettere il soggetto.

    • Per le signorine invece, mettetevi in coppia ed esercitatevi con l'anapneo. Divertitevi pure a descrivere l'effetto che avrà su di voi. Dopo di che venite a fare la respirazione alla povera Annie.

    Prossimo post: domenica 21 novembre
     
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    Ellie
    «Non. Ci. Credo», borbotto tra me e me quando la figura slanciata della O’Carolan varcò la soglia. È proprio il caso di dirlo: chi non muore si rivede. Evidentemente la ragazza non ha retto ai rigidi standard della scuola del nord per aver fatto dietro front alla velocità della luce. Ricambio il suo sguardo inespressivo e tenendo poi lo sguardo fisso sul banco mi sciolgo in un sospiro scoprendo la muscolatura irrigidita. Nonostante il tempo passato ancora non riesco a metterci una pietra sopra per tutti i casini che la sua uscita alla festa di Grifondoro mi ha generato, dalla sua scenata in poi tutto è precipitato in una spirale che solo da poco pare essersi arrestata. Mi sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio e puntello la piuma sulla pergamena quando una seconda ed improbabile coppia fa ingresso nell’aula. Ralph travestito da bidello, parrebbe, e... Karen, ma mi concentro su Ralph che allude alla pulizia dell’aula e la mia espressione va aggrottandosi. E adesso quei due cosa si sono inventati? Non posso fare a meno di chiedermi conoscendo l’indole dispettosa della ragazzina. Quello è l’unico pensiero che mi permetto di rivolgerle per il resto nemmeno uno sguardo. Le sue parole mi hanno molto ferita e più di tutte, essendo anche lei stata vittima delle malelingue del giornalino, scoprire quale fosse la vera considerazione che ha di me: fondamentalmente una troia traditrice. È ridicolo. È inammissibile. Da lei e da tutto quello che abbiamo trascorso non me lo aspettavo. So che mi sta ignorando di proposito, che è arrabbiata e non vuole parlarmi ma sai che c'è? Bene così. Creda a ciò che vuole, la verità gliel'ho detta e non devo giustificarmi di nulla o tantomeno chiedere scusa... per cosa poi? Di essere stata la vittima dei giochi di Salvatore? Di non essermi fatta mettere in punizione ribellandomi agli ordini del professore? Che bambinate. Se questa è la considerazione meglio perdere che tenersele amiche del genere. Scuoto impercettibilmente il viso mentre i lineamenti s’induriscono così come la mia espressione. Fortunatamente la lezione inizia immediatamente e non ho tempo di scivolare nel malumore appuntandomi invece le interessanti nozioni che ci trasmette Bram. Missum, decisamente da segnarsi contro ogni evenienza considerato poi lo stato in cui verte V. Afferro la bacchetta poggiata a lato della pergamena e mimo il gesto del ragazzo per castare l’incanto provando il movimento un paio di volte. Annoto le ultime spiegazioni e alla fine mi volto verso Rose porgendole un sorriso. «Hai visto? Sei stata bravissima. Le cose le sai... proviamo adesso?» La incoraggio vedendola ancora mordersi il labbro, ha ancora le gote rosse e gli occhioni scuri. «Se preferisci inizio io, l’ho usato un paio di volte quest’estate ed è molto semplice», sospettavo che avesse paura di partire per prima ignorando gli effetti dell’incanto, mostrandoglielo avrebbe capito che era innocuo. «Anapneo», roteo con un gesto elegante e sicuro la bacchetta sfiorando delicatamente la punta del naso della ragazza. «Figata, vero?» Rose avrebbe sentito le narici stapparsi di colpo oltre ad avere la sensazione che i suoi polmoni potessero inspirare ancora più aria rispetto al normale, del tutto illusorio, la capienza polmonare non variava. «Forza prova tu!» Abbasso la bacchetta stringendomela in grembo e sporgo il viso in sua direzione pronta a prendermi una super boccata d’aria.

    Citati tutti presenti
    svolto l'esercizio con Rose
     
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    Karen scambiò una rapida occhiata d’intesa con Ralph, incredula all’idea che l’insegnante per quella lezione si fosse davvero bevuto la sua messinscena. Cercò di non fissarne troppo l’outfit per non scoppiare a ridere e nascose la bocca nel palmo della mano per non destare troppo l’attenzione: non sorridere era praticamente impossibile. Prestò distrattamente ascolto ai consigli del ragazzo, appuntando mentalmente di dover chiedere aiuto alla cavalleria per migliorare il suo patronus, che allo stato attuale non andava oltre uno sbuffo di fumo. Fino a quel momento per chiedere aiuto si era avvalsa del periculum, aggiungere un incantesimo in più al repertorio non sarebbe stato male. Per quanto invece riguardava l’anapneo era abbastanza pratica: l’ippogrifo che aveva aiutato durante la lezione di magizoologia non era morto, per cui…
    -Concordo, devi fare ammenda. Io mi avvicino per rinfrescarmi la memoria, prof.!-, una bugia bella e buona: non erano rimaste molte persone con le quali esercitarsi, Karen non sarebbe andata con la traditrice manco morta e ancor meno decomposta avrebbe fatto coppia spontaneamente con la O’Carolan. E poi cos’era quella distinzione dal retrogusto medievale? Ragazzi da una parte e ragazze schierate dall’altra? Nessuno, neanche Annie coscia lunga, l’avrebbe separata dal suo socio.
    4IpwMTq
    MOUyDTu
    Per questo si avviò verso il manichino seguendo Ralph come fosse la sua ombra.
    -Sai come si fa… vero?-, non era certa che l’anapneo fosse un incantesimo che si studiasse al primo anno: se Ralph avesse fatto cilecca c’era il rischio che si facesse sgamare e mandare in punizione da Krueger. Dovevano evitarlo a.ogni.costo!
    -Confundus-, sussurrò puntando di nascosto la bacchetta contro il manichino; Annie si alzò in piedi di scatto, sull’attenti, volgendo il capo alla classe come se avesse dimenticato tutte le sue funzionalità. Karen non sapeva quanto a lungo sarebbero durati gli effetti, quindi si apprestò ad eseguire il secondo incanto, un tarantallegra che improvvisò un ballo che aveva visto durante l’ultimo rewatch con Daisy, mentre Pollicina era preda delle perfide rane della tourné di Mamacita.
    -Accipicchia… Finnik, se questo è il tuo potere possiamo fare mucho dinero insieme!-


    -Avvicinata ad Annie e Bram insieme a Ralph, castato un confundus e un tarantallegra sulla coscia lunga. Adesso è convinta di essere Mamacita in tourné!
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    Rose White

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    L’entrata di Alex si poteva ben chiamare un entrata ad effetto. Restai a guardarla per qualche secondo seguendo la sua camminata e le sorrisi quando si sedette al suo posto. Non doveva essere facile andar via ma altrettanto complicato doveva essere ritornare. Conoscevo la sensazione di sentirsi fuori posto, la provavo spesso, anche se Amy era super brava a farmi tornare il sorriso quando ero giù. Mi rendevo conto che ero fortunata in questo momento della mia vita dove mi sentivo sola ero comunque riuscita a trovare degli amici e ne stavo approfondendo la conoscenza: come Ellie, lei riusciva a spronarmi anche quando ero super intimidita. Lo faceva di solito Kynthia… ma non era più mia amica. Mi stavo rattristando pensando a lei e mi mancava davvero tanto ma non potevo fare molto e per il momento non volevo fare, non era stata una mia decisione. Scossi la testa e mi voltai verso Ellie spalancai gli occhi dallo stupore per questo ritorno ma la sua espressione diceva di più di quello che le parole potevano fare.
    La classe si organizzò e dopo che provammo a rispondere il professore prese parola. Iniziai ad annotare i movimenti e i diversi incantesimi, missum mi sembrava davvero interessante ed utilissimo, anapneo e la semplice (se così si poteva definire) respirazione bocca a bocca. Poi sentì Ellie rivolgersi verso di me. Le sorrisi arrossendo leggermente «Si, Grazie… Ho paura di sbagliare, di dire qualcosa di stupido...» ero felice di aver detto cose esatte ed essermele ricordate. Annui felice alla sua richiesta di provare l’incantesimo «Certamente vai pure prima tu! » arricciai leggermente il naso quando la punta della sua bacchetta lo sfiorò e poi sentì come se dell’aria fresca anzi congelata fosse entrata nel mio corpo. Come se i polmoni stessero respirando per la prima volta al cento per cento. Rimasi sorpresa e sorrisi ancora di più «Accidenti! Che sensazione strana ma bella… davvero liberatoria!» Mi venne una piccola risata ed i miei occhi si illuminarono leggermente grazie ad alcuni riflessi dorati. «Si, va bene! Ci provo io.» Mi morsi il labbro ed impugnai la bacchetta nella stessa posizione che ci era stata indicata. Sfiorai il naso di Ellie e «Anapneo Sorrisi alla mia amica «Allora?» Era davvero semplice, almeno in una situazione di calma e di lezione come lo era quella in quel momento. «Adesso passiamo al secondo step no? Dobbiamo andare da Ann…» non finì la frase che rimasi completamente scioccata mentre il mio braccio teso indicava il manichino… Annie si era alzata e stava… ballando? Corrucciai la fronte e guardai verso la corvonero «Sono impazzita o… sta ballando, più o meno?» dissi a bassa voce. Qualcosa non andava e il mio viso si fece serio andando a guardare il Professore. «Professore… va tutto bene ad Annie?» chiesi continuando a seguire i suoi movimenti non proprio perfetti, muovendo la mia testa.

    Rose White – Tassorosso – III anno
    Nominata Alex
    Interagito con Ellie. Castato l’Anapneo su di lei e volevo dirigermi da Annie… ma sta ballando



     
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    Io sono quello che lava gli elfi domestici.
    risposi con un grugnito, accomodandomi con la schiena totalmente curva sul banco come un vecchio gufo brontolone. Mi voltai poi a fare una smorfia dopo aver finto una risata verso la rossa, facendole capire che non era divertente e che non era aria. Affanculo a lui, sto tizio secco e capellone.. MA MAI QUANTO ME! Ladro di Vanye.. rimpiazzatore fraudolento...
    Ascoltai solo distrattamente il contenuto della lezione: mi avevano fatto partecipare a un cazzo di corso sulla rianimazione quando avevamo lanciato un engorgio su un chewingum e la situazione era degenerata in malo modo... giuro non era stata colpa mia.
    "Visto che siete dispari, magari con Annie può cominciare il nostro… mh… bidello"
    Ennesima occhiataccia da sotto il ciuffo, mentre continuavo a squadrare male il tizio col suo camice e tutto quanto. Sollevando gli occhi al cielo mi alzai, scivolando giù dal banco, assecondando comunque quella richiesta... non lo so perchè. Ormai eravamo qua, io me ne sarei anche andato ma poi l'irlandese mi avrebbe lanciato la cacca di coniglio in faccia mentre dormivo o simili... e in realtà non stavo proprio pensando a quel che facevo: eseguivo le indicazioni, continuando a imprecare e borbottare mentalmente.
    Ero quasi pronto per svolgere il compito, totalmente controvoglia, come detto col pilota automatico quando il manichino si alzò in piedi ed iniziò a ballare, così, da nulla.
    Balzai all'indietro, brandendo lo scopettone per spingere via il pupazzo Annie.
    Via! Pussa via!!
    Innavertitamente però, agitando quel mocho, non mi resi conto di come muovevo il manico e presi dritta in faccia la studentessa di Tassorosso. Nel naso, pieno. Totale. Un fiume di sangue.
    Oh merda...! Cazzo! Scusa... un fazzoletto! Dai cazzo, siete tutte femmine che non avete un fazzoletto?? Merda....OH CAZZO SCUSA BASTONE DI MERDA!
    E niente, tutto agitato come ero per cercare un fazzoletto avevo sbattuto il mocho prima in faccia a Ellie e poi di nuovo il bastone sulla Tassorosso. Lo lanciai a terra correndo a destra e sinistra senza trovare fazzolettini.. alla fine lo sguardo mi cadde su di Annie... oh beh.. in caso di emergenza...
    Ho trovato questo!!!
    Sbraitai qualche secondo dopo allungando la mano che brandiva la camicia indossata dal manichino, ormai in un angolo a tentare di coprirsi, senza però smettere di sculettare.

    Colpito per sbaglio Rose in faccia con il manico dello scopettone e le ho rotto il naso (scusa Rose), colpito poi Ellie per sbaglio di nuovo con la parte bagnata del mocho e di nuovo Rose col manico.
    Spogliato il manichino per porgere un fazzolettino alla fanciulla.

     
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  12. ;alex
     
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    Come previsto la lezione sembra molto interessante, oltre al fatto che a farla sembra un tipo a posto e non uno di quelli che si sentono dio in terra. Questa è una cosa buona per me, sembra spiegare molto bene il ragazzo, anche se sono infastidita all'entrata del coglione della classe che finge di essere un bidello. Ma almeno si è informato? ad Hogwarts che io sappia non ci sono bidelli, per cui si fa inserire spontaneamente a lezione e gli tocca pure vedersela con il robot.
    null
    in ogni caso mi ritrovo improvvisamente da sola a svolgere l'esercizio, naturalmente non posso mettermi a fare le cose da sola, per cui rimango seduta a fissare gli altri.. in attesa di un'idea: vedo che Karen si è unita al grifo scemo, potevamo svolgere l'esercizio insieme e questa è l'ennesima prova che il mio tentativo di avvicinarla non ha avuto alcun valore per lei, evidentemente. Quando ci siamo incontrati per i corridoi un paio di mesi indietro ho provato a parlare con lei, ma quando la rossa decide di calare il sipario non c'è speranza. Accetto dunque questa cosa anche perchè già di mio sono abituata a star da sola, ma quanto è caduta in basso però? se frequenta quei tipi tondi come quel grifondoro temo che ne farà poca di strada. In ogni caso sono qui a fare lezione no? non me ne fotte un cazzo della gente con seri problemi che viene a rovinare una lezione che sembrava essere interessante. Dico davvero, il robot che balla è davvero spassoso e non capisco a chi è venuta l'idea, però dall'altro lato sono infastidita perchè vedo il giovane prof in difficoltà e perchè sinceramente mi interessava fare una lezione decente. Ho scelto io questa lezione ed ora sta andando a puttane. Prende a scopettate Rose che si allaga di sangue, le porge quel panno proveniente dal robot che chissà quanti germi ci avrà sopra. Quindi mi avvicino al ragazzo. Ma che cazzo fai? ma sei coglione? ringhio contro di lui prima di voltarmi vero Rose con la bacchetta in mano, ed eseguo l'unico incantesimo che uso continuamente sopra il mio anno, insomma.. fanculo alle regole quando si tratta di soccorrere gente. Epismendo! e il naso di Rose smette di gocciolare nello stesso istante in cui mi volto verso il professore. Prof posso chiedergli una lezione privata? indico il robot che continua a coprirsi per la vergogna di essere nudo. Perchè penso che adesso abbiamo un problema più grande. fermare Annie tipo prima che ci prenda a colpi di culo?
    Interagito con Ralph dandogli del coglione, poi ho cercato di aggiustare il naso di Rose e ho fatto una domanda al prof.
    Ho citato Karen.


     
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    Avrebbe dovuto scrivere un libro sull’incapacità di farsi rispettare dal prossimo, iniziava ad esserne convinto.
    Non biasimava il piccolo gruppo di ragazzini se non riusciva a vederlo come una figura autoritaria - nonostante lo chiamassero “professore”, cosa che lo imbarazzava non poco -, in fondo se la stava facendo palesemente sotto fin dall’inizio all’idea di dover sostenere una lezione. Si era servito su un piatto d’argento a chi, tra loro, era magari più burlone di altri. Era un po’ come quando alla scuola elementare babbana c’era un supplente troppo malleabile e loro, piccoli marmocchi infami, se ne approfittavano - beh, non Bram. Bram era sempre il bravo bambino in quelle occasioni.
    Però si sorprese comunque quando Annie smise di rispondere ai suoi comandi e, invece di rimanere a terra per l’esercitazione, si alzò in piedi, rivolgendosi verso la classe.
    Era più o meno così che iniziavano certi film horror, si disse Bram, ma invece di aggredire i malcapitati, Annie iniziò a ballare per la classe.
    Una cosa che avrebbe anche potuto strappargli una risata, visto il modo sgraziato con cui si muoveva, ma che invece lo lasciò dapprima a bocca aperta, poi amareggiato.
    Ovviamente qualcuno aveva pensato bene di divertirsi e passando in rassegna gli studenti, Bram si disse che forse poteva escludere le due ragazze che diligentemente avevano eseguito l’esercizio e forse anche la Corvonero dai capelli corti che era sembrata piuttosto collaborativa, a differenza del “bidello” e della sua compare.
    Insomma, non era un po’ sospetto che proprio quando i due si erano avvicinati ad Annie quella si fosse messa a dare di matto?
    E come se non bastava la situazione gli era sfuggita di mano troppo in fretta. Prima che potesse rispondere alla domanda della Tassorosso, il fantomatico bidello parve essere preso alla sprovvista dal manichino ballante, con il risultato di agitarsi e colpire in faccia la povera studentessa con il manico del mocio e la sua amica con l’altro lato dello scopettone.
    Quando vide il sangue, Bram ebbe un tuffo al cuore. Ci mancava solo qualcuno ferito durante la sua lezione e poteva considerarsi un totale fallimento.
    Si lanciò in avanti, bacchetta pronta a fermare l’epistassi, ma la Corvonero dai capelli corti sembrava in vena di intraprendenza e si fece avanti per aiutare la compagna.
    Bram si avvicinò ad esaminare il volto della povera Tassorosso, stabilendo che l’epistassi si era fermata e al tocco non sembrava esserci niente di rotto.
    “Brava, bel lav…” non fece in tempo a finire di complimentarsi con la Corvonero, che quella si era messa ad aggredire verbalmente il malfattore di quella serie di piccoli incidenti, che nel frattempo aveva deciso di denudare il manichino e la povera Annie non sembrava felice di ciò.
    Riassumendo: la situazione era decisamente degenerata e lui sarebbe dovuto essere quello che teneva tutto sotto controllo.
    Un po’ nel panico, decise che doveva fare qualcosa, l’ultima cosa di cui aveva bisogno era di un reclamo per aver permesso ad un gruppetto di studenti di ammazzarsi a vicenda.
    “Ok, calmiamoci tutti quanti!” alzò la voce, sperando di tirare fuori un tono deciso e non uno squittio nervoso.
    Con un colpo di bacchetta ed un Finite Incantatem fermò la danza frenetica di Annie e, puntandola poi verso la Grifondoro, castò un Accio, appropriandosi della sua bacchetta.
    Usò un altro incantesimo per costringere il ragazzo a sedersi su una sedia e la camicia che aveva appena sventolato andò ad arrotolarsi intorno alle sue mani: magari in quel modo non avrebbe fatto altri danni.
    “Voi due” indicò entrambi “Questa è una cosa seria! Siete qui per imparare, non per rompere la faccia agli altri o far ballare il manichino. Questa è sequestrata, potrai riaverla da un professore più tardi” si infilò la bacchetta della Grifondoro in tasca, chiedendosi se sarebbe stata in grado di fare disastri anche senza magia - anche se non era del tutto sicuro che fosse stata lei, ma gli sembrava alquanto probabile -. “Dovrò parlare con la preside di quanto successo, suppongo”
    A meno che quei due non gli avessero dato una valida ragione per non farlo e per il momento non ne vedeva.
    “Gentilmente, recupereresti per me Annie?” chiese ad Alex, indicando con la testa il manichino che aveva raggiunto il fondo dell’aula durante la sua danza.
    “E tu, ti libero le mani, ma non fare danni” con un colpo di bacchetta sciolse la camicia “Magari puoi renderti utile e aiutare le due ragazze che hai colpito a ripulirsi” una era sporca di sangue, l’altra non era messa meglio dopo essere stata colpita dallo straccio “Se sei un bidello, dovresti sapere l’incantesimo giusto, no?”

    Monellacci >____<

    - Ho tolto la bacchetta a Karen
    - Ho costretto Ralph a sedersi e gli ho legato le mani con la camicia di Annie (ma l'ho liberato in seguito, chiedendogli di usare un incantesimo per aiutare Rose ed Ellie a ripulirsi)
    - Chiesto ad Alex di recuperarmi la povera Annie.

    Questo è l'ultimo giro! Prossimo post martedì 7 dicembre

     
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    Lungi da lei voler rovinare la lezione, suo malgrado Karen si trovò presto nei pasticci rendendosi conto di aver esagerato: non si aspettava che un incantesimo tanto innocuo potesse scatenare danni a catena. Non riuscì a fermare in tempo Annie dall’avanzare verso Ralph che questi cominciò ad agitare il mocio brandendolo come se fosse una lancia da caccia, centrando in pieno il naso della povera Rose e la faccia di Ellie.
    Ahia… sento puzza di guai, di fatto i guai non tardarono ad arrivare, e in seguito a un insulto un po’ troppo colorito per la O’Carolan.
    -Addirittura… manco lo avesse fatto apposta-, Karen si voltò verso il suo socio, che mortificato si stava buttando a caccia di un fazzoletto per tamponare il sangue. Quando sentì sfuggire la bacchetta dalle dita capì di aver ragione di doversi preoccupare più per il proprio culo: il professore l’aveva beccata in flagranza di reato. Sentirsi additata e accusata non fu piacevole, e in reazione sentì le guance avvampare di imbarazzo.
    -Deve proprio…?-, la sua posizione peggiorò di secondo in secondo: tutto avrebbe preferito piuttosto che affrontare Rya sapendo di essere dalla parte del torto motivo per cui cominciò a mettere in moto il cervello per trovare una soluzione al problema: negare fino alla morte.
    -In realtà dubito che ne sia capace. Vede, il nostro bidello non è come noi… lui è… un magonò!-, tirò fuori la prima palla credibile dal repertorio, nella vana speranza che gli altri presenti non fossero così infami da fare la spia.
    -Può solo pulire alla vecchia maniera, mi sembra piuttosto evidente. Altrimenti non avrebbe bisogno di un mocio, non crede?-, parato il culo al suo socio, fu il proprio turno di trovare una scusa credibile per salvare la propria di pelle.
    -Quanto ad Annie… sono profondamente dispiaciuta, non era mia intenzione rovinarvi la lezione. Ho solo pensato che un conto è intervenire quando i nostri pazienti sono incoscienti, ma quando sono svegli e in stato confusionale immaginavo che richiedesse una dose doppia di sangue freddo.-, nella sua testa il discorso non faceva una piega. Non era poi così inverosimile trovarsi ad agire con pazienti ostili!
    -Sarebbe stato più figo vedere un vero guaritore all’opera con un paziente vivo… ma mi rendo conto di aver esagerato. Le chiedo scusa-
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    Danielle Richards | III anno | Corvonero


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    Ed eccola lì quella meravigliosa sensazione di respirare a pieni polmoni come se non lo avessi fatto allo stesso modo fino a poco prima. «Adoro questo incanto!» Affermai sollevando le spalle e scuotendo il nasino come se mi stesse prudendo. Riposi quindi la bacchetta nella tasca della gonna e seguendo la caposcuola Tassorosso mi diressi verso il manichino a cui avremmo simulato la respirazione bocca a bocca. «Se sei impazzita tu, credo di esserlo diventata anch’io... tipo adesso», aggrottai le sopracciglia osservando il manichino scuotere i fianchi piatti agitando in maniera scoordinata le braccia. «Occhio!» Allungai una mano tirando Rose per il braccio giusto in tempo ad evitare che una manata dello stesso la colpisse ma non fui altrettanto rapida da allontanarla da Ralph che persistendo nel suo stupido travestimento da bidello agitava lo scopettone nel tentativo di allontanare una Annie impazzita. «Ralph piant...!» Non feci a tempo a concludere che il ragazzo mandò a segno un colpo dritto in faccia a Rose che produsse come risultato un’istantanea epistassi e, allo stesso tempo, distratta da questo non controllai il secondo colpo che invece andò sulla mia di faccia. «Ma porca di una miseria vuoi abbassare quel coso!» Sbottai portandomi immediatamente le mani al viso per cercare di togliermi lo schifo che avevo in faccia. Fortunatamente almeno io non ero stata colpita dal manico, tossii ripetutamente mentre sentivo Alex avvicinarsi a noi e prendersi cura di Rose. Non mi andava a genio, non mi fidavo di lei; eppure, dal modo deciso con cui si pose sembrava sapere il fatto suo. Mi tirai quindi le maniche del maglioncino e mi strofinai il viso riuscendo finalmente a vederci qualcosa... probabilmente mi sarebbe uscito un livido nella zona del colpo... Fantastico.
    Fu allora che Bram prese in mano fino a quel momento ingestibile ed alzò la voce rimettendo ognuno al suo posto. La lezione ormai era bella che andata! «Rose come ti senti?» Mi voltai verso la Tassa recuperando alcuni fazzoletti che tenevo nelle tasche e li bagnai con un Aguamenti, «ecco, aspetta ti do una mano» e l’aiutai a ripulirsi dopo che il ragazzo ebbe revisionato il lavoro di Alex a cui scambiai un cenno di ringraziamento. Assurdo ma vero... forse il periodo lontana le aveva fatto bene.
    «Dovrò parlare con la preside di quanto successo, suppongo», non riuscii ad esimermi di un’occhiata eloquente rivolta al pavimento. Decisamente il comportamento dei due ad un corso per giunta facoltativo era stato imbarazzante e Karen non fece altro che peggiorare la sua posizione sciorinando una serie di palle infinite al ragazzo. «Oh ma smettila!» La apostrofai sbottando arrabbiata, proprio lei ora si difendeva con sciocchezze che non stavano in piedi! Le era piaciuto rovinare tutto a tutti? Ora che se ne doveva assumere le responsabilità. Questo voleva dire essere “grandi”. Voleva essere trattata come un’adulta, essere presa in considerazione e si lamentava che tutti la trattavano da bambina e la escludessero dalle decisioni ma alla fine continuava unicamente a dimostrare l’immaturità ed i limiti della sua età. «Finiamola con questa storia del bidello, lui è uno studente come tutti noi!» Questo teatrino è durato abbastanza! Ed in quanto prefetto avevo lasciato correre anche troppo la situazione cercando di ignorare il più possibile ma entrambi si erano spinti ben oltre il tollerabile: disturbare ad una lezione, colpire due studentesse, mancare di rispetto all’insegnante sia nei modi sia propinandogli proprio menzogne... era inammissibile tutto questo. Mi voltai verso Rose cercando il suo supporto in quanto Caposcuola.
     
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