You, who have forsaken me

Privata

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  1. .Ade
     
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    Ade se ne stette in riflessione alla battuta di Kaj. Certo doveva essere un modo per ridersela ma a lei spuntò solo un tiepido sorriso, poi preferì affondare il naso nella cioccolata.
    Camminavano per la via illuminata a festa, volendo essere onesta con se stessa le era mancato quell’ambiente, l’atmosfera di gelo perenne, la neve ammucchiata sul ciglio della strada, e anche quella sui cespugli ormai rinsecchiti e bruciati dal gelo.
    E nonostante le nuvolette di fumo uscissero dalle loro labbra a indicare quella particolare situazione climatica il calore di casa che si respirava per la via era impagabile.
    Ma era l’atmosfera o la compagnia a farla sentire a casa? Ade se lo chiese e scoccò di sottecchi un’occhiata a Kaj, mentre quest’ultimo era intento a contemplare la sua cioccolata.
    -Tu sei quasi prossimo alla maggiore età, per te sta per cambiare tutto quanto, no?- le decisioni poteva prenderle da se, nessuno avrebbe potuto fargli notare che altri avevano preso decisioni al loro posto.
    La notizia che i suoi genitori non stessero più insieme le dispiacque ma non era una novità, erano insieme una delle volte in cui Kaj aveva visto il padre stare in compagnia di un’altra donna, e non la guardava come ad esempio guardava la coinquilina Abby. Era stata in quell’occasione che Ade aveva capito che c’erano modi e modi di guardare gli altri.
    Odio, amore, ammirazione.. indifferenza.
    -E andate d’accordo?- strano sentirgli dire che dormiva con la sorella, ricordava che litigavano in continuazione, che non c’era verso per loro di trovare un accordo, forse l’episodio della famiglia e quello che aveva coinvolto Kaj l’avevano fatta empatizzare un po' di più.
    O forse era solo cresciuta.
    La domanda comunque la colse di sorpresa.
    Istintivamente strinse le dita attorno al tessuto, poi aprì un palmo e lo osservò.
    -Da qualche anno, precisamente da quando sono esplose le clessidre, ho delle visioni- gli spiegò cercando di essere quanto più precisa possibile.
    -In realtà mi accadeva pure prima, ma pensavo fossero Dejavù, o cose che non sapevo spiegare- lo guardò e, gettato il cartoccio nel primo cestino disponibile le rimise in tasca.
    -Ora però.. è fuori controllo. Succede soprattutto quando tocco una persona con i palmi.
    Vedo la sua morte o, nei casi più belli l’episodio più prossimo a un evento catastrofico
    - si strinse nelle spalle – pensare che ho sempre odiato la divinazione, ora il mio odio è cresciuto. A volte penso che sia per questo che sono portatrice di cattivi presagi- premonizioni legate al disastro, o alla morte.
    -Quello che sento si riversa in quello che sono. Una persona insensibile, sono stata capace di allontanare da me le uniche amiche che avevo- distolse lo sguardo – rovino tutto quello che tocco, quindi … una fortuna mi sia stato lontano in questi anni, avrei rovinato anche te-
     
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14 replies since 3/10/2021, 07:30   270 views
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