. Mille storie di me e di te.

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  1. ;dr.strange
     
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    M_UNREADM_UNREADM_UNREADM_UNREAD

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    oya le disse che lui non doveva rinunciare al suo sogno, ma Jon stava solo cercando una soluzione diversa che gli permettesse di rimanere vicino a lei, non voleva andarsene in America ed era disposto a ridimensionare il tutto. Sarebbe diventato lo stesso un grande medico senza il bisogno di dover per forza frequentare la migliore università del mondo, era convinto che la bravura non è dovuta all'università ma all'esperienza nel campo, Jonathan desiderava fare esperienza accanto ai più grandi guaritori del mondo, era questo il suo desiderio di fondo che lo avrebbe portato ad una carriera brillante. Ma non poteva esistere una carriera bella senza un amore alle spalle, tutti gli uomini sono tristi se sono bravi ma soli, e lui lo sapeva bene perché aveva provato la solitudine in quei giorni in cui si era sforzato di non tornare più da lei, era stata una delle decisioni più assurde nella sua vita. Ora che aveva di nuovo Zoya vicina non voleva per niente al mondo rinunciare a lei, l'avrebbe fatta tutta sua e lui sarebbe diventato suo con un simbolo, un sigillo che significava il loro "per sempre". Lei rimase immobile davanti alla sua richiesta così improvvisata, Jonathan voleva farlo proprio in quel momento e se ne fregava dei grandi discorsi, della grandi preparazioni, erano da soli l'uno di fronte all'altra e questo bastava per rendere magico tutto, nella semplicità. Zoya cominciò a piangere mente a Jon gli occhi brillavano davanti alla donna della sua vita che le diceva si, quel si che fece battere forte il cuore del Tassorosso. Lei si abbassò e lo abbracciò forte, pianse molto che persino i capelli di Jonathan si bagnarono delle lacrime di Zoya, le braccia di lui la strinsero in una presa sicura, voleva scaldarla del suo calore fargli capire quanto la amasse, perché lui la amava follemente, sopra ogni cosa e voleva dimostrarglielo ogni giorno. Jonathan sorrise dolcemente di fronte a quel viso pieno di lacrime, strinse la faccia di Zoya tra le sue mani calde e le loro labbra sigillarono quella nuova promessa che si erano appena fatti. < Non ti lascerò mai. > ammise contro le sue labbra prima di tornare a baciarla. Jonathan aveva un urgente voglia di lei, come anche lei stessa seppe dimostrare sin da subito, si donarono vicendevolmente per lungo tempo, senza sprecare un minuto, il tempo diventò indefinito e Jonathan non risparmiò neanche un centimetro della sua pelle riempiendola di carezze, di baci dolci, alternati a momenti di intensa passione e consumarono le loro voglie fino allo sfinimento. La tempesta fuori dalle finestre sembrò arrestarsi come se li ascoltasse silenziosamente, tutto il mondo voleva che loro due stessero insieme e condividessero gioie e dolori per tutta la loro intera esistenza. Jonathan e Zoya erano felici, lo erano per davvero questa volta. Era giovani si, ma profondamente convinti nella loro decisione di non lasciarsi mai più.
    Rimasero nudi avvolti dalle lenzuola e dalle coperte marroncine, i loro corpi erano abbracciati stretti e sprofondarono entrambi in un sonno profondo, tutta l'emozione che avevano provato in quella mattinata incredibile aveva avuto la meglio su di loro, ora dormivano in pace, l'uno accanto all'altro.
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    Toc toc, bussarono in modo insistente alla porta e Jon fu il primo ad aprire un occhio, si strofinò la faccia e si portò una mano sui capelli ricci scompigliati. Erano circa le quattordici e si ricordò che a quell'ora doveva arrivare la pizza. Toc toc. Bussarono un'altra volta e si alzò tracinandosi il lenzuolo addosso, lasciò Zoya sotto la coperta e sbadigliando rumorosamente si avviò alla porta per prendere le pizze. < Arrivo.. Arrivo.. > dopo averle prese le mise sul piccolo tavolinetto e si fermò a guardare con un sorriso sulle labbra la ragazza che presto sarebbe diventata sua moglie. Poi controllò il cellulare per vedere se i suoi genitori avevano risposto al suo messaggio. "Siamo molto delusi Jonathan." era solo questo il messaggio, e per un attimo aggrottò le sopracciglia, sospirò e tornò da Zoya, rimettendo il lenzuolo sopra di lei si sdraiò al suo fianco mentre si svegliava. < Ben tornata. > scherzò sorridento mettendo le sue braccia intorno al suo corpo si strinse a lei e la guardò negli occhi. < È arrivato quello della pizza, non ti dico la sua faccia appena mi ha visto con il lenzuolo messo a caso. > rise portando una mano sui capelli di Zoya, li accarezzò giocando con qualche ciocca bionda, poi il suo volto si fece un poco più serio. < I miei mi hanno scritto.. Penso che non siano molto felici per la notizia.. > scosse la testa ma la sua espressione non era per niente preoccupata < Se ne faranno una ragione. >
     
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