. Mille storie di me e di te.

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  1. ZoyaVS
     
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    Zoya sentì il petto riscaldarsi quando Jon disse di dimenticare ciò che era successo nel bosco magico. Lui aveva avuto evidentemente un momento di confusione, di debolezza avendo anche il futuro prossimo alla realizzazione. la ragazza però ne era profondamente ferita e ora si trovava letteralmente divisa a metà: era così felice di averlo visto e fermato prima che fosse troppo tardi ma una parte di sanguinava forte. Sentiva che qualcosa si era spaccato dentro di sè e nonostante Jon la accarezzasse di continuo e le stesse dicendo che sarebbero diventati genitori insieme sentiva che non le bastava tutto ciò., Quelle parole e il fatto che lui avesse accettato senza battere figlio di tenere il loro bambino non era sufficiente per lei. Zoya era giovane ma era anche una donna pratica che non si fermava sulle parole. Forse aveva solo bisogno di tornare a casa con lui e trovare una soluzione al più presto. Solo in quel caso lei avrebbe cominciato a vivere senza angoscia e senza preoccupazione.
    Devi assolutamente diventare un guaritore, Jon sussurra lei sorridendo quando lui dice che non vuole diventare il migliore. Lo sarai lo stesso, che tu voglia o no, vedrai. Fermamente convinta che i suoi sogni non dovevano essere eliminati. Sorrise sule sue labbra ancora frastornata dall'accaduto.
    Annuisce quando Jon prende l'iniziativa di stare insieme da quell'istante, fino a notte e l'indomani avrebbero deciso almeno di dirlo alle loro famiglie. Era giusto quello che diceva. Io.. forse è meglio che stiamo da te? domandò timidamente la ragazza bionda scostandosi da lui. Non voleva dirgli così su due piedi che Mak aveva visto la sorella piangere così tanto da soffrire con lei e c'era vagamente l'ipotesi che non gradisse il fatto che Jon andasse di punto in bianco a dormire da lei. Io.. io avverto a casa che non tornerò.. dirò che sto da un'amica avanza come scusa. Anzi.. forse dovremmo davvero stare da soli per schiarirci le idee senza avere occhi e domande addosso visto quanto accaduto nei giorni scorsi. Parlava della loro rottura, del fatto che le famiglie sarebbero turbate e piene di domande se così dal nulla uno dormisse a casa dell'altro senza previsione.
    Possiamo stare al General? domandò lei spostando il mento verso la cittadina. Si riferiva ad un hotel a metà strada fra le loro abitazioni, uno di quelli classici senza tante pretese e che non avrebbe costato molto. Infine avevano solo bisogno di stare da soli per parlare e passare la notte insieme per riparare la mancanza che uno aveva dell'altro.
    Ho inoltrato la mia richiesta all'accademia annuì lei. Avevano parlato del suo sogno, lei voleva diventare un'abile alchimista quindi quello era lo studio che tanto voleva. Ad fine ottobre inizierò i corsi fece spallucce e quindi si alzò dinnanzi a lui, pronta a lasciare il bar dove si erano rifugiati durante la giornata piovosa e insolita. Vide le iridi di Jon inondarsi di lacrime ma non rilasciarle, così bruciò la distanza fra di loro e prese i lembi del giubbotto e sfiorò il naso contro il suo conquistando tutta la sua attenzione sulle sue iridi celesti. Hei.. sussurrò con un filo di voce dolcissima dinanzi la sua emozione. Nostro figlio o figlia sarà bellissimo va bene? Nessuno è nato maestro.. in qualche modo faremo ok? Gli accarezzò il capo, dove i ricci scuri terminavano, quindi passò le sue braccia intorno al suo cappotto e lo strinse a se in un abbraccio dove la sua testa andò a fiondarsi sul suo petto. Le tue insicurezze e paure sono le mie, Jon disse lei per condividere il fatto che quello era per tutto un argomento e una situazione nuovissima. Vieni! disse lei staccandosi e prendendolo per mano, trascinandolo fuori dopo aver abbandonato delle monete sul tavolino e si incamminarono verso la via, la pioggia aveva momentaneamente smesso di scendere e i loro passi si mescolavano tra la folla diretta alla stazione. Schivata la massa di precipitosi e agitati i due ragazzi furono liberi di passeggiare senza avere il rumore delle valigie e degli autoparlanti in sottofondo. Non è molto distante disse Zoya girandosi leggermente verso di lui. Perchè mi guardi così? domandò piegando la testa di lato. Mi trovi strana? Non dovresti notare dei cambiamenti sai? E' davvero troppo presto. Sospirò e indicò la strada dinanzi a loro in direzione della via principale in cui dei pini giovani erano stati piantati da poco nelle aiuole rettangolari. Hai tutto con te? Sperò che Jon avesse saggiamente incantato il suo bagaglio e lo avesse infilato nelle tasche da qualche parte, se erano diretti all'albergo e lei non interessava avere un cambio o altro, si sarebbe infilata dentro ad una sua camicia o ad una sua felpa per dormire, cosa che faceva spesso anche ad Hogwarts quando lei scendeva nei sotterranei per andare a trovarlo.
     
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