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Helena || Tromsø, Norvegia

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    Caposcuola
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    Dovevi denunciarlo appena uscita da quella stanza. Perché non l'hai fatto?
    Quelle parole la trafissero. Era una domanda che si era già sentita porre, e l'effetto provocatole era sempre lo stesso. Era un'implicita colpa quella che le rivolgevano. Quasi come se, in fin dei conti, la colpa di quel tormento fosse sua e sua soltanto. Lo era per aver spinto il Volhard a tanto, lo era per non essersi ribellata. E accusa dopo accusa, Helena aveva finito con il credere a quelle parole e a quello che celavano in sé. La colpa era sua e forse a quel punto tutto quel male se lo meritava, o almeno era quello che immaginava pensassero le persone padroni di frasi simili.
    «Io volevo solo dimenticarmene.» La sua voce uscì dalle sue labbra come un flebile sussurro. Quando era scappata da quella stanza, aveva deciso di dimenticare ogni cosa. Ci aveva provato, inutilmente. Il tormento di quel ricordo aveva scavato una voragine nel suo petto. Da allora non era più riuscita a sentirsi al sicuro. A sentirsi se stessa. Molte cose erano cambiate in lei, superficialmente anche il modo di vivere il suo corpo, ora quasi sempre coperto. E ci aveva provato a ritornare a vivere ma non ci era mai riuscita. Volhard non glielo aveva permesso. Come avrebbe potuto, con quelle esperienze alle spalle, andare avanti? Il timore di ritorsioni peggiori, gravavano sulla sua psiche e sulla sua coscienza. Non avrebbe potuto perdonarsi se qualcosa di terribile fosse accaduto alle persone che amava.
    «Se gli sarò accanto, smetterà di darvi il tormento.» Era l'ultima speranza che le restava. Non ci credeva, non del tutto, ma sperava che se si fosse impegnata a fingere quella costrizione le andasse bene, allora Lorence avrebbe smesso di tormentarli. In qualche modo sperava, potesse dimenticarsi delle persone che aveva attorno. Questo avrebbe sollevato Helena dal timore di vederli soffrire, e forse le avrebbe dato modo di reagire. Perchè voleva farlo.
    Daphne però non riusciva a comprenderla. Sembrava nessuno più riuscisse a farlo.
    Alla convinzione con cui la Mikkelsen si mostrò decisa ad agire, Helena riuscì a replicare con un sussurro. «Per favore.» Una preghiera rimasta incompleta. Fu l'intervento di sua madre che la richiamava al piano di sotto ad interromperle. Lorence sarebbe arrivato di lì a breve, e Daphne non avrebbe dovuto trovarsi lì. Deglutì a fatica mentre asciugava le lacrime che avevano rigato il suo viso. Poi, tirò su il proprio sguardo su quello dell'altra. Avrebbe voluto dirle tante cose, ma le sue labbra restarono incollate. Le sue parole erano in trappola, come lei. «Devo andare via.» Fu tutto ciò che riuscì a dirle, mentre lentamente si tirava in piedi. Non la guardò. Non avrebbe potuto reggere il suo sguardo mentre silenziosamente le diceva di dover allontanarsi. Non solo in quel momento.


    Edited by freckle` - 6/12/2021, 22:36
     
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    Lo so.. ma non sto parlando di quello che ti ha fatto un anno fa.
    La reazione di Helena la spiazzò per qualche istante. Daphne esitò, in bilico tra la convinzione di essersi espressa male e il sospetto che fosse Helena quella confusa. Stavano parlando delle ultime trovate di Lorence, eppure la Haugen sembrava fare riferimento più a quanto accaduto in passato, a ciò che aveva determinato l'inizio dell'Inferno in cui la norvegese continuava ad annaspare. Daphne non ne era sicura, dal momento che infondo l'amica non era stata particolarmente esplicita nella sua reazione, ma vederla così scossa le faceva pensare che la loro conversazione si fosse spostata improvvisamente su un altro piano nella mente di Hel, senza che lei potesse rendersene conto. Pur nutrendo dei dubbi circa la capacità dell'altra di prestare realmente ascolto alle sue parole in quel momento di estrema fragilità, la rossa fece del suo meglio per spiegarsi.
    Sto parlando di questi continui sequestri di persona! Ma è possibile che ti chiuda in una stanza d'albergo, ti obblighi ad un fidanzamento con le minacce.. senza paura delle conseguenze? cosa gli dava la certezza di restare impunito, la sicurezza di non rischiare troppo spingendosi così in là? Doveva sentirsi realmente al di sopra di ogni legge o convenzione sociale per ostinarsi contro la sua vittima senza alcuna esitazione Continua a perseguitarti e sarà sempre peggio.
    La risposta era ovvia, in realtà. Ovvia.. solo molto difficile da accettare. Rendersi conto di quanto l'arroganza e la convinzione di essere al di sopra del concetto di Giustizia di Volhard fosse identica a quella del giudice Bachskov le provocava un senso di nausea crescente. Sicuramente Soren era più pericoloso e più potente, magari anche più depravato, ma la convinzione di Lorence di provare realmente qualcosa per la ragazza che aveva violentato e che continuava a terrorizzare e sottomettere era a sua volta sintomo di una malsana condizione mentale. Anche Bachskov si era convinto di amare la sua prima vittima, al punto che quando Daphne aveva pronunciato davanti a lui il nome della madre di Dominick suo padre l'aveva quasi strangolata. I sentimenti di Lorence preoccupavano la Mikkelsen quasi più di tutto il resto.
    Helena, in ogni caso, era troppo sconvolta e terrorizzata perché la danese potesse cercare di farle cambiare idea circa l'errore più grande che avrebbe mai potuto commettere. L'angoscia la faceva sentire così in trappola che non sarebbero valse a nulla le parole di nessuno e Daphne se ne rendeva drammaticamente conto.
    Non lo farà, di sicuro non con me. Perché ti giuro che io non smetterò di dargli il tormento.
    La sua voce suonò dura e minacciosa. Ferma eppure carica di rabbia. Dal momento che lei non si sarebbe tirata indietro e non avrebbe smesso di stargli addosso, Lorence avrebbe probabilmente reagito di conseguenza. Ma lei voleva che lui si rendesse conto di non aver vinto alcuna guerra, voleva che non si sentisse al sicuro. Non aveva il diritto di sentirsi al sicuro.
    Non ti lascerò sola, ricordatelo.
    A metà strada tra una rassicurazione e una condanna. Daphne non poteva fare a meno di sentirsi opprimente, eppure per nulla al mondo avrebbe mollato la presa. Helena non sarebbe rimasta sola com'era successo a Theresa. Le allungò una rapida carezza sulla guancia, prima di precederla fuori dalla camera.
    Ci vediamo presto.
     
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16 replies since 3/9/2021, 16:34   239 views
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