Adventure time

Privata

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    Studente Serpeverde
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    Forse Christian aveva un modo non del tutto consono per fare nuove amicizie, uno tutto suo che portava all'interno di una conversazione del contatto fisico non richiesto, è vero, ma mai avrebbe immaginato di vedere sbottare così d'improvviso la grifondoro che poco prima aveva comunque toccato il braccio di Christian e aiutato a guarire. "Shhh! Sei impazzita? Non urlare!" Istintivamente la serpe stava per tapparle la bocca con il palmo della mano, ma si fermò giusto in tempo o quella avrebbe dato in escandescenza con i suoi occhi già abbastanza arrossati. Era convinto di prendere fuoco da un momento all'altro; per fortuna ciò non successe, si ritrovò solo un piccolo colpo alla mano, per fargli lasciare la presa. Lo fece, ma non perchè il colpo ricevuto era abbastanza forte da fargli male, anzi, la lasciò andare con sguardo interrogatorio. Stava quasi per chiedere cosa cazzo aveva passato in quei pochi attimi di isteria, difatti rimase ancora imbambolato e dall'espressione del tutto scioccata quando poi vide Kynthia ricomporsi e tornare se non solare, quantomeno normale. "Ci stai?" Chiese, evidentemente incredulo. Credeva che la ragazza avrebbe girato i tacchi e lasciato lo studente in balia dei suoi malsani pensieri, ma così non fu, accettò di far fare un breve tour alle scorciatoie di quel posto e Christian non ci vedeva più dalla gioia. Come un bambino a cui avevano appena comprato delle caramelle, ecco, era esattamente felice in quel modo.
    Alzò le mani e indietreggiò di qualche passo, anche lui aveva accettato le condizioni di belle tette -si, aveva notato un bel davanzale da quando era caduto sano e salvo con il culo per terra- e si apprestò a seguirla. "Non vorrai mica denunciarmi alla preside, uhm?" Domandò ironico, mentre raccoglieva i suoi indumenti gettati un po' a cazzo sugli spalti. A volte dimenticava di avere la bacchetta dalla sua parte e poter fare un mucchio di cose senza il minimo sforzo, come prendere le sue cose senza muovere neppure un muscolo. "Avvertimi se darai di nuovo di matto, inizio a preparare un protego, non si sa mai. E a proposito, non urlare, ricorda che dovremmo essere a lezione a quest'ora." Da quando era diventato così vige alle regole? Ah già, il timore di essere bocciato e la consapevolezza di essere un buono a nulla, come gli ripeteva sempre suo padre.. Scosse la testa per non pensare a Christian senior e a passi felpati si diressero verso il terzo piano, incuriosito dai posti segreti che stava per scoprire. Erano però giunti al primo intoppo, il professore di volo stava facendo svolazzare uno stormo di scope in loro direzione, probabilmente stava preparando la lezione che si sarebbe svolta di li a poco. Christian con tutte le sue forze non avrebbe voluto cedere alla tentazione di trascinare la grifa sotto gli spalti con lui, ma doveva farlo per forza, se non volevano essere scoperti e lo fece, stavolta lasciandola prima di poter ricevere un ceffone e allontanandosi forse persino più di un metro da essa e con il massimo silenzio, fece cenno con l'indice di non urlare, sperando di essere capito al volo.


    Continua da qui.
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    Dylan

    Indietreggio sempre quando qualcuno prova ad avere un contatto non desiderato con me e la cosa non cambia nemmeno adesso, nonostante Christian abbia ragione: potevo fare più silenzio eh.
    Segue un semi silenzio imbarazzante, almeno per me. Forse sembravo davvero fuori di testa ma ehi, il serpeverde mi ha preso totalmente alla sprovvista e per come sono fatta io, forse dovrei semplicemente andare in giro con un cartello "non toccare" attaccato al petto "sì che ci sono, non sono pazza. Ma mi hai preso alla sprovvista" esatto, alla sprovvista, non si tocca la gente senza avvisare.
    Non so manco io com'è che mi sono fatta convincere, forse per noia, forse perchè alla fine il serpeverde non è una presenza sgradevole alla fin fine, in fondo, molto in fondo. Forse è solo un pelo troppo entusiasta per i miei gusti ma comunque entrare fra e mura del castello ci permetterà di toglierci da questo campo, dove invece siamo in bella vista. "Esatto, è proprio lì che stiamo andando" rispondo con un sorriso noncurante sistemandomi la tracolla della borsa sulle spalle. Giusto per farlo cagare un pochino sotto, và "ma ti pare che lo faccio? E la mia assenza da lezione invece come la giustifico? Naaah, troppa fatica" scuoto la testa divertita "e poi non sono il tipo di persona che fa queste cose. Se non ti fosse ancora abbastanza chiaro non sono proprio così ligia alle regole, non sempre" ero un prefetto? No. Un caposcuola? Non mi pare proprio. Perfetto, neanche una ipotetica carica mi costringeva a denunciare Christian "non urlo" mi imito infine a dire senza neanche esserne troppo sicura. No dai, prenderò un profondo respiro ed eviterò che ci becchino con le mani nel sacco. Il primo respiro profondo lo faccio quando il ragazzo mi trascina nuovamente con sè sotto agli spalti, ma questa volta la cosa è diversa: si premura di mollare subito la presa non appena siamo al riparo da... qualcosa. Anzi, non molla la presa, ma se ne va molto lontano da me. Esagerato, non serve mica che cambi paese. Non ho avuto il tempo di capire, ma questa sembrava una fuga in piena regola. Guardo Christian con la faccia a punto di domanda che a sua volta mi intima di restare in silenzio e sento il suono di quelle che sembrano scope in volo. Cazzo, quello è Hemsworth e quelle sono davvero scope in volo. Ruoto gli occhi verso l'alto in un'espressione che dice "Dio santo che palle" anche perchè dal punto in cui si trova il professore, potrebbe tranquillamente vederci se uscissimo ora. Pensa pensa pensa.
    Ci vuole un diversivo. Chinandomi appena come se questo potesse servirmi a nascondermi meglio, mi avvicino al ragazzo in modo che possa sentirmi "dobbiamo distrarlo... usiamo una scopa" gli sussurro indicandogliene una disposta alcuni metri lontano da noi "quella" spero che il ragazzo capisca da solo che l'obbiettivo e fare in modo che quella impazzisca e il professore vada a controllare che succede. Inizio a risparmiare le parole e mi esprimo a segni: sfilo la bacchetta dalla borsa ed inizio a guardarmi intorno alla ricerca di un oggetto di piccole dimensioni da scagliare contro la scopa. Metto il piede su qualcosa, un sasso di medie dimensioni. Perfetto. Lo mostro al ragazzo e mimo un lancio "stai pronto ad uscire" gli spalti più alti, dovrebbero riuscire a coprirci non appena ci saremo tolti da qui. Ok, mi concentro e anche se la visuale non è il massimo "flipendo!" il sasso parte in direzione della scopa. E la manca. Dannazione, ne supera la scopa e cade a terra producendo solo un suono sordo scontrandosi con il suolo, che porta Hemsworth a ruotare la testa alla ricerca dell'origine del rumore "cazzo" sussurro a denti stretti "veloce, troviamo qualcos'altro" anche perchè il prof mi sembra proprio che si stia abbassando sulle ginocchia per controllare meglio. E no cazzo, e no!


     
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    Ok, forse allontanarsi a più di un metro da Kynthia era stato un po' esagerato da parte di Christian, ma non l'aveva fatto solo per la sua incolumità, -anche per quello, si- ma l'aveva fatto per non farsi scoprire a battibeccare con lei, dal professore di volo che, si accingeva a preparare il campo per gli anni superiori. Già, perchè se la lezione era per il suo anno, il serpeverde non l'avrebbe persa per niente, aveva capito che quella era una delle materie che gli piaceva di più. Non ambiva ad entrare nella squadra di Quidditch, sapeva di essere ancora troppo scarso in quel momento, ma chissà, magari un giorno..
    La sua attenzione fu richiamata di nuovo dalla grifondoro che optò per distrare il professore, bene, ma come? Indicò una scopa e Christian non capiva, purtroppo dovevano limitare le parole ed iniziarono a "parlare" con i gesti. Se il verde-argento aveva capito bene cosa volesse dire Kynthia, doveva prendere un sasso e gettarlo su quella scopa. Ma perchè? Ci pensò su qualche istante, senza dare un reale aiuto alla ragazza e capì. Ma certo, era semplice, dovevano far impazzire una scopa in modo da avere il tempo per scappare e non farsi scoprire. Ok ma, avevano sbagliato. Il sasso non colpì la scopa e difatti quella non si mosse per niente. L'idea di colei che indossava i colori rosso-oro, stava per far scoprire i due compagni di disavventura temporanea e Christian invece di aiutarla cosa fece? Le inveì contro, da bravo serpeverde insomma. "E' mai possibile che quando mi trovo con uno di voi, finisco sempre nei guai? Stupidi grifondoro." Sussurrò irritato, mentre una vena pulsava sulla sua fronte. Istintivamente si accovacciò accanto a lei ed iniziò a spremere le meningi, vedendo arrivare imperterrito Hemsworth sempre più vicino a loro. D'improvviso nella sua testa si accese una lampadina: Perchè fare in modo che una scopa impazzisse, se potevano farlo loro manualmente? "Mi è venuta un'idea! Tieniti pronta a scappare. Wingardium leviosa." Un misero incantesimo del primo anno? Ebbene si, uno dei pochi che sapeva usare. Il manico di scopa iniziò a svolazzare nella direzione designata da Christian, ma non riuscì a fermarla in tempo, difatti la fece andare a sbattere dritta in faccia al professore. Non voleva farlo, ma cazzo, quanto voleva ridere in quel momento. Dovette trattenersi con tutte le sue forze e sapeva che se guardava in faccia la grifa, notando l'espressione tremendamente colpevole, non sarebbe riuscito a resistere. Dovevano andarsene adesso, era la loro unica occasione. Se prima Hemsworth poteva essere clemente con loro, dopo la capocciata alla scopa era sicuro li avrebbe spediti direttamente dalla preside senza pensarci due volte. Senza voltarsi indietro Christian urlò: "ADESSO!" Ed iniziò a correre come un vero maratoneta, chissà se l'altra studentessa era stata altrettanto scattante.
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    "Ti sembra il momento?!" ma dico, io mi sforzo per non farmi beccare a fare qualcosa che non dovrei ed il signorino trova anche il tempo di criticare la mia casata. Davvero un tempismo ottimo, non c'è che dire.
    Purtroppo però era anche vero che la mia mira avesse conosciuto giorni migliori: il mio tentativo di colpire la scopa fallisce rovinosamente e anzi ci mette ancora più a rischio. Mi mordo il labbro e concentro l'attenzione sul serpeverde che sembra avere un'idea per salvarci il culo. Lo guardo con aria interrogativa "cioè?" bisbiglio, cazzo, non mi fido e temo che possa fare una grandissima stronzata. Ma lui è già andato, le parole se le porta via il vento e con esse anche i miei dubbi. E' un attimo che la scopa se la ritrova in faccia Hemsworth che si lascia anche andare in qualche espressione colorita... diciamo così "PORC-" no no no, zitta, che non è ancora finita! La mia voce si sovrappone a quella del ragazzo che mi intima di seguirlo nella fuga. E io non me lo faccio ripetere mezza volta in più, ero già pronta a scappare via. Lo seguo a ruota, faccio dei passi tanto lunghi che quasi mi sembra di perdere il controllo sulle mie stesse gambe. Sfrecciamo da sotto quelle maledette tribune e corriamo via servendoci delle tribune più alte per non farci notare troppo. Mi volto solo un istante indietro per godere della vista di Hemsworth confuso che si fa sempre più piccolo. Rido. Mi viene davvero tanto da ridere. Con un paio di falcate mi avvicino al serpeverde, siamo ababstanza distanti da non dover più sussurrare o parlare a gesti come i deficienti "CORRI FORREST, CORRI!" citando un vecchio film, lo supero con aria di sfida, salvo poi rallentare bruscamente qualche metro dopo quando ormai non siamo tanto distanti dal portone principale "cazzo" mi piego sulle ginocchia e riprendo fiato. Oddio, ora mi viene un infarto "ci manca solo che ci facciamo beccare adesso! Avviciniamoci con nochalance" mi ricompongo, mi schiarisco la voce e così, con la disinvoltura di chi non ha appena saltato una lezione e corso una maratona, sistemo il colletto della divisa avvicinandomi all'ingresso del castello. Faccio cenno a Christian di affiancarmi senza però smettere di girare la testa a destra o a sinistra per assicurarmi di non incorrere in atri intoppi. Oh guarda, una botta di culo! Un gruppetto di studenti si sta spostando probabilmente verso un'altra aula, mi accodo a loro, in gruppo diamo meno nell'occhio. Rivolgo un sorriso sbieco e soddisfatto al ragazzo, uno di quelli che dice "ce l'abbiamo fatta". Ora che siamo dentro, non ci resta che salire su al terzo piano " devo riconoscere che a scappare hai un vero talento. Dove hai imparato? Per caso sei abituato a farlo?" deglutisco mentre svolto a sinistra poggiando una mano alla parete, ancora respiro con la bocca semi aperta, non ho avuto il tempo di riprendere fiato "speriamo di non incontrare nessun'altro. forse porti sfiga, prima di oggi era sempre andato tutto liscio".



     
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3 replies since 10/8/2021, 21:21   83 views
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