Corso estivo

per tutti i lupi e lycan del castello

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    «Finite Incantatem» L'incantesimo del cucciolo di cane fu tanto inutile quanto prevedibile. Axel era abituato ad avversari ben peggiori e non si sarebbe di certo fatto battere da un primino che puzzava ancora di latte, estrasse velocemente il suo catalizzatore e senza scomporsi se lo puntò verso le gambe per far sì che i movimenti frenetici di quest'ultime terminassero in tempi brevi. Patetico. Pensò fra sé e sé lanciando uno sguardo di sufficienza verso Christian. Non valeva nemmeno la pena contrattaccare, Axel era consapevole delle sue doti magiche e sapeva bene quanto fossero lontane anni luce da quelle del ragazzo, attaccarlo in quel momento lo avrebbe fatto solamente sembrare un bambini vendicato e il mannaro non era così. Lui era lungimirante e calcolatore, aveva il dono della pazienza e sapeva che per una vendetta adeguata il prezzo da pagare era l'attesa. A differenza del poppante la Mannara si rivelò più tosta del previsto e riuscì a eludere ogni attacco che il ragazzo le scagliò contro. Un muro invisibile infrangeva ogni loro tentativo di attacco, Axel doveva fermarsi a riflettere e capire quale strategia potesse essere la più valida, optò per una tattica più subdola, ma prima che potesse scagliare l'attacco una bolla d'aria compressa gli smorzò il fiato facendogli mancare l'aria per una manciata di secondi. Che cazzo era successo? Il mannaro non si era accorto di nulla ma evidentemente la donna di fronte a lui aveva scoperto le sue carte e si era decisa a contrattaccare, mandando a segno il primo punto per lei. «Come sei scorretta...» Esclamò con un sorrisetto compiaciuto sul volto. Il suo animo iniziava a infiervorirsi, davanti a sé aveva un'avversaria valida e a differenza di molti, che davanti a un attacco andato a segno si vedevano privati della loro sicurezza, Axel provava un senso di eccitazione. Era drogato di adrenalina, emozionato dal pericolo e pronto a lanciarsi in mezzo alla mischia facendo fuoco e fiamme. Quando la Mannara castò il suo secondo incanto Axel fu felice di star provando solo emozioni del genere, non avrebbe tollerato che quella sconosciuta venisse a conoscenza del suo lato più tormentato e buio. Nessuno doveva venire a conoscenza del perché la bestia che si celava in lui lo disgustasse tanto. «Frastuonum» Senza perdere ulteriore tempo il mannaro scagliò un incantesimo ben diverso da quelli di poco prima, quest'ultimo era mirato alle capacità cognitive della donna di fronte a lui e il suo intento era quello di farla tentennare quel poco necessario da consentirgli di attaccarla in maniera più aggressiva. «Confundus» Doveva riuscire a distrarla a tutti i costi per farle abbassare il muro difensivo se voleva andare a segno con l'ultimo incantesimo atto ad attaccarla fisicamente. «Stupeficium»
     
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    Avevo già messo in conto che il duello non sarebbe stato semplice, anche se eravamo due contro uno, ma essendo uno del quarto e uno del primo era chiaro che il vantaggio numerico non esisteva. Pry aveva già concluso la scuola, quindi aveva sicuramente più esperienza e pratica di noi sia negli incantesimi sia nel duello vero e proprio. Ciò si andò poi a realizzare nel momento in cui il mio stupeficium andò a farsi benedire, grazie proprio ad un incantesimo che mi destabilizzò nel lanciarlo. Non abbiamo molte alternative. Rispondo al serpeverde del primo anno, dato che mi aveva appena domandato se facevamo squadra. Ero riuscito forse in parte a destabilizzarla, in quello forse avevo avuto un po’ più fortuna, non prima di essere colpito da qualcosa di invisibile, che mi fece volare qualche metro indietro. Era stato come un pugno invisibile scagliato in pieno petto. Mi rimetto il più in fretta possibile seduto prima di vedere la mano del mio compagno di duello allungarsi verso di me, anche se notavo che sembrava avere qualche difficoltà e le sue parole lo confermarono. Avevo ancora stretta la bacchetta in mano, puntandola così rapidamente verso di lui. Finite Incantatem. Dovevo far cessare l’incantesimo con cui era stato colpito, così da poter riprendere il duello senza restrizioni. Riesco così a rialzarmi in piedi, puntando subito la bacchetta contro Pry, scagliandole contro una roccia. Petrum. Sapevo che era un incantesimo semplice, ma serviva come diversivo, evocando questa roccia ad alcuni metri di altezza da lei in modo da scagliarla dall’alto verso il basso. Subito dopo, puntando al suo volto proseguo con il secondo incantesimo che avevo in mente. Obscuro. Volevo toglierle la vista per un attimo, così da avere il tempo di scagliare l’ultimo incantesimo, solamente se il secondo fosse andato a buon fine, perché altrimenti sarebbe stato inutile. Scandivicus. Nel caso avrei evocato dei rampicanti ai suoi piedi, pronti a crescere e bloccarla, solamente se tutto fosse andato a buon fine. Non so se sia meglio separarsi o meno.

    Finite incantatem su Cri, petrum, obscuro e nel caso di successo scandivicus su Pry.

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    Andromeda decise di accanirsi maggiormente sul mannaro, non mancando di gettare un’occhiata di tanto in tanto alla lycan che pareva aver trovato difficoltà dalle prime battute.
    Un sorriso sarcastico curvò le sue labbra; Andromeda trattenne a stento una risata divertita quando il ragazzo le fece notare di non aver agito seguendo le regole. Era davvero curiosa di sapere cosa lo aveva indotto a credere che lo avrebbe fatto: gli Auror erano leali, ma quando di mezzo c’era la propria vita non esistevano regole che tenessero né giudici che si accertassero del loro rispetto. In ballo c’erano i due sfidanti e le rispettive vite, l’unica cosa che contava era sopravvivere, anche a discapito dell’altro. Mors tua, vita mea: una lezione che aveva testato sulla propria pelle ad appena sedici anni e che non aveva mai dimenticato.
    Ho appena cominciato a riscaldarmi, non dirmi che ti sei già stancato”, lo istigò, lieta di vederlo reagire con maggiore impeto. Provocarlo faceva parte della tattica: più lo avesse messo alle strette più adrenalina avrebbe avuto in circolo, se fosse riuscita a metterlo con le spalle al muro allora avrebbe potuto verificare fino a che spunto era in grado di spingersi quando si sentiva minacciato. A differenza della lycan lì presente, che aveva ammesso di temere per la propria incolumità fisica, l’istinto le diceva che la minaccia di cui aveva bisogno quel ragazzo per tirare fuori la propria ombra era di natura introspettiva, psicologica. Se voleva aiutarlo doveva scavare più a fondo ed era ciò a cui sarebbe giunta molto presto.
    Tuttavia, per condividere le stesse emozioni dello studente Andromeda aveva lasciato il fianco scoperto: il frastuonum la investì costringendola e coprirsi un orecchio con una mano mentre un’espressione sofferente le deformò i lineamenti del volto per il rumore appena assorbito.
    Protego”, il sortilegio scudo riuscì ad assorbire gli effetti del confundus annullandoli mentre la mannara passava alla strategia successiva, cercando di ritrovare l’equilibrio reso temporaneamente instabile da quell’attacco.
    Adolebit”, una sostanza azzurrina scaturì dalla bacchetta diretta alla mano dell’avversario, proprio quella che impugnava la bacchetta con tanto ardore; se fosse venuta a contatto con la pelle nuda l’avrebbe ustionata rendendogli complicato continuare a stringerla.
    Desillumen”, l’invisibilità e lo scatto laterale che compì la sottrassero alla traiettoria dello stupeficium, da cui venne colpita di striscio a una spalla prima di estinguersi nelle acque del lago nero alle proprie spalle producendo un grande fracasso e un forte scroscio d’acqua. L’adrenalina era così forte e la tensione così palpabile che sulle prime non avvertì alcun dolore, tutt’altro. Andromeda si curò di non far rumore mentre prendeva la mira, e l’incantesimo che rivolse al mannaro non venne pronunciato per aumentare l’effetto sorpresa e la percentuale di successo.
    Legilimens memorium, gli incantesimi mentali erano il suo punto debole; se avesse voluto scavare fino a fondo non ci sarebbe riuscita, ma la concentrazione era sufficiente per permetterle di vedere qualche frammento casuale tra i ricordi del ragazzo se fosse andato a segno.

    Prossima scadenza 1 settembre compreso.
    Chi non è riuscito a postare può recuperare il turno.

    -Subito il frastuonum, il protego annulla gli effetti del confundus.
    -Contrattacco con un adolebit e mi nascondo alla vista con un desillumen incassando parzialmente lo stupeficium. Scaglio un Legilimens memorium non verbale su Axel.


    Edited by ×Ashelia× - 26/8/2021, 16:15
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    Sento il piccoletto dire a Damon di fare squadra, bravo, vedo che ha capito una parte del discorso.
    Ma qualcosa mi dice che non basterà.
    Lui vuole eludere il problema, vuole avere respiro, vuole farsi aiutare per non perdere il controllo.
    Bene, mi dico, è un passo.
    Mi viene spontaneo ridere quando mi dice che non gli ho fatto niente, non perdo tempo a rispondergli che ho già mobilitato il mio secondo attacco approfittando della situazione che si è venuta a creare.
    Duplico me stessa con un geminio e animo la seconda me con un Golem Locomotor.
    Sono intenti a confabulare tra di loro quando decido, con discrezione di scomparire dalla loro vista e lasciare che sia Pry due a fare il lavoro sporco.
    Il clone di me stessa scaglia un Reducto che manda in mille pezzi il masso che le stava per cadere sopra mentre non riesce a parare l'obscuro di Damon.
    In realtà sono io che ho lanciato gli incanti ma lei ha recitato benissimo la sua parte.
    Certo sono molto convinti di avermi fatto scacco, ma quanto sono bastarda io se glielo lascio credere ancora un po'?
    Scandivicus e Pry due si trova piena di radici che le stringono le caviglie.
    Intercorre giusto il tempo di fargli credere che hanno vinto mentre io mi sposto direttamente alle loro spalle.
    -Buh!- Due incarceramus non verbali e me li ritrovo insaccati.
    –Allora siete stati bravi, certo non vi siete risparmiati, eh Damon?- è quello che ci ha dato più dentro dei due ma è al piccoletto che mi rivolgo; la punta della mia bacchetta gli sfiora il viso fino a poggiarsi alla sua tempia – perchè non mi racconti un po' come fai a “non” perdere la pazienza, mh? Spiega a Damon il tuo segreto, non costringermi a carpirlo da sola-
     
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    Axel scartò di lato per alzare nuovamente la bacchetta ed evocare uno scudo protettivo che fermasse quel nuovo attacco da parte della mannara. La sostanza azzurra si schiantò contro il muro difensivo che evaporò a contatto con essa depositandosi al suolo, sparendo poi come fosse un esalazione acida. «Incantevole» commentò Axel passandosi la lingua sulle labbra, era eccitato da quella botta di adrenalina che finalmente stava ricevendo in quel castello di disadattati petulanti. A Durmstrang tutte quelle femminucce non sarebbero durate più di cinque minuti.
    Scagliò un fascio rosso nell'ultimo punto in cui aveva visto la donna che attraverso un nuovo incantesimo si era celata ai loro occhi. Astuta, pensò e sicuramente l'immobulus non sarebbe andato a segno: se era stata furba da rendersi invisibile si sarebbe anche tolta da quel punto. Cercò di muoversi a sua volta nel tentativo di rendere difficile alla donna di centrare il suo obiettivo, più si muoveva e più sarebbe stato complesso prenderlo in pieno ma ignaro non si rese conto che uno degli incanti non verbali della mannara era già andato a segno. La donna ora aveva accesso a parte dei suoi ricordi ma il fatto che Axel continuasse a muoversi tempestandola di attacchi non le avrebbe reso semplice quella lettura, anzi, a sprazzi le sarebbero comparsi frammenti di immagini private del loro contesto che avevano come unico filo conduttore il dolore.
    L’urlo agghiacciante di un bambino di appena nove anni invase la mente di Andromeda inondandola con il suo frastuono, probabilmente frastornandola e distraendola dal presente, dal duello. Il bambino si guardava inorridito le manine coperte di sangue, piangeva e urlava disperato. L’immagine cambiò nuovamente per lasciare spazio a degli inquietanti occhi gialli animaleschi che facevano capo a delle zanne, la mannara non poté vedere a chi appartenevano essendo il soggetto in controluce ma poté sentire la risata malvagia dell’uomo prima che tutto si facesse buio. Poi strade, il freddo o la pioggia o quando andava male entrambe assieme mentre vagava priva di una metà per le strade di Varna, in Bulgaria. Il rumore di una frusta, la voce di un uomo che gli intimava che se voleva rimanere con lui doveva smetterla di fare ciò che stava facendo…
    «Ventus!» mulinò la bacchetta quasi a voler aumentare la forza della folata di vento che alzò, il vento avrebbe alzato la polvere ed il fogliame e mutamenti nell'aria di questi avrebbero rivelato la posizione di Andromeda. «Immobilus! Languelingua!» scagliò allora Axel cogliendo un'increspatura. «Tana per la maeeeestra... Non giochi più con noi?!» La provocò volontariamente con veemenza evocando nuovamente uno scudo in sua difesa, scartò ancora lateralmente e nella foga del combattimento urtò contro la lycan gravida. «Datti da fare o levati dal cazzo se non ce la fai» la apostrofò con un ringhio di disprezzo per essersela ritrovata tra i piedi. I suoi attacchi, a giudizio del mannaro, erano stati inutili e perlopiù difensivi nulla che, secondo il suo punto di vista, li avrebbe davvero aiutati. «Incarceramus!» torse il polso imprimendoci violenza in quell’intenzione. Se ciò che aveva visto era davvero una breccia che rivelava la posizione della mannara avrebbe fatto di tutto per sfruttare quel margine e porre fine a quella dannata commedia.

    Axel Dragonov | V anno | Serpeverde


    Edited by Axel~ - 27/8/2021, 21:01
     
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    Nella mia mente stavo già immaginando ad ogni possibile strategia che mi veniva in mente per battere Pry. Tutte erano dannatamente rischiose ed il fatto di essere in due era un’arma a doppio taglio, il perché? Semplice, dovevamo pensare di difenderci entrambi e Morgan aveva troppa differenza di conoscenze e pratica rispetto all’ex serpeverde. Seppur era difficile da ammettere da quando avevamo iniziato il duello avevo tenuto in conto la possibilità di perderlo. Come si diceva bisognava sempre valutare ogni possibilità e quella di certo era una. Quando vedo la roccia andare in mille pezzi e la benda coprire gli occhi della ragazza, non posso crederci, certo l’avevo pensata bene come strategia ma non pensavo andasse realmente tutto così liscio fino alla fine. Persino le radici riuscirono ad immobilizzarle le caviglie. Potevo sorridere, si certo, perché ciò che vedevano i miei occhi era una possibile vittoria nostra. Peccato che era solamente un'illusione, perché ben presto ci ritrovammo entrambi catturati dall’incantesimo a questo punto della vera Pry. Non era lo scopo del duello, cercare di batterti. Lascio facilmente intendere, anche se era chiaro che contro la sua esperienza e le sue conoscenze non eravamo ancora all’altezza, per quanto ci avessi provato. La osservo mentre punta la bacchetta contro Morgan, sfiorandoli il viso, prima di parlargli direttamente. Non avevo altro da dire, per questo rimasi in silenzio, cercando di capire dove lei voleva arrivare, scoprendo forse questo segreto che il serpeverde custodiva gelosamente.

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    Il grifondoro accettò titubante la richiesta di Christian di fare squadra e con un finite incantatem, la serpe ritornò ad usare le braccia nel migliore dei modi, appena in tempo , dato che stava per perdere la pazienza. "Separarci? Ma sei cretino? Non abbiamo chance contro di lei, almeno in due possiamo proteggerci e attaccare. Per quale stupido motivo sarebbe meglio separarci?" A Christian non piaceva fare gioco di squadra con un semi sconosciuto, ancor di più quando l'altra persona non vuole collaborare, ma credeva che l'idea di separarsi stava a significare una dura sconfitta per entrambi, mentre stando insieme, potevano cercare di cavarsela. Difatti teneva ancora alzato lo scudo quando uno dietro l'altro gli attacchi di Damon erano andati a buon fine. Rimase quasi incantato e desiderava tanto essere bravo quanto loro in duello, ma purtroppo doveva fare ancora tanta strada. L'unico vantaggio che aveva in quel mondo magico, era la sua maledizione, ma ancora non poteva rendersene conto. "Cazzo sei stato grande!" Esclamò, abbassando finalmente lo scudo magico. "Ti abbiamo fatto il culo a strisce Pry!" Pry? Da quando i due avevano confidenza? Christian era talmente felice di aver vinto quell'incontro, che aveva dimenticato di averla appena conosciuta. Ma la gioia durò poco, era intento a battere il cinque con l'altro lycan, che non era una schiappa come s'aspettava, quando si ritrovò le funi intorno al corpo. Insaccato come un salame, in qualche modo riuscì a non far cadere la bacchetta dalle sue mani, un piccolo vantaggio in una situazione di merda. "Complimenti moretta, ce l'hai fatta sotto al naso." Christian non riusciva a sentirsi del tutto sconfitto e ammirava il modo in cui aveva duellato la tipa, quasi da chiederle delle lezioni private. Che strana questa lezione, inizialmente non ci voleva neppure venire e poi.. aveva scoperto che duellare gli metteva adrenalina e lo faceva sentire vivo.
    La bacchetta che sfiorava il suo viso lo mise in allerta, ma allo stesso tempo era una situazione eccitante. Doveva concentrarsi per mettere in atto il piano che gli stava venendo in mente. Dopotutto teneva ancora la bacchetta stretta tra le mani e nascosta dalle funi. "Vuoi la verità?" Iniziò, indietreggiando il capo per sottrarsi dal tocco della bacchetta avversaria. "Non ho mai perso il controllo a differenza di Damon, perchè io ho un cervello. Prima d'agire, penso." Che grande bugia stava raccontando, Christian è sempre stato molto impulsivo. Raccontava ciò, per non far accorgere a nessuno dei due che intanto stava cercando di spezzare le funi con degli incantesimi non verbali, molto più difficili del normale a quanto pare, dato che non gli riuscì neppure uno. "Vanja ti ha provocato? Beh, dovresti saperlo meglio di me, è fatta così. Avresti dovuto ignorarla e andare via per la tua strada, o almeno, finire il lavoro.." Già, se il grifondoro avesse messo fine alla vita dell'obbrobrio che cresceva dentro di lei, a Christian avrebbe risparmiato più di un grattacapo. Ma non era quello il momento in cui pensarci, avrebbe risolto poi la situazione con quella stupida e testarda corvonero.
    Tra le chiacchiere Christian era riuscito ad allentare le funi con il solo aiuto delle braccia e cercò di cogliere subito l'occasione di contrattaccare. "Diffino. Incarceramus!" Con il primo incantesimo si liberò del tutto dalla presa e con il secondo, sperava di mettere in difficoltà la ragazza con la sua stessa tecnica. "Com'è che si dice? Chiodo scaccia chiodo?" Le sussurrò ad un palmo dal naso, mentre bagnava le labbra con la lingua. Senza libertà di movimento era ancora più sexy e al serpeverde vennero in mente molteplici modi erotici per perdere il controllo, come voleva quest'ultima, ma in occasioni ben diverse da quella in cui si trovava in quel momento. "Diffindo. E' la seconda volta che ti salvo il culo." Spezzò le funi del suo compagno di squadra, dando sempre un'occhiata alla mora. Aveva capito che non doveva perderla di vista o la tipa avrebbe azzardato un nuovo scherzetto.


    Edited by ChristianMorgan - 30/8/2021, 18:57
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    Nella mente della mannara prese forma il volto di un bambino, contratto dal dolore e bagnato dalle lacrime. Non ne comprese la lingua mentre la sua vocina stridula risuonava tra le mura di un’abitazione; le urla agghiaccianti la colpirono come se la scena non appartenesse al passato ma si stesse svolgendo nel presente, proprio davanti ai suoi occhi. Andromeda ne vide le mani tremare dal terrore, imbrattate del suo stesso sangue; così scosso da non aver ancora realizzato pienamente cosa gli fosse accaduto. Mantenere la concentrazione divenne sempre più difficile: la mannara non poteva fare a meno di pensare che l’altro era stato solo un bambino quando lo avevano morso, doveva aver avuto l’età della sua nipotina, forse perfino qualche anno in meno… così piccolo aveva affrontato la solitudine e un’educazione fatta di violenza e freddezza. Lo studente l’aveva colta impreparata: non si era aspettata di vedere nulla di tutto quello, non era neanche certa che l’incantesimo avrebbe funzionato, invece aveva avuto accesso a una parte fondamentale del suo passato, quella che lo aveva reso il ragazzo che la stava affrontando in quel momento senza alcuna remora. Quei ricordi non l’avrebbero destabilizzata così tanto se fossero appartenuti a un adolescente o a un adulto. Invece… era solo un bambino.
    Il vento la colpì con foga, spezzando il legame la riportò bruscamente al lago nero; Andromeda rimase immobilizzata dal primo incantesimo, ma riuscendo ancora a parlare poté evocare un sortilegio scudo che le risparmiò gli effetti della maledizione languelingua; un finite incantatem verbale le permise di nuovo di spostarsi, cosa che fece immediatamente approfittando dello scontro accidentale tra il mannaro e la lycan. Il protego castato poco prima aveva confermato ulteriormente la propria posizione: non poteva restare lì, non gliel’avrebbe data vinta.
    Homenum geminio, Andromeda lasciò una copia di sé sul posto muovendola con la bacchetta perché si spostasse di proposito nelle zone dove il terreno era scoperto, sollevando polvere ad ogni passo; contestualmente lei, l’originale, camminò sull’erba e attese che i due ragazzi facessero la propria mossa. L’incarceramus del mannaro andò a segno: le corde si strinsero attorno alla copia, che cadde per terra con un sonoro tonfo scomparendo poco dopo. L’auror approfittò di quei secondi di vantaggio per respingere prima lei con un everte statim non verbale, poi attaccò lui.
    Gravis engorgio”, i vestiti del mannaro sarebbero diventati pesanti come il piombo, al punto da inchiodarlo per terra decretando la fine dello scontro. Andromeda annullò l’effetto dell’incantesimo di disillusione e si avvicinò a entrambi.
    Fine dei giochi”, annunciò soddisfatta. Annullato l’incantesimo per rendere di nuovo il ragazzo libero di muoversi attese in silenzio che l’altra li raggiungesse, riprendendo fiato. Era stato uno scontro impegnativo ma non tale da affaticarla: aveva ripreso di nuovo a fumare troppo. Assicuratasi che Nerissa non avesse niente di rotto si rivolse a entrambi.
    Per oggi può bastare così. Lasciatemi i vostri nomi per le presenze, poi siete liberi di andare.”, avrebbe dovuto dire qualcosa. Avrebbe potuto ribadire l’obbiettivo del corso, illustrare loro cosa li aspettava nei giorni a venire; i duelli erano solo una minima parte del programma, per loro era stato studiato un vero e proprio percorso di ristrutturazione cognitiva per accedere ai pensieri disfunzionali che portavano disagio e sofferenza, e che erano motivo di perdita del controllo e di aumento dell’aggressività, e aiutarli man mano a sostituirli con altri più funzionali. Ma dalla testa non riuscì a scacciare l’immagine di quel bambino con le mani sporche di sangue che non riusciva a smettere di piangere.
    Non dimenticate di passare al Ministero per iscrivervi all'albo delle creature. Ci vediamo domani per la seconda lezione.

    Con il post di Pryianka la role può considerarsi conclusa! Per chi volesse approfondire il percorso al di fuori del corso può contattare il proprio sponsor di riferimento e chiedere di proseguirlo in role private. L'iscrizione all'albo delle creature è obbligatoria: se passato un certo periodo dovessimo vedere che i vostri nomi continuano a mancare riceverete una visita da un dipendente ministeriale per rimediare 😎
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    Mi rendo conto quasi istantaneamente che il ragazzino ha bisogno di una gioia.
    Così casto un finite incantatem non verbale e lascio che le corde lentamente si allentino e che gli permettano di fare quello che vuole, purchè per lui finisca con un monito di orgoglio.
    Neanche lo sto più ascoltando quanto invece osservo ogni movimento.
    Poco dopo faccio si che abbia l'ultima parola.
    Mi “imprigiona” e mi è a un palmo dal naso quando si prende il suo momento di gloria.
    Ed è mentre libera il suo collega che io mi libero di rimando con uno dei miei artigli.
    Ed è libera dalle corde che mi vedono quando si voltano entrambi nuovamente verso di me.
    -Bene- dico a tutti e due con un sorrisone – per oggi finisce qui, ho capito una cosa oggi, tu- e dico a Damon – sei un tipo passivo, non va per niente bene, non puoi assorbire ogni cosa che ti viene detta, arriverà un momento in cui esploderai- come effettivamente è successo - tu invece- lo osservo da vicino mentre decreto -sei un gran bugiardo, hai un cervello dici?- gli scompiglio i capelli mentre lo supero – sai che se ti avessi lasciato dimenarti un altro pò ti saresti trovato senza braccia? Quando sei vittima di un incarceramus più ti muovi più le corde stringono, tienilo a mente per il futuro- questa una perla, giusto nel caso non lo sapesse.
    Li saluto con la promessa che ci saremmo rivisti l'indomani, poi raggiungo Audrey.
    -Allora, com'è andata?- le chiedo, ed è mentre chiacchieriamo delle rispettive esperienze che ci dirigiamo alla testa di porco, ho una fame!

    Se Incarceramus è lanciato correttamente è improbabile che essere umano riesca a liberarsi, anche perché tanto più il prigioniero oppone resistenza tanto più le funi magiche si stringono attorno al suo corpo.

    Oltre che essere un incantesimo di media difficoltà questi sono gli effetti, teneteli a mente per il futuro.
    Per questa volta ho aggiustato così, ma state attenti per le prossime volte in cui duellerete :quo:

    Grazie a tutti, è stata una bella giocata ;* se avete voglia di approfondire contattateci pure
     
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