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    Azzurra Martinengo • 26 y. o. • Giornalista • PC
    Stoccolma, ore 7,30

    Squilla il telefono della mia camera, una mano pesante ed ancora assonnata solleva il micorofono.
    Grazie, sono sveglia.
    Ho chiesto io alla direzione di Villa Källhagen, l’albergo in cui sono scesa, di svegliarmi presto.
    Sono partita ieri sera da Venezia, ho viaggiato con una passaporta che mi ha portata in questa città che conosco abbastanza bene per esserci stata diverse volte per lavoro.
    Non potevo più rimanere a casa ad aspettare. Il pensiero di poter ricevere cattive notizie mi era diventato insopportabile. Non sono fatta per rimanere inattiva e passiva, ho bisogno di muovermi, di fare qualcosa.
    Anche fare la cosa sbagliata è meglio di non far nulla. L’attesa, in certe situazioni, logora, mortifica l’anima, mi rende irritabile e instabile.
    Tramite i canali e le fonti che ho il privilegio di poter usare sono venuta a sapere da dove è partito il messaggio di Hussein. Ai tempi in cui cercavo marito mia zia mi ha pensata così disperata da fare un annuncio su Tik Tok. Fra le varie risposte il candidato che pareva più indicato si è rivelato un egiziano dall’aspetto seducente. Pareva perfetto a ricoprire il ruolo e ci avrei pensato seriamente se non fosse stato per un piccolissimo difetto. Quell’uomo si chiama Hussein ed è uno dei tanto nemici che si sono messi in fila per uccidere mio figlio e l’uomo che ho sposato. Alla fine sono convolata a nozze col padre di mio figlio.
    Io avrei dovuto rimanere fuori dalla storia. Se ne sta occupando Hoffmann, a modo suo naturalmente. Lui nemmeno immagina, o forse anche si, che non sempre obbidisco agli ordini.
    Sono qui in veste ufficiale, come inviata per una rubrica che si occupa di fare indagini sugli orfanotrofi. In teoria dovrei visitarne alcuni e raccontare ai lettori come funzionano le cose da queste parte. In pratica sono qui perché spero di trovare notizie su Hussein che pare abbia una base proprio a Stoccolma. Da fonti attendibili sono venuta a sapere che Hussein ha passato la sua infanzia e i primi anni dell’adolescenza in uno degli orfanotrofi delle capitale Svedese. Notizie meno certe lo indicano come sostenitore finanziario di uno degli istituti.
    Proprio stamattina ci sarà una conferenza stampa, nel mio albergo, durante la quale verranno illustrate le varie strutture dopo di che ogni giornalista e redattore riceverà un pass speciale per accedervi ed è mia precisa intenzione far cantare il personale per avere indizi su dove e come trovare l’egiziano.
    Salto la colazione per timore di arrivare in ritardo ma nonostante questo quando entro nella sala la conferenza è già iniziata. Prendo posto nell’ultima fila tenendo un profilo basso. Dovendo muovermi fra babbani ho preferito rinunciare a gonne ed abiti scomodi preferendo inossare un abbigliamento informale per non attirare l’attenzione. Un semplice paio di jeans e una camicia. Ascolto con interesse i relatori cercando di immagazzinare più informazioni possibili ma tiro un sospiro di sollievo quando la conferenza finisce. Posso finalmente recuperare il mio passo e iniziare le ricerc

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    Edited by Azzurra- - 5/8/2021, 20:07
     
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    Dopo svariate settimane di turni infiniti mi sono preso una pausa velocissima per andare a Stoccolma. Il fondatore dell'associazione rimango sempre io e ogni tanto decido di fare qualche extra per il mio socio e ci metto pure la faccia. Ho deciso infatti di venire ad un incontro che ci presenterà tutta la realtà degli orfanotrofi di Stoccolma. Sono sempre molto interessato a queste cose, cerco sempre di tenermi a stretto contatto con gli orfanotrofi di tutto il mondo ed oggi sono qui per fare una seconda cosa: cercare un bambino che sarebbe stato rapito da brutte famiglie e poi venduto ad uno di questi orfanotrofi. Credo che ci sia qualche zampino malvagio che fa finta di fare del bene e invece non fa altro che portarsi via vite innocenti da una vita normale.
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    Ci sento un po' di puzza di bruciato e ho deciso di andare a vedere con i miei occhi le varie presentazioni, magari c'è qualcosa che mi attira o che da conferme ai miei dubbi. A Stoccolma ci arrivo praticamente all'alba, mi son servito dell'aereo perché ho calcolato bene i tempi e mi andava di viaggiare normalmente, ultimamente troppe smaterializzazioni ho fatto, ora desidero un po' di normalità. Sono solo quando varco la porta dell'albergo e mi ritrovo con quasi tutta la sala piena, riesco comunque a sedermi verso le ultime file ed è meglio così, se no tutta la gente mi viene a salutare. La conferenza è cominciata da poco quando a qualche metro di distanza vedo entrare Azzurra Martinengo, no ma dico.. È lei davvero? Alzo la mano e la saluto da lontano. Non ci vediamo da tanto tempo. Quando il tutto finisce mi avvicino a lei con la valigetta in mano. < Azzurra.. Che piacere rivederti! > la trovo in forma e sono contento per questo, ma spalanco gli occhi quando vedo l'anello nuziale che indossa. Di istinto prendo la sua mano e la osservo. < Oh, ti sei sposata..? > domando con una faccia da scemo < Sono.. così felice per te! Come stai? > non me l'aspettavo sinceramente, ma sono molto felice per lei. È passato davvero tanto tempo, ma cosa non può succedere in una manciata di mesi?
     
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    Azzurra Martinengo • 26 y. o. • Giornalista • PC
    I dettagli tecnici di come funziona accoglienza e convivenza presso gli orfanotrofi di Stoccolma vengono incamerati e annotai. Lo scopo ufficiale della mia presenza in questa città è quello di tornare con un articolo e le informazioni mi servono ma la mia mente è già proiettata in avanti. Sono giorni, troppi giorni che rimango inattiva. Ho bisogno di agire, di sentirmi partecipe di quello che è il mio presente. Ho bisogno contribuire alla ricerca dei nemici di mio figlio indipendentemente da come la pensa mia marito. Sapere di non averlo alle spalle pronto ad intervenite mi fa sentire un po’ sola ma so che devo abituarmi a quella sensazione.
    Mi alzo dalla poltrona in cui mi sono accomodata in concomitanza all’accendersi delle luci in sala. Non sono poi tanti i partecipanti alla conferenza, probabile che l’argomento non sia di interesse per grande pubblico dei lettori interessati più alle imprese sportive che a ciò che riguarda un sociale che appartiene ad un numero ristretto di persone.
    Ne ricevo la triste consapevolezza che al grande pubblico poco importi di un problema se non lo tocca di persona.
    Ringrazio il cielo che Connor non abbia dovuto subire anche quel trauma. Ha avuto genitori adottivi adorabili ed ora si trova con una padre ed una madre a dir poco inconsueti ma che, ognuno a modo loro, si occupano di lui cercando di farlo crescere al sicuro.
    Pensierosa e già proiettata verso l’uscita mi giro di scatto sentendo qualcuno chiamarmi.
    Conosco quella voce, per Merlino diabolico se la conosco.
    Lennox. Una volta lo chiamavo Nox e non gli piaceva. E’ passato del tempo dall’ultima volta che si siamo visti. O meglio. Dall’ultima volta che siamo lasciati.
    Un sorriso che arriva ad illuminarmi gli occhi distende i tratti fino a pochi attimi prima seriosi del mio viso.
    Gli vado incontro e ringrazio di avere le scarpe da ginnastica ai piedi che mi permettono di muovermi in maniera sciolta ed agevole.
    E’ un piacere incontrarlo, un piacere stringere la sua mano mentre lui tiene la mia.
    Lennox! Ma dai…non ci credo…anche tu qui!
    A ben pensarci non dovrei esserne stupita sapendo di cosa si occupa. Il sociale è pane per suoi denti, zuccotti di zucca per quella che è diventata la sua missione.
    Annuisco mentre metà del sorriso di spegne sulle mie labbra mentre osserva il mio anello nuziale traendone le inevitabili conclusioni.
    Hai visto? Pare ci siano ancora uomini di buon gusto in giro.
    Lo canzono un po’ ma se si ricorda come sono fatta non se ne stupirà.
    Quanto all’essere felice per me…insomma. Se sapesse sarebbe meno felice ma in quel momento ritengo sia un dettaglio che posso trascurare. Evidentemente a uomini non ho una gran fortuna. Inutile farsene un cruccio, ho fatto la mia scelta di mia spontanea volontà e nonostante tutto la rifarei.
    Tu stai benissimo. Ti trovo in forma. Forse un po’ dimagrito.
    Ma perché gli uomini non mangiano mi chiedo. Sarà perché non sono italiani e li capisco. Abitare in Italia e non amare il cibo e come chiedere all’acqua di andare in salita.
    Dai, prendiamoci un caffè così mi racconti.
    In fondo Hussein aveva atteso fino ad allora e può aspettare ancora qualche minuto prima che lo scovi. O che lui scovi me. O per finire nei guai. Non ho idea di cosa mi aspetti una volta cominciate le indagini ma non sarà un caffè a comprometterle e per Lennox ne vale sicuramente la pena.
    D'altronde ho anche l’alibi di non poter detestare sospetti. Potrei essere già tenuta d’occhio e affrettarmi potrebbe non essere saggio.
    Il bar dell’albergo dispone di una sala da the dove trascino letteralmente Lennox. I nostri passi ovatti non fanno alcun rumore mentre calpestiamo la moquette color crema che funge da pavimento. L'arredamento è in tono. Le poltrone sono ricoperte di lucido broccato ed al centro di ogni tovaglia c'è un vasetto di fiori freschi; roselline giallo chiaro rosa tenue. Ci sediamo ad un tavolo qualunque. Non c’è nessuno a quell’ora. Le colazioni sono già finite e chi doveva andare è andato.
    Sei qui per Primi Passi immagino ma non parliamo di lavoro. Raccontami cosa hai fatto in questi mesi. Ti devo fare congratulazioni o condoglianze?
    Ammicco. Il mio tono è scherzoso ma mi scopro a non essere aggiornata sul fondatore dell’associazione che mi ha permesso di riportare Connor in seno alla mia famiglia. Potrei e forse dovrei prenderlo a randellate per ciò che ha causato ma non è colpa sua se io, in una serata di tanti anni fa, ho perso la testa per un Mangiamorte.




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    Oh si! di buon gusto eccome, non è facile conquistare una Martinengo.
    e parte un occhiolino in sua direzione mentre mi spiego meglio, non vorrei che fraintendesse Nel senso che tu sei una donna in carriera, intelligente, ci vuole un uomo di classe e che ti sappia tener testa.. sono contento che tu l'abbia trovato! meglio spiegarsi insomma, Azzurra è una grande donna e accanto una gran donna ci vuole di sicuro un uomo alla sua altezza. Lei è molto indipendente e di gran classe, è una donna con una certa cultura e un certo pensiero, pensarla sposata e felice mi fa stare bene, soprattutto se i ricordi mi portano indietro.. il nostro rapporto si era evoluto in qualcosa di più, poi ho sentito di sbagliarmi e ho cercato di rispettarla, non è finita benissimo ma sono molto contento che ci parliamo ancora. Non la vedevo da tanto tempo. Mi guardo la pancia e sono contento di essere dimagrito, in effetti quel brutto incidente mi ha fatto perdere qualche chilo, o meglio.. quella battaglia finita male, mi ha massacrato il corpo. Ora si può dire che sono davvero in forma. oh ti ringrazio! e sono felice di ritrovarti qui.. anche tu stai benissimo, sei luminosa !! mi auguro che stia davvero bene e accetto volentieri il suo caffè. Ma certo, volentieri! ci sediamo al bar dell'albergo e ci facciamo portare due caffè. Sono qui per piccoli passi esatto! e tu sei qui per la tua testata giornalistica immagino... ma non parliamo di lavoro, giusto! e quindi mi accingo a rispondere alla sua bizzarra domanda. Io ho passato un periodo abbastanza impegnativo in casa, ho avuto un duello con un mangiamorte, una donna senza scrupoli... è stata tosta ma sono ancora vivo, spesso queste cose ci fanno pensare alla bellezza della vita e.. sono così contento adesso. e poi che altro c'è da dire? Adesso anche nella mia vita c'è una donna e non mi posso lamentare, sto vivendo un periodo felice della mia vita. faccio un sorriso e bevo un sorso di caffè. Come sta la tua zia? immagino sia molto felice del tuo matrimonio.

     
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    Azzurra Martinengo • 26 y. o. • Giornalista • PC
    Pur non potendolo nemmeno immaginare Lennox aveva appena descritto mio marito. Kurt aveva classe da vendere e caspita se sapeva tenermi testa. Sapeva anche entrarci dentro alla mia testa dannazione a lui.
    Annuisco sia per ringraziare dei complimenti che per confermare l’esattezza delle sue deduzioni. Dentro di me avverto la doppiezza di ciò che sto per dire ma non posso fare a meno di ridacchiare mentre mi esprimo.
    Pare perfino che tu lo conosca. Mio marito è esattamente come lo hai descritto. Sono una donna fortunata.
    Ovvio che non ci penso nemmeno a proporgli di conoscerlo. Presentare un Auror ad un Mangiamorte e magari sperare anche che diventino amici. Se non fossi coinvolta sarebbe una scena da immortalare, da gustare seduta sul divano con una pacchetto di pop corn.
    Potevo anche essere sfortunata in amore ma in quanto a uomini anche io avevo buon gusto. Mangiamorte o Auror che fossero gli uomini che mi colpivano erano notevoli.
    Ciò che c’era stato fra noi, l’inizio di ciò che poteva essere e che non è stato, non mi ha lasciato amarezza. Lennox è stato sincero, franco e leale. Non posso volergliene. Ha posto fine a qualcosa che ancora non era iniziato permettendo ad entrambi di superarlo senza drammi, senza che fra noi rimanessero situazioni irrisolte o ambigue. Potevamo dire di esserne usciti in maniera dignitosa entrambi e non c’era imbarazzo nel rivederlo. C’è stupore e gioia nei miei occhi. Sono sinceramente felice di rivederlo.
    Sul fatto che fossi luminosa avevo qualche dubbio ma il trucco aiuta. Il trucco e la testardaggine dei Martinengo nel voler resistere a ciò che altri avrebbero giudicato sbagliato, impossibile, ingiusto. E’ da me fare il del mio meglio coi mezzi che ho a disposizione e ho scoperto di avere la malsana propensione a non arrendermi nemmeno davanti all’evidenza. Ho scoperto anche altro ma non oso nemmeno dirlo a me stessa, non in pubblico, non se qualcuno, guardandomi, potrebbe intuirlo.
    Ti ringrazio. Merito di un matrimonio ben riuscito. Te lo consiglio. E’ una esperienza che dovresti fare anche tu.
    Per Merlino ho sbagliato carriera. Dovevo fare l’attrice, sono perfino convinta di ciò che dico e spero di risultare convincente.
    Seduti comodamente nelle poltrone della sala dell’albergo mi prendo tutto il tempo di gustare la compagnia dell’uomo inconsapevolmente responsabile delle mie nozze. A Stoccolma, come a Londra, il caffè è pessimo e storco la bocca nel berlo mentre ascolto Lennox narrarmi ciò che gli è accaduto.
    Penso a quanto sia piccolo il mondo e come le situazioni che ha vissuto possano essere paragonabili alle mie. Pure a me è successo di scontrarmi con un Mangiamorte. Non sono dimagrita di un etto ma in compenso mi ha cambiato la vita. Ovviamente non posso che sorprendermi di ciò che sto ascoltando uscire dalle sue labbra. Posso la tazzina e sgrano gli occhi. Affrontare gli Oscuri ed uscirne vivi non è da tutti ma lui è Lennox.
    Sono qui per lavoro anche io infatti. In fondo è vero, lavoro per mio figlio e non solo per la redazione che mi aveva assegnato l’incarico. Per Merlino Lennox! Ma cosa mi dici! Uno scontro con una Mangiamorte? Sfido che sei dimagrito, ringrazio il cielo che tu possa raccontarlo!
    C’è partecipazione e sincerità nella mia voce, c’è apprensione e sollievo nella mia espressione. Non sapendo nulla mi coglie di sorpresa. Averlo davanti vivo e vegeto mi rasserena, dall’apparenza constato che non ha riportato danni anche se dalle sue parole comprendo che quell’esperienza ha lasciato un segno dentro lui.
    Appoggio la schiena alla spalliera della sedia e sento il sorriso morire sulle mie labbra. Quel che ammette di avere pensato è condivisibile e mi premuro di comunicarglielo.
    Ti credo. Sono esperienze che cambiano la vita, aprono prospettive nuove quando si riesce ad uscirne.
    Diversamente da lui le mie prospettive erano cambiate rimanendone coinvolta e se ne fossi uscita avrei perso un pezzo di me. Un pezzo importante. Non potevo dirglielo ma era quello che sentivo.
    Ovviamente si finisce col parlare di donne. Dalla Mangiamorte alla sua compagna e poi all’indimenticabile zia Theodora. Chi la conosce non ce la può fare a dimenticarla.
    Insieme al caffè ci è stato servito anche un bicchiere di acqua ed è arrivato il momento di berla prima di rispondere. Il mio tono è e deve rimanere sereno. La mia voce non deve e non avrà cambi di tono nel proseguire della conversazione.
    Sono felice che tu abbia fatto la scelta giusta. In fondo è andata bene a tutti e due. Abbiamo trovato ciò che volevamo. Ci vorrebbe un forse che opportunamente ometto di aggiungere. Come sta la tua compagna, si sarà preoccupata a morte dopo ciò che è successo.
    Schiarisco la voce sperando di non averlo messo in imbarazzo con una domanda che, dopo averla formulata, mi rendo conto possa essere un po’ troppo personale ma vado via spedita non risparmiando particolari sulla genialità di zia Theodora.
    Zia Theodora non vedeva l’ora che mi sposassi. Si fa un vanto di essere l’unica di zitella di famiglia, un primato che cominciava a temere di dover condividere con me. Ora si occupa di Connor, mio figlio. Mio marito ha acconsentito a fargli prendere il mio cognome, è un uomo generoso e i Martinengo avranno modo di continuare la dinastia.
    Tutto vero tranne i restroscena ma anche questi erano dettagli. La sostanza è quella e la soddisfazione di aver dato alla mia famiglia questa possibilità mi inorgoglisce.

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    Edited by Azzurra- - 8/8/2021, 22:05
     
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    Sono bravo a capire le persone e le situazioni, so benissimo ad esempio che per Azzurra ci vuole un marito che sappia tenergli testa perché lei è proprio una donna tosta. In ogni caso non posso nascondere la mia felicità del saperla serena, sono così contento che alla fine ha trovato la persona giusta e devo dire che l'ha trovata anche in fretta. Ridacchio quando dice che dovrei provare il matrimonio. < Ho già provato, grazie.. Sai, alle volte non è il matrimonio che dice quanto tu ami una persona.. Però chissà.. Magari tornerò a sposarmi. > sorrido in sua direzione e prendo la tazza del caffè tra le mani e faccio spallucce quando mi ricorda che non è facile attraversare una convalescenza dura dopo il combattimento contro un mangiamorte. < È stata dura la convalescenza, ma neanche noi auror scherziamo quando combattiamo.. Questo è un lavoro molto particolare, tuttavia io lo amo.. È proprio fatto per me. > certo, rimanere con le braccia bloccate per settimane non è stato facile, menomale che Anna mi ha dato una grossa mano. < Diciamo che la mia compagna si è preoccupata ma lei è un tipo che sa mantenere la calma. È stato fondamentale il suo aiuto. > mi racconta che zia Theodora è tranquilla e che suo marito ha voluto mettere il cognome dei Martinengo a Connor. Qualcosa non torna e allora chiedo. < Ah ecco! Quindi hai sposato il padre del bambino. Wow hai fatto proprio centro.. Non è facile in queste situazioni... Poi la tua famiglia sarà felicissima per la scelta del loro cognome. > è davvero rara questa cosa, visto che comunque l'uomo che ha sposato Azzurra dovrebbe anche lui appartenere a famiglie importanti. Chissà perché questa scelta. Naturalmente io non indago oltre. < Allora... In quale orfanotrofio vorresti andare adesso? Hai già scelto? >chiedo incuriosito.

     
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    Azzurra Martinengo • 26 y. o. • Giornalista • PC
    Non poteva sapere quanto aveva ragione. Un firma apposta su un pezzo di carta sancisce un patto fra due persone ma non ci sono firme che possano quantificare o determinare i sentimenti di due persone che decidono di sposarsi. Ne ero l’esempio più lampante ma lo sapevo solo io che nonostante tutto continuavo a sorridere come se fossi appena tornata dalla più fantastica luna di miele.
    Hai ragione, in amore non servono firme ma quando ci sono figli è meglio regolarizzare le cose.
    Come sarei riuscita a barcamenarmi fra finzione e realtà solo Merlino lo sapeva. Mi spiaceva mentire a Lennox, sicuramente non meritava le mie mezze verità che non avrei esitato a trasformare in menzogne pur di salvare una facciata che sapevo bene di dover mantenere integerrima.
    Proprio a me lo veniva a dire che il suo mestiere era pericoloso! Conoscevo ormai troppo bene il risvolto della medaglia per dubitarne. Lennox svolgeva il suo compito per passione, Kurt per vocazione, perché non sapeva fare altro, perché era stato inculcato in lui il concetto che quello fosse il suo destino e lui lo aveva accettato. Dannato Mangiamorte cieco e testardo.
    A fianco di un grande uomo ci vuole una grande donna. Sono felice che tu abbia trovato l’altra metà della tua mela.
    Come faccio a non ridere di me stessa mentre lo affermo è un mistero. Se penso all’altra metà della mia mela ne vedo uscire il verme della crudeltà ma è la mia mela, me la sono scelta ed ho accettato sia la frutta che la carne.
    Porto la mano alla bocca e tossicchio nell’udirlo arrivare ad un conclusione esatta ma che io sono certa di non aver condiviso. Non so se lui conosce il nome del padre mio figlio, forse Susan potrebbe avergli accennato qualcosa anche se l’informazione dovrebbe essere coperta dal segreto professione ma nel dubbio occorre rimanere sul vago quindi glisso diplomaticamente sul dettaglio schiarendomi la voce dopo aver bevuto un altro sorso d’acqua.
    E’ andato tutto come doveva andare. Ho avuto la gioia di poter riportare mio figlio in seno alla mia famiglia. Si sono ritrovati un nipote e futuro erede da crescere ed amare, ne sono orgogliosi. Non potevo chiedere di meglio.
    Mi pare camminare sulla scacchiera degli scacchi magici. Basta una mossa falsa e la mia copertura può saltare. Comincio seriamente a capire le difficoltà che incontra Kurt nel doverlo fare ogni giorno e lo compiango anche se, forse, per lui, mentire è più facile.
    Per fortuna o per discrezione Lennox si sposta su altro tipo di terreno chiedendo da dove intendo iniziare le ricerche. Proporre subito la mia meta mi pare azzardato per cui recupero dalla borsa la lista delle strutture visitabili fra le quali è presente anche la ‘fondazione H’ e scelgo di iniziare dalla prima della lista appoggiando la punta dell’indice contro il primo nominativo ‘Accoglienza e futuro’.
    Direi da questa. Che ne dici? Il nome mi ispira. Vuoi accompagnarmi o preferisci proseguire per tuo conto?
    Non potevo liquidarlo, oltre che ad apparire scortese mi sarebbe piaciuto poter passare un po’ di tempo con lui. Fare il percorso insieme mi avrebbe creato qualche altra difficoltà ma dovevo essere cosciente che ora era questa la mia vita ed ero consapevole anche del fatto che mi spiaceva non approfittare della sua compagnia dopo tanto tempo che non ci vedevamo.
    Avrei atteso la sua risposta per decidere il da farsi. Da sola avrei sicuramente iniziato da dove avevo sentore di poter trovare tracce di Hussein ma in caso Lennox avesse deciso di accompagnarmi dovevo imparare anche a saper attendere.






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    Edited by Azzurra- - 31/8/2021, 23:57
     
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    Si, Azzurra mi sembra abbastanza tranquilla e sono felice abbia ritrovato non solo suo figlio, ma anche l'uomo che se ne prenderà cura, una famiglia felice è il regalo più bello che la vita ti può fare, io ho sempre desiderato questa cosa.. non si è ancora pienamente realizzata dopo il primo tentativo andato male, ma con Anna stiamo costruendo qualcosa di forte.. e lo sento. Direi che la mia felicità per te è la stessa, sono contento che tu abbia ritrovato la tua serenità, ho visto che sei decisamente più tranquilla oggi più di ieri.. immagino come avrai festeggiato il ritrovamento di due persone importanti. Sei stata fortunata sai? so dire sinceramente Non sempre è scontato andare d'accordo con colui/colei che ti dono un figlio.. a volte è difficile soprattutto se con quella persona non hai mai avuto una relazione stabile. c'è da anche da dire che sicuramente Azzurra ci ha messo del suo per portare avanti questa cosa che sembrerebbe impossibile.
    La noiosissima riunione noi la attraversiamo a suon di discorsi vari, adesso dobbiamo semplicemente scegliere la meta e lei mi chiede se voglio andare nella stessa o d solo. Al dire il vero non sono stato molto attento alle presentazioni, per cui sceglierò di simpatia e di circostanza. Vengo con te! ma mi tratterrò per poco.. il mio tempo libero sta per terminare e tra poco comincio il turno da auror. Prego! mi faccio da parte e la faccio passare, insieme ci dirigiamo verso il luogo che abbiamo scelto.

     
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    Azzurra Martinengo • 26 y. o. • Giornalista • PC
    Lennox non può saperlo ma mi ha appena fatto un complimento. Se mi vede tranquilla e felice, se è così che appaio, vuol dire che sto facendo bene la mia parte. In realtà non mi dispiace. Essere la moglie di un Mangiamorte, anche se il nostro matrimonio è finto, è qualcosa di particolare soprattutto per me che non sono un’Oscura. Sarebbe curioso scoprire se ci sono altre coppie del genere nel mondo magico, sarei curiosa di sapere come se la cavano.
    Dovrei ridere e piangere per rispondere correttamente alla domanda che Lennox pone. Nemmeno può immaginare quale tipo di festeggiamenti abbiamo fatto Kurt ed io quando abbiamo trovato Connor. Da quando nostro figlio è entrato nelle nostre vite rischiamo la vita un giorno si e l’altro pure.
    Appoggio i capelli dietro alle orecchie piegando appena il viso dal un lato. Nonostante tutto a mia espressione si addolcisce. Mio figlio e il mio finto marito sono importanti per me.
    Abbiamo festeggiato con una bellissima uscita al Luna Park. Connor lo adora e anche suo padre si è divertito. Pensa che c’era anche zia Theodora per l’occasione.
    Annuisco convinta nell’assentire a ciò che Lennox afferma. Non avevo bisogno di mentire stavolta. Era difficile andare d’accordo con Kurt. In quanto alla relazione stabile ce ne sarebbero state troppe da dire.
    Non era affatto scontato. Avrei detto che sarei andata più d’accordo con te per esempio. Il destino è strano, le anime gemelle alla fine si trovano sempre. Tu hai trovato la tua, spero si renda conto di quanto è fortunata ad avere te.
    Noi non avevamo avuto modo di intrecciare i nostri destini, evidentemente il fato aveva altro in serbo per noi. Lennox era una bella persona, pulita, onesta, al servizio di chiunque ne avesse bisogno. Se penso a mio marito non posso dire altrettanto ma Kurt è Kurt e non c’è gara per me.
    Alzandoci per iniziare il giro oggetto del tour mi mostro non solo gradevolmente sorpresa ma anche entusiasta del fatto che possa accompagnarmi.
    Al limite, se vuoi, di manderò una relazione sugli istituti che non riuscirai a visitare. E’ il mio lavoro, non mi costa nulla.
    Con un taxi babbano arriviamo all’ingresso di Accoglienza e Futuro in una decina di minuti. L’ingresso dell’Istituto è modesto. I muri necessitano di una rinfrescata e all’accoglienza non troviamo nessuno a cui far riferimento.
    Annoto i particolari che andranno a far parte della recensione e dopo aver atteso per altri dieci buoni minuti arriva una suora che si presenta come la direttrice. Ci accompagna a vedere prima di tutto le cucine che troviamo pulite ed in ordine, poi le camere dei ragazzi, un po’ troppo affollate ed anguste. I bagni sono decenti e le aule dove i piccoli giocano e più grandicelli studiano sono nella norma.
    I bambini sono puliti, pettinati e nel confusionario ordine che dovrebbe essere la regola per i fanciulli della loro età.
    Credo che questo sia un buon posto. Guarda i visi dei bambini. Sono sereni, non temono l’arrivo degli estranei, sono sorvegliati ma non oppressi. Credo che un po’ di denaro le sorelle potrebbero rimodernare la struttura e renderla più accogliente ma non trovo nulla di disdicevole. Tu cosa pensi?
    Il parere di Lennox è autorevole. Siamo in uno dei campi in cui opera per cui sapere la sua visione mi interessa.






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