No dejas de ser madre!

( Non si smette di essere madre!)

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    Era la prima volta che accadeva, Gabrièl non le aveva mai dato problemi a scuola , e mai avrebbe immaginato potesse darli ora, che era alla F.A.T.A.
    Era stato forse quello che si dice "secchione", sempre molto puntuale, sempre ottimi voti, sempre soddisfazioni scolastiche. Ecco, forse la cosa di cui Dayane più si lamentava era la vita sociale...Si insomma, lui non era particolarmente spigliato, non interagiva molto con l'altro sesso, beh aveva ereditato un pò il carattere taciturno del padre, tutto il contrario suo insomma...Ma non era questo il punto.
    Era stata convocata via gufo dal prof. Hemsworth, certo era stato divertente vedere un gufo consegnarle una lettera, la sua vicina di casa l'aveva osservata tutto il tempo. Non stava molto simpatica alla signora Melfridge, per via delle domeniche passate con gli amici in giardino a cucinare, ballare e cantare. Beh, lei aveva sin dall'inizio invitato tutto il vicinato alle sue fiestas, e molti venivano con piacere, le mogli tenevano a bada i mariti ma fondamentalmente, era simpatica anche alle donne. Solo con la vecchiaccia della porta accanto non riusciva proprio ad entrare in sintonia, e dunque per lei vedere un gufo che bussava alla sua porta e quasi le si era fiondato in casa quando aveva aperto, era stato un momento divertente della sua giornata.

    Dayane era preoccupata: non poteva immaginare cosa poteva essere successo con Hogwarts, Gabrièl era un alunno modello e non voleva che adesso qualcosa del passato comprometteste il suo futuro all'università. Sospettava forse che avesse , chissà, incantato un manico di scopa per volare meglio di quanto sapesse fare ? Non se la cavava bene effettivamente nello sport, lo sport non si studia sui libri...Ma nemmeno lei sapeva se si potesse fare una cosa così, si, incantare una scopa. Da babbana, aveva una percezione non troppo precisa di cosa un mago può fare e cosa non può fare...
    O forse, aveva copiato in qualche compito?
    Rubato qualcosa a scuola?
    Erano tante cose che le venivano in mente, ma davvero mai avrebbe pensato che suo figlio potesse mettersi nei guai, a scuola. A scuola o in altri contesti...
    Beh, non restava che scoprirlo.

    Era andata ad Hogsmeade, doveva aveva appuntamento con l'insegnante, dopo il lavoro. Non era riuscita a liberarsi prima, era un periodo di grande lavoro, con l'epidemia in giro e tutte le analisi di laboratorio che facevano ogni giorno, non aveva potuto chiedere una sostituzione. Così, chiuso il laboratorio, si era recata all'appuntamento, senza nemmeno passare a casa a cambiarsi. Beh era in abito da lavoro, tailleur con pantalone blu sotto al solito camice, il camice lasciato al laboratorio, una spazzolata di capelli ed leggero filo di correttore, giusto per mascherare la giornata pesante ma soprattutto pensierosa che aveva avuto. Una spruzzata di profumo e via, andava bene sicuro.

    Sperava che fosse solo un brutto errore, un'omonimia.
    D'altronde, se suo figlio avesse combinato qualcosa, chissà, forse lei poteva quasi giustificarlo, pensare che si fosse un pò dato una svegliata.. Un giovane dai tratti ispanici, bello come il sole, ma tranquillo come una piuma. Niente nel suo temperamento colombiano, caliente, amante della confusione...
    Era pronta a difendere su hijo a spada tratta.
    O meglio dipendeva da cosa fosse successo...Non aveva la più pallida idea. Con lui non aveva ancora parlato, non voleva farlo preoccupare inutilmente, anche se il suo primo istinto era stato quello di fargli una sfuriata.
     
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    Trovare un contatto solitamente non era mai troppo difficile, lo diventava un po’ di più quando si trattava del non sapere nulla su parte della famiglia babbana di uno studente. Non era di certo un problema per me, anzi, nel tempo mi ero fatto anche molti amici tra di loro, quindi non avevo proprio nessun problema. Ci volle un po’ di tempo, togliendo anche tutti i casini successi a scuola con Ellie, che quasi mi passò per la testa. Fortunatamente una mattina mi ricordai della situazione che avevo leggermente accantonato, mandando un gufo alla madre di Gabriel. Alla fine ero riuscito a trovare il tempo per recuperare il contatto e convocare la madre. Non sapevo praticamente nulla su di lei, l’unica cosa che sapevo era quella più ovvia, ovvero del rapporto famigliare. Hogsmeade era forse il luogo più adatto per portare a compimento questo incontro, anche per via del fatto che la madre era una babbana, diciamo che sarebbe stato un po’ più semplice.
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    Avevo terminato anche l’ultima lezione della giornata, tempo di una doccia veloce, prima di mettermi qualcosa di sportivo addosso, maglietta maniche corte bianca ed un pantalone scuro, per finire scarpe da ginnastica. Mi feci l’intero tragitto dalla scuola fino al villaggio a piedi, così per fare due passi in tranquillità. Le avevo dato appuntamento sulla via principale del paese, poi al massimo avremmo preso posto ad un tavolo di uno dei vari locali. Non è difficile identificare la madre di Gabriel, così’ con sicurezza mi avvicino alla donna in tailleur, sorridendole. Ben arrivata, lei dev’essere Dayane Rivera, la madre di Gabriel. Sono il professore di Volo, Liam Hemsworth. Per parlare preferisce prendere posto in uno dei locali oppure fare una passeggiata? Per me la decisione era indifferente perché in entrambi i casi mi avrebbe fatto ugualmente piacere.
     
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    Dayane alza lo sguardo, scrutando in giro, in effetti non aveva idea di quale fosse l'aspetto fisico del professore, si aspettava magari una persona anziana, forse, anche beh in effetti un'insegnante di volo forse doveva essere un minimo agile...Ma non si chiedeva mai quali fossero le regole del mondo dei maghi, anzi, aveva smesso di farlo da parecchio tempo.
    *Ben arrivata, lei dev’essere Dayane Rivera, la madre di Gabriel. Sono il professore di Volo, Liam Hemsworth. Per parlare preferisce prendere posto in uno dei locali oppure fare una passeggiata?*
    Ah, si era tritrovata davanti un uomo giovane, di bell'aspetto. Ma era sicuro di avere l'età giusta per insegnare ? Forse nel mondo dei maghi era naturale far carriera da giovani o comunque non riusciva a capire la sua età, in ogni caso anni portati splendidamente.
    "Oh, salve, si sono io, piacere di conoscerla professor Hemsworth." gli strinse la mano in maniera energica e decisa.
    "Ay, forse meglio se mi siedo. Spero che Gabrièl non si sia cacciato nei guai troppo gravemente..."
    Magari la passeggiata le sarebbe servita dopo, se mai ci fosse stato bisogno di far due passi per cercare di riflettere, per smettere di essere arrabbiata...O chissà cosa, non aveva idea di cosa aspettarsi. Certo che lei aveva pensato a tante eventualità negative, ma se invece, fosse stata convocata per qualche speciale premio per Gabrièl? Qualche riconoscimento importante ?
    Sua abuela diceva che le brutte notizie correvano più in fretta di quelle belle, quindi forse per questo il suo pensiero era andato immediatamente al negativo
    Fecero assieme due passi per Hogsmeade e trovarono un posto in cui sedersi, c'era un piccolo ristorante con dei tavoli all'aperto, sembrava tranquillo e soprattutto un posto in cui lei poteva accettare una qualche brutta notizia senza attirare troppo l'attenzione.
    "Possiamo accomodarci qui? " chiese ad un cameriere che stava pulendo altri tavoli. Lui rispose di si, e insieme si sedettero.
    "Allora, professore, confesso che sono stata muy sorpresa di questa convocazione. Probabilmente conosce bene Gabrièl se è stato il suo insegnante, insomma non mi ha mai dato problemi a scuola, è sempre stato diligente come alunno ed anche un bravo hijo..ehm, figlio. Non mi ha mai dato delle preoccupazioni, è sempre stato tranquillo..." iniziò "forse anche troppo..."aggiunse con una punta di ironia ed un sorriso. Si, Gabrièl era proprio il suo opposto, timido e riservato.
    Dall'interno del locale proveniva della musica, cercò di individuare la canzone, sembrava qualcosa di allegro, in altre situazioni sarebbe andata dentro a chiedere di alzare un pò il volume, ma non adesso non era il caso, non era lì per ascoltare musica.
    "Ecco perchè non so bene cosa aspettarmi...Però, soy pronta a tutto.
    Mi racconti, cosa è successo?"
    Dayane era una donna diretta, dunque aveva chiesto e basta, iniziando la conversazione, senza troppi giri di parole. Prima sapeva, meglio era.
    "Mi scusi, potrei avere un caffè?" chiese al cameriere che passava da lì. Sarebbe andata più sull'alcolico a quell'ora, ma ovviamente non era il caso anche lì. Il caffè era una buona scelta, democratica. "E lei, desidera qualcosa?" chiese rivolta al professore, prima che il cameriere andasse via.
     
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    Non potevo avere la certezza che fosse lei la donna che stavo cercando, ma qualcosa mi diceva che ero sulla strada giusta. Non avevamo molte informazioni sulla madre di Gabriel, forse perché essendo il padre un mago e lei una babbana non era stato approfondito il caso. Poco importava era solamente un incontro per informarla di ciò che era successo lo scorso anno, quando ancora il figlio frequentava la scuola. Mi può chiamare tranquillamente Liam. Sorrido tranquillamente mentre accolgo la sua decisione di trovare un posto a sedere. Giusto il tempo di fare due passi ed ecco trovato il tavolino dove fermarci. Aspettai che si sedesse, sedendomi un attimo dopo, prima di ascoltare le sue parole, forse nella lettera ero stato un po’ troppo vago, ma oggi avrei tolto tutti i dubbi alla donna. Si, ho avuto il piacere di insegnare a suo figlio per qualche mese. Inizio con il dire, facendo poi una breve pausa. Un caffè anche per me grazie. Affermai prima di vedere il cameriere allontanarsi, riprendendo così il discorso.
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    Stavo dicendo, suo figlio è stato fin troppo tranquillo, alle volte in maniera un po’ esagerata ma capisco sia il suo carattere. Ha dimostrato ottime qualità nel volare con una scopa, anche se tutto questo rimanere troppo bravo e tranquillo è sfociato in una piccola rissa con altri studenti. Un’altra breve pausa prima di riprendere a parlare. Nulla di così grave, non ci sono state ferite o conseguenze peggiori, ma penso che il fatto che suo figlio sia troppo tranquillo lo porti ad accumulare le cose fino ad esplodere anche in momenti di apparente quiete. So che ora frequenta l’università, quindi questo forse non gli servirà, ma se vuole provare a parlargli forse gli farà sicuramente bene. Aspetto alcuni attimi, in modo che Dayane possa capire il significato delle mie parole, prima di proseguire. Non era mia intenzione metterla in agitazione, ma ci abbiamo messo un po’ a trovarla per organizzare un incontro, l’avrei fatto lo scorso anno se ne avessi avuto le possibilità. Nel frattempo ecco che il cameriere stava tornando con i caffè, posizionandoli sul tavolino. Tenga. Estrassi i soldi dalla tasca pagando quanto dovuto più una piccola mancia per lui.
     
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    Mi può chiamare tranquillamente Liam
    Lei gli sorride, distesa. Lui ha un atteggiamento tranquillo, sembra volerla mettere a proprio agio in qualche modo, nonostante chissà cosa debba dirgli."Stessa cosa per me, sono Dayane" gli disse sorridendo.
    Stavo dicendo, suo figlio è stato fin troppo tranquillo, alle volte in maniera un po’ esagerata ma capisco sia il suo carattere.
    Ha dimostrato ottime qualità nel volare con una scopa, anche se tutto questo rimanere troppo bravo e tranquillo è sfociato in una piccola rissa con altri studenti.
    Lei sgranò gli occhi. Una rissa ? ma che davvero? Era incredula, era difficile immaginare Gabrièl in quella situazione anche se era consapevole, certamente, che una madre non poteva conoscere tutti i segreti di suo figlio, di certo. Sicuramente c'erano dei suoi aspetti che non conosceva, nonostante lei si sentisse la madre più madre del mondo, che aveva cresciuto suo figlio quasi da sola e tutto.
    Dunque, era incredula ma anche...stranamente divertita. Forse c'era un pò di temperamento caliente allora in Gabrièl...
    Anche l'insegnante aveva notato i suoi tratti tranquilli e l'esser un bravo studente. Ma allora ? questa rissa da cosa derivava?
    "Mi dispiace molto, Liam, che abbia causato problemi a scuola, e che abbia litigato con altri studenti. Loro stanno bene?" chiese, pre3occupata anche per gli altri. Ma la risposta alla sua domanda non tardò ad arrivare.
    Gabrièl non le aveva parlato di questo episodio.
    Nulla di così grave, non ci sono state ferite o conseguenze peggiori, ma penso che il fatto che suo figlio sia troppo tranquillo lo porti ad accumulare le cose fino ad esplodere anche in momenti di apparente quiete. So che ora frequenta l’università, quindi questo forse non gli servirà, ma se vuole provare a parlargli forse gli farà sicuramente bene Ecco, qui ebbe un attimino in cui iniziò a pensare ma chi si crede di essere per poter dire a me come crescere mio figlio, pensa un pò a te !
    Era sempre molto suscettibile quando si parlava di Gabrièl, perchè durante la sua crescita lei era sempre stata severa con lui sull'educazione ed il rispetto da avere nei confronti degli altri, sempre. Provocare una rissa senza motivo non era nelle sue corde, chissà cosa era successo. Gli aveva insegnato a gestire le provocazioni e le aggressioni senza violenza fisica, per cui questo adesso la destabilizzava. E' vero che era tranquillo come carattere, forse fin troppo, ma questo non era proprio da lui.
    Ma tenne a freno la lingua, e contò fino a 10 prima di iniziare a parlare, nel frattempo arrivò il cameriere con le loro ordinazioni come una manna dal cielo.
    Non era mia intenzione metterla in agitazione, ma ci abbiamo messo un po’ a trovarla per organizzare un incontro, l’avrei fatto lo scorso anno se ne avessi avuto le possibilità
    "No ma figurati, capisco bene, anzi sono contenta di essere stata coinvolta" disse rapidamente. "Nonostante il mio essere babbana, ho sempre cercato di essere partecipe alla vita scolastica, anche se con qualche limite effettivo"
    Il professore pagò lui, mentre lei apriva la borsa per prendere il suo portafoglio. Tra l'altro, si era accorta di non avere nemmeno contanti, solo carta, per cui ...meglio così, non sapeva se accettassero pagamenti con carta per due caffè.
    "Oh, non doveva...ma grazie". Un gentiluomo, non c'è che dire. Bevve un sorso, ragionando velocemente.
    "Liam, mi dispiace davvero per l'accaduto, non credevo Gabrièl fosse capace di dar luogo ad una rissa.
    Si , è tranquillo, e gli ho sempre insegnato a ragionare e parlare piuttosto che buttar le mani...a discapito di quanto si possa pensare"
    beh si, c'era un pò il pregiudizio sul fatto che i latinos fossero litigiosi...Scrutò il professore, ma non sembra esserci quest'insinuazione nelle sue parole. "So che non ha senso chiederlo, poichè di base ha sbagliato...ma sai per caso cosa è successo? quali possono essere le motivazioni, insomma...vorrei capire un pò meglio, anche se nulla toglie che, ovviamente, è necessario che gli parli".
    Capire le motivazioni della rissa poteva servirle a capire le sue motivazioni. Il suo gesto era stato sbagliato, ma voleva capire il contesto in cui era avvenuto.
    Bevve un sorso di caffè.
    I figli crescendo si allontanano naturalmente dai genitori...ma è importante che questo allontanamento sia anche consapevole, sano.
     
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    Non mettevo assolutamente in dubbio che essere una madre babbana con un figlio mago avesse qualche difficoltà nella gestione, ma ad una prima impressione mi pareva di capire che Dayane si stava trovando abbastanza bene in quel ruolo, così come poco dopo mi avrebbe detto. Non era stato chissà cosa pagare quei due soli caffè, era un piccolo ringraziamento per essere riuscita a venire fino a Hogsmeade per incontrarmi e parlare del figlio Gabriel. Era anche vero che scoprire che un figlio così tranquillo partecipasse ad una rissa non era cosa da poco, come avevo potuto notare dall’espressione non appena glielo avevo detto, fortunatamente era finito tutto senza feriti. Si figuri per così poco. Avevamo così il tempo di finire di prendere i nostri due caffè, proseguendo con il discorso e con eventuali domande che lei aveva verso di me. Non lo metto assolutamente in dubbio, ho potuto osservare il comportamento di suo figlio nel tempo e ciò era evidente. Le rispondo tranquillamente, prima di ascoltare la domanda che aveva da pormi.
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    Le motivazioni? Diciamo che in una scuola come quella di Hogwarts, possono essere veramente molte, anche perché essendo gli studenti suddivisi in casate, spesso queste entrano in competizione. Ogni casata ha tra le proprie fila degli studenti con certe caratteristiche, caratteri simili, che a volte possono andare in contrasto con quelli delle altre casate. Faccio così una breve pausa per far comprendere quanto detto fin ora a Dayane. Penso che per lo più sia stato per un aspetto competitivo, anche perché la materia che insegno, porta anche a confrontarsi sulle proprie abilità sul saper volare su una scopa, oltre alla possibilità di entrare nella squadra della propria casata per quanto riguarda il Quidditch. Non siamo riusciti ad appurare con precisione se sono stati toccati tasti particolari per arrivare a scatenare una piccola rissa. Purtroppo in quei casi poteva esserci stata anche solamente una parola di troppo per innescare il tutto, era possibile dopotutto.
     
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    Sorseggiò ancora il suo caffè, ascoltando le parole di Liam.
    Non lo metto assolutamente in dubbio, ho potuto osservare il comportamento di suo figlio nel tempo e ciò era evidente.
    Questa frase inorgoglì il suo aspetto materno. Liam non la stava adulando, ma probabilmente era davvero evidente che l'educazione che aveva provato a dare a suo figlio fosse visibile , almeno nella maggior parte dei casi.
    Le motivazioni? Diciamo che in una scuola come quella di Hogwarts, possono essere veramente molte, anche perché essendo gli studenti suddivisi in casate, spesso queste entrano in competizione. Ogni casata ha tra le proprie fila degli studenti con certe caratteristiche, caratteri simili, che a volte possono andare in contrasto con quelli delle altre casate
    Ascoltò con attenzione le parole del professore. Si, Gabrièl gli aveva spesso raccontato cosa significasse questa storia delle casate. Lei, in quanto genitore non mago, era stata messa al corrente del funzionamento della scuola non appena il figlio aveva ricevuto la sua fatidica lettera, e lei aveva una vaga idea dell'istituto anche in base alle parole di Cainus, suo ex marito, che talvolta aveva raccontato episodi della sua infanzia.
    Però le dinamiche tra ragazzi erano un'altra cosa, non potevano essere spiegati in una lettera di presentazione da parte del corpo docenti.
    "Conosco un pò di storie di rivalità tra casate, Gabrièl mi raccontava qualcosa quando era più piccolo" sorrise al pensiero di suo figlio 11enne quando ricevette la lettera, affascinato come era dai racconti del papà, avendo più di una volta appurato e sperimentato di avere dei poteri, di poter far accadere cose. " Recuerdo que che voleva a tutti i costi andare nella casata di Corvonero, come poi alla fine ha deciso il Cappello Parlante...era al settimo cielo, aveva passato l'estate a studiare le storie dei fondatori della scuola..." sospirò, sorridendo, ripensando a quei momenti spensierati. Anche se Cainus, all'epoca degli 11 anni di Gabrièl, li aveva ormai lasciati da un po', quel periodo era sereno, tranquillo. Ed era tutto più semplice quando tuo figlio era ancora un bambino che pendeva dalle tue labbra.
    Penso che per lo più sia stato per un aspetto competitivo, anche perché la materia che insegno, porta anche a confrontarsi sulle proprie abilità sul saper volare su una scopa, oltre alla possibilità di entrare nella squadra della propria casata per quanto riguarda il Quidditch. Non siamo riusciti ad appurare con precisione se sono stati toccati tasti particolari per arrivare a scatenare una piccola rissa.
    Dayane ascoltò molto attentamente.
    Aveva un vago sospetto sulle motivazioni, Gabrièl si infervorava molto per le questioni riguardanti i pregiudizi sul suo popolo, sul suo accento...e su sua madre, anche.
    "Capisco...o meglio, immagino di capire. So anche che forse avere una mamma babbana non lo aiuta.." questo la rendeva spesso triste. Sapeva che nel mondo dei maghi i mezzosangue, così venivano chiamati, a volte venivano discriminati, o meglio questo capitava fino a moltissimi anni fa, poi le cose si erano evolute...Anche se, sicuramente, qualche razzista vecchio stampo c'era sempre. "A volte ho vissuto male questa cosa, insomma so che al giorno d'oggi non è più ritenuto un problema il fatto di avere dei genitori o degli antenati non maghi, il mondo magico si è evoluto..." era curioso, poi, che lei in un modo o nell'altro doveva farci i conti, con questi pregiudizi. L'essere una bellissima donna, quindi quasi automaticamente considerata poco intelligente e frivola; l'essere straniera, anche questo, aveva faticato all'inizio per farsi accettare, anche a lavoro, a volte non si teneva il considerazione che anche se con un'altra lingua madre, era competente al pari degli altri, e si era sforzata al massimo per imparare un inglese grammaticamente perfetto, ma non aveva mai voluto rinunciare al suo accento.
    E poi, il pregiudizio rispetto al suo essere non maga..
    "Si, mi ha sempre preoccupato tale questione rispetto a Gabrièl, anche se poi era lui che mi rassicurava a riguardo, in realtà" il suo sorriso si era adombrato.
    "Ad ogni modo, sono contenta di aver saputo di questa rissa.
    Beh , contenta proprio non direi...Però saperlo aiuta molto. Anche se è grande, adesso, è importante che Gabrièl non perda la bussola. Grande poi...per me sarà sempre un bambino, anche se ormai è adulto e fa le sue scelte ma...non posso mai dimenticarmi di quando gironzolava per caso cercando di fare magie!"

    Si stava lasciando andare alla nostalgia.
    "Scusami, parlare di Gabrièl mi fa spesso andare lontano con i ricordi..." scoppiò a ridere. E la faceva sentire vecchia.
    "Tu hai figli?" gli chiese.
    Nell'istante immediatamente dopo, si rese conto he forse era una domanda troppo invadente. "Ay, scusami, non vorrei essere inopportuna con questa domanda. Sei libero di non rispondere, se non vuoi" sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi, per scusarsi e togliersi dall'imbarazzo.
     
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    Era molto interessante ascoltare il punto di vista di una madre babbana, forse poteva sembrare strano ma non lo era affatto. Ero abituato anche io ad avere una madre che non aveva nulla di magico, così come i miei fratelli, ma non ero mai riuscito a parlare così liberamente con qualcuno così come stavo facendo ora con lei. Si, le rivalità ci sono sempre state anche se negli ultimi anni posso dire che sono diventate più pacifiche, ai miei tempi a scuola c’era veramente una rivalità che arrivava ogni studente delle due casate a contendersi ogni singolo punto. Ora è più facile vedere studenti che fanno amicizia tra di loro o meglio si frequentano come coppia. Può anche darsi che le nuove generazioni non abbiano più quel fuoco dentro. Sarebbe stato un lunghissimo discorso da portare avanti, ma non ero sicuramente lì per parlare di casate ed eventuali rivalità secolari. Avere una madre babbana non cambia molto, si fidi, anche io ho una madre babbana, è molto diversa da lei, forse avessi avuto al tempo una persona come lei al mio fianco sarei una persona completamente diversa. Vedevo come parlava del figlio, come voleva avere informazioni a riguardo, si poteva quasi toccare con mano l’amore che provava per lui. Passammo poi a parlare della rissa, delle possibilità che avevano potuto scatenarla, anche se alla fine le casate portavano proprio a farli competere, sia nell’aspetto sportivo, sia in quello scolastico.
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    Comunque penso che l’abbia immediatamente capito di aver sbagliato, facendosi tirare dagli altri, per fortuna non è successo nulla di grave. Dopo aver vagato tra i ricordi dell’infanzia del figlio Dayane mi chiese se avevo figli, scusandosi subito dopo per la domanda. Niente di così grave, anzi ne parlo liberamente. Le dico prima di alzarmi dato che avevo già pagato il conto. Facciamo due passi? Le domando mentre rimetto a posto la sedia tornando a camminare un po’ per la via principale del villaggio. Fino a qualche anno fa ero un giocatore professionistico di Qudditch, quindi giravo molto il mondo e non avevo modo di rimanere per troppo tempo in uno solo. Da quando ho smesso mi sono stabilito qui nel Regno Unito, attualmente quindi non ho figli ma non posso escludere che possa succedere in futuro, quando troverò la persona giusta. Non era né un mistero né tanto meno da tenere nascosto, sia il fatto di non avere figli sia l’essere single, anche perché quello che avevo ritenuto fino a pochi mesi fa un rapporto speciale si era rivelato solamente un bluff. Se ha altre curiosità non sono il tipo che non risponde, anche se le ritiene inopportune. Sorrisi appena mentre procedevo nel camminare tra i vari negozi.
     
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    Continuarono a parlare delle rivalità delle casate di Hogwarts, anche se Liam le spiegò che forse al giorno d'oggi le cose si erano un pò calmate, adesso studenti di casate diverse erano amici e facevano addirittura coppia.
    "Forse anche nel mondo dei maghi ormai stanno diminuendo le discriminazioni...E' bello che si vada in questa direzione" affermò lei.
    E poi, con sua grande sorpresa, scoprì che anche la madre di Liam era babbana. Era strano, condivideva con quella donna la sorte di avere figli maghi, dunque, di far parte del loro mondo, ma di starne sempre poco poco fuori, come era naturale.
    Avere una madre babbana non cambia molto, si fidi, anche io ho una madre babbana, è molto diversa da lei, forse avessi avuto al tempo una persona come lei al mio fianco sarei una persona completamente diversa
    Lei arrossì momentaneamente, non si aspettava quelle parole. E poi, se le facevano i complimenti per il suo aspetto fisico in genere era abituata, era sempre stata bellissima da quando aveva 12. Ma se invece parlavano del suo essere madre, parlandone bene, allora era un'altra storia, quasi si commuoveva. Quando si lasciarono lei e Cainus era molto preoccupata sulle sua capacità di crescere un bambino, mago, da sola, e lei babbana. Ma poi, rimboccandosi le maniche, giorno dopo giorno, si era detta che poteva farcela. "Oh, io....ti ringrazio" sorrise imbarazzata, incapace di dire altro. Si chiese immediatamente però come fosse la madre di quell'uomo, traspariva forse una qualche nota negativa dalla sua voce, moriva dalla curiosità di capire perché+ e di indagare oltre, ma decise di non farlo, quello era davvero troppo invadente e non sembrava un argomento sereno di conversazione.
    Comunque penso che l’abbia immediatamente capito di aver sbagliato, facendosi tirare dagli altri, per fortuna non è successo nulla di grave.
    Lei sorrise, finalmente un po' più rilassata. Ne avrebbe parlato con lui comunque "Sono contenta che non abbia avuto delle conseguenze più gravi, comunque. Ho tirato un sospiro di sollievo!"
    Si alzarono in piedi per iniziare a passeggiare.
    "Gracias por il caffè"
    Hogsmeade era sempre piacevole, lei non la frequentava troppo ovviamente, ma le volte in cui ci si ritrovava poi era sempre bello starci. DI sicuro, l'atmosfera lì era diversa da Londra...o da qualunque altra parte del mondo. C'erano tanti negozi, alcuni misteriosi per lei, non capiva perchè vendessero dei ranocchi come animali domestici. Capiva però i negozi di dolciumi, restava incantata a vederne le vetrine, con quelle giostre di caramelle che fluttuavano da sole a mezz'aria, zuccheri filati che si avvolgevano da soli, cioccolatini che uscivano fuori direttamente da cascate di cacao.
    Fino a qualche anno fa ero un giocatore professionistico di Qudditch, quindi giravo molto il mondo e non avevo modo di rimanere per troppo tempo in uno solo. Da quando ho smesso mi sono stabilito qui nel Regno Unito, attualmente quindi non ho figli ma non posso escludere che possa succedere in futuro, quando troverò la persona giusta.
    Ascoltò con grande attenzione le sue parole, la affascinava la vita dello sportivo "Ah, sicuramente avrai visto un sacco di bellissimi posti. Quale è quello che ti è piaciuto di più di tutti?" era di sicuro una domanda meno personale rispetto a quella dei figli, e se si era mostrato disponibile a rispondere a quella, insomma, Liam era molto affabile.
    "E capisco la questione figli, è importante essere stabili in un posto, la famiglia ha bisogno di tranquillità , serenità...di un nido domestico, un posto sicuro dove stare e tornare. " Lei aveva vissuto questo, per un breve periodo, quella armonia familiare, quel contesto tranquillo che raccontava. Poi le cose si erano incrinate, per via del lavoro di Cainus, se lavoro lo si poteva chiamare.
    "Penso che tu sia una persona assennata, a volte non si ha la minima idea di cosa sia avere un figlio, e penso che alcune persone lo facciano con troppa leggerezza. Poi, certo, può andare tutto bene lo stesso...Ma può andare anche tutto male." Credeva davvero alle sue parole, Liam era una persona con la testa sulle spalle, si vedeva. Spesso delle decisioni venivano prese senza pensarci, invece lui era uno che ponderava molto le sue scelte.
    Se ha altre curiosità non sono il tipo che non risponde, anche se le ritiene inopportune.
    Lei scoppiò a ridere. "Ne avrei circa un migliaio, in realtà, dal come sei diventato un giocatore di Quidditch a come è essere un mago al giorno d'oggi...Sai, non frequento molti maghi.
    Però, per correttezza, forse è il tuo turno di far domande adesso a me!"
    gli propose, con un sorriso allegro e irresistibile.


     
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    Sicuramente rispetto a molti anni fa questo aspetto lo si nota meno, fortunatamente. Quando andavo a scuola io la differenza si faceva ancora e se non eri una persona forte era difficile, molto difficile. Ora era sicuramente meglio, non vi era più o quasi quella divisione tra purosangue e non, almeno le nuove generazioni avevano imparato qualcosa rispetto alle vecchie. La vidi leggermente imbarazzata quando le feci i complimenti per il tipo di madre che era. Non c’era nulla da dire sul fatto estetico, quello lo si poteva chiaramente vedere con i propri occhi, era ciò che non si poteva vedere che risaltava maggiormente. Aver avuto suo figlio, anche solo per un anno, mi aveva fatto capire molte cose sull’educazione e su come era cresciuto. Si figuri. Le dissi in relazione al grazie per il caffè, era stato un gesto naturale, dato che comunque l’avevo fatta venire fino ad Hogsmeade. Mettersi a camminare non fece che bene, anche perché era una così bella giornata e passarla seduti mi sembrava sprecato. È difficile da dire, ho viaggiato veramente molto. Nel mio cuore rimane sempre la mia terra natia, ovvero l’Australia, un luogo che non scambierei con nulla al mondo.
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    Feci una leggera pausa. Ho avuto modo di visitare molte capitali, Parigi, Tokyo, Mosca, Washington. Ognuna aveva qualcosa di particolare e unico, ma preferisco di gran lunga i luoghi più tranquilli, ricchi di vegetazione, anche perché essere uno sportivo famoso ti porta a essere sempre sotto i riflettori, mentre quando sei in un luogo sperduto puoi finalmente stare tranquillo. Per quanto amassi stare in mezzo alla gente, alle volte ci voleva proprio quella solitudine e tranquillità che solamente alcuni posti potevano regalarti. Ho avuto anche io i miei momenti di “pazzia” dove l’istinto ha preso il sopravvento sulla razionalità, ma siamo umani anche per questo. Sui figli però si, voglio essere sicuro di poter dar loro stabilità e un nido da chiamare casa. Quando le chiesi se aveva altre curiosità mi disse di averne veramente molte, ma questa volta lasciò a me la possibilità di fargliene una. Non frequenta molti maghi, frequenterebbe di più un mago come il sottoscritto? Volevo togliermi questo pensiero che avevo per la testa e l’unico modo per farlo era andare dritto al punto, essere diretto come mi piaceva fare a me. Era inutile girare intorno al discorso, meglio togliersi subito il dubbio. Potrebbe avere anche la risposta al com’è essere un mago al giorno d’oggi.
     
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    Babbano
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    Sicuramente rispetto a molti anni fa questo aspetto lo si nota meno, fortunatamente. Quando andavo a scuola io la differenza si faceva ancora e se non eri una persona forte era difficile, molto difficile.
    Dayane si fece pensierosa. "Certo, a volte io tendevo a credere che il mondo dei maghi fosse diverso, a questo punto mi rendo conto che avevo un'idea forse un pò troppo...non lo so, idealizzata, del mondo magico. Invece, ci sono diferencias e disuguaglianze proprio come per i non maghi.
    Ma sono molto contenta che stia cambiando, almeno in positivo, c'è speranza."
    Un pò come forse qualcosa anche nel mondo dei non maghi stava cambiando, anche se c'erano sempre delle resistenze, dei gruppi di persone che incitavano all'odio, alla cattiveria. Era da quando era nata che si chiedeva il perchè di tutto questo, e ancora non si era data una risposta.
    Mentre passeggiavano, ascoltò con attenzione i suoi racconti.
    Scoprì che Liam era australiano, beh forse doveva rendersene conto che non era proprio di origini inglesi data la sua fisionomia, il fisico, il colore dei capelli e degli occhi.
    "Ay, non sono mai stata in Australia, un peccato. Sarebbe bello visitarla!"
    E poi, le raccontò di tutti i suoi viaggi, era stato davvero ovunque, grazie aalla sua carriera di sportivo. "Ho avuto anche io i miei momenti di “pazzia” dove l’istinto ha preso il sopravvento sulla razionalità, ma siamo umani anche per questo. Sui figli però si, voglio essere sicuro di poter dar loro stabilità e un nido da chiamare casa."
    "Mi trovi pienamente d'accordo sulla questione figli, figuriamoci.
    E rispetto ai luoghi...beh, io sono cresciuta in Colombia, forse il posto più confusionario del mondo in effetti"
    scoppiò in una fragorosa risata. "Quando sono venuta in Inghilterra è stato tutto diverso e ho dovuto imparare uno stile di vita molto diverso dal mio, da quello della mi familia"
    Era vero, era stato complicato all'inizio abituarsi ad un posto in cui le persone erano educate, si questo si, molto educate, ma amavano stare per i fatti propri. "Però qui, appunto, ho imparato che mi piacciono alcune cose, come la possibilità di stare sereni e da soli, si insomma a casa propria e senza troppe persone, familiari e parenti, vicini di casa che si presentavano ad ogni ora..."sorrise ripensando ai momenti spensierati di quando era piccola "da piccola, a casa mia, era un pò così, un porto di mare, ed era tutto molto bello, divertente, e tutto molto caotico....ma anche poco, come dire, poco privato ecco."Ricordava ancora molti momenti imbarazzanti della sua infanzia o adolescenza. Qualunque evento era condiviso con tante persone, nel bene e nel male. "Ricordo, sai, insomma quando ho iniziato a diventare più grande, le uscite con amici, con i primi fidanzatini...tutti sapevano bene sempre dove fossi e con chi fossi!" e rise ancora. O anche quando ebbe per la prima volta il ciclo mestruale, quella si che fu una notizia condivisa con il quartiere, c'era chi le portava i regali e lei voleva solo scomparire per l'imbarazzo. "Questo era bello, per alcuni versi, mi sentivo protetta e i miei genitori tranquilli. Invece, in Inghilterra, è diverso. E ho imparato ad apprezzare pure questo!" era vero, quando aveva scoperto che si poteva scegliere la libertà di stare con altri o di stare da soli, aveva apprezzato questa scelta.
    Non frequenta molti maghi, frequenterebbe di più un mago come il sottoscritto?
    Alzò lo sguardo.
    Non aveva capito se fosse proprio un appuntamento, un motivo per rivedersi o chissà cosa...ma sinceramente a lei non interessava molto la motivazione o lo scopo di quella proposta, anzi. Le avrebbe fatto piacere rivederlo, questo senz'altro, ma senza fare particolari castelli in aria.
    In genere, lei con gli uomini si comportava così, si sentiva sempre molto libera di accettare proposte di qualunque tipo, se le andava di farlo, o di rifiutare assolutamente nel caso in cui invece non le andasse. E non si perdeva troppo in struggenti domande o ossessioni. Dayane era molto serena nelle sue relazioni, d'amicizia, d'amore, di parentela, con ex-marito.
    "Sarebbe una bella idea" sfoderò il suo miglior sorriso, sostenendo il suo sguardo "Potrebbe avere anche la risposta al com’è essere un mago al giorno d’oggi lei rise. "Si in effetti è vero, non ho conosciuto molti maghi, anzi davvero pochi. Mi piacerebbe frequentarti, si. Ma..." le era venuto subito un dubbio "avremmo libertà di muoverci? Non so, ci sono restrizioni legate al fatto che io sia babbana ?"
    A quella domanda poteva rispondere solo lui, considerando che era stato complicato rintracciarla per via del fatto che lei fosse babbana.
     
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    Il mondo magico, così come quello babbano potevano nascondere veramente un sacco di sfaccettature che nessuno conosceva fino in fondo. Un mago poteva pensare questo per quanto riguardava i babbani, così come poteva avvenire lo stesso al contrario. Quindi non mi sorprese quando Dayane mi disse che aveva immaginato il mio mondo diversamente, rendendosi conto ora che era molto più simile al suo di quanto pensasse. Si, cambierà se ovviamente tutti vorranno spingersi in quella direzione. Come tutte le cose ci voleva la volontà della maggior parte delle persone ad andare in una determinata direzione per raggiungere quell’obbiettivo, altrimenti non ce la si sarebbe mai fatta. Un giorno forse ne avrai l’occasione. Sicuramente non ne sarebbe rimasta delusa da ciò che avrebbe visto una volta arrivata in Australia, la conoscevo così bene che sapevo con sicurezza quanto fosse magnifica in ogni suo aspetto. Quando iniziamo a parlare di figli, di come mi vedeva, il discorso passa alla sua terra natia, la Colombia, definendola in maniera molto diversa rispetto all’Inghilterra. Nel suo paese c’era molto meno privacy, ma l’attaccamento alle persone era decisamente molto più marcato. Sembra veramente un altro mondo, anche se ogni paese ha le sue tradizioni ed i modi di fare. Non mi sarei mai immaginato ad avere ad ogni ora parenti, a far sapere quasi a tutti dove mi trovassi e con chi.
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    L’Australia in questo era molto più simile all’Inghilterra. Infatti anche lei in parte aveva apprezzato una volta arrivata qui, il fatto di avere più privacy e tempo per sé. Quando le proposi di frequentarmi, non avendo avuto modo di conoscere molti maghi, lei alzò lo sguardo rispondendo solamente dopo pochi istanti, in maniera affermativa. Certo, possiamo muoverci come meglio vogliamo. Non esiste nessuna restrizione che impedisce ad un mago o una strega di frequentare un babbano. Altrimenti non esisterebbero i Mezzosangue ed i nati babbani. Feci una leggera pausa. Non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Dato che in settimana sarò qui a Hogwarts per le lezioni, le andrebbe bene a Londra, sabato sera alle otto? Possiamo vederci in centro oppure posso passare a prenderti. Londra era così caotica ma lasciava comunque la possibilità di spostarsi abbastanza agilmente con i mezzi babbani, un po’ meno nelle ore di punta, li era complicato anche per loro. Su cosa fare potremmo deciderlo direttamente sul momento, alla fine abbiamo un’intera città ed oltre a nostra disposizione.
     
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    Babbano
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    Sembra veramente un altro mondo, anche se ogni paese ha le sue tradizioni ed i modi di fare Lei sorrise ed annuì. In effetti, lo era a tutti gli effetti. Si lo è, ma da quando sono qui,
    ho scoperto che preferisco una via di mezzo.
    Fece spallucce.
    Stava riflettendo sulla questione dell'uscire con un insegnante di suo figlio.
    In reatà, fu un pensiero che le venne in mente per poco, dato che fondamentalmente non era più un suo insegnante, ormai si poteva dire che praticamente non avevano più rapporti Gabrièl e lui, non si vedevano di certo tutti i giorni, anzi suo figlio era in un'altra scuola, ormai Hogwarts forse era un capitolo chiuso della sua vita... Certo, gliene avrebbe parlato se ne avesse avuto l'occasione, ma per il momento, stavano solo programmando di rivedersi, non di certo stava convolando. Prenderla con leggerezza, quello era il segreto.
    Lui ad occhio e croce era anche un uomo più giovane sicuramente, ma questo non era mai stato un problema.
    Certo, possiamo muoverci come meglio vogliamo. Non esiste nessuna restrizione che impedisce ad un mago o una strega di frequentare un babbano. Altrimenti non esisterebbero i Mezzosangue ed i nati babbani.
    Dayane smise di essere pensierosa. "Si, so che non ci sono più divieti adesso...Anche se Gabrièl mi ha raccontato che in passato ci sono stati dei veri e propri impedimenti contro i babbani, o i Mezzosangue. Ricordo quando studiava storia della magia, insomma mi raccontava sempre tutto. Ma immagino sia stato molto tempo fa ormai.
    Era lieta che ormai le cose fossero cambiate, un pò per il benessere di tutti, babbani e maghi. L'odio, le differenze,
    Non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi. Dato che in settimana sarò qui a Hogwarts per le lezioni, le andrebbe bene a Londra, sabato sera alle otto? Possiamo vederci in centro oppure posso passare a prenderti. Su cosa fare potremmo deciderlo direttamente sul momento, alla fine abbiamo un’intera città ed oltre a nostra disposizione.
    Uscire il sabato sera era un'ottima soluzione , anche lei in settimana era impegnata con il lavoro e la sera tendeva a rilassarsi o prendersi del tempo per sè.
    "Si, credo sia un'ottima idea, Londra poi di sera è uno spettacolo." Stava già pensando a cosa avrebbero potuto fare, se avesse avuto qualche proposta e le sarebbe venuto in mente. Mi piace molto vivere a Londra, ha tutta l'energia di una grande città ma anche tante culture diverse, quasi come se fosse un mix di più città in una. Bastano poche fermate di metro e ti ritrovi da Canary Wharf, dove vedi camminare persone in giacca, cravatta e valigette, a Camden Town...Mi piacciono tutte queste anime insieme Lei a volte pensava che non sarebbe stato possibile per lei vivere in altre città in Inghilterra. Forse altre grandi città, ma non di certo qualche paesino sperduto nella campagna inglese.
    Bene Liam, mi fa piacere averti conosciuto.
    Io adesso devo andare via, ma ti lascio il mio numero così ci mettiamo d'accordo, e ci vedremo sabato

    Si spostò i capelli dietro l'orecchio, leggermente imbarazzata, mentre dettava il suo numero all'uomo. Sai, noi babbani dobbiamo usare per forza questi cosi per comunicaregli fece l'occhiolino ed un sorriso.
    Allora, alla prossima! lo salutò entusiasta, e si diresse verso la Passaporta che l'avrebbe riportata nel suo mondo.

     
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