Arcade.

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    Anche in Scozia infine l'estate è arrivata, seppure più fresca di altrove. Sono una ragazza dell'est, non ho mai in verità sofferto il caldo. Quest'oggi indosso un paio di leggins neri fino alle caviglie che lascio volutamente scoperte e una maglietta a camicetta a maniche corte fino al sedere di un azzurro intenso. Sono appena uscita dal negozio di oggettistica per pozioni e ho acquistato quello che sembra agli occhi di tutti un banale cofanetto. E' un kit di cui in verità mi serve solo un oggetto in particolare, cosa che si va perfettamente a sposare con gli acquisti che farà tra poco. Mi dirigo camminando sui sanpietrini verso la Gringott, il palazzo biancastro con la caratteristica decorazione si erge sopra i tetti. Il sole è alto, è sabato pomeriggio e ho tutto il tempo di infilarmi da Magie Sinister e cercare di persuadere quell'uomo scorbutico che se ne sta sempre per gli affari suoi. Il fatto che quel posto abbia cambiato gestione non mi garba molto, quell'uomo è poco propenso al dialogo, sarei pure favorevole a battergli le mani se non fosse che fatica a rispondere alle mie domande mirate. Raggiunto la diramazione svolto verso quella diretta a Nocturn Alley e mio malgrado una folla di ragazzini con la testa per aria viene verso di me, inghiottendomi. Un gran vociare e delle urla per poi sbucare oltre a loro alleggerita. Sbigottita dal fatto che me l'hanno fatta sotto il naso mi volto adirata verso l'ultimo del gruppo. Che cazzo fai? I miei occhi saettano verso il suo volto e i miei passi lo raggiungono con ampie falcate. Dammelo il mio è un ordine a denti stretti, la sua faccia non emana nessuna buona intenzione. Non sono paziente ed è bene che la smetta di fare il moccioso. Ho detto dammelo dico con arroganza guardando il pacchetto sfilato dal mio zaino impropriamente violato. Sfilo la bacchetta e la punto verso di lui. Avanti! Mi incalza. E basta solo quello per farmi saltare i nervi. Il palmo destro impugna la bacchetta e stringendola con un'azione spontanea lo spingo con forza indietro. Sta zitto! rispondo acida mentre quello perde l'equilibrio. Per un momento noto la sua faccia sorridere per poi cadere col culo a terra. Il kit si apre a metà e dei piccoli oggetti rotolano in strada. I miei occhi lampeggiano, punto quelli che non mi interessano e sibilo Acutus, dei piccoli aghi taglienti si formano all'istante Oppungo! E no, non mi curo di essere al centro di una strada di un villaggio magico, questa punizione può solo ricordargli che rubare non è una buona idea, nemmeno se si tratta di una ragazza. La sua faccia è un mix tra il stupito e l'agitato, la scarica di aghi formatosi si lancia di continuo su di lui mentre cerca di sfuggire strisciando per terra. E' chiaro che l'ha voluto fare avvalendosi della sicurezza di stare in un gruppo folto, vedendomi da sola e pensando che il mio evidente stato potesse essere sinonimo di lentezza o di incapacità.
    Vattene, imbecille sibilo a denti stretti mentre mi inginocchio e raccolgo quello che è rimasto intatto mentre gli oggetti trasfigurati pian piano tornano al loro aspetto naturale.
     
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    -I walked into a dim lit pub and suddenly I saw
    Her cheeks they were so rosy and golden was her hair
    She had to be an Irish girl ‘cause she looked so god damn fair -

    Suvvia, quanto bisogna essere maledettamente irlandesi per scrivere e pensare una canzone del genere?
    Un turista entra in un pub, si fa intortare per bene da una piacentissima celta che poi, ovviamente, lo lascia senza portafoglio e con il conto da pagare.
    Solo in Irlanda.
    Altrove non son mica capaci a farlo, non con questa malizia, si sà.

    Così come non c'è modo migliore di passeggiare lungo Diagon Alley, a parer mio, se non farlo con una pod nell'orecchio che ti mette un piacevole sottofondo musicale mentre tu sei lì che sbrighi le tue commissioni.
    All'ordine del giorno, per me, ve ne sono giusto un paio, abbastanza urgenti da spingermi a venire fin qui da Hogwarts per una mezza giornata buona.
    Devo assolutamente procurarmi un calderone nuovo - quello vecchio ha decisamente patito il mio non talento in pozioni - e dovrei anche far lucidare la bacchetta.
    Poiché va bene che il suo disegno grezzo e nodoso mi piace assai, ma vorremo mica rischiare che si crepi per l'incuria no? Suvvia.
    E magari ci scappa anche un pensierino per qualcuno.
    Qualcuno a cui non piacciono i regali in realtà, io però me ne frego poiché, infondo, e a me che deve piacere quello che le regalo.
    Specialmente se è qualcosa da indossare, soprattutto se è qualcosa da indossare.
    È sempre piacevole passare un po' di tempo da queste parti, tra quelli come noi, così tanto che un pomeriggio ottiene la straordinaria capacità scorrere veloce senza quasi che uno abbia modo di rendersene conto.
    Così tanto che ora mi trovo qui, nei pressi della gringott, scarico delle mie commissioni, deciso a ritagliarmi qualche minuto per prelevare due paia di decine di galeoni dalla mia camera blindata.
    O meglio, lo farei, se un baccano proveniente dai pressi di Notturn Alley non attirasse irrimediabilmente la mia attenzione, portandomi addirittura a fermare la musica nell'orecchio sinistro.
    Proprio a me, che sono solito essere così curioso da cacciarmi nelle situazioni più disparate, anche e soprattutto quando potrei evitarlo.
    Infilo dunque il pacco contenente il mio "pp" (pensiero personale) tra le pieghe del soprabito allora, avanzando verso la fonte del rumore.
    Quasi del tutto dimentico di non aver ancora provveduto all'acquisto del suddetto calderone.
    Tuttavia giungo probabilmente con qualche secondo di ritardo al succo della faccenda, poiché tutto ciò che vedo è un ragazzino bersagliato da da aghi incantati che tenta di darsela mentre la Rossa - proprio quella- è inginocchiata di spalle presa dal raccogliere qualcosa.
    La stecca appena lucidata viene appellata nel mio palmo, e un quasi distratto finite si fa utile per evitare che lo gnomo finisca con il diventare un puntaspilli ambulante.
    "Sai Vanja, non dovresti prendertela con i bambini...", faccio cordialmente con ironia inginocchiandomi di fianco a lei per aiutarla a raccogliere degli oggettini da terra, "O forse si, di quale crimine si sono macchiati gli sgorbietti?"
    Noncurandomi più di tanto di quanto ho appena raccolto, e cercando senza riuscirci del tutto di evitare uno sguardo al suo ventre per scansare imbarazzi, allungo le chincaglierie alla Russa per poi tenderle la mano, l'altra, nel palese intento d'aiutarla ad alzarsi.
    "C'è tutto? Come mai da queste parti?"

     
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    Pezzi di vetro di un'ampolla scura rimangono sul pavimento della strada, mi mordo il labbro inferiore capendo che non posso fare molto per ricostruirlo e già che ci sono quella è la parte del kit che mi interessa di meno. Sono abbastanza inquieta, odio che disturba i miei piani e tarda i miei appuntamenti. E' solo mentre sistemo un gingillo di metallo nella fodera squadrata che noto un paio di mani aggiungersi al mio raccattare. Sai Vanja, non dovresti prendertela con i bambini... la sua voce è inconfondibile, le budella si contorcono nervosamente alzando gli occhi su Logan proprio di fronte a me. Furto rispondo seccata spostando lo sguardo oltre la sua figura come a rassicurarmi che siano davvero spariti. E' un controsenso il mio, visto la soffiata al covo delle serpi di qualche mese prima, ho fottuto un gingillo molto prezioso a quanto parte. Lo sto ancora studiando ed è con me in questo momento visto che ero diretta proprio in un negozio che poteva fornirmi qualche risposta. Istintivamente con un fare vago tasto la tasca alla mia sinistra come ad assicurarmi che sia intatto visto l'episodio appena accaduto. Afferro ciò che mi passa, sistemo tutto entro lo zaino di cuoio Grazie mormoro mordendomi il labbro con i denti. Non afferrerei la mano che mi tende in una situazione che non lo reputasse necessario, ma aimè il caldo della giornata, lo sforzo e i nervi tesi lo reclamano. Mi aggrappo quindi a lui e mi tiro in piedi controllando di aver preso tutto da terra. Potrei farti la stessa domanda mormoro sistemando la camicetta spiegazzata sull'orlo. Diciamo che colgo l'occasione di sbrigare le ultime faccende prima di partire. Verità non completa, è chiaro che non gli sia sfuggito il fatto che avevo imboccato la strada per Nocturn Alley e di certo non posso definirlo uno scemo. Siamo in partenza per l'Alaska. Da quando la nostra relazione è finita non credo che lui sia al corrente degli enormi cambiamenti che si sono susseguiti: da questo inverno la mia residenza è in Canada, nella casa di Skylee immersa nei boschi. I Rosencrantz vorrebbero essere un ricordo ma ancora la loro presenza indiretta nella mia vita è necessaria per svariati motivi o meglio, svariati benefici che la sottoscritta non ha timore a definire come tali. Partiremo tutte insieme. E' chiaro che intendo con le sorelle, ma nascosto nella frase do per scontato che verrà con noi anche il quarto membro di quella che sarà una famiglia allargata. Non sono brava a nascondere e di certo non l'ho mai voluto fare da quando Abigail ha fatto vistosamente capolino nella mia figura. Me ne frego dei pensieri altrui, delle critiche, delle cattiverie che blaterano sulla mia situazione. Il fatto di non amarla come il verso senso della parola vuole intendere non significa che io accetti i commenti fastidiosi che vociferano fra le mura. Non avere un padre non è secondo il mio punto di vista un problema, la sua presenza non è una necessità; partendo dal presupposto che me ne sono altamente fregata di ciò che andrebbe fatto, sono convinta che questa bambina sarà sufficientemente attesa e seguita. Lei almeno ha una madre, io non nemmeno quella, ufficialmente parlando. Che poi io non sia adatta e non sia pronta è un altro discorso.
    Che ci fai quì? schiarisco la voce e dò una fugace occhiata alla via in questo momento silenziosa e comincio a camminare verso il marciapiedi, attendendo che lui si accosti.
     
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    Le ultime compere prima di partire.
    Strano a dirsi, considerando che stava chiaramente imboccando un vicolo che, solitamente, porta in luoghi poco frequentati da studenti nella media.
    Tuttavia va ammesso che lei non è affatto una studente nella media, per tanti motivi.
    Ne mai lo è stata da che io ne abbia memoria.
    "Acquisti particolarmente interessanti immagino, dico bene?", faccio indicandole Notturn Alley con il mento e aprendomi in un mezzo sorriso semi disinteressato.
    Infilo distrattamente le mani in tasca, estraendo da esse la peculiare tabacchiera e accendendomi una sigaretta.
    Ovviamente, si capisce, mi curo di sbuffare il fumo il più possibile lontano da lei.
    È una precauzione più che adatta viste le circostanze, no?

    Condivide con me che partirà per le vacanze, aggiungendo anche che non sarà sola.
    Ora, ovviamente, ci metto zero virgola quattro secondi a fare due più due.
    "Starai da Sky eh? Immagino che Ellie verrà con voi."
    Ellie Richards, quella che posso tranquillamente definire come l'amica migliore che potessi trovare tra le mura del castello.
    Il che pare pure strano a dirsi considerando quanto profondamente diversi siamo tra di noi, non fosse per una sorta di strano feeling tra di noi.
    Diciamo che è come se, pur essendo paralleli, i nostri modi di vedere il mondo condividessero la stessa lunghezza d'onda.
    Mistero del caso.
    Ormai immerso nella conversazione con Vanja, che per una volta sembra non essere caratterizzata da quel risentimento di sottofondo che ci portavamo dietro da mesi, raccolgo il mio sacchetto di carta e inizio a discorrere con lei.
    "Nulla di che in realtà, solo commissioni impellenti che rimandavo da un po' e..", alzo il sacchetto davanti a noi, "Un regalo improvvisato così tanto per fare."
    Non serve dirle anche del mio povero vecchio calderone che reclamava pietà, considerando che lei, al contrario di me, è un portento in pozioni.
    Ci ha anche provato ad insegnarmi qualcosa, ai tempi, riuscendo a farmi ottenere addirittura qualche insperato risultato.
    Anche se col senno di poi, mi tocca ammettere che con ogni probabilità un buon novantacinque per cento di quanto fatto fu tutto merito suo.
    Io mi son limitato a seguire ciò che mi diceva, poiché mai sono stato sinceramente attratto a mettermici più di impegno.
    Quella materia rappresenta un qualcosa di profondamente noiso per me, c'è poco da fare.

    "Se stavi pensando di infilarti li dentro...", inizio alzando il dito verso lo stretto vicolo che conduce nel quartiere oscuro più famoso d'Inghilterra, "Ti inviterei a rifletterci un secondo.
    Non vorrei essere indelicato V, ma nelle tue condizioni potrebbe non essere una buona idea andarci da sola."

    Ovviamente mi sono appena impiastrato con le mie stesse mani visto che, detto questo, se lei ora decidesse di infilarcisi comunque temo che nessuna forza al mondo potrebbe impedirmi di accompagnarla, anche se magari con mal celata riluttanza.
    Non per mancanza di coraggio, frega un cazzo di quello, semplicemente io, come il mio vecchio, non nutro un particolare affetto per i soggetti che sono soliti aggirarsi da quelle parti.

    Il che mi dà pure qualcosa a cui pensare in realtà, riportandomi alla mente un messaggio particolarmente indesiderato che è ancora rimasto senza risposta.
    Custodito, ad Hogwarts, tra le pagine del libro di Difesa.
    Che abbia ragione lei?
    Sto davvero facendo così tanta fatica a non pensarci?

     
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    Non mi sfugge la sua ironica e diversamente allegra battuta che allude a dove sto andando a fare compere. Dai Logan, è chiaro che stavo andando proprio a Notturn Alley, chi vogliamo prendere in giro, umh? mi conosce bene, l'irlandese per sapere che quando dico qualcosa di poco chiaro significa che sono stata colta in fragrante e non amo particolarmente farmi insegnare cosa fare o non fare.
    Si staremo tutte insieme annuisco, anche se ci arriveremo una alla volta, Skylee partirà quasi subito se non ha cambiato programmi mi silenzio un attimo e con acidità penso al Serpeverde. Ho decisamente la sensazione che ci porterà anche lui in Alaska e ciò significa che lo eviterò con tutta me stessa per non farmi andare il caffè di traverso ogni mattino. Ellie sosterrà un tirocino con lo zio direttamente in ospedale, come ben sai ama quelle cose. Ripenso al kit che ha comprato con me e la riccia per la piccola. El la pensa come me, un po' almeno, non ha particolarmente espresso affetto per la presenza di Abi ma si è addolcita strada facendo. Skylee è miele puro. E io sono il contrario quando dovrei decisamente sprizzare gioia. Si certo, in un'altra vita.
    Alzo gli occhi al cielo quando sventola quel sacchetto che denomina come regalo. Faccio spallucce e non sono affatto curiosa di cosa sia e per chi sia. Non è mai stato uno che risparmia a dire la verità, quindi non mi stupisco che non vi sia un motivo preciso per cui compra qualcosa. Cristo Logan! intreccio le braccia al petto abbastanza infastidita, sbatto la punta del piede con dissenso. Mi domando se la gravidanza sia sinonimo di regredire ed essere considerati scemi e incapaci, perchè sia lui che Dillon hanno in poche parole usato lo stesso modo, se si può dire, di attenzionarmi. Se i loro intenti sono di proteggermi o di tenermi distante dai problemi, non è il modo giusto. Smettila dico scocciata. Finisci di fare il buon samaritano Logan, ti prego. Sono incinta, non impedita o malata. Se mi ricordi come un'irresponsabile lo sono di meno ora.. Sospiro rilassando le braccia lungo il busto. Ora che c'è lei. Si più o meno mi dico. Certo non sono diventata un agnellino ma un occhio di riguardo e una domanda in più me la pongo prima di fare cazzate.
    Con il mento faccio cenno a camminare, il sole mi sta colpendo in testa e i primi caldi della Scozia mi stancano prima del previsto; visto che ha da dire e poichè voglio rendere chiaramente noto che non modifico i miei piani del giorno perché lui ha avuto da commentare, continuo in direzione Notturn Alley. Magie sinister è il negozio dove voglio curiosare oggi. Te ne tornerai in Irlanda come ogni anno? domando ad un certo punto. Il nuovo anno scolastico arriverò in fretta e con lui anche i mesi avvenire. Se ci penso mi vengono i brividi perchè rimembro la data di scadenza. Cristo, non sono pronta.
    Un gruppetto di giovani maghi avanza verso di noi e mi assicuro che non ci sia fra di loro il furfante di prima. Sistemo il tutto sulle spalle con un piccolo movimento e mi arresto per capire se mi sta seguendo visto che è qualche passo indietro. Sia mai che punta i piedi e non ci vuole venire, a quel punto la nostra chiacchierata termina quì. Infine casa è sempre casa farnetico. Meglio se una pausa estiva è condivisa con qualcuno con cui ci passeresti non ore ma giorni interi senza sosta. Punto gli occhi grigi sul suo volto, non desisto e non desidero perdermi nemmeno un fronzolo della sua espressione. Dopotutto ne sei innamorato giusto?
     
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    L'ascolto, discorrendo tranquillo con lei lungo il ciottolato e dimostrandomi anche sinceramente interessato a ciò che ha da dire.
    In realtà lo sono anche, soprattutto per quanto riguarda ciò che ha da dirmi sulla Richards.
    Mi fa piacere sapere, ora, che Meg passerà parte della sua estate a fare ciò che le piace.
    Poiché a parer mio è esattamente quello che tutti, nel limite del possibile, dovremo fare.
    Apprezzo anche la sua educata indifferenza per i miei affari personali, sa bene che di mio apprezzo la curiosità fin tanto che essa non mi ammorba l'esistenza diventando un tedioso fastidio.
    Per farla breve, mi piace condividere i cazzi miei con le persone solo ed esclusivamente nella misura che voglio.
    Un po' come a tutti insomma.

    Si ferma, la imito, e mi tocca offrirle un'alzata di sopracciglia seguita dal mio peculiare ghigno beffardo.
    "Allora, prima di tutto, metti più zucchero nel tuo thè mattutino Rossa.
    Risparmiati pure quella sottospecie di acidità con me, sappiamo entrambi che non attacca."

    Le strizzo un occhio, mudolando la voce affinché risulti, tutto sommato, piuttosto amichevole e ben disposta.
    "Secondo poi, per quanto potrà sembrarti strano, ti stavo solo facendo notare una cosa logica.", oltre a sottolineare che tanto da sola non ci andrai comunque,"Voglio dire, guardati, sei lì mezza affannata già solo per una banale camminata.
    Sai dove stai andando, e i pericoli che potrebero seguirne, davvero credi di essere nella forma migliore per stare, diciamo, sul pezzo nel caso di imprevisti?"

    Che possono sempre esserci e ne siamo a conoscenza, esattamente come entrambi sappiamo qual'é la risposta sincera alla mia domanda, quindi non guardarmi così.
    "Dai andiamo, ti accompagno.
    Tanto non avevo nulla da fare e, incredibilmente, mi stavo anche godendo questa chiaccherata con te fino a dieci secondi fa."

    Lascio che un largo sorriso mi appaia sulle labbra, accogliendo il suo cenno a proseguire effettuandone, a mia volta, uno di rimando.
    Ora che c'è lei, fa così strano sentirglielo dire.
    Onestamente, fino a qualche mese fa, mai avrei pensato a Vanja madre.
    O quantomeno non così presto.
    Eppure ora che la guardo bene, e la sento parlare della bimba che porta in grembo, noto un'inflessione diversa nella sua voce sepolta sotto quella coltre di perenne spocchia diffidente che la contraddistingue.
    [Color=red"Di base si."[/color], ribatto accennando un inizio di risposta alla sua domanda, "Anche se non escludo di muovermi un po' qua e un po' la durante i mesi estivi, da solo o in compagnia.
    Ho un paio di progetti in mente, e mi piacerebbe metterli in atto."

    Progetti che, essendo diametralmente opposti, mirano tanto ai picchi Egiziani quanto ai fiordi di Svezia.
    Ci sarebbe così tanto da vedere a questo mondo volendo, e noi abbiamo così poco tempo per farlo.
    "Si ma non bloccarti così in mezzo alla strada.", esclamo andandole quasi addosso quando, senza preavviso, si ferma per voltarsi a guardarmi in un modo che prelude qualcosa.
    " Quindi? Che ti prende ora?"
    Domando con una mezza alzata di sopracciglia, prima di borbottare un paio di incantesimi rimpicciolenti su ciò che mi porto dietro così da poterlo riporre, comodamente, in tasca.
    Certo che casa è sempre casa, e tu sai anche molto bene quanto profondamente io ami la mia... però dimmi, dove vuoi andare a parare?
    Ed ecco che le sua curiosità lascia spazio alla schiettezza di un quesito che, se non altro, mi coglie piuttosto impreparato.
    Altri inizierebbero a balbettare, magari sgranando gli occhi, fortuna vuole però che tutto cioè non è decisamente il tipo di comportamento che ci si potrebbe aspettare da me.
    Ne mi si addirrebbe, a dirla tutta.
    Mi limito a sostenere il suo sguardo, socchiudendo appena gli occhi più per il fastidio procuratomi dalla luce solare che per la natura della sua domanda.
    Eppure è vero anche che essa mi dà da pensare, forse più di quanto potessi aspettarmi.
    E io ci penso allora, altroché, mantenendo una pacata indifferenza a fronte del breve silenzio che viene a crearsi tra il suo quesito e la mia risposta.
    Se la amo...La amo, Kynthia?
    E a lei, Vanja, che cazzo gliene frega?
    Si potrei obbiettivamente risponderle così, obbiettare che di certo non è un qualcosa che la riguarda o che dovrebbe interessarla.

    Ahimè, sono però troppo ben educato per farlo.
    Per non parlare del come, ora che l'argomento è stato sottoposto in modo così diretto alla mie valutazioni, io stesso mi sorprenda a chiedermelo.
    Si, forse potrei risponderle di si, anche se temo che così facendo sarei poco accurato.
    "E questi non sarebbero affari tuoi, dico bene?", butto lì in tono retorico arricciando appena il lato sinistro del labbro superiore in un mezzo sorriso, "Potrei farla facile e risponderti semplicemente si o no ma... no, non credo che lo farò."
    Serrò la distanza che c'è tra noi, affiancandola senza rompere il contatto visivo.
    "Non è così semplice o razionale; abbiamo un tipo di rapporto diverso, decisamente più istintivo.
    Posso dire, in tutta onestà, che ci limitiamo a viverlo, forte; prendendolo per come viene senza curarci troppo di definirlo a parole ciò che proviamo."

    Pongo l'accento sull'ultima frase, cercando di infonderci sufficiente enfasi da far si che il concetto sia ben chiaro.
    Rendendola, dunque, in qualche modo definitiva e cogitanto sul quanto ,ciò che ho appena detto, sia la pura verità.
    Un bacio o una carezza rubati al momento giusto, alla fine, non sono molto più significativi di due parole ripetute a caso fino a diventare ridondanti? Si, lo sono decisamente.

    "Non stavamo andando a Notturn Alley?", le domando fermandomi ora io all'imboccaturatura del vicolo che separa i due quartieri magici, "Mi sembrava di aver capito che non volessi perdere tempo..."
    Mi faccio di lato aprendomi in un inconfondibile gesto d'incoraggiamento, ben deciso a riprendere subito il mio solito tono di cordiale nonchalance.
    Tuttavia il mondo si basa sul dente per dente, e ora tocca a me.
    "E tu, che mi dici? ", butto lì senza rifletterci troppo appena il piede sinistro varca la soglia del quartiere oscuro, " Provi qualcosa per il padre della...mi sembra di aver capito che sarà una femminuccia, giusto?"
    Non c'è l'intenzione d'essere invadente nelle mie parole, solo un sano e sincero interesse.
    "A proposito, chi è lo stallone?"
    No, non credo che si offenderà.
    Dopotutto, dovrebbe conoscermi abbastanza da sapere che, solitamente, preferisco affrontare con leggerezza le questioni più importanti.
    Quando posso almeno.

     
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    Allora, prima di tutto, metti più zucchero nel tuo thè mattutino Rossa alzo gli occhi al cielo e mimo una bocca che parla troppo con le dita della mano. Esattamente sto imitando un'oca. Cristo, Logan non cambi di una virgola, logorroico e con le manie di protagonismo fino alla nausea. Sbuffo e decido di starlo a sentire mentre proseguiamo. Non sono affannata! dico stizzita intrecciando le braccia al petto. Anche se diventerò più grossa non sarò una balena in prognosi riservata. Dai cazzo, non mi fare sentire così. Sbuffo di nuovo e alzo il sopracciglio. Dio, uomini. Vorrei che portassero in grembo loro una creatura e che si sentissero dire che sono stanchi, che non ce la fanno e bla bla bla. Sì Logan, lasciami incrociare gli imprevisti. Come sempre. Rispondo lapidaria. Smettila di dirmi cosa devo fare, smettila di fornire protezione non richiesta. Ah spiritoso! dico riprendendo a camminare.
    Sbaglio o la mia domanda l'ha colto alla sprovvista? Bingo! lo guardo con gli occhi grigi puntanti addosso e sotto tutta orecchie e mi godo quel velato senso di difficoltà che le sue parole coprono anche piuttosto bene. E questi non sarebbero affari tuoi, dico bene? E allora non rispondere se ti è così' tanto scomodo o difficile gli rispondo di rimando. Cazzo, prezioso come un diamante delle Botswana. LA sua risposta non tarda ad arrivare e come sempre non è capace di dire semplicemente si o no, ci gira intorno e cazzo come mi spazientisce lui nessuno mai. Alzo il sopracciglio in attesa che giunga al punto. Colgo nelle sue parole la verità sul loro rapporto e annuisco al termine di quel lungo discorso che infine valeva una sola parola. Ci voleva tanto? Che c'è fai fatica ad ammettere le cose? A me? mi metto a ridere scuotendo il capo. Sembra che non ci conosciamo alle volte, sembra che tu stia contando le parole e calibrando ogni frase. Certo che vado a Nocturn, con o senza di te! annuisco con vigore e intraprendo la strada corretta.
    Evvai, le domande sono tutte per me ora penso ironica. Potrei rispondergli con la stessa moneta ma lungi da me mettermi pure d'impegno per tenere nascosto ciò che io verità non ho mai provato a nascondere dal primo momento. Non me ne frega un cazzo del pregiudizio, tanto meno del suo. Femmina annuisco e mi volto verso di lui. Capricorno aggiungo in fretta anche se non me l'ha chiesto. Giusto per la fine dell'anno o l'inizio del nuovo. Ricordatevi di pensare alle mie urla quando tintinnerete i bicchieri per il brindisi Natalizio o mentre aprite lo spumante per gli auguri di inizio anno nuovo. Sono ironica, mi viene malissimo, il fatto è che sono terrorizzata dal parto. E vaffanculo anche alla Dottoressa Northon che mi ha assicurato un parto indolore e io, da curiosa quanto sono appena tornata al castello mi sono fiondata a leggere articoli e nozioni sul travaglio. Vaffanculo proprio.
    Ti pare? dico ridendo e sono davvero sicura di quello che dico. Sono una che si innamora così del primo che passa? Ma che diamine!Suo padre non sa nemmeno che esiste e io sono ferrea sul fatto che non mi interessa informarlo. Che me ne frega. Abigail avrà tutto ciò che le serve, io, le sorelle l'unica cosa che non sono certa di darle perchè non so come fare è una casa vicino alla scuola.
    La sua domanda è stata pronunciata in modo non offensiva però in questo momento sto pensando ancora una volta di dire la verità senza tanti giri di parole, preziosa non è una caratteristica che mi piace. Non oggi almeno. So benissimo che fra Noah e Logan non c'è mai stata intesa, un po' per aver preso di mira Karen, un po' perchè non si sono mai sopportati a pelle. Cane e gatto è più o meno la descrizione giusta: sguardi minacciosi, frasi taglienti, comportamenti che erano ad un passo da mettersi le mani addosso. Fortunatamente non era successo mai, però ero certa che sia uno che l'altro coltivassero un astio pronto ad esplodere. Noah dico in sua direzione mentre superiamo un tizio incappucciato che ha l'aria di stare poco bene, stava farfugliando parole a casaccio. Cavendish specifico prima che possa pensare al Grifondoro del terzo anno.
     
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    "Nah nah nah Rossa, non provarci neanche sai; Con me non attacca la vecchia, tediosa, storia del non dare addosso alla ragazza incinta."
    Le ribatto in tono ironico e per niente colpevole, fanculo al politicamente esageratamente corretto.
    Se mi sento di sbatterti in faccia la realtà per come è lo faccio, a prescindere che tu abbia la pagnotta in forno o no.
    Non mi fare sentire così, pff, ma senti.
    Come se non sapessimo tutti e due quanto è in realtà sinceramente vero ciò che le ho appena detto.

    Comunque, checchesenedica, la sua domanda posta con l'evidente intento di mettermi in difficoltà finisce per raccogliere poco o nulla più d'un pugno di mosche.
    Un attimo di titubanza quando sul piatto ci sono argomenti così complessi per me non rappresenta indecisione riguardo quello che è il succo del discorso, semmai è indice del contrario.
    Il pensare le parole prima di sputarle fuori, a mio avviso, indica una sincerità totale.
    Un vero e proprio must per chi, come me, tende a preferire la verità alle menzogna fregiandosi di non mentire mai.
    "Nono, ma quale fatica, collego solo il cervello prima di parlare.", ribatto con una scrollata di spalle, "La regola della "p", hai presente?
    Pensa prima di parlare, perché parole poco pensate possono produrre parecchie puttanate eccetera eccetera..."

    Che poi io sono pure il più istintivo tra gli istintivi, ci mancherebbe, solo col cervello collegato al resto del corpo. Ecco tutto.
    Mimo il classico gesto del "Bla-bla-bla" con la mano sinistra al suo nuovo rigetto di acidità, seguendola senza esitazione lungo i viottoli che abbiamo preso a costeggiare.
    "Capricorno...sai che non ho mai dato tanta importanza a quelle stronzate.
    Però, se non sbaglio, si blatera che i Capricorno siano testardi vero? Tu guarda, sarà tutta la mamma."
    , rilancio con leggerezza mentre alcuni sguardi poco lusinghieri si posano su noi due.
    Chissà quanto devono apparire fuori contesto, degli individui come noi due, qua dentro.
    "Non c'è pericolo, a capodanno dell'anno scorso ho bevuto così tanto che se tu mi avessi partorito di fianco, probabilmente, avrei fatto fatica ad accorgermene.
    Vedrò di ripetermi e, perché no, nel caso di mandarti del cioccolato infermeria il giorno dopo.
    Dicono che aiuti a riprendersi dallo stress e, cazzo, il parto un po' stressante ha tutta l'aria di esserlo."

    Dalla sua faccia capisco che forse è meglio evitare il discorso o, quantomeno, non stare ad approfondirlo troppo.
    Poco male, anche perché adesso, come dicevo, è arrivato il suo turno di rispondere a me.
    E il fato vuole che debba farlo proprio mentre, seguiti dagli occhi ceruli di un tipo a dir poco sospetto, imbocchiamo una svolta che, come ben so, porta di fronte ad un vecchio negozio di chincaglierie oscure: Borgin and Burke.
    Starei già per chiederle se quella è la sua meta e lasciar passare in sordina la mia domanda di poco fa, non fosse che proprio ora lei decide di rispondermi.
    E lasciarmi momentaneamente sconcertato, per la cronaca.
    "Non dirne dai..."
    Perché sta scherzando vero? Voglio dire, in caso contrario cosa dovrei risponderle?
    Nulla di troppo educato o comprensivo, temo.

    Ci metto qualche secondo a riassumere un espressione simile al normale, lasciando poi che l'ombra di un sorriso quasi accondiscendente si faccia strada tra i miei lineamenti.
    "Non stai scherzando eh? Che dire, facciamo tutti le nostre cazzate nella vita.", contenta tu.
    Certo che però, Rossa, sei caduta un po' più in basso di come immaginavo.

    "Quindi, dove si va ora? Io, tu, e quell' intera anguria quasi matura che ti sei mangiata..."

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    Edited by L. McCormac - 7/9/2021, 05:00
     
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    Patetico penso alzando gli occhi verso l'alto, la rotazione del bulbo é ben visibile. Cazzo Logan che ti è successo? O é piu fastidioso di sempre o sono gli ormoni.
    Testarda dal punto zero specifico. Probabilmente é davvero più simile a me di quanto pensassi ed é un bene. Quando pronuncia la parola mamma mi vengono i brividi. É così strano trovarsi a parlare di questo pensando a circa otto mesi indietro. Cosa sarebbe successo se io non mi fossi fatta? La nostra relazione sarebbe andata a morire comunque?
    Ancora non mi capacito di come il suo ego, coraggio e forza si siano spenti nel momento del bisogno, ma il rancore ormai è scremato perché mi sono resa conto di che pasta é fatto. Va bene così.
    Ma davvero? Lo guardo dritta in faccia. Cristo, abbiamo condiviso così poco che fatichi a vedere mia figlia in faccia? Scuoto il capo per il fatto che un bambino non ha colpe e lo trovo immaturo limitarsi a mandare un gufo alla sua nascita. Lascia perdere scuoto il capo e continuo a camminare nella giusta direzione che lui voglia o meno.
    No non sto scherzando... non vi siete mai piaciuti giusto? Faccio spallucce. Capita taglio corto. Che lui ti piacesse o no, non è corretto che Abigail ne subisca le conseguenze. Non la guardarai diversa perché é figlia di uno studente che non hai mai gradito. Cazzate cosa? Mi fermo. Non continuare lo riprendo. Non sta a te giudicare le scelte altrui. Tantomeno gli sbagli se si fanno. Qualora ne fossi stata innamorata dalla tua bocca sarebbero uscite queste parole? Di fronte ad un bambino in arrivo umh? Poggio le mani sui fianchi. Delicato, Logan, molto.
    Io e lei ce ne andiamo da Magie Sinister, conosci? Vuoi commentare anche questa cazzata per sbaglio?

    Ormai me lo aspetto futuro giudice di Wizengamot.
     
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