who you gonna call?

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    Essere una babbana e per giunta un po' tonta con uno scarso senso dell'orientamento era un qualcosa che non si prestava benissimo con Hogwarts. Ma a me poco importava: ero in un castello magico in un posto abitato solo da adolescenti. Non avevo ancora parlato con nessuno eh, non che non ci avessi provato: mi ero messa lì ferma aspettando che qualcuno mi rivolgesse la parola in modo da poter iniziare una brillante conversazione e instaurare l'amicizia della vita. Ancora niente. Ma si sa, come in tutti i migliori romanzi il protagonista dapprima deve fronteggiare delle avversità.
    Nel frattempo avevo quindi deciso di andare in una cauta esplorazione del castello. Non che sia semplice: non c'è neanche un cartello. E ci sono tantissime scale.. secondo me i cartelli ci vorrebbero. Magari metterò un bigliettino nella casella dei suggerimenti...
    Insomma io continuavo la mia esplorazione saltellando per le scale canticchiando e agitando il mantello (ho controllato 5 volte tranquilli: NON C'E' NESSUNO!) quando...
    ..dududu..do you believe in maaagic, nanana nana nah! do you.... oh perdindirindina!!
    Occhi sbarrati, mani strettissime sulla balaustra, rigida come uno stoccafisso. Le scale si muovono. E non come nelle scale mobili, no. Come nei cantieri in costruzione. Mi sentivo esattamente come il gatto di Tom e Jerry quando sa che quel topino gli ha tirato un colpo basso. Ma io non sono un cartone. Io sarei morta. O forse no, le scale si rinsaldarono su un nuovo corridoio e non mi feci troppe domande, mi ci fiondai correndo come mai nella vita, lontana da quelle orribili scale e....
    Buio. Buio e torce. E corridoi..lunghi...senza finestre...
    I sotterranei... certo.. sono i sotterranei..è un castello.. un castello ha i sotterranei..
    sssh, cosa è quella voce? chi è?? L'eco.. ok.. è l'eco. Annuii a me stessa. L'eco era una cosa normale. Scientifica.
    E si è spenta una torcia. Sarebbe il momento perfetto per fare un tik tok con la musichina "oh no.. oh no.. ohnonononononooo!"
    ma qui i telefoni non esistono quindi.. magari se provo ad agitare le mani come nei gabinetti babbani.. Panico.. panichissimo, il buio è brutto e cattivo già nel mondo babbano ma in un castello medievale magico.. potrebbe esserci DI TUTTO qua sotto. E non so NEMMENO COSA perchè sono arrivata ora e non ho studiato niente. E se c'è un demogorgone? E SE C'E' UN DEMOGORGONEE???
    Eddai.. il buio no.. tutto tranne il buio...lucina...
    Signorina posso aiutarla?
    Oh finalmente una forma di vita umana!
    Si sono spente le torce e non so come riaccenderle..
    Ah nessun problema, ci penso io.. e voilà!
    le torce si accendono e io mi volto verso il mio salvatore dalla voce suadente di altri tempi e...
    AAAAAAAAAAAAAH!
    è un fantasma. Un caspita di fantasma! E non è carino come Casper questo ha.. ha la testa che penzola da un lato!
    Inizio a correre dalla parte opposta, guardandomi alle spalle per essere sicura che non mi insegua, continuando ad urlare come Kevin in mamma ho perso l'aereo finchè non sbatto contro qualcosa e faccio un sacco di rumore e cado in terra. Ho preso un'armatura. COSA CI FANNO LE ARMATURE QUI?? OMMIODDIO E SE SONO VIVE COME IN POMI D'OTTONE E MANICI DI SCOPA??
    Mi rialzo e continuo a correre sempre urlando a note incredibilmente acute guardando un po' dietro e un po' davanti finchè non sbatto contro qualcosa che ha le mani. LE MANI! SONO MORTAA! Nemmeno guardo, non ne ho il coraggio, sto con gli occhi chiusi e le mani sopra la testa.
    AAAAAAAH! NON MI UCCIDERE TI PREGO NON VOLEVO PROFANARE NIENTE! IN QUESTO POSTO NON CI SONO I CARTELLI E... NON MI UCCIDERE!
     
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    Ah queste prove finali così dannatamente vicine. Sarà che sono una perfezionista, sará che ambisco ad avere il massimo dei voti in più materie possibili, ma ormai ho perso il conto delle nottate passate sui libri e della mole di appunti che popola ogni centimetro quadrato della mia stanza. Povera Rose, costretta a convivere quotidianamente con il mio disordine. Immagino maledica ogni giorno il fato che ha voluto fosse proprio un uragano come me a condividere il suo spazio vitale. Accarezzo Matisse acciambellato sulle mie gambe, fermamente convinta che a furia di sentirmi parlare di questa o quella pozione sia ormai in grado di sostenere la prova al posto mio. La sala comune non è gremita come al solito, complici le giornate sempre più lunghe e il desiderio di ogni studente medio di assumere un colorito più salubre, per dire finalmente addio al pallore cadaverico caratteristico dei mesi invernali. Sfoglio pigramente il libro e leggo qua e là qualche appunto scarabocchiato a lato. Sono consapevole di dover vincere la pigrizia e trovare il coraggio di alzare le chiappe dalla poltrona per condurle nell’aula di pozioni. Le sole nozioni teoriche non mi aiuteranno a prendere una E, ahimè serve anche rimestare cose in un calderone scoppiettante. “Okay bello, spostati” intimo al mio gattone rossiccio allungandogli una pacca affettuosa sul sedere cicciotto. Infilo con poca grazia il tomo di pozioni nella tracolla e con un sonoro oh issa degno dei più incalliti guarda-cantieri mi rimetto in piedi. La tracolla pesa più di me, ma non ho voglia di controllare cosa ci sia dentro, probabilmente appunti sparsi di qualche materia non ben identificata. L’aula di pozioni non è molto distante dal dormitorio dei tassi, mi basta percorrere un lungo corridoio, svoltare a sinistra, superare un paio di armature arrugginite ed ecco fatto. Mi accingo, appunto, a compiere questo breve percorso quando sento un rumore assordante provenire da dietro l’angolo. Il suono metallico mi comunica che un’armatura è stata vittima di un incidente. Curiosa come una scimmia affretto il passo premurandomi di sollevare i piedi delicatamente, onde evitare di farmi sentire da chiunque si trovi lì dietro. Mi appiattisco contro al muro pronta a sbirciare quando vengo letteralmente investita da una mina vagante, anzi, urlante. Urlo a mia volta, senza motivo, solo perché i miei neuroni specchio si sono automaticamente attivati. “Uccidere? Chi? Dove?” Grido di nuovo, fomentata. Non sto ben capendo la situazione, ma mi pare chiaro che la biondina catapultatisi su di me stia scappando da qualcuno. O almeno, questo è ciò che ho intuito. Istintivamente la prendo per mano e accelero il passo al suo seguito “Corri, veloce!” Le intimo, immaginandomi un cane a tre teste o un troll con la clava ad inseguirci. Svoltiamo un paio di angoli per poi ritrovarci in un corridoio cieco, ancora mano nella mano. “Forse lo abbiamo seminato, che cos’era?” le domando rallentando il ritmo del mio respiro.

     
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    Mani, mani urlanti! Apro gli occhi, è una ragazza, bionda, alta sembra umana e in carne e ossa. Il fatto che lei urli non mi tranquillizza e quindi continuo a urlare.
    Laggiù! Laggiù sono in due... forse in cinque!!
    grido a casissimo iniziando a correre assieme a lei. Non so perchè l'ho detto ma in quel momento mi sembrava vero eh.
    Continuiamo a correre, non so per quanto e poi ci fermiamo. Mentre riprendiamo fiato il silenzio totale. Dovrebbe rassicurare ma io ho visto troppi film dove usano il silenzio per farti paura perchè poi SBAM!! sbuca fuori all'improvviso un mostro!
    Cosa era? Ah io non ne avevo assolutamente idea. I film insegnano che il primo che vede il mostro è quello che muore per primo, io quindi avevo deciso di non fare quella fine e fuggire prima di scoprirlo.
    Io non.. non l'ho visto bene ma.. era GROSSO e aveva una testa in mano e.. e c'erano delle armature armate che camminavan.... SSSSH!! L'hai sentito anche tu??
    Niente, ovviamente non c'era niente, ma la suggestione può dare anche allucinazioni uditive. E visive. E mnemoniche a quanto pare.
    Mi rivolsi poi direttamente alla ragazza con una espressione terrorizzata.
    Cosa tengono qua sotto? Un demogorgone, quei....tacchini giganti con le zampe di leone che.. che ci sono le statue all'ingresso?
    No, non lo so cosa sia un ippogrifo. E evidentemente non so nemmeno come è fatto un tacchino ma l'importante è capirsi no??
     
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    Ci fermiamo, mano nella mano, ed inspiro profondamente per riempire i polmoni di ossigeno dopo quella folle corsa. Il corridoio non ha via d’uscita, nessuna porta in cui infilarci. Insomma, siamo con le spalle al muro. La biondina recupera il fiato e asserisce di aver visto almeno cinque individui starle alle calcagna. Anzi, prima dice due, poi si corregge e ne aggiunge tre. Un bel problema di matematica, ci manca solo che mi dica quante gambe avevano in tutto e il 10 è assicurato. Ecco che poi aggiunge un nuovo losco figuro al quintetto, questa volta me lo descrive come grosso, molto grosso, e con una testa in mano. Okay che ci troviamo in una scuola di magia, ma finora la cosa più grossa che ho visto sono i muscoli del Professor Hemsworth, ben ostentati all’ultima lezione di volo. Che fosse proprio lui il misterioso inseguitore, magari con una pluffa sotto braccio? Naah, più viso d’angelo mi spiega più mi rendo conto che ha semplicemente qualche rotella fuori posto. A un certo punto mi zittisce, convintissima che di aver sentito un rumore. “Ehm..no, non ho sentito niente” le confesso, spiazzata. Ormai certa di non essere in pericolo e che la ragazza soffra di potenti allucinazioni, decido di godermi quella scenetta comica. E chissà, potrei pure divertirmi un po’. “Anzi no, ora l’ho sentito!” bugia, ma ormai lo scopo era metterle paura per ridere della sua reazione. Mi dipingo un’espressione terrorizzata in volto e le stringo con forza il braccio “si, dev’essere proprio un Demogorgone, riconosco il rumore dei suoi passi e..senti un po’” annuso l’aria “anche il tanfo che emana”. Mi appiattisco contro il muro e le faccio segno di avanzare dietro di me “dobbiamo sfuggirgli, ma qui non ci sono vie d’uscita, quindi ci tocca tornare indietro”. Risalgo lungo il corridoio e volto l’angolo. Scorgo in lontananza le due armature a guardia di.. un’aula, forse? Poco importa, la biondina deve ancora raggiungermi, così estraggo velocemente la bacchetta e la punto contro quei due ammassi di ferraglia “Armature locomotor!” sussurro con un fil di voce. L’effetto è immediato, sebbene non sia ancora in grado di castare l’incantesimo per animarli, i due corpi metallici si staccano dal muro e avanzano lentamente nella nostra direzione, scivolando rigide sul pavimento. Caccio un urlo scenico, giusto per rendere realistica la situazione. “Avevi ragione, erano due e vengono verso di noi! Sono sicuramente le guardie di quel demicoso, vedrai che ora ci sbrana!” Sbrana? Non ho nemmeno idea di che razza di creatura sia, ma dubito si tratti veramente di un tacchino gigante.
     
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    ECCO VISTO? Prima non ero sicura di aver sentito qualcosa ma adesso lo sentiva anche lei!
    Oddio c'era davvero un demogorgone qua sotto e io non avevo nessuna arma a mia disposizione e comunque non avrei saputo come usarla...
    Iniziammo a correre: insomma mi fidavo di lei, era del posto, era tassorosso, dicono che i tassorosso sono buoni amici, bonaccioni. Praticamente degli Hobbit. Potevo fidarmi della mia fellow -mellon no?
    E corri corri corri e.. ECCOLEEE LE ARMATURE!
    E io da buon Hobbit non sono adatta a correre. No, correre non era una buona tattica, dovevamo agire, in qualche modo. Poi mi venne un'idea!
    Dammi la tua cravatta!
    le dissi mentre scioglievo la mia. Le legai assieme e lanciai un'estremità a... come si chiamava? VABBE' ci presentiamo quando non stiamo per morire
    Quando arrivano tiriamo e li facciamo cadere, li disarmiamo e li colpiamo con le loro armi!
    E la cosa soprendente è che funzionò pure. Le armature caddero a terra, riuscii a sfilargli (con enorme fatica, enormissima) la lancia e..
    AAAAAARGHH MUORI! MUORI!! AHIO.. MUORIIIII!!
    iniziai a tentare di infilzare le armature con una foga spropositata. Ma d'altra parte io non sapevo che il pericolo non era reale. Ne di essere molto vicino alle aule di pozioni..
     
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    amyDaisy ci casca con tutte le scarpe perché alla vista delle armature le si dipinge in volto la classica espressione “Vedi? Te l’avevo detto”. Non si accorge che anziché camminare come soldatini nella nostra direzione quelle scivolano a un paio di centimetri dal suolo come fantasmi rigidi. Trattengo a stento una risata e le lancio la mia cravatta, che snodo con un paio di rapide mosse facendo attenzione a non perdere l’impugnatura della bacchetta. Crea una specie di corda che mi chiede di tendere, forse spera che le armature si mettano a fare il limbo? Sarebbe comico, in effetti, ma la tassa ha in mente una mossa più astuta che ne causa la rovinosa caduta a terra con un sonoro clang. Non contenta ne disarma una e si avventa su di essa brandendo la lancia, che usa poi per infilzarla ripetutamente. La osservo sinceramente stupita che braccia così esili possano nascondere tutta quella forza. Prendo mentalmente nota di non fare incazzare la biondina se questo è il modo con cui si difende. Vedendo che il suo impeto tende a non diminuire decido che forse è arrivato il momento di dirle la verità ammettendo che era solo uno stupido scherzo, altrimenti va a finire che la prof di Pozioni sbuca dall’aula e ci mette dritto filato in punizione. “Okay okay basta, direi che le hai messe definitivamente KO” le faccio, avvicinandomi con cautela al luogo del delitto. La ragazza finalmente posa l’arma e mi rivolge un’occhiata interrogativa, quindi suppongo si stia domandando come mai me ne sono rimasta impalata davanti al nemico anziché farlo fuori con la sua stessa spada. Ora che la osservo meglio mi rendo conto che non è proprio una totale sconosciuta, ma è Daisy. Un po’ per colpa delle luci soffuse dei sotterranei, un po’ per la dinamica del nostro incontro, non ero riuscita a dare un nome a quella figura dai capelli biondi. Siamo allo stesso anno ma non ho ben capito perché abbiamo parlato così poco finora, anche se gran parte del problema presumo sia legato al dormire in due stanze differenti. In effetti non so come mai non abbia occupato il letto vuoto nella nostra, forse non le piace il piccolo zoo che abbiamo allestito adottando bestie d’ogni sorta. “Devo confessarti un segreto” mi mordo il labbro inferiore “non c’era nessuna armatura animata, le ho mosse io con la bacchetta per farti paura. E la cosa con la testa in mano beh, è un fantasma scemo a cui piace staccarsela per impaurire gli studenti”. Per fortuna Daisy ha abbassato l’arma, non si sa mai, l’avrei detta innocua ma ammetto che oggi mi ha quasi spaventata. “Dai mi faccio perdonare, chiedimi qualsiasi cosa, appunti, vestiti, cibo rubato dalle cucine o quello che ti pare e prometto di accontentarti!” abbozzo un sorriso che spero sia contagioso “sono in debito per averti fatto spaventare a morte”.

     
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    Alla fine sono quasi trionfante e soddisfatta della mia impresa. Poi però vedo Amy che sta lì con una strana espressione. Tipo che le viene quasi da ridere.... con terrore mi giro verso le aule, sperando che non sia uscito nessuno e lei stia ridendo perchè in realtà ho un intero corso dietro di me che ha ammirato la mia goffa impresa.
    Poi confessa.. mi ha preso in giro. Aggrotto la fronte e la colpisco con una mano. Almeno l'idea è quella, alla fine praticamente la sventolo un po' troppo forte.
    Amy!! E che diamine, poteva uscire una delle classi.. poteva uscire la classe dei Serpeverde! Ho già fatto abbastanza figuracce con Axel se avesse visto anche questa potevo andarmi a lanciare direttamente nelle fauci della piovra gigante!!
    Ecco infatti, meglio togliersi da lì. Anche perchè qualcuno avrebbe dovuto rimettere a posto le armature..... e io non avevo idea di come si rimontassero...
    Sì ma.. non c'era nessuna menzione ai fantasmi nel depliant della scuola. Dovrebbero mettere dei cartelli e che diamine....
    farfugliai. Insomma io che ne sapevo che i fantasmi esistevano davvero?? Qui non sai cosa è vero e cosa è una baggianata e tutti sembrano non vedere l'ora di farti scherzi al riguardo! Insomma non è colpa mia!
    La guardai cercando di rimanere seria, di fare quasi una faccia offesa. Poi sospirai e le tesi la mano.
    Prometti di non provarci con il pirata e siamo apposto, ok?
    Beh Niles dopotutto aveva sollevato il problema del " e se ci prova prima qualcun'altra?" in qualche modo dovevo risolvere anche questo problema no? Se lei accettava mi rimaneva solo... tutto il resto della popolazione femminile della scuola... Perfetto. Neanche mi venne in mente che forse lei non sapeva chi era sto pirata: nella mia visione del mondo piratocentrica lui era impossibile da non notare, amare e identificare come un solitario pirata tormentato.
    A me comunque serve una cartina di questo posto. L'altro giorno ho passato il tempo a fare il solletico a tutti i quadri perchè non riuscivo a trovare quello della nostra sala comune.. o magari dovrebbero inventare tipo delle collane navigatore che indicano la strada.. esistono??
     
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    Daisy non mi pare sollevata sapendo che l’ignoto inseguitore è in realtà un innocuo fantasma a cui piace giocare con il proprio cranio mozzato. Okay, forse non suona proprio benissimo, sarà che ormai mi sono abituata alla costante presenza dei fantasmi da non rendermi nemmeno conto che per un nuovo arrivato possano essere piuttosto agghiaccianti. Non ricordo di averglielo mai sentito dire, ma dalla sua reazione deduco sia una nata Babbana, altrimenti non si spiega come faccia a non conoscere questi famosissimi inquilini del castello. Ma veniamo al dunque, volendomi far perdonare per averle causato qualcosa di molto vicino all’infarto, le propongo di mettermi al suo servizio. Può chiedermi qualunque cosa e io prometto di accontentarla. La osservo con curiosità e ne studio i lineamenti mentre quella pondera sulla richiesta da farmi. Mi aspetto che mi chieda una mano con i recuperi estivi, essendo arrivata da poco non ho idea di come sia strutturato il suo programma scolastico e non sono nemmeno sicura di averla mai vista a lezione. Caspita, ho davvero così tanto la testa sulle nuvole da non aver nemmeno fatto caso se Daisy stia frequentando oppure no? Un’espressione offesa le si dipinge sul volto, ma sono certa sia tutta una montatura perché mi sembra di vederla reprimere un sorrisetto beffardo. Ed ecco la sua richiesta, se posso dire, totalmente inaspettata. Impiego qualche istante a comprendere cosa mi stia realmente domandando perché non ricordo di aver partecipato a nessuna festa mascherata recentemente. Cerco di fare mente locale ed ecco che l’immagine di un baldo giovane in tenuta piratesca mi balena nella mente. Si riferisce a quel pirata, il Capitan Uncino in squadra con me nella Stanza delle Necessità. Le rivolgo un’occhiata complice che non nasconde un guizzo di malizia. “Sei seria? Ti piace Dragomir?” non posso negare il fascino nordico del ragazzo, ma suvvia, non fa una O con un bicchiere, o almeno questa è l’impressione che mi diede alla lezione comune. Okay forse parto prevenuta perché in quell’occasione decise di disarcionarmi dalla sua imbarcazione di fortuna anziché aiutarmi a raggiungere la nave. Ora che ci penso non sono nemmeno sicura che si chiami così. “Basterebbe la mappa del malandrino, o una copia” ribatto al suo repentino cambio di discorso, “ma è praticamente introvabile. Con una di quelle sapresti dove si trovano gli abitanti del castello in qualsiasi momento. E si, anche il tuo vichingo” aggiungo strizzandole l’occhio. “Quindi vi state frequentando?” la incalzo, mossa dalla mia proverbiale curiosità, mentre percorriamo a ritroso le scale e varchiamo il pesante portone che conduce all’esterno. La giornata è calda, così guido automaticamente Daisy verso il cortile dove spero di potermi sedere, fumare una sigaretta e prendere qualche raggio di sole. La speranza, in verità, è quella di incrociare Niels di ritorno dal campo di Quidditch dove so che oggi si sarebbe allenato in solitudine.

     
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    Ok potevo fidarmi della compagna di casata che mi aveva appena preso per i fondelli facendomi credere che ci fossero delle armature vive e un demogorgone? E che sopratutto mi rivolgeva una domanda così diretta?
    Io? No.. no, figuriamoci se mi piace. E' un favore per terzi. Una mia amica si è presa proprio una sbandata di quelle colossali. La aiuto un po' a farsi strada sai...
    Magari andava ancora trovato qualche tassello prima di considerare la nostra una solida amicizia no? Scarichiamo di nuovo tutto su Julie!! In realtà mi sentivo un po' stupida ad ammetterlo, la gente non so perchè sorrideva e faceva delle facce strane quando dicevo che mi piaceva il pirata. A dirla tutta non sembrava che nessuno lo conoscesse bene o ne avesse una buona impressione. Nessun "oh certo capisco, è un così bel ragazzo". Era più un "Ah, capisco".
    No, no io non frequento nessuno.
    Risposi sbuffando una mezza risata. Per me era ancora un obiettivo un po' lontano quello, anche se mi facevo ottomila film mentali al riguardo non riuscivo proprio ad immaginarmi sul serio ad essere in quella situazione.
    Anche se adesso che ci penso... ho ingaggiato Niels come mio finto fidanzato. Ma again, c'è bisogno che lo sappia? Già crederà che sono una strana dopo la faccenda delle armature, non posso spiegarle TUTTO il casino che ho fatto no?
    Ma se poi ci fosse bisogno che Niels interpreti il suo ruolo non sarebbe opportuno spargere la voce così da avere altre persone che possono confermare la farsa??
    Insomma c'è un qualcosa in corso con un tipo ma... ecco.. vedremo come va.
    Ottimo Daisy, che frase ricca di contenuti! Bravissima proprio una conversazione brillante stai tenendo!
    Tu invece? Ti vedi con qualcuno? Qualcuno che ti piace con cui non dovrei provarci?
    Ecco, spostiamo l'attenzione su di lei. Infondo ci conosciamo solo di vista non ho ancora avuto modo di capire che tipo è. So che le piace lo sport e tutto ma a parte questo poco altro. E a quanto pare che fumava. Uhm.. la gente che fuma si aggrega sempre no? Ehi dammi una siga, hai da accendere, siamo qua tutti sfigati sotto la pioggia perchè dentro non si può fumare.
    Sì.. lo so che il fumo fa male ma...
    ...posso provarne una? Sai a casa ho sempre avuto il timore che i miei mi scoprissero...
    Le chiesi sedendomi accanto a lei. Insomma posso imparare a fumare e farlo SOLO quando serve. Anche se io odio l'odore del fumo. In modo viscerale.
    Ehm.. Cosa devo fare, come si fa?
    E sopratutto come si teneva in mano? Perchè le mie dita non sembravano quelle di Audrey Auburn ma sembravano quelle stecchite della Barbie?
     
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    Osservo Daisy cercare di convincermi che il favore non è per sé stessa, bensì per un’amica, ma la giustificazione ha tutta l’aria di essere una menzogna bella e buona. O Daisy è la persona più generosa sulla faccia della terra che antepone i bisogni di un’amica ai suoi, oppure si vergogna ad ammettere che le piace il pirata. In fondo non ci sarebbe nulla di male, è un po’ strambo ma non posso negare che sia un bel ragazzo né che abbia fascino. Quel fascino tipico degli uomini del nord, dall’accento duro e dai modi di fare un po’ rudi. Rappresenta il perfetto stereotipo del bello e dannato che narrano i romanzi rosa, in cui la protagonista è sempre vittima di un amore impossibile e finisce per piangere tutte le sue lacrime. Capisco che Daisy possa non rispecchiare i gusti del pirata, ingenua e a tratti un po’ goffa. I tipi come lui sono soliti corteggiare ragazze di tutt’altro stampo, belle ma soprattutto difficili da catturare. L’immagine di una mora dagli occhi blu mi appare come un flash: Corinne Miller, in tutto il suo metro e ottanta di pura perfezione. Ecco, è una come lei che immagino possa far girare la testa a Dragomir, o come diavolo si chiama. Ancora non mi capacito di come Niels sia riuscito a conquistarla, o comunque a frequentarla per ben due mesi. Quel tasso è un leone travestito da agnello, altrimenti non si spiega. Annuisco scuotendo con vigore il capo e fingo di aver bevuto la sua storiella sull’amichetta innamorata persa. “Ah certo, sei molto carina, non è da tutti prendere così tanto a cuore la situazione sentimentale di un’amica. Prendo nota, Daisy…” tentenno, ho completamente dimenticato come fa di cognome “..Daisy: professione agente matrimoniale. Ti manca solo la freccia di Cupido e sei a posto”. Aggiunge che non frequenta nessuno, ma poi ritratta e io sono sempre più confusa. Allora forse è vera la storia dell’amica e Daisy è davvero completamente disinteressata. Dal modo con cui mi parla della sua attuale frequentazione capisco che voglia minimizzare la cosa, in un gesto quasi scaramantico. Non le avessi giocato lo scherzo delle armature avrei sicuramente indagato ponendole ulteriori domande su questo fantomatico tipo con cui si sta vedendo, ma decido di non insistere, è chiaro che non ha piacere a proseguire la conversazione. “ Oh beh io..” la risposta giusta è no, non sto vedendo nessuno, purtroppo. C’è un certo moretto occhi verdi con cui uscirei seduta stante, ma temo che mi veda al massimo come la sua cacciatrice preferita, nulla di più. “In effetti si, mi vedo con un ragazzo” mento spudoratamente, solo perché mi secca fare la figura della ragazzina che a stento ha dato il suo primo bacio. Addirittura Daisy, che sembra appena uscita da un cartone animato, ha un fidanzato, mentre io non vedo l’ombra di un pene-dotato nemmeno col binocolo. “Niente di serio però”, aggiungo con il tono di chi la sa lunga, come se a colazione mangiassi pane e uomini. Daisy mi segue fuori dal castello e si siede accanto a me sull’erba intiepidita dal sole di giugno. “Sicuro, tieni” le allungo il pacchetto di sigarette e lascio che la ragazza ne estragga una. Se la rigira tra le dita e noto che non sa bene come reggerla, così le vengo in aiuto “okay dunque, devi tenere il filtro..cioè questa roba arancione.. tra l’indice e il medio, così” le mostro il gesto sentendomi un po’ Capitan Ovvio ma ehi, se Daisy non ha mai fumato sono dubbi del tutto legittimi. Sorrido alla vista delle sue dita così rigide da schiacciare il cilindro di tabacco “non stringere così tanto altrimenti si spezza e addio sigaretta”. Passo quindi alla fase due portandomi la mia alla bocca e recitando una specie di tutorial demenziale “ora va accesa, ma a questo ci pensa la bacchetta” con un colpetto deciso faccio comparire una piccola fiammella che ne brucia la punta. “Bene ora viene la parte bella, devi mettere la sigaretta tra le labbra e succhiare come se avessi in bocca una cannuccia e volessi berti del succo di zucca.” Forse avrei dovuto dirle che se si aspira una boccata troppa generosa di fumo si finisce per tossire come ossessi. “Una volta che hai il fumo in bocca lo porti nei polmoni con un respiro profondo.. facile no? Dai prova tu!”

     
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    Mi strinsi nelle spalle facendo una smorfia.
    Temo di essere più il genere di cupido che usa inavvertitamente le frecce vere e finisce per stecchire il bersaglio che voleva aiutare...
    Infondo nessuno nasce imparato e sono profondamente convinta che i cupidi non esistano: siamo tutti mossi dalla grande forza del destino! (Se vi è partita la sigla dei gemelli del destino chiedo scusa, sappiate che siete in buona compagnia e la canteremo tutti allegramente nelle nostre teste per le prossime due ore)
    Ok quindi anche Amy ha un ragazzo. Niente di serio poi aggiunge. Amy sembra una di quelle persone toste e vissute, sicuramente già pensa che io sia una tonta, devo cercare di compensare un po'- QUindi annuisco come se la ache io lasapessi lunga
    Già meglio rimanere sul poco serio... chi te lo fa fare il contrario no?
    Dicono così nei film no? Che poi sia una cosa in cui non credo assolutamente è un'altra storia.
    Tenere in mano una sigaretta d'altro canto non è una cosa così semplice come sembra a vederlo da fuori. La mia mano non ha nulla della morbidezza e naturalezza di un qualsiasi fumatore. Sembra quasi che mi abbiano incaricata di tenerla senza però toccarla con i polpastrelli e che io attenda che qualcuno venga a riprendersela.
    Amy mi informa che sto stringendo troppo. Ok, e anche che ho sbagliato le dita tra cui infilarla ok. Sistemiamo tutto. Magari Daisy non tenere le mani come se stessi giocando a sparare a qualcuno, più relax.. ok.
    Mostro la mia opera all'altra tassa, orgogliosa:
    Che dici, può andare?
    E ora la parte grossa. Fumare. Fisso la punta che inizia a fumare debolmente. Sento già la puzza e questo mi fa tentennare qualche secondo, indecisa.
    Ok.. quindi come fosse una cannuccia... ok.. sembra facile.
    Dai Daisy. Sicuramente non fa così schifo come l'odore. E' impossibile, se così fosse non fumerebbe nessuno!!
    Annuisco fissando la sigaretta e vado seguendo le istruzioni: come una cannuccia.
    E all'improvviso percepisco l'ossigeno volatilizzarsi dai miei polmoni per lasciare lo spazio a una cosa terribile, soffocante che puzza di bruciato e di schifo.
    Mi bruciano gli occhi e inizio a tossire come una dannata. Aria! Aria fresca!!!
    Oh cristo... coff... è..
    uno schifo, un prodotto del demonio, dovrebbero bruciarle tutte. Anzi no, dovrebbero semplicemente spedirle nello spazio e addio!
    interessante, sì...
    decreto infine cercando di asciugarmi gli occhi senza farmi vedere.
    E quante ne fuma di solito la gente al giorno di queste cose...?
    schioccai appena la lingua per qualche volta: dio questo sapore orribile se ne andrà mai??? Sono abbastanza sicura di avere delle caramelle in borsa. Schioccai di nuovo la lingua. Orribile, è il sapore di un portacenere. Ecco perchè nei film la sigaretta è SEMPRE dopo....
    Ok forse ho sbagliato io qualcosa?
    Insomma quale è il punto? Avere sto saporaccio intriso nei propri tessuti e...? Quale dovrebbe essere l'effetto di una sigaretta? Dove risiede il beneficio di questo supplizio?
     
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    Daisy aggiusta l’impugnatura della sigaretta ma si vede lontano un miglio che non ne ha mai presa in mano una. Ci siamo passati tutti, ma vederla assumere quella posizione innaturale, accompagnata da un’espressione alquanto timorosa dipinta sul viso ingenuo mi suscita un’immediata ilarità. “Si direi che ci siamo quasi, ora devi solo scioglierti un pochino” giusto per acquisire l’attitudine del tipico fumatore che associa la pausa sigaretta ad un momento di ineguagliabile relax. Se la porta titubante alla bocca e segue pedissequamente le mie istruzioni, salvo inalare una quantità di fumo eccessiva. La vedo contorcersi in preda ad una tosse stizzosa, come se in un istante tutta l’aria nei suoi polmoni le fosse stata aspirata via. Okay forse è colpa mia che quando bevo dalla cannuccia faccio dei sorsi minuscoli, mentre Daisy a quanto pare si scola l’intero bicchiere in un colpo solo. Questa volta non trattengo una risata limpida che raggiunge l’altra tassa, ancora sconvolta dal tentativo. “Colpa mia, dovevo avvertirti! Se aspiri troppo fumo finisce proprio così, che tossisci e sputacchi. E poi devi assolutamente stare meno rigida.” Assumo un’espressione pensierosa grattandomi il mento con la mano libera dalla sigaretta “ti do una reference, la carica dei 101 l’hai vista?” Se è mezza babbana, o qualcosa del genere, sono certa che abbia fatto una scorpacciata di cartoni animati da bambina. Sebbene io sia nata da una famiglia di maghi che nemmeno sanno cosa sia una televisione, ho visto una miriade di film e cartoni insieme a Rose e Kyky, che avendo un passato nel mondo dei non maghi ha una vera collezione di dvd. Alla fine i film non sono tanto diversi dalle nostre foto animate, solo che in questo caso i personaggi dialogano e non sono costretti a stare entro una piccola cornice. “Bene, ti ricordi la cattivona? Mi pare si chiamasse Crudelia. Ecco, devi cercare di copiare la sua attitude: movimenti aggraziati e, perché no, espressione un po’ altezzosa per sembrare subito una tipa interessante”. È questa l’idea che si vuole dare di sé quando si comincia a fumare, giusto? Io stessa ho iniziato perché rimasi affascinata dal modo in cui Kyky teneva la sua tra le dita, con quel fare disinvolto tipico di chi è totalmente strafottente. Il genere di ragazza che piace, insomma, ed infatti la mora è fidanzata nientepopodimeno che con il prefetto McCormac. “Non c’è una regola, c’è chi fuma un intero pacchetto e chi, come me, solo qualcuna ogni tanto”. Daisy non sembra convinta, storce il naso per l’odore che impregna ora i suoi abiti e deduco che non gradisca nemmeno il sapore che ha in bocca. “No..cioè si, hai sicuramente preso troppo fumo in una sola boccata, ma la puzza e l’alitaccio sono compresi nel pacchetto del fumatore. Però non saprei, dopo un po’ ti abitui e nemmeno ci fai caso” parlo come se fossi un’esperta quando in realtà ho cominciato solo da pochi mesi e se ne fumo mezza al giorno è già tanto. “Ti confido un segreto: ho iniziato a fumare per sembrare più interessante agli occhi dei ragazzi” ecco, l’ho detta. Mannaggia a me che non so tenermi manco un cece in bocca. “No cioè aspetta..” ritratto, per non sembrare proprio una completa idiota “lo scorso semestre c’era questo biondino di un paio d’anni più grande di me che tutte le sere si appartava alle rovine per fumare una sigaretta. Bello come un attore di Hollywood, giuro! E niente, ogni volta che lo beccavo cercavo una scusa per avvicinarmi, ma puntualmente non ne trovavo mai una valida così ho pensato che chiedergli una sigaretta fosse la strategia giusta. Ho preso lezioni di fumo da Kyky e una volta acquisita la giusta dimestichezza sono tornata ogni giorno alle rovine nella speranza di ribeccarlo. E invece niente, nada ne dada. In pratica ho scoperto che il tipo in questione si è trasferito a Durm, bella sfiga eh?”

     
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    Che domande, certo che ho visto la carica dei 101. All'inizio non colgo subito dove vuole andare a parare, poi eccola. Crudelia. Rimango un po' con la testa inclinata, a pensare annuendo debolmente. Poi raddrizzo la schiena, mento in alto, braccia sollevate all'altezza delle spalle, in posa Disney Princess e meno Villain, agitandole un po' come una ballerina che cerca la posizione.
    Non sono convita. Devo immedesimarmi di più.
    Anita! TesoVo!
    Testa leggermente di lato, dita morbide.. lancio uno sguardo ad Amy alla mia sinistra, uno sguardo un po' bieco, per mantenere la posa.
    Può andare?
    Guardo poi di nuovo la mia sigaretta. E' impensabile per me finirla. Non riesco davvero ad immaginare che qualcuno ne fumi un intero pacchetto in un giorno. Mi sento comunque in dovere di fare un altro tentativo, perchè comunque il primo l'ho sbagliato. Stavolta aspiro decisamente meno, forse anche troppo poco. Tossisco lo stesso, ma decisamente meno. Non mi sembra di soffocare così tanto come prima, ma il saporaccio permane. Faccio una smorfia poco convinta: sicuramente non sarò mai una fumatrice...
    Amy sembra quasi leggermi nel pensiero e se ne esce con una confessione che alle mie orecchie non suona neanche così strana. Ha iniziato a fumare per via dei ragazzi. Sorrido e inizio a guardarmi i piedi e sto giusto per rispondere quando lei riprende a parlare, precisando che l'aveva fatto per un ragazzo in particolare. Più grande, inavvicinabile. L'unica cosa che le era venuta in mente era mettersi a fumare assieme a lui. E poi lui era sparito perchè era tornato a Drumstang.
    La fissai, quasi incantata, sbattendo le ciglia. Oh mio dio, ho trovato una compagnia di sventure!
    E'... praticamente la storia della mia vita...
    Le dico alla fine. Son quasi commossa che esista qualcun'altro al mondo che possa capire queste difficoltà. Ha fatto però insorgere un altro timore: che il pirata se ne torni a Drumstang prima di settembre. Un timore che si alimenta ogni giorno. E sono tentata di dirglielo, di raccontarle tutto. Che si, mi piace Dragomir come lo chiama lei, che anche lui è bello come quegli attori di Hollywood che si fanno di cocaina, che anche lui è inavvicinabile e che fuma e forse è proprio questa l'unica scusa con cui potrei avvicinarmi a lui per parlare.
    Sto veramente per farlo, ma poi mi blocco. Non so perchè, semplicemente le parole che stavano per uscire decidono all'improvviso di tornare indietro.
    Insomma quel che voglio dire è che... ti capisco. Quelli grandi sono...
    rimasi con la frase a metà, per cercare di riassumere in poche parole la marea di problemi che comportava prendersi una cotta per qualcuno più grande a quest'età.
    Un po' inarrivabili, no? Insomma è difficile trovare qualcosa in comune e comunque non sembrano molto interessati a quel che abbiamo da dire no? L'avrei fatto anche io ecco. Di imparare a fumare per questo.
    Già l'avrei fatto così tanto che lo sto facendo.
    Ok, dai, altro tiro, l'ultimo, vediamo se miglioro...
    Ugh.. continua a farmi schifo... almeno sembro convincente? Una raffinata squartatrice di cuccioli amante delle pellicce?
     
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    Ero sicura che avrebbe colto il mio riferimento al cartone della Disney. Sistema meglio la posizione delle braccia e tenta di assumere un’espressione snob che poco si confà al suo viso angelico. Mento all’insù, spalle rigide, sigaretta che penzola dalle dita e quella specie di erre moscia tipica di chi proviene dai ceti alti. Scoppio in una risata fragorosa perché l’imitazione è parecchio ben riuscita “Sei perfetta! Ora tutte le volte che ti ritrovi una sigaretta tra le dita devi immedesimarti in lei e vedrai come sarai credibile!” Certo, credibilissima. Spero che Daisy abbia colto il tono ironico, altrimenti finisce che davvero la trovo in giro per il castello a guardare le persone dall’alto al basso. La incalzo a provare di nuovo a fare un tiro agitando con impeto la mano destra verso di lei. No, niente, neanche i panni di Crudelia riescono nell’intento di non farla sembrare un comignolo impazzito. Anche se prende una boccata visibilmente esigua, non manca di tossire e sputacchiare, some se in bocca avesse la cosa più disgustosa del pianeta. “Okay Day, noto un margine di miglioramento, almeno sei più fluida nel gesto”. La tassa voleva provare per pura e semplice trasgressione, ma se avesse voluto imparare per la stessa ragione per cui lo feci io mesi fa le avrei confessato che non è necessario saper fumare. Basta avvicinarsi al malcapitato di turno, chiedere il famoso accendino o direttamente una sigaretta, sforzarsi di fare il primo tiro perché non rimanga spenta e poi lasciarla consumare all’aria mentre con disinvoltura ti inerpichi in una conversazione con lui. La storia della mia love story troncata sul nascere, prima ancora che il bel figaccione sapesse della mia esistenza, pare emozionare Daisy più del dovuto. Mi guarda con due occhi da cerbiatta e sembra quasi pendere dalle mie labbra. E poi ecco, il suo sguardo incantato era in realtà pura e semplice comprensione, empatia con una situazione che ben conosce. Deduco quindi che non abbia avuto tanta fortuna con il genere maschile prima d’ora, prima della sua attuale frequentazione con quel mister X che non mi ha voluto dire. “Già, quelli grandi sono..” replico fissando il vuoto e figurandomi l’immagine del bel capitano “perfetti..” il pensiero corre ai suoi addominali scolpiti, intravisti negli spogliatoi a fine partita “decisamente perfetti” aggiungo con aria sognante faticando a distogliere la mente dagli occhi verdi del tasso. Scuoto la testa velocemente per riprendermi da quella visione paradisiaca, Daisy deve avermi presa per una di quelle mezze matte che ogni tanto si perdono nelle loro elucubrazioni. “Cioè si, sono inarrivabili, come hai detto. Anche se..” un ricordo appare come un flash tra i suoi pensieri. Un viso pallido, punteggiato da qualche leggera efelide e illuminato da due occhi chiari. Un sorriso ammaliante e un ciuffo ribelle. Maxence, il ragazzo dell’Accademia conosciuto alla festa ad Hogsmeade, le era sembrato sufficientemente interessato a lei nonostante l’innegabile differenza d’età. Okay, era stato praticamente drogato dal cocktail, però ecco, mi aveva dedicato attenzioni piuttosto esplicite. “La verità è che quelli più grandi cercano solo una cosa Daisy” aspiro una boccata di fumo per terminare la sigaretta “e quella cosa non pensano di poterla trovare qui” indico noi due con un ampio gesto della mano. “Avevo conosciuto questo tizio dell’Accademia a una festa, e aveva palesato la sua intenzione di farmi fare un giro turistico delle sue lenzuola. E non gli avevo nemmeno mostrato le mie doti da fumatrice, pensa te! Ma comunque l’ho fatto scappare lo stesso dato che..insomma..non ho accettato l’offerta” concludo, leggermente a disagio. Okay ora penserà che sono una sottospecie di suora che la sgancia soltanto dopo il matrimonio o, al limite, dopo un lungo fidanzamento. Non le rivelo che in realtà il rifiuto derivava dal mio essere ancora vergine. Non che avessi piani romantici per la mia prima volta, anzi, ma gradirei che il ragazzo in questione sia quantomeno lucido.

     
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    Ok, ok stavo migliorando, più naturale diceva. Ok, perfetto. Posso farcela: diventerò una finta fumatrice occasionale!
    "Quelli grandi sono... perfetti"
    Mi stringo nelle spalle, tenendo su la sigaretta a mezz'aria, allenandomi distrattamente per la "posa di riposo" che fa la gente che fuma. Sapete no? La posetta... quella lì, quella che fa tanto bohemien francese.. Annuisco dondolandomi leggermente avanti e indietro.
    Già.. perfetti in modo totalmente sleale...
    con occhi assurdamente assurdi. Ripenso poi a quel che ho scritto sui suoi occhi nelle lettere e mi viene voglia di morire. Strizzo gli occhi come davanti a uno spettacolo rivoltante e tiro di nuovo dalla sigaretta. Niente. Schifo totale. Proprio come me!
    Poi però Amy tira fuori un discorso interessante: la ascolto attentamente perchè è piuttosto lampante che sia una che la sa lunga.
    Tendi le orecchie Daisy, uno dei terzi segreti di fatima sta per essere svelato.
    Oh.. e che cosa è che cercano?
    Insomma forse io ce l'avevo. Certo non ho portato tutto quello che avevo a casa perchè nel baule non ci entrava ma se lo so posso sempre procurarmene uno, no?
    Ma non capisco subito che cosa intende. Giri turistici... ok quindi una mappa, un tour operator... lenzuola.. ok le lenzuola ce le ho e...
    Oh. OH...
    Quel tipo di tour. Stringo instintivamente le gambe, rimettendomi a sedere in modo più composto.
    Addirittura senza sigaretta? Però.. che brava..
    Risposi un po' come un automa, mentre il mio cervello partiva a lavorare. Quella cosa...quella. Quella lì. Iniziai a mordermi l'unghia del pollice. Quella non potevo comprarla. Insomma, non le compri, te le danno in dotazione. Ce l'avevo ma ancora non l'avevo usata.
    Io non volevo usarla.... cioè si insomma, ovviamente volevo ma.. prima o poi. Ma ora non ero di certo pronta. Panico.
    Beh ma di certo non tutti.. insomma... sicuramente hai avuto sfortuna...
    Cincischio con la fronte aggrottata. Ottimo, già non ho mai baciato nessuno, adesso scopro che si aspettano non solo che una sappia baciare ma anche ti utilizzare il kit in dotazione. Dio sono un disastro... il pirata si sta allontanando sempre di più all'orizzonte, il livello di difficoltà cresce ogni giorno di più!
    Cioè se lo aspettano del tipo che se dici di no ti mollano lì..? Così subito al primo appuntamento?
    Pronti dritti per andare alla prossima preda più disponibile e con il reparto già inaugurato?
    Insomma ma poi perchè dovrei vergognarmene? Ho 15 anni. E' perfettamente normale non aver mai... è...è normale vero?
    Insomma tu tipo dopo quanto tempo.. hai...?
    Mi azzardo a chiedere mordendomi l'interno della guancia. Come erano le regole? Le tempistiche? Il countdown? PERCHE' NON NE AVEVO GIA' DICIOTTO???

     
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