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Rei

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    Ian Brayden Métis
    Ultimamente avevo così tanti pensieri per la testa che era veramente difficile capire quanto fossi incasinato. La situazione con Zoya era abbastanza particolare, tanto da non riuscire a capire tutto ciò che le passava per la testa. La cena a Londra era stata qualcosa di molto bello, una serata da ricordare sicuramente, ma al tempo stesso mi aveva lasciato forti domande il finale della stessa, quando proprio lei ha deciso di terminare in anticipo la serata. Avevo cercato di capire la situazione, di capire cosa stesse provando, c'era però qualcosa che mi sfuggiva perchè sapevo o sentivo che mi mancava qualcosa per capire il quadro generale. Le avevo lasciato tempo, incoraggiandola a parlare con il dottore, era chiaro che ne aveva assolutamente il bisogno. Per tenermi la mente occupata, oltre al lavoro, avevo deciso di fare una cosa che in due anni non avevo mai provato a fare così in maniera diretta, interessarmi della vita di mia nipote Skylee. Certo c'era stata una sorta di avvicinamento questo inverno ma volevo capire come procedeva il suo studio, se aveva amicizie fidate o meno. Proprio per questo motivo avevo scritto direttamente alla preside della scuola, una donna che conoscevo al tempo della mia frequentazione ad Hogwarts. Certo era difficile non conoscerla anche perchè negli anni era stata anche caposcuola, quindi anche se non fossi stato un suo concasato l'avrei conosciuta lo stesso avendo la sua stessa età. Era anche vero che erano passati un bel po' di anni da allora ed io non avevo più fatto ritorno ad Hogwarts, almeno fino ad ora. Sarebbe di certo stato un ottimo modo per pensare ad altro, per impegnare il mio tempo in qualcosa che volevo e dovevo fare. Non mi sarei mai presentato davanti ai cancelli senza aver organizzato nulla, non era di certo da me. Mi smaterializzo direttamente ad Hogsmeade, rivedendo questo luogo dopo veramente molti anni. Devo dire che è rimasto tutto uguale. Il mio sguardo si posa su alcuni locali storici, mentre i miei passi mi fanno attraversare il villaggio velocemente. Mi sarei fatto una passeggiata fino all'ingresso della scuola, anche perchè c'era proprio una bella giornata. Non avevo detto nulla a Skylee della mia decisione, anche perchè non stavo facendo nulla di così particolare, una semplice visita a scuola, per vedere inoltre un ex compagna di casata. Alzo lo sguardo quando noto il cancello della scuola, lo oltrepasso avendo avuto l'autorizzazione ad entrare, proseguendo con passo sostenuto, fino all'enorme cortile che mi aveva visto protagonista per ben sette anni. Uno sguardo intorno, per vedere se qualcosa era cambiato, decisamente poco, se non si voleva considerare la torre che era crollata, dove si vedevano ancora i resti. Quanti ricordi. Pensai tra me e me, mentre mi ritenevo fortunato che per l'incontro con la Rei si era deciso per una passeggiata all'aperto, così da non stare chiusi in un ufficio. Osservo in direzione della torre di Grifondoro, quante battaglie avevamo fatto al tempo per aggiudicarci la coppa delle case e quella di quidditch. Chissà se c'è ancora in giro qualcuno di quei bamboccioni che erano a scuola con noi. Rallento il mio passo, non avanzando più velocemente, ma decidendo di andare un po' più piano prima di raggiungere il ponte che mi avrebbe portato al cortile della scuola. L'appuntamento era in ufficio, ma non mi sarebbe dispiaciuto fare due passi fuori mentre parlavamo. Dopo essermi un attimo perso nei ricordi, riprendo il mio passo, entrando nel castello e raggiungendo l'ufficio della Rei. Busso alla porta, attendendo silenziosamente fuori, prima di avere il permesso per entrare. Poco dopo ecco arrivare l'ok, così entro all'interno ed eccola di fronte a me. Non è cambiata molto da quando eravamo a scuola, si di certo qualche anno in più c'era ma non si notavano. Sorrido. Buongiorno preside Rei, è un piacere rivederla dopo molti anni. Dalla lettera che le avevo mandato speravo si ricordasse di chi ero anche perhè avevamo frequentato proprio gli stessi anni. Visto che è una bella giornata che ne dice di fare due passi, se è d'accordo ovviamente.
    ❝ Be', ha sentito il bisogno di esercitare i suoi pochi poteri per punirmi per eccesso di velocità. Va bene, la capisco. Anche a me piace punire la gente o almeno mi piaceva. ❞
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    Edited by Ian Brayden Métis - 21/6/2021, 10:03
     
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    -Buongiorno Ian. Quante formalità- lo accolsi così mentre lui avanzava nello studio e si ambientava.
    Chiaro che mi ricordassi di lui, mi ricordavo della maggior parte di loro, compresa la feccia come Blackwood, figurarsi di chi non aveva dato problemi negli anni.
    Chiusi e sigillai le ultime pergamene e mi misi in piedi per raggiungere la porta.
    -Andiamo, è una bella giornata sarebbe un peccato passarla in ufficio-
    Scendemmo le scale a chiocciola che davano al piano inferiore e uscimmo là dove il sole veniva talvolta adombrato da delle nuvole rendendo meno afosa la giornata.
    -Nella missiva mi parlavi di Skylee, non sapevo fossi il suo tutore, mero interesse o ci sono circostanze che ti hanno impensierito tanto da chiedere udienza?-
     
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    Ian Brayden Métis
    Faceva un certo effetto rivedere la preside Rei dopo così tanti anni, ma del resto lo ritenevo essenziale per sapere cosa stava succedendo a mia nipote. Abitudine da lavoro. Sorrisi leggermente mentre poi ci spostammo verso l’esterno del castello, data la splendida giornata che stava facendo fuori. La segui per tutte le scalinate, fino ad assaporare nuovamente l’aria della tenuta. Si, diciamo che può riguardare entrambe le cose, anche perché riguarda qualcosa che è successo qualche mese fa. Faccio una breve pausa mentre continuo a camminare, soffermando lo sguardo sul lago nero, così come sulla foresta proibita in lontananza. Dicevo, qualche mese fa mia nipote è venuta a trovarmi a Gateshead, dove ora vivo. Abbiamo parlato un po’ di cose successe in passato e nel presente, fino a che è successa una cosa particolare. Durante un'esercitazione per dimostrarmi ciò che aveva appreso ho visto una sua affinità particolare con l’elemento acqua. Questo mi ha portato a fare delle ricerche, ma volevo anche sapere se a scuola era successo qualcosa in particolare o no. Sperando che tutto ciò rimanga ancora un segreto, dato che non si sa bene cosa sia. Ne parlavo a lei perché la conoscevo da diversi anni, quindi potevo fidarmi ed inoltre era la preside della scuola dove Sky andava. Non mi era mai piaciuto essere tenuto all’oscuro delle cose, quindi anche per quanto riguardava mia nipote. Certo non mi aspettavo tutti i particolari più delicati, ma volevo pur sempre avere un'idea generale.
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    Edited by Ian Brayden Métis - 1/7/2021, 19:40
     
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    Lo ascoltai ma non potevo fare a meno di domandarmi per quale motivo non fosse venuto uno dei genitori a parlare con me, invece c’era lo zio.
    Il racconto vedeva un Skylee che andava da lui e gli faceva dimostrazione pratica dei suoi miglioramenti.
    Ricordavo perfettamente che la ragazza aveva fatto richiesta per conoscere meglio le maridi e la suddetta era stata presentata firmata dai suoi tutori legali.
    -E dimmi, Ian, è un problema che Skylee abbia un’affinità con l’elemento acqua?- dal mio punto di vista erano semplicemente potenzialità che venivano fuori nel tempo e che una mente interessata come quella della ragazza preferiva affrontare e migliorare piuttosto che lasciare al caso.
    -Non mi costerebbe davvero nulla parlarti dei progressi di Sky in questo anno accademico, tuttavia ritengo che sia una scelta della ragazza quella di confidarsi con te e farti sapere ciò a cui è giunta.
    Non è comunque successo nulla di particolare in questi mesi tanto da indurmi a richiedere l’intervento di un tutore
    - se rimasi infastidita dalla precisazione di mantenere il segreto non lo diedi a vedere.
    -Mi stai dando della pettegola, Metis?-
     
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    Ian Brayden Métis
    No, non è assolutamente un problema, ma ho saputo che per il mondo magico avvengo a volte sbalzi di magia, quindi mi stavo chiedendo se con questa sua nuova scoperta, non fosse avvenuto anche a lei. Non potevo dilungarmi troppo nello spiegare la complessità della famiglia Metis, anche perché non sarebbe bastata l’intera giornata per farlo. Eravamo una famiglia tanto complicata quanto misteriosa, soprattutto per quanto riguardava mio fratello maggiore e i miei genitori, di cui ancora io non sapevo tutto. Figurarsi doverlo spiegare ad altri, sarebbe pazzia. Capisco, meglio così, quando ne parlammo ne rimase molto sorpresa della scoperta, poi non ho più avuto modo di sentirla per via del lavoro. Faccio una piccola pausa, anche perché forse mi ero fatto mal capire dalla preside. No, ma conosco la scuola, già ai nostri tempi le notizie viaggiavano spedite anche quando le persone erano per così dire “appartate”. Non dubito assolutamente di te, Rei. Se sarà possibile allora prima di andare via incontrerò Skylee per parlarle direttamente se non è un problema, sarà una cosa veloce, lo assicuro. Sorrido leggermente, osservandomi intorno mentre camminiamo. Mi immaginavo già a dover spiegare cosa era successo da piccola a Skylee, cosa avevo dovuto fare per cancellare momentaneamente la sua memoria, per fargliela tornare, quante cose oscure c’erano state sotto.
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    Lo ascoltavo e più ne parlava più mi rendevo conto che ne sapeva più di quanto avrebbe voluto farmi credere.
    Voleva sapere da me a quali conclusioni io fossi giunta, forse per testare quanto io ne sappia in merito o forse perchè vuole sapere la stessa Sky a che punto sia arrivata della sua crescita.
    Quello che non sa è che esiste un dare e un avere, se vuole informazioni da me allora deve anche darmene.
    Vista la riservatezza con cui ne parla immagino non lo farà mai e anche se un'idea potrei essermela fatta sulla natura della magia della ragazza non sarà questo il momento in cui la condividerò.
    -Le notizie si diffondono se sono i diretti interessati a parlarne, non di certo perchè la preside si mette a fare caciara- gli feci notare – potrei sapere tutto e niente, non ne parlerei comunque con te, perchè tutto sommato non mi convince la tua preoccupazione; del resto, Metis, siamo stati entrambi dei validi serpeverde, c'è sempre uno scopo recondito dietro ai nostri movimenti- quello che cambia è la natura dello scopo, ma non punterei neanche uno zellino sull'amore di zio.
    -Spero sia davvero una cosa veloce, e avverrà qui, dove non rischierai di perderti fino a raggiungere la torre di corvonero- la tigre argentata fuoriuscì dalla mia bacchetta e raggiunse la studentessa recapitandogli il messaggio di venire in cortile, suo zio Ian voleva parlarle.
    -Mentre aspettiamo raccontami un po', cosa fai nella vita? Sempre nel campo delle pozioni?-

    Skylee Métis
     
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    Ian Brayden Métis
    Alla fine la Rei era sempre la Rei, sapevo ancor prima di venire che sarebbe stato difficile tirare fuori delle informazioni sulla vita scolastica di Skylee, ma d’altro canto non potevo di certo metterla al corrente di quanto la nostra famiglia fosse complessa e pericolosa. Capivo e le sue motivazioni nel non volermi dire nulla, anche perché sapevo che mi sarei dovuto sbottonare più del dovuto per ottenerle, anche perché pensandoci avevo altre vie da percorrere per raggiungere lo stesso scopo, forse. È troppo complicato da spiegare ma capisco. Per il momento mi sarebbe bastato sapere quello che ci eravamo detti fino a quel momento, il resto l’avrei scoperto in seguito. La mia richiesta di poter incontrare mia nipote nel frattempo era stata parzialmente accolta, dovevo aspettarmelo dopotutto, questione di sicurezza andai a pensare. Grazie. La osservai muovere la bacchetta con il chiaro intento di andare a chiamare Skylee per venire qui. Non restava che attendere e nel farlo sempre la Rei mi chiese come andava, se ero ancora nel campo delle pozioni. Si, dopo la scuola non ho mai più lasciato quel ramo della magia, tranne in alcune piccole pause dovute ad agenti esterni. Per il resto ho continuato da ciò che avevo appreso qui, facendomi le ossa fuori, fino a trovare nuovamente un lavoro non molto lontano da Londra. Feci una piccola pausa, prima di riprendere a parlare. Sono entrato in un’azienda pozionistica, ricopro il ruolo di braccio destro se così si può definire e dovresti conoscere la titolare, in quanto se non sbaglio quest’anno ha sostituito diverse volte il docente di pozioni. Diciamo che è quasi un anno che ci lavoro e giro parecchio il mondo. Per quanto riguarda te, sono già diversi anni che sei preside di Hogwarts o sbaglio? Inoltre devo dire che negli ultimi tempi ho rivisto un po’ di maghi che erano studenti ai nostri tempi. Mi vennero subito in mente Kristopher, Bennet il dottore, che erano i due che avevo visto ultimamente
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    La tigre argentata mandata della preside mi raggiunse in biblioteca, stavo finendo i compiti della settimana seguente quando mi trovò e prontamente mi comunicò che la preside e mio zio mi aspettavano in cortile per parlare. «Che palle, lo sapevo... Glielo avevo detto che facevamo prima a vederci direttamente fuori dalla scuola. Perché Ian complica sempre tutto?..» Mi chiesi fra me e me mentre racattavo il materiale scolastico che avevo sparso su una delle lunghe scrivanie in legno della biblioteca. Non ci misi molto a riordinare e una volta riconsegnati i libri che avevo preso dagli scaffali mi diressi verso il cortile e cercai velocemente di mettere a fuoco le due figure che mi aspettavano poco distanti da lì. Li raggiunsi. «Buon pomeriggio preside, spero di non avervi fatto aspettare... Ian...» Dissi con tono pacato e sereno prima di rivolgere uno sguardo torvo verso mio zio. «Volevate parlarmi?» Chiesi a entrambi, domandandomi cosa diamine volesse dirmi mio zio di così importante da non poter aspettare il nostro incontro fissato a qualche ora più tardi, in quei di Hogsmeade. «C'è qualche problema?» Continuai perplessa. Da Ian potevo aspettarmi di tutto, il concetto di "mantenere un profilo basso" non gli entrava in mente e con i suoi modi eccentrici e talvolta fuoriluogo creava sempre una miriade di complicazioni. Era per questo che non potevo affidarmi solamente a lui per risolvere la situazione della nostra famiglia, avevo bisogno di qualcuno che arrivasse dritto al punto e che non si preoccupasse di futili questioni secondarie, qualcuno come Ethan. Per quanto il solo pensiero di affidarmi a lui mi faceva accapponare la pelle e metteva in allerta ogni mio singolo senso.
     
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    Parlammo del più e del meno mentre aspettavamo che Skylee giungesse a destinazione; lui mi raccontò di quella che era stata la sua vita dopo la scuola, io lo ascoltai in religioso silenzio.
    -Si, è vero, ha sostituito diverse volte il prof di pozioni, quindi lavori per lei, è una brava donna. Sicuramente sa quello che vuole dalla vita- mi aveva dato questa impressione e anche se a volte non ero stata molto d'accordo sul suo modo di fare lezione per la maggior parte delle volte se l'era comunque cavata egregiamente.
    -Sono molti anni si, per questo a volte penso che mi piacerebbe tornare a fare l'auror, sai com'è, l'azione è sempre stata la mia prima scelta- eppure per quei ragazzi mi ero fatta rinchiudere in una gabbia d'orata.
    E nessuno di loro sembrava apprezzarlo.
    Sospirai e mi voltai quando giunse la Metis.
    -Salve Skylee, a parlarti voleva essere tuo zio Ian, io ora vi lascerò soli- poi mi rivolsi all'uomo – è stato un piacere rivederti, mi raccomando, restate nel cortile- ergo, non abusate della mia disponibilità.
     
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    Ian Brayden Métis
    Me la ricordavo bene la Rei e di come l’azione per lei fosse linfa vitale. Il rivederla nel ruolo di preside sicuramente mi aveva lasciato sorpreso, ma se era arrivata fino a qua voleva dire che sapeva veramente farci, ricoprendo un ruolo tanto importante. Con la sua guida sapevo che Skylee era in buone mani, ma sapevo anche com’ero io, volendo sempre accertarmi di persona di come proseguivano gli studi, le sue abilità, la sua permanenza nella scuola. Certo avevo anche ottime scuse da trovare con i miei genitori in caso chiedessero qualcosa, bastava dirgli che la tenevo sott’occhio per vedere se la memoria non le tornava. La conosco solo per via dell’azienda, non so come insegni qui ad Hogwarts, ma si posso confermare che sa cosa vuole. Non avevo mai avuto la possibilità o comunque anche fuori da qui, di vederla dirigere una lezione sulla materia che amavamo entrambi. Se non ricordo male eri veramente brava nei duelli e tutto ciò che era richiesto per essere un Auror, ma vedo che anche qui il tuo lavoro sta dando i suoi frutti. I ragazzi non sempre erano bravi a farsi carico di dimostrare la loro gratitudine, ma se si guardava come miglioravano grazie a questa scuola era chiaro che il merito era della Rei e delle scelte che faceva per farli crescere ogni anno. Ecco che poco dopo giunge mia nipote, credendo che ci fosse un problema, mentre proprio la preside la tranquillizza dicendole che ero solamente io che volevo parlarle. Esattamente come ha detto la Rei. Dico a Skylee. Grazie per l’opportunità, non usciremo di certo dal cortile. Dico questa volta alla mia ex concasata, aspettando che si allontani per poter parlare liberamente con mia nipote. È inutile che mi guardi con quello sguardo. Sono passati quasi sei mesi e non davi più notizie, quindi ho deciso di venire di persona. Affermo, osservandola. Su facciamo due passi. C’erano tante cose di cui potevamo parlare, ma avevo deciso di iniziare da qualcosa di molto semplice, che comprendeva la materia che più amavo. Come stanno andando le lezioni con la Stojnov? Non ricordavo bene se le avevo detto per chi lavoravo quando ci eravamo visti questo inverno, ma poco importava. Ci sono novità rilevanti? Ero stato molto vago appositamente, così da vedere dove lei andava ad aprire il discorso, poteva parlarmi dei nonni e del piano che voleva portare avanti, di come stava andando la scuola, con l’anno ormai alla sua chiusura. Persino della sua abilità speciale che avevamo scoperto a casa mia.
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    La preside si congedò salutandoci e dopo aver ricambiato con fare cordiale potei finalmente indirizzare il mio sguardo di fuoco verso Ian. «Non era sicuro scriverti, sai bene quanto i tuoi genitori siano bravi a intercettare i gufi» Esordii facendo spallucce mentre ci allontanavamo da lì. Dovevamo trovare un luogo appartato dove poter discutere senza orecchie indiscrete nei paraggi e la riva più isolata del lago nero mi sembrò il posto perfetto dove dirigerci. «Potevi almeno evitare di sembrare così sospetto da farmi chiamare addirittura dalla preside, ci saremmo dovuti vedere dopo, lontano dalle mura di Hogwarts... ma ormai che siamo qui... andiamo in là!» Esclamai puntando il dito verso la riva est del Lago Nero. «Benissimo, nell'ultima ho preso O. Te come fai a conoscerla?» Chiesi inarcando un sopracciglio confusa, non poteva aver fatto un'opera di stalckeraggio tale da conoscere il nome di ognuno dei miei professori, allora perché sapeva che la Stojnov era la mia insegnante di pozioni, tra l'altro non era nemmeno lei quella di ruolo, se non ricordavo male era una sorta di sostituta provvisoria, eppure lui lo sapeva. Continuai a guardarlo male fino a quando non raggiungemmo la riva da me indicata. Non sapevo di chi potermi fidare, certo lui mi aveva restituito i ricordi, ma era pure stato colui che me li aveva tolti, cosa fare? Fidarsi o non fidarsi? «Senti... ciò che sto per dirti è di estrema importanza e non deve saperlo nessun'altro, mi raccomando...» Scelsi di fidarmi, almeno in parte e decisi di rivelargli la scoperta di poche settimane prima. «Ho rintracciato tuo fratello Ethan...» Lo zittii con un dito prima che potesse replicare. «Lo so che è pericoloso, me le ricordo bene le storie che mi raccontava papà, starò attenta, promesso» Avevo appurato già durante il nostro primo incontro quanto fosse mentalmente deviato e psicopatico, non serviva che mi iniziasse a fare la ramanzina su quanto le mie azioni fossero state sconsiderate. Ethan era il nostro più grande vantaggio e come tale valeva il rischio che correvo lasciandolo entrare nella mia vita. «È la nostra carta vincente, i tuoi genitori non se lo possono aspettere, ne rimarranno scioccati ed è ciò che voglio. L'elemento sorpresa cambia tutto» Significa vantaggio per noi.
     
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    Ian Brayden Métis
    Che non era quello il momento per vederla lo sapevo bene, ma non avevo di sicuro deciso io per chiamarla proprio in questo momento. Ci sono molti modi per tenersi in contatto. Presto ne scoprirai un altro. Le risposi tranquillamente, anche perché alla fine avevo comunque raggiunto il mio obbiettivo di incontrarla, anche se inaspettato. Ci incamminammo così verso la riva del lago, mentre Skylee mi diceva che potevo di certo essere meno sospetto, facendola chiamare dalla preside. È stata un’idea della Rei, ha sorpreso pure me il fatto che ti abbia convocato qui. Come però aveva detto lei, ormai eravamo qui tutti e due, quindi tanto valeva parlare. Mentre avanzavamo mi misi a posto la cravatta, prima di rispondere alla sua domanda sulla supplente di pozioni. Semplicemente perché ci lavoro insieme da quasi un anno. Quando sei venuta quest’inverno lavoravo già con lei ma in quel momento non era un argomento importante da affrontare. Sapere che andava ottimamente in pozioni non poteva che rendermi fiero di lei, anche perché era sempre stata una sorta di prerogativa di famiglia andare in maniera impeccabile in quella materia. La vedo quasi tutti i giorni della settimana e viaggiamo spesso per lavoro, quando non è qui a fare supplenza. Volendo puoi chiedere anche a lei di farmi avere un messaggio, non penso che rifiuterà sapendo che sei mia nipote. Fino a qui non c’era nulla di così male nella conversazione, tranne il suo guardarmi male, ma quello al momento mi era abbastanza indifferente, non avendo fatto o detto nulla di male. Quello che però stava per arrivare non lo avevo minimamente calcolato, perché ciò che mi disse mi lasciò molto sorpreso. Era veramente un sacco di tempo che non sentivo il nome di mio fratello, anni e anni ormai. Mi fermai di colpo, guardandola veramente male, anche perché lei parlava di storie, ma non le aveva mai vissute sulla pelle. Puoi prometterlo sì, ma sai in che casino ti stai mettendo? È veramente molto tempo che non sento il nome di mio fratello, oltre ad essere pericoloso è anche inaffidabile. Quelle storie tu non le hai vissute sulla pelle. Accentuai molto quest’ultima parte perché era chiaro che volevo farle comprendere che sentire le storie era un conto, viverle di persona un altro. Spero non sia una bomba ad orologeria, facendo il doppio gioco o altro, potrei aspettarmi di tutto da lui. Feci poi una breve pausa prima di riprendere. Non ti ho ridato i ricordi per vederti poi in pericolo per colpa sua. Se scopro che lo sei, me la prenderò direttamente con lui, questa è una promessa. Carta vincente o meno, non avrei di sicuro perso una nipote per colpa di un pericoloso e psicopatico fratello.
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    «Guarda che intendevo che ad essere sospetto eri tu» Confessai sorridendo divertita. «La preside è una donna molto intelligente e ligia alle regole, se è arrivata a farmi chiamare per parlare con te deve aver avuto un buon motivo e la visita di un parente che non è il mio tutore, ma che sembra volersi improvvisare tale deve averla convinta.» Glielo avevo pure detto di non stare a venire fino a scuola, ero certa avrebbe attirato attenzioni non richieste. Era impossibile per lui non finire sotto i riflettori, aveva un'atteggiamento troppo eccentrico e stravagante per passare inosservato e ora, come due ladri, ci toccava di nasconderci per avere un po' di privacy, quando invece sarebbe bastato vedersi direttamente fuori. Poco importava ormai. «Ci lavori assieme?.. Che cosa strana... ti ha mai parlato di me? Non è che per caso dice che sono la sua pupilla o la più brava del corso? Perché la seconda sono quasi sicura sia vera» Mi spostai i capelli con fare egocentrico. Non c'era nulla da fare, mi piaceva risaltare tra la folla e amavo venir elogiata per le mie capacità, mi faceva sentire gratificata per il mio grande impegno. «Lo so, lo so, sono stata avventata ma che altro avrei dovuto fare? Mi sono ritrovata davanti la faccia di mio padre per puro caso e ho capito subito che doveva trattarsi di lui, non potevo lasciarlo semplicemente andar via. Sarebbe stato da stupidi» Guardai l'orizzonte convincendomi di aver fatto la cosa giusta. L'acqua era incredibilmente calma quel pomeriggio, si sentiva chiaramente il rumore delle piccole onde causate dal vento infrangersi sui massi circostanti, era rilassante. «Non dico che le mie azioni non siano state avventate, ma di una cosa sono certa, non avrebbe alcun interesse nel fare il doppiogioco. Pure lui come me è stato obliviato dalla propria famiglia, non ricorda nulla se non ciò che gli ho detto io» Guardai mio zio fisso negli occhi con sguardo severo, sapeva bene che provavo ancora un certo rancore per ciò che mi aveva fatto, restituzione dei ricordi o meno. «Ne sono felice, dico davvero, ma per ora non sono in pericolo. Se mai dovessi esserlo fidati che saresti il primo a saperlo. Ora veniamo alle questioni importanti, prima o poi dovrai rivederlo, lo sai vero?» Alzai un sopracciglio cercando di cogliere ogni sua minima reazione. «Riuscirai a mettere da parte il tuo rancore per un bene più grande?» E con bene più grande intendevo la nostra, ma soprattutto mia, vendetta verso la stirpe dei Métis.
     
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    Ian Brayden Métis
    Sicuramente sa il fatto suo. Affermai, conoscendo la preside dai tempi della scuola ma avendo negli anni perso i contatti per il fatto di aver intrapreso due strade completamente differenti. Sarebbe di certo stato anche difficile spiegare com’era fatta la famiglia Metis ed in che giri bazzicava ormai da una vita. Mentre avanzavamo verso la riva del lago salutai gli studenti che incontravamo con un cenno del capo o della mano, tornando poi a dare le mie attenzioni a Skylee. Ti sembra così strano che ci lavoro assieme? In verità non parliamo quasi mai di Hogwarts, ma se vuoi potrei sempre chiederle. Probabilmente era molto curiosa di saperlo, se tra tutti gli studenti lei fosse la più brava di tutti. Se aveva ereditato ciò che per la nostra famiglia era come la punta di diamante, ovvero la materia più complessa ed al tempo stesso affascinante, di sicuro sarebbe stata la migliore. Ogni membro della famiglia era sempre stato il primo del corso durante gli anni in cui aveva frequentato la scuola. Mio fratello, tuo padre, quando era a Hogwarts era stato il migliore del proprio corso. Non sapevo se lo ricordava o meno, se lui glielo avesse mai detto prima d’ora. Ascoltai le sue parole su mio fratello, rimanendo per un attimo in silenzio, osservando l’isoletta al centro del lago nero, in lontananza. Va bene, ciò non toglie che terrò sempre un occhio vigile su di lui, era pericoloso allora e non sarà di certo cambiato adesso. Dopo questa scoperta, ho subito capito che quel momento arriverà. Non mi sembrava vero il doverlo nuovamente incontrare dopo diversi anni, anche perché non sapevo cosa ricordasse o meno. Di preciso cosa sa? Un conto era incontrarlo mentre non sapeva neanche chi ero, un conto invece che sapesse benissimo chi in effetti ero per lui. Lo si scoprirà al nostro primo incontro, ti posso promettere di non essere il primo a scattare ma se solo fa una mossa azzardata nulla mi impedirà di rispondere. Cercherò in ogni modo di mettere l’obbiettivo comune davanti al rancore, fino ad un certo punto. Non potevo sapere ciò che sarebbe successo, potevo mettercela tutta per trattenermi, per rispettare le parole che stavo dicendo a mia nipote ma come ogni cosa, c’è sempre una soglia da non superare, mai.
    ❝ Be', ha sentito il bisogno di esercitare i suoi pochi poteri per punirmi per eccesso di velocità. Va bene, la capisco. Anche a me piace punire la gente o almeno mi piaceva. ❞
    SCHEDA Umana 35 Neutrale Ex Serpeverde
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    «Stavo scherzando, ti prego di non farlo, sarebbe imbarazzante» Quasi quanto passeggiare allegramente con lo zietto che a ogni studente che passava rivolgeva un'amichevole cenno del capo in segno di saluto. Ian era sempre stato una persona molto strana, ormai avevo smesso di far caso alle sue stranezze, sarebbe stato inutile tentare di capirlo. Continuammo a camminare fino ad arrivare verso la sponda più lontana del lago. Il commento su mio padre mi fece sorridere, era bello aver ereditato da lui la passione per le pozioni e la bravura in tale materia, mi rendeva orgogliosa dei miei successi. «Non sa quasi nulla in realtà, gli ho dovuto mostrare addirittura una foto di Papà per fargli capire che non mentivo mentre gli dicevo che era un Métis» A parte gli occhi e una cicatrice che Ethan aveva sulla guancia erano letteralmente due gocce d'acqua e persino lui, all'evidenza dei fatti, aveva dovuto arrendersi a tale rivelazione. «Sa che è stato abbandonato dalla propria famiglia in tenera età e che gli hanno cancellato la memoria, ma a parte questo non sa praticamente nient'altro. Non gli ho voluto rivelare i dettagli» Anche se alcune cose ero stata costretta a dirgliele per colpa dell'imperio che mi aveva strategicamente castato. «Mi raccomando. Non mi sembra una persona che abbia molto da perdere nel fare del male a qualcuno» Le raccomandazioni erano necessarie in una situazione del genere, dovevamo andarci con i piedi di piombo e non potevamo permetterci errori. «Beh... questo era ciò che ti dovevo dire. Credo che ora sia meglio tornare indietro prima che la preside mandi nuovamente la sua tigre, questa volta per cacciarti a calci dal castello» Sorrisi divertita al pensiero di tale scena e appoggiai con fare allusivo una mano sulla schiena di Ian, per indirizzarlo nuovamente verso il cortile della scuola, luogo in cui ci saremmo salutati prima che le nostre strade si dividessero nuovamente.
     
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