Bullets don't argue

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    Danielle Richards | I anno | Corvonero


    Da quando Skylee aveva finalmente ammesso chi fosse "l'uomo del mistero" mi ero chiusa in un circolo di pensieri che avevano come scopo principale spaccare la faccia del Morgan. Da quel poco che mi aveva raccontato mia sorella e dai collegamenti che avevo fatto io in un secondo momento ripensando agli stati emotivi di Sky, avevo intuito che i due si frequentassero già da un po' di tempo, più precisamente, quel po' di tempo che mi interessava, menzionava quella parentesi di quasi sesso nei bagni del settimo piano. Sapevo Christian fosse un farfallone, non lo aveva mai nascosto, ma avere la consapevolezza che potesse spezzarle il cuore senza pensarci due volte venendo a letto con me - sua sorella, cazzo! - mi mandava in bestia.
    Quel giorno avevo deciso di saltare per l'ennesima volta la lezione di volo, non ero nel mood o comunque sia nello stato mentale ottimale per affrontare un'altra lezione sotto lo sguardo severo di Liam. Non era propriamente imparziale come si vantava di essere, a quanto pareva, quando si trattava di rapportarsi con me diveniva immediatamente più nervoso e le frecciate o la sua durezza non avevano mancato di colpire. Finché ero sotto il suo sguardo rimanevo stoica ed impassibile anche se in realtà dentro di me urlavo di frustrazione e non mancavo di scappare al settimo piano a sfogarmi contro il sacco oppure tra le braccia di Dillon prima di esplodere in un pianto interminabile sotto la doccia. Vanja lo odiava per questo, a morte. Così se per due lezioni di fila riuscivo ad andare, alla terza dovevo per forza di cose prendermi una pausa e quale rifugio migliore se non nel regno del De Masi che nemmeno scuoteva più la testa vedendomi sulla soglia. Se ne era fondamentalmente fatto un ragione per quanto non fosse minimamente d'accordo con quella mia presa di posizione. In qualche modo si "divertiva" a farmi da padre facendomi la morale sull'importanza degli studi, dei voti, del futuro... come se già non fossi ben conscia di tutte quelle cose.
    «Hai presente che nemmeno Mat mi fa tutte queste morali?» gli dissi una volta, infastidita dopo l'ennesimo simposio.
    - Quindi gli hai detto che studi finalmente?! - fregata. «Touché» avevo alzato le mani facendo una smorfia e avevo raccolto le mie cose. «No Dìl, tranquillo. C'è una cosa che devo fare» mi sporgo a baciargli come al solito la guancia e dopo avergli sorriso mi dileguo giù per le scale. Guardo il piccolo orologio da polso, la lezione è quasi finita ed a breve vedrò i miei compagni di classe far rientro dal campo di Quidditch. Probabilmente non dovrei stare così bellamente all'aperto dove tutti possono vedere che ho deciso di saltare la lezione di mia iniziativa ma sai che c'è? Sticazzi. Che mi venissero a dire qualcosa in faccia una volta tanto al posto di farlo alle mie spalle, come hanno fatto per tutta la durata dell'anno.
    Finalmente i primi studenti si vedono arrivare dal campo e ci metto poco ad individuare la figura del Morgan affiancata dal suo fido compagno Dubois.
    «Ragazzi» li saluto entrambi con un sorriso leggermente venato dal nervosismo. «Chri hai due minuti?» Glielo chiedo semplicemente, senza alludere a nulla. Attendo la sua risposta aspettando che si congedi da Hugo e mi allontano verso una zona più appartata della tenuta. Mi volto nella sua direzione, dal mio viso ogni cordialità ha lasciato spazio all'astio puro. «Precisamente. QUANDO pensavi di dirmelo?» Sbotto incenerendolo con lo sguardo. «Tu...» stringo i palmi in due pugni e mi trattengo da tirargli un gancio dritto dritto sulla sua mandibola squadrata.
    Dagli modo di spiegarsi, El.
     
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    "Cazzo amico, è stato una figata! Le lezioni di volo sono sempre piene di adrenalina, dovremmo farle più spesso. Aspetta, ma tu fai parte della squadra di Quidditch! Dovresti darmi qualche lezione privata, sai?" Christian e Hugo stavano parlando della lezione di volo appena conclusa e nonostante i due quel giorno non erano finiti nella stessa squadra, il serpeverde avrebbe voluto partecipare volentieri ad un'altra. Non gli fregava un cazzo di essere esausto e sfatto, anzi, sentiva il corpo pieno d'adrenalina.
    Durante il cammino, vide un Ellie decisamente nervosa o forse sotto tono, avvicinarsi ai due ragazzi e salutarli. "El, ti sei persa una lezione SEN-SA-ZIO-NA-LE. Perchè non sei venuta? Il professore di volo dice che gli assenti dovranno recuperare per passare d'anno." Ah già, il professore. Dubois a inizio lezione gli aveva confidato le voci di corridoio che li vedevano protagonisti, Christian aveva proprio voglia di fare una morale alla corvonero, ma quest'ultima incurante della presenza dell'amico, iniziò a parlare in modo stizzito al serpeverde. Christian inarcò un sopracciglio e salutò l'amico che probabilmente andava a farsi una doccia, maniacale com'era. "Di cosa parli?" Chiese quando finalmente rimasero soli. Christian le lanciava sguardi interrogativi e si domandava tra se e se cosa cazzo aveva combinato per farla arrabbiare. La questione bagno era stata accantonata dai due il giorno dopo, chiarendosi sul fatto che stavano per fare una cazzata, proprio perchè Christian non voleva perdere la sua amicizia. Non l'avrebbe ammesso, ma Ellie oltre ad essere una grande cagacazzo e non-disturbarmi-a-lezione, era addirittura simpatica e rispondeva a dovere alle battutine che Christian le lanciava, ma forse, era questo il problema. Non le cazzate che le diceva, ma il fatto che faceva il cascamorto con lei ed altre, mentre usciva con Sky. "Te lo ha detto..?" Chiese, quasi certo di conoscere già la risposta. Non credeva che Ellie se la prendeva per il suo carattere libertino, dopotutto non aveva mai nascosto questo suo lato, ma da quando Sky aveva occupato tutti i suoi pensieri, lui le altre quasi non le guardava più. Non sdegnava fare apprezzamenti su un bel culo, sia chiaro, ma era totalmente preso dalla riccia dagli occhi bicolore che quelli rimanevano commenti tra amici e basta, o al massimo, un modo per fare delle amicizie non convenzionali.
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    Danielle Richards | I anno | Corvonero


    Christian e la sua dannatissima ingenuità. Se solitamente trovavo questo aspetto del Serpeverde estremamente tenero e riuscivo a soprassedere a quelle sue uscite degne di uno che era appena emerso dal mondo dei balocchi, quest’oggi, sotto lo sguardo del Dubois, ero riuscita a stento a contenere un’imprecazione a denti stretti.
    Se gli piacevano così tanto le lezioni con Liam poteva sposarselo! Stirai le labbra sollevando rapidamente le sopracciglia mentre Hugo tratteneva un ghigno passandosi una mano sul viso. Quanto era dannatamente ingenuo! Probabilmente solo lui in tutta la dannatissima scuola non era a conoscenza della mia passata relazione con il professore di volo e nemmeno aveva unito i puntini con le cose che gli avevo raccontato... Solo uno sciocco non ci sarebbe arrivato e per l'appunto Christian non brillava per il cervello arguto. Un po' era anche per quello che gli volevo bene - oltre perché tra le Serpi era il meno Serpeverde di tutti come comportamento- non sapendolo non mi giudicava né mi parlava alle spalle come facevano il resto degli studenti e anche se lo avesse saputo/capito non si sarebbe mai rivoltato alle mie spalle, né avrebbe usato l'informazione per ricavarne un qualche discutibile vantaggio.
    Ci allontanammo e lo condussi in una zona in disparte della tenuta, sufficientemente appartata nel caso avessi davvero perso le staffe del tutto con lui. «DI COSA PARLO?» sbotto alzando di qualche decibel il tono. «Bionda, occhi bicolore» dirgli eterocromatici probabilmente sarebbe stato troppo per il suo cervellino. «Ti ricorda qualcosa?!» Sfiato irritata e sull’orlo di un gancio alla sua mandibola invitante. Sembrava essere stata creata apposta per essere presa a pugni, o almeno quelli erano i pensieri che attraversavano il mio cervello iracondo.
    «Certo che me lo ha detto! È mia sorella sottolineo con enfasi sempre più crescente. «Noi non abbiamo segreti!» Il mio sguardo lo incenerisce sul posto. «Chris come hai potuto?! Ti rendi conto in che posizione mi hai messo?» Mi copro il viso con le mani e mi maledico per la centesima volta per quanto ho permesso accadesse in quel bagno oramai un mese prima. Ero sempre riuscita a non cedere alle sue lusinghe, perché diavolo non ero riuscita anche quella volta? Adesso mi sarei trovata di fronte alla scelta di mentire a Skylee, o meglio, ad ometterle quel segreto e lo avrei anche potuto fare mandando in barba il giuramento che ci eravamo fatto di non tenerci più segreti se solo fossi stata certa dei sentimenti di Christian. Ma ormai lo conoscevo e avevo visto più volte in azione, in modalità playboy il ragazzo per potermi fidare di lui e affidargli senza battere ciglio una delle persone a me più care.
    «È mia sorella!» ringhio di nuovo e questa volta non mi trattengo sferrandogli un pugno sul petto. Lo odio, lo odio con tutta me stessa ma di più mi odio io per aver ceduto. Il mio ringhio è quasi un urlo di collera.
     
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    Christian continuava a rimanere interdetto, sotto le accuse e il nervosismo di Ellie. Si, diciamo che gli voleva bene e si era affezionato alla corvonero, ma a tutto c'era un limite e la pazienza del serpeverde ha la durata di 0,1 secondi. Se in un primo momento era di buon umore, la situazione stava cambiando totalmente dalla notte al giorno, gradualmente. "Danielle!" Esclamò il nome per intero -segno che si stava irritando- quando la corvonero lo condusse in un luogo appartato, per non essere sentiti. Sembrava un cammino infinito, quanto doveva urlare per portarlo così distante? A quanto pare Christian l'aveva fatta esasperare, in un modo o nell'altro ci era riuscito. "Possiamo parlare con calma? Non c'è bisogno che ti agiti." Ovviamente no, appena si fermarono, Ellie tirò fuori tutta la sua stizza, urlando frasi su Sky che Christian non comprendeva. Si, avevano un legame forte, talmente forte da considerarsi sorelle e quindi? Per questo il serpeverde non ci si poteva avvicinare? Sbuffò ed alzò gli occhi al cielo, aspettando che finisca di parlare o inveire contro di lui. "Hai finito?" Chiese subito dopo, prima di ricevere un pugno in pieno petto, che lo lasciò a bocca aperta. Non capiva la collera della ragazza, credeva soltanto che stava esagerando. "El, Qual'è il problema se io e Sky ci frequentiamo? Non sarai mica.." Si fermò un istante a pensare e scosse la testa, forse si sbagliava, ma allora perchè fare una scenata simile? "Non sarai mica gelosa?" Optò di chiederle, infine, prima di notare una nuova smorfia facciale d'ira mista a collera.
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    - Hai finito? - strinsi gli occhi non riuscendo a trattenere un pugno abbastanza forte che si scaglio in pieno petto di Christian. Lui mi guardò stupito, non si aspettava di certo quel genere di reazioni da parte mia e tanto meno aveva la minima idea che sapessi picchiare forte per essere una ragazza piuttosto minuta. A differenza delle mie sorelle, che mi conoscevano meglio di quanto mi conoscessi io stessa per certi versi, Chris non aveva mai dovuto fare i conti con la me totalmente furibonda. Per quanto a lezione mi irritasse con i suoi dispetti, atti a togliermi la concentrazione dalle nozioni degli insegnanti, non ero mai andata in escandescenze del tutto. Quella era la sua prima volta e, dato il tema che mi premeva, non sarebbe stato semplice per lui disinnescare la reazione... cosa che comunque non sembrava nemmeno aver preso in considerazione. Ma di questo poco m'importava, furiosa com'ero lo avrei ridotto a brandelli e ci sarei sicuramente riuscita non fosse che le sue parole successive lasciarono me a bocca aperta. Una statua impalata per lo sconcerto per alcuni minuti buoni.
    «Non sarò cosa Chri?!» ringhiai minacciandolo con un altro pugno. - ...gelosa? - concluse. Uno, due, tre, quattro... sia messo agli atti che avevo provato a contenermi. «DI UN PO' CHRISTIAN MORGAN SEI DIVENTATO CRETINO?!» Il tono della voce si alzò fino a rasentare quello di un megafono senza che l'idea di darmi un contegno mi sfiorasse minimamente per l'anticamera del cervello. Avanzai di un passo puntandogli un minaccioso indice sul petto, respiravo affannosamente. Tolsi l'indice puntato alla sua giacca e me lo premetti insieme a medio e pollice sulle palpebre cercando invano di dominarmi. Feci un enorme respiro. «Chris... noi ci siamo baciati e... non solo. Capisci cosa vuol dire questo?» Sbarrai gli occhi sollevando in un espressione eloquente le sopracciglia. In quel bagno sarebbe potuto accadere molto di più di quello che era poi nella realtà effettivamente successo. Non avessi avuto rimorsi di coscienza...
    Lo fissai allungando il collo e di tutta risposta ricevetti la sua espressione vacua. «Ti stavi frequentando con Sky quando è successo!» Sbottai spintonandolo. «Capisci cosa vuol dire per me? Se fosse successo a te come la prenderesti?! Se fintanto che uscivate sapessi che un tuo amico tipo... Hugo! Se sapessi che Hugo stava per... beh... fare quello che abbiamo fatto noi... come ti sentiresti? Ecco... in questa posizione mi hai messo! Con mia sorella!» Mano a mano che cercavo di spiegarmi vidi la consapevolezza farsi strada nei suoi occhi, stava capendo. Mi scostai passandomi entrambe le mani sul viso per poggiarle alla fine sulla fronte. «Non posso tenerglielo segreto» il mio fu solo un sussurro mentre insinuavo le dita tra i lunghi capelli ravvivandoli. Rimasi in silenzio mentre meditavo il da farsi e appena ebbi deciso sollevai di nuovo lo sguardo fissandolo decisa nei suoi occhi marroni.
    «Dobbiamo dirglielo. Deve sentirlo da noi!» Asserii con convinzione, annuendo.
     
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    Probabilmente Ellie aveva le sue cose, altrimenti Christian non riusciva a spiegare il suo comportamento da pazza isterica e pescivendola al mercato che stava avendo in quei pochi minuti dalla simil-conversazione e pugni che si, gli stavano distruggendo il petto, probabilmente lasciando dei lividi; ma non avrebbe lasciato sfuggire nessuna smorfia di dolore, troppo pieno di se per far credere che una ragazza minuta come la corvonero gli stava procurando dolore. "Se per un attimo la smettessi con la tua isteria, potrei capirti, non trovi?" Le disse, senza urlare. Nascondendo il volto vedendo passare qualcuno, persino in lontananza. Avere gli occhi di tutti puntati addosso, non era una bella sensazione quando erano indesiderati o intrisi di vergogna e lo studente in quel momento, avrebbe preferito sparire più tosto che affrontare la Richards furibonda. "Ti stai agitando per questo? La storia del bagno? Ma non l'avevamo risolta già?" Chiese incredulo, convinto che non avrebbero tirato più fuori quella storia.. si sbagliava. Ascoltò con attenzione ciò che aveva da dire su un fantomatico avvicinamento di Sky e Hugo, lasciando il suo stomaco in subbuglio per il solo pensiero. Non sapeva con precisione come avrebbe reagito, di sicuro non bene, ma non era meglio non saperlo proprio a questo punto? Soprattutto se come loro non c'era stato assolutamente nulla di importante, se non un quasi rapporto comunque privo di sentimenti, che quindi valeva zero. "COSA?" Sbottò in sua direzione, con gli occhi spalancati. "Sei impazzita? Perchè dovremmo dirglielo?" Chiese, cercando nella sua testa possibili risposte intelligenti da dargli per evitare il problema. Mossa da codardi, doveva ammetterlo. "Non se ne parla, Sky non deve assolutamente saperlo! Perchè vuoi dirlo? Perchè vuoi ferirla inutilmente?" Fu l'unica cosa che riuscì a dire, purtroppo era stanco dalla lezione appena conclusa e non aveva voglia di affrontare un discorso complicato. "In quel bagno stavamo solo noi e se io non glielo dico e tu fai altrettanto, da chi mai dovrebbe venire a saperlo? Dopotutto è stata una cosa di poco conto che non ricapiterà. Smettila di fare la grifondoro e lascia il finto buonismo a qualcun'altro." Quasi non riusciva a crederci che Ellie voleva metterlo nei casini e non capiva: Non faceva la spia ai professori, perchè con l'altra corvonero doveva essere diverso?
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    Danielle Richards | I anno | Corvonero


    «L'avevamo risolta, certo. Prima che scoprissi che tu pezzo di...» mi bloccai cercando le parole «schifo frequentassi mia sorella!» davvero Danielle? Schifo? È il massimo che sai fare ad insulti? Persino la mia coscienza si prendeva gioco di me per quell'insulto che rasentava appena il ridicolo. Ed era vero comunque, la storia era stata bella che archiviata da tempo da entrambi decidendo che quanto era successo nei bagni del settimo piano sarebbe rimasto relegato lì dentro. Non era servito discuterne. Non ne avevamo semplicemente più fatto parola, nemmeno per sbaglio in nessun dialogo e la questione si era naturalmente chiusa a quel modo: come se non fosse mai davvero successo.
    «Come hai potuto fare questo a Skylee? Con quante stai andando fintanto che stai con lei? Uh?! No, non dirmelo! ...non voglio saperlo» alzai i palmi negando ed indietreggiando di un passo, l'espressione di puro disgusto stampata in viso. «Chri se la fai soffrire ti spacco la faccia... Sky è pura! Si merita una persona che l'ami davvero... Non uno stronzo che gliela fa alle spalle e con la sua migliore amica per giunta! Dai che schifo! È... È... quanto di più basso potessi fare da te non me lo aspettavo!» Lo guardai sconvolta. Se solo avessi saputo, mai e poi mai mi sarei trovata in quella situazione. Era la prima regola in amicizia: mai andare con la cotta della tua amica, né prima né dopo. Ero stata davvero orribile in quell'ultimo punto, avevo riversato tutto il mio disgusto e la mia frustrazione sul ragazzo e fosse stato un altro frangente mai e poi mai l'avrei fatto. Mi ero affezionata a Chri, mi era amico e a modo suo lo dimostrava proteggendomi da determinate situazioni.
    «PERCHÈ È MIA SORELLA! Non posso tenerle segreti!» Urlai nuovamente, la voce rotta, chiedendomi perché mai non capisse il punto. «Non voglio ferirla! È davvero l'ultima cosa che vorrei succedesse... ma Chri... se venisse fuori?! Se lei lo scoprisse...?!» Scossi il capo passandomi di nuovo le mani sul viso. Skylee mi avrebbe uccisa, per quale diavolo di motivo avevo ceduto? Ero sempre stata così brava ad eludere le avance del Serpeverde nonostante le occasioni da parte sua non fossero mancate: se c'era la possibilità di flirtare con una ragazza Christian Morgan non si sarebbe mai tirato indietro. «Ti potrei dire lo stesso di me e di Hemsworth eppure... in quel dannato giornale riescono a reperire le informazioni anche a porte chiuse! Pure fuori dal castello! Non mi stupirei se nel prossimo numero venisse fuori» diedi in un colpo di tosse e cominciai a camminare avanti e dietro davanti al Serpeverde mentre il mio cervello si azionava febbrile a trovare un soluzione. Era la prima volta che con lui facevo cenno a quella che era stata la mia relazione con il professore di volo dandogliene praticamente la conferma, anche quello non era mai venuto fuori nonostante il ragazzo si fosse proposto più volte di fare vendetta sull'uomo che mi aveva spezzato il cuore, ignaro, che ero stata io la colpevole.
    «Glielo dobbiamo dire noi Chri, prima che lo scopra da se. Sarebbe peggio» lo supplicai.


    Edited by .Ellie - 18/7/2021, 19:30
     
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    "Far ragionare Ellie quando è incazzata sembra inutile quanto la sigaretta senza accendino, quando smetterà di rompere le palle?" Christian non riusciva a stare dietro al suo discorso e quando la ragazza si lasciava sfuggire commenti poco piacevoli, l'unica cosa che si lasciava scappare erano dei lunghi sbuffi e braccia incrociate. Davvero non ci credeva che erano arrivati a fare quel discorso, il serpeverde sapeva bene di aver ceduto ad un impulso sbagliato, ma a sua discolpa, quando stava per succedere l'irreparabile, lui ricordava di essere stato sedotto e abbandonato, in una squallida camera d'albergo, ad Hogsmade; solo dopo era venuto a conoscenza dei motivi che avevano portato Sky a scappare via, nessuno poteva biasimarlo se provava a consolarsi come meglio poteva. "In realtà, ecco.. non stiamo proprio insieme, voglio dire.. ci frequentiamo." Questo discorso aveva mandato in tilt il cervello del giovane studente, lui e Sky non avevano parlato di etichette, non si definivano fidanzati, troppo presto, ma non amici, troppo poco per il loro rapporto. Insomma, erano qualcosa di non ben definito e sembrava stare bene ad entrami. Non avevano nessuna limitazione di fidanzati, ma d'altro canto approfittavano dei benefici della relazione fissa e da un po' di tempo, approfittavano letteralmente di tutti i benefici. Non voleva rovinare tutto, non l'avrebbe fatto, non avrebbe detto nulla e sperava che anche Ellie non l'avrebbe fatto. "El, ascoltami: Ci tengo a Sky, sul serio. L'ultima cosa che voglio è farla soffrire, ma se noi gli diciamo quello che stava per succedere in bagno, lei nè soffrirà automaticamente. Ci allontanerà entrambi, è questo che vuoi? Una migliore amica che non ti parli più? Che ti allontana o che so, cambi stanza per non passare più tempo del dovuto con te?" Sperò di essere stato convincente e ovviamente, il discorso valeva anche per lui. Voleva vedere Sky allontanarsi da lui per poi finire tra le braccia di qualcun'altro? Sentiva il sangue ribollire al solo pensiero. Sapeva che quello che stava chiedendo ad Ellie era da egoista e codardo, ma era la strada più facile da percorrere, con meno difficoltà.
    La corvonero tirò fuori il giornalino del castello:Il TLTT? Come mai poteva scoprire una cosa simile? E anche se avesse riportato lo scoop, la parola d'ordine era negare, negare e negare sempre, fino alla nausea. Doveva crederci prima lui che non era successo nulla, solo così poteva farlo credere anche agli altri. "Allora è vero! Sei stata con quel coglione!" Evitò di ascoltare l'intera sua frase da saggia corvonero e si limitò a commentare quello che per lui era davvero uno scoop. "Come hai fatto a stare con un coglione come quello, oddio. Oggi mi sa che aspettava proprio te con lo striptease che ci ha regalato.." Gli scappò un risolino nervoso, ricordando la scenetta comica e allo stesso tempo il discorso che tentava di chiudere. "Allora ci stai? Discorso chiuso?" Chiese, prima di sedere sotto l'ombra di una quercia, con la divisa ancora stropicciata e sporca per la lezine di volo di poco fa.
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    Danielle Richards | I anno | Corvonero


    «E quindi solo perché vi state solo frequentando non pensi che meriti la tua fedeltà?» sbottai immediatamente alla fine della sua frase. «Ti ribalto la cosa: se Sky lo facesse a te, Chri, come ti sentiresti? Perché sono sicura che dire incazzato sarebbe riduttivo!» continuai puntandogli l'indice sul petto. Quanto era immaturo su quel discorso e quanto dannatamente mi stava facendo imbestialire quel ragazzo mai nessuno fino a quel punto, sempre se si escludeva la O'Carolan. Lei riusciva ad urtare il mio sistema nervoso anche solo banalmente respirando. Tolleravo persino Oliver Evans e le sue uscite prive di senso perché appunto le prendevo per ciò che erano: stupidaggini da parte di un perfetto idiota. Strinsi gli occhi a due fessure, fulminandolo. Poggiai la sinistra sull'anca mentre con la destra distolsi lo sguardo dai suoi feroci occhi marroni passandomela per l'ennesima volta sul viso in quella discussione. Davvero non riusciva a capire il punto di tutta quella situazione? Davvero aveva lo spessore emotivo di un foglio di pergamena e non riusciva nemmeno vagamente a mettersi nei panni di mia sorella? Se lo avesse saputo Sky ne avrebbe sofferto infinitamente dopo ciò che era successo con Padme. E se per la prefetto di Corvonero si era trattato semplicemente di un'altra concasata qui la questione era ben peggiore. Il Serpeverde aveva osato infrangere il patto tra amiche.
    «No non lo voglio» mormorai arresa mentre la mie espressione cambiava totalmente al discorso del ragazzo. Non volevo Sky mi odiasse, era l'ultima cosa che mai avrei voluto al mondo ma ero anche ben conscia di cosa volesse dire tenere un segreto e poi assistere allo scoppio di una bomba com'era successo con Vanja. I problemi di droga e di alcool della russa ci avevano investite con la forza di un treno in corsa ed il periodo subito dopo non era stato facile. Ci eravamo drammaticamente allontanate, io per prima dalla rossa e solo l'intervento di Liam mi aveva permesso di ragionare e tornare sui miei passi. Quella era stata una grossa prova del nove sulla nostra amicizia e, almeno con noi, Vanja si era rimessa in carreggiata. Ma davvero volevo affrontare la stessa situazione con Skylee? Mi avrebbe odiata ne ero certa anche se la mia colpa arrivava fino ad un certo punto ignara com'ero stata di tutta la situazione... c'erano voluti mesi perché la corva ammettesse che l'oggetto del suo desiderio fosse il Serpeverde che mi trovavo di fronte e con cui stavo discutendo.
    Stupidi, maledetti segreti. Non riuscivamo mai ad imparare dai nostri errori. Se Sky fosse stata sincera sin da subito mai e poi mai avrei ceduto in quel bagno, MAI. Ma qui la colpa era da imputare unicamente a lui che non era affatto ignaro come la sottoscritta e conscio delle sue azioni le perpetrava senza il minimo rimorso.
    - Allora è vero! Sei stata con quel coglione! - il repentino cambio di soggetto mi fece arrossire violentemente e non fui capace di rispondergli immediatamente a tono. «Liam cosa...?!» lo streaptease? Ma di che stava parlando? «Hei sto parlando con te!» lo seguii fino alla quercia dove il ragazzo si lasciò cadere ai suoi piedi poggiandone la schiena sul tronco. «Cos'è questa storia?» corrucciai le labbra in un'espressione interrogativa. Che stava succedendo a Liam? El non sono affari tuoi, non ti interessa. Smettila di preoccuparti per lui! Sospirai ed il mio fu più uno sbuffo che un vero sospiro. «Ci sto» dissi infine fissando in lontananza il luccichio del sole sul Lago Nero, all'orizzonte il grosso galeone di Durmstrang con le bandiere che sventolavano alla brezza. «Ma non andrà a finire bene...»


    Edited by .Ellie - 24/7/2021, 23:49
     
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    Fedeltà: Una parola semi-sconosciuta al ragazzo che da un po' di tempo vestiva i colori verde e argento dei serpeverde. A Manhattan non si era mai posto il problema, li era uno scapolo d'oro, figlio di uno dei più grandi imprenditori di New York, chiunque voleva passare il proprio tempo con lui, sia che si trattava di poche settimane, sia di poche ore. Rimuginava su quella parola, per poi sobbalzare sulla domanda successiva. "Sky non lo farebbe!" Asserì secco. Non poteva, non doveva.. la prima persona che aveva scalfito il suo cuore di pietra, non poteva fargli una cosa simile e forse adesso riusciva a comprendere il ragionamento di Ellie. Christian aveva sbagliato, non c'era ombra di dubbio e soffriva al pensiero di ferire Sky, ma ormai il danno è fatto, non si può tornare indietro. Pensava che facevano meglio a dimenticarlo, coprire le tracce ed andare avanti. Già solo parlarne poteva metterli a rischio, seppur si trovavano in un luogo abbastanza distante da orecchie indiscrete, aveva capito che non ci si poteva fidare neppure degli alberi. Un esempio? Il Platano picchiatore! All'apparenza maestoso e innocuo, si trasforma in una quercia feroce se solo qualcuno gli respira vicino rumorosamente.
    Finalmente la corvonero pareva aver capito il ragionamento del serpeverde, cambiò totalmente espressione alle parole schiette che le arrivarono alle orecchie, toccando forse un nervo scoperto. "Mi spiace.." Disse quasi sottovoce. "Non volevo metterti in mezzo, sai, è successo tutto così in fretta.. non era niente di premeditato, puoi credermi." Alzò il braccio sinistro mentre il destro toccava il petto all'altezza del cuore, come segno di giuramento. Cresciuto tra i babbani, faceva ancora le loro gesta, le cattive abitudini erano difficili da mandar via. Tirò le braccia nuovamente giù e continuò il discorso. "Insomma, quel giorno io ero in una fase no, sia con Sky che con il mio cervello. Sei capitata al posto sbagliato nel momento sbagliato." Cercava in qualche modo di giustificare la sua stronzaggine, con Tutta Hogwarts a disposizione, il cascamorto proprio con sua sorella doveva fare? Questo era quello che non riusciva a perdonarsi. Perchè se si trattava di qualcuno con cui la riccia non aveva rapporti, sti cazzi il discorso era morto sul nascere, ma con Ellie, che con lei ci dormiva persino, la cosa si complicava. Pensava ad Hugo e Oliver, se mai avessero fatto una cosa del genere, Christian non avrebbe risposto delle sue azioni, perchè a loro ci è legato. Non poteva semplicemente menarli e finirla li, loro l'avrebbero ferito nel profondo. Scosse la testa, non voleva avere quei pensieri tanto brutti che gli facevano compagnia, bastava Ellie che sembrava interessata in particolar modo a ciò che Christian le aveva rivelato. "Hai capito bene! L'abbiamo trovato senza maglia, ti ha conquistata così?" Rise di gusto. A saperlo prima che era lui il ragazzo per il quale El soffriva tanto, se non gli spaccava il setto nasale, sicuramente gli avrebbe dato del filo da torcere. Infondo, non è mica colpa di un primino inesperto se causalmente gli finiva addosso con la scopa, più volte! "Ah, dice anche che devi recuperare la lezione." Continuò quando finalmente aveva poggiato la sua schiena contro la quercia; scomoda, ma almeno poteva riposare un po'. "Oltre la lezione, mi sa che quello vuole farti recuperare altro, sai?" Decise di prenderla in giro come suo solito e con un colpo di bacchetta fece alzare la parte inferiore della sua divisa per qualche istante lungo abbastanza da sbirciare sotto la gonna. "Gli mancano le tue mutandine di pizzo rosa." Se la rise, incurante del fatto di essere stato eccessivo. Anche scherzando, Christian non riusciva mai a restare nei limiti prestabiliti.
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    Danielle Richards | I anno | Corvonero


    «Penso che entrambi fossimo in una fase no» ribattei meditabonda fissando il suo viso corrucciato. Alla fine ci eravamo pentiti entrambi di quel momento di debolezza e il destino fortunatamente aveva voluto che non facessimo nulla che andasse troppo oltre e nei fui lieta considerando come erano andati i fatti. Se davvero fossi andata a letto con lui in quel momento non avrei saputo più guardare in faccia né lui e soprattutto non sarei stata di guardare in faccia Skylee. Rabbrividivo all'idea che lo scoprisse e avrei sinceramente preferito affrontarla, dirglielo io stessa fugando ogni eventuale dubbio piuttosto che venisse a saperlo in qualche modo traverso minando quello che era il nostro rapporto di fiducia reciproca. Non si sarebbe più fidata di me, o almeno, era quello che pensavo se fossi stata al suo posto. Stupida, stupida me che mi ero cacciata in quella situazione! Non sarei mai stata tranquilla al riguardo, anzi, sapevo o meglio più che sapere lo sentivo che prima o poi lo sarebbe venuta a sapere... Sospirai guardando il sole che si specchiava sulla superficie del lago nero.
    Per fortuna la conversazione virò su lidi meno intricati per quanto inizialmente quella parte di discorso non fosse partita proprio in quel senso. Liam aveva dato spettacolo? Per quale ragione? Era sempre stato prudente in quel senso che ragione aveva alla veneranda soglia dei quarant'anni di comportarsi come un patetico adolescente? Mi sarei aspettata un comportamento simile da un ragazzino della mia età o inferiore come poteva esserlo Christian ma non da un uomo che si presupponeva fosse maturo. Non avrebbe dovuto razionalizzare e basta?
    Sollevai un sopracciglio alla provocazione di Morgan, mi aveva conquistata così? Beh, in un certo senso... sicuramente il cervello non era la prima cosa che si affibbiava ad uno come lui. «Ehm...» borbottai gesticolando in maniera approssimativa. «In un certo senso» feci stridula per poi lasciarmi andare ad una risatina. Effettivamente, se ci pensavo, la prima volta che mi baciò lo fece sul ring dopo essersi tolto la maglia... abbastanza sleale considerando che stavo vincendo quell'incontro approssimativo di boxe.
    - Ah, dice anche che devi recuperare la lezione - lo fissai arcuando le sopracciglia in un'espressione di quieto broncio. «Ma non c'è motivo, ormai la scuola è finita ed i giochi fatti. Mi terrò il mio Scadente e buona notte» replicai cupa. Non sarei tornata per nessuna ragione a seguire le sue lezioni a maggior ragione se dava spettacolo comportandosi come un bambino dell'asilo. Dov'era finita la discrezione? Rotei gli occhi al cielo scuotendo il capo e sperai che Dillon non venisse mai a conoscenza di quell'informazione altrimenti, come minimo, mi avrebbe trascinato di peso letteralmente caricandomi in spalla e considerando che il bibliotecario ci dava sotto con gli allenamenti diventando sempre più grosso e simile ad un armadio a tre ante non avrebbe fatto la benché minima fatica a portarmici di peso.
    «CHRISTIAN!» Gli tirai una violenta pacca sulla spalla quando con un colpo di bacchetta mi alzò la gonna. Me l'abbassai come potei e lo fulminai con lo sguardo. «Questo è il genere di cose che se ti vedrò fare nuovamente su qualcuna ti farà guadagnare un biglietto per crucioland. A costo di andare da quel pirata a chiedergli di insegnarmelo!» Lo ammonii puntandogli l'indice contro ancora torva.


    Edited by .Ellie - 7/8/2021, 15:30
     
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    Christian stentava ancora a credere che Ellie era stata con il professore di volo, tra tutti i prof con cui poteva spassarsela, proprio con il più coglione si era andata a strusciare. E poi, non credeva affatto che la corvonero fosse capace di tali misfatti, lei, che si mostrava a tutti come la miss secchiona di Hogwarts. "Ma che davvero El? E poi parli di me?" Le diede uno spintone, per poi scoppiare a ridere di nuovo. Il loro incontro non stava andando com'era iniziato e a Christian questo faceva piacere. Non voleva perdere l'amicizia di Ellie e di sicuro non voleva smettere di frequentare Sky, per questo fu più che felice di cambiare argomento e portare l'attenzione su Hemsworth e la sua testa vuota. Il classico tipo: Tutto muscoli e niente cervello. "Mmh, dici che non ti bocceranno per aver quasi smesso di frequentare le lezioni di volo? Non mi spiace, eh, nel caso venissi bocciata hai qualcuno che ti fa compagnia." Lui si era impegnato nel corso del secondo quadrimestre, ma non sapeva se l'impegno aveva dato i suoi frutti, le probabilità di essere rimandato erano più alte di quanto voleva credere. Scosse la testa per non pensare a se e portare di nuovo l'attenzione su Ellie e le sue mutandine rosa. Alla Bronzo-blu non fece piacere ricevere un colpo di bacchetta sotto la gonna, tant'è che diede una violenta pacca sulla spalla di Christian, che ormai voleva urlare pietà per tutti i colpi che aveva ricevuto fin'ora. "Mi sa che dopo dovrò passare in infermeria, mi stai mettendo K.O, continui a fare boxe con quel tipo strano? Quello che faceva il soldato.. insomma, mi hai capito." Ecco a cosa servivano le chiacchiere durante storia della magia, impicciarsi della vita di Ellie più tosto che dormire con la testa sul banco o accendere uno spinello in segretezza in fondo all'aula. "Saresti in grado di cruciare un faccino come questo?" Mise su una faccia di cucciolo abbandonato, che durò ben poco. Il tempo di nominare quel gran coglione di Durmstrang. Cazzo quanto gli stava sulle palle quel tipo, prima o poi gliel'avrebbe fatta pagare per averlo cruciato. Adesso lo ricordava, ma incapace com'era nell'usare gli incantesimi, sarebbe andato a morte certa se avrebbe deciso d'affrontarlo e poi, la vendetta è un piatto che va servito freddo, giusto? Magari se ne ritorna a Durmstrang e manco l'avrebbe più rivisto. Che sensazione di pace gli dava quel pensiero. "Ti prego, dimmi che non te la fai con quel pirata." Sbuffò sonoramente, quel tipo sembrava non avere sentimenti e non voleva che Ellie potesse stare male per lui, già ha dato con il professore. Non gli andava giù vederla come l'aveva conosciuta.
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    Danielle Richards | I anno | Corvonero


    Ellie
    «Oh e andiamo che pensavi? Le guardo anch’io certe cose e non si può dire di certo che si tenga male a quarant’anni»
    ridacchiai restituendogli il colpo di spalla. Ecco, così in quel modo era nata la nostra amicizia. Da un rapporto unicamente mirato al reciproco benefit era evoluto fino a quelle battute leggere, in una giornata no ormai sapevo che avrei potuto contare su di lui per una risata nonostante i suoi sbalzi d’umore repentini era alla fin fine un buon amico e lo dimostrava a volte in modi molto contorti ma lui c’era. «Nah, non credo mi boccerà anche perché i miei genitori sono sul piede di guerra con lui… in un certo senso posso stare tranquilla poi ho sempre la mia media a pararmi il culo. Non penso proprio la Rei mi bocci per l’equivalente magico di educazione fisica! Sono una studentessa modello per il resto e… ho un sacco di crediti extra tra la biblioteca e le lezioni supplementari con la Stojnov, quindi…» corrucciai le labbra soddisfatta, anche senza la minaccia dei miei genitori mi consideravo in una botte di ferro. Non avrei avuto bisogno di loro e tanto meno di interpellarli, poi, onestamente, avevo dato l’esame di smaterializzazione ormai mesi prima, a cosa mi serviva saper volare quando sapevo letteralmente teletrasportarmi da un posto all’altro? Feci una scrollata di spalle, sicura di me e non contento il Serpeverde mi sollevò la gonna costringendomi a prenderlo a pugni per il gesto. «Così impari! Non ti azzardare più» lo ammonii con l’indice puntato. «Mati non è strano!» Sbottai piccata sul vivo mentre le mie guance si coloravano di una leggera sfumatura rossiccia. «Comunque si, nel weekend quando non è in servizio usciamo… ci stiamo andando piano dopo beh… quella volta» feci una piccola smorfia spostando lateralmente le labbra, ormai era passato almeno un mese e mezzo da quel momento di incertezza a casa sua. Non l’avevamo gestita al meglio in un primo momento però stavo facendo del mio meglio per relegare i sentimenti che riguardavano il professore, legati perlopiù ai nostri ricordi insieme, con quello che stavo cercando di costruire con Mat. Il tutto con lui era accaduto molto velocemente, forse troppo, e c’erano momenti in cui non potevo fare a meno di pensare che lui fosse quello giusto ma capitato purtroppo nel momento sbagliato. A quei pensieri cercavo di non darci peso, anzi, cercavo di contrarmi unicamente sulle emozioni che mi scaturiva stare con lui ma comunque era come se il passato non volesse rimanere alle spalle continuando prepotente a irrompere nella mia vita senza permesso. Sarebbe stato tutto più semplice se non avessi visto Liam ogni santo giorno a scuola ed ero convinta che la pausa estiva lontano da lui mi avrebbe di gran lunga aiutato e permesso di concentrare tutte le mie attenzioni sul siriano. Seppur una testa calda era paziente e lo vedevo sforzarsi di non cadere vittima della sua stessa collera, cercava di migliorarsi e mi scaldava il cuore sapere che lo faceva unicamente per me.
    «Oh si, ti crucerei seduta stante!» Gli diedi un colpo di spalla scoppiando nuovamente a ridere di gusto. Christian sapeva benissimo che non avrei mai azzardato tanto, ero troppo buona e ligia alle regole e le Maledizioni Senza Perdono erano assolutamente fuori discussione sia per la mia morale e sia perché illegali. «Magari me la facessi con lui Chri, ma dico l’hai visto? So che non dovrei dirlo ma è proprio bono» era la verità ma perché non farlo arrabbiare ulteriormente? «E comunque ti pare? Mi vedo già con qualcuno… io a differenza tua sono fedele microscopica parentesi con Noah di Grifondoro a parte considerando che l’avevo fatto per un motivo ben preciso, ma con Mat, o comunque in futuro non contavo di dover mai più scendere a tanto.
     
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    Christian fece il gesto di dover dare di stomaco quando Ellie elogiava il fisico scultoreo del quarantenne professore di volo. Lui non lo trovava per niente avvenente e non solo perchè il serpeverde è etero con la "e" maiuscola; non gli piaceva ne come aggiustava i capelli, ne il modo di vestire, il modo di porsi ecc. Era totalmente fuori dal suo concetto di avvenenza. "Se lo dici te.." Pronunciò scettico e dall'espressione contrariata. Per fortuna che c'era invece chi in quella scuola aveva buon gusto riguardante i ragazzi, tipo Sky.
    Ascoltò il ragionamento di Ellie che non faceva una piega, con tutti i precedenti che avevano i due, la corvonero poteva dormire sogni tranquilli. Hemsworth non poteva di certo prendersi il lusso di bocciarla o darle dei debiti, se ci teneva al suo posto di lavoro, faceva bene a non fare cazzate. Soprattutto perchè Ellie non merita un pessimo voto in nulla, per tutto l'impegno che mette nello studio. "La mia offerta di sferrargli un gancio destro è sempre valida, anche se penso che non ti serve affatto il mio aiuto. Con tutti i colpi che mi stai dando, per stasera finirò al San Mungo. Guarda cosa mi hai fatto, stai rovinando una scultura." Christian ingigantì il tutto, mostrando ad Ellie il braccio che però non era rovinato, come lui voleva far credere.
    Il discorso sviò da un ragazzo all'altro, mentre Christian per non dare di matto con le risate, iniziava a mordersi le labbra. Non doveva pensare che al soldato non funzionasse il soldatino, non doveva o non avrebbe smesso più di ridere. "Ancora niente sesso? Dico vuoi farti suora?" Alzò gli occhi al cielo, incapace di concepire un idea tanto assurda che stava a significare andarci piano. Certo, l'aveva fatto anche lui per Skylee e in cuor suo sapeva che avrebbe aspettato ancora a lungo la biondina, ma il discorso era diverso, perchè prima di lui bei occhi non era stata a letto con nessuno, non come la corvonero che aveva al suo fianco in quel momento. Ripensandoci, Christian un giretto con lei l'avrebbe fatto volentieri, ma il destino aveva deciso diversamente per i due quella volta. "Dragonov è bono?" Scattò in piedi, quel tipo gli stava altamente sulle palle. Passino i problemi di erezione, passi il professore di volo, ma Axel proprio no. "Danielle Richards, devo dire alle tue sorelle di chiuderti in stanza fin quando quel tipo non se ne torna a Durmstrang? Giuro che se ti vedo con lui, do di matto." Ok, il verde-argento stava avendo una reazione esagerata, dettata non solo dal bene che voleva ad Ellie, ma anche dall'esperienza personale che ha avuto con lo straniero. "Sei riuscita a mettermi di cattivo umore, brava." Applaudì con fare scenico. "Adesso serve solo uno spinello per rilassarmi, ci vediamo a lezione miss secchiona." Le disse, prima di separare le loro strade per quel giorno.
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