Where everything started

Privata

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Member
    M_UNREADM_UNREADM_UNREAD

    Group
    Member
    Posts
    462

    Status
    Offline
    Dormitorio Corvonero

    I sogni erano diventati un'arma a doppio taglio per la giovane Reed.
    A volte tranquilli, a volte sin troppo popolati.
    C'erano bambini, donne, adolescenti per lo più.
    Raramente uomini.
    Eppure in quel momento sentiva gli occhi di un adulto puntati su di se.
    Sapeva di conoscerlo, aveva gli occhi corvini e la pelle spenta, eppure, nonostante vi leggesse disperazione in quello sguardo, forse a tratti paura, lei lo riconobbe.
    -Professore- disse avvicinandosi – che ci fa nel mio sogno?- per un attimo pensò fosse morto.
    Il professor Alvarez era un veggente, molto simile a lei, sebbene differissero in tante piccole cose, non era insolito trovarlo sofferente, dopo l'estate in cui si vociferava fosse tornato Voldemort i suoi poteri erano emersi senza freno, così come quelli di molti altri, compreso il prof che soffriva di emicranie e, da quello che aveva sentito, svenimenti.
    Ragionandoci, effettivamente, poteva non essere così anomalo.
    Quindi gli si avvicinò ma rimase a qualche metro di distanza quando percepì un'aura totalmente negativa.
    -Lei non è il professor Alvarez- decretò cogliendo in quelle parole la consapevolezza di essere nei guai.
    O meglio, era il suo sogno o il sogno di un altro quello?
    Non se ne usciva incolumi dai sogni altrui.
    Non proferì parola ma i suoi occhi esprimevano in pieno l'incertezza.. andare o restare?
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Fuggitivi
    Posts
    1,468

    Status
    Anonymous

    tumblr_ozfwg1PxwZ1qljqu0o5_400

    E' buffo come nei miei sogni migliori, il mio aspetto sia sempre il peggiore mai avuto. E' un aspetto antico, che segnava una tappa particolarmente importante della mia vita: la stanchezza, e il dolore di essere e vivere. La barba incolta, i capelli arruffati, e quell'espressione smunta che definisce qualcuno con chiari problemi di alcol e medicinali. Non mi sono mai chiesto quale fosse il problema riguardo i miei sogni e i miei incubi, ma tendevano a mostrarmi puntualmente come qualcuno di diverso.
    Non faticai a ricordare l'espressione e come apparivo nel sogno di Eris, dove ancora in ospedale, i capelli cortissimi mi pungevano le mani. Ora passavo davanti uno specchio annerito e scheggiato in alcuni punti, e fatico un po' a riconoscermi, mi chiedo che anno sia, così inclino la testa verso destra, sentendo un rumore conosciuto nel taschino della felpa. Abbasso la testa e tiro fuori la piccola scatolina arancione con l'etichetta strappata. C'erano all'incirca dieci pillole gialle all'interno, così mi dicono che il mio aspetto risale al periodo in cui Makenzie abitava ancora con noi. Forse quando ero in ospedale.
    Dormitorio corvonero. Ci ero entrato diverse volte durante la mia adolescenza, eppure, al buio non era così facile riconoscerne angoli e ombre. Ero certo che tutti gli altri avrebbero dormito senza problemi, nessuna si sarebbe svegliata, eccetto lei.
    Era bella ed eterea come avevo visto nella foto, dai lineamenti delicati, la pelle diafana e delle ciglia così brune da sembrare finte.
    Aspetto che decida di riconoscermi da sé. Questo Alvarez sempre tra i coglioni.
    Le sorrido in un modo strano, credo sia terribile, nonostante sia spontaneo.
    "Ciao Ariadne" dopo anni, quella sensazione di abbandonare la mia anima e credenza a qualcuno che vedeva molto più in là era di nuovo viva. La felpa nera e larga che indossavo, accolse nelle tasche le mie mani chiuse a pugno. Gli occhi smeraldo sembravano saperne una più di ogni essere umano. E l'età, era semplicemente perfetta.
    "E' un piacere conoscerti" un lembo di luna le illuminò il volto pallido, mi scopro il braccio con la cicatrice di quel che fu un marchio inutile ed ingombrante, glielo mostro come fosse un biglietto da visita "Vuoi vedere chi sono?".





     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Member
    M_UNREADM_UNREADM_UNREAD

    Group
    Member
    Posts
    462

    Status
    Offline
    Sebbene se lo potesse aspettare il fatto che lui la chiamò per nome le causò un brivido lungo la schiena.
    Ariadne lo scrutò, non aveva un buon aspetto, più lui avanzava nell'oscurità più lei riusciva a definirne i tratti.
    Era diverso dal professore, la vita sembrava essergli stata ostile, probabilmente erano le scelte che aveva fatto a dargli il pensiero maggiore.
    Sofferenza, tristezza.
    Disse che era un piacere conoscerla.
    Lo avrebbe definito il tempo quanto.
    Ade abbassò lo sguardo sull'avambraccio nudo del mago.
    Una cicatrice in sostituzione del marchio nero.
    Trattenne la voglia di sfiorare la pelle rosata che faceva sfoggio nel pallore dell'avambraccio e preferì voltare lo sguardo verso il bagliore lunare.
    -Lo so chi sei- incerta su come proseguire lasciò che fosse il silenzio a far loro compagnia, poi lo spezzò lei stessa – tuttavia questo è il mio sogno, non mi piace avere ospiti quando indugio nei miei pensieri-
    Si voltò con il corpo, dopo un fugace sguardo si mise a camminare, sapeva che lui l'avrebbe seguita, quindi non assunse un andamento veloce, piuttosto calcolato, cadenzato.
    -Ichabod- lo chiamò per nome - non posso darti quello che chiedi-
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Fuggitivi
    Posts
    1,468

    Status
    Anonymous

    tumblr_ozfwg1PxwZ1qljqu0o5_400

    Senza che toccasse la pelle delicata, mi sentii vibrare proprio nel punto dove il vecchio marchio nero aveva lasciato un'ombra confusa. L'età era talmente perfetta da sembrare un segno del destino, le piccole donne che resistevano alla adolescenza senza rompersi erano tra le più potenti donne anziane veggenti. Ma più delle veggenti anziane, c'erano le bambine al di sotto dei quindici anni.
    "Ovviamente" sapeva chi ero, se anche senza toccarmi era chiaro, e notando i leggeri guanti di tessuto traforato elegantemente, non potei fare a meno di pensare quanto avesse più probabilità di gettarsi dal balcone piuttosto che decidere di posare un centimetro di pelle sulla mia. Avevo distrutto ogni veggente vicina a me, e l'ultima era chiaramente capitolata senza poter dimostrare alcunché a nessuno.
    Rimango con la schiena dritta davanti a lei, riponendo la mano nella tasca, e accorgendomi che il piccolo tubolare è sparito dalla tasca. Mi chiedo solo per un attimo perché.
    "Mi dispiace" ed è di quanto più onesto sia mai uscito dalla mia bocca, ma il mio stesso nome mi ribollì nelle mie stesse vene agitando il mio sangue. Quando mi paro davanti a lei, arrestandone la corsa, mi rendo conto che le lascio spazio per lasciarmi ancora alle spalle se volesse, nel lungo corridoio, ma dico "Mi serve il tuo aiuto, so che puoi aiutarmi" è talmente minuta e piccola in confronto a me, che sono tenuto ad inginocchiarmi su un solo ginocchio, mentre la mia voce roca, gratta ancora i mattoni attorno a noi. "Ariadne" e le mostro una mia mano "Guarda quante cose potrei fare per te" l'adorazione, venerazione che avevo per queste donne, era qualcosa che avrebbe potuto vedere da lei stessa. Le porgo la mano, come un cavaliere che chiede in sposa la più bella del reame "Ho bisogno di te".


     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Member
    M_UNREADM_UNREADM_UNREAD

    Group
    Member
    Posts
    462

    Status
    Offline
    Le persone erano strane, Ade lo sapeva perchè lei per prima un po' lo era.
    Ma nei suoi tredici anni di vita non le era mai capitato di confrontarsi con qualcuno che aveva una deferenza per lei tale da metterla in soggezione quasi.
    Eppure non fu neanche questo il primo sentimento che si ritrovò a provare.
    Potere. Questo era più appropriato.
    E le piacque.
    Le piacque sentire di avere potere su qualcuno.
    L'uomo voleva qualcosa da lei, più di qualcosa, e lei poteva negarglielo.
    La possibilità di scelta, la posizione che le venne data, seppur non calcolata, lasciarono Ariadne silenziosa per diversi minuti.
    -Non è in dubbio la possibilità che io possa aiutarti, mi chiedo solo perchè dovrei farlo-
    Lei non era una stupida.
    Molti non ricordavano il passato ma Ade si.
    Suo padre si teneva costantemente aggiornato, in casa sua c'erano sempre stati quotidiani babbani, ma anche riviste magiche come il calamaio.
    Lei aveva letto cose che nessuna bambina avrebbe mai dovuto leggere, il mago che aveva davanti era stato protagonista di diverse notizie, una peggiore dell'altra.
    Allora perchè doveva fornirgli il suo aiuto?
    Allungò la mano e lei si ritrovò a fissarla.
    Per quanto intelletto potesse avere era comunque una ragazzina, per questo spinta dalla curiosità.
    Il tocco che lui le chiedeva non avrebbe avuto un esito finchè la sua mano fosse rimasta avvolta dal tessuto corvino.
    Allora lei portò le dita a sfiorarne la stoffa, ne sfilò una e poi un'altra.
    Fino a che non ebbe il palmo completamente sgombro.
    -Fammi vedere cosa puoi fare per me- e la sua mano fu in quella dell'uomo.
    Cosa avrebbe visto?
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Fuggitivi
    Posts
    1,468

    Status
    Anonymous

    tumblr_ozfwg1PxwZ1qljqu0o5_400

    “Bene” più che sensuale, quel gesto di sfilarsi i guanti era letteralmente magico. Il pizzo le accarezza la pelle trasparente e le mani opache mettono via i suoi scudi di stoffa. Quindi allunga le mani verso di me, verso il basso, e rimango così, fino a che non le porgo le mie, e il contatto non fa in tempo a lasciarmi la sensazione della sua pelle tiepida, contro la mia fredda e ruvida, rovinata dagli anni e dalle sigarette, che subito, arriva quello che mi era mancato per anni.
    Con Eris non era stato così, ed ecco che penso a come ci siano veggenti e divinatrici di erie A e di serie B, con Mal funzionava esattamente così. Talmente sensibili da poterle spezzare come la spina dorsale di un usignolo, come quel bicchiere di cristallo così sottile da spezzarlo mentre ci si beve. L’attenzione che si doveva prestare era pari al rispetto che si doveva mostrare.
    Quello che vide, furono gli anni in cui avevo toccato le tre veggenti precedenti, la cura impiegata.
    All’età di sedici anni avevo scoperto subito che era diversa, e non erano rare le volte in cui avevo chiesto a Karen di non pubblicizzare in alcun modo le nostre uscite al Castello. L’avevo chiesto anche a Gin per via di Senja. I lunghi capelli rossi, la spruzzata di lentiggini ramate e gli occhi smeraldo avevano attirato ogni attenzione possibile all’interno del castello. Si era trasferita da qualche giorno dalla scuola francese, si vociferava che avesse raso al suolo un’ala intera del Castello, e che aveva fatto impazzire un professore.
    Fu impossibile avvicinarla, ci vollero tanti di quei mesi, che pensai avremmo finito prima i MAGO. Poi successe la notte del ballo finale, fu lei ad avvicinarsi chiedendomi di essere gentilmente scortata nel dormitorio, era stanca e Franklin O’Donnell continuava a importunarla, per chiedere a me, doveva essere al limite della disperazione.
    Una delle veggenti più giovani conosciute fino ad oggi, prima di Ariadne. Diventammo inseparabili, fino a quando ebbe il coraggio di baciarmi lo zigomo destro. Avvenne un anno dopo. Pianse così tanto da essere inconsolabile. Ad oggi so cosa avesse visto, e seppi perché decise di far perdere le proprie tracce una volta ultimati i MAGO.
    Mal fu un regalo di Michael. Come un oggetto talmente bello che vorresti piazzargli un cazzo di anellino in testa, farci passare un cordino nel mezzo, e metterla al collo per portarla sempre in giro. Quando scappò via nella notte, giurai a me stesso che non avrei più permesso ad una veggente di avvicinarmi.
    Ma la carne è debole, e se nonostante la mia adorata ex moglie avrebbe ficcato Mal in una cassa da morto piuttosto che affrontare l’idea che l’avessi amata come puro obbligo matrimoniale, le avevo dato ogni motivo per restare. L’avevo consolata durante le notti infinite, le avevo raccontato di Senja, le avevo offerto protezione. Le avevo offerto di quanto più vicino ci fosse alla famiglia.
    Era scappata nella notte, come una ladra, piangendo. Mi aveva spezzato il cuore.
    Ecco perché era impossibile che Eris potesse fare di peggio.
    Ma nonostante tutto, le avevo offerto più di quanto potessi. Ariadne, poteva scrutare i gesti gentili, l’incapacità di ferire in alcun modo certe figure. Tutto quello che avevo dato in cambio. Conoscenza, tempo, fedeltà.
    Avrei ucciso per tutte loro, ed era lì, tutto a portata di mano della bambina. Erano il mio punto debole, il mio tallone d’Achille, le poche persone per cui avrei dato ogni cosa senza battere ciglio. Erano fiducia, nella maggior parte dei casi ben riposta.
    Quando le nostre mani si dividono, inclino leggermente la testa verso destra.
    "Ho grandi progetti Ariadne. Ho bisogno di te" onestà, avrebbe comunque fiutato la menzogna "E io posso fare grandi cose per te" dico "Sei certa di avere già il tuo posto qui?" dico "Sei certa di essere già contornata di persone che possano davvero aiutarti?" Perchè sappiamo entrambi che ciò che porta è un miracolo, e insieme, una maledizione. "Possiamo fare grandi cose insieme. Non devi rispondermi adesso".





     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Member
    M_UNREADM_UNREADM_UNREAD

    Group
    Member
    Posts
    462

    Status
    Offline
    Il percorso non era mai uguale, Ariadne oramai non sapeva cosa aspettarsi.
    A volte indecifrabile, a volte una proiezione nitida del futuro, a volte, quando il mago lo permetteva una chiara del passato.
    Ade osservò in silenzio, si lasciò guidare in quei ricordi.
    Lo vide adolescente, con una ragazza molto bella, molto pura.
    Così in contrasto con lui. Vide la stessa piangere tanto che un'onda investì Ariadne trasportandola in un altro punto, quello in cui lui incontrò la seconda. Nel buio della notte si sentì correre e fuggire via.
    Riconobbe la terza. Eris Rosier.
    La riconobbe perchè lei era a Durmstrang quando c'era anche la ragazza bionda, la riconobbe perchè era a Hogwarts quando ci fu il ballo del ceppo.
    Lentamente sfilò via la mano.
    Lui venerava le veggenti, era chiaro ad Ade, così come era chiara la capacità che aveva di spezzarle.
    Non gli disse nulla, lui parlava di progetti e lei vedeva solo morte.
    Se fosse stata la sua unica vita quella ad essere messa in gioco si sarebbe lasciata attrarre da tanta oscurità.
    Ma sentiva che non era solo questo.
    La morte degli altri non era prevista, eppure la percepiva.
    Non era certa di niente, solo due altri anni e sarebbe stata fuori da li.
    Ma sarebbe mai stata libera di vivere la sua vita?
    Quattro per la maggiore età, quattro interminabili anni.
    -Come mi hai trovata?-
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Fuggitivi
    Posts
    1,468

    Status
    Anonymous

    tumblr_ozfwg1PxwZ1qljqu0o5_400

    "E' stato piuttosto facile" le spiego cauto, abbassando il mento verso lo sterno. "Perche' temo che ci siamo cercati a vicenda" lascio un tempo piu' lungo per metabolizzare. Non ci vuole un veggente per capire che l'espressione della ragazza e' quella di qualcuno che sta frugando nella sua testa alla ricerca di un dettaglio, alla ricerca di un qualcosa che possa sembrarti familiare.
    Ma non ho intenzione di iniziare con indovinelli ed enigmi, detto fatto.
    "Genna. E Igor" le dico "Hai lasciato loro dei messaggi per me. E io ho il desiderio di incontrare qualcuno che possa aiutarmi".
    Il gelo del corridoio, mi lasciò scuotere la spina dorsale da un brivido molto forte che però diedi debolmente a vedere. Non sapevo se fosse il corridoio ad essere gelida, o lei. Buffo che non abbia pensato potessi essere io.
    La figura della ragazza era cosi eterea, che al solo pensare ad Eris, improvvisamente mi venne in mente che la bionda poteva essere una bestemmia in confronto. I capelli bruni erano talmente lucidi e morbidi che nonostante la luce soffusa, erano terribilmente gradevoli, l'istinto era quasi di toccarli e accarezzarli, ma tenni le mani a posto.
    La rividi mettere il guanto nero e non potei fare a meno di pensare ad Ezekiel.
    Ma la guardai, rimase in un silenzio così profondo che un altro brivido mi salì per la schiena.
    Ma sorrisi.
    "La gente intorno a te non può capirti Ariadne" e le porsi la mano "Io si".


     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Member
    M_UNREADM_UNREADM_UNREAD

    Group
    Member
    Posts
    462

    Status
    Offline
    La sua risposta le diede da pensare, i due nomi che fece la impensierirono.
    Ricordava Genna, il cui vero nome era Genneya Walton.
    Cosa poteva avere a che fare lui con una ragazza del genere?
    Perchè quando lo aveva toccato non l'aveva vista?
    Igor.. questo nome non le diceva nulla, a meno che .. lei aveva conosciuto un Igor, molti anni prima.
    Un ragazzo molto violento, che aveva cruciato un orientale senza pensarci due volte a lezione.
    Un “bullo” che odiava il suo migliore amico Kaj. Uno da cui Ade si era tenuta sempre a distanza.
    O forse no?
    Stette in silenzio, rifletteva su quello appena appreso.
    Non poteva sapere che un giorno quelle parole avrebbero trovato un fondamento di verità.
    In quel momento lei aveva delle amiche, aveva un ragazzo che le piaceva, pensava di essere compresa e ben accettata per questo.
    -Sei in errore, loro mi capiscono- fu dopo aver pronunciato queste parole che si svegliò lasciando in quel corridoio gelido l'uomo e i suoi pensieri.
    Non aveva preso la sua mano, sebbene ne fosse stata tentata incredula davanti a una bruciante verità e nella sua testa una sola domanda, la capivano veramente?
     
    Top
    .
8 replies since 6/6/2021, 05:38   118 views
  Share  
.
Top