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    "Vediamoci dopo le lezioni... beh, indicazioni di orario poco precise, uguale margine di tempo maggiore" mi autoconvinco che sia così, anche se nella realtà tento di giustificare la mia scarsa puntualità. Però ehi, non credo che sia questo il caso; dopo la lezione di erbologia mi urgeva una doccia, quindi considerando che sono partita dalle serre, sono arrivata al settimo piano, mi sono lavata e cambiata il tutto in una mezz'oretta. Dai, non è mica male, anche Amy avrà sentito l'esigenza di farsi una doccia come si deve!
    Non mi addormento sugli allori comunque, per velocizzare i tempi asciugo i capelli alla buona sentendo chiaramente che sono ancora umidicci. Quando deciderò di comprarmi un porta bacchetta sarà troppo tardi, quindi anche oggi la infilo nella tasca dei jeans, che hanno anche delle "prese d'aria" sulle ginocchia. Incredibile che sia proprio io a rivestire il ruolo di pseudo insegnante, incredibile come sia io a saperne più degli altri. Quindi è così che ci si sente, è forse questa l'ebbrezza che ti assale quando hai la conoscenza in mano? La finisco di fare pensieri scemi solo quando, scale permettendo, arrivo al portone principale. La tassa dovrebbe farsi trovare all'albero che c'è nella radura. Amy Lee, una ragazza che ho fissato nella mia mente come abbastanza allegra e folle al punto giusto. Ci sta, mi piace, quantomeno si sa che non ci si annoia. Non è che la conosca poi bene in realtà, anzi praticamente per niente, però alcuni caratteri delle persone si notano anche dalle piccole cose o da poche parole e per approfondire, avrò tempo a sufficienza. Da lontano non mi pare di vederla, mi guardo intorno alla ricerca di una testa bionda ma nisba, niente da fare. Mi avvicino quindi all'albero solitario, il sole è ancora alto e i ciuffetti d'erba iniziano ad essere di un bel verde intenso.
    Dopo aver ruotato il collo qui e lì per un paio di volte, mi rassegno al fatto che la ragazza non è ancora arrivata e che quindi farò anche la figura della persona puntuale. Mi siedo per terra poggiando la nuca al tronco dell'albero e gettando un'occhio all'interno della foresta proibita: come sempre sembra sospesa in una realtà tutta sua, distaccata da questa. Persino i suoni che provengono dal suo interno, per quanto flebili, sembrano non somigliare a niente di quello che conosco, sono ovattati come i rumori sott'acqua.
    "Wo! Ma cos- staccati!" l'effetto ipnotizzante della foresta viene interrotto quando una cavalletta che insiste a tentare di entrare negli strappi dei miei jeans, mi costringe a lottare con lei. Maledetto insetto verde, non ti voglio ritrovare nelle mutande!


    Cavallette addicted.
    Lui è il mio amico, si chiama Gino.
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    La lezione di erbologia era stata più noiosa del solito e, non so come, ero finita sporca di terra da capo a piedi. Grazie alla ripetizione con Niels sul fagiolo corridore questa volta ero stata in grado di piantarlo più o meno correttamente, evitando che mi sgusciasse dalle mani e andasse a rintanarsi non so in quale pertugio. Certo, non ero abile come lui nel riservargli parole dolci per coglierlo più facilmente, quindi avrei forse potuto chiedergli una seconda lezione incentrata unicamente su come conquistare un fagiolo. Mentre elaboro distrattamente questi pensieri mi dirigo verso la sala comune, ben decisa a lanciarmi sotto la doccia alla velocità della luce, chè vi è più terra tra i miei capelli che in un campo di pannocchie. Mi guardo alle spalle per verificare dove sia Rose, ma la vedo intenta a chiedere delucidazioni sul fagiolo alla Professoressa. Ho un appuntamento con Kynthia ai margini della foresta e mi dispiacerebbe farla attendere, nonostante non ci siamo accordate su un orario specifico. A ben rifletterci sarei potuta essere un pochino più precisa. Pazienza, il mio generico “ci vediamo dopo le lezioni” mi avrebbe dato la possibilità di darmi una lavata prima di presentarmi all’appuntamento. Lancio i vestiti sporchi sul letto, sperando che Matisse non decida di farci una festa sopra, invitando Liam e tutti i gatti del dormitorio a strusciarsi sulla mia maglietta. Ultimamente il mio micione è diventato parecchio dispettoso, probabilmente a causa del poco tempo che gli dedico. Decido di ignorarlo ancora una volta, liquidando i suoi tentativi di approccio con una rapida mossa della mano. Sono di fretta Matisse, vai a giocare coi tuoi simili, su su! Il getto caldo lava via ciò che resta della lezione di erbologia dai miei capelli. Afferro l’accappatoio e mi ci avvolgo, inebriandomi del profumo di pulito che emana. Se non avessi un appuntamento tra pochi minuti mi coricherei sul letto ancora umida e schiaccerei un pisolino, ma Kynthia mi aspetta e l’ultima cosa che voglio è farmi etichettare come ritardataria. Non ho ancora avuto molte occasioni per stare da sola con lei, ma ad occhio e croce mi sembra il genere di ragazza con cui non faccio fatica ad andare d’accordo, spigliata, ironica e con un buon senso dell’umorismo. Mi infilo una t-shirt bianca e un paio di jeans, rimirando il mio aspetto al lungo specchio di fianco all’armadio. I capelli fradici mi inzuppano la maglietta, lasciando intravedere il reggiseno blu. Guardo l’orologio e mi convinco che non ci sia decisamene tempo né per asciugarli né per sostituire la maglietta, così afferro il piccolo oggetto dal cassetto del comodino e mi fiondo verso il portone principale per correre poi in direzione della foresta proibita. Il luogo di ritrovo è vicino al limitare, in corrispondenza di una piccola radura. Accelero il passo quando scorgo la chioma bruna di Kynthia nei pressi dell’albero da lei indicatomi. Sono a pochi metri da lei quando la vedo dimenarsi, agitando le mani e urlando qualcosa che non riesco a comprendere. Senza pensarci punto la bacchetta verso le sue gambe, temendo che qualche bestia che non riesco a scorgere la stia aggredendo. Dopotutto ci troviamo vicino alla foresta, non esattamente il luogo tranquillo per eccellenza. So che al suo interno si nascondono bestie d’ogni sorta, tra cui enormi ragni neri grandi quanto un umano. Che fosse proprio un cucciolo di acromantula ad averla assalita? Impedimenta! Grido, nella speranza di esserle d’aiuto.
     
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    Maledettissima cavalletta, staccati! Se solo riuscissi a prenderla e lanciarla da qualche parte magari, me ne libererei. Oppure visto il suo attaccamento nei miei confronti, quasi quasi l'adotto e le do un nome. Cerco di bloccarla con le mani mentre salta da un ginocchio all'altro quando un incantesimo mi finisce dritto in mezzo alle gambe ed incontra violentemente il terreno "MA CHE" lo evito per poco, veramente veramente poco, tant'è che mi ritrovo con la schiena spalmata contro l'albero dietro di me nel tentativo di non essere colpita "Amy! Cazzo, per pochissimo non mi prendevi!" la mia prima reazione è semi-aggressiva. Però se il su tentativo era di liberarmi dalla piccola stronzetta appiccicosa, in maniera indiretta ci è riuscita visto che adesso se ne va saltellando verso la foresta.
    La bionda tassa che dovevo incontrare si palesa dopo neanche troppo tempo con i capelli bagnati, facendo anche un entrata molto ad effetto. Tiro le ginocchia al petto e mi spingo con le gambe per mettermi in piedi. Ma cosa sento? La mia caviglia non risponde agli stimoli come dovrebbe... vuoi vedere che... "ah... invece no, mi hai preso di striscio la caviglia misà" un misà falso, perchè in realtà non ho dubbi: mi ha proprio colpita e ora ho la caviglia destra addormentata. Me la massaggio con quello che è solo un gesto la risoluzione al problema "vorrà dire che mi farai da bastone" la guardo con una smorfia mentre allungo una mano verso la sua spalla per farle un leggero ed ironico pat pat "beh grazie comunque per il tentativo di salvataggio" faccio spalluce, non ha mica ucciso nessuno dai, non facciamola apparire peggio di quel che è "quindi dimmi, cosa mi volevi fare vedere? Non lo terrai mica in tasca..." le dico distrattamente abbassando lo sguardo, giusto per assicurarmi che il piccolo diavoletto verde se ne sia effettivamente andato. Mi anche a fare qualche pigra rotazione con la caviglia nel vano tentativo di riportarla alla sua mobilità normale, ma credo che qua ci voglia un altro incantesimo. Che non conosco. Vabbè, me la farò andar bene così com'è, speriamo di non dover correre.




     
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    Caz.. Kyky scusami! Ero convinta che qualche bestia orribile ti stesse assalendo! Esclamo quando mi rendo conto che il mio Impedimenta altro non ha fatto se non scacciare una minuscola cavalletta, che vedo prendere il volo sospinta dall’onda d’urto prodotta dalla mia bacchetta. Nella fretta di agire non ho mirato con sufficiente precisione e devo aver accidentalmente investito anche la povera Kyky, che ora si massaggia convulsamente la caviglia nel tentativo di risvegliarla dal torpore. Vieni, aggrappati, le dico abbassandomi in modo che riesca a passarmi un braccio intorno alle spalle. Mi sollevo poi, trascinando con me anche la grifa che ora mi cinge in una sorta di abbraccio. Per fortuna che ha una corporatura esile perché anche io sono magrolina e non particolarmente forzuta, e il rischio di cadere rovinosamente a terra è particolarmente elevato. Se fossi in grado di castare un finite sulla tua caviglia giuro che lo farei, ma temo dovrai attendere che l’incantesimo svanisca! Avendoti preso di striscio il suo effetto non dovrebbe durare molto. Constato grattandomi il mento con la mano non impegnata a sorreggere la ragazza. Zoppichiamo insieme verso un tronco reciso qualche passo più in là, dove lascio che Kyky vi si accomodi lasciando la presa sulla sua vita. E invece lo tengo proprio in tasca! Ridacchio, ma in effetti è proprio così. Estraggo dai jeans il sacchettino contenente l’oggetto di cui le ho parlato nel messaggio. Allargo i due cordini che ne stringono l’imboccatura e, capovolgendolo, faccio cadere sul palmo della mia mano il piccolo unicorno. Si tratta di un modellino riprodotto alla perfezione e incantato affinchè si muova esattamente come la sua copia reale. Mi è stato recapitato via gufo, ma nel biglietto non vi era alcun mittente. Faccio spallucce, un’idea su chi possa avermelo spedito la ho, ma l’individuo in questione pare essere sparito dalla faccia della terra, non permettendomi di confermare la mia teoria. Ecco, diciamo che mi è stato inviato in seguito ad una spedizione nella foresta proibita alla ricerca di un vero unicorno. Potrebbe essere solo un normalissimo giocattolo, ma mi piace pensare che possa invece essere un richiamo per raggiungere la creatura in carne ed ossa. So bene che gli unicorni sono tra le creature più schive mai esistite sul pianeta terra, e non posso che dargliene atto dal momento che ogni singolo centimetro del loro corpo risulta essere preziosissimo e quindi particolarmente ambito da maghi dalla morale dubbia. Uccidere un unicorno è un sacrilegio, nessuno con un’anima integra mai si sognerebbe di condurre un tale scempio. Mi chiedevo se tu ne sapessi qualcosa, Rose mi ha detto che sei appassionata di creature magiche e mi domandavo se sei a conoscenza di aggeggi come questo! Avvicino il palmo della mia mano alla gamba di Kynthia. L’unicorno saltella allegro sulla sua coscia, grattando lo zoccolo sullo strappo dei suoi jeans.
     
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    "Ammettilo che in realtà volevi immobilizzarmi per poi rapirmi" ironizzo sull'accaduto che per inciso, non è assolutamente nulla di grave, mentre accolgo l'aiuto di Amy senza il quale non riuscirei a spostarmi "ma sì tranquilla, tra qualche minuto starò una favola" beh almeno credo, è tutta una mera supposizione.
    La mia voleva chiaramente essere una battuta, quale persona si infila un essere vivente in tasca?! Per questo la risspota della tassa mi lascia con un'espressione a metà tra il basito e l'interrogativo "come scusami?"
    speravo di aver capito male. E invece no, qualcuno chiami la protezione animali.
    Amy mi mostra quindi un sacchettino, e qui capisco che forse non abbiamo a che fare al mille per mille con una bestia vera. Quello che si mostra adesso davanti ai miei occhi è la riproduzione fedelissima di un unicorno, solo in una scala molto ridotta rispetto alle sue reali dimensioni. Sto per chiedere alla ragazza dove l'abbia recuperato, quando si appresta a spiegarmi che l'ha ricevuto in regalo in seguito ad una passeggiata proprio nella foresta "e quindi sei già stata dentro la foresta trasgredendo ad una delle regole fondamentali della scuola... chi te l'ha dato?" le rivolgo un mezzo sorriso di quelli divertiti, provo quasi un pizzico di invidia nello scoprire che Amy ha già avuto occasione di vedere quel posto tanto attraente "che io sappia, è difficile che si riesca ad attrarre un unicorno. Più che altro è lui a decidere di avvicinarsi a te, un richiamo non basta. Al massimo per destare il loro interesse gli si potrebbe portare una mela, so che mio padre faceva così" nonostante non fosse il suo principale oggetto di studio, aveva avuto esperienze anche con quelle bestie. Ti pareva. Inizio a scrutare quel micro cavallo che entra proprio nel palmo di una mano: è fatto alla perfezione, ogni dettaglio è al suo posto, il corno è della forma giusta così come il manto è dello stesso colore di un esemplare a grandezza naturale. Lo osservo mentre trotterella sulla mia gamba, muovendosi come un normale cavallo "oggetti del genere no, è la prima volta che ne vedo uno, mi spiace" però... "però a guardarlo è identico ad un vero esemplare. Quindi mi chiedo se non possa essere semplicemente una specie di vero unicorno in miniatura, piuttosto che un richiamo" presi a sfiorargli delicatamente il manto con la punta dell'indice. Morbido. "Chissà cosa succede se provi a dargli da mangiare" bhe, se non altro era davvero carino.




     
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    ✧Tassorosso - I Anno✧

    Dopo la lezione di Erbologia avevo bisogno, assolutamente, di una doccia. Avevo della terra in posti dove, terra, non doveva esserci. Dove fosse finita Amy non lo sapevo, visto che mi ero fermata a parlare con la Professoressa. Ritornata in sala comune e poi in dormitorio avevo ben chiaro che fosse già uscita. La doccia era stata fatta e si ben notava dai suoi vestiti lanciati sul letto. Matisse si stava completamente arrotolando su suoi abiti e si faceva anche le unghiette No, Matisse… fai il bravo! dissi afferrandolo con dolcezza e posandolo sulle coperte. Presi i vestiti di Amy e li posai sulla sedia della scrivania. Chi vuole uno snack? chiesi ai piccoli amici. Diedi un piccolo premietto a Matisse ed a Liam e delle coccole. Poi mi spostai verso Etto e diedi un premietto anche a lui Anche a te! Certo! Due coccole anche al piccolo riccio e finalmente i doveri erano stati fatti.
    Con tutta la mia calma andai anche io in bagno a lavarmi ed a rilassarmi sotto il getto dell’acqua che scorreva sulla mia pelle.
    Terminato il tutto mi rivestì con calma e con grande tranquillità.I capelli sempre non asciugati bene e con le punte bagnate.
    Avevo ancora tante energie e decisi di volermi allenare con qualche incantesimi di difesa, ne avevo bisogno.
    Presi la bacchetta, il quaderno degli appunti con la matita il libro di difesa e tre altri libri che avevo preso in prestito dalla biblioteca e uscì dal dormitorio.
    Sapevo bene dove andare. Il luogo perfetto era al limitar della foresta proibita sotto il grande albero dove ero solita rifugiarmi per leggere e stare da sola, dove Logan mi aveva insegnato degli incantesimi. Ero arrivata al “mio” albero e mentre appoggiavo una mano al suo grande tronco, come per salutarlo, vidi due persone in lontananza. Guardai meglio e riconobbi Amy e Kyky. Posai i libri a terra in un angolino e tenni con me la bacchetta, che infilai nel passante della cinta. Per istinto stavo per avvicinarmi subito ma non lo feci. Mi bloccai e le osservai per un istante. Cosa stavano facendo? E poi perché erano così vicine alla foresta?
    Beh c’era solo un modo per scoprirlo e la mia curiosità mi spingeva sempre di più. Mi avvicinai a loro da dietro, di conseguenza ero più vicina al limitar della foresta Cosa fate? dissi all’improvviso. Non ero mai stata così silenziosa in tutta la mia vita come in quel momento.
    Cos’è? Un giocattolo? chiesi sorridendo e poi come una brezza e un leggero fruscio che proveniva dalla foresta, alzai lo sguardo verso l’ignoto ma feci finta di nulla.
    Amy!! Il dormitorio è un disastro, hai lanciato i vestiti sul letto e Matisse ci si stava rotolando sopra… e si stava anche facendo le unghie. Ho spostato tutto sulla sedia della scrivania…le dissi bonariamente. Non ero ordinata ma lei mi superava quando andava di fretta.
    Mi appoggia su una spalla di Kyky e la vidi cedere un secondo. Mi stranì e mi allontanai di mezzo passo. Guardandola dalla testa hai piedi.
    Che hai fatto? Perché sei sorretta da Amy? i miei occhi divennero neri come la notte e si soffermarono sulla sua caviglia. Mi inginocchiai senza pensarci ed afferrai il punto esatto. Non era stata una caduta e nemmeno una distorsione, anche perché mentre toccavo non provava dolore e si vedeva, Per la verità sembrava non sentire nulla.
    Presi la bacchetta e la direzionai verso il punto esatto e castai l’incantesimo Finite! dissi convinta ed eseguendo il giusto movimento. Logan mi aveva insegnato questo incantesimo qualche settimana prima e non avrei mai finito di ringraziarlo. Alzai lo sguardo verso Kyky, restando in ginocchio e aggiunsi Prova a poggiarla a terra. Dovrebbe andare bene adesso. Sembravo molto matura ed adulta in quel momento, ero davvero stata attenta e mi ero preoccupata.
    Mi alzai pulendomi le ginocchia Oggi sono destinata a stare nella terra! dissi ridendo di gusto.
    Allora? Mi dite che combinate, brutti vermicoli che non siete altro? Mi misi a braccia conserte a scrutarle ma i miei occhi non erano più scuri anzi avevano dei riflessi dorati ben visibili. Un altro frusciò dalla foresta. Mi voltai di scatto come se qualcosa o qualcuno mi avesse chiamato e fissai nuovamente un punto verso la foresta… Mi rivoltai verso le mie Amiche, cercando di non dare nell’occhio ed osservai nuovamente quell’esserino che si muoveva. Avvicinai il mio viso verso di lui. Era davvero carino ed adorabile. E’ un unicorno? chiesi sbalordita.


    ✧ Scheda - Posta ✧



    Edited by Rose White - 2/6/2021, 19:36
     
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    L’espressione stupita che si delinea sul viso di Kyky non appena estraggo l’unicorno dalla tasca mi suscita una risata divertita. Chiaramente temeva che avessi realmente una creatura nascosta da qualche parte nei pantaloni. È solo un modellino, che ti credevi? E si, mi sono già avventurata nei meandri della foresta. Aggiungo abbassando di poco il tono della voce, come se temessi di veder sbucare qualcuno da dietro l’albero pronto a far tesoro di questa mia inutile informazione. Dopotutto era stata proprio la preside a scoprirmi, ed avevo scampato la punizione solo perché il mio compagno di gita, quel coglione patentato di Cavendish, aveva pensato bene di sparire dalla faccia della terra. Non saprei, il biglietto era anonimo. Forse la Preside? Ipotizzai speranzosa, immaginandomi la Rei orgogliosa del mio interesse verso tali creature. In verità la teoria più plausibile era che fosse stato Cavendish stesso, come se volesse scusarsi per avermi quasi inflitto un’odiatissima punizione. Scacciai il pensiero con un cenno del capo, ascoltando attentamente le parole di Kyky che pareva saperne molto più di me sugli unicorni. Quindi tuo padre è davvero riuscito ad avvicinarne uno? Le chiedo affascinata, ben sapendo quanto una tale impresa fosse di ardua riuscita. Gli unicorni sono creature schive che difficilmente accettano di essere avvicinati dai maghi, consci di essere per loro fonte soprattutto di guadagno e potere. Osservo l’unicorno in miniatura rincorrere una mosca sulla gamba della grifondoro, mettendo da parte l’idea che potesse trattarsi di un richiamo o di qualcosa del genere. Strappo un paio di fili d’erba e li avvicino al piccolo muso della creatura, il quale li afferra e li inghiotte in un sol boccone, proprio come se fosse un vero animale. L’appetito non gli manca! Commento appoggiando la schiena al tronco dell’albero alle mie spalle. Sto quasi per metterlo a nanna riponendolo nuovamente nella tasca dei jeans quando una figura a me nota sbuca da dietro le nostre spalle. Lunghi capelli scuri e occhi cangianti, la mia compagna di stanza si avvicina a noi con fare sospettoso. Rose! Da dove arrivi? Le domando seguendo con lo sguardo la traiettoria da lei appena percorsa, proprio al limitare della foresta proibita. Temo di si, le porgo la fedele riproduzione di un unicorno, speravo potesse essere un richiamo per un esemplare in carne ed ossa ma Kyky ha appena smontato la mia teoria. Mi è stato recapitato via gufo da un mittente anonimo, ma a questo punto sospetto che sia niente più che un inutile giocattolo per bambini. Faccio spallucce e lascio che Rose osservi con attenzione l’animaletto, che ora saltella allegro sul palmo della sua mano, lieto che qualcuno gli stia riservando attenzioni. L’occhio attento della ragazza cade poi sulla caviglia di Kyky, ancora addormentata a causa della mia incapacità nel castare il contro incantesimo. Grande Rose, dove lo hai imparato? Il finite è un incanto del secondo anno, e sono molto stupita nel vedere la ragazza padroneggiarlo con tanta maestria. Rose, in effetti, è un’ottima studentessa, può darsi che sia riuscita ad apprenderlo autonomamente. Mi appunto mentalmente di chiederle di insegnarmelo, potrebbe effettivamente tornarmi utile in situazioni come questa.
     
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    Alla supposizione di Amy, storco il naso "la preside non mi sembra molto il genere di persona che farebbe una cosa del genere" mandare ad una studentessa un regalo che le ricordasse la sua stessa trasgressione, non so, un'ironia troppo strana. Piuttosto, era già stata molto fortunata a non aver subito conseguenze per quel gesto fori dalle regole. Beh, alla fin fine quella del mittente non è un'informazione essenziale ma più che altro una mia mera curiosità.
    Alla mia spiegazione successiva gli occhi della tassa si illuminano di interesse e la sua domanda successiva, risulta essere totalmente coerente con l'entusiasmo che sta dimostrando per l'argomento "sì, lui è un magizoologo. Ci sa decisamente fare con le bestie" rido scuotendo le spalle, non ho mai visto nessuno tanto in sintonia con il regno animale come mio padre. Abbasso lo sguardo sulle mie gambe attratta dall'agitarsi della creaturina impegnata ora ad inseguire una mal capitata mosca. Amy prova ad allungargli un filo d'erba, e questo cosino sembra apprezzare "e sa pure nitrire come un unicorno vero, senti qua!" penso che stia mostrando apprezzamento, ma non essendone sicura tengo la cosa per me "non sarà un richiamo, ma puoi davvero fingere che sia il tuo animaletto domestico" cazzarola, lo so che non è la stessa cosa, ma magari è una magra consolazione.
    "Oh, guarda chi c'è!" ruoto il collo verso Rose, appena arrivata da noi "eddai non dirlo con questo tono così deluso! Io le ho consigliato di tenerlo come se fosse un vero e proprio mini cavallo. Tipo pesce rosso in una boccia, non so se hai presente" mimo il gesto con le mani, disegno una sfera nell'aria. Credo che questo basti a rendere l'idea. Segue poi un rimprovero di Rose e io me la rido sotto ai baffi; se fosse in stanza con me vivrebbe costantemente nel caos. "Ah, questo... è il tentativo di Amy di salvarmi dalle aggressioni di una cavalletta" mi massaggio la caviglia ripensando alla piccola stronza mentre invece la tassa si china su di me "non è niente di che" cerco di tranquillizzarla appena noto il cambiamento nel colore dei suoi occhi. Quello che non mi aspetto però, è che un attimo dopo sistemi la situazione con un incantesimo! Mi sollevo, faccio qualche passo ed è come se la mia caviglia non avesse mai avuto problemi "oh... è perfetta! Non sapevo conoscessi il contro incantesimo, dovrei impararlo anche io. Ti sei portata avanti nello studio? Secchiona" la prendo un po' in giro e scrollo la gamba manco se ci avesse pisciato sopra un cane. "Il modellino di un unicorno per l'appunto. Ma tu invece, hai perso qualcosa? Ti guardavi intorno come se la stessi cercando" istintivamente mi guardo intorno anche io, non so, magari qualche oggettino piccolo? Non mi era sfuggito il modo in cui stava puntando lo sguardo a destra e a sinistra.


     
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    ✧Tassorosso - I Anno✧

    La domanda di Amy mi fece ridere. E spiritosa risposi Arrivo dal dormitorio … e scoppiai a ridere. Scusa Amy! Ascoltai le due ragazze e mettendomi a braccia conserte fissai il piccolo unicorno.
    Ragazze! L’incantesimo l’ho imparato grazie a Logan. Mi ha aiutato con il petrificus totalus, insegnandomelo, e poi mi ha insegnato anche il finite. Beh doveva o sarebbe rimasto pietrificato… dissi guardando le due e poi soffermandomi su Kyky e alzando le mani in segno di difesa. Se volete ve lo insegno. Così io affino la tecnica e voi imparate! Continuai Sono stata fortunata ad incontrarlo, non ci darei mai riuscita. E mi sono spaventata molto quando il “finite” la prima volta non ha funzionato. ricordai il viso di Logan pietrificato ed i suoi occhi che fissavano il cielo Ho provato la seconda volta e mi è venuto il panico. Non si muoveva, non avevo letto che ci voleva qualche secondo e così gli ho urlato una parolaccia e lui ha ripreso a parlare ed a muoversi. Mi è venuto un colpo Mi misi nuovamente a ridere pensando alla mia faccia in quel momento, quando un altro rumore mi fece voltare. La domanda di Kyky mi riportò alla realtà Eh cosa? No no, non cerco nulla. Mi voltai uovamente verso di loro ma non del tutto. Con la coda dell’occhio puntavo la foresta. Comunque. E’ molto carino questo piccolo unicorno. Lo presi tra le mie mani e l’osservai Hai provato con un engorgio? Chiesi titubante ad Amy. Potrebbe diventare un unicorno vero… potrebbe essere stato rimpicciolito e basta. Non sapevo bene ma era la prima cosa che mi era venuta in mente. Un altro rumore tra le piante della foresta. Lascia l’unicorno ad Amy cn delicatezza e poi mi voltai di scatto dando le spalle alle mie due amiche.
    Afferrai la bacchetta e aprì leggermente le braccia come a proteggere le mie Amiche.
    Non so se me lo fossi immaginato, ma se loro non sentivano nulla ed io si le avrei difese. Non era possibile che solo io sentivo alcune cose. Non era normale Voi non sentite nulla? chiesi per conferma mentre feci un passetto indietro e con la mano sinistra afferrai il lato di kyky e con la mano destra, dove avevo la bacchetta stretta in mano, coprivo la parte di Amy. Quando si trattava delle persone a cui tenevo anche la paura spariva.

    Lo sguardo fisso sulla foresta ed il fiato leggermente corto. Io lo sentivo molto bene il rumore. Iniziai a fare dei piccoli passi verso la foresta, tenendo ben salda la bacchetta. Il cuore mi batteva forte ed i miei occhi erano come due palline impazzite che seguivano il rumore, o almeno cercavo di capire preciso dove fosse. Continuavo a camminare, come attratta da qualcosa Chi c’è? chiesi titubante. Esci fuori… Nella mia mente si stagliavano pensieri non bellissimi mentre mi avvicinavo al limitare della foresta sempre di più.


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    E brava Rose, ottima mossa quella di farsi dare lezioni private dagli studenti degli anni superiori. Segno mentalmente di chiedere a Niels di insegnarmi qualche incanto utile, oltre che darmi ripetizioni di erbologia, si sa mai che ricapita un’altra lezione come quella dei pirati e qualche incantesimo degli anni superiori non sia davvero in grado di salvarmi le chiappe. Il ricordo del tentacolo del kraken avvolto intorno alla mia vita riaffiora vivido nella mia mente, facendomi correre un brivido lungo la schiena. Quei cosi mollicci e umidi intorno allo stomaco mi davano la nausea e se solo fossi stata in grado di castare un relascio mi sarei liberata in una frazione di secondo anziché volteggiare come un pupazzetto. “Assolutamente si, voglio impararlo anche io! Spero ti abbia insegnato anche il contro incantesimo, altrimenti la nostra cavia”, e indico Kyky di fianco a me con un mezzo sorriso, “farebbe la fine della mummia di Tutankhamon!” Mimo la figura dipinta sul sarcofago incrociando le braccia intorno al petto. Ridacchio all’immagine del prefetto immobilizzato a mò di mosca nella ragnatela, ma deduco dal racconto di Rose che il ragazzo si sia solo voluto divertire un po’ con le emozioni della tassorosso, facendole prendere un discreto spavento. "In effetti non mi è venuto in mente di provarci, rimedio subito. Engorgio!" Rivolgo la punta della bacchetta verso l’animaletto saltellante, il quale si scansa rapidamente non appena il fascio di luce si avvicina. Al suo posto, un paio di fili d’erba assumono le dimensioni di alti arbusti. “Engorgio” Ritento, rincorrendolo. Questa volta ad essere colpito è un sassolino che si trasforma in un masso leggermente schiacciato. “Okay ci rinuncio, temo non lo scopriremo mai, probabilmente è stato incantato apposta per schivare automaticamente gli incantesimi.” Ripongo la bacchetta nella tasca dei jeans e mi limito a mettere le mani a coppa per permettere alla bestiolina di saltarvi dentro. Lascio che si ammansisca poi lo richiudo nella bustina in cui mi è stato recapitato, rassegnata alla sua inutilità. Un fruscio proveniente dalla foresta cattura la mia attenzione, facendomi levare il capo per valutare da dove provenga. Quando ci si avvicina così tanto al limitare non è raro scorgere qualche creatura al suo interno, nonostante gli inquilini di quel bosco degli orrori difficilmente avvertano gli studenti della loro presenza. La domanda di Rose mi conferma che non sono l’unica del trio ad aver udito rumori insoliti. “Si, mi è sembrato di sentire dei passi e un rumore di foglie calpestate, ma non ho visto nessuno..o niente”. Non so come definire le creature che vi albergano, i centauri li considero alla stregua degli umani, sebbene le lezioni di storia della magia mi abbiano insegnato che non possono essere paragonati a dei maghi come noi. Ad un nuovo scalpiccio Rose istintivamente si frappone tra noi e il folto degli alberi compiendo una mossa parecchio audace. L’ho sempre pensato che quella tassa sotto sotto nasconda un cuore impavido. Porto la mano alla bacchetta perché non si sa mai, i miei occhi non scorgono nulla ma l’esperienza mi ha insegnato che non tutto ciò che è pericoloso è automaticamente visibile. “Ragazze, non sembra anche a voi che quelle foglie si stiano spostando come se qualcuno ci stia camminando sopra?” E’ proprio così, il fogliame sul terreno sembra essere schiacciato da passi invisibili che puntano proprio verso di noi. “Per la barba di merlino, Impedimenta!” Grido, scagliando l’unico incantesimo difensivo che conosco da sotto il braccio di Rose.
     
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    "Il prefetto che fa quello che gli riesce meglio quindi, tutto nella norma" molto da Logan, non ce la fa a stare con le mani in mano quando c'è da correre ai soccorsi.
    Sto per alzare la manina e avanzare la mia candidatura per imparare i due incantesimi quando le parole di Amy mi fanno letteralmente scoppiare a ridere "Amy... ma come..." mi ricompongo per riprendere subito dopo la frase "Rose ha appena usato il contro incantesimo che serve..." quella ragazza aveva davvero la testa per aria, totalmente "io non faccio da cavia a nessuno signorine, possiamo sempre avanzare la proposta a Logan. Sono sicura che si immolerà per il nostro bene, come ha già fatto una volta" Rose si sarò presa un mezzo infarti a vedere il grifondoro trasformato in una statua di sale, poverina. Comunque a proposito della tassa oggi la vedo strana, un po' distratta. Dice di non cercare nulla e allora io non posso far altro che annuire, forse è stata solo una mia impressione.
    "Geniale!" in fondo l'unica cosa che distingue quell'unicorno giocattolo da uno vero, sembra proprio essere la dimensione. Sembra, ma se Amy continua a colpire cose a caso non lo sapremo mai! Mi alzo di scatto con la mia caviglia ripristinata e mi scosto di lato, ci resta soltanto che oggi vengo pure ingigantita "ok Amy, abbassa l'arma" le dico in tono ironico sinceramente divertita facendole anche cenno di abbassare la bacchetta "rassegniamoci, è solo un giocattolo, mi dispiace" ritenta, magari sarai più fortunata.
    Improvvisamente anche Rose decide di impugnare il suo magico pezzo di legno e alla fine, sembrava che ci fosse davvero qualcosa che la preoccupava. Si mette un po' a farci scudo, dimostrando che persino una ragazza timorosa come lei non dimostra esitazione se deve difendere qualcuno da un possibile pericolo. Istintivamente, anche io impugnai la bacchetta mettendomi sull'attenti e tendendo l'orecchio verso la foresta "sì. La foresta è abitata da diverse creature, non è strano sentire rumori di foglie" e proprio nello stesso momento in cui finisco la frase, si sente nuovamente un suono di erba calpestata. Potrebbe essere davvero qualunque cosa, anche se abbassando lo sguardo al suolo è quasi come se le foglie si spezzassero sotto il peso del nulla "si ma- aspetta Amy!" mi allungo in direzione della tassorosso, stavo per dirle di restare cauta ma lei ha già fatto la sua mossa. Le fronde degli alberi adesso si muovono in maniera agitata, così come il suono delle foglie secche e pestate comincia ad essere incalzante. No, non sono mosse dal vento, c'è davvero qualcosa qui. Mi sorge un dubbio. Il movimento dei rami inizia parzialmente a placarsi e io infilo senza preavviso una mano nella tasca della gonna di Rose, sicura di trovarci dentro qualche caramella delle sue. E infatti eccola, la guardo portandomi la caramella all'altezza degli occhi e inizio a scartarla facendo un passo in avanti "guarda un po' cosa ho" la presenza trasparente sembra attratta forse dalla caramella stessa oppure dal semplice suono della carta, fatto sta che noto che si muove in avanti proprio per via dei rami che si scostano al suo avanzare. Mi piego leggermente sulle ginocchia, non so di preciso dove posizionarmi, vado a tentoni e aspetto pazientemente facendo cenno alle due di fare silenzio portandomi l'indice alle labbra.


     
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    ✧Tassorosso - I Anno✧

    Non potei non sorridere all’affermazione di Amy sull’incantesimo che annullava l’effetto del pietrificus totalus. Kyky rispose prima di me ed io aggiunsi Tranquilla Amy non farei mai un incantesimo contro qualcuno se non ne conoscessi la “cura” sottolineai la parola cura facendo le virgolette con le mie mani. Continuai sul discorso E nel caso non pietrificheremo Kyky ma potremmo pietrificare una… pianta… Non sapevo se l’idea di pietrificare una pianta potesse essere fattibile ma lanciai quell’idea così sul momento E se proprio, mi offro io come cavia. conclusi timidamente.
    Tutte le prove che vennero fatte sul piccolo unicorno non andarono a buon fine, dovemmo arrenderci tutte e tre. Tutto sembrava tranquillo fino a quel rumore e a quel qualcosa che si muoveva nella foresta proibita.
    Mi misi in protezione delle mie amiche e a fissare quelle fronde che si muovevano. Stavo li con gli occhi spalancati quando Amy da sotto il mio braccio lanciò un impedimenta. NO! urlai ma la mia amica aveva già compiuto l’azione. L’incantesimo sembrava non essere andato a segno, ma l’essere o forse esseri, sembravano spaventati e le fronde si muovevano come se ci fosse una tempesta di vento, fino a che uno di essi non venne fuori agitato.
    Cosa stavamo vendendo? Sembrava un essere uscito dalle tenebre, precisamente un cavallo grande. Spalancai gli occhi e rimasi con il fiato bloccato. Nel mentre sentì la mano di Kyky entrare nella mia tasca ed afferrare una caramella Cosa fai? Le chiesi e poi mi voltai verso Amy. Amy guarda! E’ fantastico!! Ero estasiata ed abbassai le braccia.
    Il “cavallo scheletrico” si avvicinò alla caramella che Kyky aveva in mano, ma che strano, non stava per niente all’altezza del muso dell’animale. Ehm.. Kyky, dovresti alzare il braccio un po’ e puoi rimanere dritta con le gambe. Stai ad altezza busto del cavallo scheletrico. Le dissi stranita e facendo qualche passettino verso di lei.
    E’ meraviglioso! Ragazze ma sembra uno scheletro nero che cammina. Guardate ha delle ali sono appoggiate sul suo dorso! Ero entusiasta e mi voltai con un sorriso enorme verso le mie amiche. Perché le loro facce non erano felici?
    Ragazze, tutto bene? mi stavano fissando o me lo stavo immaginando.
    Mi ricordavo bene che il padre di Kyky era un esperto di animali magici Cos’è? Dai tu lo conoscerai sicuramente, me lo sento! Guardai nuovamente il “cavallo scheletrico” ed era come se lui stesse guardando me. Non temere non voglio farti del male! dissi rapita dall’essere ed allungai una mano con delicatezza. Il “cavallo scheletrico” fece due passetti indietro muovendo la sua testa e poi mi fissò. Rimasi ferma senza timore e con il braccio teso. Ehi… cucciolo su… Non avevo idea di quello che stavo facendo ma era come se quell’essere mi attirasse a se, come se poteva comprendere la mia anima Assurdo… sussurrai. Feci un passettino e poi un altro, lui rimase fermo sbuffando leggermente. Poi come se nulla fosse, la mia mano si posò sulla sua pelle. Diedi una piccola carezza senza fretta e con dolcezza. Ragazze è come toccare una stoffa di velluto.. Continuavo ad accarezzarlo e sembrava che a lui piacesse essere coccolato. Mi spostai leggermente ed accarezzai il suo muso Guardate sembra un drago!! E’ molto docile! continuavo a ripetere. SU venite! Amy vieni dai! Che hai? Perché mi guardi strano? Voltai lo sguardo verso kyky E tu? Su vieni non puoi essere spaventata. Sono io di solito quella timorosa e poi dopo il tuo gesto con la caramella sembra che sai cos’è quindi!
    Davvero non riuscivo a capire la loro espressione e stavo iniziando a preoccuparmi. Ho detto qualcosa di male… ? chiesi alle mie due amiche con un espressione davvero dubbiosa e leggermente triste. Amy, kyky mi spiegate perché avete quella faccia? chiesi corrucciando la fronte e guardandole leggermente stranita e preoccupata.


    ✧ Scheda - Posta ✧



    Edited by Rose White - 13/6/2021, 01:02
     
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    Il fascio di luce che scaturisce dalla mia bacchetta va a morire sul tappetto di foglie. Non ho la più pallida idea di cosa avrebbe dovuto colpire, né di cosa mi sarei aspettata di vedere. L’esortazione di Rose, però, mi fa capire che dinanzi a me c’è qualcosa, o qualcuno, che non riesco a scorgere. Strizzo febbrilmente gli occhi nel tentativo di mettere a fuoco ogni singolo centimetro della radura dinanzi a me. Nulla, il vuoto più assoluto. Solo un frenetico fruscio di foglie, causato da uno spostamento d’aria che non riesco ad identificare. Kynthia sembra avere le idee più chiare delle mie e porge una caramella all’ospite invisibile. “Non c’è nessuno, Ky, a chi la stai dando?” mi volto interrogativa verso la grifondoro, sinceramente stupita dalla sua mossa. Ci intima di fare silenzio ed io la ascolto, convinta che sappia il fatto suo e ci indichi tra poco la direzione in cui guardare per individuare ciò che ha catturato la sua attenzione. Ecco però che Rose prende nuovamente la parola, alzando di qualche decibel il tono della sua voce. Fantastico? Cosa è fantastico? “Okay, basta, scherzo finito” indietreggio e alzo le mani in segno di resa. Le due, però, non mi danno retta e continuano a rivolgere le loro attenzioni verso un punto indefinito. Sento Rose dare istruzioni alla mora, suggerendole di posizionare il braccio ad una diversa altezza per favorire..il cavallo? Cioè, veramente quelle due vedono un cavallo dove io vedo soltanto un mucchio di foglie? “Sentite, se è uno scherzo non è affatto divertente” dichiaro smarrita alzando leggermente la voce per farmi sentire. Cerco lo sguardo di Kyky e ritrovo il mio stesso sconcerto. Allora, forse, non sono completamente pazza. Forse, eh, non è ancora detto, perché comunque Kynthia se ne sta lì, con la mano tesa a sfamare un fantomatico cavallo alato. Rimasi ad osservare Rose, così a suo agio in quella situazione surreale. A suo dire davanti ai loro occhi vi è una creatura dal manto vellutato. “Rose.. sei sicura di stare bene?” La ragazza deve aver scambiato lo scalpiccio di foglie prodotto da un serpentello qualunque per i passi di una creatura fantastica. Questo, però, non spiega come mai ora veda e senta una figura in carne ed ossa. Allucinazioni, questa è l’unica spiegazione plausibile. Quel coglione di Evans deve aver sostituito una delle sue solite caramelle con una pasticca stregata. “Io credo dovremmo fare un salto in infermeria, c’era qualcosa di strano nelle tue caramelle” sentenzio con voce ferma puntando i miei occhi celesti in quelli ambrati di Rose.
     
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    Cavallo scheletrico. Da quando Rose usò quelle parole, ormai non avevo più dubbi riguardo la natura della cosa che stavo cercando di nutrire. Riesce persino a darmi delle indicazioni precise sul punto in cui mi devo mettere o sulla posizione in cui devo stare se voglio raggiungere la bocca dell'animale. Da quel momento in poi, per me è iniziato un periodo di confusione in cui in cui non so come porre la questione.
    Rose aveva visto qualcuno morire.
    Fin troppo palese, riesce a vedere i thestral. Dalla sua reazione sembra la prima volta che ne vede uno così come è chiaro che nessuno le ha mai spiegato di cosa si tratta. Inizio a farmi una serie di domande ma la prima fra tutte è: chi ha visto perdere la vita? Forse non ha mai voluto parlarmene perchè è un evento fin troppo triste. Adesso è davanti a me e mi pone delle domande a cui io devo rispondere, mentre Amy dall'altra parte è parecchio confusa dalla cosa e forse a tratti anche inquietata.
    "Sì, so cos'è" riesco a dire rivolta a Rose e dopo dei momenti di silenzio. Lei è entusiasta, riesce persino ad interagire con la creatura che è docile per natura, alla ricerca di contatto.
    Noi però, non possiamo condividere il suo stato d'animo. Personalmente queste creature mi mettono un'infinita tristezza, proprio per ciò che rappresentano. Mi sento quasi colpevole ad interrompere il momento "no Amy, Rose sta benissimo" dico rivolgendomi alla bionda "solo che noi non possiamo vedere quello che vede lei" torno a guardare quel punto in cui idealmente dovrebbe trovarsi il cavallo, dal nostro punto di vista sembra che Rose stia accarezzando l'aria "è un thestral" guardo le due ragazze chiedendomi se ne abbiano mai sentito parlare "sono effettivamente dei cavalli alati scheletrici. Possono sembrare minacciosi dall'aspetto, ma in verità non è così... ma per ciò che rappresentano non sono molto ben visti dai maghi, ecco" mi gratto nervosamente la nuca alla ricerca delle parole giuste "Rose... avvicinati" a mia volta faccio qualche passo in sua direzione con la fronte visibilmente corrucciata "non possono vederli tutti perchè non tutti hanno visto la morte in faccia" le spiego abbassando il tono della voce. Cerco di capire dalla sua reazione se sa a cosa mi riferisco, però vederla così confusa mi preoccupa. Mi aspettavo una risposta più immediata "non tutti hanno visto qualcuno morire" dico poi in modo piàù esplicito. Mi ricorda quella volta durante l'evento di halloween in cui mi ero ritrovata in una situazione simile... non è qualcosa di molto smeplice da affrontare.


     
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    ✧Tassorosso - I Anno✧

    Amy sembrava strana. Si stava comportando in una maniera davvero insolita. Mi voltai verso di lei preoccupata. Aggrottai le sopracciglia quando iniziò a dire di smetterla con gli scherzi Amy… quale scherzo! Avevo una mano appoggiata al fianco del cavallo scheletrico però il mio sguardo andava da Amy a kyky. Cercavo di capire cosa intendesse dire. Amy! Io sto benissimo e qui c’è un cavallo scheletrico alato. Non sono matta! le dissi con occhi che imploravano l’amica a credermi. Spostai lo sguardo su Kyky come a dire “ non sono matta, vero?” E la sua risposta non si fece attendere. Sapeva cos’era e quindi non ero matta…Mi bloccai alla frase “Noi non possiamo vedere quello che vede lei” Che stai dicendo? dissi sottovoce, avvicinandomi a Kyky e quindi al muso del dolce cavallo scheletrico. La grifondoro rivelò che si chiamava Thestral Thestral… Ti chiami così? ripetei rivolgendomi all’essere che avevo vicino. Ritornai alla spiegazione di Kyky che stava descrivendo l’animale Vedi Amy che non sono pazza? Le feci una linguaccia seguita da un sorriso scherzoso. Guardai kyky che sembrava strana e si stava grattando la nuca segno che qualcosa la rendeva agitata. Mi chiamò e mi chiese di avvicinarmi a lei. Lasciai scorrere la mano sul muso del cavallo e mi staccai dal suo manto vellutato avvicinandomi a Kyky. Non feci domande ma i miei occhi si scurirono di colpo. Qualcosa non andava, lo si capiva bene. Rimasi a fissarla fino a che non parlò. La sua frase mi fece piegare leggermente la testa di lato e non riuscivo a capirne il senso. Ero confusa e preoccupata cosa cercava di dirmi. Riprese a parlare e… “ Non tutti hanno visto qualcuno morire”. La sua frase mi raggelò il sangue, sentì cambiare colore del viso. Cosa stava dicendo. Aprì la bocca per parlare ma non uscì suono. Stavo cercando di mettere insieme le frasi e dare senso a tutto e poi parlai Cosa vuoi dire? Che voi non li vedete perché non avete visto morire nessuno? chiesi a bassa voce, poi aggiunsi Nemmeno io… Credo che tu ti stia sbagliando. Guardai Amy e le dissi L’infermeria serve per Kyky non per me.Mi voltai verso il cavallo e mi avvicinai. Quelle parole stavano ruotando nella mia testa. L’unica persona che avevo visto era mia madre ma era già morta e… A questi pensieri, ricordando quel giorno orribile, una fitta arrivò veloce e senza preavviso nella mia testa. Ahhh! urlai portandomi le mani alle tempie e stringendomi la testa come in una morsa. Chiusi gli occhi per il dolore e nuovamente quell’immagine. Questa volta un fascio di luce che usciva da una bacchetta e poi un’altra fitta e degli occhi celesti che mi fissavano da terra. Sembravano vitrei. L’urlo di una donna echeggiava nelle mie orecchie. Caddi a terra in ginocchio e il Thestral si alzò sulle due zampe posteriori per poi ripiombare vicinissimo a me. Rimase li sbuffando. I miei capelli si tinsero di bianco e stavo tremando leggermente. L’urlo stava sparendo e anche il dolore sembrava affievolirsi. Perché…Basta ti prego. dissi a bassa voce . Ero stanca di questo dolore ogni volte. Appoggiai una mano a terra e l’altra si posò sul petto chiudendosi in un pugno. Non avevo il coraggio di voltarmi verso di loro, ma lo feci, lentamente.
    Nel movimento la bacchetta era scivolata via ed era arrivata vicino i piedi di Amy. La vidi e con gli occhi pieni di lacrime alzai lo sguardo sulla mia compagna di stanza e dissi molto a bassa voce e ritrovando il respiro Acqua. Ho bisogno di acqua.
    La stranezza era che il Thestral non si era mosso da li, non era scappato. Mi rialzai ed appoggiai una mano delicatamente sul cavallo alato Tu lo sai cosa significa? chiesi dolcemente. Mi voltai verso Kyky e guardandola le dissi Non ho visto morire nessuno… ma se è vero quello che dici… i miei dubbi trovano una leggera conferma. le mie gambe tremavano ma mi avvicinai alle mie amiche. Arrivata di fronte a Kyky la guardai negli occhi e chiesi con voce singhiozzante e ancora dolorante Posso? Le stavo chiedendo un abbraccio, sapevo che non amava essere toccata e non volevo peggiorare quel momento. Guardai Amy e cercai di sorriderle per non farla preoccupare ma non ci riuscì.


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