Different twins

Scappare dal sangue dello stesso sangue, era molto semplice per il giovane Christian. L'aveva fatto appena due mesi fa, andando via da Manhattan per approdare ad Hogwarts e l'aveva fatto anche qualche giorno prima, scappiando via dalla lezione a tema non appena terminò, per non dover affrontare Winter. Capì molto in fretta che non era stata la scelta giusta, decise dunque di affrontarla, finalmente. Era sera, tutti gli studenti ed il corpo docenti, si trovavano nella sala grande per cenare in grande, come sempre. Tavole imbandite e chiacchiericci vari erano il solito rituale, al serpeverde tutto ciò infastidiva, infatti fu uno dei primi ad alzare i tacchi e lasciare la stanza. Stavolta non prese le scale che lo portavano ai sotterranei, bensì quelle che lo portavano dritto verso la torre Ovest, dov'era sicuro che si trovasse la sala comune dei Grifondoro. Sua sorella era stata smistata proprio tra i grifi che si dicevano essere acerrimi nemici dei serpi, due caratteri forti che entravano sempre in conflitto, quasi gli ricordava il rapporto che aveva con sua sorella. Certo, l'amava, ma non negava che il modo di fare ed i comportamenti ridicoli di Winter, turbavano l'animo di Christian. L'aspettò per molto tempo fuori il suo dormitorio, fumando di tanto in tanto, facendo attenzione a non farsi beccare e quando non fumava, consumava il corridoio andando a passi nervosi avanti e indietro. Vide delle sagome in lontananza, subito cercò quella di sua sorella e finalmente la vide. Solare e spensierata come sempre, come faceva a raccontare ciò che gli era capitato nella foresta? "Win." Le sorrise da lontano e fece un cenno del capo per chiamarla a se, in modo freddo e distaccato. Voleva abbracciarla e spettinarle tutte i capelli, ma si trattenne, magari l'avrebbe fatto quando non c'era nessuno in giro che poteva prenderlo per il culo. "Come ti trovi qui? Certo, non puoi scendere le scale in skate come facevi a casa, ma ti ci abituerai." Ridacchiò al pensiero di Winter che gironzolava per Hogwarts a bordo del suo skateboard, scansando incantesimi di vario tipo. "In questi giorni non ci siamo visti affatto, mi spiace, sono stato.. impegnato." Si, a cambiare Nazione per andare da una psicologa e cercare di ricordare cosa cazzo era successo quella notte misteriosa.
Si guardò in giro, i corridoi erano semi vuoti, segno che era quasi giunta l'ora del copri fuoco, ma a Christian non importava, aveva scelto quel lasso di tempo proprio per non dare nell'occhio e non essere disturbati dai loro conoscenti che con fare stupito chiedevano se davvero erano gemelli. "Allora? Non vuoi abbracciare il tuo fratellone?" Allargò le braccia in sua direzione, aspettando che sua sorella gli corresse in contro.

Come non detto, Winter sembrava molto arrabbiata con Christian, ma il serpeverde non avrebbe desistito, dopotutto sono fratelli e avere delle incomprensioni è normale. "Cazzo, sembri la vecchia ziaccia. Porca puttana non volevo, cioè, vabbè, hai capito che intendo." Nel caso la gemellina si fosse dimenticata del caratteraccio di Christian, ecco che gli fu fornito involontariamente, un ripasso breve, ma intenso. Che poi non gli stava neppure sulle palle sua zia, eccetto quando cercava di portarlo sulla retta via.
Un riflesso incondizionato lo fece abbassare al pugno che Winter le rifilò allo stomaco, ricordando anche il suo di caratteraccio. "Oh si, mi sei mancata anche tu, sorellina." Pensò, mentre cercava di ricomporsi. Ma era difficile quando si continuavano a ricevere pizzicotti e pugni vari. "Win, smettila, siamo in un luogo pubblico." La ammonì, scuotendo la testa con disappunto per farsi prendere sul serio, ma il viso sorridente tradiva le sue vere emozioni. "Sei sempre la solita! E sta tranquilla, non vado da nessuna parte." Aveva previsto che servisse un compromesso e le tirò fuori un pacco di caramelle a lui molto familiare: Le api frizzole. Una volta capito quanto fossero innocue, si era portato una bella scorpacciata a scuola e comprava gli undicenni con quelle, per far fare a loro alcune commissioni noiose. "Non mi sono presentato a mani vuote, guarda cosa ti ho portato." Le allungò le caramelle, pronto a divertirsi nel vederla svolazzare imprecando contro di lui. "Dai, parliamo di cose serie, ti va?" Fece tornare il tono di voce più basso e roco, mentre accendeva un'ennesima sigaretta, sperando che Win non gli avrebbe rotto le palle nel ricordargli che gli facevano male e stronzate varie. Si preoccupava, ma probabilmente ci aveva perso le speranze. "E' stato facile lasciare casa? La tua amica e.. papà." Da quando aveva conosciuto Sky, aveva riconsiderato il pensiero che aveva su suo padre, da debole egoista a uomo che in realtà aveva sofferto nel crescere i suoi figli senza una moglie al suo fianco. Immaginando quanta forza abbia avuto per non tradire la madre, neppure da morta, portando una sconosciuta a casa Morgan. Probabilmente aveva avuto altre relazioni, ma era stato sempre molto discreto con i suoi figli, senza fargli sapere mai nulla.