Ignorance is bliss

Hugo

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    «Mi spiace tesoro, ho altri gusti...» Risposi provocatoria alla battutina di Hugo. La situazione poteva apparire facilmente fraintendibile e difatti Christian non perse l'occasione per fare a sua volta una battuta rivolta a una fantomatica ragazza che si sarebbe portato dietro. Feci roteare gli occhi fingendo disinteresse, non gli avrei dato la soddisfazione di mostrarmi gelosa, anche perché fra me e lui non c'era assolutamente nulla e anche se i fatti avvenuti fra noi potevano portarmi a credere il contrario, cercavo con forza di reprimere ogni tipo di sentimento nei suoi confronti, non volevo soffrire di nuovo per un ragazzo, non ora che iniziavo a stare meglio. «Cosa credevi? Sono una Corva mica per caso... dovresti riporre più fiducia in me Dubois» Lo zittii a suon di sarcasmo. Davvero aveva creduto che io non avessi un piano per riuscire a consultare il libro nel tempo previsto? Povero illuso. «Ah, quindi sai addirittura leggere? Dammi qua, inizio io che sono più veloce, tu nel frattempo cerca di spiegare cosa stiamo facendo al tuo caro concasato... » Christian aveva già assunto un'aria fin troppo annoiata e conoscendo la sua scarsa dedizione allo studio, non mi stupiva affatto. Confiscai il tomo dalle mai di Hugo ed iniziai a leggere ad alta voce le prime pagine del libro, cercando di concentrare l'attenzione sulle ricette vere e proprie, piuttosto che sul chi o sul perché le avessero create. «Pozione della disperazione.» Questa sembra interessante, pensai fra me e me. «Provoca in chi la beve orribili visioni e distorce a tal punto la mente da far credere al malcapitato di trovarcisi sul serio dentro» Doveva essere orribile. Probabilmente sarebbe stato come vivere in uno di quegl'incubi fin troppo realistici. «La durata varia a seconda della quantità di pozione ingerita e se assunta in quantità esagerate, c'è il concreto rischio che la vittima non si riprenda più, cadendo così in uno stato catatonico. Esiste però un antidoto molto complicato da realizzare che può essere usato per riportare la vittima alla realtà» Mi domandavo se davvero qualcuno si sarebbe mai preso la briga di somministrare l'antidoto in questione, al povero malcapitato a cui aveva fatto ingerire troppa pozione della disperazione. Improbabile direi. «Ricetta: Spremere due bruchi viola del loro veleno. Pestare finemente mezzo guscio di Occamy. Lasciare in infusione cinque peli di Troll in un recipiente riempito di alcool puro per minimo tre minuti e massimo cinque, tale passaggio deciderà il grado di terrore provato dalla vittima. Grattugiare direttamente nel calderone un callo di Berretto Rosso e infine aggiungere due lacrime di Banshee al composto creato. Far cuocere il tutto per circa dieci minuti a fiamma bassa e lasciar riposare la pozione per almeno tre giorni prima di utilizzarla, altrimenti gli effetti potrebbero risultare troppo leggeri» Continuai a leggere pure il paragrafo contente la ricetta dell'antidoto citato in precedenza e una volta terminata la lettura guardai con occhi sgranati i miei compagni di scuola. «Wow... questo tipo di pozioni non vengono certo insegnate tutti i giorni... Chi vuole avere l'onore di leggere le prossime?»
     
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    Un Christian titubante si sedette sul pavimento accanto a loro esibendo un’espressione a metà tra lo stupito e il divertito, ironizzando sulla strana posizione circolare di piume e libro. “No ma potrebbe essere un’idea per il prossimo incontro, che dici bionda? C’è qualche morto con cui vorresti parlare?” La punzecchiò con la punta della piuma incantata prima di rivolgersi di nuovo all’amico. “La Corvonero qui presente è entrata in possesso di un libro in circostanze piuttosto sospette, ed è molto gelosa, non lo sgancia facilmente. Quindi eccoci qua a fare gli amanuensi per ricopiarne le pagine, affinchè ognuno abbia la sua copia da consultare quando vuole” spiegò brevemente, certo che a Christian importasse di un libro di pozioni quanto a Hugo del colore di rossetto più in voga quella primavera. Poco tendente al niente, quindi. Vide però che il ragazzo non si incamminò verso l’uscita ma rimase in loro compagnia. Non che a Hugo desse fastidio, tutt’altro, la presenza di Christian aveva il potere di metterlo immediatamente di buon umore, non per niente era il suo migliore amico. La sua permanenza, però, lo incuriosì a tal punto da domandarsi quale fosse la ragione per cui il concasato si era spinto fino alla stamberga, appurato che non avesse dato appuntamento a nessuna fanciulla in quei letti impolverati. “E tu che ci facevi da queste parti, Chris?” il tono per niente inquisitorio, ma velato da una nota leggermente ironica “So che a Priscilla dai sempre appuntamento alla Testa di Porco, avete forse trovato chiuso?” Ammiccò al ragazzo. Poteva anche sbagliarsi ma dal modo in cui Skylee si rivolse a Christian aveva dedotto che il ragazzo non la lasciasse completamente indifferente. La ragazza prese il tomo dalle mani di Hugo e cominciò a dettare alla piuma la prima pozione, chiamata della disperazione. “Oh questa la facciamo bere al Professor Hemsworth” sgomitò a Christian, entrambi soffrivano poco quel fustacchione affetto da egocentrismo patologico. “Okay dai qua, leggo la prossima. Pozione attorcigliastomaco: causa il completo o parziale attorcigliamento dello stomaco. Nei casi peggiori porta alla morte.” Un elisir piacevole, anche questo. “Per questa pozione sono necessari pochi ingredienti ma occorre dosarli con grande attenzione poiché è la proporzione tra essi a determinarne la riuscita. Incidere lo stomaco di capra con un coltello dalla punta ben affilata e versare otto cl di contenuto nel calderone. Lasciarlo sobbollire dolcemente per un minuto e aggiungere dodici grammi di polvere di Doxy. Mescolare due volte in senso orario con un cucchiaio di legno e aggiungere cinque gocce di essenza di purvincolo. Far riposare il composto a fuoco spento per quindici minuti e inserire un’intera fiala di veleno di acomantula. È importante preparare la pozione il primo giorno di luna piena.” Quasi noiosa questa ricetta, a chi interessa far attorcigliare uno stomaco? Tanto vale dargli direttamente una pozione letale, ma forse è la tortura del malcapitato il vero obiettivo. “Chris vuoi avere l’onore di proseguire o ti sei già addormentato?”
     
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    Christian assisteva divertito allo scambio di battute tra la biondina sexy e il suo fedele compagno di stanza, mentre era intento a soffiare via dai suoi polmoni, nuvole di fumo sparse qua e la per la stanza. "Forse è del ragazzo che le piace, un macabro regalo di compleanno?" Punzecchiò anche lui bei occhi, prima di mettersi a recitare gli ingredienti e la procedura infinita di quella pozione, interessante, si, ma davvero crudele. "Uhm, Priscilla dici? No, con lei mi vedo stasera, ora sono totalmente libero e a vostra disposizione." Chi cazzo era Priscilla? Christian cercava di trattenere le risate, guardando Skylee di tanto in tanto, per notare una qualsiasi reazione. Inutile negare che la corvonero non l'aveva lasciato indifferente, sin dal primo incontro, ma in quel momento non voleva pensarci. Aveva davvero del tempo libero e dato che le due persone che gli piacevano di più ad Hogwarts, si trovavano li, magari poteva fare un'eccezione ai suoi weekend-no-study e ripassare o imparare le pozioni, una materia che proprio non riusciva ad entrargli in testa.
    Ascoltò la pozione recitata dal Dubois, tra uno sbadiglio e un tiro di sigaretta che, prontamente passò al compagno , quando prese tra le mani l'enorme mattone fatto di carta. "Ma non dovrete mica leggerlo tutto?" Chiese sfogliando la pagine successive, senza perdere però il segno sula pagina che doveva leggere. Fece un colpo di tosse con fare scenico e si schiarì la voce. "Distillato della decomposizione." La più macabra di tutte, la stava per caso leggendo lui? "Questo distillato causa nella persona che lo beve, una decomposizione precoce all'interno del proprio corpo, mentre si è ancora in vita, portando così ad una morte intensa e dolorosa. Livello: Difficile. Preparato: Illegale. Incolore e inodore. Preparare in un calderone bollente dell'infuso di valeriana, bacche di belladonna, sminuzzate finemente insieme alla radice della mandragola. Attendere sette minuti per la cottura, continuando a girare in senso antiorario fino al completo scioglimento. Aggiungere muco di vermicoli ed attendere che la pozione si raffreddi, diventando dal verde al giallo. Scolare il liquido e lasciare riposare per sette settimane affinchè l'effetto sia ottimale. In questi giorni il liquido deve riposare in un luogo asciutto lontano dal calore e non dovrà mai essere aperto. Quando sarà limpido come acqua, il distillato è pronto." - "Cin-Cin, alla salute." Avrebbe voluto aggiungere, non lo fece solo perchè l'immagine di un corpo in decomposizione lo fece salire la nausea. Il giovane serpeverde aveva lo stomaco sensibile, l'aveva dimostrato più volte. Lanciò in malo modo il libro su uno dei due e riuscì a malapena a varcare la porta che lo conduceva al corridoio, prima di dare di stomaco e gettare in quell'angolo la colazione che ancora non aveva digerito e forse anche la cena della sera prima.
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    Roteai gli occhi verso il soffitto, fingendomi quanto più possibile disinteressata alla battute dei ragazzi, ma la verità era che in me sentivo nascere uno strano senso di fastidio che non seppi come identificare. Cercai di non farci caso ed iniziai la lettura. Dopo che le penne incantate ebbero trascritto le mie parole, fu il turno di Hugo e dopo di lui a Christian, che concluse la lettura con un lancio acrobatico del tomo e una fuga repentina verso il corridoio più vicino per dare di stomaco. Era la seconda volta che lo vedevo vomitare, la prima era dovuta a cause del tutto diverse, ma entrambe facevano piuttosto schifo e dovetti concentrarmi parecchio per non dare a mia volta di stomaco. Un brivido di disgusto mi percorse la spina dorsale e scossi un paio di volte la testa per non pensare a ciò che stava avvenendo poco distante da noi. «Chri, che schifo!» Urlai disgustata cercando un'approvazione nello sguardo dell'altra serpe presente. «Fa così ad ogni lezione di Pozioni?» Chiesi curiosa inarcando un sopracciglio. Che tale materia non fosse tra le più fini e raffinate si sapeva, gli ingredienti con i quali si aveva a che fare erano sempre fra i più disparati e difficilmente si trattava di fiorellini o erbette varie. Ciò causava nei più sensibili di stomaco reazioni divertenti e tal volta succedeva pure ciò che era appena accaduto a Christian. «Andiamo avanti?» Chiesi prima di riprendere a leggere un paio di capitoli per poi passare nuovamente il libro ad Hugo. Andammo avanti così per svariate ore, di tanto in tanto la serpe più giovane minacciava di dare nuovamente di stomaco e io e il suo compagno di casata ci facevamo grosse risate nel vederlo contorcersi pur di non udire lo schifo che veniva richiesto per produrre tali intrugli, o gli effetti nauseanti che essi procuravano. «Questa era l'ultima?» Chiesi guardando fuori dalla finestra per capire più o meno che ore fossero. «Caspita, ma che ore sono? Fuori inizia a fare buio...» L'ora dell'incontro con Vanja si faceva sempre più vicina e per nulla al mondo avrei potuto tardare all'appuntamento, con buone probabilità mi sarebbe costato qualche organo non vitale. Iniziai a riordinare il materiale usato fino a qualche secondo prima e dopo aver spartito le pagine trascritte, riposi con cura il tomo all'interno della mia tracolla in pelle e dopo aver scrutato i ragazzi con fare sospettoso decisi di optare per la smaterializzazione, in modo che non potessero seguirmi e scoprire con chi mi dovevo vedere per restituire il libro proibito. «Ciao ciao ragazzi, fate buon uso dei vostri appunti... e vedete di stare attenti, se ve li scoprono saranno unicamente cazzi vostri, sappiatelo» Conclusi ammiccando ad entrambi prima di sparire nel nulla. Tutto sommato era stata una giornata divertente e a dir poco produttiva, per di più ora avrei potuto consultare tutti gli scritti ogni volta che volevo, ma sarei stata ben attenta nel farlo solo in camera, dove le uniche persone che mi avrebbero potuta scoprire erano le mie sorelle. Non avrei rischiato di gettare al vento quelle interminabili ore di studio.

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