Difendersi!Privata

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    ✧Tassorosso - I Anno✧

    ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥ ♥

    Mi ero allontanata da tutto e tutti, di nuovo. Reagivo così quando qualcosa non andava e questa volta la causa, era lo scherzo di pessimo gusto che Oliver mi aveva teso qualche giorno prima: morivo di vergogna per quello che era accaduto dopo aver mangiato il suo muffin. Uscivo dal dormitorio a malapena per seguire le lezioni ma se avessi potuto le avrei saltate volentieri. Persino a Kyky rivolgevo poche parole rispondendo in maniera rapida ai suoi bigliettini. Ero certa che aveva ben capito che qualcosa non andava ma non avevo nessuna voglia di parlare o di mangiare, semplicemente ero chiusa nella mia bolla da cui non volevo uscire. Solo Amy era riuscita nell’intento semplicemente perché dovevamo andare a ritirare il suo regalo di compleanno, così avevo chiacchierato un po’ con lei.

    Per non parlare di Damon che mi aveva vista nel peggiore dei momenti. Da lui non mi facevo vedere nemmeno per sbaglio, cercavo di evitarlo per tutta Hogwarts e per fortuna non avevamo lezione insieme.

    A volte il mio voler credere che in tutti ci sia qualcosa di buono, sembrava portare solo risultati negativi solo da te non ho paura di farmi vedere, piccolo Liam dissi accarezzando delicatamente il manto nero del mio gattino.

    I miei occhi si scurirono ricordando quel momento e strinsi al petto il cuscino poggiato sul letto della mia stanza, proprio di fianco a me. Perchè ha fatto una cosa simile... Davvero, non lo comprendevo. Liam si spostò dalle mie gambe e miagolando iniziò a camminare verso la porta della stanza mi stai consigliando di uscire? quel gesto mi strappò un piccolo sorriso. Chissà cosa sarebbe successo se avessi incontrato Oliver, chissà se ne avrebbe fatta un'altra delle sue. Non volevo nemmeno pensarci, così scostai l’idea dalla mia mente. Guardai il mio piccolo Liam con un dolce sorriso e incrociai le braccia sbuffando leggermente va bene Liam, hai vinto . Presi la mia tracolla dove inserì dei libri che stavo leggendo con degli incantesimi, la bacchetta e tutto l’occorrente. Sistemai tutto in spalla, diedi una carezzina a Liam e uscì dal dormitorio con il mio piccolo amico al fianco.

    Arrivata in sala comune vidi Amy che stava chiacchierando con qualcuno, non volevo farmi notare così le passai di soppiatto dietro senza fare rumore o dare nell’occhio, quasi come un fantasma.

    Eccomi fuori dalla sala comune.

    Iniziai a girovagare per i corridoi senza meta fino a fermarmi davanti a una finestra che dava sulla tenuta illuminata dal sole. Le giornate volgono al bel tempo ormai e la luce del sole dura molto di più! dissi sottovoce, ero tranquilla perché non avevo lezione dopo le sedici quel giorno. Liam si leccava una zampina seduto vicino al mio piede, l’osservai per qualche secondo Andiamo fuori? Così staremo lontani da tutti!

    Mi diressi, con Liam che camminava davanti a me, verso la foresta proibita.

    Proprio al limitare c’era un posto che avevo trovato per caso qualche tempo prima, dove vicino ad altri alberi sparsi qua e là, c’era un albero grande e bellissimo che amavo. Non avevo mai incrociato nessuno li vicino ed era un posto tranquillo. La foresta proibita mi incuriosiva ma non avevo il coraggio di entrarci non mi sentivo pronta. L’osservavo da li mentre leggevo o studiavo.

    Mi sedetti sotto all’albero appoggiando la schiena al tronco e aprendo la mia tracolla, mentre Liam si stese al sole a dormicchiare e il suo pelo nero brillava sotto ai raggi splendenti.

    Iniziai a metter fuori il libro insieme al quadernetto e la matita, poi prensi la bacchetta e mentre osservavo quest'ultima la mia mente tornò ad Oliver e anche ad Anita. Due serpeverde che sembravano condividere il gusto di “divertirsi” con me. Non riesco a comprendere! Scossi la testa in segno di no e gli occhi divennero neri e lucidi. Sembrava che provassero vera soddisfazione in ciò, il mio pensiero si spostò a “Lui” , mi morsi il labbro e mi misi a pensare che forse aveva ragione, che forse non ero pronta.

    Iniziai a sfogliare il libro Ci sono ancora un sacco di argomenti da imparare... nox, accio... continuai a sfogliare le pagine del libro per un po' mentre l'aria, che iniziava a sapere quasi di primavera, mi scombinava appena i capelli. Passarono un paio di minuti prima che la mia attenzione vennisse catturata da un incantesimo in particolare che lessi scandendo le parole ad alta voce P E T R I F I C U S T O T A L U S ! ci passai sopra l’indice destro mentre la mano reggeva la bacchetta.

    “Si mio Padre aveva ragione non sono pronta allora devo imparare ad esserlo” pensai con decisione.

    Iniziai a leggere il movimento che bisognava imprimere alla bacchetta e alla mano e cosa comprendeva la sua reazione Bene! Imparare a difendersi è importante l’ha detto anche la Professoressa De Masi.

    Appoggiai il libro sulla tracolla, per non sporcarlo, e mi misi in ginocchio replicando i movimenti che spiegava il libro.

    Alzai lo sguardo verso la foresta proibita, qualcosa si era mosso, osservai attentamente ma non vidi nulla tranne una cavalletta vicino a me.

    Mi serviva una “ Cavia” , così presi la bacchetta salda in mano e la puntai contro la povera e piccola cavalletta Perdonami! Se funziona ti farò curare... dissi prima di pronunciare l’incantesimo Petrificus totalus ero timida e impacciata, spaventata e preoccupata e dalla mia bacchetta non uscì niente. La cavalletta rimase li ferma come se niente fosse successo ed effettivamente era cosi.

    Sbuffai, mentre Liam sbadigliava rilassato. Beh cosa mi aspettavo, rileggiamo... Mi misi in ginocchio a leggere il libro mentre con la matita segnavo sul quadernetto appunti importanti per l’incantesimo. Ero così concentrata che mi isolai dal resto del mondo, come sempre quando leggevo o studiavo, ed i miei sensi si annullavano.

    Non mi accorgevo di nulla né se qualcuno passava vicino o se mi attaccava, né se mi chiamavano da lontano e nemmeno il cinguettare degli uccellini...

    Ogni tanto provavo dei movimenti con la mano con la testa china sul libro, dall’esterno dovevo sembrare un essere strano e curioso.

    Alzai per un secondo gli occhi dal libro per guardare il movimento della mia mano e vidi la cavalletta fare un salto e spostarsi No!! Non scappare ho bisogno di te! dissi alzando e cercando di prenderla lanciandomi. Lei saltava e io la inseguivo, facendo degli agguati. Su, vieni qu! Hop! saltavo di qua e di la... mentre Liam si avvicinò per capire cosa stessi facendo, sedendosi vicino alla mia tracolla osservandomi...

    Su non fare la dispettosa, non ti faccio male ancora un suo salto e un mio arrivare a terra con le mani e le ginocchia che ormai erano sporche di terra.



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    "Oi oi, smettila razza di un legnetto casinista!", esclamo in direzione del bowtrukle schivando una delle ghiande che mi sta tirando da tipo cinque minuti, "Non è divertente, guarda che ti lascio qui."
    Seh, come se avessi veramente cuore di farlo.
    La creaturina si ferma, punta i suoi occhietti neri su di me e dopo un paio di secondi mi mostra un pugnetto chiuso, saltandomi addosso per riprendere a giocare.
    Non sono neanche più capace ad essere credibile quando mento ad un pezzo di corteccia ambulante, che brutta fine hai fatto Logan McCormac.
    La giornata è perfettamente tersa questo pomeriggio , priva di qual si voglia bava di vento e scaldata da un sole ormai così tanto primaverile da far esplodere la vita che si fa osservabile già da qui, a ridosso del confine alberoso che delimita la foresta proibita.
    Vi sono movimenti tra le fronde e suoni per me fin troppo attrattivi provenienti dall'interno, emessi con ogni probabilità da qualche creatura che magari sta cacciando o si snoda tra i tronchi centenari che formano questa porzione del territorio Hogwartsiano a noi tristemente vietato.
    Va bene che li dentro c'è di tutto e potrebbe essere pericoloso ma chissenefrega!
    Io, che ci vivo per queste cose, prima o poi ci entro. Giuro.

    È però altro ad attirare la mia attenzione, una sorta di baccano proveniente dalla mia sinistra più che da dentro la foresta stessa.
    "Hai sentito che bordello S?
    Si direbbe quasi che un erumpent stia saltellando sull'erba a cinquanta metri da qui..."
    , comunico all'asticello ora seduto sulla mia spalla mentre punto lo sguardo verso l'origine del rumore, "Andiamo a vedere."
    In compagnia del mio legnoso amico dunque, raccogliendo da terra la borsa in consunta pelle di Drago, prendo a camminare verso est con tutta la calma di questo mondo.
    D'un tratto mi trovo davanti una grossa quercia, della quale devo scostare una fronda prima diritrovarmi a ridere per ciò che sta succedendo oltre essa.
    "Hey Rose, che ti ha fatto quella povera cavalletta?", chiedo avanzando fuori dalla copertura fornitami dalle foglie per chiudere repentinamente la mano sinistra sull'insetto che sta saltellando davanti a lei.
    Metodi per tornare bambini in un secondo e dove trovarli.
    Sono di nuovo il microbo rossiccio che cacciava insetti per darli in pasto al suo Ippogrifo.

    Serro delicatamente la presa sulla cavalletta in modo da non farmela scappare, tendendo contemporaneamente la mano alla giallo-nero per aiutarla a rialzarsi con uno dei miei più cordiali sorrisi sulle labbra.
    "Lo sai che non dovresti stare nei pressi della foresta?
    Men che meno da sola..."

    L'asticello sulla mia spalla scuote il capo e io, con la coda dell'occhio, noto un libro di testo aperto sull'erba.
    "In cosa ti esercitavi?"
    Son curioso dai, perché scegliere un posto così lontano da tutti per ripassare.

     
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    Quella furbetta continuava a saltare e io non avevo idea di come acchiapparla, quando mi ritrovai due scarpe dinanzi e una voce familiare. Logan in men che non si dica aveva la cavalletta in mano e tendeva l’altra per aiutarmi...Dalla mia espressione si capiva bene che non aspettavo nessuno e che ero sorpresa. Grazie Logan! dissi cercando di fare un dolce sorriso Non sono brava in questo... Appoggiai la mia mano sulla sua e mi rialzai cercando di pulire le mie ginocchia. Mentre mi sollevavo i miei occhi si fissarono sul piccolo Asticello che Logan aveva sulla spalla, un dolce sorriso mi uscì spontaneo ma non feci nulla. Sapevo che erano esserini timidi e non volevo assolutamente spaventarlo o importunarlo. La frase di Logan mi fece tornare seria Non sto facendo nulla. Vengo qui perché è un posto tranquillo! Mi voltai verso la foresta e nuovamente vidi qualcosa di strano muoversi, mi fermai a fissarlo come rapita e i miei occhi divennero grigi e fissi.

    Nelle orecchie risuonò la domanda del prefetto ma era così distante, feci un passetto in direzione della foresta ma il soffio di Liam mi riportò alla realtà .

    Ehm.. Cosa? Ahhh provavo un incantesimo difensivo... Mi spostai verso il libro SI chiama Pie.. Petrificus Totalus! dissi afferrando il libro in mano e mostrandolo a Logan. La cavalletta mi servirebbe come “cavia”, ma l’avrei curata dopo... Appoggiai l’indice sul libro per indicare il punto esatto Ma, dalla mia bacchetta è uscito il nulla... Feci un respiro profondo e mi abbassai per prendere dalla tracolla un vasetto di vetro, dove erano contenute delle bacche e il tappo era bucherellato, lo svuotai e mi avvicinai a Logan Se vuoi appoggiarla qui... guardai nuovamente il suo amico Asticello e gli sorrisi nuovamente.

    Logan... so che questo non è un luogo privato, ma ecco... potresti non dire che mi hai visto qui? chiesi voltandogli le spalle per recuperare un nastrino e legarmi i capelli.

    Comunque, ti stavo dicendo... ah si! Che sto cercando di imparare qualche incantesimo di difesa, credo che potranno essere utili in futuro... dissi girandomi verso di lui e facendo dei gesti con la bacchetta, come se fosse una spada mal guidata.

    Il mio viso era pallido e sembravo ancora più magra, in realtà lo ero. Dopo l’infermeria non uscivo granché nemmeno per pranzare e cenare. A volte Amy mi portava del cibo dalla sala grande, insistendo che dovevo mangiare.

    In quel momento il mio pensiero ritornò ad Oliver e allo scherzo che mi aveva teso e i miei occhi divennero neri. Liam fece le fuse alle mie caviglie e mi fece sorridere, quel gattino sembrava comprendere i miei momenti no. Liam mi fai il solletico! dissi ridendo.

    Mi morsi il labbro e dissi a Logan Se vuoi puoi restare a vedere i miei fallimenti. Risi con sincerità e feci una mezza giravolta che mi fece quasi perdere l’equilibrio.

    Logan, era stato a casa mia e non avevo minimamente idea di cosa pensasse. La situazione era tesa, quel giorno, e lui poverino era capitato in mezzo a una situazione particolare, non avevo avuto modo di parlarne nemmeno con Kyky, visto che avevo evitato un po’ di persone.

    Bene! Vediamo cosa combino! dissi alzandomi le maniche e avvicinandomi a Logan per guardare il libro.



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    "Se per posto tranquillo intendi privo di studenti, hai pienamente ragione.", convengo con lei sorridendole, "Se invece lo reputi privo di pericoli o rilassante, ti ricordo che ad appena pochi metri da qui, oltre quegli alberi, vive letteralmente di tutto."
    Non mi lascio sfuggire la sua evidente attrazioni verso la foresta, comportamento atipico per una Tassorosso ma perfettamente in linea con il desiderio d'un mare di studenti attuali o, sicuramente, anche passati qui prima di noi.
    Vago io stesso con la mente, ritrovandomi a spaziare dai centauri - magari meno amichevoli di Seanàn e i suoi - alle acromantule e altre creature interessanti, venendo però richiamato all'attenzione dal soffio del gattino che accompagna Rose.
    Mi ritrovo davanti al naso il libro che poco prima giaceva a terra, accompagnato dalla pronta spiegazione della White in merito.
    "Il petrificus, certo, lo conosco...molto utile.", sentenzio adagiando delicatamente la cavalleta dentro il barattolo indicatomi dalla Tassa.
    "Sai, spesso per gli incantesimi ci va un po' di pratica prima di riuscire a castarli come si deve."
    Il mio tono è di puro incoraggiamento, poiché inizio ad immaginare quale sia il vero motivo della sua presenza qui in questo particolare pomeriggio.
    Una ragazza così timida, a tratti, e gentile, non mi sorprenderei se attirasse su di sé le mire di qualche bulletto figlio di puttana.
    Inoltre è recentemente circolata una voce, sospinta nei corridoi dai soliti gossippari spicci, che l'avrebbe voluta ricoverata in infermeria conciata come una pezza per qualche motivo che, ahimè, al momento non mi è dato sapere.
    Non è difficile, con queste premesse, fare due più due.
    "Hai la mia parola Rose, non un fiato con nessuno.
    Solo, cerca di non farla diventare un'abitudine.
    Quella foresta è pericolosa per davvero, non si tratta di supposizioni.
    Anche il semplice sostarci vicino, in determinate circostanze, è un qualcosa di vivamente sconsigliato."

    Ecco, ora mi toccherà fare qualche capatina sporadica pure da ste parti.
    E non posso manco richiamarla, alla fine non è neanche così tanto a ridosso del limitare alberato.
    Primini, maledizione.

    "Lo saranno di sicuro, e io posso anche darti una mano.
    In fin dei conti, io e Smith, eravamo qua nei dintorni a perdere tempo."

    La scena si fa piuttosto comica, poiché sia io che l'asticello alziamo le mani con noncuranza e simultaneamente come ad ostentare quasi menefreghismo.
    Manco ci fossimo preparati in anticipo la coreografia.
    "Dopodiché, magari, ti offro una pinta ai tre manici, hai tutta l'aria di una a cui serve una bella burrobirra schiumosa.", una pausa mi è utile per notare il mutamento cromatico nel suo sguardo e adattarmici, "O suvvia, non potrai di certo essere peggio di altri che ho visto."
    E con "altri" mi riferisco in particolare all'idiota che risponde al nome di Oliver Evans.
    Così pieno di sé da non mostrarsi capace nemmeno di castare un protego quando gli viene chiesto. Patetico.

    "Certo certo, me ne starò qui, guarda...", le indico un masso nei paraggi e ci prendo posto raccogliendo il gattino e iniziando ad accarezzarlo cosicché non la interrompa, "E farò il tifo per te.
    Anzi, sarò pure ben disposto a darti una mano qualora ti servisse."

    Smith, ahimè, non è affatto contento di ritrovarsi così vicino all'animale.
    Tanto che si chiude, letteralmente, dentro una tasca frontale del mio giubbino un pelle.

    La Tassorosso mi si affianca e getta un'occhiata al libro, iniziando a studiarne i dettami con un'espressione corrucciata in viso.
    È una vita che lo sostengo, la pratica si assimila molto meglio adottandolo piuttosto che leggendone la teoria.
    "Sai cosa Rose? Me ne frego che non sei di Grifondoro, considera pure come se oggi fossi il tuo prefetto che ti aiuta con i compiti."
    Le offro un sorriso smagliante, poggiando Liam sul masso e alzandomi con la bacchetta sfoderata, chiudendole il libro con un movimento singolo e fluido.
    "Avanti, vieni qui! Adesso te la faccio vedere io la pratica.
    La parte teorica, bhe, avrai sempre tempo di studiarla per quando Alvarez ve la chiederà a lezione."

    Un occhiolino e le indico un punto di fianco a me con la bacchetta, focalizzandomi sul barattolo e assumendo la posizione di guardia - inversa nel mio caso - appena me la sento vicina.
    "Allora, in realtà è più semplice di quanto sembri.
    Pronuncia e movimento del polso qui sono importanti in egual misura, considerando che entrambi si presentano abbastanza "lunghi" tutto sommato.
    La formula corretta è Petrificus Totale.
    Cerca di evitare l'errore piuttosto comune di pronunciare "Pietrificus" la prima parola, oppure non otterrai di sicuro il risultato sperato."

    La osservo con una mezzo sorriso, cercando di capire dalle sue espressioni se quanto le ho appena detto sia stato assimilato a dovere.
    Una cura probabilmente immotivata, è una ragazza tanto gentile quanto sveglia quella che ho di fronte.
    "Per quanto riguarda il movimento, si parte con la bacchetta tesa, disegni una piccola mezza ellisse o "cerchio schiacciato" in senso orario e poi ci attacchi un movimento a spirale più ampio."
    Glielo mostro a vuoto qualche volta, prima lentamente e poi a velocità di esecuzione.
    Petrificus Totalus!", la maledizione schizza fuori dalla mia bacchetta e prende in pieno l'insetto che si immobilizza all'istante.
    "Come controincantesimo, in questo caso, un Finite sarà più che sufficiente."
    Un altro movimento della bacchetta, seguito dalla formula, e la cavalletta torna a muoversi dentro al suo contenitore.
    "Dai, prova tu!"
    Mi faccio da parte voltandomi verso di lei e incrociando le braccia, avvertendo alcuni movimenti all'altezza del petto che mi informano di come il bowtruckle, novamente tranquillo ora che il felino è distante, stia facendo capolino dalla tasca con quella testolina legnosa che si ritrova.
    "Se posso, Rose...", butto lì con voce incuriosita, "Da cosa deriva questa tua improvvisa voglia di imparare gli incantesimi di difesa?"
    Non è per farmi gli affari suoi eh, solo vorrei essere certo di aiutarla a capire l'incanto più adatto alle sue necessità. Tutto qui.

     
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    Il Prefetto era molto incoraggiante nel modo di rispondermi e nelle sue intenzioni. Quel coraggio e quella fiducia che nell’ultimo periodo non riuscivo a vedere in nessuno e nemmeno ad ascoltare perché ero chiusa in me stessa e non avevo intenzione di uscire. Era come se fossi un riccio richiuso su me stesso e con gli aculei ben tesi.
    Grazie Logan per mantenere il segreto ma non posso prometterti di non venire qui. Ero seria e sincera, basta bugie, almeno non a lui. Mi ero subito fidata del Prefetto senza pensarci troppo. Io ero fatta così, mi fidavo delle persone e poi finiva come doveva ed ultimamente non benissimo.
    Sorrisi dolcemente e continuai Vedi, qui non viene nessuno e questo meraviglioso albero mi nasconde dal mondo. La foresta poi è intrigante ma tranquillo non ho intenzione di morire o finire nuovamente in infermeria.
    mi voltai un secondo verso l’albero dando le spalle alla foresta e il vento mosse le sue fronde come a voler salutare. Feci un enorme sorriso e fatti tre passi verso di lui appoggiai la mano sul suo tronco e chiusi gli occhi. Dopo qualche secondo li riaprì Loro sono qui da tanto e affrontano il vento e le tempeste con coraggio e senza cedere. Vorrei essere come loro. la frase era stata detta in sottovoce ma ben udibile da Logan e con un tono quasi da incantesimo antico.
    Mi voltai verso il Prefetto, mentre lui spiegava che era lì a perdere del tempo con il suo amico asticello e risposi: Sarei felice del Vostro aiuto. sorrisi divertita a quei movimenti che i due avevano fatto in contemporanea e inclinai leggermente la testa come un inchino verso il piccolo asticello.
    Sei molto carino sai? dissi avvicinandomi solo un po’ a Logan e di conseguenza a Smith. I miei occhi di colpo divennero pieni di riflessi dorati Ciao io sono Rose e ti assicuro che non ho intenzione di farti del male. Non andai oltre e alzai lo sguardo verso Logan. Volevo incontrarne uno da tanto tempo e a lezione di difesa non ho avuto molto tempo. Feci una linguaccia a Logan ricordando cosa avevano combinato lui e la sua amichetta Corinne.
    Il Prefetto continuò, offrendomi una bella burrobirra Accetto volentieri. Ho proprio voglia di uscire un po’. Ma adesso al lavoro. dissi battendo leggermente le mani fra di loro.
    Logan si mise seduto su di un masso con Liam tra le braccia, ben a suo agio, ad osservarmi. Grazie! risposi al suo modo gentile di fare e porsi.
    Leggere i movimenti dal libro era difficile da comprendere subito e mentre ero vicina al prefetto lo vidi voltarsi verso di me e con aria decisa lasciare Liam sul masso ed iniziare ad insegnarmi l’incanto.
    Va bene Logan Prefetto sostituto dei Tassorosso. dissi mettendomi sull'attenti il tutto accompagnato, dopo qualche istante, da una risata leggera e sincera . Sembrava così liberatoria e come se quel ridere mi stava ridando ossigeno.
    Andai vicino a lui e con la bacchetta, in silenzio e concentrata iniziai ad ascoltarlo annuendo con la testa. Logan ripeté la formula scandendo bene e io la ripetei dopo di lui Petrificus totalus. Si senza la i. Perfetto! poi seguì il movimento cercando di replicarlo con i gesti e con lo sguardo per imparare il tutto. Urtandolo leggermente con la mano sinistra che era lungo il mio fianco, ma nel movimento l’avevo mossa involontariamente Scusa! Sono un disastro... dissi mortificata. Sapevo di non aver fatto chissà che ma non amavo disturbare in nessun modo.
    Ad un tratto pronunciò l’incanto e in velocità la cavalletta venne pietrificata. Spalancai gli occhi e rimasi a fissarla per qualche attimo Accidenti! è l’unica cosa che riescì a dire.
    Osservai Logan pronunciare il contro incantesimo e tirai un bel sospiro di sollievo.
    Logan mi invitò a provare. Okay ci sono! dissi seria come sempre quando si trattava di imparare e studiare.
    Mi posizionai con il braccio destro in avanti, non super teso, feci un bel respiro e mi concentrai sulla cavalletta. Riprodussi il movimento dell’incanto ma i miei pensieri si spostarono su un momento ben preciso che avevo passato in infermeria per colpa di Oliver, tanto da farmi cambiare il colore degli occhi e farli diventare di un nero intenso, solo per una frazione di secondo per poi tornare concentrata e Petrificus Totalus! un getto leggero uscì dalla mia bacchetta che fece solo rovesciare il barattolo ma la cavalletta sembrava non pietrificata.
    Forse ho sbagliato il movimento? chiesi rivolta verso Logan con aria un po’ delusa. Be’ almeno qualcosa è uscito... feci notare a me stessa, visto che il primo risultato era completamente andato in fumo.
    Avevo udito la domanda di Logan e mentre andai verso il barattolo per rialzarlo cercai di rispondergli Perché non ho altra scelta! Mi serviranno in futuro e poi... Mi bloccai mentre rialzavo la cavalletta Logan! le sue zampe posteriori sono pietrificate! dissi con un sorriso enorme. Non è andato del tutto a vuoto allora! Avvicinai l’animaletto al Prefetto per mostrarglielo e continuai dicevo... credo che mi serviranno in un futuro recente, anche qui ad Hogwarts. Alzai lo sguardo su di lui e aggiunsi ti va di parlarne davanti alla nostra burrobirra? Non vorrei ci fossero orecchie indiscrete qui. Mi guardai intorno come se fossi una ladra e mi allontanai di qualche passo da lui. Mi rimisi in posizione per riprovare l’incantesimo Nessun errore Rose. Adesso non hai possibilità. Ero sempre stata molto dura con me stessa e sullo studio lo ero ancora di più. La dolce e tenera Rose sembrava un ricordo lontano quando si trattava di studiare.
    Mh... Logan, la posizione era questa? chiesi gentilmente perché qualcosa non era precisa e la sentivo. Il venticello accarezzo la mia pelle facendomi sentire la sua delicata carezza. Vedrai questa volta andrà bene. E poi non posso certo far attendere la mia burrobirra con il Prefetto. Quando mi ricapita. Ridacchiai attendendo che Logan mi correggesse il tutto. Poi aggiunsi con un sorrisetto dispettoso La piuma di ippogrifo era per me lo sai!? sapevo che avrebbe ben inteso a quale momento tra lui e qualcuno che conoscevamo entrambi mi stavo riferendo.



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    "No ma quale disastro, solo che io sono mancino e tu destra...", la rimbecco con fare incoraggiante, "Più o meno capita la stessa cosa quando mi siedo al posto sbagliato in un tavolo di destrimani: gomitate che manco fosse un incontro di boxe thailandese."
    Ah Rose Rose, sempre così gentile.
    Tanto da scusarsi addirittura anche quando apparentemente - per noi tutti - non c'è né sarebbe motivo.

    Non ho quindi sbagliato nella mia valutazione su questa ragazza, a tratti, particolare.
    Sicuramente ha un carattere sfaccettato almeno per tante quante sono le sfumature in grado di colorarle gli occhi, però è fondamentalmente buona.
    E non una "buona" tanto per dire, parlo proprio di quel genere di persona gentile per definizione.
    Altruista magari nell'offrirti qualcosa di caldo da bere benché sappia che tu potresti essere lì per farle il culo, e così genuinamente infantile da sciogliersi come una bambina di feltro ad un asticello.
    Persone così, e lo dico a costo di sembrare ripetitivo, dovrebbero essere nella vita di chiunque.
    Sposto distrattamente il lembo del taschino frontale cosicché un incuriosito Smith possa godere di una migliore visuale, rimanendo ad osservare attentamente i movimenti della Tassorosso per correggerne puntualmente eventuali errori d'esecuzione.
    "Tutt'altro, il colpo era buono.", un incanto che esce e va parzialmente a segno è stato eseguito correttamente per forza di cose,"Nono, hai solo avuto un calo di concentrazione appena prima di castare."
    Anche più o meno palese a dirla tutta, il repentino cambio nella pigmentazione della sua iride non lascia spazio a troppi dubbi su questo.
    Forse una spiegazione, o solo parte di essa, può giungere adesso che mi si avvicina per mostrarmi le zampe "freezate" della cavalletta.
    Mi fornisce giusto le intenzioni però, per il succo del discorso, ahimè, temo che dovrò invece attendere la nostra eventuale visita ad Hogsmeade, cosicché mi limito ad un cenno d'assenso col capo quando mi propone la cosa.
    Anche se, onestamente, ora come ora fatico a comprendere bene il "perché" di tutta questa sua circospezione.
    Pazienza, immagino che le risposte arriveranno a tempo debito.
    [Color=red"Ah bhe, ti ricapiterà quando vuoi, non vedo perché non dovrebbe.
    Più o meno comunque, aspetta..."[/color], mi avvicino a lei apprezzando particolarmente la determinazione che scorgo sul suo viso, "Fletti un po' di più le ginocchia e allunga il braccio che tiene la bacchetta...cooosi!"
    Mi pongo al suo fianco destro e, con tranquillità, alzo di qualche grado la mira della sua bacchetta accompagnandola nel movimento.
    "Bene bene, adesso mi raccomando: mantieni la concentrazione fino all'ultimo secondo."
    Faccio un passo indietro aspettandomi di vederla agire subito, finendo così con l'essere preso in contropiede dalla sua domanda.
    Il mio cervello quindi elabora in fretta l'informazione, sequenziando i pensieri più o meno in questo modo: Irlanda- Kynthia- No, non quello - Neal- La piuma che la Lloyd ha preso come souvenir.
    "Aaaaaaaaah, allora è una piccola associazione a delinquere la vostra eh?
    Piccole ladre di piume che non siete altro!"

    Le strizzo un occhio camminando lateralmente, trovandomi in fine di fronte a lei e a circa cinque metri dalla sua bacchetta.
    "La sai una cosa, i risultati migliori si ottengono riproducendo un bersaglio adatto.
    Avanti, prova su di me!"

    Io sono decisamente più grosso di una cavalletta e questo è l'unico modo che mi viene in mente per poter valutare a dovere l'efficacia del suo incanto.
    "Aspetta, quasi dimenticavo!", mi levo Smith di tasca e lo adagio sul ramo di un vecchio faggio al limitare della foresta, "Bene, coraggio: pietrificami!
    Ah, ricordati che il controincantesimo è Finite eh!
    Sennò ti toccherà chiamare qualcuno o portarmi di peso su al castello.

    Incrocio le mani dietro la schiena e la osservo mentre esita per qualche istante, decidendo allora di mettergliela sullo scanzonato.
    "Sussú! Che ho voglia di burrobirra."

     
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    Sorrisi mentre mi spiegava il fatto di essere mancino, non avevo fatto caso a quale mano usasse per tenere la bacchetta o per mangiare. Non so cosa sia la boxe thailandese ma ok! continuai ridendo.
    Logan era sempre disponibile, eppure pieno di impegni, essere Prefetto doveva portar via forza e tempo.
    I suoi incoraggiamenti per l’incantesimo ebbero su di me un effetto positivo, tanto da farmi riapparire i riflessi dorati negli occhi. Si hai ragione, mi sono lasciata distrarre dai pensieri. Ultimamente mi succede spesso. ammisi con sincerità.
    Si avvicinò a me e mi aggiustò la posizione Ok! Accidenti sono proprio fuori forma. Sembro un tronco di legno. stavo per castare l’incantesimo quando lanciai la piuma di Ippogrifo a Logan. Lo vidi leggermente a disagio e pensare a cosa mi riferissi prima di rispondermi strizzandomi un occhio. Feci una grossa risata Si, vero. Siamo delle ladre di piume. Ti assicuro che sta benissimo e tenuta con cura. Mentre rispondevo alla sua “Provocazione” lo vidi allontanarsi da me.

    Ero pronta a provare l’incantesimo quando Logan mi bloccò di colpo dicendomi di provare su di lui COSA!? abbassai la bacchetta e lo guardai leggermente intimorita. Continuava ad incoraggiarmi a ricordarmi il Finite per riportarlo allo stato normale. No, dai Logan! Non posso. Se ti … Niente lo smuoveva.
    Non mi piaceva la cosa, non mi piaceva per niente. Mi fermai un secondo a riflettere, effettivamente aveva ragione, se mai avessi dovuto usare questo incantesimo non l’avrei certo usato su una cavalletta ma su qualcuno di più umano.
    Sbuffai sonoramente e mi rimisi in posizione. Chiusi per qualche istante gli occhi e senza aspettare , senza avvisare a colpo secco e deciso pronunciai Petrificus Totalus L’incanto uscì dalla mia bacchetta colpendo in pieno petto il Prefetto. Si immobilizzò di colpo prendendo un colorito grigiastro e cadde a terra rovinosamente con un tonfo secco.
    Rimasi ferma solo qualche istante a guardare la cosa ed a pensare “Ha funzionato alla grande” poi mi misi a correre nella sua direzione.
    Arrivata vicino al corpo pietrificato di Logan, rimasi sconvolta, faceva davvero impressione vederlo in quello stato. Presi la bacchetta e Castai il Finite. Mossi con la mano il corpo ma era ancora pietrificato Per la barba di merlino. dissi preoccupata e agitata. ok! Calma, Rose respira. Mi guardai un attimo intorno e poi presi fiato e cercai di calmarmi. Puntai la bacchetta e castai con decisione e precisione il finite.
    Misi la mia mano sul suo braccio che sembrava esser tornato caldo e non era pietrificato Logan! chiamai appoggiando una mano sulla guancia, LOGAN, RISPONDI CAZZO. Mi stavo davvero preoccupando e i miei occhi si erano completamente riempiti di lacrime diventando del colore della notte.



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    "...Se mi pietrificherai, vorrà dire che sono stato bravo a farti capire come castare correttamente l'incantesimo.", insisto con voce bonaria facendole un cenno di incoraggiamento,"Avanti dai, non può succedere nulla di troppo pericoloso."
    Speriamo solo che tu abbia ben chiara anche la formula per il controincanto, perché potrebbe rivelarsi un bel grattacapo il dover spiegare la faccenda a qualche professore.
    Incrocio le mani dietro alla schiena dunque, scuotendo appena il capo ora che Rose socchiude gli occhi solo per ritrovarmi a sgranare i miei quando qualcosa di paragonabile ad un calcio frontale mi prende in pieno petto.
    È questione di un secondo, forse meno, e mi ritrovo lungo disteso a terra capace solo di fissare il cielo sopra di me.
    Il che ha un nonsoché di fastidioso a dirla tutta, soprattutto se si hanno gli occhi chiari e, ovviamente, viene meno la possibilità di sbattere le palpebre.
    È una sensazione particolare quella indotta dal Petrificus, poiché permette di mantenere la lucidità mentale pur essendo impossibilitati a muovere anche solo il più piccolo dei muscoli facciali.
    Al massimo, ma proprio se dice bene, si mantiene la capacità muovere gli occhi nelle varie direzioni.
    Una piacevolissima ombra dinanzi a me mi informa che la Tassorosso è appena accorsa da questa parte, decisa e pronta - spero - e rimettermi in sesto.
    Giuro che le starei strizzando un occhio eh, non fosse che se verso nella momentanea impossibilità a compiere fisicamente la cosa.
    Casta un primo finite che, ahimè, ha un effetto strozzato e mi pone nella misera condizione di muovere a malapena le labbra ed emettere qualcosa di simile parole mischiate a poco delicati suoni gutturali.
    "Ancoa, ipova...", "Ancora, riprova. Più o meno.
    Peccato che è sussurrato così piano da essere, temo, quasi impossibile da sentire.

    Ossí, per la stramaledetta barba di Merlino Rose Rose!
    Ecco si brava, calmati e respira...così, come se dovessi partorire o depetrificare qualcuno.
    Non badare troppo a me, io ho tutto il tempo.
    Ah che bella cosa l'autoironia.

    Il secondo colpo va a segno decisamente meglio del primo, poiché mi permette, pian piano, di riacquisire la sensibilità sul corpo e la capacità di muovermi.
    Tuttavia si tratta di un processo che richiede qualche secondo, e la cosa sembra non piacere più di tanto alla White.
    Anzi nemmeno un po', considerando che, con gli occhi pieni di lacrime e nuovamente neri ma che più di così non si può, comincia a muovermi la testa con il palmo della mano.
    Facendomi leggermente sballottalare il cervello nella scatola cranica.
    "Oi oi, modera il linguaggio!
    Le parolacce non ti si addicono, sai?"

    La perculo con un tono di voce a metà tra lo scombussolato e il soddisfatto, mettendomi poi a sedere.
    "Direi che sei andata alla grande, sia con l'uno che con l'alto incantesimo."
    Forse sul secondo ci sarebbe un po' da lavorare ma pazienza, a noi quello che interessava veramente era il primo quando ste gran puffole pigmee.
    Scopro ora di poter muovere le gambe, così mi ci isso sopra e, barcollando inizialmente, vado a raccogliere Smith da dove l'avevo lasciato poco prima.
    Esso sulle prime mi guarda visibilmente preoccupato, facendosi poi svelto ad infilarsi nuovamente nel mio taschino frontale.
    "Ora Rose che sai come lanciare quell'incantesimo...", inizio voltandomi nuovamente in sua direzione con aria leggermente più seria del solito, "Devi promettermi una cosa."
    Mi ci avvicino e raccolgo da terra la bacchetta in faggio, poiché essa è scivolata fuori dal soprabito quando son caduto a terra come un cazzo di albero secco.
    "Che non ti ficcherai in un duello a scuola a meno di non essere costretta a farlo per difenderti, ho la tua parola?"
    La cosa implicherebbe sicuramente dei fastidi, come punti persi per la sua casa, punizioni ecc ecc.
    Tutta roba spiacevole, verso la quale è mio dovere redarguirla con anticipo.
    "Trattato l'argomento, direi che possiamo anche imboccare la strada per i tre manici.
    Offro io, dobbiamo festeggiare le tue nuove skills con il Petrificus."

     
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    Ad un tratto la voce di Logan mi arrivò dritta come una boccata d’aria fresca e mentre si mise a sedere mi lanciai al collo ad abbracciarlo. Mi scostai da lui dopo qualche istante Scusa! Sono felice che stai bene… Ero davvero preoccupata di non essere riuscita nell’incantesimo grazie a te che sei stato bravo ad aiutarmi a comprendere gli incantesimi e i loro movimenti. Dissi portando una ciocca di capelli indietro e riprendendo il colorito un po’ più roseo.
    Vidi che si stava alzando e mi alzai anche io aiutandolo a mantenere l’equilibrio e mi misi a squadrarlo dalla testa ai piedi per vedere se tutto fosse in ordine. Ti senti bene, vero? chiesi ancora un po’ preoccupata. Lo vidi andare verso l’asticello e mi sentì sollevata, voleva dire che stava bene.
    Mi spostai verso Liam che si stava stiracchiando e vedendomi arrivare miagolò dolcemente. Lo presi in braccio sollevandolo Hai visto? Ci sono riuscita! Lo sistemai sulle mie braccia mentre un concerto di fusa iniziò a risuonare perché lo stavo coccolando, mentre lui con la testolina accarezzava la mia guancia facendomi il solletico.

    Sentì Logan chiamarmi così mi voltai verso di lui e mi avvicinai annuendo alla sua affermazione. Mi stava chiedendo di promettere qualcosa. Ascoltai la sua richiesta e mi morsi il labbro Si, certo! Non ho intenzione di duellare con nessuno. Ti assicuro che lo utilizzerò solo per difendermi. Mi abbassai lasciando a terra Liam che andò verso il Prefetto e si strusciò alle sue caviglie Non voglio far del male a nessuno. Nella realtà non amo, già le sfide a lezione, immaginiamoci andare io a sfidare qualcuno. No, no! Grazie. Alzai lo sguardo verso di lui e sorrisi dolcemente. Ero sincera e si poteva ben intuire dai miei occhi e dalle mie espressioni. Non era difficile comprendere cosa pensassi.
    Dopo questo punto chiarito, Logan mi disse di dirigerci verso i tre manici Si! Va bene! Mi avvicinai alla tracolla, rimisi le cose apposto e liberai la cavalletta, poi mi rivolsi a Liam Stai attento! Ci vediamo più tardi. gli feci un’ultima carezza e mi alzai prendendo la borsa in spalla. Pronta!
    Ormai era abitudine andare ad Hogsmeade che non facevo molto caso a cosa mi circondava. Arrivammo vicino ai tre manici ed entrammo. Mi guardai intorno e scelsi un tavolo in un angolino lontano dalla gente e dal loro vociare, che echeggiava nel locale.
    Vieni spesso qui? chiesi sedendomi educatamente. Mi succedeva ancora, che quando entravo in luogo, assumevo la postura più educata ed elegante che potevo avere. Schiena dritta e mani sulle cosce, sarebbe bastato qualche minuto e mi sarei sciolta.
    In realtà avevo delle domande da fare a Logan, ma prima arrivò il cameriere Prendo una Burrobirra. Grazie! dissi con tono di voce non alto e sorridendo delicatamente. Attesi che Logan ordinasse e nel mentre posai le mani sul tavolo in legno e iniziai a seguire con l’indice destro una venatura dello stesso.
    Le domande mi ronzavano nella mente ma non ero certa di come ne di quando farle, così la presi molto alla lontana. Come procedono le ronde? “che domanda fai Rose” pensai e feci una piccola smorfia arricciando il naso.
    Attesi la sua risposta e poi provai nuovamente a parlare. Ecco, volevo… cioè… mi venne in mente una cosa che era successa e che poteva fare da trampolino di lancio Per essere un grifo furbo, il giorno a Londra ti, vi ho scoperti facilmente dietro la statua con tutto il rumore fatto. Mi misi a ridere portando una mano al viso. Eravate curiosi… La risata si spense un po’ e mi misi nuovamente a disturbare il mio labbro inferiore con i denti.
    La burrobirra arrivò e con un cenno delicato della testa ringraziai il cameriere. Presi il boccale con tutte e due le mani, portandolo alla bocca, e e assaggiai un sorso che mi lasciò la forma dei “baffi” con la sua schiuma. Mh! Buona. Non ne bevevo una da mesi. dissi appoggiando il bicchiere sul tavolo e assaporandone il suo gusto. I miei occhi si riempirono di riflessi dorati intensi.



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    "Bene, mi fa piacere sentirtelo dire.
    L'ultima cosa che vorrei e vedermi costretto a denunciarti per averti sorpresa ad attaccare qualcuno con un incantesimo che io stesso ti ho insegnato."

    Roba che poi ci penso prima di addormentarmi, e finisco con avere i sensi di colpa a vita qualora Oliver Evans venisse rinvenuto pietrificato da qualche parte.
    Certo, come no. Ci crediamo tutti.

    Raccolgo la roba a mia volta, aspettandola con Smith che seguita a fare capolino dalla tasca mentre lei saluta il suo gatto.
    "Puoi venire con noi...", sibilo all'asticello quando questi fa per nascondersi sul fondo della tasca, "Fammene pentire e sarà la volta buona che ti trasformo in una bacchetta giocattolo per bambini, non scherzo."
    E invece si, anche se non serve che lui lo sappia.
    Col l'avvento della bella stagione anche il sentiero per Hogsmeade si fa più comodo e scorrevole, quel tanto che basta a far si che la strada ci passi sotto i piedi senza quasi rendercene conto.
    I Tre Manici Di Scopa, locale che odio e amo, si palesano ben presto dinanzi a noi e io, ovviamente, apro la porta a Rose facendole cenno di precedermi all'interno.
    Chiassoso, pieno di primini sversi dopo la prima burrobirra e bambocci ovunque.
    Tutto nella norma, esattamente ciò che mi aspettavo.

    "In realtà piuttosto di rado, preferisco di gran lunga la Testa Di Porco.", mi guardo intorno con aria un poco distaccata una volta preso posto, "Sai, sono più il tipo da quello stile là."
    E con: "Quello stile là" intendo vecchi e schivi stregoni che se ne stanno nel proprio, birra buonissima, tavoli sbeccati come i boccali e cibo grezzo ma squisito.
    Il mio habitat naturale, insomma.

    "Io prendo un Whis...una burrobirra anche per me, grazie."
    Suvvia, è leggermente un tantino tropo presto per i superalcolici.
    Perfino per i miei irlandesissimi standard.

    "Le ronde?", domando in risposta con tono leggermente sorpreso, "Bene, direi.
    Sicuramente meglio ora che non trovo più nessuna tassa golosa nelle cucine in piena notte."

    Anche se secondo me qualche altra scappatella fuori orario ce l'ha fatta, non prendiamoci in giro.
    "Sai, non hai tutti i torti.", i ricordi di quel giorno sono ancora piuttosto vividi, "Anche se in realtà ci hai messo più di quanto pensi, poiché ti stavamo più o meno addosso dal momento stesso in cui hai lasciato il castello.
    Dei fottuti stalker provetti, non c'è che dire."

    Alzo le mani in segno di noncuranza, sorridendole largamente mentre le nostre burrobirre vengono servite con una mirabile celerità.
    "Vero eh? Si hai ragione.
    Anche io è un po' che non ne bevo una, più o meno da tipo tredici ore."

    Il fondo del mio bicchiere urta fragorosamente il tavolo dopo il primo sorso che ne traggo, così come chiassosa è la risata che segue.
    "Donna baffuta sempre piaciuta Rose, non staresti affatto male con un bel paio di manubri sai?"
    Distrattamente afferro un tovagliolo e glielo porgo, riagganciandomi poi al discorso precendente poiché ho la netta sensazione che lei abbia qualcosa da trattare sull'argomento.
    "Ad ogni modo non eravamo curiosi, al massimo preoccupati.
    O meglio, gli altri due lo erano, io mi ci sono ritrovato e, vedendoli così, non ho potuto fare a meno di seguirli.
    Purtroppo sono un inguaribile buon amico, sai com'è, non posso farci nulla."
    , prendendo un secondo sorso le offro l'ennesimo sorriso cordiale, "Sai cosa però, tra i due quella che mi è parsa decisamente più sul "chi vive" per tutto il tempo è stata sicuramente quel puffo ambulante che esce con me, almeno finché non siamo arrivati a casa tua e li anche il nostro lupacchiotto scontroso ha rizzato il pelo, c'è un motivo in particolare?"
    Cerco di soppesare il suo linguaggio del corpo, prestando particolare attenzione ad eventuali mutamenti nella sua espressione facciale.
    Nonché ad eventuali cambiamenti ne colore dei suoi capelli o delle sue iridi, considerando che, in fin dei conti, parliamo di lei.
    "Ovviamente sei libera di non rispondermi e, anzi, scusami se mi sto allargando troppo con questa domanda.
    Le tue questioni, finché non vorrai spartirle con me, sono appunto tue e basta."

    Un occhiolino in sua direzione mi è utile a farle capire la genuinità delle mie intenzioni, tuttavia se vuole parlarmi di qualcosa sono qui apposta.

     
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    Logan era davvero gentile e riusciva a mettermi a mio agio anche nel momento cui si parlava di me. Niente cioccolata di notte ! Ammettilo era ottima e ti manca! Mi misi a ridere di gusto alla fine della frase.
    Dopo il mio periodo di buio e di evitare tutto e tutti, ero arrivata alla conclusione che nonostante i miei limiti ancora ben chiusi i miei amici meritavano una spiegazione se ne avessero avuto bisogno.
    Non ero sola e questo l’avevo capito grazie allo “scherzo” di Oliver. Avevo ben potuto notare che i miei amici non mi avevano abbandonata, anzi, si erano stretti ancora di più intorno a me. Non mi giudicavano e cercavano di spronarmi a fregarmene di quello che era accaduto e che di fatti non era stata colpa mia.
    Il discorso sul loro pedinamento stava proseguendo Si lo so. Devi sapere che era la prima volta che “passeggiavo per Londra” da sola. Ero molto agitata e il giorno non era dei migliori per il mio umore. Quindi non sono riuscita a rendermi conto che eravate alle mie spalle. Cercai di spiegargli nel miglior modo possibile.
    Aggiunsi Vedi. Ho vissuto e vivo nell’agio economicamente parlando ma non ho visto il “mondo”. Non avevo il permesso di uscire da casa se non con Amelia la mia governante e cameriera della mia famiglia e non sempre e non lontano. Questo solo fino a quando mia Madre era viva perché era lei che mi dava il permesso, di nascosto da mio Padre. Dopo la sua morte non ho messo il naso fuori. Tranne quando fuggivo da un buco nella siepe che avevo fatto e andavo nel parco che è situato vicino la mia casa. Li ci sono gli animali liberi e tanti alberi e piante. Mi stavo confidando con Logan. Non avevo mai detto a nessuno queste informazioni, solo qualcosa a Kyky.
    Avevo bevuto un sorso di quella squisita bevanda e il Prefetto mi fece notare di avere due bellissimi baffi disegnati sul mio labbro e mi offrì con gentilezza un tovagliolo. Oh Grazie mille! Mi voltai con il viso verso destra e asciugai i “baffi” bianchi. Ritornai a guardare Logan sorridendogli e ticchettando le mie unghie sul boccale di burrobirra.
    Ascoltai le sue parole e sorrisi alla “PUFFO AMBULANTE! “ e gli tirai un piccolo calcio alla sua gamba sotto il tavolo. Kyky! Kyky per me è una sorella non solo un amica. Lei sa che quando di solito sparisco non sto bene e di solito è per qualcosa che mi è accaduta. Mi fermai un secondo e piegai di lato la testa Perché chiami Damon Lupacchiotto? Siete amici da tanto che gli hai dato un soprannome? Che strano! Logan dava dei soprannomi “carini”, solo alle persone a cui teneva. Ahhh forse per il tatuaggio sulla spalla. Molto bello devo dire. indicai con la mano il punto su di me in cui Damon aveva il tatuaggio.
    Vidi Logan prendere subito delle distanze e scusarsi delle sue domande. Bevvi un altro sorso di burrobirra e feci passare qualche attimo di silenzio. Non scusarti! A me fa molto piacere scoprire che in realtà tieni a me come amica. Sempre se fosse vero?

    Appoggiai la schiena allo schienale della sedia Allora. Damon non so perché fosse preoccupato, non ho mai raccontato dettagli sulla mia vita. Sorrisi e aggiunsi in velocità E comunque ho interrotto il nostro rapporto. chiaramente mi riferivo al rapporto che stava nascendo tra me e Damon. Presi a bere ancora un sorso, spostando lo sguardo su un tavolo vicino.
    Quello che ti sto per dire non deve uscire da qui. Promettimi che lo terrai per te. Mi fermai Attendendo la sua risposta.
    Mio Padre, come avrai capito, ha delle “regole” particolari per quanto riguarda me. Regole che fino all’inizio di Hogwarts pensavo valessero per quasi tutti. presi un respiro e continuai Olte a questo ama bere. E quando non si ferma in tempo diventa un po’… ecco come dire… intrattabile. Mi passai una mano sul polso come a massaggiarlo il polso che aveva stretto in quella giornata a Londra. Non lo fa di proposito ma a volte ecco… succede che … come spiegargli con parole eleganti quello che volevo dirgli e quello che mi succedeva. Mi fiondai sul boccale bevendo tutto d’un fiato il restante liquido cercando in quei momenti le parole giuste da dire. Appoggiai il boccale e presi fiato. Insomma, Ricordi la carezza che mi ha dato quando gli ho consegnato il regalo quel giorno? chiesi abbassando lo sguardo che sentivo pizzicare, segno che i miei occhi stavano cambiando colore. Quella delicatezza l’ho sentita poche volte su di me. dissi con tono basso ma ben udibile e deciso. Continuai Di solito perché non esprime quasi mai, verso di me, emozioni belle oppure perché ha esagerato nel bere e non sono stata alla sua “altezza” riguardo ciò che si aspetta da me. Speravo che Logan riuscisse a capire quello che stavo cercando di dire.

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    Mi parla un po' della sua vita, del suo versare in condizioni economiche più che buone e, con mia enorme e spiacevole comprensione, di una perdita che ci accomuna.
    Anche lei, come me, ha perso suo madre decisamente prima del tempo.
    Nonostante ciò, non posso fare a meno di notare quanto in realtà le nostre esistenze siano state profondamente diverse.
    Il racconto della sua vita gira tutt'intorno ad una sorta di "gabbia d'oro" entro la quale è stata costretta a vivere, mentre i miei anni prima di Hogwarts sono passati in modo completamente opposto.
    Dall'istante in qui ho avuto l'età per farlo, con tutti quei soldi e la mentalità dura ma permissiva del mio vecchio, non ho mai conosciuto cose come orari prestabiliti o limiti per i miei spostamenti.
    Ero libero di fare ciò che volevo, quando lo volevo e come lo volevo.
    Così come solo mie - anche se sospetto di aver sempre avuto alle spalle lo sguardo di papà a vegliare sulla mia "auto-responsabilizzazione" - erano le conseguenze delle azioni da me compiute.
    Si, le nostre sono state decisamente vite tanto simili nella forma quanto diverse nell'essenza.
    Le mie riflessioni vengono tuttavia stoppate quando, dopo aver poggiato una volta ancora il boccale sul legno, sussulto istintivamente per un calcetto che mi raggiunge da sotto il tavolo.
    "Ahi!", mento con l'ombra di un sorriso sulle labbra, "Si, ho notato che anche lei tiene a te.
    Anzi, oserei dire che ti è straordinariamente affezionata per i suoi standard."

    Conoscendo ormai abbastanza bene la ragazza di cui stiamo parlando, sono piuttosto sicuro che le mie congetture siano un qualcosa di molto probabile se non addirittura una verità certa.
    Kynthia è una persona capace di dare tanto, moltissimo, tuttavia riuscire ad avvicinarsi a lei abbastanza da permetterglielo è un qualcosa che richiede caparbietà e anche un testardaggine non indifferente.
    Io stesso, che sono decisamente un portatore sano delle due caratteristiche richieste, ci ho dovuto mettere del mio per farle capire che di me poteva fidarsi.
    E ammetto, senza riserve, che è decisamente stata una delle mie tre decisioni migliori in assoluto.

    Tornando al presente comunque, è la domanda di Rose a lasciarmi momentaneamente interdetto.
    Come comportarmi adesso, quanto saprà lei, dovrei risponderle chiaramente o no?
    Decido di optare per una rimessa più circostanziale, scrollando con noncuranza le spalle prima di risponderle.
    "Oh nono, in realtà siamo per lo più dei buoni conoscenti al momento, anche se non dubito che potremo diventare ottimi amici.
    Il modo in cui lo chiamo, è semplicemente dovuto a quell'atteggiamento un po' da lupo a caccia che ha adottato quel giorno."

    Io non so se lei è al corrente della vera natura del mio concasato e, d'altro canto, me la cavo limitandomi a risponderle senza ampliare troppo il discorso.
    Perché io faccio schifo a mentire, e preferisco non mettermi da solo in situazioni scomode.
    "Ci tengo, davvero.", confermo con sincerità riafferrando la mia pinta, "oh davvero?
    Non lo sapevo, mi dispiace.
    Tu stai bene? È successo qualcosa?"

    Che tradotto letteralmente più o meno significa: non è che Damon si è scaldato troppo e ti ha spaventata o ferita accidentalmente?
    Ad ogni modo, superato l'argomento, la tassa mi fa promettere di non raccontare a nessuno ciò che, evidentemente, sta per confidare a me.
    Io, che ora quasi finisco la mia burrobirra in un sorso e, ordinando un altro giro per entrambi, le faccio un cenno d'assoluto assenso col capo.
    Il suo segreto, di qualunque esso si tratti, sarà al sicuro con me.
    Le sto tacitamente dando la mia parola, e la parola del buon irlandese ha quasi la stessa valenza di un giuramento infrangibile.
    Senza quella stronzata di una morte sicura qualora si venisse meno a quanto pattuito, non siamo mica così sadici e vendicativi.
    Ritraendomi istintivamente un poco sulla sedia per poterla guardare in faccia, capisco fin dalla sua seconda frase, purtroppo, dove la nostra conversazione andrà a parare.
    Man mano che lei racconta, senza mai venir interrotta da me, alcune cose cominciano ad assumere un significato più chiaro ai miei occhi.
    La tensione che c'è stata a Londra, ad esempio, o l'espressione che la ragazza aveva in viso quando ci ha raggiunti in un secondo momento nel salotto degli ospiti insieme al padre.
    Ancora una volta annuisco alla sua domanda, ricordandomi di quelle carezze che, allora, mi erano sembrate troppo poco genuine per rappresentare l'istintivo amore d'un padre verso la propria figlia.
    Poiché, in tutt'onestà, esse parevano più fatte per circostanza, così come del tutto circostanziali sono stati gli sguardi che il vecchio White ha posato su di noi o il modo in cui ci ha invitati dentro casa sua.
    "Oppure Rose...", inizio cercando il suo sguardo ora spento con il mio, "Stai solo cercando delle scuse per difendere ciò che, a sentirti, è indifendibile.
    Ti è mai capitato di pensarci?"

    Una breve pausa mi è utile per lasciarle il tempo di riflettere, nonché per passare il bicchiere vuoto al cameriere e avvicinarmi il nuovo giro alle labbra prima di proseguire.
    "So che parliamo di tuo padre e, probabilmente non dev'essere una cosa facile da ammettere.", la anticipo prima che possa continuare con degli scontati "lo fa perché beve" o "è solo colpa mia", " Hai mai preso in considerazione, però, che i suoi modi nei tuoi confronti non debbano essere giustificati?
    Che la violenza, Rose, sia un qualcosa di sbagliato e inammissibile, a prescindere dal fatto che ad esercitartela sia il tuo stesso padre?"

    Ed è mentre mi risponde, allora, che alcune congetture cominciano a puntellare i miei pensieri.
    In realtà sono più una serie di domande retoriche quelle che mi pongo, quasi come stessi cercando di calarmi nei suoi panni per capire il perché non si sia mai ribellata a tutto ciò.
    Farlo vorrebbe dire "perdere" un altro genitore?
    Lui glielo permetterebbe?
    Di che vivrebe se dovesse cacciarla, o peggio, cosa le farebbe quell'uomo se al contrario decidesse di non farla più uscire di casa?

    "In ogni caso, voglio che tu sappia che puoi contare sul mio appoggio.
    E consoco anche qualcuno che potrebbe aiutarti, del tutto o in parte.
    Solo, non continuare a farti schiacciare.
    Nessuno dovrebbe farlo."

     
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    Rose White

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    Rose White


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    ✧Tassorosso - I Anno✧

    Le considerazioni che fece Logan, riguardo a ciò che potrebbe provare per me Kyky, mi resero felice e mi fecero arrossire Per me non è solo un’amica, ma una sorella! abbassai lo sguardo e aggiunsi Non dirglielo odia queste “smancerie” ahahah scoppiai in una risatina furbetta. Non ero bravissima a mentire ed era intuibile dal mio viso, e questa volta non stavo mentendo visto che nel parlare di Kyky i miei occhi si illuminarono completamente di riflessi dorati.
    Parlare con Logan era divertente e molto rilassante. Era riuscito a mettermi a mio agio come quella volta nelle cucine dove mi aveva beccata e dove stavo per incendiare il tutto.
    Carino il soprannome. Vedo che ne hai uno per ogni tuo amico. Ne hai uno anche per me? chiesi sorridendogli e fissandolo con due occhi pieni di curiosità. Spero di essere una tua amica. aggiunsi timidamente.
    Quando pronunciai la frase che avevo lasciato Damon, vidi Logan cambiare il suo sguardo e atteggiamento Io? Non ho pensato molto in realtà. dissi mentre un'altra burrobirra approdava davanti a me. Come sto? Sto! In realtà non è accaduto nulla di particolare. Non mi sentivo pronta ad andare avanti e poi… mi fermai un secondo e bevvi un piccolo sorso di quella buonissima bevanda Mi è stato consigliato di non proseguire. dissi distogliendo lo sguardo dal prefetto e terminando la frase con tono basso Certo la sua “uscita” quel giorno a Londra mi ha lasciata senza parole. Mi ha messo paura il suo modo duro e se posso essere onesta, volevo solo un abbraccio. gli sorrisi dolcemente mentre i miei occhi iniziavano a scurirsi.
    Dire tutto quello che stavo raccontando non era semplice. Logan fu davvero gentile ad ascoltare senza interrompermi e senza scappare.
    La sua domanda colpì bene il centro, come quando si lancia una freccetta sul bersaglio. Ho dovuto pensarci e la mia risposta è si e no. Lasciai continuare il suo discorso mentre le mie mani stringevano il boccale della birra. E’ una scusa perché non voglio perderlo. E’ l’unica cosa che mi resta. Non è una scusa perché pensavo fosse la normalità fino all’inizio di Hogwarts e so che non lo fa di proposito, solo quando beve un po’ di più. Credo… bevvi un altro po’, la mia bocca era secca provai a continuare. Ho molta paura Logan. Ho paura di perdere ogni cosa. So che sembra assurdo, ma farvi entrare da me senza avvertirlo è stata una sfida e una mia vittoria. Non era mai entrato nessun amico a casa mia, Non avevo amici.
    Un sorrisetto si dipinse sul mio volto mentre lentamente andavo a svuotare mezzo contenitore di burrobirra. Le mie gote si colorarono di unì rosa un po’ più scuro.
    Prima di riuscire a convincerlo a farmi studiare ad Hogwarts, pensavo di essere una bambina e dopo ragazzina, sbagliata, orribile. Una di quelle che si meritava certi atteggiamenti, certe punizioni. Adesso questo pensiero è ancora in me, devo ammetterlo, ma inizio a capire di non essere io quella completamente sbagliata. Sopporto alcune cose perché… Mi guardai intorno per controllare la situazione e poi mi allungai sul tavolo per avvicinarmi a lui Ho delle cose da scoprire… dubbi e misteri. La mia mente non funziona come dovrebbe, ho delle immagini che di notte mi ritornano e non mi fanno dormire, sono molto confuse e a pezzi. Sembrano così reali e io le sto osservando. Io sono presente e vigile in questi piccolissimi pezzi di “sogno”. Ok, stavo davvero ammettendo qualcosa che non avevo detto a nessuno, e la burrobirra iniziava a fare un po’ di effetto.
    Mi rimisi comoda al mio posto ed ascoltai le parole di Logan.
    Bevvi ancora un po’ e i miei occhi iniziarono ad alternare delle leggere sfumature dal dorato al grigio Grazie Prefetto! Sei un vero amico. Non voglio essere un peso per te. Proverò a cambiare le cose! finì la frase puntando l’indice nella sua direzione, senza motivo. Il mio stomaco brontolò e io divenni davvero rossa Scusami! Non volevo. Ero davvero magra nell’ultimo periodo e forse dopo giorni il mio stomaco aveva bisogno di farsi sentire.
    Tutti gli abiti mi andavano larghi e si notava, abbastanza, la cosa.
    Prefetto, un giorno mi farai vedere il tuo bosco? Dall’esterno eh… non voglio disturbare le bellissime creature che lo abitano. Chiesi sorridendogli dolcemente. Se è presente un Ippogrifo, ci saranno altre magnifiche creature. aggiunsi dolcemente. Mi piacerebbe tornare in Irlanda e rivedere la mia prima casa. Non mia, di mio Padre! Precisai, finendo l’ultimo sorso e scoppiando in una risata cristallina.


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    Studente Grifondoro

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    Io sono solito lasciar parlare le persone quando le trovo disposte a farlo, prendendomi il mio tempo per rispondere quando serve - a volte anche troppo - e magari ignorare qualche mezza domanda retorica postami a inizio discorso, trattando così prima le parti più cruciali per poi, in un secondo momento, riagganciarmi ad essa ed alleggerire la tensione.
    Di solito funziona, è un modus operandi che mi piace, quindi non vedo perché non dovrei applicarlo anche oggi.
    E lo faccio, ovviamente;Limitandomi, compiendo così un'eccezione che conferma la regola, a rispondere con uno scherzoso: "Ci devo pensare", alla sua domanda riguardo eventuali soprannomi per lei.
    Dalle sue parole, tra un sorso e l'altro, apprendo alcune informazioni che valuto come importanti.
    Incastrandole fino a trovare un filo conduttore che lega i fatti tra di loro a doppio giro: suo padre.
    Presumo sia stato lui, tra le altre cose, a consigliarle di non proseguire nella sua relazione con Damon.
    Che abbia intuito la vera natura del mio concasato? E, se si, come?
    Ad ogni modo, lo ammetto, più la Tassa va a fondo nel discorso, più mi trovo a non essere d'accordo con lei su più punti.
    Senza considerare come le idee che mi son fatto riguardo al suo vecchio, al momento, si stiano rivelando azzeccate, se non forse addirittura fin troppo ottimistiche.
    Prendo un lungo sorso allora, poggiando poi il boccale sul tavolo e attendendo alcuni secondi prima di risponderle.
    Le parole migliori, in linea di massima, sono poche e scelte con cura.
    "A volte, Rose, anche io reagisco in modo duro davanti ad una situazione che non mi piace.
    Posso capire Damon, cosi come posso comprendere anche il fatto che tu non te la sia sentita di andare avanti nella vostra relazione."

    Decido di partire da qui, sorridendole bonario prima di sporgermi in avanti e poggiare una mano sulle sue.
    "Io, ad esempio, ho poco tatto quando devo esporre le mie idee sulle questioni delicate.
    Ecco perché mi scuserai se ora ti dirò come la penso."
    , i suoi occhi sono adesso un po' più scuri del solito e io ne ricambio lo sguardo con intensità, "Perdere un qualcosa di tossico, anche se si tratta dell'unico affetto che abbiamo, non necessariamente significa sbagliare e condannarsi alla solitudine.
    Hai i tuoi amici Rose, non dimenticarlo.
    E no, quella non è la normalità; il fatto che si comporti così quando beve e solo un'aggravante, al massimo."

    Persona violenta e debole, come tutte quelle che permettono all'alcol di salire in cabina di regia al loro posto.
    Se non sai reggere, se devi diventare una merda umana con quattro arti, non bevi. Fine.

    "Completamente? Tu non sei sbagliata.
    Sei gentile, altruista, forse un po' testarda, e dedita allo studio...ogni genitore dovrebbe esser fiero d'una figlia così. Credo."

    Gli incubi la perseguitano, su questo posso capirla.
    "Sogni lucidi e segreti da scoprire eh?", questo è l'esatto momento in cui io faccio la mia magia e, riprendendo il naturale modo di fare scanzonato e grezzo che m'appartiene, alleggerisco la tensione.
    Un sorso, al quale segue una passata di dorso sulle labbra bagnate di schiuma.
    "Bhe tienimi aggiornato, magari ne esce un qualcosa di pericoloso e, dunque, affascinante.
    Nel caso in cui si dovesse partire in una ricerca, o missione, o robacosì, conta su di me."

    Parla te che parlo io, qua inizia a farsi una certa.
    Me lo dicono l'ombra avanza dalle finestre "mangiandosi" la luce del giorno, il mio stomaco e, guarda un po', anche il suo.
    "E di che, mica sei l'unica che comincia ad aver fame.
    Dai, torniamo al castello prima di fare tardi per la cena.
    Inoltre, sono proprio un pessimo prefetto temo, non è mai una buona idea bere a stomaco vuoto."

    Men che meno per una che, ad occhio e croce, al momento viaggia vertiginosamente attorno ai cinquanta chili da bagnata.
    Faccio strisciare rumorosamente la sedia allora, alzandomi e lasciando due pezzi d'oro sul banco cassa.
    Dovrebbe avanzarci qualcosa per i camerieri, e si era detto che avrei offerto io no?
    Le tengo la porta mentre ci avviamo verso la scuola, rispondendo dapprima con un sorriso alla sua domanda di poco fa'.
    "Dall'esterno è più o meno una foresta come un'altra, io invece ti dico che ci entrerai.
    Chissà, magari riusciremo a organizzare qualcosa già quest'estate.
    E in definitiva si, la Brughiera è piena zeppa di creature e faresti bene a rivisitare l'Irlanda."

    E anche quella casa, nonostante appartenga al tuo padre-padrone.
    "Magari potremo ospitarti noi, in fin dei conti, sei mia amica."
    Me l'aveva chiesto a inizio discorso, ora ha la sua risposta.

     
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