Chance meeting

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    Erano passati solamente tre o quattro giorni dall'arrivo di Christian ad Hogwarts e a lui sembrava un'eternità. Credeva che non era fatto per la scuola, soprattutto viverci dentro, ma, questo non fare nulla, neppure una singola lezione lo stava uccidendo. Odiava la monotonia che lo stava avvolgendo. "Per fortuna che il mio compagno di stanza non è uno stronzo" pensava.. "Un po' strano e taciturno, ma dopo tutto non rimane nulla di suo in giro, mi sembra troppo perfetto." Temeva dividere la sua stanza con un perfetto sconosciuto, ma a questo punto gli era andata di lusso. Storse il naso pensando che poteva capitarci qualche perfettino o peggio, un ragazzino appena entrato nell'età puberale.
    Il giovane era in procinto per disfare ciò che restava dei suoi bagagli, "suppongo che queste non mi servono" pensò mentre gettava delle camicie sul letto, al di sotto di esse, trovò una foto dei suoi genitori. Christian era stranito, cosa ci faceva una loro foto dentro i suoi bagagli? Lui odiava suo padre! E sua madre.. beh, non l'aveva conosciuta, ma a chi potrebbe mai mancare una semplice babbana? Guardò meglio: in quella foto la madre era incinta. "Stupida!" Ecco, ora si, aveva capito chi aveva infilato quella foto li, sua sorella. Cosa credeva di ottenere? Fargli provare nostalgia? Solitudine? Eppure sapeva benissimo di quanto strafottente fosse suo fratello.. o forse, così voleva far credere. Prese una bottiglia di vodka che aveva nascosto tra i vestiti ed iniziò a versarla in un bicchierino da caffè, gli bruciava lo stomaco per quante ne aveva bevute in quest'ultimo periodo ma non riusciva a farne a meno, gli mancava la sua città e l'unico modo per consolarsi era bere. Non sarebbe mai tornato da suo padre, voleva dimostrargli che non era debole, almeno per i prossimi 7 anni, dopo di che gli avrebbe fatto un crucio o un imperio, dipende da quale riusciva a padroneggiare meglio. Sorrideva nel pensare alla sagoma di suo padre rivolto a terra in preda ai dolori, intanto, la bottiglia era rimasta vuota. "Dannazione! Perchè ne ho portato così poche scorte?" Non credeva di bere tutto ciò che aveva portato in nemmeno una settimana, ma forse, la noia.. Aveva un Jeans e una camicia stropicciata addosso, l'alito che gli puzzava di alcool e i capelli in disordine, riuscì lo stesso ad infilarsi un paio di scarpe e ad uscire dal suo dormitorio.


    "Avranno qualcosa di forte in questa dannata scuola?" Si trovava nei corridoi, appena fuori dalla sua sala comune, alla ricerca delle cucine o magari di un qualche strano elfo domestico che potesse corrompere. A malapena riusciva a stare in piedi, e la vista iniziava a calare, ma non si arrendeva. Testardo. Non curante degli studenti che lo guardavano stranito, a rischio di incontrare qualche prefetto, caposcuola o peggio, un professore che potesse metterlo in punizione, ma lui ci era abituato. Prima di abbandonare definitivamente la scuola babbana, in punizione ci finiva quasi tutti i giorni. BOOM! "Ma che caz..?" Era andato a sbattere contro qualcuno e come al solito, non si prendeva la colpa. "Non ci vedi?" Esordì mentre provava ad alzarsi e a guardare in faccia il carnefice di quella caduta. A sua sorpresa notò che non era un lui, ma una lei. Anche se non riusciva bene a mettere a fuoco il viso, notò i suoi lineamenti delicati e i lunghi capelli che gli cadevano sulle spalle. Aveva capito di aver fatto una figuraccia con la prima ragazza figa che aveva incontrato in questi giorni, cercando di rimediare però.. "Cazzo, mi spiace. Tutt'ok?" Balbettò mentre si poggiava vicino al muro cercando di non cadere di nuovo, quasi si era dimenticato il motivo per il quale si trovava fuori le cucine, dopo un incontro così, fortuito.


    Edited by ChristianMorgan - 28/3/2021, 02:38
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    Skylee Métis | II anno | Corvonero


    In quei giorni avevo tanti pensieri per la testa, c'erano diverse cose che non mi spiegavo, prima fra tutte la sparizione di Noah. Io e Vanja ci eravamo esposte per lui alla festa, lo avevamo convinto a scegliere il suo futuro, aveva chiesto scusa alla fine ed eravamo certe che non si sarebbe giocato la seconda occasione che gli era stata concessa, ed invece a poco più di un mese dall'accaduto era semplicemente sparito dal castello e di lui non aveva lasciato traccia alcuna, non ci aveva nemmeno salutato e di ciò non riuscivo a farmene una ragione. Mi sentivo strana, delusa, quasi abbandonata e odiavo sentirmi così, mi ripetevo che dovevo fregarmene ma non ci riuscivo proprio, in ogni momento libero della giornata mi domandavo cosa gli fosse accaduto e perché avesse deciso di sparire nel nulla, sembrava andare tutto bene eppure qualcosa di strano era dovuto accadere per forza se aveva deciso di allontanarsi da tutti in quel modo. Scossi con decisione la testa per allontanare quei pensieri e concentrarmi sui muffin ai lamponi che stavo mangiano, come sempre nei momenti di confusione mi buttavo sul cibo, non che mi servisse una ragione in particolare per farlo dato che la mia alimentazione era sempre imbarazzante, ma quando ero nervosa o preoccupata la passione per il cibo aumentava notevolmente. Addentai l'ultimo boccone e ringraziai l'elfo domestico con il quale avevo fatto amicizia, aveva capito quanto mi piacesse mangiare ed ogni volta che lo andavo a trovare mi preparava svariate leccornie apposta per me, sapeva come rendermi felice ed io gli ero grata per questo, saltai giù dal bancone e mi incamminai allegramente fuori dalla porta, i muffin avevano fatto il loro dovere ed ora il mio umore era notevolmente migliorato tanto da farmi saltare allegramente per i corridoi con fare spensierato. «Ma che cazzo..?» Sentii qualcuno piombarmi addosso e mi sembrò di avere un pappagallo quando lo udii imprecare nel mio stesso identico modo. «Certo che ci vedo, temo sia stato tu a prendere male le distanze, sei piombato all'improvviso di fronte a me, come avrei potuto evitarti?» Idiota, completai silenziosamente la frase nella mia mente. Alzò lo sguardo verso di me e solo allora sembrò rendersi conto di ciò che aveva appena fatto e le parole che disse dopo sembrarono molto simili a delle scuse. «Certo che sì, fino a prova contraria l'unico ad essere caduto sei tu. Vuoi che ti domandi se ti sei fatto male?» Dissi gongolando con un sorriso sghembo sul volto. «Ti conviene alzarti alla svelta se non vuoi che qualche tuo simpatico concasato ti prenda per il culo per esserti fatto buttare a terra da un'esile ragazza..» Non tentai nemmeno di nascondere la mia espressione divertita e mi lasciai andare ad una silenziosa risata mentre lo osservavo rialzarsi a fatica. Guardandolo meglio non sembrava stare molto bene, anzi, aveva proprio un aspetto da schifo, inarcai un sopracciglio e lo squadrai da capo a piedi, aveva decisamente qualcosa che non andava e come se non bastasse un pesante odore di alcol iniziava ad aleggiare introno a noi. «Sei ubriaco? Ubriaco a scuola? Te vuoi proprio finire in punizione eh.. di la verità.» Chiesi stranita scuotendo leggermente la testa.

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    "Vuoi che ti domandi se ti sei fatto male?" A Christian scappò un sorriso sentendo queste parole uscire dalla bocca della giovane ragazza, beh, perlomeno non sembrava essere una schizzinosa dato che parlava e gongolava per la sua caduta. Ad un certo punto il giovane serpeverde voleva ribattere, ma nel momento in cui stava cercando di aprire bocca, sentiva che lo stomaco fremeva per uscire dal suo corpo, ergo: era costretto a non ribadire.
    Alzò un dito, come a voler dire "aspetta un attimo" o "sono subito da te" E con estrema nonchalance si voltò dall'altro lato rigurgitando vodka e parte della sua cena. "Disgustoso!" Esclamò Christian non appena riuscì di nuovo a parlare. Un po' gli dispiaceva per quell'anima che doveva pulire il suo vomito, forse un elfo? O c'era un "bidello" anche ad Hogwarts? "Sei ubriaco? Ubriaco a scuola?" - "Ma certo che no, figurati." Rispose con un pizzico di ironia. "Sai, credo sia meglio spostarci da... qui." Disse indicando la macchia disgustosa sul pavimento. Esattamente, non voleva finire in punizione prima ancora di frequentare una lezione.
    Desiderava sciacquarsi il volto e fare dei gargarismi in quel momento, ma ancor di più non voleva far scappare quella ragazza che aveva incontrato in modo così strano e non degno di lui. Certo, beveva, qualche canna qua e la, ma era solito mostrarsi in pubblico sempre con il suo aspetto migliore. Si domandava come aveva potuto uscire dalla sua stanza in quello stato e intanto malediva il nome della sorella che aveva messo quella fottuta foto nei suoi bagagli. Doveva ricordarsi di vendicarsi con la stessa moneta non appena arriverà anche lei, se arriverà.
    Guardò meglio la ragazza e cercò di focalizzarsi meglio sugli occhi. Aveva visto bene o l'alcool stava iniziando a fare brutti scherzi? Era affetta da eretrocomia? Non era di certo un disturbo pericoloso o sgradevole, anzi, a lei sembrava aggraziarla. "Scusa, hai? Non riuscì a finire la frase, sentiva di nuovo un fastidio alla bocca dello stomaco. Di scatto si voltò ancora una volta, rigurgitando di nuovo. "Cazzo! Occhi belli, stavolta mi sa che dobbiamo andare via veramente da qui, prima che qualcuno mi becchi in questo stato." Disse vergognandosi un po'. La prese per un braccio e la trascinò con se cercando di mantenere l'equilibrio il meglio possibile. Non appena vide un piccolo spazio appartato, si infilò insieme a lei e senza volerlo, la bloccò con la schiena al muro. In altre occasioni non gli dispiaceva affatto quest'approccio così ravvicinato, ma in quel caso, l'aveva fatto solo perchè stava per perdere l'equilibrio e per non cadere, un po' si poggiava contro al muro e un po' contro il suo corpo. Alzo lo sguardo, si, aveva gli occhi azzurri e verdi. "Beh, dato che siamo in confidenza bei occhi.. piacere, mi chiamo Christian." Cercò di fare uno sguardo sensuale, ma nello stato in cui si ritrovava riuscì a fare uscire solamente una simil-smorfia.


    Edited by ChristianMorgan - 28/3/2021, 02:40
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    Skylee Métis | II anno | Corvonero


    «Eww» Esclamai schifata cercando di trattenere a mia volta un conato di vomito causato dalla visione di quella disgustosa scena. «Almeno sei consapevole di quanto tutto questo faccia schifo.. è già qualcosa..» Dissi riferendomi al suo auto commento che si era fatto subito dopo aver vomitato in mezzo ai corridoi con tanta nonchalance. Ogni singolo studente che passava ci guardava stranito scuotendo la testa ed io non potevo proprio dar loro torto, avrei fatto lo stesso, ne ero sicura. «Come se non ci avesse già visto tipo metà scuola eh..» Difficile passare inosservati quando si vomita anche l'anima in pubblico.《Scusa, hai?》 Il ragazzo non riuscì nemmeno a completare la frase che un'altro getto di vomito gli uscì dalla bocca provocando in me una forte sensazione di fastidio, ero leggermente germofobica ed anche solo il pensiero che una goccia di quello schifo potesse schizzare verso di me mi faceva venire i brividi, sentivo l'impellente bisogno di farmi una doccia e stavo giusto per abbandonarlo in mezzo ai corridoi per raggiungere la mia stanza e fiondarmi in bagno quando mi sentii tirare per un braccio. «Occhi belli un cazzo, mollami subito!» Le mie proteste furono inutili, mi trascinò verso un punto "appartato" dei corridoi dove il traffico degli studenti era quasi pari a zero e mi intrappolò bloccandimi contro al muro, mi chiedevo cosa ci fosse che non andava con il mio karma, perché finivo sempre in situazioni del genere? Doveva esserci sicuramente qualcosa che non andava in me, non era normale ritrovarsi in così tante situazioni assurde senza volerlo. «Uh.. wow, non avevo mai ricevuto un complimento da un ubriaco appoggiato a peso morto su di me, che bella sensazione..» Dissi cercando di guardarlo negli occhi con sguardo serio e spazientito. «Io sono Skylee e te sei troppo vicino, quindi shoo, allontanati un po' e lasciami il mio spazio vitale che sento l'odore del vomito uscirti dalla bocca ed è disgustoso.» Gli appoggiai le mani sulle spalle e lo allontanai da me quel poco che bastava per tornare a respirare aria fresca, mi guardai intorno per verificare in quale punto dei sotterranei fossimo finiti e riconobbi facilmente la zona. Feci un lungo respiro profondo rassegnandomi al mio imminente destino per poi tornare con lo sguardo sul ragazzo, sapevo cosa gli serviva e seppur contro voglia mi decisi ad aiutarlo. «Forza vieni con me, c'è un bagno qui vicino, ti porto a sciacquarti la faccia. Vedi di non vomitare lungo il tragitto, qui non sono molto tolleranti con gli studenti ubriachi..» Lo lasciai appoggiarsi a me per evitare che cadesse e gli feci strada fino al bagno, una volta arrivati spalancai la porta di legno scuro con un piede e cercando di tenerla aperta trovai il modo di entrare assieme al mio nuovo amico peso morto. «Sai che sei piuttosto pesante?» Sorrisi divertita mentre lo lasciavo davanti al lavandino più vicino. «Dai.. sciacquati la faccia e vedi di riprenderti, se devi vomitare ancora fammi la cortesia di arrivare fino al gabinetto, grazie.» Ma chi me lo ha fatto fare? Chi? Mannaggia a me e alla mia sindrome da crocerossina.

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    Christian capì subito di non essere affatto sexy in quella situazione, al massimo poteva far tenerezza, se non pena e disgusto per ciò che aveva fatto ben due volte dinanzi a Skylee, abbandonò il suo tentativo fallito di provarci, ricordandosi magari di farlo una volta sentitosi meglio. Il fatto che la giovane non sia scappata e non l'abbia lasciato vagabondare senza meta tra i corridoi della scuola voleva dire solo due cose:
    Primo- Gli faceva davvero pena e voleva aiutarlo!
    Secondo- Magari alla bionda piacevano i belli e dannati.
    Esattamente, Christian aveva un ego altissimo sapeva di essere un figo (magari non in quella situazione) e sapeva anche che i cattivi ragazzi attirano molto, soprattutto le ragazze di buon cuore con la convinzione di poterli cambiare. Che stupide, gli piaceva così tanto com'era che non sarebbe cambiato per nessuno.
    "Bene Skylee, hai un nome troppo formale per me, va bene se ti chiamo Sky o magari bei occhi?" Ridacchiò, non aveva capito che non era il caso provarci in quel momento? Dalla seguente frase della ragazza, Christian percepì solo: "vieni con me, c'è un bagno qui vicino" e "Vedi di non vomitare lungo il tragitto" A dire il vero ora sentiva lo stomaco stranamente leggero, supponeva che ciò che gli faceva male, lo avesse cacciato fuori poco prima. "Non te lo posso promettere." Finse ugualmente, divertito dalle espressioni schifate che Sky gli lanciava. Andò con lei senza obbiezioni, cercando di non far troppo peso sul suo corpo, dopotutto era un esile ragazza come si era definita lei stessa.
    La coppia di studenti arrivò ad uno dei bagni più vicini, Christian si guardò intorno, non era sicuro di conoscere questa parte della scuola, doveva proprio fare un tour per non perdersi, soprattutto da ubriaco. Già, immaginava che quella non fosse l'ultima volta che si sarebbe ubriacato a scuola. Dopotutto sette anni (se tutto va bene) son tanti per non bere. "Dai.. sciacquati la faccia e vedi di riprenderti" Ribadì subito: "Sai, di solito non sono così." Disse cercando di giustificarsi, mentre l'acqua del lavandino gli bagnava il viso e la bianca camicia stropicciata. Fece diversi gargarismi, gli faceva davvero schifo il sapore che sentiva in gola. "Sono un tipo a modo.." Scoppiò in una fragorosa risata, magari un giorno avrebbe avuto modo di conoscerlo, chissà. Chiuse l'acqua e si passò le mani bagnate tra i capelli disordinati, facendo un effetto tipo gelatina per capelli.
    "Ti ringrazio." Mormorò sotto voce, mentre si poggiava con il fondoschiena vicino al lavandino. Infondo lo stava aiutando e non erano neppure amici. "Dopotutto potevi lasciarmi in quel lurido corridoio e farmi beccare da chiunque comandi qui." Non era ancora sicuro di sapere a chi dover dar conto in quella scuola. "A proposito, prima non sono riuscito a completare la frase." Disse infine: "E' l'alcool che ho in corpo o hai gli occhi di colore diverso l'uno dall'altro?" Aveva preso una fissa per gli occhi della ragazza, gli piacevano, ma lui non era il tipo a cui piacevano gli occhi. Tette e sedere si, ma non di certo gli occhi.


    Edited by ChristianMorgan - 28/3/2021, 02:41
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    Skylee Métis | II anno | Corvonero


    «Sky andrà benissimo, tranquillo» Odiavo quel genere di nomignoli orribili e già era molto se sopportavo Logan che ne usava almeno due per ogni frase che diceva, non mi serviva certo qualcun'altro che seguisse i suoi passi, se avevi i capelli chiari eri "biondina" se invece li avevi scuri "moretta", ma non sempre si limitavano solo alle caratteristiche fisiche, nient'affatto.. la sua strabiliante mente infatti era settata pure sui nomignoli geografici e sinceramente non ero mai riuscita a decidere quali odiassi di più. «Lo spero bene, altrimenti mi sentirei davvero una stupida a non averti portato direttamente dalla preside» Dissi appoggiandomi con la schiena alla porta di uno dei bagni. Lo osservai lavarsi la faccia con un'espressione divertita in volto, non sapevo dire con certezza perché avessi deciso di aiutarlo, probabilmente era solo una questione di solidarietà, poteva capitare a tutti di trovarsi in una situazione del genere, magari aveva avuto una brutta giornata o era successo qualcosa che lo aveva spinto a staccare un po' la spina, anche se rimaneva il fatto che ubriacarsi a scuola e vagare per i corridoi in quello stato era davvero una decisione stupida. «Ah e quindi saresti una persona a modo eh?» Ripetei le sue parole portandomi una mano verso il mento per massaggiarlo con fare da presa in giro e riservargli un'espressione fintamente affascinata. «Chi lo avrebbe mai detto..» Finsi nuovamente stupore per poi scoppiare a ridere assieme a lui. «Ammetto che per un attimo ho valutato l'idea di lasciarti in balia di te stesso. Ops.» Feci spallucce allargando un sorriso sulle labbra, non c'era motivo di mentire, non lo avevo mai visto prima e se avessi deciso di abbandonarlo al suo triste destino nessuno avrebbe potuto biasimarmi, anche perché solitamente non ero così ben disposta verso gli estranei e chi mi conosceva lo sapeva bene, normalmente ero una persona distaccata e diffidente, ma beh... c'è sempre una prima volta per tutto, no? «Occhi di colore diverso l'uno dal l'altro?» Dissi con tono stranito e il sopracciglio destro inarcato. «Temo tu abbia bevuto davvero troppo.. i miei occhi sono di un banalissimo marrone scuro, sei forse cieco?» Scossi la testa abbozzando un sorriso. Si ok, forse prendersi gioco di un ubriaco in questo modo mi rendeva una brutta persona, ma hey, dopo una buona azione come quella di prima dovevo pur trovare un modo per bilanciare nuovamente il mio equilibrio interiore, non potevo certo perdere la mia reputazione da stronza per così poco.

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    Marrone scuro, aveva sentito bene? Cavoli, eccetto un forte mal di testa e poco equilibrio, credeva di stare meglio rispetto ai minuti orribili che aveva passato poco prima, ma a quanto pare no. Socchiuse gli occhi e si avvicino al viso della ragazza, poggiando il braccio sulla porta dietro di lei, giusto per non cadere ancora e guardò meglio. Erano di nuovo a pochi centimetri l'uno dall'altro, ma stavolta prima che Sky potesse allontanarlo o farlo andare di nuovo col culo per terra, si scostò. Il ragazzo vedeva ancora un iride verde ed un'altra azzurra, voleva giocare o stava semplicemente facendo la stronza con lui? "Vuoi giocare?" Ribadì poco dopo. Christian aveva pensato ad un modo assai più divertente per giocare, ma non lo disse, aveva captato che per quanto potesse provarci quella sera, la giovane corvonero l'avrebbe mandato in bianco. Si limitò a lanciarle un sorriso beffardo e sedersi a terra alla porta dove lei era poggiata.
    Si portò entrambe le mani alle tempie ed iniziò a massaggiarle, sentiva come se avesse due aghi conficcati proprio al loro interno, aveva urgente bisogno di un semplice antidolorifico babbano, anche se dubitava l'avessero. "In questa scuola, avete per caso qualche pozione magica per far passare la sbronza?" Sottolineò con la voce la parola "magica", dato che era ancora incredulo che era finito in una scuola di magia e stregoneria, la migliore per giunta!
    Alzo lo sguardo verso la ragazza in attesa di risposta, ma forse Christian aveva sbagliato prospettiva, dato che dal basso riusciva a vedere molto bene il gran bel fondoschiena che si ritrovava la buona samaritana di quella sera. Non sapeva se bei occhi se ne fosse accorta, ma non voleva approfittare della situazione, poteva sentirsi magari violata o con poca privacy, dopotutto si trovavano in un bagno dove non c'era nessuno. Distolse lo sguardo da quel bel vedere e prese la mano della ragazza, tirandola piano verso il basso, in modo da farla sedere accanto a se. Perchè non c'è nessuno qui? E' un bagno privato? Chiese sottovoce, avvicinandosi alle orecchie della ragazza. Anche se parlare sottovoce dopo mezz'ora che si trovavano in quel posto, era stata una scelta stupida, ma dopotutto, poteva dare ancora la colpa all'alcool. Si notava molto che fosse una matricola? Fortuna che non gli importava, lui era la matricola che i ragazzacci e le ragazzacce di tutte le scuole, volevano. Non si tirava mai indietro se c'erano delle feste e soprattutto se girava alcool e droga. A questo proposito, Christian aveva davvero un fegato di ferro. Pensava a chissà quante volte si era ubriacato ed il giorno dopo era fresco come una rosa, la maggior parte delle persone comuni, il giorno dopo avevano un dopo-sbronza , invece lui, quando smetteva di bere, l'aveva li per li. Un po' come stava succedendo in quel momento: Stomaco in fiamme, dolori alle tempie e vista annebbiata, fortuna che si stava riprendendo, così che potesse ammirare meglio i lineamenti della giovane studentessa. Si lasciò scappare un piccolo "wow", notando quanto fosse perfetta. Il giovane l'avrebbe portata volentieri a letto, peccato che condivideva la stanza con altri ragazzi!


    Edited by ChristianMorgan - 28/3/2021, 02:42
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    Skylee Métis | II anno | Corvonero


    «Se stessimo giocando avresti già perso» Dissi con tono di sfida non appena la serpe mi si avvicinò per osservare meglio i miei occhi e rimasi quasi stupita quando si allontanò da me senza bisogno di minacce o altre forme di intimidazione varie, che sapesse forse starsene al suo posto senza esagerare? Impossibile. «Temo di no, o se ce non ne sono ancora venuta a conoscenza e mi pare strano, visto che si parla di una delle mie materie preferite.» Sorrisi facendo spallucce, sarebbe stato davvero troppo comodo avere un intruglio del genere e anche se non escludevo potesse esistere qualcosa di simile rimaneva il fatto che sicuramente non lo avremmo trovato a scuola o che in realtà funzionasse poco e male, altrimenti Vanja se ne sarebbe sicuramente fatta una scorta illimitata. «Ma se vuoi posso sempre portarti in infermeria e vedere che ti dicono.» Gli feci l'occhiolino con un espressione beffarda in volto. Ognuno era artefice delle proprie scelte e se lui ci teneva tanto a farsi beccare per non dover fare i conti con un fastidioso dopo sbronza, chi ero io per vietarglielo? Anche se qualcosa mi diceva che la risposta sarebbe stata "no". Mi sentii prendere la mano e dopo aver appurato le sue intenzioni scesi semplicemente verso di lui e mi ci andai a sistemare di fianco, ma non mi sedetti perché prima di farlo avevo dato una veloce occhiata al pavimento e non aveva affatto superato la soglia di pulizia necessaria per farmici posare in totale tranquillità. «Credo sia solo perché siamo molto vicini al coprifuoco in realtà, o magari le serpi sono solo troppo snob per andare nei bagni comuni, chi lo sa.» Risposi pacatamente alla sua domanda posta sottovoce, perché sottovoce poi? Temeva forse che qualcuno lo sentisse? Perché nel caso avrebbe dovuto pensarci decisamente prima. 《Wow》 Non capii l'esclamazione del ragazzo e mi limitai a rispondere con un sorriso un po' tirato, poi presi il suo mento con la mano sinistra e avvicinai leggermente il suo viso al mio guardandolo intensamente negli occhi. «Beh.. direi che ormai hai un aspetto quasi decente..» Piegai l'angolo della bocca in un sorriso sghembo. «Te la senti di uscire e raggiungere il tuo dormitorio? Il coprifuoco è piuttosto vicino e non vorrei sprecare la fortuna che hai avuto nel non farti beccare da nessuno in quello stato, per poi finire in punizione per aver infranto il coprifuoco. Che ne dici? Ce la fai?»

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    "Se stessimo giocando avresti già perso" Molto probabilmente, si. A Christian piaceva fare giochini con le ragazze, ma era il primo a perdere perchè ad un certo punto si spazientiva e voleva tutto e subito. Un po' come quel momento che voleva farsi passare la sbronza in un lampo, quasi come per magia ma non poteva. Si chiedeva quale cazzo fosse il motivo per il quale fosse arrivato ad una scuola di magia se poi per magia non riusciva a fare un cazzo. "Pozioni?" Chiese con un tono "deluso", con tutte le schifezze con cui venivano preparate, al ragazzo proprio non andava giù quella materia. "Vuol dire che mi farai da tutor." Le disse senza neanche chiederle cosa ne pensasse, con tono arrogante, mentre ancora si massaggiava le tempie. Il suo buon umore stava leggermente barcollando dal fastidio che provava per quei dolori.
    Aveva sentito bene? Voleva portarlo in infermeria? Christian supponeva che Skylee si stesse davvero divertendo a prenderlo in giro in quella situazione. Non era riuscito ad inquadrarla bene, era l'innocua ragazza che lo stava aiutando o una stronzetta che aveva trovato un passatempo quella sera? "E se mi facessi tu da infermiera?" Le domandò sarcasticamente e la guardò con sguardo malizioso, anche se come idea non era mica male. Se l'immaginava perfettamente in una mini tenuta da infermiera sexy, mentre spogliava il giovane serpeverde. Christian stava vagando un po' troppo con la mente, si accorse all'ultimo instante che Sky portò il suo viso molto vicino a quello del ragazzo, facendo andare così i suoi ormoni alle stelle. Per un momento aveva creduto che la corvonero avesse intenzione di baciarlo, tant'è che stava avvicinando le proprie labbra a quelle della ragazza quando.. "Beh.. direi che ormai hai un aspetto quasi decente..Te la senti di uscire e raggiungere il tuo dormitorio?" Ma cosa? Si era illuso? Tirò indietro bruscamente, il suo viso dalle mani della ragazza e stizzito cercò di alzarsi. Non era stata una buona idea sedersi dove non aveva un appoggio per riuscire ad alzarsi in modo semplice, non poteva di certo mantenersi alla maniglia della porta? Non sia mai che col suo peso potesse romperla, che figura ci faceva nel trovarsi due volte col culo per terra? "Si! Sarà meglio andare." Esclamò con un tono antipatico. Si era illuso da solo o forse l'alcool glielo aveva fatto credere, ma rimase deluso dal giochetto di bei occhi. Barcollando spinse la porta d'ingresso per i corridoi di Hogwarts e fece cenno con la mano verso la biondina, come segno galante per far passare lei avanti. No, non voleva andarsene, ma non glielo avrebbe detto, soprattutto per il palo appena preso.
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    Skylee Métis | II anno | Corvonero


    «Pozioni esatto. Se si impara la precisa arte di tale materia si ha in mano un potere davvero micidiale» Certo alcuni ingredienti erano disgustosi, ma se si sorvolava su quell'aspetto era davvero una materia molto affascinante. «Va bene, vorrà dire che mi sacrificherò per un bene superiore, tutti dovrebbero amare pozioni» Risi fra me e me certa che si sarebbe pentito presto di tale richiesta, ero un'insegnante spietata e non accettavo un risultato discreto, doveva essere tutto perfetto e ben svolto, altrimenti non era abbastanza. Ero una perfezionista e tale dote mi aveva sempre agevolata in materie di precisione quali pozioni, erbologia e persino incantesimi. «Temo non si possa fare, ho dimenticato la divisa sexy in camera» Scherzai ammiccando con l'occhio destro. Che poi in realtà ad inizio anno avevo pure prestato qualche servizio come aiuto infermiera, era stata un idea di Pad e alla fine mi ero decisa a farlo per lei, ma dopo pochi mesi avevo capito che non era "l'hobby" adatto a me, in poco tempo finivo per odiare tutti quegli studenti lamentosi che per un motivo o per l'altro finivano in infermeria e visto ciò non mi sembrava il caso di continuare ad andarci, rischiando pertanto di picchiare o uccidere "accidentalmente" qualcuno. «Ma che fai?» Chiesi retoricamente con un ghigno divertito sul volto, avevo visto male o quel ragazzo aveva appena tentato di baciarmi? Lasciai perdere dando la colpa all'alcol e mi limitai a commentare l'avvenuto con una risata cristallina, il ragazzo non sembrò prenderla molto bene e difatti tirò bruscamente indietro la testa, un po' mi dispiaceva, non volevo illuderlo o prenderlo in giro in alcun modo, il mio era un gesto molto innocente ed ero certa che una volta sobrio lo avrebbe capito pure lui. «Sì certo, andiamo..» Risposi sottovoce prima di seguirlo oltre la porta, tutto sommato era stato un incontro divertente ed era stato bello staccare per un po' la spina dai miei fastidiosi pensieri, lo avrei pure ringraziato se non fosse stato per quel broncio che aveva messo su, ma dato che l'ultima cosa che volevo era discutere con un ubriaco decisi che forse era meglio lasciare i commenti alla prossima volta, perché ne ero certa, ci sarebbe stata eccome una prossima volta.

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