let's hurt tonight

privata

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Mago Adulto
    Posts
    16

    Status
    Anonymous
    <img alt=
    L’adrenalina scorreva furiosa, Bellamy l’avvertiva scuotergli il corpo e attraversare le vene come una forte scossa, del tutto cocciuto e contrariato all’idea di tornarsene a casa e mettere fine a quel folle pedinamento. Nonostante la primavera fosse alle porte il freddo di quella sera di luna piena sembrò trapassarlo da parte a parte congelandogli il respiro affannoso. Insolito per il ragazzo trovarsi ancora per strada dopo le dieci e probabilmente, se non fosse stato malato, non gli sarebbe mai sovvenuta l’insensata idea di pedinare una giovane donna solo perché qualche ora addietro, quest’ultima, si era soffermata a fissarlo per una manciata di attimi. Ma per Bellamy che aveva costantemente una percezione del mondo e soprattutto delle persone completamente deformata rispetto alla realtà oggettiva, quei semplici attimi erano più che sufficienti a far sì che l’interruttore del delirio di cui era affetto scattasse senza poterlo inibire. Era fermamente convinto del fatto che quella donna non fosse che una spia inviata dall’assassino di su madre ancora intenzionato a portare a termine la vendetta iniziata molto anni addietro. Ebbe un tuffo al cuore quando la vide sgattaiolare in un vicolo angusto e privo di luce lasciandosi Diagon Alley alle spalle, trovando oltremodo sospettoso il fatto che avesse imboccato proprio la strada che l’avrebbe portata a Nocturn Alley, località magica famosa per il degrado delle sue sudice strade, traffici illeciti e ambita meta per fuggitivi e maghi oscuri. La seguì lento e attento ad ogni suo movimento, non perdendo di vista quella sconosciuta nemmeno per un istante, pronto ad attaccarla appena fosse giunto il momento ma sorprendentemente, dopo l’ennesima svolta che lo portò a contemplare un odioso vicolo cieco, la figura della donna sembrò essersi magicamente dissolta, lasciandolo in balia della rabbia più accecante. Calciò una pattumiera lercia poco distante sfogando tutta la sua frustrazione, mentre mille paranoie e presagi più oscuri cominciavano ad edificarsi nella sua testa pronto a farlo esplodere. Forse era stata solo un diversivo, pensò terrorizzato, un modo di condurlo lontano da casa per far agire Bertrand indisturbato e mettere fine alla vita di suo padre una volta per tutte. Non finì nemmeno di realizzare quell’ultimo e angosciante pensiero che il corpo scattò veloce, intenzionato a tornare indietro nel minor tempo possibile, pentendosi amaramente di non aver seguito il corso di materializzazione anni addietro, il secondo dopo del tutto preso alla sprovvista, aveva una bacchetta ad esercitare una considerevole pressione sulla fronte e due occhi di ghiaccio ridotti a fessure ad inchiodare i suoi. La osservò dall’alto della sua statura con un ghigno a deformagli il viso, restituendole uno sguardo pericolosamente folle e senza ombra di alcun timore.
    Cosa vorresti farmi?
    Le chiese soave incrociando le braccia dietro la schiena sino a congiungere le mani, poi contro ogni logica e con fare odiosamente sfrontato si portò in avanti, premendo ulteriormente la fronte contro la bacchetta della strega.
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Mago Adulto
    Posts
    128

    Status
    Anonymous
    Non era stata una giornata facile.
    Aveva litigato con il suo capo, aveva litigato con suo marito Robert e aveva litigato perfino con la stupida commessa che non capiva la differenza tra erba cipollina e belladonna! Ma come si poteva essere più tardi?! Aveva ordinato mille e più volte in quel piccolo negozio sulla main street di diagon alley e ogni volta, quella stupida di una strega, riusciva a sbagliare il suo ordine!

    “No, va bene così Mary, lascia stare.” Borbottò stringendosi il cappotto e uscendo di corsa dal negozio. Uscendo incrociò lo sguardo di un ragazzo alto e allampanato, capelli scuri e carnagione chiara. Gli lanciò giusto un’occhiata e corse fuori dal negozio. Non le importava di aver turbato gli acquisiti di qualcun altro, era tardi e voleva tornare a casa.

    Aveva tardato molte volte al lavoro ma quella sera aveva decisamente esagerato. Si era attardata più del dovuto perché sapeva di ritornare in una casa vuota: suo marito era stato chiamato di nuovo dal ministero Bulgaro! Era vero, anche Aria era dedita al lavoro e molto spesso tardava più del dovuto, lasciando Robert a cenare solo, ma lei non doveva viaggiare in un altro paese ogni due settimane!

    Sbuffò, affrettando il passo.
    Era vero, era tardi, ma poteva ancora acquistare la belladonna a Nocturn Alley se si sbrigava.
    Camminava spedita per una Diagon Alley completamente deserta, stringendosi il cappotto e la sciarpa grigia al petto.

    Strano.
    Per essere sola le sue scarpe ticchettavano un po’ troppo sui ciottoli della strada principale di Diagon Alley. Aggrottò la fronte, lanciando un’occhiata alla vetrina chiusa di Olivander, il fabbricatore di bacchette. Le bastò un attimo per intravedere l’ombra di un uomo che sembrava seguirla.

    La seguiva addirittura! Si ritrovò a pensare...
    Strinse le labbra. Forse era solo di fretta come lei ...

    Entrò spedita in Nocturn Alley e sentì i passi dell’uomo dietro di lei fare lo stesso.
    Affrettò il passo e infilò una mano sotto il cappotto per stringere il manico della bacchetta.

    Svoltò in una stradina, poi subito in un’altra cercando di seminare il suo inseguitore. Non ebbe successo, l’uomo la seguì velocizzando addirittura il passo.
    Sì, la stava pedinando, se ne convinse quando l’uomo finì in un vicolo ceco quasi correndole dietro.

    Il cuore prese a batterle forte in petto, la bacchetta ora era sfoderata, ben visibile e stretta nella sua mano destra. La belladonna era ormai dimenticata, adesso tutte le sue attenzioni erano rivolte a quell’uomo.

    Chi era? Cosa voleva !?

    Lo vide calciare una pattumiera, nascosta dietro il muro che dava nel vicolo. Prese coraggio e respirando profondamente, gli si avvicinò alle spalle, la bacchetta alzata davanti a lei.

    Nel momento esatto in cui l’uomo si voltò Aria era già lì, pronta. Gli puntò la bacchetta dritta in mezzo gli occhi senza nemmeno guardarlo in faccia.

    “Non azzardarti a muoverti!” Esclamò prontamente.

    Cosa vorresti farmi?

    Aria aggrottò le sopracciglia, ritrovandosi davanti lo stesso ragazzo con cui aveva scambiato niente più che uno sguardo nel negozio di Mary.

    Era più alto di lei, i capelli scuri completamente in contrasto con il pallore della pelle del viso, una strana e decisamente inquietante cicatrice sulla guancia ...

    “Chi sei? Cosa vuoi?!”

    Chiese stringendo gli occhi chiari.
    Aveva un’aspetto strano, sembrava un folle e le fu confermato anche dalle sue successive azioni. Il ragazzo, (perchè era quello, niente più che un ragazzo) fece un passo avanti spingendo la fronte contro la sua bacchetta.

    Aria arretrò di un passo, decisamente spaventata.

    “Metti le mani ben in vista! Prova a prendere la bacchetta e giuro che ti crucio!”

    Sbottò vedendolo portare le mani dietro la schiena.
    Chi diavolo era?!
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Mago Adulto
    Posts
    16

    Status
    Anonymous

    Se solo il Signor Blake fosse stato più scaltro, riuscendo a diluire un antipsicotico nel tè di Bell a sua insaputa, avrebbe risparmiato un bell’ impiccio alla povera malcapitata che, di certo, non si sarebbe ritrovata a fronteggiare una situazione tanto bizzarra quanto pericolosa.
    Bell non provava timore, non per se stesso almeno, ma dell’integrità della vita di suo padre, nonché unica persona al mondo che gli era rimasta dopo l’assassinio di sua madre, si, provava uno smisurato senso di terrore al pensiero di rimanere completamente solo senza di lui, per questo, nella sua totale follia, era disposto a qualsiasi cosa affinché vivesse e uccidere rientrava nella lista.
    Nel totale delirio si accorse di nutrire una sorta di malsano piacere nel provocare tanto subbuglio alla donna, vedere quelle iridi dilagare dalla sorpresa mista a terrore gli procurava non poca soddisfazione, peccato non fosse munito di bacchetta, che al momento, restava ben custodita e occultata a Turnpike Lane, dal Signor Blake. Non era affatto giudizioso che Bell l’avesse con se a causa dei suoi deliri, avrebbe di certo prima o poi recato danno a qualcuno.
    Ascoltò le domande che gli venivano rivolte con attenzione, scrutandola ad occhi stretti senza sciogliere nemmeno per un attimo quel ghigno malvagio che aveva stampato in volto, quasi stupendosi di quanto suonassero convincenti. Ovviamente per Bellamy era tutta una recita, il dubbio che quella donna fosse del tutto ignara e soprattutto, non intenzionata ad uccidere né lui né suo padre, non lo sfiorò minimamente.
    Non concesse alcuna risposta alla strega, convinto che l’unico ad aver diritto di porre quesiti fosse esclusivamente lui.
    L’aria era carica di elettricità e tensione, già sapeva cosa fare e ci sarebbe riuscito ad ogni costo, doveva solo essere molto veloce. Fu un attimo, con uno scatto veloce afferrò il polso della strega, avvertendo quanto fosse esile, poi senza riuscire a sottrarle la bacchetta, la costrinse ad indietreggiare fino a bloccarla tra sé e il muro di mattoni, mentre l’altra mano andò a stringersi energica attorno al collo.
    Che brava attrice…
    Iniziò a voce quasi bassa e vibrante di minaccia.
    Ti conveniva cruciarmi qualche secondo fa. Poco sveglia per essere una tirapiedi di Bertrand.
    La canzonò, portandosi più vicino al suo viso, osservandola con lo sguardo illuminato di trionfo di chi crede di aver la vittoria ormai in pugno.
    Parla! Sei sola? È lui che ti ha mandato? Se vi azzardate a fare del male a mio padre, giuro che l’unica ragione per cui vivrò sarà quella di torturarvi tutti sino a che non sarete voi stessi a pregarmi di farvi fuori
    Nemmeno si accorse di averla spintonata facendola cozzare con la schiena al muro e stretto con più vigore la presa attorno al collo, portando le guance della strega a colorarsi pericolosamente di rosso per mancanza di ossigeno.
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Mago Adulto
    Posts
    128

    Status
    Anonymous
    Doveva essere un folle, era un folle.

    Aria non riusciva a pensar a nient altro. Lo sguardo del ragazzo davanti a lei era alimentato da una luce strana, sinistra. I lineamenti del viso erano fin troppo tesi, quasi fino allo spasmo.

    Dio. Perché era dovuta entrare nella strada più malfamata di Londra a quell’ora?!

    Un secondo dopo il ragazzo davanti a lei le fu addosso. Tutto successe nel giro di pochi secondi: la mano del mago si serrò intorno al suo polso e uno schiantesimo esplose con lampo di luce rosso dalla sua bacchetta. Purtroppo l’incantesimo sfiorò appena l’orecchio destro del ragazzo andandosi a infliggere contro una pattumiera li vicina. Il ragazzo sembrò quasi non accorgersene, preso com’era dalla smania di essere riuscito a bloccarle la mano armata. La costrinse ad indietreggiare fino al muro opposto e le afferrò la gola con una forza tale che Aria mai si sarebbe aspettata da quella esile figura.

    Che brava attrice…

    Aria sbiancò completamente.

    Era pazzo! Completamente pazzo! E lei stava per morire asfissiata per mano sua!

    Ti conveniva cruciarmi qualche secondo fa. Poco sveglia per essere una tirapiedi di Bertrand.

    Aria non sprecò neanche un solo respiro per provar a spiegare a quel pazzo che non ne sapeva niente di niente di quella situazione. Invece, cercò di focalizzare tutte le sue energie nel tirare via la mano del mago che le stringeva il collo e le impediva di respirare. Con la mano sinistra graffiava e conficcava le unghie nella mano dell’uomo che le stringeva il collo, mentre la destra, con ancora la bacchetta stretta in pugno e che emanava sempre più scintille dalla punta, rimaneva inutilmente ferma.

    Il ragazzo le fece altre domande che per Aria non avevano per nulla senso, ma la sua attenzione era tutta rivolta all’ossigeno che sembrava non voler più entrare nei suoi polmoni. Cercò di allontanare il viso per distendere la trachea e facendolo alzó gli occhi verso l’alto e fu allora che vide un vaso di terracotta, su un piccolo cornicione di una finestra che dava sul vicolo.

    Poteva funzionare.

    Doveva provarci.

    La bacchetta era già puntata verso l’alto, doveva solo migliorare di poco la direzione e un schiantesimo, con un po di fortuna, avrebbe fatto cadere il vaso proprio sulla testa del suo aggressore.

    Con tutta la forza che aveva in corpo, provò a evocare l’incantesimo non verbale e un luce di rossa scaturì violentemente dalla sua bacchetta.

    Successe il tutto in pochi secondi: Aria si appiattì contro il muro proprio quando il suo incantesimo ruppe il piccolo cornicione facendo cadere pezzi di cemento insieme al vaso di terracotta, che finì proprio sulla testa del ragazzo pazzo. Pochi secondi dopo la mano intorno alla gola era sparita e diversi pezzi cemento le avevano ferito mani e viso. Tossì per poi respirare a pieni polmoni la ritrovata libertà, la bacchetta ancora stretta a testa per bene a mezz’aria.

    Questa volta l’avrebbe cruciato a prima vista!

    Ma non fu necessario.

    Il ragazzo dai capelli scuri era steso si suoi piedi privo di coscienza e con una brutta ferita alla testa, accanto a lui il vaso in ceramica rotto in più pezzi.


    Aria, si prese tutto il tempo necessario per riprendersi prima di provare a fare un passo nella sua direzione e sincerarsi delle sue condizioni. Sempre con la bacchetta ben tesa e pronta, provò a toccarlo con la punta della scarpa, ma il ragazzo non si mosse.

    Il sangue sembrava allargarsi a macchia d’olio sotto di lui.

    Imprecò ad alta voce.
    L’aveva ammazzato?

    Prese due lunghi e lenti respiri e poi, dopo avergli conficcato la punta della bacchetta sul petto, si abbassò per sentire il battito.

    Lento. Troppo lento.

    Si alzò in piedi di scatto, il cuore che le martellava nel petto.
    Doveva fare qualcosa e subito.

    Maledetta coscienza !

    Si accovacciò, dopo aver reinserito la punta bacchetta tra le costole del mago, gli afferrò un braccio e si smaterializzò diretta al San mungo.
     
    Top
    .
3 replies since 4/3/2021, 17:07   177 views
  Share  
.
Top