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.Natale era alle porte e Ana sarebbe tornata a casa di lì a poco. Casa, la nuova villa fuori Londra si sarebbe potuta definire così? Di certo non ancora. Non aveva ricordi in quel luogo, lei e sua madre vi si erano appena trasferite. Non era cresciuta lì e pur avendo più ricordi negativi che positivi nella casa di Parigi, non poteva non definirla in quel modo. Era lì che le sue tate l’avevano vista muovere i primi passi, che aveva imparato a leggere, scrivere e suonare il violino. Lì dove tutti si erano sempre divertiti a farle i complimenti e ora avrebbe dovuto far in modo che Londra diventasse la sua nuova vetrina. Era già stata tra i ricconi di quella città, sua madre si ostinava a portarla lì tutte le estati, ma non riusciva ad amarla come Parigi. Le cose erano andate male e restare lì era impossibile ad entrambe. Il disonore di una figlia illegittima in famiglia era troppo. Tutti questi pensieri affollavano la testolina di Ana mentre usciva dalla lezione di pozioni, pronta a dirigersi nella sua stanza. Il suo tragitto, però, venne interrotto da un bellimbusto palestrato che le fece cadere i libri che aveva tra le mani - Merde, ma non guardi dove metti i piedi? - domandò, infastidita come non mai. - Mi avevano avvisata che voi … - si fermò ad osservarne la divisa - grifondoro foste degli incompetenti, ma non credevo fino a questo punto.
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⋆ Jesse Sanders "Jax" ⋆« Prenditi cura di te »
Sono un po' pensieroso perchè non so se per Natale mi va di tornare a casa od accettare l'invito dei miei amici a fare una settimana fra i monti: sciare, trekking, sport estremo, snowboarding. Tutto questo mi fa optare per andare con loro ma ho ancora qualche giorno per pensarci e per i regali. Sono talmente preso che sbatto addosso a qualcosa o meglio qualcuno. Appena la vedo sciolgo le braccia, per darle una mano Mi dispiace dico mentre sento qualche imprecazione con accento francese. La ragazza è un po' arrabbiata e come biasimarla con un peso contro di questa stazza. Non volevo aggiungo e appena sento parlare male della mia casata voglio farle cambiare idea. Sai non è così, è stato un incidente. La guardo nei suoi occhi bellissimi, non mi pare di averla mai vista, sennò me lo ricorderei no? Jesse Sanders allungo la mano verso di lei E le mie scuse.
⋆ SCHEDA PG ⋆ 2 anno Grifondoro ⋆ Sport is the way ⋆ Neutrale ⋆ Single© psìche
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.Odiava essere urtata e odiava i libri rovinati. Erano due cose che le facevano perdere le staffe. La prima era dovuta al suo assurdo rapporto con il contatto fisico. Lo accettava solo nei momenti in cui era lei a richiederlo e solo dalle persone che reputava degne. E il ragazzo, per quanto carino, non poteva di certo vantare quel diritto, così su due piedi. Per quanto riguardava i libri, erano stati i suoi unici amici sinceri per molti anni, se non sapeva trattare con le persone, non si poteva dire lo stesso quando si parlava di pagine stampate e rilegate. Era a loro che doveva il suo sapere e grazie a loro, oltre che al proprio bel faccino, che riusciva ad essere ammirata da tutti. Si era accasciata senza badare alle scuse del ragazzo, pronta a rispondergli per le rime solo una volta raccolti tutti i propri libri - La prossima volta guarda meglio dove metti i piedi - irritata, lo era e non poco mentre osservava i suoi libi stropicciati. - Anastasia - gli disse solo il suo nome, anche se la voglia di perder tempo in presentazioni era davvero poca - Fai sempre così o sono stata fortunata?.
I can't lose.Jaxxi. |
