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Andamento felpato, focus sulla preda, scatto rapido: bastarono tre passi e un balzo per saltare addosso ad Alvarez junior, le braccia gettate intorno al collo e il mio intero peso gommapiuma caricato sulla schiena.
-Ciao Ruby, ti sono mancata?-, non mi sognai nemmeno di allentare la presa, anzi stavo fin troppo comoda per scendere. Mi sporsi in avanti giusto per schioccargli un sonoro bacio sulla guancia.
-Non ci segue nessuno. Al limite ci hanno visti dalle torri inoltrarci separatamente nella foresta, fossi in te non mi stupirei se domani circolassero voce che ci hanno beccati a strombazzare tra le fresche frasche-, una risata nacque spontanea, comunque ero troppo affezionata al mio cognato preferito per provocargli un involontario colpo della strega, così scesi dalla sua schiena e lo affiancai, incrociando le braccia al petto.
-Questi ragazzi sono troppo… tranquilli. Quando seguivo io ogni lezione finiva a rissa, qua a parte un innocuo morsetto sul culo fin’ora non è successo niente-, protestai, da una parte contrariata, dall’altro rasserenata. Quanto meno andavo sul sicuro per Emily, che non sarebbe stata tra teppistelli.
-Sono riuscita scambiare quattro chiacchiere con un paio di persone. Il mio prefetto potrebbe saperne qualcosa: è stato fidanzato con una ragazza che si è fatta beccare poco fa, forse la conosci… ma con me non si confida anche se ha promesso che sarebbe andato a fondo alla faccenda, quindi credo che parlerà con il nostro capo casata. C’è una corvonero, piena di tatuaggi-, evitai di fare nomi, incamminandomi con lui nel cuore della foresta,
-Mi ha confermato che buona parte delle sue compagne di casata si danno un gran da fare. Ci avevamo visto giusto: i clienti sono in buona parte corvonero… ora c’è da capire chi introduce la droga e da quale casata. Tu che hai scoperto? Ci sono novità?-
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Sono finalmente un elfo libero, ma che cazzo, non mi ricordavo tanto da fare quando stavo a Durm.
Insomma molta più pratica che teoria.
Qua sembra dover divorare per forza pilate di libri per stare al passo.
Al prossimo che mi dice che sono un nullafacente gli dico “bravo! Tieni ragione!”
Sono solo intento a sgranchirmi la spalla quando Sarah mi salta al collo – ma ciao Kim bella, ovvio che si, sei sempre nei miei pensieri- infatti sono entrato nella fase del: quando torniamo a casa?
Me la trascino sulle spalle mentre mi incammino nella foresta proibita, male che vada questa punizione insieme a tante altre.
Gioie e dolori dell'essere un diciassettenne.
-Sarebbe anche una buona cosa se si diffondessero certe voci, magari susciterei meno l'interesse di alcune donzelle-
Insomma io comunque non è che li avrei definiti proprio tranquilli ma a questo punto non oso immaginare cosa faceva lei quando andava a scuola.
-Pietà di me Willer, io a diciassette anni avevo come unico pensiero nella vita quello di programmare per bene la scopata successiva, visto che dal castello si usciva una volta al mese- e con questo spero di essermi spiegato abbastanza bene, i ragazzi magari non sono molto movimentati, ma neanche sono calmi.
Per lo più sono pregni di problemi, e io onestamente non ci sto capendo un beneamato cazzo.
Come possono aver già perso la gioia di vivere, così giovani...
-Pure io comunque, ho scambiato quattro chiacchiere, e un paio di canne pure- la guardo con una faccia da “hai capito benissimo”.
-Mi son trascinato da Rya piangendo per essere perdonato, ancora mezzo fumato. che umiliazione, cazzo.
-Diciamo che le corvonero le conosco tutte, mi sono acculturato parecchio.
Poi sai, le mie mani magiche passano le mani scoprono anche quante volte si cambiano le mutande al giorno- per dire.
-Ho scoperto giusto un paio di persone farne uso, una purtroppo più del lecito, per lo più sono ragazze che hanno problemi, ma nessuna è la spacciatrice.
Non ho avuto modo di approfondire, ma qualcosa entra da grifondoro.
Tu nella tua casata ancora niente? Sono arrivato a pensare che, siccome a serpeverde c'è l'aria migliore, allora la roba parte da li- così, per dire, prima o poi mi farò un giretto anche nei sotterranei.
-Ora però dimmi cos'hai. Non ti vedo al cento per cento.
Sei stanca?-. -
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-Vuoi forse dirmi che a Durmstrang non c’era il sistema per sviare i controlli?-
Risi di cuore, al punto che dovetti darmi una calmata per non farci beccare. Cris diciassettenne si sarebbe trovato alla grande con Dell, se avessero frequentato insieme.
-Hai fumato una canna? E bravo Alvarez, chi l’avrebbe mai sospettato-, sorrisi maliziosa per marcare la presa in giro; fingevo di non sapere, in realtà durante la nostra ultima bevuta Rya me ne aveva parlato, non mancando di sottolineare quanto Cris si fosse sentito in colpa per quello.
-Serpeverde? Non credo… ma posso indagare. Ne conosco uno, se sospettasse qualcosa me lo direbbe-, con Stefan Salvatore ero giunta ai ferri corti, ma era un bravo ragazzo ed ero certa che se glielo avessi chiesto non mi avrebbe mentito, soprattutto considerato che di mezzo poteva andarci la sua amica.
-Io invece credo che il giro parta proprio da Grifondoro. La Culla dei coraggiosi di cuore: pensaci, sarebbe la facciata ideale dietro cui nascondersi. Ho avvertito il mio prefetto di cosa ho trovato tra le cose della Cavanaugh… terrà gli occhi aperti anche lui. Pensi sia il caso di cominciare a bonificare il castello mentre loro sono a lezione o dormono? Dormitori, aree in comune… potrebbero nasconderla ovunque. Se la trovassimo potremmo appostarci in attesa di beccarli a recuperarla-, Rya ci aveva dato carta bianca ma cercavo di muovermi sempre con discrezione, entro i limiti del buonsenso. Non escludevo nemmeno che fossero così masochisti da infilarsela dove non batteva il sole, per essere certi di averla sempre a portata di mano.
La domanda di Cris mi colse alla sprovvista. Non pensavo fosse così evidente.
-Demoralizzata-, lo guardai, soppesando a lungo le parole prima di espormi. Erano tante le cose che non andavano. Ma ce ne era una in particolare, dentro quelle mura, che non mi dava pace.
-A diciassette anni i ragazzi erano il mio ultimo pensiero-, abbozzai un sorriso amaro, -Ero invischiata nelle arti oscure fino al collo. Ferivo deliberatamente gli altri, quando cercavano solo di aiutarmi… una ragazzina spaventata che aveva bisogno di qualcuno che credesse in lei. Sono cambiata, ma sono stati anche altri a farne le spese-, ci fermammo nei pressi del tronco abitato dai due berretti rossi, mi sedetti su una radice elevata sul terreno.
-Eppure ogni tanto quella persona torna a galla. Questo mi turba-, confidai, trattenendo un sospiro. -C’è uno studente che credo mi detesti a morte. Ho reagito di impulso e combinato un disastro… forse è stupido pensarci, tra un mese andremo via… eppure mi sento in colpa, all’idea di lasciare le cose… così come stanno.-, Cris avrebbe capito a chi mi riferivo, considerato che all’inizio mi ci sedevo sempre vicino e da un paio di settimane a stento ci aveva visti salutarci.
-Dicono che la morte sia il solo male a cui non c’è rimedio-, per un attimo davanti agli occhi scorsero i volti dei sette bambini che avevo trovato nei sarcofagi, -lo credevo anche io… ma da un po' di tempo non ne sono più tanto sicura-
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-Eravamo così stanchi durante il giorno che neanche ci veniva in mente- ammetto che personalmente se potevo evitare di prendere le punizioni preferivo.
Non è che a Durm ci mettessero a spalare cacce di ippogrifo. Chi sbagliava era automaticamente il volontario alla lezione successiva.
Spiritosa- le dico ridendomela poi di conseguenza.
Io ho tirato a caso l'accusa contro i serpeverde, ma non nego che quella casata è ambigua.
C'è gente di ogni dove e anche se sono discreti comunque non sono privi di colpevolezza.
-Probabilmente si, sarebbe il caso- le confermo.
In fondo abbiamo già un'idea, qualcosa su cui poter fondare le nostre ricerche sapendo di andare sul sicuro.
In generale comunque lei è giù di corda, forse per Dell, forse per i bambini, o forse altro.
Ma lo percepisco e vorrei essergli solo di conforto.
Si confida, mi fa conoscere una parte di se che io non ho mai saputo.
Sarah la conosco da quando sono a Londra, dieci anni.
Niente di più niente di meno.
Tuttavia capisco quello che sta per dirmi, trovarci in questo corpo, comportarci come farebbero dei diciassettenni non giustifica anche i discorsi che facciamo, renderci conto che alcune cose non sono cambiate può renderci davvero tristi.
-Sei impulsiva, questo non credo che cambierà mai in te. Nè devi fartene un cruccio.
Non sei cambiata per Dell, credo che non cambierai mai- ora questa vorrebbe essere una battuta di spirito, spero lo capisca.
Comunque la stringo in un abbraccio– e poi io adoro le tue scomode verità. E se non sono d'accordo si litiga, poi passa- la scosto un attimo e le sposto i capelli dal volto – tu sai farti volere bene, con tutti i tuoi difetti, parlaci se ci tieni così tanto.
Siamo ragazzi, sono certo che non ci pensa già più. Tendiamo ad eliminare tutto quello che non ci piace.
Se non se ne parla andrà alla grande-Sorrisone – e ora, per parcondicio devi ricambiarmelo eh, dai Kim bella, fammi un bel sorriso su- a si, le sto spupazzando le guance nel frattempo, se non mi picchia ora, non lo farà mai più.. -
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-Non so quasi niente di Durmstrang-, ammisi, rendendomi conto solo allora che non avevo mai pensato di chiederglielo.
-Mio fratello l’ha frequentata gli ultimi due anni ma non me ne ha mai parlato. Tu e Dell siete fortunati, sai-, distolsi lo sguardo.
-Christopher non mi ha mai parlato di sé. Del suo passato, della nostra famiglia: come era lui a scuola, come ha vissuto l’addestramento auror… cosa è cambiato da renderlo un mago oscuro. Non so niente di nostra madre. Tutto quel che so… l’ho scoperto da sola tramite altre persone… e ritagli di giornale- Thomas era sempre stato il mio punto debole, negli ultimi anni lo era diventato più che mai.
-Ha sempre cercato di escludermi dalla sua vita. Voi due siete stati separati… ma vi siete ritrovati. Siete uniti…-, mi morsi il labbro, con le mani strinsi le ginocchia con forza. Non riuscii a continuare.
Gli avevo promesso di tirarlo fuori, di mettere fine alle angherie della capo auror. Da allora erano passati sette anni, avevamo in mano qualcosa per dare il via a una battaglia ma nulla di definitivo.
L’avevo deluso. Thomas aveva perso le speranze. E le stavo perdendo anche io.
-Sono un disastro-, ironizzai abbozzando un sorriso. -Ho sempre fatto incazzare tuo fratello perché non lo capivo. Ogni volta un fraintendimento continuo-, ero abituata a ragionare in un modo diverso, vedevo sempre il negativo. Da qualche anno era più gestibile: entrambi dosavamo le parole, mi soffermavo di più per immedesimarmi nel suo punto di vista e lui faceva altrettanto.
Ciononostante l’ultimo anno era stato un incubo: da quando gli obscurus avevano devastato Londra Dell era cambiato, si era chiuso in un baratro di oscurità dove tutto quello che faceva e che aveva fatto gli era parso inutile davanti a una cosa più grande di lui. Gli ero stata vicina come avevo potuto, l’ultima volta che ci eravamo confrontati avevo notato un miglioramento, ma la missione con Lennox mi aveva dato il colpo di grazia. Al punto che ero riuscita a parlarne solo in modo freddo, in un rapporto di fine missione.
Trovai conforto nel suo abbraccio. Mi diede modo di nascondere il volto e di asciugarmi a tradimento sulla sua spalla.
-Oh beh in questo caso ha funzionato alla grande allora. Ha eliminato me-, risi, fare dell’ironia era l’unica arma che mi restava per non crollare.
-Sei fortunato che io non sia William, al mio posto te le avrebbe già suonate,- gli bloccai le mani, divertita -Non gli piace che gli si tocchino le guance- e io non avevo mancato di strapazzargliele a tradimento ogni volta.
-Tu piuttosto… come stai?-, Cris sorrideva sempre; lo faceva per carattere e anche per non darci motivo di preoccupazione.
-William non era troppo felice all’idea che restassimo qui un altro mese. La tua metà come l’ha presa?-
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Non che sia un male, insomma Durmstrang si presenta da sola, come scuola come ideologia come modus operandi. I principi sulla quale si basa sono bene o male sempre gli stessi, se Hogwarts predilige la difesa Durmstrang predilige l'attacco.
Mi parla di suo fratello, non ho avuto modo di conoscerlo, ma da quel che sento non deve essere stato un tipo di molte parole. Ora bisogna capire perché. Chiaramente chi subisce è sempre in disaccordo, magari per lei sarebbe stato meglio il dialogo, ma forse non era il caso, visto che, da che ho capito, ha prediletto il lato oscuro.
-Non era questo il senso - rido perché dai nella tragedia la cosa è comica -intendo dire che probabilmente gli è già passata - non per essere offensivo ma le persone che se la legano al dito sono per lo più donne.
-Ed ecco perché a te le strapazzo e a lui no- chiaro no? Mica ho manie suicide.
-Audrey ha accettato con intelligenza la cosa. Sa che è lavoro e sa che nella stessa situazione ci poteva essere lei. Quindi... - mi stringo nelle spalle -non è facile per nessuno - e questa è la verità.
-Comunque prima hai parlato di tuo fratello, sta in prigione no? Hai mai pensato di affidarti a un avvocato per tirarlo fuori? - una domanda come un'altra, alla fine quando non si riesce con le proprie capacità non è peccato mortale chiedere a terzi.
-A scuola c'è la De Masi che è un avvocato. Lavora per tuo zio, per quanto sia un pessimo uomo non si può dire che non sia il migliore nel suo campo- innegabile quanto le due considerazioni che avevo su quell'uomo andassero di pari passo.
-Lei sta al castello. Tentar non nuoce no? -. -
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Non era facile per nessuno. Non lo era per noi che a casa ci aspettavano i nostri compagni, i nostri figli. Non lo era per loro, che ci aspettavano con pazienza mandando avanti la baracca. Tuttavia per quanto mi mancassero guardavo con terrore all’idea di ritornare a casa perché non c’erano solo loro ad aspettarmi ma tutte le faccende rimaste in sospeso, per ultima la disastrosa missione nella quale avevo affiancato Lennox.
-È in momenti come questo che detesto il nostro lavoro-, le tempistiche lente, i sacrifici sul lungo termine, a volte per nulla… il rischio di farsi risucchiare dal lavoro era sempre in agguato dietro l’angolo e prima o poi ti fregava. Aveva fregato Thomas; per un periodo aveva fregato Dell; gradualmente stava fregando anche me.
-Mi sono affidata a quello che mio fratello reputava il migliore sulla piazza-, sorrisi sarcastica, -Tanta fama immeritata considerato che sta in questa situazione da sette anni-
La condanna era per dieci, ma temevo che la capo auror approfittasse della sua posizione per far sì che aumentasse. Non era stata di parola: gli aveva promesso cinque anni di collaborazione in cambio della pena dimezzata, vedendo quanto le era tornato utile temevo che non lo avrebbe mai lasciato andare. Non così facilmente. In un momento di debolezza avevo pensato di rivolgermi a mio zio, ma avere a che fare con lui poteva essere pericoloso.
-Caterina?-, avere un tramite, tuttavia, poteva essere un compromesso accettabile. Se Caterina lavorava per Gabriel non era meno abile di lui, Thomas era stato un suo docente al tempo, si sarebbe fidato di lei.
-Non ci avevo pensato. Sarà la prima cosa che farò domani, prima delle lezioni-, forse soltanto loro potevano tirarlo fuori di li. Fino a quel momento mi era andata male… cosa avevo da perdere.
-Sarà meglio rientrare, prima che la Chopra ci becchi dove non dovremmo essere-
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Ruby Woo |
