Merry killsthmas

Erika

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  1. Lovely Liv**
     
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    Studente di Durmstrang
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    “Vuoi già ucciderlo?” Erica mise su un musetto pensoso. In effetti non è che avesse fretta però... *Io voglio passare più tempo con Roeim e questo qui me lo distrae!!* Doveva trovare una soluzione così ci si mise a riflettere. Certo non voleva nemmeno deludere il suo Maestro. No. Non ho fretta. - buttò là fingendosi indifferente fino a che lui non aggiunse: “Pensavo volessi divertirti.” *Maledizione!* - imprecò tra sè e sè traballando appena sui tacchi quando lui si allontanò, come se lasciasse un vuoto d'aria quando non le stava più vicino. Le toglieva l'ossigeno. Ovvio che voglio divertirmi! *Torna qui da me dai, perchè vai dal vecchio panzone?* Sbuffò appena quando Roeim le diede le spalle. Non avrebbe permesso che nulla rovinasse il suo Natale perfetto. Non aveva tante aspettative quando si era incontrati ma poi le cose si erano messe così bene... “Somiglia a quei cani grassi che faticano a respirare, no?” Erica fissò il volto contratto dal terrore del giudice. A lei sembrava un Troll grassone, i carlini erano troppo carini, ma si ok il paragone poteva starci. Così annuì con la testa, avvicinandosi di un paio di passi al suo Signore e al suo regalo. Quando cominciò ad abbaiare però Erica si lamentò: Ecco, adesso ci spaccherà le orecchie tutta la sera! E per evitarlo, detto fatto, tirò anche lei fuori la bacchetta e con un Silencio ben piazzato l'abbaiare del giudice divenne un abbaiare muto. Guarda che buffo che è! Si sta sforzando ancora più di prima così!! - commentò seguendo con lo sguardo il cagnolino che zompettava faticosamente su e giù per la cella. E se ci facessimo giocare Dannazione e Inferno? Mmm... no. Le sembrò una cattiva idea già subito dopo averlo detto, i due mastini lo avrebbero pappato in un sol boccone.
    Ci stava ancora pensando quando sentì alle sue spalle il tintinnio delle catene e di nuovo la presenza così vicina di Roeim. Sorrise voltando appena il capo per guardarlo, e rabbrividì quando sentì il metallo freddo sulla pelle scoperta del collo ma non fu un brivido brutto. Vuoi portare a spasso anche me? - scherzò tendendo l'orecchio quando sentì il fiato di Roeim che le solleticava dietro la nuca. “Hai visto Hoffmann di recente?” Oh. *Che diamine c'entra ora Kurt?* - pensò perplessa. Interessante che le catene ti facciano pensare a lui... - esclamò mentre col corpo si faceva appena appena indietro, sfiorando con la schiena il petto del suo Signore. In effetti a lui servirebbero, pazzo com'è, delle catene... Per legarcelo, ovvio. A quel punto però si rese conto che temporeggiare senza dargli una risposta precisa non era mai un bene con Roeim, lo faceva irritare. E a ben dire era una cosa che irritava anche lei, lo aveva provato bene proprio con Kurt che non rispondeva mai chiaramente alle sue domande. Quindi smise di lasciarsi andare in chiacchiere: L'ho visto qualche giorno fa in effetti, giù a Pluckley's Playground. Al covo privato dei Mangiamorte in pratica. A quel punto si girò su se stessa per guardare Roeim in viso, anche se così facendo la catena che lui le aveva messo sul collo le si attorcigliò intorno, a strozzo. Ma non aveva paura, anzi, maliziosa com'era la cosa la eccitava. E' un uomo strano. Gli piace fare giochetti. Ma non di quelli divertenti. Sorrise abbondando di malizia sulle labbra e nello sguardo. Erica aveva tutta una sua idea riguardo al divertimento, che magari non era proprio la stessa idea di Roeim ma di sicuro non era per niente quella di Kurt. Anche se ballarci era piacevole perchè aveva il ritmo nelle vene. E ci si crede anche parecchio... - continuò roteando gli occhi al soffitto della cella. Poi però non seppe più che dire ed allora andò dritta al punto, ansiosa forse un pò troppo di togliere di mezzo velocemente il discorso Hoffmann, visto che pure quello rischiava di rovinarle il Natale. Cosa vuoi sapere? In fondo era così tra loro: di solito Roeim sapeva già tutto quello che c'era da sapere in generale, di ogni cosa lo interessasse, ma in caso contrario gli bastava solo chiedere. Quale folle avrebbe mai rischiato nel tenergli nascosto qualcosa? Non Erica. Anche se magari per non farlo arrabbiare non era il caso di dilungarsi in particolari.
    Intanto il giudice-carlino continuava a razzolare là intorno ai loro piedi senza produrre un solo suono pur abbaiando come un forsennato. Erica abbassò per un attimo lo sguardo su di lui anche se preferiva mille volte guardare Roeim e bearsi del suo fascino: Sta buono tu! Sciò! - cercò di allontanarlo col piede ma quello insisteva. Allora fece per piegarsi verso di lui ma la catena che aveva intorno al collo tirò, impedendole movimenti ampi e ricordandole che Roeim non aveva ancora finito il discorso con lei. Si rimise dunque dritta ma puntò la bacchetta verso il rotolo di ciccia là a terra: Sai cosa? E' troppo carino. Ed in effetti lo avrebbe preso volentieri a calci per allontanarlo ma come si fa, anche senza una coscienza, a far del male a un carlino? Un lampo di luce violetta e sbam, da cagnolino si ritrovò Vermicolo. Non ti pare che così somigli di più all'originale? E allora si che riuscì ad assestargli un bel calcio per farlo rotolare fino alla porta, e non se ne fece un problema affatto.
     
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