Frantzén

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    Cormack si era mostrato desolato scrivendo a Ezekiel una sentita missiva di scuse per non aver potuto presenziare alla festa da lui indetta il giorno del trentuno di Ottobre.
    Per farsi perdonare aveva proposto una cena, senza per questo immaginare che l'amico avrebbe risposto ricordandogli quella che avevano in sospeso datata diversi mesi prima.
    Aveva sorriso al ricordo e accettato di buon grado la location in cui si sarebbero rivisti.
    Si trovava davanti all'abitazione del ragazzo, una bottiglia di pregiato vino d'annata in una mano e un dessert di tutto rispetto nell'altra.
    Ad aprirgli fu Ezekiel stesso a cui riservò uno dei suoi rari sorrisi.
    -E' un piacere rivederti, da allievo modello a collega, come ci si sente dall'altro lato della barricata?- gli porse entrambi i doni per poi guardarsi attorno.
    La casa era accogliente anche se non vi tornava spesso, fonti attendibili gli avevano fatto presente che la sua residenza fissa fosse a Londra, da che aveva terminato la collaborazione con Durmstrang non stentava a credere che non vi facesse più di tanto ritorno.
    Del resto l'ingresso all'accademia era celere da qualsiasi parte del mondo ci si volesse accedere, persino lui aveva spesso vagliato l'idea di trovare una nuova abitazione, quella che aveva gli evocava sin troppi ricordi.
    -Mi dispiace averti creato disturbo, ero sincero quando ti avevo invitato al Frantzén, è stata una bella festa quella di Halloween?-
     
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    Non era stato semplice per Ezekiel partire da Hogsmeade dopo la festa di Halloween. Allontanarsi da Justin, lasciarlo solo, non essere lì a proteggerlo... Dì solo una parola e non vado. - gli aveva detto sulla porta, con la borsa da viaggio in una mano, il trasportino di Gatto nell'altra, e lo sguardo di chi sa di dover fare qualcosa ma non ha alcuna voglia di farla.
    E niente, alla fine era arrivato a Stoccolma già da due giorni. Stare con un uomo che esternava a stento i propri sentimenti, soprattutto in quel periodo, rendeva tutto molto più difficile. Ezekiel confuso e frustrato aveva bisogno di parlare, di chiarirsi, di mettere in ordine tutto il caos che aveva in testa, ma farlo con Justin gli era quasi impossibile. Lo strano avvertimento che gli aveva dato Roeim poi non aiutava di certo: erano in pericolo, ma chi, cosa, quando? Non era dato saperlo. Il Capo Auror nordico non si era sbilanciato più di tanto: se da una parte il suo compito per il Ministero sarebbe stato quello di "proteggere e servire" dall'altra rispondeva a poteri molto più oscuri e pressanti, ai quali aveva prestato la sua fedeltà molto tempo prima. Ezekiel conoscendo la situazione non aveva potuto che essergli grato, come ad un vero amico, per quel poco che gli aveva riferito, ma non era riuscito a riferire a sua volta a Justin quello che davvero pensava di tutta la situazione. Era complicato, come tutto quello che lo riguardava in quel dato momento della sua vita.
    La Svezia era stata una tappa obbligata. Il Ministero chiedeva la sua presenza per una visita di controllo per stabilire se potesse tornare a ricoprire il suo ruolo di Indicibile ed Ezekiel da parte sua pensava che forse lì al Nord avrebbe trovato altre informazioni su chi e perchè volesse far loro del male. Per questo non si era potuto rifiutare. Ovviamente il controllo medico era andato male e proprio quella mattina aveva avuto il responso dal Ministero: "Non idoneo al servizio.". Per quanto riguardava la sue indagini invece, anche peggio. Una sconfitta per lui su tutta la linea.
    L'indomani sarebbe quindi tornato ad Hogsmeade con la coda tra le gambe ma quella sera l'avrebbe trascorsa ancora lì in Svezia e non aveva voglia di restare solo. Non voleva restare solo.
    Per questo aveva approfittato della gentile proposta di O'Carolan di farsi perdonare per non essere andato alla sua festa ricordandogli scherzosamente che ancora gli doveva una cena. Così aveva organizzato in fretta e furia un incontro a base di buon cibo e ancor migliore compagnia, trascorrendo tutta la giornata chiuso in casa solo in attesa di quel momento.
    Gli elfi domestici avevano pensato a tutto, mentre lui faceva la spola dalla sua poltrona preferita al divano seguito fedelmente da Gatto, elargendo ordini di quando in quando. Quando alla fine, ritenendo che fosse tutto perfetto, aveva liquidato anche loro aveva chiuso per un attimo gli occhi per cercare riposo prima della serata e magari ristorarsi un pò della nottata in bianco della notte prima. Niente di più sbagliato da fare. Quando almeno un'ora dopo si era risvegliato la testa gli scoppiava e sentiva un caldo tremendo, tanto che fu costretto ad allentarsi il collo della camicia avendo paura di soffocare. Cormack sarebbe arrivato da lì a poco e lui non era esattamente in condizioni di riceverlo, convinto come era in quel momento di essere ancora uno studente di Durmstrang. Ok, ok, calma. Avevo degli appunti da qualche parte. Aveva messo su un sistema di promemoria volanti per cercare di arrivare alla visita psicomedimagica al Ministero con la testa più in ordine possibile, ma non aveva funzionato granchè. Per le cose di tutti i giorni invece già alla tenuta ad Hogsmeade aveva trovato la cosa molto utile. Ecco qua. - si disse prendendone uno che gli svolazzava accanto alla tempia. Siamo nel 2020, io sono uno stimato dipendente ministeriale dell'Ufficio Misteri, che ha finito scuola ed accademia già da parecchio. Ho un figlio, un gatto ed un compagno amorevole che devo ricordarmi di non tradire e... ok va bene così. La lista continuava ma non la lesse tutta, scacciò invece via il promemoria con gesto infastidito. Era estenuante doversi rimettere a fuoco continuamente, sforzarsi di ricordarsi ogni volta dove fosse, chi fosse, cosa provasse... senza averne più la minima idea. Ora ho bisogno di qualcosa da bere e tutto andrà per il meglio. O anche no.

    Cormack fu elegantemente puntuale. Ezekiel un pò meno.
    Andò ad aprirgli con la camicia ancora sbottonata sul petto ed un mezzo bicchiere di incendiario in una mano. Il ciuffo bianco lasciato dal fulmine in bella vista in mezzo alla frangia scura. Benvenuto. Entra. Fa come se fossi a casa tua. Stava ancora là sulla porta, in bilico su un piede mentre con l'altro si grattava un polpaccio. Era anche scalzo. Non che apparisse sciatto tutto sommato, la sua eleganza ormai era qualcosa di innato, tanto quando era tutto bardato con i suoi completi dandy che quando si trovava in pigiama, ma forse non era l'Ezekiel che Cormack si sarebbe aspettato di trovare. O anche chiunque altro. -E' un piacere rivederti, da allievo modello a collega, come ci si sente dall'altro lato della barricata?- Rispose di rimando al caldo sorriso dell'altro e, prima di alleggerirgli le mani prendendo i suoi doni, gli si avvicinò per salutarlo per bene con due bacetti sulle guance. Magari Cormack non se lo aspettava, magari il precario equilibrio di Zek lo fece quasi cadere tra le sue braccia occupate di regali, fatto sta che non gli si era mai trovato tanto vicino, quel tanto da riempirsi i polmoni del suo buon profumo come un golosone farebbe con una teglia di lasagne. Piacere mio. Senza dubbio. Come ci si sente... non so... in questo momento... molto accaldati direi! - scherzò maliziosamente allontanandosi dall'invitato quel tanto che bastava per non occupare tutto il suo spazio vitale. Oh tranquillo è per via dei riscaldamenti di questo appartamento, corrono per tutta la superficie sotto il parquet. Camminarci scalzi è delizioso... E a questo proposito... - lo alleggerì della bottiglia che portava posandola sul mobiletto dell'ingresso e subito dopo anche del dessert per poi continuare: Proverai questo delizioso piacere anche tu. Le scarpe puoi lasciarle là... C'era uno spazio apposito, un pò come nelle case giapponesi, anche se non era per un avvicinamento alle usanze nipponiche. Sono un pò germofobico e con questa pandemia babbana in giro... Certo noi maghi siamo immuni ai virus babbani ma l'attenzione non è mai troppa no? Per Ezekiel di sicuro non lo era.
    Lasciò che Cormack si inoltrasse nel salone liberamente, seguendolo con lo sguardo mentre osservava intorno. Quel appartamento era quanto di più diverso ci potesse essere dalla villa di Hogsmeade: ampi spazi, arredamento alla svedese, molto abete, molto profumo di legno e resina, caminetto acceso, vista mozzafiato sulla città, cucina open space in fondo con il tavolo per la cena già pronto, un divano enorme ricoperto di calde pellicce...Ezekiel lo adorava, lo considerava la sua "cuccia" e Gatto la pensava come lui.
    -Mi dispiace averti creato disturbo, ero sincero quando ti avevo invitato al Frantzén, è stata una bella festa quella di Halloween?- Gli si avvicinò alle spalle, tendendo le mani per prendergli la giacca. Col caldo che faceva là dentro la camicia bastava. Ma quale disturbo, non amo i posti troppo affollati ed il Frantzén per quanto elegante lo è sempre. E poi facevano anche porzioni piccolissime da uscirne più affamati di come si era entrati. In questo periodo poi... La Svezia babbana non aveva previsto un lockdown ed i locali strabordavano di gente ancor più di prima ingrossando le fila dei malati tra i senza-magia. La festa è andata bene comunque, mi dispiace che te la sei persa anche se... Qualche problemino sul finale magari ma niente di cui volesse parlare in quel momento. Avevano tutta la serata. ...sono più contento di vederti qui in privato. Lì in mezzo al caos di gente non avremmo nemmeno potuto parlare in santa pace mentre stasera ti ho tutto per me. Egoisticamente parlando.
    Da bravo uomo di casa portò i doni dell'ospite in cucina posandoli sull'ampio piano di marmo. Ti verso qualcosa per aperitivo? Un bicchiere di prosecco? Qualcosa di più forte? Un cocktail? Ho imparato a farne di buoni e qui la scelta è quasi infinita. Gli piaceva avere la dispensa sempre piena di ogni cosa. Magari con uno stuzzichino anche, per testare il tuo appetito. Non fece in tempo a dirlo che un enorme piatto colmo di tartine olive e tutto il resto volteggiò nell'aria fino a Cormack, seguito da Zek che aveva ripreso in mano il suo bicchiere di incendiario in attesa dell'ordinazione dell'altro. Ti trovo molto bene. Quest'aria da intellettuale un pò casual ti ha sempre donato ma... non so... c'è qualcosa di diverso. Se lo rimirò per bene. Anche con lui i suoi ricordi erano accavallati e non sapeva dire bene quando lo avesse visto l'ultima volta o se lo aveva trovato sempre così affascinante. Ti sei forse innamorato? Così, buttato là, non lo avrebbe messo in imbarazzo no?
     
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    L'accoglienza in casa Blackwood lo fece sentire sin da subito a suo agio, Cormack si attardò all'ingresso per sfilare via le scarpe in modo da rispettare la richiesta del padrone di casa, non sapeva fosse germofobico ma poteva capirlo.
    Lui di questi problemi non ne aveva, ma era pur vero che a casa sua non c'era il rischio di ritrovarsi germi per casa, visto quanto poco ci stava.
    Non si erano neanche mai salutati in quel modo così confidenziale, ma tutto sommato non gli dispiacque. Del resto sapeva che Ezekiel aveva avuto un incidente dal quale non si era ripreso; parlando con dei colleghi gli avevano poi fatto cenno a quella che era la sua memoria latente, c'era ma non del tutto, ricordava alcune cose, ne scordava di altre.
    Probabilmente per non offenderlo aveva deciso di adottare una linea comune per tutti.
    Compreso quel saluto.
    -Hai ragione, fa caldo qui dentro- si lasciò aiutare mentre sfilava via la giacca e rimaneva con la camicia.
    Istintivamente prese a sbottonare i bottoni dei polsi per poi attorcigliare, sebbene di poco, le maniche della stessa.
    -Davvero insolito questo periodo tra i babbani, devo dire che sono rimasto sorpreso, sebbene, a mia discolpa, non me ne sono interessato più di tanto.
    Ad ognuno le sue pandemie, per quanto io gli sia vicino con la mente, in questo particolare periodo, preferisco comunque restarmene in disparte-

    Espresso il suo pensiero non gli sfuggirono le parole di Ezekiel in merito a quella che era stata la festa in casa sua – qualcosa è andato storto?- chiese curioso.
    Forse aveva frainteso lui, quindi voleva solo dirgli che una cena più intima la preferiva.
    -Beh, son due cose nettamente diverse, immagino che non avresti potuto prestarmi molta attenzione quella sera, a giusta ragione per giunta-
    Gli chiese se volesse un aperitivo, e lui lo voleva.
    Pensò solo un attimo a cosa nello specifico preferisse di più optando poi per un cocktail.
    -Sono curioso di vedere cosa hai imparato a fare, quindi a te la scelta- prese al volo una tartina e la assaporò.
    Deliziose.
    -Se non sapessi cosa ti è successo ti direi che anche io ti trovo bene, ma non posso esimermi dal chiederti come stai, come va la tua memoria, ti ricordi veramente di me oppure fingi che sia così?- quest'ultima frase la disse in tono scherzoso, per pungolarlo un po'.
    In realtà era stato lui a fare riferimento alla fantomatica cena, quindi Cormack almeno su questo punto era sicuro, si ricordava di chi fosse.
    -Qualcosa di diverso dici? Non saprei- cosa nello specifico vedeva di diverso in lui?
    -Innamorato?- questa volta rise, e lo fece con il cuore – oh no. Non sono innamorato.
    E' da tempo che non riesco a trovare qualcuno che riesca a coinvolgermi non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Gli anni passano e più si va avanti più io stesso divento più esigente-
    si strinse nelle spalle prendendo un'altra tartina – davvero buone, le hai preparate tu?- non vedeva elfi in giro quindi la domanda gli sorse spontanea.
    -Parlando con Mc Adams oggi mi ha detto che sei a Stoccolma per una visita con lo specialista, com'è andata?-
     
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    E no, non era innamorato. Ezekiel fece un'espressione strana ascoltando la risposta di Cormack, difficile da decifrare per chi non si fosse trovato nella sua testa ancora più bacata del solito. Sembrava stesse elaborando l'informazione in modo più profondo. Non ho mai capito come mai un uomo affascinante come te fosse ancora single... - commentò mentre si andava a posizionare dietro il bancone della cucina tirando fuori tutto il necessario per preparare uno dei suoi cocktail preferiti per l'ospite. E questo dovrebbe provarti che mi ricordo benissimo di te no? Mi ricordo che sei affascinante e single, cose essenziali! Ovviamente stava scherzando, di essenziale c'era ben altro, la sua intelligenza per esempio, la sua grande cultura, il modo pacato e sempre cortese con cui si rapportava agli altri che tutto insieme lo rendevano una persona molto piacevole da frequentare. Comunque, tornando al discorso principale... forse nella tua risposta c'è la spiegazione. Non è che hai uno standard un pò troppo elevato? Difficile così trovare qualcuno con cui stare bene perchè la persona perfetta non esiste. Lo aveva imparato lo stesso Ezekiel a sue spese, finendo sempre per soffrire. Da quando aveva iniziato la sua relazione con Justin invece aveva capito che per stare bene insieme bisognava scendere ad alcuni compromessi, passare sopra ad alcune cose, contentarsi di altre. Credo che sarebbe interessante intavolare una conversazione sull'amore con te che sembri così pragmatico rispetto all'argomento. Non come me che sono una pazza isterica quando si tratta d'amore! Usò appositamente il termine al femminile. Ormai non era più un segreto per nessuno il suo coming out ma per sentirsi veramente accettato aveva bisogno di sapere che gli altri fossero a proprio agio con la sua natura. Per questo a volte enfatizzava alcuni piccoli atteggiamenti, a mò di prova. Senza mai esagerare però, restava comunque un uomo di buon gusto.
    Finì di spremere un paio di limoni ma invece di terminare i cocktails tornò ad avvicinarsi a Cormack, trotterellando sul parquet fino a lui. Prese al volo lo stesso tipo di tartina che aveva assaggiato l'altro e la provò a sua volta. Humm.... hai ragione, davvero buone. - commentò leccandosi i baffi. Purtroppo no, non le ho preparate io. L'arte culinaria non fa per me, mi manca l'estro. Come per le pozioni, preferisco comprarle già fatte o le faccio fare da chi invece l'estro ce l'ha. Ho sempre pensato che chi è bravo in una cosa lo sia anche nell'altra, non credi? Si tratta in entrambi i casi di mischiare gli ingredienti giusti e di cuocerli per il tempo giusto. Cose per le quali personalmente ho poca pazienza. Ad ognuno la sua specialità insomma. Anche se non era mai andato male in pozioni non era nemmeno la sua materia preferita. Ezekiel era sempre stato più da bacchetta.
    Prese un'altra tartina e come si era avvicinato tornò alla sua postazione da barman per inserire nel mixer le giuste dosi di limone, gin, sciroppo di zucchero e ghiaccio. Spero che ti piaccia. C'è molto limone ma ha anche un retrogusto dolce... Lo avevo scelto non solo perchè gli riusciva bene ma anche perchè gli ricordava il carattere di Cormack, un pò aspro all'apparenza ma molto piacevole al gusto. Per quanto mi riguarda di qualcosa di dolce sento proprio il bisogno oggi perchè, per rispondere alla tua domanda, purtroppo no, non è andata bene la visita di controllo. Bocciato, senza se e senza ma. Ci vorrà del tempo fino a che potrò tornare in servizio... La delusione nel suo tono di voce era evidente. Senza il suo lavoro di Indicibile si sentiva menomato di qualcosa di essenziale. Per fortuna ho la cattedra all'Accademia, almeno non mi sento totalmente inutile... ma non è la stessa cosa. Tu magari hai sempre voluto fare l'insegnante ma io no... Insegnare gli piaceva e ci si impegnava pure, ma solo facendo il lavoro che tanto amava si sentiva pienamente soddisfatto. Una cosa normale no? Il problema è che l'incidente mi ha causato una forma di dislessia o qualcosa di simile. Soffro di disorientamento temporale, ricordo tutto ma non riesco a mettere i ricordi in fila in ordine cronologico. Se mi chiedessi quando ci siamo visti l'ultima volta anche sforzandomi non saprei dirti con sicurezza se è successo la settimana scorsa o dieci anni fa. Alla fine ci posso arrivare, considerando l'aspetto cambiato, i posti ma... è un vero casino. Pure da spiegare... se vuoi chiedermi dei particolari fa pure. Sospirò affranto ma durò solo quel frangente. Non voleva sembrare più lamentoso di quanto fosse e soprattutto non voleva fare pena a nessuno. Dicono che ci voglia del tempo, che il trauma è stato pesante... devo farmene una ragione. E non era facile per uno come Ezekiel che non riusciva a stare in ozio per troppo tempo, che aveva il bisogno pressante di sentirsi impegnato. Quando capirò chi è stato farmi questo... Strinse con forza le dita intorno allo shaker pronunciando quella frase. Le nocche gli diventarono bianche per lo sforzo. Quando cominciò a mischiare i cocktails lo fece con talmente tanta foga che rischiò che gli sfuggisse di mano, ma per fortuna non accadde. Ecco qua. Versò il risultato in due flute e tornò dall'amico per porgergliene uno. French 75, un classico degli anni 20. Assaggia e dimmi che ne pensi. Un cin cin appena accennato e via al primo drink della serata. Allora?
     
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    Cormack si ritrovò a fare un bel respiro – troppe delusioni mi hanno indurito il cuore- forse, o semplicemente non c'era mai stato nessuno, dopo Savannah, che lo incuriosisse al punto di riprovarci a darsi una possibilità in tal senso.
    -Effettivamente si, questo devo dire che è abbastanza singolare come espediente- insomma ricordava tutto ma in ordine sparso.
    Una situazione anomala che tuttavia lo incuriosì.
    -Credi dunque che sia io ad avere standard impossibili?- sorrise – te lo concedo, ma cose c'è di meglio dell'impossibile?- magri l'attesa sarebbe stata estenuante, ma una volta che si sarebbe giunto al fantomatico impossibile allora ne sarebbe valsa sicuramente la pena – perchè accontentarsi?- Ezekiel basava le sue parole sull'ironia, tuttavia Cormack non era certo fosse felice al cento per cento in quella sua relazione.
    -Ognuno col suo tallone d'Achille, devo ammettere che anche io non sono particolarmente ben disposto con le pozioni, ma in cucina me la cavo- del resto erano ormai anni che viveva da solo, o andava avanti con il cibo da asporto o imparava a cucinare da se.
    Non era convinto fossero la stessa cosa.
    Del resto non rischiava di scoppiare il tegame in faccia se sforavi di qualche minuto la cottura della pasta.
    Cosa inevitabile dinanzi a un calderone.
    Gli dispiacque appurare che non era andata bene in Ministero – se posso aiutarti in qualche modo.. - alla fine se voleva potevano ragionarci insieme a un modo, erano due menti brillanti, qualcosa di produttivo sarebbe uscito fuori.
    -Dovresti avviare un trattamento educativo personalizzato, non aspettare che sia il tempo a guarirti, potresti fondare tutto sui tuoi ricordi, ci hai già provato?- non da meno un aiuto psicologico, ma questo glielo avrebbe consigliato qualora avesse visto che Ezekiel voleva veramente affrontare il problema, senza riserve.
    -Quindi sei convinto non sia stato un incidente?- lo credeva anche lui, se ne era convinto ancora di più quando ne avevano parlato in riunione qualche mese addietro.
    Prese il drink che gli veniva offerto e lo sorseggiò.
    Amava quel sapore aspro, molto in linea con il suo palato.
    -Ottimo, complimenti- gli sorrise – devo dire la verità, non sapevo fossi così bravo con lo shaker, dove hai imparato?-


    Edited by Cormack - 30/11/2020, 18:57
     
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    Non potè che annuire quando Cormack gli confessò che forse il suo cuore si era indurito a seguito di troppe delusioni. Anche Ezekiel era rimasto deluso fin troppe volte nella sua ricerca dell'amore perfetto, ma il punto per quanto riguardava la propria situazione era proprio quello: forse in amore la perfezione non esisteva affatto.
    Aveva perso l'amore folle e senza limiti di Layla cercando qualcosa che sentiva mancargli quando stava con lei. Aveva perso l'amore più calmo, profondo e rasserenante di Caterina deluso dal non poter essere il suo unico pensiero nella vita. Aveva inseguito poi quello malsano verso ragazzi che non cercavano affatto quello che desiderava lui e alla fine si era arreso finendo per accontentarsi di una relazione stabile con Justin, che non lo avrebbe mai desiderato con la passione di Lay o con l'appagante fedeltà di Caterina, ma che era semplicemente lì accanto a lui, dove doveva essere. Alla luce di tanta consapevolezza come poteva rispondere sinceramente a Cormack? Il solo farlo sarebbe stato un tradimento nei confronti del suo compagno, perchè tradire non era solo desiderare qualcun altro... Hai ragione. L'impossibile ha molto fascino. Si limitò a concordare studiando i lineamenti regolari e così nordici dell'altro con uno sguardo indagatore. Ma fin dove ti spingeresti per ottenerlo? Una domanda non semplice e che in quel momento per il Blackwood assumeva dei connotati misteriosi, qualcosa che covava dentro e che non avrebbe rivelato subito o forse mai, tutto dipendeva da quel che avrebbe deciso di essere ora che con la sua mente sconvolta e i ricordi accavallati poteva essere ancora un uomo diverso.
    Per il resto il discorso virò proprio sulla sua delicata e alquanto anomala situazione mentale e fu davvero gratificante per Ez sapere quanto il bel professore fosse disposto ad aiutarlo. Ci speravo sai? Parlandotene intendo... ci speravo che ti proponessi di aiutarmi... E nel dirlo lo fissò dritto negli occhi e non solo quello. Allungò anche una mano verso di lui, così di istinto, senza pensarci troppo, e la posò sul suo braccio dove la lasciò in una delicata stretta che poteva voler dire molte cose o niente. Era tutto un divenire come nei suoi ricordi passati così nel presente e lui non voleva altro che lasciarsi andare ma la scusa del "non ricordo" avrebbe retto troppo poco per poterne abusare. Si ne sono sicuro. Non è stato un incidente e tu, mio caro Cormack, puoi aiutarmi a provarlo. Ma il come te lo spiegherò solo dopo cena. Perchè far rovinare quello splendido salmone che li attendeva quando c'era tutto il tempo? Spero che tu non abbia preso altri impegni per oggi, ho intenzione di tenerti con me anche tutta la notte se ce ne sarà bisogno. E confessandoglielo strizzò un occhio. Non che volesse metterlo in imbarazzo ma erano anni che aveva un certo dubbio che lo solleticava riguardo l'affascinante prof ed era arrivato il momento di grattarsi quel prurito in un modo o nell'altro.
    Bevi un altro sorso dai. E' sul finale che scatena meglio le sue note agrumate questo cocktail. E un pò più di alcool a sciogliere un pò del ghiaccio nordico che O'Carolan si portava dentro non avrebbe fatto male, no? Ho imparato per necessità. Il mio compagno non ama particolarmente uscire la sera e quindi non potendo andare a prendere i miei cocktail preferiti in qualche locale ho imparato a prepararmeli da solo a casa. Spiegò candidamente prima di scolarsi del tutto il suo e posare il flute sul tavolo fra loro. E comunque lo shaker non è la sola cosa che sono molto bravo a maneggiare... Forse dopo tanto tempo è arrivato il momento di conoscerci meglio non credi? La buttò là prima di riempirgli di nuovo il bicchiere con l'aperitivo. Era curioso di vedere Cormack sotto una luce meno professionale e più personale. I loro rapporti erano sempre stati cortesi ed amichevoli ma non si erano mai spinti troppo su tematiche personali. Ad esempio fino a quel momento non aveva idea di come avrebbe reagito ad un certo tipo di provocazioni... e voleva proprio saperlo.
    Intanto arrivato l'orario stabilito per la cena le pietanze sul bancone della cucina iniziarono a muoversi da sole magicamente ed impiattarsi in modo elegante per due fino a giungere calde sul tavolo. Smaklig måltid!
     
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    Cormack non si era mai posto la domanda, perchè non aveva ancora deciso di rincorrere l'impossibile.
    Costantemente distratto da altro non si era fermato su quell'aspetto basilare della sua vita.
    Come in quel momento che fu portato alla realtà dalla problematica molto più vera e tangibile che aveva colpito Ezekiel.
    A Cormack comparì un sorriso sulle labbra, ci sperava, ma allora perchè non chiederglielo direttamente, non gli avrebbe mai negato il suo aiuto.
    Ezekiel gli mise una mano sulla spalla, lui di rimando lo toccò con la sua libera, posandogliela sul busto a volergli infondere, con un semplice gesto, che lui capiva, e c'era, per qualsiasi aiuto avesse avuto bisogno.
    Un discorso che comunque avrebbero affrontato dopo cena.
    -Nessun impegno, sono a tua completa disposizione per tutta la notte- non che gli fosse balenato in mente cosa avrebbero avuto modo di fare in tarda nottata ma era chiaro che se l'argomento fosse stato trattato in ora tarda sicuramente si sarebbe protratto anche oltre il lecito orario.
    -Prima o poi imparerò anche io, sono tutt'altra cosa questi- sapevano di compagnia, di bar, di bella vita.
    Molto meno noiosi dei suoi aperitivi a base di prosecco o vino rosso, se proprio non gli andava il bianco.
    -Dico che hai ragione, quindi illuminami, cos'altro sai maneggiare in modo altrettanto magistrale?- anche lui finì il suo drink per poi scoprire che non sarebbe stato l'unico della serata.
    Ora la domanda gli sorgeva spontanea, quanto avrebbe retto?
    Non lo sapeva, non aveva mai ecceduto di conseguenza neanche conosceva il suo limite.
    Poco male, lo avrebbero scoperto nel corso della serata.
    - Smaklig måltid a te- chiaramente il tutto sembrava molto appetitoso, ma non si dileguò nel fare i complimenti visto che aveva ampiamente spiegato che non erano opera sua.
    -So che abbiamo detto che ne avremmo parlato dopo la cena, ma non assicuro di arrivare totalmente sobrio, quindi approfitto ora per farti alcune domande- sorrise ben conscio che le sue parole avevano solide basi di fondamento.
    -Hai detto che per te non si è trattato di un incidente- così come lo aveva intuito anche lui del resto – quello che mi chiedo è .. chi poteva volerti morto? Perchè, amico mio, è stata pura fortuna quella che ti è capitata, potevi seriamente restarci secco-
     
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    In quel attimo in cui Cormack posò una mano aperta sul suo petto Ezekiel smise di respirare. Fu inaspettato e piacevole, in un modo caldo, difficile da descrivere. Però lo capì quel gesto e lo apprezzò. Coprì la mano del mago con la sua e poi la strinse, ringraziandolo per quel modo così particolare di infondergli coraggio non con le parole ma annuendo con lo sguardo, chiudendo le palpebre un momento per poi riaprirle con un sorriso. Era bello sapere di non essere solo e di poter contare su amici come lui. C'era stato un tempo nella sua vita quando era molto giovane che il contatto lo spaventava, ora invece lo cercava, quasi con brama, erano cambiate molte cose. Ez era cambiato. Ma era rimasto però il solito malizioso e quando Cormack gli confermò tanto candidamente che sarebbe stato a sua disposizione per tutta la notte non riuscì a non piegare le labbra nel suo solito sorriso storto ed ammiccare. Dopotutto sentire una frase del genere da un uomo tanto bello non era mica cosa da tutti i giorni! Se vuoi imparare davvero a fare qualche buon cocktail, quando mi libero da un pò di casini potremmo vederci per farne insieme. Sperimentare, mischiare qualche bottiglia, provare sapori diversi... però solo se il giorno dopo sei libero da impegni perchè fare tante prove potrebbe portare delle conseguenze! Chissà se era pratico di cultura babbana spicciola e conosceva la storia di "Una notte da leoni" il bel professore. ...e magari in quell'occasione ti mostrerò anche le mie infinite abilità nel maneggiare cose! Sbottò a ridere, l'innocenza con cui il prof buttava là frasi che potevano fare arrossire anche un disilluso come Ezekiel era incredibile, lo adorava per quel suo modo di fare, oltre che per molte altre cose, ma la cosa senza prezzo era che così riusciva quasi a distrarlo dalle sue ansie ed era una sensazione bellissima. Peccato che Cormack però fosse anche un uomo molto curioso, come tutti gli studiosi d'altronde ed in effetti lo era anche Zek, e così subito dopo il brindisi il discorso tornò sul motivo perno per cui erano lì: E' carino sentire che ti preoccupi per me... Lo dice con un pò di emozione nella voce, abbassando lo sguardo. Ma subito dopo si fa coraggio con un altro sorso di drink e torna a guardare in volto il prof: Sai, ho avuto diversi incidenti negli anni, per alcuni esperimenti in cui mi sono prodigato o per motivi di lavoro... Di cui ovviamente non poteva raccontare nulla. So bene che le magie accidentali sono difficili da guarire ma... quello che è accaduto a me nessun medimago riesce a capirlo pienamente o tanto più a curarlo. E questo per Ezekiel voleva dire solo una cosa: Avrai capito dove voglio arrivare, tu lo sai meglio di me è materia tua... Solo le maledizioni hanno questo effetto, solo i danni da meledizione non possono essere curati. Lo fissò dritto negli occhi, conscio della pesantezza di quello che aveva appena detto e di tutte le implicazioni che portava con sè. Per questo vorrei che tu mi sottoponessi a un particolare incantesimo di magia oscura che conosco ma non posso fare da solo... ci vuole molto tempo e una profonda conoscenza delle forze oscure ma almeno poi avrò la conferma definitiva che è come penso io. E questa conferma sarebbe servita a far combaciare tutte le altre tessere del puzzle e portare a chi aveva cercato di farlo fuori. Lo farai per me, amico mio? Lo guardò intensamente sperando di ricevere la risposta di cui aveva bisogno. Mi aiuterai? E non era certo una richiesta da poco, perchè era vero che O'Carolan era un mago esperto in magia oscura ma era anche vero che praticarla era sempre qualcosa di pericoloso, anche se per fare un favore a un amico.
     
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    -Tu solletichi la mia curiosità- gli disse e se fosse stato un altro avrebbe chiesto a cosa si riferisse nello specifico, ma il messaggio era comunque giunto forte e chiaro.
    Si sarebbe messo in mezzo a certi esperimenti solo se il giorno dopo sarebbe stato libero.
    Voleva dire che oltre a farli se li sarebbero anche scolati e di conseguenza ubriacati.
    Lo ascoltò in quella che era la spiegazione del cosa gli fosse successo.
    Chiaramente gli incidenti magici, per chi faceva un lavoro come il suo, erano all'ordine del giorno.
    Ma tutto aveva una spiegazione, se non vi era allora non era un semplice incidente.
    Lo sapevano entrambi per questo non lo interruppe preferendo farlo continuare.
    Si trattava di una maledizione. “Perchè?”
    -Avrai il mio aiuto. Puoi contare su di me- non si era mai salvi dalla magia oscura, usarla chiedeva un prezzo.
    Ma non poteva rispondere diversamente a un appello d'aiuto, non se glielo poneva lui.
    Gli anni gli avevano dato modo di approfondire la conoscenza con il giovane mago, di vederlo crescere professionalmente e vederlo anche affrontare step uno più insidioso dell'altro.
    Non poteva e non voleva lasciarlo in quel limbo.
    -Hai già pensato a una data?-
     
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    -Avrai il mio aiuto. Puoi contare su di me- Era tutto quello che Ezekiel aveva bisogno di sentire e lo ringraziò silenziosamente, annuendo con sguardo grato. In fondo se si era rivolto a Cormack non era solo perchè sapeva che il professore era un luminare in materia di arte oscure, ma anche perchè lo considerava un vero amico. Non c'è bisogno di frequentarsi assiduamente e condividere tutto per esserlo, di questo Ez era certo. Al mondo ci sono persone che basta vedere una volta per sentirsi a casa, più che con altri che si incontrano tutti i giorni. E' una questione di alchimia e tra loro ce n'era. Anche troppa a volerla dire tutta, ma per il momento non era il caso di pensarci, visto che le cose erano già belle complicate senza aggiungerci carichi.
    -Hai già pensato a una data?- Quella domanda gli giunse inaspettata, tanto che quasi mandò di traverso il boccone di salmone che aveva appena messo in bocca. Ma non si mostrò certo stupefatto. Anzi, col suo solito modo di fare misurato si pulì prima le labbra passandovi delicatamente sopra il tovagliolo e poi gli sorrise rispondendogli candidamente: Certo. Stanotte. Ecco perchè lo aveva invitato. Ecco perchè si era premurato di assicurarsi che non avesse altri impegni. Sarebbe stata una cosa lunga. Sempre che tu non abbia qualcosa in contrario... Si affrettò poi ad aggiungere. Attese la risposta dell'altro bevendo un altro sorso dal suo bicchiere, e nel contempo scrutandolo. Cormack non era uno da tirarsi indietro ma magari voleva prepararsi in qualche modo, anche se... Ho già approntato tutto quello che può servire. Di là, in camera da letto. Un posto comodo, in cui Ez si sentiva certamente a suo agio. Lo so che è una proposta un pò particolare e inaspettata per te... La proposta di passare la notte insieme nella sua camera da letto tra maledizioni e contromaledizioni? Bizzarra e pericolosa, in molti sensi, questo è certo. Se vuoi ripensarci... non mi offendo. Sarebbe stata la prima volta che un bel uomo rifiutava il suo invito a trascorrere la notte insieme ma c'era sempre una prima volta! Adesso però finiamo la cena ok? Non mi hai detto se il salmone ti piace. E' una ricetta speciale. Un altro boccone e un altro sorriso. Avevano ancora tempo ed Ez voleva sfruttarlo nel modo più normale possibile. Era ovvio che lui stesso anche se si atteggiava in modo tanto sicuro avesse per primo paura di quello che stava proponendo all'amico. Dopotutto era cosa risaputa che l'utilizzo della magia oscura richiedeva sempre un prezzo. L'unica cosa che lo consolava era che sarebbe stato lui stesso in ogni caso a pagarlo, perchè non avrebbe mai voluto arrecare danno a Cormack.
     
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    Non pensava di causargli un malore facendogli quella domanda, per questo si ritrovò a dargli delle pacche sulla spalla con un mezzo sorriso sulle labbra – tutto bene?- chiese notando che comunque andava già meglio.
    Fu il suo momento di rimanere sorpreso.
    -Non perdiamo tempo quindi- rispose – ottimo-
    -Niente in contrario- si vedeva che era stanco di quella situazione e che voleva accelerare i tempo per risolvere quanto prima il tutto.
    Cormack poteva solo immaginare come ci si potesse sentire in quel caso in cui i ricordi erano tutti mescolati se non totalmente assenti.
    -Non crearti alcun problema, finiamo di cenare, e possiamo cominciare, sarebbe un vero peccato sprecare questo ottimo salmone-
    Gustarono la cena e per quel tempo che intercorse non affrontarono il problema che da li a poco si sarebbero trovati di fronte.
    Ma Cormack lo sapeva che niente sarebbe restato al caso, e prima di iniziare voleva il quadro completo della situazione – cosa implicherà l'uso della magia che ci accingeremo a fare?- nel caso non lo avesse capito specificò meglio – cosa utilizzeremo come merce di scambio?- a discapito di cosa avrebbero ottenuto quello che a loro serviva?
     
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